POLITICA- Pagina 638

Gli studenti interrogano i politici sulle pari opportunità

L’Aula consiliare di Palazzo Lascaris si è trasformata per un giorno nel Parlamento dei ragazzi.È entrato così nel vivo il progetto formativo Diritti 70.0, ideato dalla consigliera di parità regionale Giulia Maria Cavaletto e dalla consigliera supplente Chiara Maria Germano.

Studentesse e studenti degli istituti superiori piemontesi hanno avuto l’occasione per confrontarsi con i rappresentanti delle istituzioni, del mondo del lavoro e della ricerca economico sociale ponendo loro quesiti sul tema delle pari opportunità in famiglia, nei contesti occupazionali, nella società civile.

“Voi giovani sarete protagonisti del futuro e giornate come questa vogliono rappresentare un messaggio per metterci sulla stessa lunghezza d’onda, perché ci aiutiate a capire come superare l’incapacità della politica nel farsi ascoltare e capire da voi”, ha affermato il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus. “Per favorire la conoscenza della nostra istituzione, stiamo ora impostando un progetto di alternanza scuola – lavoro con il Miur per invitarvi in Consiglio regionale a studiare da vicino l’attività nei nostri organismi consultivi, come i Comitati e le Consulte, affinché possiate diventare “ambasciatori” fra i vostri compagni di scuola di questa conoscenza, rendendo ancora più trasparente il nostro palazzo”.Il presidente del Consiglio regionale ha poi risposto alle domande sull’efficacia degli organismi di parità, ricordando che è importante non discriminare e quindi coinvolgere in questi organismi sia donne sia uomini. Sul tema della partecipazione attiva delle donne in politica ha invece riconosciuto come il problema sia ancora aperto, auspicando che tutti i partiti rendano sempre più chiare e tracciabili le regole per l’accesso alla dirigenza in quanto “la diversa sensibilità e capacità interpretativa di uomini e donne rende necessaria anche in politica una equilibrata rappresentanza fra i sessi”.

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I ragazzi hanno formulato domande articolate e approfondite anche sulle quote e gli stereotipi di genere, su lavoro, maternità e genitorialità, le trasformazioni culturali in atto, anche nel ruolo paterno, donne e sport, carriere e differenze salariali, violenza sulle donne e diseguaglianze a lungo termine, interrogando al riguardo l’assessora regionale al Lavoro, Istruzione e Formazione professionale, l’assessora regionale alle Pari opportunità e Diritti civili, l’assessore regionale allo Sport, Personale e Organizzazione e Germana Muscolo, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale. Sono inoltre stati interpellati esponenti del mondo del lavoro e della ricerca: Fabio Berton, economista e professore associato all’Università di Torino, Giancarlo Cerruti, sociologo ed esperto di relazioni industriali, Adriano Gallea, direttore risorse umane di PrimaIndustrie, Lia Pacelli, economista e ricercatrice dell’Università di Torino, Carla Maria Tiburtini, direttrice risorse umane Microtecnica Utc e Chiara Maria Germano, consigliera regionale di parità supplente.

Il progetto diritti 70.0 prevede una terza fase con il Summer Camp. Gli studenti delle scuole che hanno aderito al progetto incontreranno presso il Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100, esponenti del mondo del lavoro che svolgono professioni che contrastano lo stereotipo di genere: mestieri da donne svolti da uomini, mestieri da uomini svolti da donne a dimostrazione concreta, attraverso storie e interviste, che lo stereotipo può essere superato.

Il progetto si concluderà nell’autunno 2017 con il CONCORSO GENERE ARTISTICO in cui potranno trovare spazio e sintesi la creatività degli studenti e delle studentesse.

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Il concorso prevede quattro sezioni:

Fotografia (la foto vincitrice sarà collocata in copertina del libro sul progetto che sarà diffuso in tutte le scuole del Piemonte)

Disegno e grafica con slogan (il prodotto creativo vincitore diventerà il simbolo del Progetto per le annualità successive)

Componimento letterario breve, in poesia e/o prosa ( il componimento vincitore sarà pubblicato sul libro che verrà realizzato per il progetto e diffuso in tutte le scuole del Piemonte)

Trailer-minifilm (il filmato vincitore sarà ospitato sul sito della Consigliera di parità regionale e diffuso all’interno di sale cinematografiche nella giornata del 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne).

 

www.cr.piemonte.it

 

RIFONDAZIONE, IL COMUNISMO FA CULTURA

Altro che spariti. I comunisti, almeno a Torino, con il Prc – Partito della Rifondazione Comunista, ci sono e anche sotto l’aspetto culturale sono ben vivi. Il Circolo Arci “La Poderosa” di via Salerno 15/A a Torino ospita per tutto il mese di maggio un serie di incontri e di presentazioni librarie. Martedì 9 maggio, alle ore 21 (l’orario è lo stesso per tutti gli appuntamenti) viene presentato il libro di Angelo D’Orsi , “1917, l’ano della Rivoluzione”. Mercoledì 10 è la volta dell’incontro “Il secolo di ferro 888 – 1000. Crisi dell’Europa Medioevale” con Stefano Manganaro e Gabriele Asselli. Giovedì 11 è invece la volta di “La casa pubblica. Storia dell’Istituto autonomo case popolari di Torino”. Sul libro parleranno Daniela Adorni, Davide Tabor e Pasquale Fedeli. Il 16 maggio i riflettori saranno puntati “Ernesto Che Guevara, Cuba e America Latina” con Aleida Guevara, figlia del Che, Paolo Ferrero, già ministro della Repubblica e segretario del Prc e Sergio Marinoni. Il 17 maggio, poi, cambia completamente lo scenario con “Ogni noir ha il suo protagonista: l’Ombra di Marlowe” con Margherita Oggero e Gianluca Marazzi. E questo non è tutto …

Massimo Iaretti

 

Le Paritarie sono le scuole di tutti: non “degli altri”

L’Amministrazione Appendino ha appena tagliato, senza pietà, i fondi a favore delle Scuole Paritarie (meno 750mila euro). Nel corso di una lunga, interminabile seduta notturna del Consiglio Comunale la Giunta ha ritirato la scorsa settimana, con un colpo di mano, l’emendamento che avrebbe permesso di limitare a 500mila euro la riduzione dei fondi. Nulla di fatto. Non sono stupito: era tutto già scritto, e anche in maniera piuttosto esplicita, nel programma elettorale dei Cinque Stelle, per i quali la libertà di educazione non è prevista. Un concetto perfettamente riassunto dall’Assessore Patti, che, senza mezzi termini, chiama “scuole degli altri” le Scuole Paritarie. È questo l’errore più grande: le scuole pubbliche sono scuole di tutti. Le famiglie – ormai è chiaro a tutti, Giunta compresa – non ci stanno più: hanno raccolto 9.450 firme contro i tagli dell’Amministrazione Cinque Stelle e hanno espresso, davanti a Palazzo Civico, la loro protesta contro questa miope politica di tagli indiscriminati. Il mio impegno in Sala Rossa continua: per la difesa delle Paritarie e, con loro, dell’intero sistema scolastico cittadino.

Silvio Magliano

Consigliere comunale di Torino

Anche a Torino nascono le Officine delle idee

Prende forma il progetto di Giuliano Pisapia

Il 5 maggio le Officine delle idee di Campo progressista si sono incontrate anche a Torino per la prima volta al SocialFare in via Maria Vittoria  con la presenza di Marco Furfaro, trentasettenne toscano, laureato in Economia e volto noto nel mondo della sinistra italiana. L’iniziativa lanciata da Giuliano Pisapia in tutta Italia qualche mese fa muove i suoi primi passi anche a Torino e in Piemonte. Come ha detto Pisapia stesso: “Campo progressista era nato per dare una prospettiva, ora è diventato una realtà”.

Un percorso in cui non conta la provenienza di ciascuno, ma solo dove vogliamo andare insieme. Le Officine delle idee sono il primo progetto di Campo Progressista. Luoghi di competenze, innovazione inclusiva, discussione, produzione politica e culturale per fare emergere insieme le idee per l’Italia che verrà. Hanno l’obiettivo di stimolare e raccogliere idee e proposte che siano il fondamento di un nuovo e inedito progetto politico per il futuro prossimo. Il nostro Paese ha un forte bisogno di idee coraggiose e progressiste, credibili, concrete e sostenibili. Gli slogan e la demagogia non sono un fondamento su cui costruire il futuro.

Il nostro orizzonte è l’unità del centrosinistra ma se Matteo Renzi continuerà a mettere veti sulle persone e a coltivare la sua idea di autosufficienza del Pd allora siamo pronti a costruire un’alternativa di centrosinistra senza Renzi. Gli strappi con il nostro mondo in questi anni sono stati tanti, dalla scuola al lavoro passando per la tentata riforma costituzionale, gli ultimi due esempi di nuovi passi falsi sono il decreto Minniti che riduce i diritti dei richiedenti asilo e il disegno di legge che è stato approvato ieri alla Camera sulla legittima difesa che dà licenza di sparare ai ladri di notte ampliando così la possibilità di ricorrere all’uso delle armi da parte di normali cittadini. Un Paese che si accartoccia su se stesso assecondando le paure cavalcate dalla destra più becera, non è il paese che vogliamo.

Ho iniziato la mia esperienza politica nei “comitati Prodi” che con un lavoro partecipato avevano portato alle “tesi programmatiche”, discusse in centinaia di assemblee di cittadini in tutta Italia, che diventarono il programma dell’Ulivo per le elezioni del ’96. La nostra idea ora è quella di riproporre un processo partecipato di quel tipo, coinvolgendo tante persone, donne e giovani, che normalmente si sentono lontane e per nulla attratte dalla vecchia politica.

 

Monica Cerutti

Placido: “Con Articolo Uno i delusi dalla pseudo-sinistra renziana”

Gradevole cornice con il sole e via Garibaldi ai tavolini di un bar. Un po’ di fresco in questo strano aprile. Non è una intervista ma una amabile e cortese chiacchierata. 

 

Roberto Placido finisce e sornionamente dice: “caro Patrizio ne vedremo delle belle”. 

 

Dal canto mio gli chiedo  subito : Roberto ma non  sarà troppo tardi per la rottura che avete prodotto nel PD?

 

-Forse ma non è semplice rompere con ciò che hai contribuito a fondare. Come quando con la moglie non va più ma fai di tutto per metterci un pezza sopra. Ma la pazienza  e la sopportazione erano un vaso troppo colmo. Gli attuali dirigenti del PD hanno esagerato. E così nasce Articolo 1.

 

Roberto Placido è un politico di vecchio corso. 14 anni in consiglio regionale tra i primi eletti e nove anni di vicepresidente dell’Assemblea. Un anno sabbatico e poi il ritorno. Partito dalla gavetta.  Iscritto al Pci, via via fino nel diventare responsabile di zona di Borgo Vittoria, una delle Stalingrado della nostra città. Insomma, convintamente di sinistra.

 

Renzi ha spostato il PD troppo al centro?

 

– Fin troppo, facendolo scivolare fino a destra. Ma io non è con lui che ce l’ l ho. E’ un discorso politico. 

 

Chi contesti?

 

–  Sai di Petrolini contestato dal pubblico del loggione?

 

No. 

 

Ai pochi fischi rispondeva: non ce l’ ho con chi fischia.  Ma con chi gli sta vicino e apprezzandomi non li butta giù. 

 

Renzi è tenuto su per opportunismo di chi vuole solo salvarsi la cadrega?

-Proprio così. Non vedo in questo corso renziano altre politiche che non il carrierismo .

Indubbiamente c è stato un complessivo impoverimento della classe politica.

 

Ma non ti sembra che D’Alema sia datato?

 

– Articolo 1 non è datato! Forse come supponevi tu un po’ in ritardo. Su chi critica Massimo…stendiamo un velo pietoso. Ripeto: come ho contribuito a fondare il PD ora sono tra i fondatori del nuovo movimento. Non è  questione personale ma politica.  Anche se…come tutti sanno mi hanno fatto molto torti personali. 

 

Perché?

 

– Ho disturbato. Ero scomodo e non ero  né sono un signor sì. 

 

E Adesso? Qual è il potenziale elettorale?

 

– I delusi da questa pseudo sinistra. Sono tanti tra chi non vota o ha votato 5 stelle. 

 

Ma Renzi ha fatto cappotto.

 

– Una Vittoria di Pirro. Ma il tutto non mi riguarda io sono di un altro raggruppamento politico.

Questo vorrei dire alle compagne e compagni che non sono più iscritti al PD: pensiamo a ciò che noi vogliamo fare. Tutto dipenderà dai risultati che otterremo. 

 

Insomma Roberto Placido non molla. Appunto, ne vedremo delle belle. 

Patrizio Tosetto

Molinari, Lega Nord: “Il Tar e la doppia morale del Pd”

Firme False: il Tar del Piemonte respinge il ricorso e la Giunta Chiamparino si salva per un cavillo. Molinari: “Prendiamo atto della decisione, diametralmente opposta rispetto a quella presa quando c’era una giunta di centrodestra. Continueremo la nostra battaglia politica, e saranno i cittadini piemontesi a giudicare la doppia morale del PD” Il Tar del Piemonte respinge il ricorso sulle irregolarità nella raccolta di firme a sostegno della lista PD di Torino alle ultime elezioni regionali: non sarà possibile assumere nel procedimento amministrativo le risultanze del processo penale Una decisione che suscita qualche perplessità, e che invita ad una riflessione su quanto avvenuto quando, in una simile situazione, si trovava la Giunta Cota. Salva la legislatura regionale – almeno per il momento – nonostante il patteggiamento di alcuni imputati nel procedimento penale per la falsificazione delle firme. “Prendiamo atto della decisione del TAR – commenta Riccardo Molinari, segretario nazionale Lega Nord Piemont – rilevando, in attesa di leggere le motivazioni, che la scelta è stata da un punto di vista tecnico esattamente opposta rispetto a quando al governo della Regione vi era la giunta di centrodestra, nella passata legislatura”. “Resta il dato politico – prosegue – il Partito Democratico ha alzato la bandiera della morale e ha condotto una battaglia lunga quattro anni, sia in sede giudiziaria sia in sede politica sulla questione delle firme false, salvo oggi ritrovarsi ancora al governo della Regione, salvato da un cavillo, nonostante i patteggiamenti nel processo penale lascino dedurre la fondatezza delle denunce sulla falsità delle firme raccolte a sostegno della lista PD. La Lega Nord continuerà la propria battaglia politica contro l’immobilismo di questa giunta regionale, di cui si sono completamente perse le tracce, se non per la notizia della chiusura di qualche ospedale o per qualche iniziativa volta a portare sempre più immigrati richiedenti asilo sul territorio piemontese. Sulla doppia morale del Partito Democratico – conclude Molinari – saranno i cittadini piemontesi a trarre le proprie conclusioni”.

TAR, PICHETTO (FI): ACCLARATE LE FIRME FALSE DEL PD

Questa sentenza dà per acclarata la falsità delle firme raccolte dal Partito Democratico eppure ci troviamo ancora a commentare una sentenza che sposta di mesi una decisione nel merito. Per cultura rispetto il lavoro della magistratura, mi permetto però di sottolineare che ai cittadini piemontesi non interessano i cavilli giuridici  e chiedono che di fronte ad un illecito accertato ci sia una sanzione chiara e repentina da parte degli organi dello Stato“. A sottolinearlo il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte, Gilberto PichettoPichetto conclude: “Aspettiamo di leggere nel dettaglio le motivazioni della sentenza, credo tuttavia  sia necessario ricordare che in un passato molto recente é stata dichiarata, ai fini del giudizio amministrativo, l’equiparazione tra sentenze civili e penali. La sensazione è che ci sia una difformità di metri di giudizio che non può che lasciare tutti perplessi“.

(foto: il Torinese)

Bossi incontra i torinesi

Umberto Bossi, questa sera, giovedì,  alle 21, al Caffè Torino in piazza San Carlo,  incontrerà amici e simpatizzanti della lega Nord. Con lui l’ex presidente della Regione Roberto Cota, il candidato al congresso del movimento Gianni Fava, l’ex consigliere leghista Antonello Angeleri. Un’occasione per salutare di persona il “senatur” , storico fondatore della Lega Nord.

Attacchi alla polizia: no da Comune e Regione

Poliziotti-fantoccio a corteo e disordini primo maggio. La ferma condanna della sindaca Appendino  e dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale

 “La violenza è sempre sbagliata e va condannata”. Lo afferma la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che condanna in Consiglio comunale gli scontri tra antagonisti e forze di polizia durante il corteo del Primo Maggio. “L’atteggiamento di pochi ha rovinato la festa dei tutti i lavoratori”. La Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari a Palazzo Lascaris e l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, nel pieno rispetto della libertà di espressione e manifestazione, esprimono all’unanimità una ferma condanna di quanto accaduto lo scorso 30 aprile a Torino durante il “Cannabis Parade 2017”, quando alcuni fantocci raffiguranti esponenti delle forze dell’ordine sono stati incollati alla parte anteriore di un furgone come fossero travolti. I capigruppo e i membri dell’Ufficio di presidenza esprimono piena solidarietà alle forze dell’ordine, condannando ogni forma di istigazione alla violenza.

(foto: il Torinese)

 

CANNABIS PARADE. BOETI (PD): “NON UNA GOLIARDATA MA UN’OFFESA ALLE FORZE DELL’ORDINE E ALLE ISTITUZIONI”

Sono tra coloro che ritengono che la cannabis vada liberalizzata e in Consiglio regionale ho lavorato a sostegno di questa posizione anti-proibizionista. Andare in prigione per una canna non solo è inutile ma anche stupido e dannoso per la società e il sistema giudiziario. Ma manifestare per la liberalizzazione della cannabis, e a sostegno delle tesi anti-proibizioniste, cosa ha a che vedere con la polizia? Fin quando un comportamento è reato, le forze dell’ordine applicano la legge. I due fantocci con su scritto ‘Polizia’ appesi sul cofano di un furgone antagonista, non è semplicemente una goliardata di cattivo gusto, ma un’offesa alle forze dell’ordine e alle istituzioni tutte. Se si vuole compromettere una battaglia giusta, il modo migliore è proprio quello di denigrare le forze dell’ordine e istigare al teppismo e alla violenza.

 

Nino BOETI

Vice Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

Presidente Comitato Resistenza e Costituzione