POLITICA- Pagina 589

Matteo, il rospo e lo scorpione

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
A Matteo Renzi non interessa più di tanto vincere queste elezioni .Tanto, quasi sicuramente non farà il Presidente del Consiglio. Si pensava che volesse pensare solo ai suoi, ma è  limitante. Sta pensando solo ai suoi di stretta osservanza. Insomma ai suoi che l’hanno appoggiato dalla prima ora. Sicuramente è  molto ingeneroso. Piero Fassino costretto ad emigrare a Ferrara. Piacevolissima città carica di storia e cultura ma decisamente meno importante.  Non solo, ma anche fassiniane doc come la De Meo fuori dalla lista. Ed in questo caso non ha fatto tutto da solo. Gariglio non pago del seggio sicuro ha  colpito duro. Con Mimmo Caretta che si è voltato dall’altra parte appagato della candidatura di Mauro Laus, che scatenerà i dipendenti  della Sua coop Rear all’assalto di Roma e tanti  lucani finalmente pronti per la rivincita sui torinesi. Eppure il Piero nazionale ce l’aveva messa tutta per salvare capra e cavoli. Dopo la sconfitta referendaria il segretario Pd era nello sconforto più totale. Una occasione irripetibile…In tandem con Franceschini il Fiorentino ha accettato ed è cominciato il declino di chi non era fiorentino o non vantava amici di lunga data fiorentini anche loro. Ma si sa che in politica a nulla vale la riconoscenza. Ed il nostro ci fa ricordare la fiaba di Esopo sulla rana e lo scorpione. Il primo chiede ad una esitante rana di aiutarlo nell’attraversare lo stagno. Tu mi ucciderai. Ma scusa  – dice  lo scorpione –  morirei anche io, e la convince. A metà dello stagno non resiste e la punge  Stranita, ha la forza di chiedergli: perché moriamo tutti e due? Sì,  ècurioso, è vero, ma sono nato così. E Renzi è così. Poi a complicare le cose arrivano quelli di Articolo uno. Fanno i dispetti e candidano Corgiat a Settimo e  Placido in borgo Vittoria. Placido è famoso per  andare a cercare i voti uno per uno. In questo caso tra i due litiganti magari il terzo gode e Bragantini e Pentenero sono sicuramente preoccupate. Il massimo rimane comunque Barriera di Milano dove il pd ha perso il primato elettorale contro i cinque stelle Che fa per recuperare? Candida Silvia Manzi, radicale che forse non sa nemmeno dov’è ubicato il quartiere. Viceversa ringrazia Stefano Esposito che piallera’ il garantito Giorgio Airaudo. Sempre se faranno il quorum. Nell’aiutare i renziani arrivano i Potere al Popolo sempre pronti a disperdere il voto. Loro mi ricordano i sessantottini Servire il Popolo, finanziati dai comunisti albanesi, loro che sfilavano vestiti tutti uguali.  Al di là di come andrà il voto Matteo Renzi ha preso con una fava due piccioni. Ha sciolto il partito di cui è segretario senza congresso e sta fondando un partito senza congresso di cui lui è Leader Maximo. Con una linea politica e filosofica: il renzismo. Umberto d’Ottavio candidato a Collegno e favorito rivendica orgogliosamente di essere di sinistra e di lavorare  e per il territorio che l’ha eletto. Umberto, nessun dubbio che tu abbia ragione. Ma forti dubbi che il Partito che ti appartiene lo sia ancora, di sinistra. Nel mentre incontro tante  persone che mi dicono che  non voteranno. Possibile che in 34 giorni qualcosa cambi, ma ne dubito.

I candidati di M5S

Questi i candidati del Movimento 5 Stelle nei collegi uninominali di Torino e provincia

 

Senato

Giuseppe Masciari- Settimo Torinese

Marco Scibona – Moncalieri

Elisa Pirro -Torino 2 Collegno

Mastruzzo Giuseppe- Torino 1

 

Camera dei Deputati

Torino 1 Paolo Turati

Torino 2 Domenico Fioravanti

Torino 3 Paolo Biancone

Torino 4 Alberto Sasso

Collegno Celeste D’Arrand

Valentina Pretato Ivrea

Rosario Fondacaro Settimo Torinese

Roberta Cavuoti-Moncalieri

Franco Trivero – Pinerolo

Elezioni, la Lega Piemonte presenta i candidati

Molinari: “Una squadra forte, che racchiude l’intero Piemonte”. E aggiunge: “Il mio obiettivo è di portare in Parlamento una squadra competente, appassionata ed energica”

 

Il 4 marzo si avvicina e l’appuntamento con le urne è ormai prossimo: anche la Lega, così, presenta le liste elettorali ed illustra il proprio programma a sostegno della candidatura a premier del Segretario Federale Matteo Salvini. In un momento di tale importanza per la storia e per il futuro del Paese, la Lega Piemonte decide di scendere in campo con una compagine motivata e forte, presentando nella giornata di lunedì 29 gennaio le liste per le elezioni politiche di Camera e Senato. Giulia Bongiorno, recentemente arruolata da Matteo Salvini, guiderà la lista del Senato a Torino mentre nel Piemonte 2 sarà il Segretario Nazionale Riccardo Molinari a guidare le liste della Camera dei Deputati. “Abbiamo presentato delle ottime candidature, con tante persone che affrontano per la prima volta le elezioni politiche, ma che da anni lavorano sui territori, insieme a figure d’esperienza, garantendo la rappresentanza di tutti i territori del Piemonte – commenta Riccardo Molinari, Segretario Nazionale Lega Piemonte, candidato alla Camera – L’obiettivo di tutta la Lega è sostenere Matteo Salvini come candidato Premier, ed il mio, da Segretario della Lega Piemonte, è anche di portare in Parlamento una squadra competente, appassionata ed energica che metta il Piemonte coi suoi problemi e le sue esigenze al centro dell’agenda politica nazionale, dove non sta più da troppo tempo”.

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I CANDIDATI

CAMERA Uninominale Piemonte 1 Ivrea: Alessandro Benvenuto Collegno: Sara Zambaia Piemonte 2 Asti: Andrea Giaccone Alessandria: Riccardo Molinari Vercelli: Paolo Tiramani Cuneo: Gastaldi Flavio Novara: Alberto Gusmeroli Plurinominale Torino1 Elena Maccanti Alessandro Benvenuto Sarà Zambaia Alessandro Sciretti Torino2 Elena Lucchini Alessandro Giglio Vigna Elena Maccanti Gualtiero Caffaratto Piemonte2 Sud Riccardo Molinari Elena Lucchini Lino Pettazzi Rossana Bondi Piemonte2 Nord Riccardo Molinari Elena Lucchini Marzio Luini Cristiana Patelli SENATO Uninominale Piemonte 1 Torino 1 (città): Paola Gobetti Moncalieri: Marzia Casolati Torino 2 (Collegno): Roberta Ferrero Plurinominale Senato1 Giulia Bongiorno Cesare Pianasso Roberta Ferrero Claudio Broglio Senato2 Enrico Montani Simona Pergraffi Giorgio Bergesio Maria Elena Gandolfi

 

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COMUNICAZIONE AI LETTORI

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblicherà gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati o esponenti politici di movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

 

Pd, ora tutti “partiti personali”

Dunque, anche per il Partito democratico si è chiusa definitivamente una fase politica. E cioè quella in cui, quando si parlava del Pd, si ripeteva in modo persin noioso e ripetitivo, che il Pd era un “partito plurale, di sinistra, democratico al suo interno e collegiale”. Tutti gli osservatori, i politologi e i commentatori delle cose politiche – anche della stampa legittimamene filo renziana – sono arrivati ad una conclusione, seppur con circa due anni di ritardo sono arrivati alla medesima conclusione. E cioè’, il Pd si è trasformato definitivamente in un “partito personale”. O “del capo”, che dir si voglia. Certo, Ilvo Diamanti, con la consueta acutezza intellettuale e scientifica, l’aveva rilevato già 2 anni fa. Meglio tardi che mai, si potrebbe dire. Ma, al di là di questa osservazione, è indubbio che dopo la compilazione delle liste da parte del segretario nazionale, anche per il Partito democratico si apre una pagina politica nuova. Del tutto coerente con il progetto renziano di trasformare la “ragione sociale” del partito. Prima attraverso la ridicolizzazione delle componenti di sinistra, poi con la sostanziale cancellazione di quella rappresentanza nelle liste – se non per un drappello che non darà comunque fastidio al manovratore e che, di fatto, si possono tranquillamente definire “diversamente renziani” – e poi con il cambiamento definitivo dello stesso progetto politico del Pd. Lo hanno detto in questi giorni tutti i principali commentatori della politica italiana evidenziando come questo percorso è del tutto coerente con l’intera strategia del progetto renziano. E io sono tra quelli che ritengono che il segretario del Pd ha fatto un passo coerente e lineare con il suo progetto originario. Un progetto del tutto avulso ed estraneo rispetto al modello veltroniano, cioè di un partito plurale incardinato sull’ incontro nel medesimo contenitore politico delle principali culture riformiste e costituzionale del nostro paese. Un progetto che, com’e’ del tutto naturale ed ovvio, non può che passare attraverso il controllo totale della rappresentanza parlamentare prima e della trasformazione del progetto e dell’orizzonte politico dopo. Nel caso specifico, dopo il voto del prossimo 4 marzo. Del resto, era questo l’elemento politico di fondo al centro della recente scissione “a sinistra” nel Pd ed è questa, nuovamente, la ragione di fondo che muterà l’identità, la prospettiva e il profilo politico del Partito Democratico. Una impostazione, questa, che richiede anche la definitiva presa d’atto che ci troviamo di fronte ad un “partito personale”. Anche qui nulla di nuovo, se vogliamo essere sinceri e non ipocriti. Tutti sapevamo, del resto, che il Pd a trazione renziana era un partito personale e del capo. Ma molti, fingendo come ovvio, ricordavano che si trattava dell’ultimo grande partito italiano che prevedeva ancora una democrazia al suo interno. Di Forza Italia, del movimento 5 stelle e della Lega salviniana tutti sappiamo che sono partiti e movimenti personali sin dall’origine. Ovvero, strutturalmente “personali”. Ora, con la compilazione delle liste, anche questo tabù è’ definitivamente caduto e si commenta la realtà per quello che è. Cioè con la nascita ufficiale del “Pdr”. Ecco perché tutti i commentatori, giustamente, hanno rilevato che anche per l’ultimo grande partito italiano si è compiuta la trasformazione definitiva. Ovvero, da partito plurale, collegiale e democratico a partito personale, del capo e plebiscitario. Ripeto, un passaggio del tutto coerente con l’impostazione originaria del progetto renziano. Certo, resta tuttora incerta e confusa la prospettiva del centro sinistra. Soprattutto dopo la mutazione genetica in corso nel Pd che troverà compiutezza solo dopo il voto del 4 marzo. Ma questo è un altro paio di maniche, come si suol dire. Se ne pastiera’ con maggior cognizione di causa solo dopo il responso dei cittadini.

 

Giorgio Merlo

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COMUNICAZIONE AI LETTORI

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Il campione di nuoto Fioravanti candidato in Piemonte con M5S

Il campione sportivo Domenico Fioravanti, doppia medaglia d’oro di nuoto alle Olimpiadi di Sydney, verrà candidato  alle elezioni politiche con il Movimento 5 stelle in un collegio uninominale del Piemonte . Ne dà notizia l’agenzia Ansa, citando come fonte ambienti grillini .

ELEZIONI, LISTE CHIUSE PER FORZA ITALIA

PICHETTO: “UNA VITTORIA L’ABBIAMO GIÀ OTTENUTA, PRESENTIAMO TUTTI NOMI DEL TERRITORIO”

Abbiamo chiuso le liste dei candidati al Parlamento che presenteremo in Piemonte. Una vittoria l’abbiamo già ottenuta, presentiamo tutti nomi espressione del territorio. Uomini e donne piemontesi che potranno assicurare alla nostra regione un’ampia rappresentanza. Nessun caso paracadutati come invece leggo accadere negli altri partiti, Forza Italia ha dimostrato la maturità e la saggezza di un partito pronto a tornare a guidare il Paese“. Ad affermarlo il coordinatore regionale di Forza Italia Gilberto Pichetto.

Ecco i nomi dei candidati ufficiali di Forza Italia in Piemonte:

 

Plurinominali

 

Camera 1 – Piemonte 1

1. Zangrillo Paolo

2. Porchietto Claudia

3. Trombini Roberto

4. Grisotto Chiara

Camera 2 – Piemonte 1

1. Porchietto Claudia

2. Pella Roberto

3. Ruffino Daniela

4. Pianetta Enrico

Camera 1 – Piemonte 2 (Alessandria, Asti, Cuneo)

1. Napoli Osvaldo

2. Ruffino Daniela

3. Cavallera Ugo

4. Ballatore Rosanna

Camera 2 – Piemonte 2 (Novara, Biella, Verbania, Vercelli)

1. Ruffino Daniela

2. Sozzani Diego

3. Cristina Mirella

4. Pedrale Luca

Senato 1 – Piemonte 1

1. Malan Lucio

2. Tiraboschi Maria Virginia

3. Balena Davide

4. Sacco Rachele

Senato 1 – Piemonte 2  

1. Rizzotti Mariella

2. Pichetto Fratin Gilberto

3. Vercellotti Paola

4. Nicotra Benedetto

Uninominali – Senato

Vercelli/Biella

Pichetto Fratin Gilberto

 

Alessandria/Asti

Berutti Massimo Vittorio

Cuneo

Perosino Marco

Settimo/Ivrea

Tiraboschi Maria Virginia

Uninominali – Camera

Torino 1 – Centro

Francia Marco

Torino 2 – Barriera Milano

Roberto Rosso

Moncalieri

Porchietto Claudia

Pinerolo

Ruffino Daniela

Settimo/Chivasso

Giacometto Carluccio

Verbania

Cristina Mirella

Un radicale nel Pd


STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
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Ecco qua che rispunta Silvio Viale. L’avevo incontrato un mesetto fa per le mie interviste, in piazza Palazzo di Città.  Poi finiamo la chiacchierata al gruppo del Pd. Non è più  consigliere ma è di casa.
:
Silvio é dal 1975 che fai politica.
Veramente già alla medie mi “agitavo”, poi mi hanno cacciato e sono approdato all’Einstein dove ci siamo conosciuti. 
Quando hai smesso di essere estremista?
Mai, perché non lo sono mai stato.  Al liceo c’eravate voi della fgci con tanti tesserati ed i Cub molto presenti. Ed io cercavo di meditare. 
A che gruppo appartenevi?
Se ricordo bene  al collettivo di lavoro comunista.
Altisonante!
Sì, difatto ero solo io.
Lotta continua? 
Dopo
Dai Silvio ammettilo, un po’ estremista lo eri…
Figlio dei tempi, ero. E poi scrivi pure che mi sono laureato stando in carcere.  All’ inzio degli anni ’80 ho capito che il modo di fare politica stava cambiando. Soprattutto a sonistra i partitini non funzionavano più  Prima ho aderito ai Verdi. Poi la scelta radicale con la successiva decisione di avere la doppia tessera del pd oltre a quella dei radicali 
Anche quando i radicali e Pannella simpatizzavano con il Cavaliere?
Mai condiviso. I radicali hanno come solo orizzonte i diritti stando dentro la sinistra.
Fermarlo nel parlare e quasi impossibile. Un fiume in piena.
Anche come medico ginecologo hai detto la tua.
Penso di sì, sono andato in Francia per imparare ma qui in Italua sono stato il primo. Ed ho sperimentato la sintesi in politica tra diritti e azione concreta nella professione medica.
***
Anche quando ci stiamo per lasciare é un fiume in piena. Con WhatsApp  mi tiene quotidianamente informato delle sue molteplici iniziative, tutti i giorni su ambiente e blocco del traffico Con dovizia di particolari tecnici sostiene l’inutilità delle iniziative pentastellate torinesi. “Fanno solo ideologia per dimostrare la loro esistenza”. Effettivamente lo smog è figlio più del riscaldamento, più precisamente della obsolescenza degli impianti. Insomma non molla mai ma proprio mai. Più volte consigliere comunale, con qualche recriminazione per non essere stato eletto in consiglio regionale. Ed eccolo possibile “risorto” come candidato alle politiche. Indubbiamente inossidabile. Gli chiedo se é vero. “Perché non dovrebbe essere vero…mica arrivo da Canicattì? Sono in attesa, essendo un soldatino a disposizione”. Proprio soldatino non mi pare, qualche carriera militare l’ha fatta. Poi faccio mente locale: abbiamo detto radicale e del pd. Candidato ideale con l’intesa Renzi Bonino. Molti i contrari nel Pd. Invocano il ruolo fondamentale di chi ha lavorato nel territorio.  Renzi vuole i suoi. Se  Silvio non é renziano, è però vero che è figlio dell’accordo tra Renzi e Bonino. Si vedrà.

Pd, la danza delle candidature

Liste elettorali del Pd, tutto come da copione. Chi si aspettava un passo indietro nei fatti da parte del nostro Matteo nazionale é stato smentito. Vero, Renzi a Torino si è mostrato accomodante, ma non esageriamo…i suoi non li molla . E poi meglio controllare ogni singolo senatore o deputato, non si sa mai. Del resto questa legge elettorale per questo é stata fatta. E sempre non casualmente si ipotizza dopo le elezioni un accordo tra Berlusca e Renzi con Gentiloni presidente. Caldeggiato dall’Europa che ci ricorda ad ogni piè sospinto che le dobbiamo un sacco di soldi. Non tutto è andato come da copione. Piero Fassino emigra a Ferrara. Troppo importante doveva essere ripagare Mauro Marino del suo ottimo lavoro in commissione banche difendendo la Boschi. Eppure il Lungo ha portato il pd torinese da fede bersaniana a fede renziana .Ma come si dice “Roma val bene una messa”.Cosi l’autostrada per Roma si apre finalmente per Mauro Laus che ricorda orgogliosamente il suo arrivo da Lavello ed il suo primo lavoro da commesso alla Rear coop. Per Mimmo Carretta, segretario del pd provinciale, missione compiuta. Del resto, si sa, i partiti contano sempre meno. In quanto a Gariglio, atto dovuto.
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Silvio Viale non è candidato. E Stefano Esposito sornione, dopo aver sottolineato di aver dormito stanotte ringrazia tutti sottolineando: visto? Ne ero sicuro di come finiva. Gli orlandiani? Pochini e ” mandati” nei collegi uninominale a quadagnarsi il posto. Tranne Anna Rossomando che probabilmente ha fatto tutto da sola. Imparolata per essere eletta nel Consiglio Superiore della Magistratura ha gentilmente declinato la proposta. Ufficio di presidenza della Camera, avvocato e Commissione Giustizia, si appresta al trasferimento al Senato. Una che lavora sodo, precisa, ed al limite della tignosità. Rari casi dove nel pd la competenza vuol dire qualcosa. E poi, lui, Enrico Buemi, l’ inossidabile. Sempre presente, sempre socialista, sempre combattente…sempre. A Moncalieri é dura ma non diamo limite al meglio. Boccuzzi, si vedrà come votano gli elettori. Ed ora ‘ fuoco alle polveri” e le danze iniziano, manca poco più di un mese. Sullo sfondo lo spettro dell’astensione, l’ aggressività pentastellata e la riorganizzazione  del Centro destra.  Ma un mese di duro lavoro vale bene un’autostrada per Roma. Penso a Sergio Garavini sindacalista e segretario di Rifondazione che sostenne: “molte volte in politica non rimangono i migliori di noi”. Quando ciò avviene la sinistra deve interrogarsi di ciò che non funziona. Quelli erano altri tempi.
Patrizio Tosetto

I candidati di “Potere al popolo”

In appena una settimana la lista di “Potere al Popolo” ha raccolto in tutta l’area metropolitana di Torino tantissime firme, molte più del necessario, per essere presente alle elezioni politiche del 4 marzo. Dopo aver raccolto di slancio le firme necessarie “Potere al Popolo” indice una conferenza stampa per sabato 27 gennaio, ore 12,00 presso il Circolo Arci “La Poderosa” in Via Salerno, 15/a, Torino di presentazione dei tre capolista: Simone Ciabattoni per la Camera Piemonte 1-01; Nicoletta Dosio per la Camera Piemonte 1-02; Gianluca Vitale per il Senato Piemonte 1. Alla Conferenza Stampa saranno presenti inoltre i candidati dei collegi plurinominali e uninominali Camera e Senato della lista “Potere al Popolo” presente nei diversi collegi dell’area metropolitana di Torino.

                                “Potere al Popolo” di Torino

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Appendino su povertà e senzatetto: “L’emergenza è umana. Non dimentichiamolo”

Dopo le ferme prese di posizione sulla questione povertà, da parte dell’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, interviene sullo stesso tema la sindaca Chiara Appendino. Ecco il suo post pubblicato su Facebook

Secondo i recenti dati Eurostat l’Italia è il Paese che ha più Poveri in Europa.  Nel 2016 le persone a rischio povertà o esclusione sociale erano il 30%. Circa una su tre.  Pensateci un attimo: ogni due persone che possono vivere una vita “normale” (es. affrontare spese impreviste, vivere in una casa riscaldata, pagare le bollette, mangiare fuori una volta al mese, etc…) ce n’è una che questa possibilità non ce l’ha. Parliamo di un totale di 4 milioni e 742mila individui secondo l’Istat. Più di tutti gli abitanti del Piemonte. Si tratta, peraltro, di un quadro in continuo mutamento. In questi anni sono cambiati geografia e volto della povertà. È quello che mi hanno raccontato in occasione dell’ultima giornata della Colletta Alimentare e che conoscono bene gli uffici dell’assessorato al welfare della Città di Torino, guidato da Sonia Schellino.  Sono 113mila le persone assistite dal Banco Alimentare a Torino e di queste moltissime fino a qualche anno fa non avrebbero mai immaginato di trovarsi in tale situazione. L’età media si è abbassata fino a colpire molti under 35, così come le nazionalità sono diventate più eterogenee. Tra gli effetti immediatamente visibili di questo quadro vi è proprio il fenomeno dei senzatetto, che spesso scelgono le vie più frequentate della Città per trascorrere la notte, aprendo così inevitabilmente altri dibattiti. L’emergenza povertà è fatta di uomini e donne che hanno bisogno di aiuto, e per quanto ci riguarda una persona che dorme al freddo in via Bologna non è diversa da una che dorme in via Roma. Con l’aiuto di altre Istituzioni e associazioni – tra cui la Diocesi di Torino, Compagnia di San Paolo, Asl, Città della Salute e diverse altre – stiamo mettendo in campo tutti i mezzi possibili per affrontare questa emergenza, pur consapevoli che gli interventi devono essere a tutti i livelli, a partire dal Governo. In una mia recente intervista a LaStampa ho detto che non prevederemo mai un allontanamento forzoso di chi dorme in strada. Oggi, in questa intervista allo stesso quotidiano, l’Assessora Sonia Schellino ribadisce il concetto.  La ringrazio per questo prezioso contributo e vi invito a leggerlo fino in fondo. L’emergenza è umana. Non dimentichiamolo.

Chiara Appendino