La Rete Bianca, il futuro del cattolicesimo politico
Il movimento politico e culturale è decollato nei mesi scorsi a Roma con l’obiettivo di favorire la ricomposizione del cattolicesimo politico, sociale e democratico
La Rete Bianca, il futuro del cattolicesimo politico è il titolo della conferenza che si terrà a
Torino sabato 30 giugno alle ore 9.30 presso l’Hotel Genio in Corso Vittorio Emanuele II 47. Il movimento politico e culturale Rete Bianca è decollato nei mesi scorsi a Roma con l’obiettivo di favorire la ricomposizione del cattolicesimo politico, sociale e democratico che oggi non ha più alcuna rappresentanza politica, culturale, parlamentare e istituzionale. In particolare, di ricomporre il vasto e diffuso associazionismo di gruppi, movimenti e realtà di base che hanno manifestato un forte interesse alla politica e all’impegno pubblico nella società. Anche a Torino, come in molte altre località a livello nazionale, è nato recentemente il movimento Rete Bianca.
***
Modera l’incontro Luca Rolandi.
Introduce Giorgio Merlo
Intervengono Guido Bodrato, Franco Campia, Giampiero Leo, Ermis Segatti.
Al termine del dibattito le conclusioni di Mauro Carmagnola.
LeU: Si metta subito in sicurezza Bussoleno
Sopralluogo ieri mattina della commissione consiliare regionale
Ieri mattina, insieme alla II Commissione consiliare (pianificazione territoriale) e l’Assessorato regionale, abbiamo effettuato un sopralluogo a Bussoleno, sui luoghi della gravissima alluvione successiva alle piogge del 7 giugno. Insieme alla Protezione Civile e all’amministrazione comunale, abbiamo approfondito le cause che hanno provocato il pesante fenomeno alluvionale e abbiamo potuto renderci conto dei danni causati dal fango. L’encomiabile lavoro svolto dalla Protezione Civile, dai vigli del fuoco e dai volontari, ci ha reso persino difficile percepire l’esatta gravità di ciò che è accaduto; tuttavia i danni alle abitazioni, alla montagna stessa e alle strade sono ben visibili e sono anche la risultante del terribile incendio che ha investito quelle montagne lo scorso anno. A questo proposito, il Gruppo di Liberi e Uguali ha ritenuto necessario porre agli uffici regionali il problema relativo alla messa in sicurezza preventiva degli altri due luoghi interessati dal fenomeno incendiario – Chianocco e Mompantero – al fine di realizzare interventi di che scongiurino nuove calamità. Per quanto riguarda Bussoleno, la priorità è oggi quella di mettere in sicurezza e ridurre il rischio residuo, al fine di permettere agli sfollati (ad oggi, oltre 90) di rientrare nelle proprie abitazioni; successivamente sarà necessario intraprendere le azioni necessarie ad affrontare il nuovo assetto idrogeologico della zona, creatosi dopo gli incendi dell’ottobre scorso. A questo proposito, riteniamo fondamentale la proposta del Sindaco di Bussoleno che prevede un collegamento – oggi mancante – che permetta all’acqua in eccesso di arrivare nella Dora. Abbiamo concordato con i colleghi della II Commissione di fare il punto della situazione con l’Assessore Valmaggia durante l’estate: sull’entità dei fondi sbloccati e sul crono-programma delle opere di prima necessità. Entro ottobre, poi, insieme alla V commissione regionale (ambiente), sarà nostra cura sollecitare un nuovo sopralluogo per verificare lo stato dei lavori delle opere di somma urgenza ed il programma dei lavori di più lungo termine.
I Consiglieri regionali di Liberi e Uguali Marco Grimaldi, Silvana Accossato, Walter Ottria.
Le richieste di Cia Torino ai parlamentari
Il presidente Roberto Barbero: «Vogliamo portare a Roma le istanze del buon senso»
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Sei riforme a costo zero per far ripartire l’agricoltura. E’ l’impegno che il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Torino, Roberto Barbero, chiede ai neo parlamentari del Torinese e del Piemonte che dichiarano di avere a cuore le istanze degli imprenditori agricoli.Il primo incontro si è svolto nella sede del sindacato a Torino, con i deputati della Lega Marzio Liuni, membro della Commissione Agricoltura della Camera, e Elena Maccanti. Assenti giustificati (che hanno comunque dato la loro disponibilità a sostenere le istanze espresse da Cia Torino) il deputato Alessandro Benvenuto, presidente della Commissione Ambiente della Camera, e il senatore Giorgio Bergesio, capogruppo della Lega nella Commissione Agricoltura del Senato.«Si tratta di interventi che sollecitiamo ai rappresentanti locali in Parlamento perché portino a Roma le istanze del buon senso – spiega Barbero –; qui la politica dei partiti c’entra poco o niente, vogliamo lavorare sul territorio, dove è più facile intendersi sulle azioni di governo che avrebbero la massima efficacia, con il minimo sforzo».
RIMBORSI IVA. La prima richiesta riguarda l’abolizione del limite dei 5 mila euro per il rimborso o la compensazione dei crediti Iva trimestrali. Una soglia definita inaccettabile, che penalizza fortemente le aziende agricole più “strutturate”, impegnate a investire e creare occupazione.
«Dobbiamo poter usufruire liberamente del credito Iva – osserva Barbero -, abolendo così anche l’odioso visto di conformità che costa alle imprese che hanno bisogno di richiedere i rimborsi oltre i 5 mila euro, almeno tre o quattro mila euro».
Per un allevatore che stia costruendo una stalla, fa notare Cia Torino, vuol dire decine di migliaia di euro, “soldi suoi, che non può utilizzare, mentre nello stesso tempo è magari costretto a rivolgersi alle banche per pagare i dipendenti”.
«E’ assurdo che lo Stato si tenga in mano questi soldi – rileva il presidente -, tanto più considerando l’assoluta celerità con cui esige il pagamento dei debiti».
FATTURAZIONE ELETTRONICA. La richiesta sulla fatturazione elettronica, così come sull’incalzante informatizzazione dei procedimenti amministrativi e fiscali a carico delle aziende, è lapidaria, quanto disarmante: se ne riparli quando anche le aree rurali saranno messe nelle stesse condizioni di acceso alla rete web del resto del Paese: «Le nostre aziende non lavorano in piazza San Carlo a Torino – dice Barbero – e nemmeno in piazza Navona a Roma. In campagna e in montagna il segnale telefonico, così come la copertura web, il più delle volte è insufficiente, se non inesistente. Chiedere alle aziende che operano in quei luoghi di adeguarsi alla fatturazione elettronica, come ai vari “click day”, non solo è ingiusto, ma dannoso, perché costringe quegli imprenditori a ricorrere a nuove e costose consulenze, con evidenti penalizzazioni sul piano della loro competitività. La soluzione non può che essere una proroga, auspicando che questa sia di stimolo allo Stato per modernizzare tutto il Paese».
LEGGE CAPORALATO. La nuova legge sul caporalato è fonte di grande preoccupazione per il mondo datoriale agricolo, soprattutto in merito al reato di sfruttamento del lavoro, in quanto “si rischia di trattare con lo stesso rigore punitivo chi, con violenza e minaccia, sfrutta i lavoratori e li sottopone a trattamenti disumani e degradanti e i datori di lavoro che assumono e assicurano regolarmente i propri dipendenti, ed occasionalmente possono incorrere in violazioni lievi e meramente formali della normativa legale e contrattuale”: «Siamo diventati tutti caporali – afferma Barbero – e questo non va bene. Chi dimentica le scarpe antinfortunistiche deve poter contare su una legge che non lo tratterà come un caporale del lavoro».
PAGAMENTI IN CONTANTI. L’imminente entrata in vigore del provvedimento che vieta a datori di lavoro e committenti di corrispondere la retribuzione ai lavoratori per mezzo di denaro contante, in realtà crea una serie di problemi logistici per l’apertura e la gestione di conti correnti, oltre che adempimenti e costi inutili per entrambe le parti: «Non si capisce perché da un lato viene concesso a chiunque l’uso di una liquidità di tremila euro in contanti e poi si impedisce al datore di lavoro di usare quei soldi per pagare il dipendente. Di fatto, è un provvedimento che non serve all’imprenditore, né al lavoratore, ma solo alle banche».
IMU E TASI. Un’infinità di errori di valutazione e contestazioni in sede di calcolo di Imu e Tasi nascono dal fatto che i Caaf sono costretti ad inseguire e incrociare i dati non solo delle delibere comunali, ma anche dei singoli regolamenti. Un carico di burocrazia che sfugge a qualsiasi logica di semplificazione fiscale, quando basterebbe “semplicemente” che tutti i dati utili venissero contenuti in un’unica delibera.
ANTIMAFIA GSE. Il Gestore dei servizi energetici (Gse), ente pubblico, continua ogni anno a chiedere ai titolari degli impianti fotovoltaici e di biogas la certificazione antimafia, una pratica fine a se stessa, che però ha mediamente un costo intorno ai 150 euro. La sua abolizione risolverebbe immediatamente un problema di tempo e di costi.
RICHIESTA AGGIUNTIVA. In chiusura, Barbero ha chiesto che “il Governo e il Parlamento non ostacolino il recente disegno di legge delle Province autonome di Trento e Bolzano sul contenimento del lupo, ma che, anzi, lo assumano come cardine nella definizione del Piano lupo nazionale, una normativa che non può più essere rimandata, nell’interesse di chi vive e frequenta la montagna”.
Su questo tema, Cia Torino il 5 maggio scorso aveva organizzato a Fenestrelle un affollatissimo convegno per fare il punto sul da farsi di fronte alla crescente diffusione del lupo. Erano intervenuti centinaia di allevatori, insieme a parlamentari, consiglieri regionali e della Città Metropolitana, oltre ad amministratori locali, tecnici faunistici, ambientalisti e cacciatori.
“Le Olimpiadi 2026 possono essere un’opportunità per l’Italia oltre che per la città che le ospiterà. La scelta della candidatura non può essere di parte ma ponderata con responsabilità. Da torinese però tifo Torino ma e’ uno strazio vedere come il capoluogo piemontese stia proponendo la propria candidatura. Sento quindi il dovere oggi di intervenire per dar voce a quei cittadini che sono sconcertati da quanto sta avvenendo nel palazzo, uno spettacolo che non ha a che fare con ciò che Torino e’ realmente: una città che si rimbocca le maniche non che litiga, sbatte le porte ed e’ sottos cacco di veti incrociati. Torino merita di essere difesa soprattutto oggi che il Sindaco Appendino si presenta dal sottosegretario Giorgetti con un dossier vuoto, senza il sostegno della sua amministrazione pentastellata. Appendino non ha infatti, ad oggi, la maggioranza in Comune per votare lo statuto dell’agenzia olimpica e addirittura in queste ore stiamo assistendo ad un avvilente muro contro muro tra il sindaco e i suoi consiglieri che rischiamo venga pagato a caro prezzo. Vogliamo evitare che Torino parta in svantaggio rispetto alle altre città candidate ed invitare questo Parlamento ed il Governo ad una seria riflessione. Torino e’, nonostante la giunta pentastellata, in gara, perché la città quella vera, non quella del palazzo e dei volantinaggi improvvisati del no e’ unita nel raccogliere le sfide che ci attendono.” Questa la dichiarazione di Augusta Montaruli deputato di Fratelli d’Italia a margine del suo intervento in aula quest’oggi.
Festa in Rosso per Rifondazione
Dal 25 giugno al 1 luglio, a Torino, in Via Curmayeur, presso l’area festa Circolo Arci Anatra Zoppa, si tiene la Festa in Rosso organizzata dal Partito della Rifondazione Comunista. Il titolo della festa “ribellarsi è giusto contro guerre, povertà, ingiustizie, razzismi” è il messaggio che lancia Rifondazione Comunista a tutte le realtà di movimento, associative e di sinistra antiliberista della città. Sette giorni di spettacoli e dibattiti in cui, tra gli altri, interverranno Paolo Ferrero, Angelo D’Orsi, Eleonora Artesio, Guido Montanari, Maurizio Pagliassotti, Maurizio Acerbo, Lidia Menapace, Franco Turigliatto, Francesca Fornario, Eleonora Forenza, Ezio Locatelli. Una festa aperta alla quale parteciperanno con i loro stands diverse associazioni impegnate sui temi della pace, solidarietà internazionale, temi ambientali. Una festa che rappresenta uno dei pochi appuntamenti di rilievo politico per la realtà di Torino. Dice Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino: “In questi anni difficili hanno fatto di tutto per ridurre e cancellare la presenza della sinistra. Sta di fatto che non sono riusciti a cancellare Rifondazione Comunista dalla realtà. Rifondazione Comunista rimane più che mai sulle barricate. Non solo. Siamo la principale forza organizzata di sinistra presente sul territorio, nelle lotte, nei movimenti anche in virtù di nuove adesioni. Vogliamo usare questa presenza per costruire una convergenza di tutte le forze di sinistra antilibetrista a cominciare da “Potere al Popolo” inteso come movimento plurale della sinistra di alternativa”.
A Ivrea e Orbassano vince il centrodestra
Il centrodestra vince a Ivrea, Stefano Sertoli è il nuovo primo cittadino con il 52,74%, mentre Maurizio Perinetti, del centrosinistra ha ottenuto il 47,36 per cento. 9.276 gli elettori del ballottaggio: il 46,72%, otto punti in meno rispetto al 10 giugno, quando votò il 55,25%. E’ la prima volta che in città, dal dopoguerra, non vince la sinistra. A Orbassano ha trionfato Cinzia Bosso, di Forza Italia, con il 58 %, contro il 42 di Falsone, candidato della Lega.
È quanto dichiarano gli europarlamentari di Forza Italia Alberto Cirio e Massimiliano Salini, che nelle scorse ore a Torino, ospiti del Circolo delle imprese, hanno incontrato 150 imprenditori durante una serata che ha visto anche l’intervento di Gianfranco Carbonato, presidente del gruppo Prima industrie.
«Mentre sul tema governance – conclude Salini – lavoreremo per eliminare gli inutili duplicati nei controlli della Commissione Ue sul lavoro svolto delle Agenzie Ue dedicate, sul fronte economico stimoleremo Bruxelles a mettere in campo misure adatte a favorire lo sviluppo di un’industria europea ‘downstream’, per evitare che un’infrastruttura unica al mondo come la rete dei satelliti Galileo realizzata grazie all’eccezionale ‘upstream’ della filiera italiana ed europea, continui a far guadagnare solo produttori di smartphone e app americani e asiatici e l’industria extra Ue del silicio, che oggi la utilizzano gratuitamente, beneficiando dell’enorme mole di dati satellitari a disposizione».
“Nella seduta di giovedì del Consiglio regionale ho interrogato l’Assessora alla Cultura Antonella Parigi per sapere quali azioni stia valutando di intraprendere, per quanto di propria competenza, per chiarire la vicenda dell’esclusione del parco del Castello di Racconigi dalla Maratona reale, causata dalla richiesta all’associazione onlus organizzatrice “Base running” da parte della direzione del Polo museale del pagamento di 2.500 euro, comprendente il costo della concessione e dei biglietti di ingresso al parco, oltre a una fideiussione” ha affermato la Consigliera regionale del Partito Democratico Valentina Caputo. “La direttrice del Polo museale piemontese, Ilaria Ivaldi, che ricopre questo ruolo dal 1° febbraio 2018, a seguito della vittoria di un bando di un concorso del Mibact – ha proseguito la Consigliera Caputo – non ha fornito alcuna risposta alle richieste avanzate dalla Base running, obbligando gli organizzatori a scegliere un tracciato alternativo. Restano ancora inevase delle questioni a lei sottoposte da altre realtà del circuito delle Residenze reali, che riguardano l’organizzazione e la realizzazione di eventi che hanno sempre richiamato un numero molto alto di visitatori”. “Come gruppo, abbiamo sollecitato sin da inizio mandato una riorganizzazione che si ponesse l’obiettivo di rilanciare il grandissimo patrimonio artistico e culturale che all’estero ci invidiano e di cui, spesso, non comprendiamo appieno l’importanza, dando vita ad un prodotto turistico fruibile e accessibile da parte dei visitatori e promuovendo la centralità di questi luoghi di cultura, di mostre e di spettacoli grazie agli sforzi delle tante persone che si sono adoperate ed alla sinergia della Giunta, della Regione, dei Comuni e delle Direzioni delle Residenze Reali. Auspico, quindi, che la nuova direttrice del Polo museale dimostri un’opportuna collaborazione per non vanificare e disperdere i risultati raggiunti tutti insieme sino ad oggi”. “Nella sua risposta – ha concluso Valentina Caputo – l’Assessora Parigi ha precisato: “Si è provveduto a scrivere una lettera al Ministro Bonisoli per informarlo di queste criticità, che non si limitano solamente a Racconigi ma riguardano il Polo Museale nel suo complesso, comprendente , tra le altre, anche le Residenze di Agliè, Moncalieri e Villa della Regina. Inoltre, con l’obiettivo di poter assicurare una gestione ed una valorizzazione più strutturata e coerente del patrimonio del territorio piemontese, la Giunta Regionale ha comunicato l’intenzione di avviare un percorso, ai sensi dell’art.116 comma 3 della Costituzione, volto alla richiesta di ulteriori forme di autonomia, tra cui quella relativa alla valorizzazione dei Beni Culturali”.