POLITICA- Pagina 511

Autonomia regionale, Pd: “Cirio stralci il tema scuola”

Da Palazzo Lascaris

DOMENICO RAVETTI (PD) “È ANCHE IL NOSTRO TESTO”

“E’ importante che la maggioranza di centrodestra non dia per scontata la rapida approvazione della delibera sull’autonomia differenziata. Il Gruppo del Partito Democratico ha, infatti, presentato emendamenti di merito che possono rendere migliore il testo che il Presidente Cirio dovrà sottoporre al Ministro Boccia. Fin dall’inizio della legislatura il nostro Gruppo si è impegnato per trovare il giusto metodo per discutere di autonomia: non in una Commissione nuova e specifica, la cui istituzione avrebbe dilatato i tempi, ma in I Commissione, approfondendo il tema in un Gruppo di lavoro. Questa scelta ci ha permesso di portare la delibera in aula entro l’anno” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti

“Oltre all’autonomia differenziata – precisa Ravetti – invito il Presidente Cirio a portare all’attenzione del Governo anche temi fondamentali per il nostro territorio come il federalismo municipale e il destino delle Province. Lo invito, inoltre, qualora non tutti i temi della delibera venissero accettati e il documento piemontese venisse modificato, a non fare di questa “diminutio” il pretesto dietro il quale nascondersi per non risolvere i problemi dei piemontesi”.

“Il centrodestra ha insistito molto sull’inserimento nel testo del tema della scuola, inserimento che ci vede contrari.  Si tratta di una materia che rappresenta per noi, ma anche per i costituzionalisti nodo critico e che, ricordiamo, il Governo gialloverde, nel luglio scorso, aveva soppresso dai documenti di Lombardia e Veneto, sottolineandone il profilo di incostituzionalità. Non pensiamo che al Piemonte potrà andare diversamente. Invitiamo, pertanto, la maggioranza a stralciare la materia dal testo” conclude Ravetti

Dieci sindaci per Torino

Mica stupidi quelli del centrodestra. In particolare il governatore Cirio. Cena ad alto livello, candidata in pectore l’oncologa Franca Fagioli

A casa di Giuseppe Lavazza con la presenza di
Claudia Porchietto. Non c è che dire. Se la notizia è filtrata vuol dire due cose.
Qualcuno non è d’ accordo o stanno maturando i tempi per le elezioni anche a Torino. Chiaretta
è molto ma molto stanca e non lo manda a dire. Non vuole deludere il babbo che ha molta
fiducia in Lei. Magari passa il treno con le politiche per Roma. La nostra Chiara Appendino ha
talmente voglia di cambiare aria che anche noi , che le vogliamo bene , facciamo il tifo perché
avvenga. Inaspettatamente chi spariglia è Matteo Salvini. Propone cinque punti di accordo
per salvare l’Italia. A ruota Giogetti che vede bene un governo di salute pubblica con Mario
Draghi. Interessante proposta. Ammetto che Matteo Salvini e’ più simpatico quando fa il moderato.
Folgorato sulla via di Damasco sull’ Europa? Non so, sicuramente preoccupato che il banco Italia
salti. Non si vedono altre vie  d’uscita. Sicuramente Di Maio si opporrà perché non c’ è un
posto per lui.
La sinistra sbrindellata mai con Salvini. Sicuramente superare i rancori del passato non sarà
facile ma è necessario. Ci si è messa anche la vicenda della Banca Popolare di Bari. Come al
solito i pentastellati fanno ciò che hanno contestato al PD di Renzi. Ed anche qui un pentastellato
onorevole pugliese ha il padre nel cda dell’ Istituto commissariato da Banca d Italia. Giggino
chiede polemicamente dove era Banca d’ Italia, che prontamente presenta una relazione al
Presidente del Consiglio che (dettaglio) è pugliese. Conte molto stanco e sull ‘orlo di una crisi
di nervi. Diversi Ministri lo accusano di aver tenuto nascosta la vicenda della Banca pugliese.
Dimostrazione pratica che un uomo non è valido per tutte le stagioni. E le sardine straripano.
Roma e tutta l’ Italia non bastano . Europa e persino Londra. Piccolo scivolone nell’ essersi riuniti in
un centro sociale occupato. Loro che vogliono legalità. Magari è solo un peccatuccio. Silenzio
del PD e Matteo Renzi ringaluzzito chiede le scuse dei pentastellati. Con un sospetto: a casa
di Verdini si sono detti anche questo, i due Mattei: Conte a casa, meglio Draghi. Se poi Draghi
ci stesse, difficile dire di no. Zingaretti tace ( forse ) frastornato. Tutto ‘sto can can per poi
mandare a casa Conte che , del resto, manco lo voleva. Bastava dirlo prima, si sapeva
già tutto. No? Si sapeva che il paese è sull’ orlo del crac e che senza l’ aiuto di qualcuno ( Europa )
non ce la possiamo fare. Sembrava che il PD dovesse volare ma mi sembra decisamente
impantanato.
Come a Torino dove ci sono una decina di candidati. Elenchiamoli cercando di ricoedarli tutti.
Enzo La volta. Capo gruppo Stefano Lo Russo , prof. Andrea Giorgis, Mauro Laus senatore della
repubblica e la accorta e vigile avvocato Anna Rossomando, vice Presidente del Senato. Ora c’ è
anche un altro fenomeno: taluni altolocati della politica hanno la doppia tessera. Articolo Uno
e PD. Tra questi serpeggia il nome di De Giuli, rampollo della casata dei De Giuli nobili dell’
edilizia tra i promotori della candidatura ed elezione di Valentino Castellani. O Alberto La Barbera
manager della cultura tra Torino Venezia e Matera. Come poi dimenticare la Christillin, che dopo
un innamoramento pentastellato per Chiaretta ritorna nell’ alveo Fiat- centro sinistra
e il Sergione ( Chiamparino) che sornione si sta divertendo il Regione. In fondo sempre vigile
Italia Viva che con la Fregolent dice: a tempo debito diremo la nostra.
Per concludere, giusto per gradire  Mister preferenze in Regione il chirurgo di fama mondiale
Salizzoni.
Auguri cari al PD: magari  uscite fuori dal marasma in cui vi siete cacciati.
Torino come Roma, novità all’ orizzonte. E ammettiamo di essere molto curiosi di come si
svolgeranno gli eventi.

 

Patrizio Tosetto

Napoli (FI): “Salvezza nazionale anche con il Pd?”

Ogni iniziativa che apra al dialogo è da salutare come benvenuta, e benvenuta è la suggestione salviniana di un comitato di salvezza nazionale. Qual è la traduzione concreta di questa formula? Per governare non basta un comitato, ci vuole un governo “di salvezza nazionale”. Un governo può essere di “salvezza nazionale” senza comprendere il PD e il M5s? E Forza Italia, il mio partito, canta sulla base dello spartito di Salvini, per cui fino a ieri era “mai un governo con il PD” e oggi dobbiamo dire sì a un governo anche con il PD?

Quando si parla dell’identità di un partito si parla della sua capacità di elaborare un’autonoma strategia politica, e su questa base aprirsi al dialogo con gli alleati e al confronto con gli avversari. Senza dover aspettare il permesso di Salvini o di Meloni. Chi volesse ridurre il confronto interno a Forza Italia a un infantile diktat “o dentro o fuori”, sappia che non fa il bene di Forza Italia perché vorrebbe trasformarla in una caserma e le caserme, si sa, non sono fatte per attirare il voto delle persone libere. Stiamo sulle cose: per esempio, l’amico Giorgetti rilanciando la proposta di Salvini non esclude un governo guidato da Draghi. Pensa davvero che l’ex presidente della BCE sia una personalità da bruciare per un governo elettorale che fa poche cose prima di tornare alle urne?

 

Osvaldo Napoli, Forza Italia

Le vignette di Mellana

Spesso l’idea che passa pe’ la mente

è eguale a ‘na gran bolla di sapone.

L’acchiappi, strigni, guardi e nun c’è gnente.

Trilussa

Regione: autonomia differenziata, da martedì la discussione

Da martedì sarà l’Aula di Palazzo Lascaris a occuparsi della proposta di deliberazione sulla richiesta di autonomia differenziata con cui il Piemonte andrà al confronto con il governo, in modo che il provvedimento venga licenziato dal Consiglio regionale entro natale. E’ l’accordo tra maggioranza e minoranza, confermato anche nell’incontro politico avvenuto nei giorni scorsi tra il presidente della Giunta Alberto Cirio e i consiglieri della prima Commissione, in cui si è anche discusso del merito degli emendamenti presentati, oltre una settantina.

Nel suo successivo intervento nella Commissione presieduta da Carlo Riva VercellottiCirio ha parlato di “un confronto improntato al buon senso. Rivendico l’aver deciso di incardinarci su un lavoro già fatto, visto che un pezzo di strada era già stato percorso dalla precedente amministrazione. Ma allo stesso tempo era fondamentale per noi implementarlo, perché l’approccio fino ad allora era stato troppo timido. Per questo è stato importante il gruppo di lavoro, che ha portato a risultati utili in tempi brevi. Una parte degli emendamenti della minoranza sono stati accettati”, ha aggiunto il presidente della Regione, “non escludo che possa avvenire anche per altri emendamenti nei prossimi giorni”.

Il presidente ha ringraziato il M5s per l’emendamento sul benessere animale e ha voluto sottolineare che l’autonomia differenziata vuole comunque garantire “l’unità giuridica ed economica del paese e i livelli essenziali delle prestazioni erogate ai cittadini”. “Se l’autonomia che chiediamo fosse già attiva, di fronte ai recenti eventi calamitosi avremmo potuto intervenire subito con le necessarie azioni sul territorio”, ha aggiunto.

Per Alberto Preioni (Lega) “l’autonomia è un percorso lungo e complesso, ma più si avvicinano i centri di potere ai cittadini e maggiore è l’efficienza, la trasparenza, il controllo. Questo è un dato che viene confermato dalla realtà. Lavoriamo tutti per portare davanti al ministro Boccia una proposta seria e utile per la nostra regione”.

Nel dibattito Pd e M5s hanno ribadito la disponibilità a concludere lunedì i lavori di Commissione, anche ritirando parte o tutti gli emendamenti per poi ripresentarli in aula. A dividere maggioranza e minoranza è soprattutto il tema della scuola, con le funzioni che il documento chiede che vengano trasferite alla Regione sul reclutamento degli insegnanti.

Domenico Ravetti (Pd) ha ricordato che “l’autonomia differenziata è utile, il Piemonte ha bisogno di strumenti e azioni specifici, come per il dissesto idrogeologico, i trasporti o le reti di collegamento. Ma ci sono parti della proposta della maggioranza che non ci convincono, sulla scuola abbiamo posizioni diverse: non vediamo come il problema dei vuoti negli organici del personale possa essere risolto con un reclutamento regionale, in presenza di una normativa anche contrattuale nazionale che lo regola”.

Francesca Frediani (M5s) ha ribadito il ruolo del suo gruppo: “Abbiamo affrontato il tema con serietà e approfondimento, senza pregiudizi. Ad esempio, siamo favorevoli a ciò che aiuta a valorizzare i nostri beni artistici e culturali. Ma non nascondiamo la nostra forte contrarietà sul tema della scuola, non vogliamo mettere in discussione un elemento fondante del nostro Paese”.

A loro ha risposto Riccardo Lanzo (Lega): “La proposta è aperta, non abbiamo problemi a rivederla per migliorarla, ma sul tema dell’istruzione la nostra posizione resta quella: vogliamo il reclutamento su base regionale per renderlo più efficiente, penso si possa fare senza dimenticare il quadro normativo nazionale, vogliamo risolvere un problema.“

Popolare di Bari, Ruffino (FI): “Spettacolo deplorevole”

È uno spettacolo deplorevole quello sulla Banca Popolare di Bari mandato in scena da governo e maggioranza nelle ultime 24 ore. Deplorevole e insieme drammatico perché conferma il livello di irresponsabilità a cui si spingono le forze di maggioranza pronte a imbastire il gioco dello scaricabarile quando in ballo sono i risparmi di decine di migliaia di italiani.

Matteo Renzi cerca la sua vendetta contro i grillini, che lo crocifissero ai tempi della vicenda Banca Etruria. Il ministro degli Esteri Di Maio si improvvisa alter ego di Roberto Gualtieri e chiede la nazionalizzazione della Popolare di Bari come contropartita dell’impegno finanziario dello Stato. Due prese di posizioni frutto di uno spirito di ripicca indegno di chi deve governare la settima potenza industriale al mondo. Il presidente Conte si sbrighi prima che venga giù tutto: il salvataggio della banca pugliese è interesse dell’Italia e non solo dei pugliesi. Un suggerimento a chi strepita ancora contro il Mes: quel meccanismo contiene un Fondo di risoluzione per le crisi bancarie. Banche in difficoltà, come si vede, non sono solo tedesche o francesi. Meglio per tutti e per l’Italia se la politica torna a toni più riflessivi e misurati.

 

Daniela Ruffino deputata di Forza Italia

Radicali contro il crocifisso in Consiglio regionale

Riceviamo e pubblichiamo
“NEL SOLCO DI SCELTE DI QUESTA MAGGIORANZA CHE UTILIZZA ISTITUZIONI A SUO USO E CONSUMO”
Dichiarazione di igor Boni (Presidente nazionale di Radicali Italiani):
“In Piemonte abbiamo una maggioranza consiliare e una Giunta regionale che usano le istituzioni a fini propri. Dopo lo striscione vergognoso su Bibbiano appeso al Palazzo della Giunta, dopo la lettera che chiedeva a Mattarella di sciogliere le Camere contro la nostra Costituzione, dopo l’invito anti-laico alle scuole piemontesi a fare presepe e albero di Natale per favorire l’integrazione, dopo la richiesta di licenziamento di Silvio Viale che annunciava di fare quanto previsto dalla legge  e dalla sentenza dell’Alta Corte, ora dobbiamo sorbirci l’affissione del crocifisso nell’aula del Consiglio.
Sono stati 6 mesi di sfruttamento continuativo delle Istituzioni a proprio uso e consumo, contro i principi di laicità dello Stato e contro la logica. Mentre con una mano si brandiscono i simboli religiosi come armi politiche con l’altra mano, con i decreti sicurezza e il virus venefico dell’odio, si distrugge qualsiasi principio di religiosità, di carità cristiana, di accoglienza, di pietà, di amore e di compassione”.

Sardine: dialogo sì, cappello no

“Aperti al dialogo con la politica? Sì, ma nessuno tenti di metterci il cappello”
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In riferimento all’articolo comparso sulla cronaca cittadina de La Stampa a pag. 41, ci teniamo a dire che, in effetti, abbiamo parlato telefonicamente con Marco Grimaldi che ci ha anticipato il contenuto di un post che avrebbe voluto pubblicare sul gruppo 6000 Sardine Torino.
Il post è poi stato approvato e quindi regolarmente pubblicato in pagina, esattamente come avviene a tutti i messaggi che ci arrivano e che si rivelano costruttivi e utili alla discussione. Nella manifestazione del 10 abbiamo affermato con chiarezza l’esigenza che si torni a una politica costruttiva e di dialogo, in grado di rappresentare effettivamente le persone. Il messaggio di Grimaldi è stato pubblicato in quest’ottica, così come verrà pubblicato e preso nella giusta considerazione qualunque altro segnale che ci giungerà da altre forze politiche che il movimento giudichi democratiche e propositive. Chi vorrà “costruire ponti” ci vedrà disponibili a testarne la serietà e la solidità. Ci teniamo però a chiarire che attualmente non vi è alcun discorso aperto con alcuna forza politica e in nessun caso ci sarà, almeno sin dopo la manifestazione nazionale del 14. Esiste invece, coerentemente con quanto detto sin dall’inizio, la volontà di raccogliere segnali di dialogo da parte della politica, segnali rivolti alle persone e a una buona politica, non alle Sardine in quanto movimento. Siamo strumento e non soggetto.
Per le Sardine
Paolo Ranzani

Sabato 14 dicembre il No Tax Day della Lega

 Riceviamo e pubblichiamo

A Torino e in tutta Italia. Molinari: “Da noi proposte concrete, e no al Governo delle tasse Pd  5Stelle. Lasciamo ad altri gli insulti da piazza”

“Sabato saremo tantissimi, a Torino come in tutta Italia, e daremo voce alla grande maggioranza degli italiani che questo Governo Pd 5 Stelle non lo ha scelto, e che subirà gli effetti di una manovra finanziaria ‘lacrime e sangue’, del tutto inadeguata a rilanciare il paese, basata solo su una logica punitiva: aumentano tasse e balzelli diretti e indiretti, e milioni di cittadini vengono abbandonati al loro destino, a cominciare dai più deboli”.

Riccardo Molinari,  Presidente dei Deputati della Lega e Segretario della Lega Piemonte, ‘suona la carica’, e chiama a raccolta non solo militanti e iscritti della Lega, “ma tutti i torinesi e i piemontesi che vogliono dire basta, e davvero,  ad un Governo espressione di una coalizione sempre più litigiosa al suo interno, e interessata solo a ‘tirare a campare’, per evitare che gli italiani scelgano democraticamente, con il loro voto, da chi vogliono essere governati, e con quali scelte strategiche per il futuro del paese”.

 

L’appuntamento per Torino è sabato mattina dalle 10 alle 13, al Centro Congressi Torino Incontra, Sala Cavour, in via Nino Costa 8.

 

I parlamentari piemontesi della Lega spiegheranno nel dettaglio i contenuti della manovra finanziaria, dal punto di vista dei cittadini e non da quello del ‘Palazzo’.

 

“Parleremo con grande concretezza delle nostre proposte per rilanciare l’Italia – sottolinea Molinari – a partire dalla necessità di stare in Europa da protagonisti, a testa alta e non come comprimari che subiscono scelte e agende dettate da altri. La vicenda del Fondo Salva Stati, che tiene banco da settimane, fra smentite e contraddizioni di diversi esponenti del Governo, e dei partiti di maggioranza, è un esempio di come gli interessi dell’Italia e degli italiani vengano trascurati dal Governo Pd-5 Stelle, e certe scelte volutamente occultate o mistificate. Tutto ciò mentre la grande maggioranza delle persone, nel nostro paese, vive in condizioni di crescente precarietà, di incertezza per il futuro proprio e dei propri figli, tra lavoro che viene meno,  infrastrutture che vanno a pezzi, territorio in abbandono. Questi sono i temi su cui lavoreremo appena tornati al Governo, scelti democraticamente dal popolo italiano. Lasciamo a minoranze rumorose e strumentali l’odio e gli insulti da piazza, o da social: la Lega, alla guida di un centro destra forte e unito, sta con la grande maggioranza del popolo italiano, e dice no, con forza, ad un Governo basato sull’oppressione fiscale, che abbandona imprese e lavoratori al loro destino, incapace di scelte strategiche, e di una visione di futuro per l’Italia”.

 Non manca da parte dell’on. Molinari un riferimento puntuale alla realtà piemontese: “La nostra regione ha subìto negli ultimi due mesi un pesante e reiterato dissesto idrogeologico, e la risposta da parte del Governo è stata fino ad ora assolutamente insufficiente. Servono stanziamenti, ma serve anche un progetto di sviluppo per il Piemonte. Il nostro sistema di imprese, da sempre ‘fiore all’occhiello’ del Nord Ovest,  oggi è costretto a fare i conti con carenze infrastrutturali da terzo mondo, con collegamenti precari con la Liguria, e un territorio bisognoso di fortissimi interventi di manutenzione. Per fortuna esiste in questo momento una solida alleanza e visione di intenti e progetti tra Regione Piemonte e Regione Liguria: Roma però deve darsi una mossa, e fare pienamente la sua parte”.

Fondi dissesto, Ravetti (pd): “Regione faccia la sua parte”

Da Palazzo Lascaris

“SONO D’ACCORDO CON MOLINARI. MA LA REGIONE NON  DEVE RESTARE A GUARDARE”

 “Ho letto l’intervento di Riccardo Molinari e sono d’accordo con lui. Le condizioni del nostro territorio e del territorio ligure meritano un Accordo di Programma con il Governo per definire specifici interventi e adeguate risorse.

Sarebbe necessaria anche una semplificazione normativa per evitare tempi lunghi per opere fondamentali. Ma i primi soggetti Istituzionali che dovrebbero dare priorità a questa vicenda rispetto ad altre sono proprio le Regioni Piemonte e Liguria” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Mi pare che, già in sede di assestamento di bilancio, il Piemonte avrebbe potuto garantire maggiori risorse. Il nostro emendamento che chiedeva di stanziare 5 milioni di euro sulle urgenze post alluvionali al testo della Giunta che, invece, non ne prevedeva è stato solo in parte accettato con una riduzione a 3 milioni. Inoltre ci pare opportuno aprire una fase nuova sulle competenze legislative regionali su alcuni argomenti che molto hanno a che vedere con la tutela del territorio, quali, per esempio, il consumo del suolo o la gestione dei corsi d’acqua, compresi quelli minori” conclude Ravetti.