POLITICA- Pagina 601

PSICHIATRIA- VIGNALE (MNS): GRAZIE A SAITTA E AL PD IN PIEMONTE TORNA UNA CULTURA MANICOMIALE

“Grazie a Saitta in Piemonte saranno realizzati otto nuove strutture paramanicomiali, migliaia di famiglie saranno abbandonate nell’affrontare la malattia mentale dei propri cari e centinaia di operatori perderanno il lavoro. E’ evidente che non si è di fronte ad una riforma ma al tentativo di cancellare tutte le buone pratiche di cura dall’approvazione della Basaglia ad oggi” lo dichiara il capogruppo in Regione del Movimento nazionale per la sovranità Gian Luca Vignale che è stato il richiedente del Consiglio straordinario convocato questa mattina.“La DGR 29 – spiega Vignale – stravolge, in peggio, il sistema psichiatrico piemontese. Un vero e proprio condono psichiatrico che espellerà dal Sistema Sanitario Nazionale più di 1800 pazienti che oggi sono curati all’interno di gruppi appartamento o comunità alloggio. Pazienti che avranno solo più diritto all’assistenza e non più alla cura, ma a carico delle famiglie.”“Qual è stata la differenza fra l’esistenza dei manicomi e la legge Basaglia. Non solo la scomparsa di enormi strutture di tortura, ma soprattutto il concetto fondamentale che una persona malata ha sempre diritto alla cura e non solo all’assistenza. Questa differenza –continua Vignale- oggi viene messa completamente in discussione.”“Chiamparino e Saitta in meno di tre anni – attacca il capogruppo – hanno messo in ginocchio un intero mondo   e presto assesteranno l’ultima raccapricciante decisione di riaprire strutture simil manicomiali in Piemonte. Infatti, per effetto di una delibera approvata lo scorso agosto più di 600 posti letto saranno trasformati da sanitari a residenziali e saranno accorpati in otto strutture. Possono chiamarli come vogliono e continuare a raccontarci le loro favolette preferite ma è evidente che queste nuove strutture   saranno a tutti gli effetti dei nuovi manicomi”.“Dopo aver provato in ogni modo – prosegue Vignale – a far ragionare Giunta e maggioranza, abbiamo chiesto al Consiglio di volere prevedere una dilazione dei termini di adeguamento alle nuove linee di indirizzo previste dalla delibera della Giunta regionale di almeno 12 mesi. Ci saremmo augurati che almeno la maggioranza di centro sinistra capisse le nostre richieste, ed invece, mettendo la tutela della propria parte politica davanti ai diritti dei pazienti, ha preferito sottostare al diktat di Saitta, votando un ordine del giorno che non cambierà nulla”.“ Se la maggioranza e la Giunta avessero utilizzato un minimo di dialogo – conclude Vignale – si sarebbe potuto modificare la DGR 29 senza vinti né vincitori in termini politici, gli unici vincitori sarebbero stati i pazienti e le loro famiglie”.

Marino (PD) Appendino: garantismo è imprescindibile, ma da M5S atteggiamento non accettabile

“Rispetto all’avviso di garanzia ricevuto dalla Sindaca Appendino, e coerentemente con quanto ha sempre sostenuto il Partito Democratico, urge ribadire la necessità di attendere che la procura compia le proprie indagini e giunga ad una conclusione. Sarebbe impensabile e ingiusto, oggi, chiedere un qualsivoglia passo indietro da parte della Sindaca”. Ad affermarlo è Mauro Maria Marino, Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato ed esponente del Partito Democratico “Ciò non toglie che l’atteggiamento da Giano bifronte mantenuto dal Movimento 5 stelle sul tema degli avvisi di garanzia sia, quantomeno, discutibile. Altrettanto discutibile è il tentativo odierno, da parte di Luigi Di Maio e Danilo Toninelli, di cercare di creare parallelismi tra la situazione finanziaria ereditata dal Comune e l’assenza dell’indicazione, obbligatoria in termini di legge, di un debito da 5 milioni nel bilancio della Città, nella speranza di riuscire a reindirizzare eventuali “colpe” laddove non ne esistono. Il Movimento si conferma, ancora una volta, una perfetta macchina di disinformazione”

Gentiloni e la fiducia sul Rosatellum

foto: Ettore Ferrari

Sulla decisione del governo Gentiloni di porre la fiducia sul Rosatellum ho sentito dire di tutto. Da sempre a sinistra, e nello stesso Pd, si è sostenuto che la questione di fiducia non possa essere posta sulle leggi elettorali, che queste non possono essere scritte con l’obbiettivo di penalizzare questo o quel partito o per favorirne qualcun altro e che, proprio per questo, vanno condivise. Ma da un po’ di tempo a questa parte questa impostazione, che ha rappresentato uno dei capisaldi della cultura politica e istituzionale del Pd è  stata rinnegata. Neppure il centro destra era  mai arrivato a tanto. Il Porcellum venne approvato senza porre la questione di fiducia. Il Pd invece lo ha fatto sia sull’Italicum che sul Rosatellum. Ho provato molta amarezza nell’ assistere alle immagini della Ministra Finocchiaro che annuncia alla Camera che il governo aveva deciso di  porre la questione di fiducia, venendo meno ad un preciso impegno che il premier Gentiloni si prese di fronte al Parlamento. Ma, si sa, gli impegni non hanno più  alcun valore e il più  delle volte vengono disattesi. Come giustamente hanno sottolineato alcuni autorevoli commentatori si è  trattato di un vero e proprio colpo di mano che autorizzera’ i futuri governi   a comportarsi nello stesso modo. A quel punto il Pd non avrà  più alcuna ragione per sollevare questioni di principio perché è  stato lui per primo, e per ben due volte, ad imporre l’approvazione di leggi elettorali con i voti di fiducia e con  l’intento evidente di colpire il M5S ed Mdp come hanno sottolineato insigni costituzionalisti. Sembrano lontani anni luce i tempi in cui Renzi, in corsa per la segreteria Pd, dichiarava che Grillo andava battuto sul terreno politico e non con le leggi elettorali.  Al Parlamento è stato impedito di discutere una legge elettorale che continua a negare ai cittadini il potere di eleggere i propri rappresentanti in Parlamento, che ripropone le pluricadindature, che consentirà la formazione di alleanze ” spurie” che si disintegreranno alla prima occasione. Per non parlare della norma che consentirà a persone residenti in Italia di candidarsi nelle circoscrizioni estere con il chiaro obbiettivo di favorire alcuni ” impresentabili”. Il centro destra è  convinto che il Rosatellum lo favorirà. Berlusconi é  d’ accordo perché per lui le opzioni potranno essere addirittura due: quella di centro-destra o quella dell’ accordo con Renzi. Alfano ha ottenuto quella soglia del 3% contro cui lo stesso Renzi qualche mese fa aveva espresso parole di fuoco. In alcuni dei collegi in cui si voterà con il maggioritario il Pd sosterrà i candidati di Alfano. Salvini è convinto di ottenere un significativo numero di eletti nel proporzionale e di imporre un certo numero di candidati nel maggioritario. Renzi incentrera’ la campagna elettorale sul ” voto utile ” ed è pronto, anzi prontissimo, all’accordo con Berlusconi. Il fatto che lo neghi avvalora semmai  questa ipotesi. Di più : deciderà lui e non gli elettori l’elenco dei deputati e dei senatori da eleggere. La questione di fiducia su un provvedimento  di iniziativa parlamentare e’ stata posta perché il Pd temeva che i suoi parlamentari potessero votare a favore di emendamenti che avrebbero potuto migliorare la legge. Oltre a rappresentare una forzatura gravissima sotto il profilo politico e istituzionale è un atto di sfiducia verso di loro.

 

Wilmer Ronzani

OFTALMICO- VIGNALE (MNS): IN CONSIGLIO SAITTA HA CONFERMATO LO SPEZZATINO.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

“Purtroppo oramai non vi è più dubbio: Saitta sta intonando il de profundis dell’Oftalmico, senza alcun rispetto non solo dei piemontesi ma anche dei lavoratori che in questi anni hanno reso eccellente l’oftalmologia piemontese” lo dichiara il capogruppo del Movimento nazionale per la sovranità del Piemonte, Gian Luca Vignale, che sul tema ha presentato un’interrogazione, discussa nel Consiglio Regionale odierno.

 

“Saitta ha aperto i bandi di mobilità del personale – spiega Vignale – senza includere alcune categorie di lavoratori, che tuttavia svolgono alcune mansioni specifiche di oftalmologia e senza specificare quali attività verranno mantenute all’interno del presidio o quali saranno inserite in sostituzione a quelle che saranno trasferite”.

 

“Per questo motivo – continua – ho chiesto all’assessore alla Sanità regionale di spiegarci come intende garantire i quasi 20 mila interventi chirurgici l’anno, gli oltre 50 mila passaggi al pronto soccorso e le oltre 60 mila prestazioni ambulatorio che ogni anno l’Oftalmico garantisce e se intende sospendere i nebulosi bandi di trasferimento del personale . Purtroppo come suo solito Saitta ha dichiarato di volere continuare sulla strada scelta senza essere disponibile a confronti o a suggerimenti”.

 

“Saitta e Chiamparino stanno – tuona Vignale – polverizzando l’oftalmologia piemontese suddividendo le attività di un solo ospedale, operativo, funzionante e apprezzato a livello nazionale ed internazionale, su tre presidi. Il tutto senza garantire la professionalità dei lavoratori coinvolti e la continuità dei servizi erogati”.

 

“Ovviamente non ci arrendiamo – conclude Vignale-. La nostra battaglia a sostegno dell’Oftalmico e contro la sua chiusura proseguirà, ancora più determinata”.

Locatelli (Prc-Se): sindaca Appendino, basta prese in giro. Giù le mani dagli asili nido comunali!

Sia chiaro, se la Giunta Appendino pensa di risparmiare sul bilancio comunale bloccando assunzioni e appaltando ai privati la gestione degli asili nido la risposta non potrà che essere a muso duro. Molto più di quanto lo sia stato con il predecessore Fassino che pure intraprese a suo tempo l’esternalizzazione di un certo numero di asili nido come mezzo per ridurre le spese di bilancio. Oggi è ancora peggio. Si parla di tagli drastici di personale, tramite il blocco del turn-over di 44 educatrici e 69 insegnanti in meno andando, in conseguenza di ciò, ad una privatizzazione generalizzata della rete degli asili nido comunali. Se queste dovessero  essere le scelte della Giunta retta dal M5S la risposta non potrà che essere molto decisa e dura. Bisogna finirla di prendere in giro le cittadine e i cittadini con promesse puntualmente disattese. Gli asili nido e le scuole d’infanzia comunali non si toccano!

Ezio Locatelli

Segretario provinciale Prc- Se

CS_CAMPO PROGRESSISTA: SABATO 7 OTTOBRE A TORINO PER PARLARE DI CULTURA

Sabato 7 ottobre alle ore 10, presso il Circolo dei lettori di Torino, si terrà La partecipazione culturale: volano di sviluppo inclusivo, l’appuntamento organizzato da Campo Progressista dedicato alla cultura
Mettendo insieme le conoscenze tecniche di professionisti e rappresentanti di organizzazioni internazionali e le esperienze che provengono dal territorio e da tutte le Officine operanti in Italia e all’estero, l’evento mira a contribuire ad una strategia d’intervento nazionale che sviluppi a tutto tondo le potenzialità del patrimonio culturale italiano.
Scopo è quello di approfondire come fare della cultura un’occasione di crescita personale e collettiva, cammino comune sul quale apprezzare il valore delle diversità culturali e al contempo riscoprire il senso di unità che deriva dal prendersi cura del patrimonio comune.
L’incontro sarà suddiviso in tre sessioni tematiche: Cultura e sviluppo integrale, La cultura come bene comune: valore e strumenti della partecipazione culturale, e Patrimonio e comunità.
L’incontro sarà moderato da Gabriele D’Amico. Interverranno: Miguel Gotor (Art.1-Mdp), Antonella Parigi (Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte), Carlo Maria Pesaresi (Officina delle Idee di Ancona e già assessore alla Cultura della Provincia di Ancona), Massimo Bray(Direttore Generale della Treccani e già Ministro dei Beni e Attività Culturali e Turismo), Enrico Bertacchini (Università di Torino), Sergio Foà(Università di Torino), Sara Comoglio (CGIL), Dario Consoli (Comitato Giovani presso la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO), Maurizio Tarantino (Officina delle Idee di Bologna).
Per maggiori dettagli: www.campoprogressista.info

MDP, Valter Ottria: “no alla liberalizzazione totale degli orari di apertura dei negozi”

Il capogruppo di Art. 1: “diamo ai Comuni il potere di decidere”

 

Con un emendamento al DDL 253 (cosiddetto Omnibus) in discussione in Consiglio Regionale in questi giorni, il capogruppo di Art. Uno MDP chiede alla Regione di non recepire quella parte della legge Monti sulle liberalizzazioni degli orari di apertura dei negozi. “Chiunque faccia un giro nei centri cittadini piemontesi, non può fare a meno di notare il numero incredibile di locali destinati al commercio, completamenti sfitti e  abbandonati. Questo è un problema per diversi ordini di motivi tra cui, da un lato il degrado e il senso di abbandono che una città restituisce a chi la abita, con l’aumento tra l’altro della percezione di insicurezza” – dichiara Ottria.

 

“L’orario esteso dei centri commerciali ha dato un grosso contribuito alla chiusura dei piccoli negozi; una persona sola, come pure una famiglia, non può competere con i lunghi orari di apertura della grande distribuzione o con le loro settimane lunghe – prosegue – sapendo che si tratta di una posizione politica più che normativa e “senza chiedere di tornare indietro di 30 anni, rivendico un po’ di equilibrio!”

 

“Credo sia evidente a tutti che questo emendamento non rappresenta un mero affare tecnico ma tocca alcuni dei punti a fondamento di una politica progressista: l’attenzione ai piccoli capitali, ai piccoli lavoratori indipendenti, e quello dei dipendenti di grandi catene o della grande distribuzione.

In generale, il tema qui è lo squilibrio davvero molto marcato tra posizioni di forza imparagonabili: compito della politica è – come sempre – trovare il giusto equilibrio tra di esse” – chiosa il capogruppo Ottria in attesa del voto in aula nelle prossime sedute.

 

CS_CENTROSINISTRA, CAMPO PROGRESSISTA: QUATTRO EVENTI NAZIONALI PER IL MESE DELLE IDEE

Campo Progressista presenta il Mese delle Idee. Da quando Giuliano Pisapia ha lanciato il nostro movimento al teatro Brancaccio di Roma, per mesi le Officine delle idee hanno accolto proposte e commenti relativi a diverse tematiche e ora lavorano al progetto per una nuova Italia progressista.

ottobre le Officine torneranno a confrontarsi pubblicamente in quattro eventi di respiro nazionale per arricchire il dibattito pubblico e riavvicinare le persone alla buona politica: sabato 7 a Roma e Torinosabato 21 a Bari e Genova. Nel mezzo, sabato 14 ottobre, si terrà una manifestazione nazionale dell’intero movimento al teatro Ambra Jovinelli di Roma.

Più nel dettaglio, a Roma l’appuntamento dal titolo “Ambiente: un pilastro per l’Italia? sarà dedicato alla transizione ecologica come modello economico, sociale e territoriale, chiave per una crescita economica stabile e condivisa e per un Paese più sano per le prossime generazioni. In contemporanea, a Torino, si discuterà di “Partecipazione culturalevolano di sviluppo inclusivo?, ossia della cultura quale occasione di crescita personale e collettiva, cammino comune sul quale apprezzare il valore delle diversità culturali e al contempo riscoprire il senso di unità che deriva dal prendersi cura del patrimonio comune.

 

Circolo dei Lettori,Via Giambattista Bogino 9; ore 10-13

 

Sabato 21 sarà la volta di altri due temi caratterizzanti i valori del centrosinistra: lavoro e diritti. A Bari si confronteranno le Officine dedicate a “Sviluppo, lavoro e Innovazione?, con l’obiettivo di ripensare le politiche volte alla creazione di nuovi posti di lavoro, ad attrarre investimenti, a rafforzare la competitività delle nostre imprese e gettare le basi per lo sviluppo di una nuova fase di crescita economica e di equità sociale. Al contempo, Genova ospiterà l’evento “Diritti in cerca d’autore?, che affronterà la questione delle migrazioni e la difficile composizione delle problematiche sottese, senza tralasciare altre grandi battaglie, dalla parità dei diritti LGBTQI alla tutela di tutti quei diritti troppo spesso dimenticati.

Le proposte e gli spunti emersi dal lavoro delle Officine delle Idee saranno così messi a confronto con il contributo di chi, tutti i giorni, si occupa di questi temi nelle istituzioni, in politica, nell’associazionismo, nelle professioni e in accademia, per costruire insieme una proposta concreta e partecipata che guardi a una nuova Italia progressista.

Nasce il Comitato Referendum Autonomia del Piemonte

“Uno strumento necessario per far fronte al continuo silenzio delle istituzioni in merito alla richiesta di un referendum che permetta ai cittadini piemontesi di decidere per l’autonomia della propria regione”

Nasce il Comitato Promotore per il Referendum dell’Autonomia del Piemonte. Molinari: “Al silenzio delle istituzioni e di Chiamparino rispondiamo con uno strumento capace di far sentire la voce di tutti coloro che hanno a cuore il futuro e l’autonomia del Piemonte”

 

È stato firmato nella giornata di mercoledì 27 settembre, a Torino, l’atto che sancisce la nascita del Comitato Promotore per il Referendum dell’Autonomia del Piemonte. Uno strumento necessario per far fronte al continuo silenzio delle istituzioni in merito alla richiesta di un referendum che permetta ai cittadini piemontesi di decidere per l’autonomia della propria regione.

A promuovere la nascita di questo importante strumento sono amministratori locali e nomi importanti della politica piemontese, come Riccardo Molinari, Segretario Nazionale Lega Nord Piemont, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco di Alessandria, Alessandro Canelli, sindaco di Novara, Pietro Ragionieri, esperto della Commissione Cultura del Comune di Torino, Alessandro Benvenuto, consigliere regionale, Gianna Gancia, capogruppo in Regione Piemonte, Igor De Santis, sindaco di Ingria (TO), Alberto Preioni, sindaco di Borgomezzavalle (VCO), Paolo Tiramani, sindaco di Borgosesia (VC), Cristina Patelli, consigliere comunale di Zumaglia (BI) e Paolo Lanfranco, sindaco di Valfenera e vicepresidente della Provincia di Asti.

“Dalla Regione Piemonte e dal suo presidente, Sergio Chiamparino, non arrivano risposte spiega Molinari e non ci sono notizie in merito alla possibilità di indire un referendum che la popolazione vuole fortemente per seguire sulla strada dell’autonomia i nostri vicini Lombardia e Veneto. Questo comitato vuole essere uno strumento per fare pressione e per far sentire la voce di tutti partiti e movimenti politici, associazioni, singoli cittadini ed enti locali in merito ad una questione tanto importante quanto ignorata da chi, invece, dovrebbe avere a cuore il benessere e le richieste dei cittadini. Il Piemonte -conclude regala ogni anno 10 miliardi di tasse allo Stato centrale, mentre i nostri sindaci non hanno soldi per rispondere alle esigenze del territorio che sta morendo economicamente. Con l’autonomia riusciremo a trattenere qui i soldi dei piemontesi”.

Il Comitato Promotore per il Referendum dell’Autonomia del Piemonte verrà presentato ufficialmente nel corso di una conferenza stampa che si terrà lunedì 2 ottobre, alle ore 11, presso l’Hotel Europa di Chivasso, via Lungo Piazza d’Armi 5.

Pd Torino, soluzione unitaria unica strada politica percorribile.

“La soluzione unitaria per il futuro del Pd torinese e’ l’unica strada politicamente percorribile per poter rilanciare un partito reduce da una gestione grigia ed inconcludente. E, soprattutto, che sara’ unicamente ricordata per aver consegnato la citta’ di Torino dopo oltre 20 anni di ininterrotto governo ai 5 stelle. Oltre alle sconfitte rimediate in numerosi ed importanti centri della provincia torinese. Ma oggi l’unita’, seppur con la convergenza di una pluralita’ di correnti e sotto correnti, resta la carta piu’ spendibile per invertire la rotta rispetto a quella perseguita sino ad oggi. E un candidato alla segreteria provinciale aggregante e rispettoso della pluralita’ che, bene o male, continua a caratterizzare l’esperienza del Pd, puo’ essere un elemento positivo ed incoraggiante in vista dei prossimi appuntamenti elettorali”.

Giorgio Merlo

Direzione Nazionale Pd. Esponente di Sinistra Dem.