POLITICA- Pagina 611

APPENDINO INDAGATA, MARRONE (FDI-AN): “SE OPPOSIZIONI IN CONSIGLIO COMUNALE NON PRESENTANO MOZIONE DI SFIDUCIA LANCIAMO PETIZIONE POPOLARE PER DIMISSIONI” 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

<<Che i grillini avessero cambiato idea sulla necessità di dimettersi se indagati, appena hanno cominciato a ricevere anche loro avvisi di garanzia, ormai si sapeva, ma voltare pagina sulla Amministrazione comunale Appendino è un’urgenza che Torino non può più rinviare, anzitutto per la sicurezza dei torinesi, esposti all’incompetenza più pericolosa mai vista alla guida di Palazzo Civico. La Giunta Appendino andrebbe comunque a casa a breve per il dissesto finanziario del Comune, ma Torino non può più aspettare perché le ultime settimane hanno dimostrato che l’incolumità dei cittadini non è garantita con questi dilettanti allo sbaraglio. Ma se i consiglieri di opposizione non si attiveranno subito con una mozione di sfiducia, allora ci penseremo noi Fratelli d’Italia, dalla piazza>> sfida Maurizio Marrone, Consigliere Regionale FDI-AN del Piemonte, che annuncia <<Lanceremo una petizione popolare, saranno direttamente i torinesi a chiedere a Chiara Appendino un passo indietro con le dimissioni da Sindaco: ad appena un anno dalla sua elezione, la maggioranza dei nostri concittadini si è già pentita della fiducia riposta nella sua promessa di cambiamento, tradita da una Giunta di incompetenti ostaggio contemporaneamente dei salotti di potere e delle frange più estreme e violente dei centri sociali … un miracolo negativo che non era riuscito nemmeno al centrosinistra in decenni di amministrazione>>.

MORRI (PD): “APPENDINO COME SCHETTINO”

“LA CITTÀ SI INABISSA E LE COLPE SI SCARICANO SU ALTRI”

“Abbiamo alla guida di Torino non una Sindaca ma una sorta di comandante Schettino che sta portando la città a inabissarsi, scaricando le colpe su altri pur di salvare se stessa.  Leggo sui giornali dell’avviso di garanzia a Maurizio Montagnese con l’ipotesi di reato di ‘omicidio colposo’ e c’è da restare esterrefatti. Conosciamo l’uomo, la sua esperienza e competenza e pur nel rispetto dovuto all’operato della magistratura, ci chiediamo come sia possibile attribuire responsabilità così gravi ad un ente strumentale come “Turismo Torino” che certamente ha svolto compiti organizzativi il 3 giugno ma al quale non risulta spettasse garantire la sicurezza, comandare i vigili urbani, contrastare chi vendeva abusivamente contenitori in vetro. A distanza di quasi un mese non si è ancora riusciti fare chiarezza sulle cause del disastro e su cosa non abbia funzionato in piazza San Carlo. Non c’è nulla da contestare ai vertici della catena di comando, cominciando dalla Sindaca Chiara Appendino? Si ha invece l’impressione sgradevole che la politica dello scaricabarile perseguita dalla ‘Sindaca Schettino’ paghi, e che a Torino non esista la serenità necessaria per perseguire la verità e la giustizia”.

 

Fabrizio MORRI

Segretario PD Torino

ENDOMETRIOSI: VALENTINA CAPUTO (PD) “UN PRIMO PASSO PER TUTELARE LE DONNE”

UNA MALATTIA DIFFUSA E DIFFICILE DA DIAGNOSTICARE

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la legge sull’endometriosi, un testo unificato di tre proposte di legge.La Consigliera regionale Pd Valentina Caputo, prima firmataria di una delle proposte, ha affermato: “Anche il Piemonte, dopo un percorso iniziato quasi due anni fa, ha finalmente una legge che tutela le donne affette da endometriosi, una patologia cronica e spesso progressiva che causa danni alla salute della donna e che spesso è anche motivo di infertilità”.

“La legge – ha proseguito la Consigliera Caputo – prevede che la Giunta regionale approvi le linee guida per il percorso diagnostico-terapeutico multidisciplinare e per il controllo periodico delle pazienti affette da endometriosi, proposte da un Osservatorio regionale sulla malattia, e individui le strategie per realizzare i programmi predisposti dall’Osservatorio stesso concernenti l’aggiornamento del personale medico preposto alla diagnosi e alla cura dell’endometriosi. Compito della Giunta è anche l’individuazione di centri regionali di riferimento”.

“Con questa legge – ha concluso Valentina Caputo – abbiamo voluto prevedere un maggiore partecipazione delle associazioni che si occupano di questa malattia, attraverso il loro coinvolgimento nelle campagne di informazione riguardanti i percorsi terapeutici e di prevenzione. Inoltre, attraverso un ordine del giorno, abbiamo impegnato la Giunta regionale ad individuare adeguate risorse da destinare alla formazione e all’aggiornamento del personale sanitario, nonché alle campagne di informazione indirizzate alle pazienti e di educazione sanitaria rivolte alla popolazione”.

 

VIGNALE (MNS): “GRAZIE AL MOVIMENTO NAZIONALE PROROGATO IL PIANO CASA FINO A GIUGNO 2018”

TUTELATI CITTADINI, IMPRESE, PROFESSIONISTI E POSTI DI LAVORO

 

Il Consiglio regionale nella seduta di ieri ha prorogato la legge 20 del 2009 relativa al Piano Casa fino al 30 Giugno del 2018, grazie all’approvazione della proposta di legge n. 254 presentata dal gruppo consiliare del Movimento nazionale, Vignale primo firmatario.

Grazie all’approvazione di questa norma si è evitato di far decadere uno strumento che garantisce a imprese e cittadini una semplificazione burocratica e misure di sviluppo economico per un settore che ha vissuto e vive un momento di grave difficoltà, come quello dell’edilizia.

“Abbiamo sopperito con la nostra proposta di legge – dichiara Gian Luca Vignale Presidente del gruppo Movimento nazionale – alla mancanza della Giunta regionale che non aveva presentato alcuna legge di proroga. Senza il nostro intervento il Piano Casa in Piemonte sarebbe solo un ricordo”.

“Questa ennesima mancanza dimostra la distanza esistente fra chi governa, la regione e i cittadini piemontesi. Nonostante da mesi imprese, cittadini e professionisti richiedessero un intervento in tal senso, né la Giunta né la maggioranza di centrosinistra sono stati in grado di dare una risposta concreta”.

“È paradossale che in un momento di grave difficoltà per un intero settore la Giunta regionale si preoccupi di presentare Disegni di Legge sul consumo di suolo che ingesserebbero qualsiasi intervento paralizzando l’intero comparto dell’edilizia piemontese e dimentichi di intervenire su quei pochi strumenti utili a sostenere una parte dell’economia piemontese”.

“Senza i voti del centrodestra – conclude Vignale – in molti momenti della votazione sarebbe mancato il numero legale, a dimostrazione che la proroga non era una priorità di questa maggioranza”.

L’augurio di Chiamparino ai nuovi sindaci

“Le elezioni comunali indubbiamente hanno sempre, prima di tutto, un carattere locale; tuttavia i risultati di ieri, pur confermando il radicamento del centro sinistra nell’area torinese e anche, insieme a diverse forme di civismo, nel cuneese, segnano un indubbio rafforzamento del centro destra che vince nei due principali capoluoghi di provincia, dopo aver vinto lo scorso anno a Novara. Se teniamo conto che tutto ciò arriva dopo la sconfitta torinese dello scorso anno, ci sono motivi più che sufficienti per una approfondita riflessione che consenta di prepararci adeguatamente e con sufficiente forza alle prossime scadenze elettorali nazionali e locali.  A tutti i nuovi sindaci un augurio di buon lavoro e di doveroso impegno, nell’interesse del Piemonte, alla cooperazione istituzionale al di là di ogni appartenenza politica.”

 

Marino, Pd: “Confindustria comprende la sfida per il futuro”

“Oggi Confindustria Torino, con il Presidente Dario Gallina, ha dimostrato di aver ben chiara la sfida che si pone innanzi a Torino: essere all’avanguardia dei processi di transizione tecnologica, piuttosto che subirne gli impatti”. Così il Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, Mauro Maria Marino, a margine dell’Assemblea annuale di Confindustria Piemonte “Vi è, oggi più che mai – continua il Presidente Marino -, l’esigenza di elaborare un nuovo piano strategico che permetta alle nostre aziende, in stretta collaborazione con i sindacati, di vivere i cambiamenti dell’Industria 4.0 come opportunità di rilanciò per la produttività piemontese. La nostra città e la nostra regione hanno tutte le potenzialità per porsi a riferimento italiano per il 4.0, ma è fondamentale la disponibilità, anche da parte degli attori istituzionali, di impegnarsi concretamente nell’elaborazione di una strategia efficace e concertata. Credo – conclude il Presidente Marino – si tratti di un’ottima opportunità anche per rilanciare un’immagine e una realtà, quella torinese, che nell’ultimo periodo ha perso la spinta propulsiva che la aveva caratterizzata nel corso del quindicennio precedente”.

 

Abbattiamo l’idolo del falso realismo. Uniamo le forze, costruiamo il cambiamento

FESTA IN ROSSO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA Torino
DAL 29 GIUGNO AL 9 LUGLIO
PRESSO IL CIRCOLO ARCI “ANATRA ZOPPA”
VIA COURMAYEUR 5 – Torino
TUTTE LE SERE DALLE ORE 19

Abbattiamo l’idolo del falso realismo. Uniamo le forze, costruiamo il cambiamento

Che tipo di società può mai essere quella in cui, secondo il rapporto Oxfam: otto uomini, da soli, possiedono la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone al mondo? Una siffatta società è una delle più paradossali che la storia umana abbia mai conosciuto: una ricchezza straripante nelle mani di pochi e, come altra faccia della medaglia, una devastazione dell’esistenza per un’immensa quantità di persone fatta di diffusione della povertà, sradicamento di massa, nuove forme di discriminazione e schiavitù, distruzione dei processi democratici, costruzione di muri di separazione, repressione, violenza, uso generalizzato della forza da parte dei paesi occidentali. Tutto ciò avviene non più solo nelle periferie arretrate ma nei centri avanzati, nel cuore dell’Europa stessa, sempre più divisa dalle ineguaglianze, dalla xenofobia, dai nazionalismi.

Dobbiamo prestare molta attenzione all’operazione di depistaggio che sta venendo avanti. La politica dei confini fortificati, dei muri, dei fili spinati, dei respingimenti – una politica scellerata destinata a mietere migliaia di vite umane – vorrebbe far credere che l’origine della crisi sia l’esplosione dell’immigrazione, non delle disuguaglianze, non delle misure di austerità che tolgono reddito, servizi sociali, occupazione, sicurezza nel lavoro, dignità a milioni di persone. Una politica ispirata alla logica di una guerra di classe, dei ricchi contro i poveri. Contro questa politica è giusto ribellarsi unendo le forze su una chiara linea antiliberista e di attuazione della Costituzione nata dalla lotta di Liberazione: lavoro contro sfruttamento, eguaglianza contro disuguaglianza, pace contro guerra, democrazia e antifascismo contro le nuove forme del comando oligarchico.

Scriveva Gramsci: “uno degli idoli più comuni è quello di credere che tutto ciò che esiste è naturale esista”. Dobbiamo buttare a gambe all’aria tutti quegli idoli e discorsi che cercano di convincerci della nostra impotenza, i discorsi che parlano solo di crisi ma non della possibilità di liberarsene, discorsi che sono in ritardo rispetto a una realtà in ebollizione, discorsi che non agiscono le possibilità di costruire il cambiamento. Per questo abbiamo titolato la nostra festa con un vecchio motto: “Su la testa! Cambiare si può” Sta a ognuno e ognuna di noi consentire che un nuovo senso del possibile e del cambiamento si faccia strada.

Ezio Locatelli
segretario provinciale Prc Torino

Merlo: “Nosiglia, le sue parole dure ma vere. I cattolici in politica battano un colpo”

“La riflessione di monsignor Nosiglia durante l’omelia in Duomo per la festa di San Giovanni a Torino non puo’ e non deve passare sotto silenzio. Non solo per il richiamo al “senso del dovere” di morotea memoria, ma, soprattutto, per l’invito alla politica cittadina ad uscire dal suo anonimato. Quando l’arcivescovo di Torino invita la politica locale ad essere meno “silente” e a riscoprire “l’amore per la citta’” denuncia non solo una gestione ispirata dall’ordinaria amministrazione da parte delle istituzioni locali ma evidenzia, purtroppo giustamente, anche una sostanziale assenza di quella cultura che in altre stagioni ha ispirato la presenza politica dei cattolici democratici a livello torinese e piemontese. Cosa che, oggi, e’ parecchio latitante. Ecco perche’ la politica torinese, e in particolare i politici di formazione cattolica, non possono limitarsi ad uno stanco e svogliato applauso dopo le parole responsabili ma dure pronunciate da Monsignor Nosiglia. Soprattutto dopo le ultime vicende torinesi”.

Giorgio Merlo

Direzione nazionale Pd

“Sul caso di Andrea Giuliano intervengano lo Stato Italiano e la Corte europea per i Diritti Umani”

CONFERENZA STAMPA

Città di Torino e Regione Piemonte: “Sul caso di Andrea Giuliano intervengano lo Stato Italiano e la Corte europea per i Diritti Umani”  

 

mercoledì 28 giugno 2017

ore 12,00

Sala Presidenti – Palazzo Lascaris

Via Alfieri 15, Torino

 

Andrea Giuliano presenterà assieme a rappresentanti di Comune e Regione il documentario che racconta la sua storia: giovane ligure attivista lgbti, residente per molti anni in Ungheria, è stato fatto oggetto di minacce di morte e di una taglia per la sua militanza contro l’omofobia e, in specie, per una parodia del logo di un gruppo neofascista ungherese. I consiglieri comunali Eleonora Artesio (Torino in Comune), Chiara Foglietta e Maria Grazia Grippo (PD), Viviana Ferrero (M5S, Presidente della Commissione comunale Diritti e Pari Opportunità), l’Assessore Marco Giusta e i consiglieri regionali Marco Grimaldi (SEL-SI), Silvana Accossato, Walter Ottria (Articolo 1), Paolo Allemano, Andrea Appiano, Enrica Baricco, Domenico Rossi, Daniele Valle (PD), Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte) promuovono con Andrea Giuliano l’iniziativa e presenteranno un ordine del giorno per il Consiglio comunale e per il Consiglio regionale, con il quale si sollecita la Corte europea per i Diritti Umani all’assunzione di una procedura di condanna verso i responsabili ungheresi e a tutela del nostro connazionale.

APPENDINO NON SIA LA SINDACA DEI CENTRI SOCIALI

 

Benvenuti a Gotham City

Dopo l’ennesima guerriglia urbana scatenata  martedì 20 Giugno dai centri sociali in Piazza Santa Giulia, area che rientra nel divieto della vendita di alcolici da asporto dalle ore 20.00 in seguito alla oramai famosa ordinanza n. 46 del Sindaco Appendino “(…) con particolare riferimento alle esigenze di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti,da attuarsi anche attraverso la disciplina degli orari di vendita di bevande alcoliche nell’ambito di alcune aree delimitate della città.”   in cui dei normali controlli delle Forze dell’Ordine sfociati in una serata di violenza ai danni dei gestori dei locali e di chi pacificamente consumava una cena all’aperto (coi tramonti negli occhi), il Sindaco e l’amministrazione del Movimento Cinque Stelle hanno rilasciato dichiarazioni sull’episodio. Per il Sindaco Appendino: «è anche vero tuttavia che i nodi, a un certo punto, vengono al pettine. Dalle zone della movida torinese sono emerse e stanno tutt’ora emergendo delle criticità, ignorate per anni, che abbiamo il dovere di affrontare» Mentre per il Presidente del Consiglio Comunale Fabio Versaci: “non è possibile che le forze dell’ordine, nel far rispettare le regole, mettano a repentaglio l’incolumità dei cittadini inermi che si trovavano nella piazza. Spero si chiarisca quanto prima ciò che è successo»«Non risponderò alle provocazioni da chi cerca di tirarci per la giacchetta, invito tutti a una sana riflessione anche a quelle parti politiche che hanno amministrato questa città che ora danno soluzioni a problemi che hanno creato loro» . Ma davvero il serio e inquietante problema di ordine pubblico che campeggia in Città negli ultimi mesi può essere addossato ad un’amministrazione che non governa da oltre un anno? Qual è il nesso in questo specifico caso? E ancora, è accettabile per un paese civile che un Presidente del Consiglio Comunale asserisca che le Forze dell’Ordine mettono a repentaglio l’incolumità dei cittadini? Le istituzioni targate Movimento Cinque Stelle, ad oggi, hanno mostrato di non  avere alcun tipo di controllo sui processi di governo della Città,nonché sulla sicurezza dei cittadini stessi. Le passerelle mediatiche nelle occasioni pubbliche e mondane, giovano all’immagine solo se questa nel tempo dimostra credibilità, affidabilità, dando un resoconto concreto sul profitto che la Città può trarne. Altrimenti e’ pura compiacenza e tutti i nodi vengono al pettine, appunto. Un sindaco che non condanna senza se e senza ma, gli attacchi e le provocazioni violente dei centri sociali, anche se parte della sua maggioranza consiliare è stata eletta grazie al supporto di questi ultimi, non può reputarsi un tutore dei cittadini che rappresenta. Ogni volta il Sindaco Appendino rassicura i Torinesi dicendo che quello che è accaduto non accadrà più. Ma i fatti drammatici di Piazza San Carlo sono ancora freschi nella mente di chi ha riportato lesioni permanenti e non solo. Ha perso la vita una ragazza di 38 anni, una donna ancora ricoverata alle Molinette rischia la paralisi mentre il marito è ospedalizzato al Giovanni Bosco anch’egli in gravi condizioni e ancora, altre persone portano addosso le cicatrici di operazioni subite e organi danneggiati, oltre al calvario della riabilitazione degli arti. E oggi si scopre che il Comune non e’ nemmeno coperto da assicurazione per i danni causati. Altra voragine. Su chi tenterà di far ricadere la colpa l’amministrazione grillina? Dopo aver fatto scivolare la questione  sulla psicosi di attentati terroristici, incolpando indirettamente  di “paura” i presenti in piazza per il disastro avvenuto, spostando così l’attenzione sulla vera causa scatenante della sciagura,il fallimentare (se mai sia stato predisposto) piano di sicurezza e piano di tutto ciò che l’amministrazione Cinque Stelle intendesse per la buona riuscita  dell’ ”evento” , siamo nuovamente a raccontare episodi di terrore e violenza a scapito dei Torinesi. E’ inaccettabile l’atto di accusa verso le Forze dell’Ordine per gli episodi accaduti.  Intanto il sindacato di Polizia Siap, attraverso il Segretario Gianni Tonelli scrive, una lettera aperta e molto chiara al Sindaco Appendino: ” Noi Polizia di Stato restiamo chiusi nelle questure e lei si sbriga la questione dell’ordine e della sicurezza pubblica in città, visto che e’ più brava. Piazza San Carlo docet. Poi però, se malauguratamente dovesse accadere qualcosa, vorrei che, come ha fatto in questo momento con i miei colleghi, puntasse con la stessa solerzia il dito verso se stessa assumendosi le sue responsabilità. (…) un interesse veramente squallido di politica e di consenso”. Torino,la sua storia,la sua dignità e i Torinesi, non meritano l’immagine di un sindaco che si adopera per accompagnare i morti, vittime di incidenti assurdi, nel loro ultimo viaggio. Ci vuole un atto di umiltà, da parte di molti, per il bene di tutti.

CV

(Foto: il Torinese)