Dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio mi aspetto il coraggio e la chiarezza mancati al presidente del Consiglio. Vietare il consumo di cibo take away o ritardare la riapertura di bar, parrucchieri, ristoranti, centri estetici significa amplificare i danni già terribili subiti dal tessuto economico e sociale della nostra Regione.
La prudenza invocata dal presidente Cirio è giusta, ma per praticarla è sufficiente attenersi ai consiglio del virologo Bassetti, primario del San Martino di Genova: indossare la mascherina e i guanti in ogni occasione pubblica, lavarsi spesso le mani, rispettare la distanza sociale e ogni locale pubblico deve attrezzarsi con il dispenser e sapone igienizzante. Poche e chiare regole alle quali i cittadini si sono abituati in questi due mesi. Bene farebbe il presidente Cirio ad ascoltare l’appello dei rappresentanti della piccola e media impresa, per capire il fiato grosso in cui si trovano molte aziende. Ritardare la riapertura, oltre ai problemi sanitari, significa piegare le ginocchia alla ripresa economica.
Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, parlamentari di Forza Italia
Cibo da asporto e attività fisica sì; Eucaristia no: riassunto brutale ma realistico di quanto permette e non permette il più recente DPCM. Anche la partecipazione ai funerali sarà, di fatto, negata ai più e consentita soltanto a una ristretta cerchia di parenti stretti e strettissimi.
il numero dei passeggeri su una carrozza della metro o sul bus non è una variabile indipendente ma è strettamente connesso agli orari del lavoro, quindi più flessibile sarà l’orario in ufficio e in fabbrica, meglio si potranno organizzare i trasporti pubblici urbani.