POLITICA- Pagina 587

BATZELLA (MLI), OLIMPIADI – “NO ALLA CANDIDATURA DI TORINO PER LE OLIMPIADI INVERNALI 2026”

“CI SONO PROBLEMI PIU’ SERI E URGENTI DA RISOLVERE. L’INCOERENZA DEL M5S”

Come è possibile che gli errori del passato non siano serviti a nulla e che sia già stato dimenticato il forte indebitamento, che ancora stiamo pagando, provocato dall’edizione del 2006 delle Olimpiadi? I danni provocati dall’evento sono ancora sotto gli occhi di tutti, e c’è chi oggi lancia la sfida della candidatura di Torino per le Olimpiadi 2026. Ma a stupirmi ancora di più è che a lanciare e sostenere la proposta siano proprio alcuni amministratori del M5S, che non ha certo lesinato dure critiche a chi le Olimpiadi a Torino le aveva volute e ottenute.

No, la mia posizione non è favorevole. Ne sono la prova gli impianti realizzati per l’occasione, oggi in stato di degrado e abbandono, a Cesana, così come a Sauze d’Oulx e a Pragelato. Per non parlare del Villaggio Olimpico di Torino.

Le priorità per la Regione Piemonte sono altre. La mancanza di lavoro è una delle piaghe più urgenti, sulla quale concentrare energie, risorse e strategie. Il tasso di povertà delle famiglie piemontesi ha ormai raggiunto livelli inimmaginabili. Sono tantissime le persone senza fissa dimora, che dormono in strada al freddo e che non possono permettersi neppure i beni di prima necessità. E sono tanti anche i cittadini che rinunciano a curarsi, perché non hanno i soldi per le medicine. Di fronte a tutto questo c’è chi pensa di buttare via denaro pubblico per altre iniziative di facciata, come i “Giochi 2026” che, come abbiamo visto, non hanno portato alcun beneficio, ma soltanto tanti costi e altrettanti debiti. A meravigliarmi davvero è, lo ribadisco, l’incoerenza del M5S.

Stefania Batzella

Consigliera regionale Movimento Libero Indipendente

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COMUNICAZIONE 

In vista delle prossime elezioni politiche il quotidiano “il Torinese” pubblica gratuitamente in questo spazio interventi, comunicati e notizie inviatici da candidati, segreterie o esponenti politici di tutti i movimenti e partiti. Scrivere a: edizionibest@libero.it

Che noia la campagna elettorale prefabbricata

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto

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Mancano una ventina di giorni effettivi di campagna elettorale, per ora fiacchina, ma non c’è da stupirsi.  Gli ardori della campagna referendaria sono oramai un lontano ricordo. La fanno da padrone gli argomenti nazionali, parlano solo i leader alla televisione. Gli stessi  sono incuranti di spararla grossa. Al mio  paese una volta si chiamava demagogia.Ma tant’è, non è più tempo per le cose serie.  Continua ad essere serio votare, ma la pazienza dei cittadini è messa a dura prova. Pazienza sempre democratica, anche perché non votare può essere una manifestazione di civile dissenso.E poi, dai, diciamocelo in un proporzionale senza preferenze c’ è ben poca democrazia. E mancando la scelta per il candidato si toglie pathos alla campagna . Tutto stabilito a tavolino, tutto concordato preventivamente. Si, forse non saranno totalmente sicuri di come andrà a finire, ma il canovaccio è già scritto. Ma – attenzione – non vuol dire che proprio nulla stia accadendo. Piccoli incontri, magari a casa di tizio o caio giusto per convincere gli indecisi, che sono tantissimi. Poi la concorrenza tra gli schieramenti. Lega e Forza Italia concordi nel non essere d’accordo su nulla. Alla ricerca del primato elettorale. Salvini non la manda a dire: chi dei due partiti avrà più voti esprimerà il Presidente del Consiglio. Presidente della Repubblica permettendo. Con Fratelli d’Italia che non vuole essere solo i terzo incomodo. Noi con l’Italia è la quarta gamba del tavolo. Quante sigle “Italia” per il nordico Salvini lontano dai tempi di Pontida . Ma si sa, Roma val bene una messa. Anche con i pentastellati non si scherza.Contro la casta ed i politici di professione e dopo 12 mila aspiranti candidati, gli uscenti si sono riproposti con qualche ” spruzzata” di societa civile. A Torino scricchiola il loro consenso nelle periferie ed i mercati dopo i permessi dei grandi centri commerciali virano verso la lega. Forconi erano e forconi rimangono. Più che meno tasse vorrebbero l’abolizione delle tasse. I pentastellati non si preoccupano, li aspettano altri lidi molto più altolocati. Danno l’incarico a Francesco Gallieri di organizzare l’ incontro in Gran Bretagna dove  Di Maio comunica a tutta la finanza internazionale che prima scherzavano ed ora sono un partito di governo. L’ organizzatore non scherza in quanto a rapporti. Classe 1982 é di famiglia torinese buona, collaboratore niente popodimeno che di Giulio Tremonti, arrabbiato con il Berlusca che non l’ha ripreso. Collaborazioni editoriali con Belpietro e  Limes. E poi il centro sinistra. Qualcuno nel Pd é moderatamente contento di come stanno andando le cose.Ad esempio Luca Cassiani che dopo 4 anni di fermo diventerà consigliere regionale.E garante del senatore Stefano Esposito.Loro sono certi. Se il pd scenderà al di sotto del 25% Renzi dovrà trovarsi un altro mestiere. Se sopra, segretario a vita. Con Gariglio che non mollando la segteteria regionale pensa già alle regionali, portandosi avanti con il lavoro.E poi l’indistruttibile Mimmo Portas a cui hanno promesso che il Ministro Padoan opterà per altri collegi.Tutti o quasi tutti avranno in posto al sole. I sondaggi: fa cappotto il centro destra con dei magri 20% pentastellati. Lberi ed Uguali da un minimo del  4 ad un massimo dell’8.Pd al palo ed un 2% da dividere tra casa Pound, Potere al Popolo i comunisti di Rizzo, sinistri di critica anticapitalista, repubblicani ecc. Briciole lasciate sul tavolo dei grandi.Con una mia personale domanda:  perché si presentano?  Forse la risposta sta nei rimborsi elettorali previsti dalla legge.Poco di nobile. Incertezza assoluta. Come la carambola sul biliardo le palle rinbalzano da un punto all’altro. E dopo il voto?  Mi sa che le forze politiche sono comunque   condannate  nel trovare un accordo per evitare nuove elezioni. Le forze politiche tedesche hanno scelto stabilità anche per rispondere a populismi e nuovi fascismi che traggono linfa vitale dall’instabilità politica. All’entrata del Museo di Tel Aviv  sulle persecuzioni naziste c’è una piccola targhetta. Con tre cifre:8 16 33. In Germania negli anni trenta si votò tre volte in tre anni. Le cifre sono la percentuale ottenuta dai nazisti alle votazioni.Forse la storia non si ripete ma qualche insegnamento dobbiamo trarlo. Troppe promesse elettorali.Troppe notizie palesemente false.Troppe prese in giro. Ma chi vota dovrà chiedere poi di garantire governabilità. Governabilità per l’economia. Governabilità per investimenti. Governabilità per la comunità italiana ed europea e per la nostra democrazia.

I fondi M5S per la tutela del territorio

“Quasi ogni anno il Piemonte viene colpito da alluvioni e fenomeni legati al dissesto idrogeologico con gravi ripercussioni sull’ambiente e sulle infrastrutture.  Abbiamo deciso di dare un forte segnale restituendo parte del nostro stipendio per questa importante voce di bilancio”. Così il gruppo regionale M5s,  che  ricorda che la Giunta regionale del Piemonte ha inserito nel bilancio di previsione 102.948.77 euro per le emergenze da calamità naturali ed interventi di ripristino “soldi restituiti dal Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle. La tutela del territorio è una priorità del Movimento 5 Stelle, in futuro si dovrà investire maggiori risorse nella prevenzione e sempre meno in opere inutili”.

Sgravi e posteggi per salvare il commercio

Corso Grosseto e dintorni: sulla durata dei lavori pende la spada di Damocle dell’amianto e del ricorso da parte del Comune di Venaria. Gli esercenti hanno bisogno di ossigeno: la Giunta che cosa risponde?

Sgravi fiscali e disponibilità di posti auto: queste le due priorità per cercare di salvare il tessuto commerciale di corso Grosseto. Mentre residenti ed esercenti chiedono tempi certi, sulla durata del cantiere pendono non una ma ben due spade di Damocle: la presenza di amianto alla base del Cavalcavia e il ricorso presentato da parte del Comune di Venaria. Si parla di ritardi che potrebbero misurarsi nell’ordine dei cinque o sei mesi. Solo gli sgravi fiscali e nuovi posti auto a disposizione dei clienti potrebbero dare ossigeno al tessuto commerciale della zona. Ma se per quanto riguarda i posti auto le prospettive non sono negative (c’è già l’ordinanza), sugli sgravi la Giunta fa, ancora, orecchie da mercante: che cosa si aspetta? La totale desertificazione di tutta la zona?

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Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Manuela Morfino – Capogruppo Moderati, Circoscrizione Cinque Torino.

Alberto Masera – Coordinatore III Commissione, Moderati, Circoscrizione Cinque Torino.

I cattolici e le elezioni

Una delle costanti che, da sempre, ha caratterizzato le varie consultazioni elettorali e’ stata la cosiddetta presenza dei cattolici nelle varie liste. Un tema che negli anni e’ stato oggetto di polemiche, di confronto e di dibattito. Certo, le varie stagioni storiche che si sono susseguite hanno segnato in modo diverso la declinazione di questo tema. Dalla presenza massiccia nella Democrazia Cristiana alla stagione breve, ma intensa del Partito Popolare Italiano; dalla confluenza significativa nei partiti del centro destra nel post tangentopoli e in misura minore nell’Ulivo al profondo – e forse irreversibile – pluralismo che caratterizza l’attuale stagione politica. Ora, e’ persin ovvio ricordare che la stagione dell’unità politica dei cattolici e’ finita da un pezzo e sarebbe del tutto anacronistico riproporla. È altresì vero, però, che la cultura del cattolicesimo democratico e del cattolicesimo sociale difficilmente può scomparire all’interno dei vari “partiti personali” e “del capo” che costellano la geografia politica contemporanea. O meglio, questo è l’auspicio e la speranza per non smantellare un presidio culturale e un patrimonio ideale che ha accompagnato tutte le fasi della democrazia italiana nei suoi vari passaggi. Più o meno decisivi nella non breve storia repubblicana. Ma questa presenza politica e culturale, quella dei cattolici democratici e popolari appunto, non può ridursi a giocare un ruolo puramente ornamentale e non potrà non farsi sentire. Senza alcuna deriva clericale o confessionale ma anche senza limitarsi a diventare un mero suppellettile nei futuri assetti politici e parlamentari. Anche nella stagione dei partiti personali dove i capi partito pianificano le candidature e la composizione delle liste, credo sia altrettanto importante evitare la definiva polverizzazione di una tradizione che, con altre ovviamente, continua ad essere costitutiva per la salvaguardia stessa della nostra democrazia. Lo stesso cardinal Bassetti, Presidente della Cei, lo ha evidenziato con chiarezza nel suo ultimo intervento di fronte ai vescovi italiani quando ha invitato i politici in campagna elettorale alla “sobrietà’, nelle parole e nei comportamenti” evidenziando “che non si può comunque scordare quanto rimanga immorale lanciare promesse che già si sa di non riuscire a mantenere”. Un appello, dunque, non all’unità politica dei cattolici ma, al contrario, a far sì che i cattolici in politica siano all’altezza della situazione in qualsiasi partito o schieramento siano impegnati.

 

Giorgio Merlo

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BATZELLA (MLI), SANITA’: “SERVONO MISURE URGENTI CONTRO LE AGGRESSIONI A INFERMIERI E PERSONALE SANITARIO”

“LA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO DEVE ESSERE GARANTITA”

 

All’interno degli ospedali, e in particolare nei pronto soccorso, è necessario garantire – con la massima urgenza – misure idonee a proteggere la sicurezza degli infermieri e di tutto il personale sanitario. L’episodio che si è verificato l’altro giorno nel pronto soccorso dell’ospedale di Ciriè (Asl TO4), dove un paziente ha aggredito tre infermieri, non è che l’ultimo di una lunga serie. Con sempre maggiore frequenza, infatti, il personale ospedaliero è vittima di aggressioni da parte di utenti che per svariati motivi danno in escandescenza. Il problema è ormai noto da tempo, lo conoscono bene sia l’assessore alla Sanità Saitta, sia i direttori generali delle diverse Aziende Sanitarie e Ospedaliere. E in particolare a conoscere bene il problema è proprio il direttore generale dell’Asl TO 4, che già in più occasioni è stata protagonista sulle cronache quotidiane per aggressioni e violenze contro il personale. Ma nonostante le continue denunce anche da parte delle forze sindacali, ad oggi nulla è cambiato. E’ ora di passare dalle parole ai fatti e di mettere in atto, in tempi rapidi, misure di sicurezza che tutelino il personale sanitario, già costretto a turni di lavoro estenuanti per il sovraccarico di lavoro e per la grave carenza di personale che affligge il comparto sanitario. La sicurezza sul posto di lavoro è fondamentale: deve essere garantita. Non è ammissibile lavorare nel timore di essere aggrediti.

 

 

Stefania Batzella,

Consigliera regionale Movimento Libero Indipendente

Lega, Salvini in Piemonte

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Proseguono gli appuntamenti del segretario federale e candidato premier Matteo Salvini, che farà tappa, nella giornata di sabato 10 febbraio, in tre diverse città del Piemonte. Ad accompagnarlo, il segretario del Piemonte e candidato alla Camera, Riccardo Molinari

 

 

Un sabato ricco di appuntamenti per la Lega e per il suo segretario federale, Matteo Salvini, che prosegue la propria campagna elettorale in tre diverse città del Piemonte, accompagnato in tutte le tappe dal Segretario Nazionale e candidato alla Camera, Riccardo Molinari. La giornata di sabato 10 febbraio inizierà infatti con l’incontro tra il candidato premier al Cinema Monviso di Cuneo, in via XX Settembre, alle ore 10.30.

 

Salvini si sposterà poi a Novi Ligure, per incontrare nel primo pomeriggio, attorno alle 14, i lavoratori dell’Ilva ed i trasportatori, riuniti dinnanzi all’entrata della fabbrica. La giornata di eventi si concluderà poi a Novara, a partire dalle 16, in piazza Puccini, dove il segretario federale della Lega incontrerà i cittadini ed i candidati alle prossime elezioni politiche.

TORINO, OSVALDO NAPOLI: “SVOLTA? PER LA GIUNTA SERVE INVERSIONE A U”

Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune commenta le parole dell’esponente di M5S Marco Chessa:

   Ho stima e considerazione per Marco Chessa, esponente grillino di grande equilibrio e apertura al  confronto senza pregiudizi. Per questo motivo, il sindaco Appendino farà bene ad accogliere il suo invito a “cambiare il passo”. Ho cercato, in tempi non sospetti, di richiamare l’attenzione del sindaco sulle insufficienze della sua giunta, sulla necessità di uscire dall’arroganza dell’autosufficienza numerica perché essa non sempre coincide con l’autosufficienza politica, come i fatti si stanno incaricando di dimostrare.

     Dopo due anni e dopo una sequenza ininterrotta di errori, la svolta chiesta da Chessa e forse assecondata dal sindaco rischia di essere un pannicello caldo. Alla giunta Appendino serve oggi un’inversione a U, abbandonando lo spirito di autosufficienza per fare un bagno di umiltà e soprattutto per riconnettersi con le esigenze della società torinese. Se il M5s pensa di affrontare la crisi di rappresentanza con un rimpasto di giunta tutto interno al mondo grillino allora non ha compreso l’intensità e la profondità di quello che sta accadendo in città. A Torino serve una giunta civica in cui si ritrovino tutte le energie migliori della società. È la sollecitazione che rivolgo al sindaco da alcun mesi, e non per partigianeria ma per la semplice ragione che un’iniezione di buon senso serve a Torino e alla credibilità della politica.

“+EUROPA CON EMMA BONINO” DENUNCIA “L’IRRESPONSABILITA’ DELLA CITTA’ METROPOLITANA”

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“VIOLA DA 80 GIORNI IL PROPRIO STATUTO NON RISPONDENDO ALLA RICHIESTA DI REFERENDUM SU SECONDA LINEA METRO E CONTRO CONSUMO DI SUOLO”

 

I due referendum consultivi, richiesti con delibera popolare alla Città Metropolitana lo scorso 17 ottobre, prevedono la consultazione dei cittadini in merito al finanziamento della seconda linea della metropolitana con i proventi del Road-pricing (pedaggio in entrata dei veicoli) e misure per il contenimento del consumo di suolo. Dopo la risposta dei 31 ottobre da parte del Vice-Sindaco metropolitano Marco Marocco, che annunciava l’inoltro della proposta agli uffici competenti in vista della discussione in Conferenza dei Capigruppo, non c’è stata più alcuna comunicazione, in violazione del comma 15 dell’articolo 42 dello Statuto che recita “L’amministrazione ha l’obbligo di esaminarle tempestivamente e di far conoscere all’interessato la relativa decisione, entro trenta giorni“.

 

Dichiarazione di Silvja Manzi (Capolista alla Camera per +EUROPA e candidata all’uninominale nel Collegio 2) e Igor Boni (Candidato alla Camera e primo firmatario della proposta)

“E’ francamente inammissibile che una istituzione come la Città Metropolitana non rispetti il proprio Statuto. Sono oltre 80 giorni che attendiamo di conoscere una risposta nel merito della nostra delibera popolare sottoscritta dai cittadini, risposta che non c’è stata malgrado le sollecitazioni. Eppure, lo diciamo da anni, la seconda linea della metropolitana è il principale provvedimento da cui passa la riqualificazione di Torino nord, che rappresenta la parte di città su cui occorre investire. Non si tratta di parole ma di progettare il futuro della Torino che vogliamo. Sono anni che chiediamo di utilizzare il Road-Pricing per trovare i finanziamenti utili alla costruzione dell’opera, ora vogliamo un referendum metropolitano per chiedere ai cittadini se sono d’accordo con noi. Questa amministrazione, che si riempie la bocca di democrazia diretta e partecipazione, non si degna nemmeno di rispondere.

Liberi e Uguali: “In Turchia c’è un signore che mette in galera deputati, magistrati, giornalisti e insegnanti”


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​​”In Turchia c’è un signore che mette in galera i deputati dell’opposizione, i magistrati , i giornalisti, e gli insegnanti violando sistematicamente i diritti umani. In Turchia c’è un signore  che massacra le popolazioni curde e quelle milizie che hanno sconfitto il Califfato dell’Isis mente il suo regime intratteneva rapporti opachi con settori terroristici. A Roma il presidente turco Erdogan,  che a quanto pare rifiuterà pure di incontrare la stampa italiana ed internazionale, avendo evidentemente paura della verità,  dovrà ricevere dalle nostre autorità parole nette e chiare a difesa dei democratici incarcerati per le loro idee, e a difesa dei valori di libertà su cui si fonda la nostra Repubblica. Erdogan deve sapere che non ci sarà nessuna tolleranza o ambiguità verso un regime sanguinario e spietato. L’Italia dimostri di aver la schiena diritta di fronte a personaggi di questa risma.” Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali.