COMMENTARII di Augusto Grandi / Forse si sono accorti che aver seminato il terrore tra le pecore italiane è stato un errore. Forse si sono accorti che le pecore possono fornire lana e latte ma non trascinano un Paese verso la ripresa.
Ed allora la squallida classe dirigente italiana ha affidato al Corriere della Sera il compito di insufflare un briciolo di coraggio in un popolo che ha paura di uno starnuto.
Al Corriere perché era il quotidiano della buona borghesia italiana, prima che gli oligarchi spazzassero via la buona borghesia, proletarizzandola. Ma ora il quotidiano milanese ha il compito di richiamare alle armi quella che dovrebbe essere la spina dorsale del Paese. Quella che ne era la spina dorsale prima di venir confinata su un divano a far quadrare i conti della propria esistenza materiale e spirituale…
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Il Corriere riscopre la borghesia per rimediare al disastro della politica
Circondato da legioni di esperti, virologi, economisti, sociologi (a proposito: ma chi paga tutte queste persone e tutte le task force e commissari straordinari che si sono fatte le singole Regioni?), il presidente Conte farebbe bene a sentire qualche esperienza di vita vissuta da cittadini “inesperti” ma ricchi di buon senso. La fine del lockdown e la riapertura cadenzata su base regionale è una assurdità. Le filiere produttive non sempre e quasi mai sono concentrate all’interno della stessa Regione. Bene hanno fatto a ricordarlo il presidente della Lombardia, Fontana, e l’assessore Gallera: se si decide di riaprire l’automotive, non possono riaprire in tempi diversi gli stabilimenti di Melfi, Cassino o Torino poiché molti fornitori provengono da altre Regioni. Una riapertura su base regionale può valere per quelle attività autonome (penso ai parrucchieri o alle palestre) svincolate per loro natura da una filiera produttiva su scala nazionale. Tutto il resto, per non accrescere i già enormi disagi degli italiani, deve riaprire in tutta Italia. Il presidente Conte senta pure gli esperti e i professori, ma poi si affidi al buon senso.