Fuan: “No alla mozione pro Sea Watch”
Riceviamo e pubblichiamo
“VERGOGNA! IL MINISTERO E LA REGIONE INTERVENGANO”
Nell’ultima seduta del Senato Accademico, docenti, rappresentanti studenteschi di sinistra e di centro, hanno approvato una mozione di “solidarietà” alla Sea Watch. La mozione-vergogna è piena di falsità riguardo la vicenda in corso: si legge infatti che la Tunisia non sia un porto sicuro, ma allora perché le crociere attraccano nei porti tunisini? E perché Lampedusa è considerato primo porto sicuro, quando Malta è più vicina? Inoltre nella mozione non si fa alcun cenno al fatto che, nell’attraccare nel porto di Lampedusa, la Sea Watch abbia speronato una nave della Guardia di Finanza mettendo a rischio la vita dei finanzieri.
“È scandaloso che un’istituzione prenda posizione contro lo stesso Stato (Ministero dell’Interno e Guardia di Finanza) e faccia il gioco degli scafisti – attacca il presidente del FUAN-AU Andrea Montalbano -. Oltre alle falsità e alle gravi omissioni nella mozione, quello che desta maggiore preoccupazione e sgomento è che nonostante gli studenti riscontrano quotidianamente problematiche all’interno dell’università di Torino, si è addirittura trovato il tempo di approvare una mozione che ben poco ha a che vedere con la vita universitaria e che anzi prende posizione in un’indagine ancora in corso. Se la signorina Rakete sarà condannata come si comporterà l’università in merito? Sosterrà la decisione del giudice oppure no? Usare l’università per fare propaganda politica è irrispettoso nei confronti di tutti gli studenti e soprattutto nei confronti degli studenti che hanno un’opinione diversa sulla vicenda.
Il FUAN – conclude Montalbano -, con i suoi rappresentanti eletti alle ultime elezioni studentesche, si appellerà al più presto alla Regione Piemonte e al Ministero dell’Istruzione in modo che tale comportamento venga censurato, con la speranza che l’università torni a fare l’università lasciando fare la politica a chi è stato eletto dal popolo italiano
“Il Gruppo del Pd sarà serio e responsabile”
Il Presidente del Gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionaleDomenico Ravetti è intervenuto in aula per replicare all’illustrazione del programma di governo da parte del Presidente della Giunta regionale Alberto Cirio.
“Il centrodestra ha ottenuto, alle elezioni, un risultato che, probabilmente, è andato oltre le sue aspettative e ha il diritto e il dovere di proporre e realizzare un programma in linea con l’idea di futuro presentata agli elettori. Il Partito Democratico porterà avanti un’opposizione seria e responsabile, dedicando il giusto tempo all’analisi dei provvedimenti e a formulare proposte utili, non ricorrendo allo strumento dell’ostruzionismo fine a se stesso” ha dichiarato il Presidente Domenico Ravetti
“Entrando nel merito del programma illustrato – ha proseguito Ravetti – voglio partire dal tema dell’ambiente. Dal titolo ricco di suggestioni “Piemonte green” la Giunta Cirio sarà costretta a passare presto a compiere scelte: dovrà decidere se rispettare pedissequamente l’Accordo di programma fra le Regioni del bacino Padano e il Ministero dell’Ambiente, con tutte le limitazioni, le prescrizioni e i divieti che miglioreranno l’aria, ma non i rapporti con coloro che vorranno conservare stili di vita non adeguati ai tempi, dovrà pronunciarsi sul tema dei rifiuti, dovrà scegliere da che parte stare oppure decidere di non decidere”.
“Questa nuova Giunta – ha affermato Domenico Ravetti – si troverà di fronte ad un welfare europeo e italiano inadeguati a rispondere alle esigenze di una società che è mutata rapidamente, al problema del sottofinanziamento del Sistema Sanitario Pubblico, alla mancanza di medici, infermieri, OO.SS. Il processo di risanamento della sanità piemontese, portato avanti dal centrosinistra nei cinque anni scorsi, non è terminato e, per questo è importante che il nuovo Governo regionale apra un fronte con quello nazionale per difendere il diritto alla salute e le caratteristiche democratiche del nostro Servizio Sanitario Nazionale. La Lega è abituata a slogan ad effetto, voglio proporne due: “prima la salute” e “prima il Sistema Sanitario pubblico”. Chiedo, in particolare, a questa Giunta di non fermare il programma di edilizia sanitaria, un programma che può essere ampliato, rafforzato, ma non smontato. Ci impegneremo, inoltre, per ottenere l’elaborazione di un Piano Regionale della Ricerca Scientifica e biomedica finalizzato a programmare su tutto il territorio piemontese politiche per l’innovazione tecnologica, la formazione del personale e per la ricerca scientifica, anche attraverso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico ”.
“Il Presidente Cirio si è candidato a garantire un sogno e vincerà o perderà questa sfida se saprà indicare un percorso per lo sviluppo economico e per il lavoro. In campagna elettorale sono state tante le proposte a favore di imprese e commercianti, proposte interessanti che dovranno, tuttavia, fare i conti con i vincoli di Bilancio e con la sostenibilità economica. Il nostro Gruppo manterrà un atteggiamento propositivo, ma chiede che questa Giunta difenda quanto di buono è stato fatto in passato, dagli interventi sui conti alla scelta compiuta per garantire il 100% della copertura delle borse di studio universitarie agli aventi diritto fino agli interventi per riportare sobrietà nell’uso dei fondi pubblici per i costi della politica” ha precisato il Presidente Ravetti.
Ravetti ha concluso, affrontando il tema dell’autonomia e affermando: “Questa delega ha tinte evidentemente verdi e appare come una scatola vuota. Spero che il Presidente Cirio non si identifichi completamente con le politiche leghiste e sviluppi il tema dell’autonomia come uno strumento utile nelle dinamiche politiche piemontesi e nazionali e al Piemonte nella dimensione europea. Alla nostra Regione, al nostro Paese non occorrono altri muri”.
I cittadini e la questione campi nomadi
Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico
Approvata la deliberazione popolare per il superamento dei campi e la lotta a fumi tossici e immondizia
E’ stata approvata dal Consiglio Comunale di Torino (30 voti favorevoli e 2 astenuti) una deliberazione di iniziativa popolare che detta linee di indirizzo per la Giunta e l’Amministrazione comunale che promuovano il superamento dei campi nomadi nella Città di Torino e la lotta all’inquinamento da fumi tossici, nocivi alla salute dei cittadini, e da immondizia riversata lungo il fiume Stura.
La deliberazione, considerando una priorità dell’azione amministrativa la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, chiede di attuare il superamento dei campi nomadi abusivi, ponendo inizialmente, dove possibile, la chiusura dell’accesso a detti campi ai veicoli commerciali, e di intervenire, ove possibile, secondo il principio dell’accoglienza, con l’allontanamento di coloro che non rispettano le regole e la legalità.
Si chiede altresì di individuare i responsabili dell’illecito smaltimento dei rifiuti (includendo tutta la filiera: da chi li produce a chi li scarica e chi li brucia), ai quali chiedere gli eventuali danni (da stimare) subiti dalla Città di Torino e dai residenti, per disastro ambientale, danni alla salute e illegalità.
Il documento, emendato dalla IV Commissione consiliare, d’intesa con i proponenti, prevede anche l’avvio di un’interlocuzione per ricollocare nuclei familiari in aree della Città e nei Comuni piemontesi.
Le azioni e gli interventi realizzati saranno verificati periodicamente, anche attraverso la convocazione di sedute tematiche di Commissione consiliare, invitando i presentatori della deliberazione di iniziativa popolare e le Circoscrizioni interessate.
È inoltre prevista la partecipazione al Tavolo Rom (istituito dalla Giunta Comunale il 31 luglio 2012) di un rappresentante o di una delegazione dei cittadini promotori della proposta. Tavolo che dovrà essere convocato almeno con cadenza trimestrale e aggiornato nella composizione, così come prevede un emendamento presentato dai consiglieri Tisi, Lavolta e Tevere e approvato dalla Sala Rossa.
In aula, la consigliera Carlotta Tevere (M5S) ha ricordato che negli ultimi due anni l’Amministrazione ha rimosso 2.200 tonnellate di rifiuti dai campi e che i roghi sono diminuiti dell’80%. Inoltre – ha aggiunto – è stato approvato un Regolamento per le aree sosta rom e sinti ed è stato creato il Progetto speciale Campi nomadi. È stato anche potenziato l’Ufficio comunale Minoranze Etniche, come chiedevano i promotori della deliberazione.
La consigliera Elide Tisi (PD) ha sottolineato la necessità di integrare i piccoli nuclei familiari e di coinvolgere tutte le Istituzioni e il mondo del terzo settore per arrivare al superamento dei campi nomadi, tutelando le persone più vulnerabili e fragili.
Il consigliere Antonino Iaria (M5S) ha ringraziato il Comitato Torino Nord per il lavoro di sintesi fatto e tutti i consiglieri per la proficua collaborazione.
Anche il capogruppo Fabrizio Ricca (Lega Nord) ha ringraziato i promotori della delibera, pur non condividendo gli emendamenti “buonisti” presentati dai consiglieri, e ha sollevato dubbi sulla presunta diminuzione dei roghi e sull’efficacia del Regolamento sulle aree sosta.
Il consigliere Damiano Carretto (M5S) ha precisato che i dati sui roghi sono stati forniti dalla Polizia Municipale.
Appendino e Cirio divisi dallo smog
L’inquinamento crea tensioni tra fra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e la sindaca Chiara Appendino
I due rappresentanti delle istituzioni si sono trovati alla trasmissione Centocittà di Radio Rai Uno per parlare del progetto ‘Torino Centro Aperto’. Secondo Cirio il provvedimento che la Città intende introdurre dal nuovo anno non è frutto “di ragionamento scientifico ma solo di tipo ideologico”. Il governatore cita uno studio dell’Arpa secondo cui “solo il 6% dell’inquinamento di Torino è provocato dalle macchine diesel, dal traffico, il 49% da impianti di riscaldamento dei condomini”. Ma per la prima cittadina è falso “dire che il traffico non incide pesantemente sull’inquinamento. I dati a cui fa riferimento Cirio sono le concentrazioni, invece noi dobbiamo guardare le emissioni. Oggi chi emette a Torino sono per l’85% i trasporti e solo per il 5% il riscaldamento”.
(foto Mihai Bursuc)
“Da Toti impulso per rilancio di Forza Italia”
Riceviamo e pubblichiamo
Un partito forte e unito non può rimanere immobile perché l’immobilismo lo anchilosa, ne spegne lo spirito vitale, lo rende timoroso del futuro. È la sintesi che io ho colto nel discorso di Giovanni Toti. Nelle sue parole c’è un forte impulso all’unità del partito, ma Toti pensa all’unità come al carburante per il rilancio di Forza Italia. A tutti noi viene chiesto un gesto di generosità che coincide con la disponibilità a metterci tutti in discussione.Chi ha voluto vedere nell’azione di Toti il rischio di un appiattimento sulle posizioni della Lega deve, con grande onestà intellettuale, ricredersi. La sua preoccupazione è la preoccupazione di migliaia di amministratori locali di Forza Italia, impegnati a rendere riconoscibile e inconfondibile il nostro profilo di partito liberale, moderato e riformista. Concordo con Toti, ma credo che tutti gli amici di Forza Italia saranno d’accordo, sul punto decisivo che un centrodestra squilibrato nella sua rappresentanza, come è adesso, non è garanzia di buon governo per l’Italia. Nasce da qui la giusta ambizione di restituire a Forza Italia il ruolo e i consensi che ne hanno fatto per un quarto di secolo la spina dorsale del centrodestra. Come fare? Come portare ossigeno a un partito da troppo boccheggiante? La risposta di Toti è semplice: un grande bagno di democrazia, attraverso le primarie, che consenta la libertà di scelta a iscritti, militanti o semplici simpatizzanti. Si tratta di mettere sangue nuovo in un corpo diventato gracile nel tempo. È un grande gesto d’amore quello che può salvare il nostro partito e proiettarlo in una nuova stagione politica.
Osvaldo Napoli direttivo di Forza Italia alla Camera
Riceviamo e pubblichiamo
L’altra sera un furgone (abusivo?) vendeva panini in piazza. Lo spaccio resta un’emergenza. Sporcizia e schiamazzi sono gli stessi di sempre. Amministrazione? Non pervenuta. Ci aspetta una lunga estate di passione
Il furgone (autorizzato? Siamo sicuri? E da chi?) del “paninaro”è tornato. Gli spacciatori non se ne sono mai andati. Gli schiamazzi la notte e la sporcizia la mattina successiva sono gli stessi di sempre.
Di fronte a tutto questo, l’impotenza e l’incapacità della Giunta non fanno più notizia.
Come volevasi dimostrare, anche quest’anno piazza Santa Giulia è in balia di degrado, spaccio e illegalità.
La quarta estate dell’Amministrazione Appendino è partita perfettamente in linea con le tre precedenti. Ci aspetta una lunga stagione di passione.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Ferdinando D’Apice – Moderati, Coordinatore della II Commissione, Circoscrizione 7 – Torino.
Clima più rilassato nei palazzi romani. Nessun pericolo che a settembre si torni a votare. Sei mesi guadagnati e poi chissà, da cosa nasce cosa e si arriva ad un anno e mezzo di stipendio
Buttalo via. I peones di tutti i partiti tirano un sospiro di sollievo e riprendono nel cazzeggiare nei bar del Senato o Camera. Due chiacchiere non hanno mai ucciso di lavoro nessuno. Costa poco ed aria condizionata a go-go. In un assolatissimo caldo romano, che si vuole di più dalla vita. In Europa vince Salvini ma il presidente del Parlamento europeo è Davide Sassoli piddino convinto ed anche (male non ci sta) antirenziano della prima ora. Romano come Zingaretti che dimostra di sapersi muovere. Urlare non serve a nulla sopratutto (appunto) in EUROPA . Il Capitano Rambo più che ululare alla Luna rischia. Oltre all’ essere nervosetto. Tecnicamente direi proprio incazzato. Conte beve tutto tra contenuti dell’ accordo per evitare l’ inflazione e sulle nomine zitti e contenti. Intanto in Piemonte prove di Governo. La Regione mette 5 milioni per i bus ecologici se il Comune farà saltare la nuova srl. Siamo in attesa di sviluppi. Ed il Presidente del Consiglio regionale Allasia alza la posta con Cirio per l’ autonomia. La vecchia proposta non regge più.Melina a centro campo. Crisi mercatone? Si vedrà, intanto nel Canavese smobilitazione per l’ auto elettrica. Altri 50 operai sulla strada. Nulla di tragicamente nuovo.
Patrizio Tosetto
Sport montani, sbloccati i fondi per il sistema neve
“La prima conferenza dei capigruppo ha mostrato subito il cambio di velocità dell’Ente Regione. Il Gruppo di Forza Italia, insieme con di tutti gli altri partiti, ha sbloccato la procedura per l’erogazione dei contributi a favore del sistema neve legati alla LR. 2 del 26.01.2009; evitando quindi un nuovo passaggio nella III Commissione che aveva già dato parere favore nella scorsa legislatura all’impegno di spesa. Ora la Giunta predisporrà i bandi. Si tratta di interventi per un totale di 10 milioni di euro: 4 milioni di euro saranno destinati a sostegno dell’innevamento programmato, alla messa in sicurezza delle piste, al supporto per le microstazioni; 6milioni invece verranno destinati per investimenti su nuovi impianti.
L’obiettivo è quello di sostenere i territori montani, migliorandone l’offerta turistica, consentendo la pratica degli sport invernali in piena sicurezza e di tendere la mano ai tanti operatori e lavoratori attivi in questo comparto strategico per l’economia piemontese“. Ad affermarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia in Regione Piemonte Paolo Ruzzola e i consiglieri regionali Alessandra Biletta, Franco Graglia e Carlo Riva Vercellotti.
Ecco i nuovi gruppi del Consiglio regionale
Questa mattina l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, ha preso atto della costituzione dei nuovi gruppi consiliari
In tutto si tratta di otto gruppi, tre di maggioranza (Lega, Fi e Fdi), mentre gli altri 5 si sono dichiarati di opposizione: Pd, M5s, Chiamparino per il Piemonte, Luv e Moderati. I capigruppo sono Alberto Preioni(Lega), Paolo Ruzzola (Fi), Maurizio Marrone (Fdi), Domenico Ravetti (Pd), Francesca Frediani (M5s), Mario Giaccone(Chiamparino per il Piemonte), Marco Grimaldi (Luv) e Silvio Magliano (Moderati). Il gruppo più grande è quello della Lega, con 23 consiglieri, segue il Pd con 10 e poi Fi e Fdi, rispettivamente con 6 e 4. Tre i monogruppi, tutti di opposizione.
Al lik seguente la composizione dei nuovi gruppi consigliari dell’undicesima legislatura.