POLITICA- Pagina 646

VIGNALE (MNS): IUS SOLI PIEMONTESE: LA PRIORITA’ DELLA GIUNTA CHIAMPARINO E’ GARANTIRE LAVORO, CASA E SANITA’ AI PROFUGHI

“Ormai la distanza che separa questa giunta dai piemontesi è siderale. Mentre un numero significativo di piemontesi ogni giorno fatica ad avere un lavoro, un’ assistenza degna per un proprio familiare ed attende mesi per un banale esame sanitario, la Giunta regionale intende creare corsie preferenziali a richiedenti asilo e rifugiati” lo dichiara Gian Luca Vignale Presidente del Movimento nazionale in Consiglio regionale alla fine dell’esame in Commisione del disegno di legge regionale n. 258 “Promozione della Cittadinanza” , presentato oggi in Commissione dall’assessore Certutti e che ha come finalità garantire maggiori servizi a cittadini “richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e comunitaria” presenti in Piemonte.

“Il Disegno di Legge ha sottolineato Vignale ha iniziato oggi il suo iter legislativo perché indicato da tutto il centrosinistra come prioritario. Se esaminiamo i benefici che la proposta di legge individua c’è davvero da essere indignati. E’ possibile pensare che si stanzino maggiori risorse a richiedenti asilo e profughi per dare più assistenza, più sanità, più case e più lavoro non tenendo conto della situazione di gravissimo disagio dei cittadini italiani?”

“Oltre ai 5 miliardi di euro prosegue – che ogni anno vengono spesi dal Governo per dare vitto, alloggio e istruzione a centinaia di migliaia di profughi è necessario aggiungere queste nuove risorse? Prima gli italiani non è uno slogan, ma una visione diversa della politica”.

“Per questo ho presentato – conclude Vignale-, decine di emendamenti con i colleghi di centrodestra per evitare che ancora una volta i cittadini italiani vengano dopo stranieri extracomunitari, profughi e rifugiati”.

 

Lo spaesamento dei cattolici

“Cattolici senza partito” (Edizioni Lavoro, collana Studi di Storia) è il nuovo libro del giornalista Giorgio Merlo, con prefazione di Guido Bodrato. Vi anticipiamo parte dell’introduzione scritta dall’autore

.

“Ma esiste veramente uno «spaesamento» politico dei cattolici in politica? Attorno a questa domanda ruota la riflessione del libro. Peraltro rapida e snella. Molto dipende dalle circostanze storiche, dalla contingenza politica e anche, se non soprattutto, dalle regole che disciplinano la concreta dialettica politica contemporanea. Ma un fatto è indubbio: cresce nell’area cattolica italiana il disorientamento politico, la difficoltà a individuare forze e soggetti politici che sappiano farsi carico delle istanze culturali e sociali che provengono dal quel mondo ideale e valoriale. Nessuno pensa, salvo settori del tutto minoritari se non irrilevanti, a dar vita ad una soggettualità politica di chiaro orientamento cattolico. Fuor di metafora, la Democrazia cristiana non rinasce più. Come giustamente ha detto Guido Bodrato, uno dei padri nobili del cattolicesimo politico italiano, la «Dc è stato un fatto storico». Ovvero, è stato il risultato di una concreta esperienza storica che in quel particolare momento, e poi per molti anni, ha segnato e caratterizzato la crescita e il consolidamento della democrazia italiana, che ha garantito un periodo di crescita economica e di giustizia sociale e che, soprattutto, ha salvaguardato e rafforzato le istituzioni democratiche nel nostro paese. Ma l’esperienza della Dc, che 3 è stata anche la storia delle sue correnti, e sempre per dirla con Bodrato, è come un «vetro infrangibile che quando si è rotto, è andato in mille frantumi e pertanto non è più ricomponibile». Una descrizione quanto mai efficace e pertinente che esclude, alla radice, per l’oggi qualsiasi tentazione nostalgica o conservatrice. Ma, al contempo, non si può non rilevare che in politica un vuoto è destinato prima o poi ad essere colmato. Lo dice l’esperienza storica ma lo confermano anche i trend politici. E la stagione che stiamo vivendo è anche il frutto di questa crisi di rappresentanza culturale e di scarsa autorevolezza politica. Una situazione che era stata rimossa con l’avvento dei cosiddetti «partiti plurali». Cioè strumenti politici che dovevano superare e archiviare definitivamente la stagione dei «partiti identitari» che hanno caratterizzato l’intera prima Repubblica e che hanno segnato ancora l’avvento della seconda Repubblica (…)”

.

Giorgio Merlo

 

Salvini presenta ‘Piemonte Autonomo’

Verrà presentato ufficialmente ad Alessandria il comitato promotore per il referendum dell’autonomia del Piemonte

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Dopo la nascita, a Chivasso lo scorso mese, viene presentato ad Alessandria il “Comitato Promotore per il Referendum sull’Autonomia del Piemonte”, alla presenza del Segretario della Lega Matteo Salvini e del Segretario Nazionale del Piemonte Riccardo Molinari. Uno strumento necessario per far fronte al continuo silenzio delle istituzioni regionali in merito alla richiesta di un referendum che permetta ai cittadini piemontesi di decidere per l’autonomia della propria terra. “Vogliamo che siano i Piemontesi a poter decidere del proprio futuro commenta Molinari – e per farlo serve l’approvazione in tempi rapidi di una legge che permetta il referendum”.

“Dal 2001, data dell’entrata in vigore del nuovo Titolo V della Costituzione, nessuna regione è riuscita a ottenere nulla dalle trattative previste dall’articolo 116 nei confronti dello Stato centrale: anche il Piemonte ci aveva provato nel 2004, ma si è arrivati ad un nulla di fatto prosegue Molinari abbiamo chiesto alla maggioranza in Regione del PD di calendarizzare una proposta di legge che disciplini il referendum consultivo, indispensabile per poter indire il Referendum sull’autonomia. Soltanto con la forte legittimazione data dal voto popolare il governo regionale potrà pretendere da Roma la più ampia autonomia legislativa e fiscale prevista dalla Costituzione. Serve mobilitare l’opinione pubblica fuori dal palazzo per pungolare il presidente Chiamparino e garantirci il diritto al voto, per trattenere parte dei 10 miliardi di euro di tasse che il Piemonte regala allo Stato centrale ogni anno. Solo così queste risorse potranno rimanere sul nostro territorio, per creare sviluppo e favorire una maggior assistenza sociale e sanitaria nella Regione Piemonte. Del resto conclude Molinari i risultati e laffluenza del referendum di Veneto e Lombardia, dello scorso 22 ottobre, parlano chiaro: i cittadini vogliono poter esprimere la propria opinione su una questione tanto importante”. Il comitato è libero apartitico e aperto a tutti i cittadini, associazioni ed enti locali.

 Martedì 28 Novembre al Cinema Teatro “Ambra” D.L.F. in Viale Brigata Ravenna, 8 ad Alessandria: saranno presenti Matteo Salvini e Riccardo Molinari. Seguirà incontro pubblico alle ore 18.00 nel medesimo luogo.

FISCO: OSVALDO NAPOLI, ECONOMIST COME SCALFARI: “BERLUSCONI IS FIT”

Dopo Scalfari, tocca all’Economist incamminarsi sulla via del ravvedimento e rimuovere l’antiberlusconismo come partito preso. La copertina del settimanale inglese si interroga sulla questione della tassa di successione ritenendola una vera e propria razzia da parte dello Stato che confisca una ricchezza prodotta nel passato impedendole di trasferirsi a beneficio delle future generazioni.L’Economist dà ragione al presidente Berlusconi, e già questa sarebbe di per sé la notizia. Ma gli dà  ragione su una questione – la tassa di successione – per la quale Berlusconi venne pubblicamente crocifisso dalla sinistra e accusato di essere difensore dei ricchi e non già, come in realtà è, difensore della trasmissione di ricchezza e non della sua distruzione. A Berlusconi è toccata la sorte di ogni precursore che riesce a vedere là dove per gli altri è buio fitto. Salvo vedersi riconosciute le proprie ragioni dalla realtà.

Piccoli eventi

Le dichiarazioni durante i cinque anni di opposizione alla giunta Fassino in Consiglio comunale a Torino e poi durante tutta la campagna elettorale erano roboanti. Le valsero la prima l’appellativo di “Giovanna d’Arco” dei cinque stelle e la seconda , ben più importante , la vittoria al ballottaggio facendola diventare Sindaco di Torino e lanciandola sulla scena nazionale . Molti ricordano ancora il corteo grillino con “l’assedio” di Palazzo Civico al grido di “honestà honestà” e con le affermazioni, anzi i proclami : spazzeremo via il cosiddetto “sistema Torino” e cambieremo tutto.  Dopo nemmeno due anni di maggioranza cinque stelle a guida Appendino il ” sistema Torino” , come si diceva una volta, è vivo e lotta insieme a noi. Anzi l’Appendino si è attovagliata con lo stesso… Una delle poche cose fatte è stata di smembrare e smantellare l’ufficio “Grandi Eventi” della Città di Torino. Si sono disperse così le professionalità della struttura che aveva seguito e coordinato per molti anni tutti gli eventi più importanti . L’ufficio si interfacciava con gli altri soggetti ,pubblici e privati, interessati alle varie manifestazioni , dal San Giovanni alla Festa di fine anno , dalla finale di calcio ai concerti o mostre.

***

Una delle cause, come si sta appurando, del disastro e tragedia di Piazza San Carlo , oltre all’approssimazione ed alla superficialità , è stata anche la mancanza di quella struttura. Una città in difficoltà , in declino, in verità iniziato e sempre negato già con Chiamparino e continuato con Fassino, ha trovato nella nuova amministrazione i seguaci della decrescita felice anzi del declino triste. Ora quasi sicuramente la Festa di San Silvestro n Piazza San Carlo non si farà , sostituita da una festicciole al chiuso per pochi intimi o fortunati, quella del prossimo San Giovanni , dopo il flop dell’ultima edizione, rischia la stessa fine, Cioccolatò, per il secondo anno, è stato annullato , il Natale con i “fiocchi” , dopo il disastro dello scorso anno non si sa ancora se sarà un altro “pacco” è così di seguito. Torino effettivamente, perdendo sempre più attrattività ed abitanti, siamo ampiamente sotto i novecentomila residenti, e su questo il Sindaco Appendino è stato previdente e lungimirante , non aveva bisogno di un ufficio Grandi Eventi. Per le feste di via e qualche “bancarellata” in centro può essere più che sufficiente un ufficio “Piccoli Eventi”.

Stritolati dalla quotidianità

Linchiesta per i fatti di piazza San Carlo, il pasticcio sulle slot machines, lo sgombero della palazzina ex Moi (che viene presentato come una notizia anche se la notizia  è il continuo ritardo rispetto ad una vicenda che si trascina da anni. Queste  sono le notizie che campeggiano di questi tempi sulle pagine dei giornali a Torino e che riguardano i vari livelli di governo locale. Torino, oggi, è una città completamente ferma, ripiegata, da un lato sullesigenza di  accertare responsabilità, dallaltro sullincapacità di affrontare non solo  le questioni di  routine , ma anche e soprattutto le questioni di largo respiro . La mancanza di visione riduce la politica a  mera  ricerca o difesa dellimmagine personale di chi ricopre o aspira a ricoprire determinate cariche. Oggi l’ intervista del Presidente ella Camera di Commercio Ilotte sullesigenza di fare squadra” con Milano riesce a stento a farsi largo tra i piccoli interessi di bottega. Ma a Torino in Comune ed in Regione manca , appunto, la capacità di astrarsi dal quotidiano. A mio avviso occorre far decollare lidea della grande metropoli del nord e promuovere in tutte le sedi quella integrazione necessaria , ormai, tra  Milano e Torino. Lo scandalo del sorteggio relativo allAgenzia del Farmaco dovrebbe servire da stimolo per portare avanti una battaglia comune in vista delle prossime opportunità.
Roberto Cota

GTT. PD TORINO: INCONTRATI I SINDACATI, ISTITUIREMO TAVOLO CONFRONTO PERMANENTE. IL COMUNE DICA COSA VUOLE FARE

Oggi come Partito democratico abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali di GTT.  Intendiamo istituire un tavolo di confronto permanente che segua l’evolversi della situazione accompagnandolo con una nostra proposta politica. Stiamo facendo la nostra parte nelle istituzioni che governiamo (Regione e Governo) e non ci sottraiamo al confronto politico nelle altre sedi. Intanto chiediamo che i lavoratori siano coinvolti seriamente nel percorso di risanamento dell’azienda. Non è giusto né rispettoso che debbano rincorrere le voci nei corridoi.  Per noi risanamento dell’azienda significa rilancio. Per questo siamo contrari a una privatizzazione mascherata con esternalizzazione di linee e settori specifici. Così, infatti, si diminuisce il valore dell’azienda e la si svende davvero. La Regione, attraverso l’Agenzia della Mobilità, ha fatto una proposta di transazione delle somme contestate del passato, poco meno di 20 milioni sui 37 richiesti da Gtt.  La Città di Torino decida se accettare o no in tempi brevi. C’è un ricorso pendente e il rischio che non ci sia nessuna transazione. La sindaca ci spieghi come intende promuovere le periferie – cosa che ha ribadito nuovamente oggi – visto che nella nella medesima giornata abbiamo appreso una notizia che va in senso opposto: il taglio delle linee deboli di Gtt (presentato dall’assessora Lapietra in commissione comunale). Peraltro il piano di rilancio di GTT difficilmente sarà votato domani dall’assemblea dei soci perché non completo e condiviso. Gtt ha bisogno di un piano serio, concordato con tutti i livelli istituzionali, non si può andare avanti a slogan e condurre la battaglia politica sulle spalle dei lavoratori e dei servizi ai cittadini.

 

Mimmo Carretta, segretario PD metropolitano di Torino, Nadia Conticelli, presidente Commissione Trasporti Regione Piemonte

 

TORINO: OSVALDO NAPOLI, CLIMA LUNARE AUDIZIONE REVISORE DEI CONTI

L’audizione dei Revisori dei Conti in commissione si è svolta in un clima a dir poco lunare. I consiglieri grillini si sono inalberati contro le cifre e le spiegazioni fornite dai Revisori sul bilancio preventivo della giunta pentastellata. Ma è stato assurdo e, ripeto, lunare il clima complessivo in cui si è svolta l’audizione. Le cose sono messe in modo molto più chiaro di quanto non vogliono far apparire i grillini. Delle due l’una: o la maggioranza ritiene infondate le osservazioni dei Revisori, e allora dovrà decidere, per coerenza e in tempi rapidi, la loro eventuale revoca secondo le norme di legge; oppure, la giunta grillina ritiene fondate le osservazioni e allora non deve far altro che uniformare il bilancio ad esse. Tertium non datur.Quello che non è consentito è questo penoso rimpiattino fra giunta e Revisori perché a uscirne umiliato è il diritto dei cittadini torinesi di conoscere la realtà delle cose e non la sua rappresentazione. Entro il 30 novembre il consiglio deve approvare il documento contabile. L’M5s per coerenza deve “rischiare” di votarlo senza in parte l’assenso dei revisori dei conti. Diversamente, in automatico, sarà  la Corte dei Conti a doversi muovere per fare quegli accertamenti ulteriori che si renderanno necessari per dire se le osservazioni dei revisori sono giuste oppure se le rimostranze del M5s hanno un fondamento. Una cosa è certa, o la giunta o i revisori faranno una brutta figura.

Gentiloni in Piemonte: “Tutelare i piccoli comuni”

“L’impegno che prendiamo qui oggi è quello di tutelare i piccoli comuni perché sono una risorsa per tutto il Paese”. Sono le parole del presidente del  Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, che hanno chiuso – a Volpedo in Provincia di Alessandria – la sua giornata subalpina di lunedì 20 novembre che aveva avuto come tappe l’assemblea delle associazioni industriali riunite di Vercelli, Novara ed Alessandria a Vercelli, poi l’Università degli studi di Scienze Gastronomiche a Pollenzo (Cuneo) e, infine, il paese che ha dato i natali a Pellizza, l’autore del “Quarto Stato”. L’intervento del presidente Gentiloni era stato preceduto dall’appassionata introduzione del sindaco di Volpedo, Giancarlo Caldone, del presidente dell’Anci, Aldo De Caro che ha ricordato come in Piemonte ci siano 1068 comuni ed un elevato numero di cittadini viva in essi, e di Ermete Realacci, promotore della legge che è stata recentemente approvata dal Parlamento. E proprio quest’ultimo ha ricordato che “questo è soltanto l’inizio di un percorso”. Tra i presenti in rappresentanza della Valcerrina, alessandrina e torinese, i sindaci di Gabiano, Domenico Priora, di Ponzano, Paolo Lavagno, con l’assessore Pierfelice Penazzi, il consigliere Massimo Iaretti di Villamiroglio in rappresentanza del sindaco Paolo Monchietto e il sindaco di Lauriano, Matilde Casa

 

 

BATZELLA: “NELLA GIORNATA DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA, UN APPELLO PER MAGGIORI INVESTIMENTI”

PER PREVENZIONE, INFORMAZIONE, CURA E ASSISTENZA

Ricorre oggi, 20 novembre, la “Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, giunta alla sua ventottesima edizione. Sono oltre 190 i Paesi del mondo che hanno ratificato la Convenzione dell’Onu per garantire ai più piccoli condizioni di vita migliori. Ancora oggi, però, molti bambini e adolescenti, anche nel nostro Paese e in Piemonte, sono vittime di violenze e abusi, sono discriminati, emarginati, o vivono in condizioni di grave trascuratezza. I numeri del disagio sono altissimi: in Italia si parla di 2.297.000 minorenni in povertà relativa e 1.292.000 in povertà assoluta. Per un bambino essere povero in un Paese come l’Italia significa carenza di cure sanitarie adeguate, condizioni abitative non idonee, alimentazione non corretta. Ma anche mancanza di accesso a luoghi di svago, a un’istruzione, a una protezione sociale e di inclusione. Per dare ai nostri giovani quella serenità di cui hanno bisogno c’è quindi ancora tanta strada da fare, e soprattutto la politica deve rimboccarsi le maniche. E’ necessario investire maggiori risorse in iniziative di prevenzione, informazione, assistenza e cura. Con un occhio di riguardo anche verso problematiche che vanno al di là della povertà. Spesso, infatti, i pericoli per i bambini si nascondono proprio in quei luoghi che si ritengono più sicuri, come la scuola, terreno fertile per gli episodi di bullismo. Bullismo che oggi non si limita all’ambiente scolastico, ma si insinua completamente nella quotidianità dei ragazzi perché arriva dalla rete e prende il nome di cyberbullismo, ovvero bullismo elettronico.  In via di miglioramento, invece, la tutela dei minori stranieri non accompagnati: con l’approvazione della Legge Zampa, nel marzo scorso, l’Italia è diventato il primo Paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini migranti, prima di tutto, bambini.

Stefania Batzella

Presidente della Consulta delle Elette del Piemonte

Consigliera regionale Movimento Libero Indipendente