POLITICA- Pagina 595

I VERDI CHIEDONO LO “STATO DI EMERGENZA CLIMATICA”

Freddo, pioggia, poche giornate di sole, neve quasi a bassa quote. Cosi si è presentato in gran parte dello stivale, il mese di maggio che è appena terminato. Molti italiani lo hanno paragonato al mese di “novembre”, date le basse temperature. Un’anomalia climatica che “dovrebbe” (il condizionale è
d’obbligo) far riflettere anche i più scettici di fronte all’espressione e al tema del “cambiamento
climatico”. Dunque, per queste ragioni, noi VERDI del PIEMONTE, chiediamo ufficialmente con forza a tutti i sindaci e giunte comunali della “Regione” e al Consiglio Regionale del Piemonte”, di chiedere lo “STATO DI EMERGENZA CLIMATICA”. Questo stato di emergenza non vuole essere un freno all’economia, al mondo occupazionale ma bensì deve rappresentare ed essere un’azione di responsabilità nei confronti delle generazioni future: prime fra tutte quelle formate da tanti giovani studenti e studentesse che il 15 marzo e 24 maggio scorso, sono scesi nelle piazze italiane, per spronare tutto l’arco politico italiano, europeo e quello mondiale ad intraprendere azioni concrete contro il cambiamento climatico. Contenere le emissioni di Co2 in atmosfera, preservare le foreste, i fiumi, gli oceani, fermare il consumo di suolo, ridurre l’utilizzo delle fonti fossili in favore di quelle rinnovabili sono ottimi strumenti e metodi per contrastare i cambiamenti climatici, in atto in tutto il pianeta. L’urgenza è quella di contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 gradi centigradi, sulla base degli Accordi sul clima di Parigi del 2015. Noi Verdi del Piemonte ribadiamo che, se non interveniamo in tempo, le conseguenze saranno catastrofiche come, ad esempio, l’innalzamento del livello del mare, la desertificazione delle zone temperate, fenomeni atmosferici estremi, diffusioni delle malattie, migrazioni di massa, carestia ed estinzione di specie animali e vegetali, fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo. Insomma: BISOGNA AGIRE ORA E IN FRETTA!!!! NON C’E’ PIU’ TEMPO!

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La Commissaria Regionale dei Verdi del Piemonte e
Componente di Europa Verde, Tiziana Mossa

I VERDI CHIEDONO LO "STATO DI EMERGENZA CLIMATICA”

Freddo, pioggia, poche giornate di sole, neve quasi a bassa quote. Cosi si è presentato in gran parte dello stivale, il mese di maggio che è appena terminato. Molti italiani lo hanno paragonato al mese di “novembre”, date le basse temperature. Un’anomalia climatica che “dovrebbe” (il condizionale è
d’obbligo) far riflettere anche i più scettici di fronte all’espressione e al tema del “cambiamento
climatico”. Dunque, per queste ragioni, noi VERDI del PIEMONTE, chiediamo ufficialmente con forza a tutti i sindaci e giunte comunali della “Regione” e al Consiglio Regionale del Piemonte”, di chiedere lo “STATO DI EMERGENZA CLIMATICA”. Questo stato di emergenza non vuole essere un freno all’economia, al mondo occupazionale ma bensì deve rappresentare ed essere un’azione di responsabilità nei confronti delle generazioni future: prime fra tutte quelle formate da tanti giovani studenti e studentesse che il 15 marzo e 24 maggio scorso, sono scesi nelle piazze italiane, per spronare tutto l’arco politico italiano, europeo e quello mondiale ad intraprendere azioni concrete contro il cambiamento climatico. Contenere le emissioni di Co2 in atmosfera, preservare le foreste, i fiumi, gli oceani, fermare il consumo di suolo, ridurre l’utilizzo delle fonti fossili in favore di quelle rinnovabili sono ottimi strumenti e metodi per contrastare i cambiamenti climatici, in atto in tutto il pianeta. L’urgenza è quella di contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 gradi centigradi, sulla base degli Accordi sul clima di Parigi del 2015. Noi Verdi del Piemonte ribadiamo che, se non interveniamo in tempo, le conseguenze saranno catastrofiche come, ad esempio, l’innalzamento del livello del mare, la desertificazione delle zone temperate, fenomeni atmosferici estremi, diffusioni delle malattie, migrazioni di massa, carestia ed estinzione di specie animali e vegetali, fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo. Insomma: BISOGNA AGIRE ORA E IN FRETTA!!!! NON C’E’ PIU’ TEMPO!

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La Commissaria Regionale dei Verdi del Piemonte e
Componente di Europa Verde, Tiziana Mossa

"Porta Nuova e dintorni, regna ancora il degrado"

Grido d’allarme dei residenti e dei commercianti di via Sacchi e vie limitrofe da me rilanciato con un’interpellanza in Sala Rossa: risposte non del tutto soddisfacenti da parte della Giunta. Ho chiesto una maggiore presenza di Agenti della Municipale, una progettualità per la riqualificazione dell’ex Clinica Salus, più passaggi da parte di Amiat, un approfondimento in Commissione e un sopralluogo di Consiglio e di Giunta. 

Che spesso i quartieri vicini alle grandi stazioni soffrano di problemi simili non è una scusante: garantire la vivibilità di via Sacchi e dintorni è, o dovrebbe essere, un’urgenza da parte dell’Amministrazione cittadina.  Ho portato il tema in Sala Rossa poco fa, sottolineando le criticità principali. Sta diventando emergenza il problema dei bivacchi sotto i portici, tra via Sacchi e corso Vittorio, da parte di soggetti spesso ubriachi e molesti, che rendono difficile la vita agli abitanti e talvolta impossibile l’attività agli esercenti. Altre urgenze sono la sporcizia e la mancanza di igiene, l’emergenza sicurezza, il degrado diffuso ma concentrato, soprattutto, attorno ad alcuni stabili, quali il compendio immobiliare di via Magenta 6 (ex Clinica Salus) angolo via Gioberti 5 (ex Ufficio di Collocamento), di proprietà della Città di Torino e dato in concessione a soggetti terzi.  Tre le richieste da parte mia, oltre alla possibilità di approfondire in Commissione e a un sopralluogo con l’Assessore e i colleghi Consiglieri: una maggiore presenza in zona di 
Agenti della Polizia Municipale, un incremento dei passaggi di Amiat e un progetto di recupero degli spazi di via Magenta, che mi piacerebbe fossero destinati a finalità sociali e aggregative.  Solo parzialmente soddisfacenti le risposte dell’Assessore. Accolgo con soddisfazione i propositi di intervenire in zona dal punto di vista degli arredi urbani e della riqualificazione. Ma non basta. Ho fatto notare a verbale, tra le altre cose, che mantenere in uno stato di abbandono le proprietà di via Magenta significa non solo aumentare il degrado in zona, ma anche intaccare il loro valore intrinseco. 
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Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino. 

“Porta Nuova e dintorni, regna ancora il degrado”

Grido d’allarme dei residenti e dei commercianti di via Sacchi e vie limitrofe da me rilanciato con un’interpellanza in Sala Rossa: risposte non del tutto soddisfacenti da parte della Giunta. Ho chiesto una maggiore presenza di Agenti della Municipale, una progettualità per la riqualificazione dell’ex Clinica Salus, più passaggi da parte di Amiat, un approfondimento in Commissione e un sopralluogo di Consiglio e di Giunta. 

Che spesso i quartieri vicini alle grandi stazioni soffrano di problemi simili non è una scusante: garantire la vivibilità di via Sacchi e dintorni è, o dovrebbe essere, un’urgenza da parte dell’Amministrazione cittadina.  Ho portato il tema in Sala Rossa poco fa, sottolineando le criticità principali. Sta diventando emergenza il problema dei bivacchi sotto i portici, tra via Sacchi e corso Vittorio, da parte di soggetti spesso ubriachi e molesti, che rendono difficile la vita agli abitanti e talvolta impossibile l’attività agli esercenti. Altre urgenze sono la sporcizia e la mancanza di igiene, l’emergenza sicurezza, il degrado diffuso ma concentrato, soprattutto, attorno ad alcuni stabili, quali il compendio immobiliare di via Magenta 6 (ex Clinica Salus) angolo via Gioberti 5 (ex Ufficio di Collocamento), di proprietà della Città di Torino e dato in concessione a soggetti terzi.  Tre le richieste da parte mia, oltre alla possibilità di approfondire in Commissione e a un sopralluogo con l’Assessore e i colleghi Consiglieri: una maggiore presenza in zona di 

Agenti della Polizia Municipale, un incremento dei passaggi di Amiat e un progetto di recupero degli spazi di via Magenta, che mi piacerebbe fossero destinati a finalità sociali e aggregative.  Solo parzialmente soddisfacenti le risposte dell’Assessore. Accolgo con soddisfazione i propositi di intervenire in zona dal punto di vista degli arredi urbani e della riqualificazione. Ma non basta. Ho fatto notare a verbale, tra le altre cose, che mantenere in uno stato di abbandono le proprietà di via Magenta significa non solo aumentare il degrado in zona, ma anche intaccare il loro valore intrinseco. 
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Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino. 

Imu: "il Comune vanifica le misure di sostegno all’abitare e contrasto alla povertà"

Grimaldi: “Intervenga la Regione”

È notizia di oggi che, con l’ultimo bilancio, la Giunta Appendino ha effettivamente deciso di ritoccare le aliquote IMU per i proprietari titolari di affitti concordati con studenti e famiglie in difficoltà. La scadenza per pagare l’acconto è fissata per il 17 giugno. Sui canoni liberi si applica già l’aliquota massima (10,6 per mille). Sui canoni concordati è aumentata di un punto (dal 4,31 al 5,31 per mille). Sono state inoltre annullate le agevolazioni sulle case affidate in comodato gratuito a parenti di primo grado, che consentivano di pagare il 7,6 per mille anziché il 10,6.
Già un mese fa il Capogruppo di LeU in Consiglio Regionale, Marco Grimaldi, aveva sollevato il problema dopo le prime indiscrezioni. In seguito all’intervento dell’Assessore alle Politiche Sociali, la Città sembrava intenzionata a tornare indietro.
Proprio un anno fa, per costruire un sistema di politiche più adeguato all’evoluzione dei bisogni sociali, la Regione ha approvato la Strategia per lo sviluppo di comunità solidali, ponendo al centro del progetto l’edilizia sociale. Punto fondamentale della programmazione è stata l’individuazione di 30 distretti della coesione sociale, coincidenti per quanto riguarda i servizi sanitari, le politiche sociali e attive del lavoro e, appunto, le politiche per l’abitare.
A febbraio di quest’anno la Regione ha predisposto una ricerca che analizzasse e rivedesse la mappa del rischio di disagio abitativo per tutti i Comuni del Piemonte. La rilevazione vede ai primi posti, nell’ordine, Torino, Novara, Alessandria e Asti, Vercelli, Cuneo, Moncalieri, Biella, Casale Monferrato e Collegno. Per ogni distretto, individuato un Comune capofila, si prevede la creazione di uno sportello casa che sappia supportare le famiglie nella scelta del percorso di sostegno più consono alle loro esigenze.
Grazie a queste politiche, famiglie in difficoltà e aventi un Isee pari o inferiore a 26.000 euro potranno rivolgersi alle (Aslo) Agenzie sociali per la Locazione e recarsi al Comune di appartenenza per stipulare un contratto di locazione con un soggetto privato a canone calmierato. Si prevede così di offrire, con 2 milioni di euro, una soluzione abitativa a 500 famiglie all’anno, abbattendo di circa 1/3 il canone al quale sarebbero soggette.
Tuttavia, l’ultima decisione dell’Amministrazione comunale torinese è nettamente in contrasto con questi indirizzi e annulla uno dei pochi strumenti a disposizione per calmierare il mercato degli affitti privati, utile a contrastare il problema del disagio abitativo nella nostra città. Una scelta che vanifica il lavoro svolto da anni dai sindacati inquilini e dalle associazioni dei proprietari che, di concerto con gli uffici del settore ERP e l’Assessorato alle politiche sociali del Comune, ha portato al rinnovo dell’accordo territoriale che definisce le linee guida e i parametri per i contratti a canone agevolato, conciliando gli interessi reciproci di proprietari e inquilini.
“L’esigenza di assestare il bilancio della Città non giustifica la scelta di fare cassa sulle politiche per la casa. Come abbiamo già detto, ridurre la convenienza fiscale scoraggia i proprietari a utilizzare i contratti a canone agevolato e indebolisce le nostre misure di contrasto alla povertà. È chiaro che a pagare per questa decisione saranno proprio le categorie in difficoltà, perché i proprietari colpiti non avranno altra scelta che caricare l’aumento sugli inquilini. In gran parte si tratta di studenti, che stanno progressivamente subendo anche i tagli alle linee di trasporto pubblico, la chiusura di spazi di aggregazione e l’imposizione di vincoli e divieti a qualsiasi evento. Fra affitti aumentati, collegamenti inesistenti ed eventi culturali annullati, la Giunta ogni giorno smonta un pezzo della città universitaria che Torino potrebbe essere.” – dichiara Grimaldi. – “Chiediamo a questo punto alla Regione di avviare un’immediata interlocuzione con il Comune, che forse ha inteso la vittoria della Lega alle Regionali come un “liberi tutti”. Speriamo che almeno il profilo universitario di Torino non diventi l’ennesima vittima della tagliola gialloverde”.

Imu: “il Comune vanifica le misure di sostegno all’abitare e contrasto alla povertà”

Grimaldi: “Intervenga la Regione”

È notizia di oggi che, con l’ultimo bilancio, la Giunta Appendino ha effettivamente deciso di ritoccare le aliquote IMU per i proprietari titolari di affitti concordati con studenti e famiglie in difficoltà. La scadenza per pagare l’acconto è fissata per il 17 giugno. Sui canoni liberi si applica già l’aliquota massima (10,6 per mille). Sui canoni concordati è aumentata di un punto (dal 4,31 al 5,31 per mille). Sono state inoltre annullate le agevolazioni sulle case affidate in comodato gratuito a parenti di primo grado, che consentivano di pagare il 7,6 per mille anziché il 10,6.

Già un mese fa il Capogruppo di LeU in Consiglio Regionale, Marco Grimaldi, aveva sollevato il problema dopo le prime indiscrezioni. In seguito all’intervento dell’Assessore alle Politiche Sociali, la Città sembrava intenzionata a tornare indietro.

Proprio un anno fa, per costruire un sistema di politiche più adeguato all’evoluzione dei bisogni sociali, la Regione ha approvato la Strategia per lo sviluppo di comunità solidali, ponendo al centro del progetto l’edilizia sociale. Punto fondamentale della programmazione è stata l’individuazione di 30 distretti della coesione sociale, coincidenti per quanto riguarda i servizi sanitari, le politiche sociali e attive del lavoro e, appunto, le politiche per l’abitare.

A febbraio di quest’anno la Regione ha predisposto una ricerca che analizzasse e rivedesse la mappa del rischio di disagio abitativo per tutti i Comuni del Piemonte. La rilevazione vede ai primi posti, nell’ordine, Torino, Novara, Alessandria e Asti, Vercelli, Cuneo, Moncalieri, Biella, Casale Monferrato e Collegno. Per ogni distretto, individuato un Comune capofila, si prevede la creazione di uno sportello casa che sappia supportare le famiglie nella scelta del percorso di sostegno più consono alle loro esigenze.

Grazie a queste politiche, famiglie in difficoltà e aventi un Isee pari o inferiore a 26.000 euro potranno rivolgersi alle (Aslo) Agenzie sociali per la Locazione e recarsi al Comune di appartenenza per stipulare un contratto di locazione con un soggetto privato a canone calmierato. Si prevede così di offrire, con 2 milioni di euro, una soluzione abitativa a 500 famiglie all’anno, abbattendo di circa 1/3 il canone al quale sarebbero soggette.

Tuttavia, l’ultima decisione dell’Amministrazione comunale torinese è nettamente in contrasto con questi indirizzi e annulla uno dei pochi strumenti a disposizione per calmierare il mercato degli affitti privati, utile a contrastare il problema del disagio abitativo nella nostra città. Una scelta che vanifica il lavoro svolto da anni dai sindacati inquilini e dalle associazioni dei proprietari che, di concerto con gli uffici del settore ERP e l’Assessorato alle politiche sociali del Comune, ha portato al rinnovo dell’accordo territoriale che definisce le linee guida e i parametri per i contratti a canone agevolato, conciliando gli interessi reciproci di proprietari e inquilini.

“L’esigenza di assestare il bilancio della Città non giustifica la scelta di fare cassa sulle politiche per la casa. Come abbiamo già detto, ridurre la convenienza fiscale scoraggia i proprietari a utilizzare i contratti a canone agevolato e indebolisce le nostre misure di contrasto alla povertà. È chiaro che a pagare per questa decisione saranno proprio le categorie in difficoltà, perché i proprietari colpiti non avranno altra scelta che caricare l’aumento sugli inquilini. In gran parte si tratta di studenti, che stanno progressivamente subendo anche i tagli alle linee di trasporto pubblico, la chiusura di spazi di aggregazione e l’imposizione di vincoli e divieti a qualsiasi evento. Fra affitti aumentati, collegamenti inesistenti ed eventi culturali annullati, la Giunta ogni giorno smonta un pezzo della città universitaria che Torino potrebbe essere.” – dichiara Grimaldi. – “Chiediamo a questo punto alla Regione di avviare un’immediata interlocuzione con il Comune, che forse ha inteso la vittoria della Lega alle Regionali come un “liberi tutti”. Speriamo che almeno il profilo universitario di Torino non diventi l’ennesima vittima della tagliola gialloverde”.

MONTARULI (FDI): "ENNESIMA FICHIANATA: A TORINO M5S CHIEDE CODICE IDENTIFICATIVO AGENTI. IRRICEVIBILE"

“Siamo alle Fichianate: questa volta e’ il codice identificativo agenti chiesti dal M5S di Torino. Dopo la festa della Repubblica dedicata ai rom e agli immigrati questa ci mancava. si tratta evidentemente della ennesima provocazione. Salvini prenda le distanze. inaccettabile che si giochi sulla pelle dei ragazzi in divisa impegnati a difendere la cittadinanza dai facinorosi” attacca Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia, che osserva “Con questa richiesta il M5S si conferma il partito contro gli italiani per bene. Sono solo interessati a scontrarsi con la Polizia per mettere a ferro e fuoco le città nelle loro manifestazioni: i consiglieri grillini chiedano piuttosto di farsi identificare a quegli attivisti no tav violenti e spesso in piazza travisati, con cui sono soliti condividere i cortei. In un momento in cui riprendono ad essere spedite le bombe anarchiche e le massime Istituzioni sono ormai infiltrate da conniventi dell’antagonismo, sappiano le Forze dell’Ordine che in noi Fratelli d’Italia troveranno un solido baluardo alla loro agibilità e una difesa dalle rappresaglie antagoniste”.

MONTARULI (FDI): “ENNESIMA FICHIANATA: A TORINO M5S CHIEDE CODICE IDENTIFICATIVO AGENTI. IRRICEVIBILE”

“Siamo alle Fichianate: questa volta e’ il codice identificativo agenti chiesti dal M5S di Torino. Dopo la festa della Repubblica dedicata ai rom e agli immigrati questa ci mancava. si tratta evidentemente della ennesima provocazione. Salvini prenda le distanze. inaccettabile che si giochi sulla pelle dei ragazzi in divisa impegnati a difendere la cittadinanza dai facinorosi” attacca Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia, che osserva “Con questa richiesta il M5S si conferma il partito contro gli italiani per bene. Sono solo interessati a scontrarsi con la Polizia per mettere a ferro e fuoco le città nelle loro manifestazioni: i consiglieri grillini chiedano piuttosto di farsi identificare a quegli attivisti no tav violenti e spesso in piazza travisati, con cui sono soliti condividere i cortei. In un momento in cui riprendono ad essere spedite le bombe anarchiche e le massime Istituzioni sono ormai infiltrate da conniventi dell’antagonismo, sappiano le Forze dell’Ordine che in noi Fratelli d’Italia troveranno un solido baluardo alla loro agibilità e una difesa dalle rappresaglie antagoniste”.

Continuano le scosse sismiche nella politica nazionale e regionale

L’ ex sottosegretario Rixi ha rassegnato le dimissioni nelle mani di Matteo Salvini. Ergo, caro Presidente Conte, non conti nulla. E Rambo incassa il no di Orban . Proprio così, il suo amico ungherese rimane nel gruppo popolare europeo.  Farage l’ inglese ha sempre detto che con gli italiani non si mischia e mi sa che anche  Le Pen ci sta pensando nel mollare il Capitano. Ad oggi Matteo Salvini in Europa è al palo.  Si consola dicendosi che i suoi sono per antonomasia sempre innocenti e i suoi avversari politici per antonomasia sempre colpevoli.  Giggino si affida alla buffonata di Rousseau per dirsi che il popolo è sempre con lui. Dopo aver abolito la povertà farà fare più figli agli Italiani, l’ importante è che mantenga la poltrona ed intanto il lauto stipendio corre. Toti molla il Cavaliere e fonderà un altro partito. E’ molto arrabbiato perché il numero uno è Tajani. E Calenda appena eletto molla Zingaretti e fonda un suo, di partito. Direi proprio un signore. Intanto il Toscanaccio ( Renzi ) spara sul quartier generale. Nulla di nuovo sotto il sole con l’ Europa che per la seconda volta con la letterina ci ammonisce. E noi piemontesi siamo alle prese con i ballottaggi tra una decina di giorni. In realtà poca cosa, anche se qualcosa si può indicativamente capire. 
Le amministrative del Piemonte sono andate bene per il PD.  Sindaci uscenti rieletti al primo turno recuperando un voto disastroso per il centrosinistra.  Tranne a Biella dove per la prima volta il sindaco uscente non va nemmeno al ballottaggio.  Bocciato Cavicchioli ottimo avvocato ma pessimo Sindaco.  Ma c’ é dell’altro. A Biella città con il voto europeo il candidato leghista Corradino sarebbe stato eletto al primo turno.  Viceversa va al ballottaggio con Gentile (forse) ex Forza Italia che con le liste civiche è il favorito.  Ed il PD non perde occasione nel dividersi tra chi lo appoggia e chi suggerisce di andare al mare. Si spende il segretario regionale dem,  Furia, biellese. Si spende per Gentile . Bene, ma avrà un gruppo in Regione di marca ex democristiana e Gariglio  e Lepri gongolano con Laus che presenterà il conto. Rimane Salizzoni con oltre 18 mila preferenze.  Forse il più votato.  Non solo il più grande chirurgo del mondo, ma anche uno non incline al compromesso.  Comunque il PD segna un punto a suo favore. Maggiore radicamento sul territorio della Lega grazie ai sindaci.  Sul partito è meglio che lasciamo perdere. Ma sul resto è meglio che niente. Il neo Governatore Cirio pensa già alla sua giunta. Ottima la proposta della Porchietto alla Vice presidenza. politico competente ed ex Presidente Api.  Ma purtroppo ha un difetto: non è leghista. Matteo Rambo ha già chiesto se il nostro governatore ha voglia di scherzare.  Si consola con Vietti Presidente FinPiemonte.  Proprio Vietti vice al Consiglio Superiore della Magistratura.  Con lui non si scherza. E la Dc ancora una volta fa capolino. Del resto l’ ultima scelta del leghista Cota era stato Feira è non è andata bene. Speriamo che il territorio qualcosa valga ancora e Andrea Tronzano faccia l’ assessore. Chi dorme sonni tranquilli è Roberto Rosso: o  assessore o presidente Consiglio Regionale. Meloni docet, intanto Chiampa tira dritto e alla pasionaria Si Tav lascia il suo seggio. Mesi di riflessione sabbatica e poi si vedrà.  Non vedo il nostro Sergio Chiamparino solo pensionato.  È stato ed è tra le menti più lucide del Piemonte e d’ Italia. Ha sostenuto che non aveva più nulla da dire. Siamo sicuri che non è così.  Magari in altro ruolo in politica, ma uno come lui ha ed avrà sempre qualcosa da dire, soprattutto nell’ attuale desolazione dei politici. Cirio si smarca dimostrando di essere un signore nel chiedergli di restare. Finalmente un p’ di civismo tra gli avversari politici. Troppi toni esasperati,  troppe volte ‘ avversario politico diventata un nemico da abbattere. Dai centri sociali a Matteo (Rambo) Salvini avvelenare i pozzi non serve ed è controproducente . Non si risolvono i problemi complicando la soluzione. Ora la volontà di stampare moneta ad uso solo interno e pagare i fornitori dello Stato. Idea non non nuova del comunista marxista greco Varoufachis, suggestiva ed assolutamente impraticabile. Dopo sarà colpa di chi più che non volere dice che non è possibile.  Ed il gioco é fatto. Essendo colpa degli altri, continuate nel votarci.  I problemi non si risolvono.  L’ Iva aumenterà e il reddito di cittadinanza e quota cento corrono il concreto pericolo di essere abolite.Giggino s arrabbia con Tria che non lo considera. La vera questione e che il popolo non l’ ha ascoltato ancorché parla nel suo nome. Momentaccio facile da prevedere. In una cosa Piemonte ed Italia si assomigliano: pentastellati tagliati fuori e Grillo in fuga. Aspettando il ballottaggio per vedere chi tra Lega e PD vincerà. Se anche Vercelli passerà a Corsaro tutti i comuni capololuoghi di Provincia non avranno Sindaci di centrosinistra.  Mentre l’area metropolitana di Torino è in subbuglio e a Venaria i pentastellati liquefatti. A Settimo metà pd non vuole appoggiare al ballottaggio la propria candidata. Ora e sempre facciamoci del male. A Rivoli pentastellati pronti a votare Pd se considerati. Rimangono Collegno e Grugliasco con sindaci Pd al primo turno. Astro nascente la vice segretaria Pd Canalis.  Cattolica e donna ha già fatto sapere a Salizzoni che le 18mila voti non sono sufficienti per fare il capogruppo pd in Regione. E Furia (bravissimo, tenace e lucidissimo nelle analisi politiche) sta a guardare.  Anche qui occasioni mancate. Evidentemente e comunque contenti quelli del PD contenti tutti.
Patrizio Tosetto

Chiamparino si è dimesso. Subentra Elena Loewenthal, di “+Europa SI’ TAV”

Sergio Chiamparino ha annunciato le proprie dimissioni dal Consiglio Regionale, come peraltro aveva preannunciato subito dopo gli esiti del voto di domenica 26 maggio. Chiamparino lascia il posto in Consiglio Regionale a Elena Loewenthal, giornalista traduttrice e scrittrice; insegna presso lo IUSS (Istituto Universitario di Studi Superiori dell’Università di Pavia). Elena Loewenthal era capolista nella circoscrizione di Torino per la lista “+Europa SI’ TAV”. “Sono felice di entrare nel Consiglio Regionale del Piemonte. – afferma la consigliera – Vi porterò i valori e gli obiettivi politici di +Europa, lavorerò per un Piemonte Regione d’Europa, capace di guardare al futuro. Lavorerò per una sempre maggiore integrazione fra formazione e professionalità, per una sostenibilità che sia risorsa e capacità creativa. Credo nella forza delle idee, nel confronto pacato. Credo in un progresso che passa dalla cultura allo sviluppo delle infrastrutture, dai diritti ai doveri del cittadino. Ringrazio di tutto cuore il Presidente Chiamparino per il lavoro, l’impegno e la passione che ha dedicato al bene comune in questi anni: è e sarà per me un modello di politica e umanità”.