“L’aver introdotto nell’ordinamento italiano il reato di tortura è un atto non solo di responsabilità rispetto all’impegno che l’Italia aveva assunto nel ratificare la firma della Convenzione internazionale contro la tortura nel 1989, ma soprattutto una vittoria per i diritti umani”: così Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato regionale dei Diritti umani, commenta l’approvazione della legge che introduce il reato di tortura nell’ordinamento italiano licenziata il 5 luglio in via definitiva dalla Camera dei Deputati. “Era ora – prosegue Laus – che il nostro paese colmasse in modo adeguato questa lacuna normativa e penale per punire un “reato contro l’umanità” per troppo tempo tollerato o sottotaciuto. Sia questa l’occasione per estendere anche al di fuori di organismi come il Comitato per i diritti umani, che ho l’onore di presiedere, quel senso di indignazione e intolleranza verso ogni forma di abuso e ingiustizia”.
PD: APPELLO PER PRIMARIE AL CONGRESSO DI TORINO

Il 20 giugno scorso è stato approvato in Consiglio regionale l’Ordine del giorno sulla “Gestione della linea ferroviaria storica
“Prolunghiamo la linea ferroviaria Torino-Bardonecchia fino a Modane, senza interruzione di carico”. Lo hanno chiesto in un Question Time i consiglieri Antonio Ferrentino e Raffaele Gallo, che da mesi lavorano per il ripristino della linea considerata di fondamentale importanza per assicurare connessioni turistiche, commerciali nonché opportunità di sviluppo significative di tutti i territori interessati (Valle di Susa ed il traforo ferroviario del Frejus). Il 20 giugno scorso è stato approvato in Consiglio regionale l’Ordine del giorno sulla “Gestione della linea ferroviaria storica Torino-Bardonecchia-Modane e dei servizi ad essa connessi”, ma ad oggi FS non ha ancora garantito l’interezza della tratta, optando per l’utilizzo di una navetta ferroviaria da Bardonecchia a Modane, andando così a vanificare l’impatto positivo che una tratta unica avrebbe da punto di vista socio-economico e turistico delle zone di frontiera e dell’alta Valle di Susa.
Massimo Iaretti
Donne in politica e manager a Expoelette
Le donne nel governo della politica e dell’economia hanno acquisito negli anni un grande peso, anche se per le pari opportunità c’è ancora molta strada da fare. Questa situazione verrà fotografata in tre giorni, dal 5 al 7 luglio al Castello di San Giorgio Canavese in occasione della seconda edizione del Forum internazionale delle donne al governo della politica e dell’economia. Si tratta di un evento che ha ricevuto la medaglia del Presidente della Repubblica e l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo. Il Forum è dedicato a Tina Anselmi, prima donna ad avere ricoperto nell’ormai lontano 1976 il ruolo di ministro della Repubblica. Durante l’evento si susseguiranno diversi momenti: seminari di approfondimento, presentazioni librarie, interviste, video, mostre ed eventi collaterali.
Ogni giornata avrà un focus particolare: in un momento in cui si parla molto di investimenti sui beni

pubblici (ma le risorse pubbliche sono limitate), mercoledì 5 luglio si comincerà con la filantropia, per capire come l’economia ibrida, fatta di profit e no profit, possa contribuire al buon governo. Giovedì 6 luglio si discuterà invece di economia, impresa e lavoro, e venerdì 7 luglio di amministrazione e governo del territorio.
L’Assemblea di chiusura sarà l’occasione per riflettere su quanto emerso nelle giornate di dibattito ed aggiornare la “Carta di Expoelette”, nata nel 2016 per tracciare gli obiettivi e le strategie per rendere più forte e riconoscibile la voce delle donne nella nostra società. La vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino porterà i saluti istituzionali dell’Assemblea piemontese.
Massimo Iaretti
La dispersione delle ceneri di Filippo Molinengo sarà effettuata martedì 4 luglio alle ore 12 esatte al Giardino delle Rose del Cimitero Monumentale di Torino
Dichiarazione dei coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta: Igor Boni, Laura Botti e Silvja Manzi:
“Filippo Molinengo, militante storico dei radicali torinesi, impegnato sul fronte dei diritti civili e dei diritti delle persone omosessuali in particolare, ci ha lasciati. Ha lottato con il Partito Radicale per quasi quarant’anni, avendo il coraggio di dichiararsi omosessuale quando non era semplice farlo. Era un Radicale di strada, come ciascuno di noi. E’ stato iscritto all’Associazione radicale Adelaide Aglietta dalla sua nascita fino a questo 2017 quando lo abbiamo incontrato per continuare le nostre comuni battaglie sull’antiproibizionismo sulle droghe e, nell’ultima occasione, quando ha manifestato al nostro fianco in occasione del ‘Falò delle libertà e della laicità per i diritti di tutti’. La retorica delle parole in queste occasioni rischia di essere stucchevole ma Il dispiacere che sentiamo è tanto. Per quel che vale una promessa a Filippo vogliamo farla: ‘sapremo portare sulle nostre spalle il peso delle tue idee di libertà e la tua voglia di rendere tutti uguali, nei diritti e nei doveri’. Ciao Filippo!”
Al centro della foto Filippo Molinengo manifesta con i Radicali in occasione del Falò delle libertà e della laicità.
Subito un’indagine sullo stato delle politiche attive regionali, sui Centri per l’impiego e sull’erogazione degli ammortizzatori sociali
È di martedì la scioccante notizia di Jolanda Candido, disoccupata, che si è data fuoco nella sede dell’Inps di corso Giulio Cesare, abbia scioccato tutti noi. La signora Candido faceva le pulizie in una grande birreria di Settimo. Un rapporto di lavoro durato dieci anni per un servizio che la birreria aveva poi “esternalizzato”. Risultato: il licenziamento immediato. Ma Jolanda non ha solo perso il lavoro, è stata anche costretta ad avviare una causa per recuperare il pagamento di stipendi arretrati e del Tfr. Dopo un primo periodo di malattia, aveva chiesto la “Naspi”, l’indennità di disoccupazione. Si era rivolta il 24 gennaio al patronato Inca della Cgil, e solo il 12 giugno l’Inps aveva accolto la sua domanda, senza però avere ancora liquidato quanto dovuto. Nella dichiarazione rilasciata agli organi di stampa, la Camera del Lavoro di Torino ha sottolineato come questa storia drammatica porti alla luce le difficoltà di chi, nella nostra città, continua a perdere il lavoro. E mostri che non solo le misure di protezione sociale sono state ridotte, ma le procedure, le lentezze burocratiche e la diminuzione del personale dell’Inps possono lasciare senza soldi per mesi coloro che ne hanno diritto. Il nuovo rapporto Ires, presentato di recente, parla di un livello occupazionale che non riesce ai riavvicinarsi a quello precedente la crisi. Il tasso di disoccupazione è più del doppio: 9,3% a fronte del 4,2% del biennio 2006/2007, con una disoccupazione giovanile lontanissima dal 15% di dieci anni fa. “Sono anni ormai che chiediamo misure di welfare nuove e universali: un reddito minimo che permetta a disoccupati, inoccupati, sottoccupati e precari di sopravvivere dignitosamente ed essere liberi dal ricatto, ma anche dalla disperazione che può far sentire senza scampo, senza sostegno e senza solidarietà da parte dello Stato. Ma da tempo diciamo anche che chi, come la signora Candido, non sarebbe escluso dagli ammortizzatori sociali già esistenti, dovrebbe avere delle risposte in tempi utili. E d’altro canto i lavoratori dell’inps, dei Centri per l’impiego e dei servizi sociali non dovrebbero essere lasciati soli in questo corpo a corpo” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. – “Per questo ho chiesto alla Commissione Lavoro e all’Assessora Pentenero di avviare un’indagine sullo stato delle nostre politiche attive, sui Centri per l’impiego e sull’erogazione degli ammortizzatori sociali”.
Lega Nord, analisi del voto in Piemonte
All’indomani della vittoria in Alessandria, la Lega Nord Piemont riflette sulle ragioni del voto. Molinari: “Con la caratterizzazione sul sociale, in Piemonte la Lega Nord è sulla linea giusta”. Cuttica di Revigliasco: “Prioritario togliere Alessandria dall’isolamento. “Canelli: “Reti territoriali e collaborazione per farcela insieme”. E si punta alla Regione
“Riflettere sulle sconfitte è giusto, ma confrontarsi sulle vittorie non è meno importante”. Con queste parole Riccardo Molinari, segretario nazionale Lega Nord Piemont, ha introdotto la conferenza stampa che si è tenuta giovedì 29 giugno ad Alessandria, per commentare l’esito delle recenti elezioni amministrative che hanno visto Gianfranco Cuttica di Revigliasco, candidato proprio dalla Lega Nord, trionfare come nuovo sindaco del capoluogo piemontese. Presente in sala, accanto a Molinari e Cuttica di Revigliasco, anche Alessandro Canelli, primo cittadino di Novara. “La condizione da cui un anno fa siamo partiti non era delle migliori – spiega Molinari – ma trovarci oggi come il primo partito del centro destra e probabilmente il partito più adatto a guidare, in futuro, la Regione Piemonte, ci riempie d’orgoglio. La scommessa è stata vinta grazie all’impegno dei militanti, fedeli alla causa e forti di quelle che da sempre sono le caratteristiche che ci contraddistinguono: umiltà e determinazione. Con queste due doti ci siamo rimboccati le maniche, riconoscendo i problemi e riflettendo sulle difficoltà sociali che le città, le regioni, affrontano da troppo tempo. Abbiamo caratterizzato la Lega Nord sul sociale, analizzando la realtà, i problemi e le ragioni di questo profondo malessere condiviso, spiegando ai cittadini quali e quante siano le colpe per i disagi che vivono quotidianamente. Siamo convinti sia la linea giusta” . Disoccupazione, emergenza sociale, immigrazione: tutte realtà che toccano da vicino gli italiani, e che sono frutto di decisioni ben precise da parte del Governo Centrale e Regionale. “Prendiamo la questione relativa ai migranti – prosegue Molinari – non è per razzismo, che ci diciamo contrari a certe logiche. Il motivo è tutt’altro, e va nella direzione opposta: ci pare disgustoso che ci sia chi lucra sulla pelle della povera gente, facendoli entrare in una società già in crisi, con il preciso scopo di una sostituzione etnica – come dimostra il vincolo regionale voluto da Chiamparino tra il bando alla Legge 18 e lo Sprar -e provocando un’ulteriore tensione sociale, data dalla creazione di un esercito di manodopera a basso costo in concorrenza coi tanti disoccupati italiani. Del resto, poi, la Regione sembra molto più interessata all’area metropolitana che non agli altri territori, e questa assenza si ripercuote sui suoi abitanti. Il voto delle amministrative ci dimostra che i territori abbandonati dalla Regione hanno voglia di riscatto e nostro dovere, dopo aver raccolto questi risultati elettorali, è quello di costruire un’alternativa al governo regionale Chiamparino”. “Una riflessione che abbiamo sempre fatto – ha dichiarato Gianfranco Cuttica di Revigliasco – è quella di togliere Alessandria dallo stato di isolamento. Non è una frase a sé stante ma richiede delle specifiche considerazioni. Lo stato di isolamento, infatti, porta a uno stato di regressione, anche per i modelli economici, modelli di non sviluppo che, inevitabilmente diventano terreno facile per un certo tipo di economia molto avvilente. È chiaro che occorre fare un lavoro di rete, collaborare con città diverse che rappresentano elementi propulsori. La volontà di riscatto è fondamentale. Proviamo a prendere spunto dal tipo di governo della città di Novara. Proviamo a mettere in campo iniziative culturali che non siano solo di tipo culinarie, ma che possano andare oltre e rappresentare, a livello internazionale, Alessandria. Questo è un tema che la comunità si deve porre, non solo il sindaco, dobbiamo guardare velocemente a un processo di internazionalizzazione”. “Citando, poi, il ponte Meier – prosegue – dobbiamo renderci conto che è un elemento di architettura contemporanea che può intercettare turismo ed economia per la città Altro punto focale è l’università. I processi modificativi dell’università sono molto importanti e sono legati a ciò che capita in Lombardia. Se il polo universitario viene spostato, per esempio, nella zona dell’Expo, automaticamente questa azione determinare contraccolpi sull’Università del Piemonte orientale. Questi fenomeni, quindi, o si governano e si gestiscono tra sindaci e rettori, oppure ci travolgeranno. Lo stesso discorso vale per il tema della logistica. Dobbiamo dialogare e non farci la guerra e pensare di muovere un trasporto merci su linee che non siano di alta capacità, ma normali e che coinvolga anche il nostro polo ferroviario e quello dell’asse ligure”. “Diversi territori, simili sensazioni”, commenta Alessandro Canelli, sindaco di Novara, che individua nella creazione di reti territoriali la soluzione più adatta per uscire dalla crisi. “Se un territorio vuole crescere – spiega – è necessario che si superi la logica della città, per aprirsi verso realtà più ampie. Tra sindaci che parlano la stessa lingua, ovviamente, è più facile, ma il dialogo, per il bene del territorio, è importante in ogni caso. Lavorare insieme, del resto, è importante, come ci ha ben dimostrato l’esempio virtuoso dell’Università del Piemonte Orientale, in cui la tripartizione si è rivelata strategica e volta al rafforzamento di legami e competenze. E poi ancora, la necessità di lavorare sulle infrastrutture, sui trasporti e la logistica, creando migliori connessioni tra Alessandria e Milano, proponendosi come punto di riferimento importante, creando opportunità per lo sviluppo locale. A fare da guida, un Coordinamento di Sindaci del centrodestra, capace di dare un segno distintivo e univoco, soddisfacendo il desiderio di riscatto che, le urne parlano chiaro, la popolazione piemontese desidera”.
“Il calo delle nascite, l’invecchiamento della popolazione e la difficoltà dei giovani a trovare lavoro indicano che la crisi è ancora da superare. Le istituzioni torinesi e piemontesi, al di là del colore politico di ciascuna di esse, si confrontino in modo più organico e assiduo per lo sviluppo economico e sociale, così da creare prospettive per il nostro territorio”
Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, commenta i dati emersi dalla presentazione dell’indagine Ires sulla situazione socio-economica nella nostra regione.
“Fattori quali la bassa natalità e l’innalzamento dell’età media della popolazione non possono subire un’inversione di tendenza – aggiunge Ruffino – e di conseguenza i livelli di governo locale e le forze sociali, produttive e politiche piemontesi devono individuare in stretta collaborazione tra loro soluzioni per il medio-lungo termine, al fine di dare prospettive soprattutto ai giovani che faticano a trovare sbocchi occupazionali”.
“Manca ad oggi un vero coordinamento tra chi amministra comuni e regioni e tale carenza rischia di non produrre visioni di prospettiva. Negli scenari attuali di interdipendenza internazionale, anche le realtà locali necessitano di un costante raffronto. Come le Regioni del Nord hanno avviato un coordinamento sul contrasto all’inquinamento atmosferico, così occorre fare anche su altri temi come il lavoro, la cultura, il turismo. Per Torino e il Piemonte ritengo sia importante, ad esempio, una maggiore collaborazione con Milano. Ne deriverebbe un utile scambio di esperienze e progetti”.
Ecco la nuova Giunta di Rivalta
È stata ufficializzata con l’attribuzione delle deleghe la nuova giunta del Comune di Rivalta di Torino. Sono cinque gli assessori scelti dal neosindaco Nicola de Ruggiero: Sergio Muro (vicesindaco), Nicoletta Cerrato, Ivana Garrone, Nicola Lentini, Agnese Orlandini.
Rispettata nella composizione della squadra la parità di genere, con tre donne e tre uomini. Nel pomeriggio di giovedì 29 giugno si è svolta la prima riunione operativa. Così Nicola de Ruggiero commenta la scelta della nuova giunta: «sono molto soddisfatto di questa squadra, definita in meno di 48 ore, che contiene il giusto mix di esperienza e novità che ci consentirà di lavorare a pieno regime sin da subito. Ringrazio i neo assessori, che abitano tutti a Rivalta nei suoi diversi quartieri, per la disponibilità e per aver accettato di aiutarmi in questa nuova avventura. Sarà un lavoro di squadra in cui ognuno metterà a disposizione della città le proprie competenze e il proprio entusiasmo». «Nel corso della prima giunta -spiega ancora de Ruggiero- abbiamo deciso di rinunciare all’auto di servizio finora in uso esclusivo al sindaco e stiamo valutando una sua eventuale vendita al fine di incrementare sin da subito le risorse per favorire inserimenti lavorativi».
Questa la composizione della nuova Giunta: NICOLA DE RUGGIERO – SINDACO Urbanistica, edilizia privata, personale, trasporti SERGIO MURO – VICESINDACO Bilancio, patrimonio, servizi demografici, polizia urbana, protezione civile, ambiente, innovazione e comunicazione Oltre alle deleghe sarà responsabile dei rapporti con il quartiere Pasta NICOLETTA CERRATO Politiche culturali e giovanili, turismo, migranti, pari opportunità e pace Oltre alle deleghe sarà responsabile dei rapporti con il Centro Storico IVANA GARRONE Lavori pubblici e verde pubblico Oltre alle deleghe sarà responsabile dei rapporti con il quartiere Sangone NICOLA LENTINI Politiche per il commercio, il lavoro, lo sport, le associazioni, la terza età, l’artigianato e l’agricoltura Oltre alle deleghe sarà responsabile dei rapporti con il quartiere di Gerbole-Prabernasca AGNESE ORLANDINI Politiche educative, sociali e della casa Oltre alle deleghe sarà responsabile dei rapporti con il quartiere di Tetti Francesi
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
<<Che i grillini avessero cambiato idea sulla necessità di dimettersi se indagati, appena hanno cominciato a ricevere anche loro avvisi di garanzia, ormai si sapeva, ma voltare pagina sulla Amministrazione comunale Appendino è un’urgenza che Torino non può più rinviare, anzitutto per la sicurezza dei torinesi, esposti all’incompetenza più pericolosa mai vista alla guida di Palazzo Civico. La Giunta Appendino andrebbe comunque a casa a breve per il dissesto finanziario del Comune, ma Torino non può più aspettare perché le ultime settimane hanno dimostrato che l’incolumità dei cittadini non è garantita con questi dilettanti allo sbaraglio. Ma se i consiglieri di opposizione non si attiveranno subito con una mozione di sfiducia, allora ci penseremo noi Fratelli d’Italia, dalla piazza>> sfida Maurizio Marrone, Consigliere Regionale FDI-AN del Piemonte, che annuncia <<Lanceremo una petizione popolare, saranno direttamente i torinesi a chiedere a Chiara Appendino un passo indietro con le dimissioni da Sindaco: ad appena un anno dalla sua elezione, la maggioranza dei nostri concittadini si è già pentita della fiducia riposta nella sua promessa di cambiamento, tradita da una Giunta di incompetenti ostaggio contemporaneamente dei salotti di potere e delle frange più estreme e violente dei centri sociali … un miracolo negativo che non era riuscito nemmeno al centrosinistra in decenni di amministrazione>>.