POLITICA- Pagina 511

Ucid dialoga sui temi cattolici con i candidati alla presidenza della Regione

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Anche in occasione di queste elezioni l’Ucid, Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti sezione di Torino (www.ucidtorino.it), intervista i principali candidati alla Presidenza della Regione sui temi che più stanno a cuore ai propri aderenti: la centralità della persona umana, la dignità del lavoro, la gestione valoriale dell’impresa, il bene comune, la famiglia

Quest’anno abbiamo invitato i principali candidati alla presidenza regionale Bertola, Chiamparino e Cirio. Perchè solo loro? I sondaggi li indicano quali possibili eletti e noi imprenditori e dirigenti vogliamo conoscere la posizione sui temi sociali e del lavoro di chi sarà eletto.
Al candidato Boero è stato comunque riservato un posto in sala sia per un coinvolgimento attivo sia per essere eventualmente intervistato dalla stampa.
 
I nostri 100 soci, imprenditori, dirigenti e professionisti, ed i loro invitati hanno saturato in breve tempo la capienza del nostro “Salotto delle Idee”  presso la nostra sede di c.so Palestro 14 a Torino all’interno del collegio Artigianelli.
Proprio da un confronto tra i soci sono emersi i temi che sottoporremo ai candidati, prima del dibattito libero:

Promozione del lavoro e del capitale umano (promozione investimenti pubblici e privati e politiche atte a generare sviluppo e lavoro produttivo e ridare dignità alle persone)Rispetto Dottrina sociale della Chiesa (La solidarietà e la sussidiarietà nella pubblica amministrazione quali ad esempio: sostegno alle scuole paritarie e reinsediamento Comitato Diritti Umani del consiglio regionale
Famiglia (recepimento Legge regionale 16/2019 del 9 aprile 2019,sull’istituzione del Fattore Famiglia)
Europa (visione generale e promozione/utilizzo dei fondi europei)
Ucid infatti ritiene opportuno meglio informare chi ha ideali e morale cattolica in occasione di un momento politico così importante, nel quale vengono rinnovati anche i nostri rappresentanti in Europa. Non bisogna dimenticare che le strategie operative nella regione sono finanziate da fondi europei che i nostri politici regionali dovranno intercettare e utilizzare a favore del nostro territorio.
 

DE MICHELIS il Doge dai lunghi capelli che fu statista di qualità

Di Pier Franco Quaglieni
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Non sono mai stato  socialista, anche se ho apprezzato Craxi, stando sempre lontano dal servo encomio e quindi anche  dal codardo oltraggio ,quando cadde in disgrazia. Ma alcune volte ho votato socialista con convinzione: spesso votavo alla Camera socialista e liberale Senato, o viceversa, asseconda dei candidati proposti. La mia amicizia per un uomo come Aldo Viglione non poteva non portarmi ad essere almeno un simpatizzante socialista, malgrado le mie convinzioni liberali o forse proprio perché liberale : era infatti  esistito il Socialismo liberale di Rosselli e il Liberalsocialismo di Calogero.  De Michelis, pur provenendo dalla corrente lombardiana del PSI, fu un convinto sostenitore del  dialogo tra liberali e socialisti – il cosiddetto lib- lab – dove sul versante liberale c’erano Zanone ed Altissimo, anche lui come De Michelis attratto dalle discoteche romane . Ho conosciuto Gianni De Michelis sia perché fui amico di suo fratello Cesare, docente ed editore, sia perché una volta lo incontrai insieme a Mario Soldati. Carattere esuberante, fu uomo di grande e scintillante intelligenza. Come ministro degli Esteri ebbe intuizioni molto significative  e dimostrò lungimiranza. Nessun ministro italiano  degli Esteri degli ultimi quarant’anni può essergli paragonato. Alla Farnesina ci furono ministri sterilmente allineati alla burocrazia del ministero o lanciati in avventure politicamente poco lucide e  soprattutto poco utili agli interessi dell’Italia. De Michelis sui temi dell’Europa, dei Balcani, dell’Est, di Israele  ebbe capacità di iniziativa. Fu, in una parola, uno statista capace di guardare lontano, un homo europeus come pochi altri. Spiace che alcuni giornalisti, tra cui Antonio  Stella, giacobino  fomentatore dei  vari populismi antipolitica, non abbiano voluto cogliere la statura di De Michelis e si siano  attardati a ricamare sulle sue vicende giudiziarie  che pure sono esistite e che pure si conclusero, senza quasi lambire l’imputato che venne subito  condannato in modo clamoroso  sui roghi mediatici e televisivi  in modo inqualificabile. Spiace che Vauro abbia disegnato un’immonda vignetta in cui evoca i nani e le ballerine.
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Fu certo una sorta di nuovo doge di Venezia ed amò vivere con un certo sfarzo. Amava andare in discoteca e tenere i capelli in disordine, amava e desiderava le belle donne e la convivialità, ma chi lo ricorda solo per questo è uno sciocco superficiale o e’ in malafede. Io so che ancora adesso stava pagando  i debiti contratti durante la sua carriera politica, un po’ com’era accaduto al deputato socialista novarese  ed eroe della Resistenza Corrado Bonfantini che per ,tenere in piedi il giornale “Sempre avanti!”, si era indebitato a vita. Si può dire che sia morto povero, dopo cinque anni di terribile e devastante  malattia. Aveva anche aspetti indisponenti: lo ricordo una sera a cena con tutto il codazzo dei suoi sostenitori  ai “Do Forni “ di Venezia . Fu una scena che diede l’idea di una certa arroganza che era propria di molti socialisti rampanti, ma  sicuramente non solo dei socialisti, perché l’arroganza dei comunisti non era da meno e non si manifestava nelle cene, ma nella feroce egemonia culturale e politica esercitata in modo intollerabile per tanti decenni. Al di là delle apparenze, era un uomo di qualità, uno di quei politici di cui si è perso il conio. E un politico va giudicato in base a criteri politici e non etici od estetici. All’indomani della sua morte, va giudicato con criteri storici, come si addice a chi è passato dalla cronaca banale e sciatta  alla storia di questo Paese.
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Dissentii aspramente da lui su Expo2000 a Venezia e sostenni che avrebbe distrutto quella città . Ne parlai anche con lui personalmente e non mi convinse . Voleva una Venezia viva e non città museo. Fu lui ad avere l’idea di rilanciare il Carnevale veneziano, diventato da allora un appuntamento imperdibile .Vedendo come e’ oggi la città della laguna, preda di orde di turisti e attraversata da grandi navi, forse le idee di De Michelis non erano tutte da gettare perché erano ragionamenti in grande, quelli di cui oggi  non c’è più traccia. Se pensiamo all’ inesistenza dell’attuale ministro degli Esteri e alla totale mancanza di una politica estera italiana ,non possiamo non rimpiangere uomini e ministri come lui, corazzati di cultura e capacità di agire. Sbagliava grossolanamente Enzo Biagi, quando lo definì sprezzantemente “ un avanzo di balera “. Era uno di quegli uomini che ti restano impressi nel ricordo, al di là’ degli anni. De Michelis aveva previsto Tangentopoli e fu lucidamente consapevole degli errori commessi dai socialisti, ma non rinnegò mai le sue convinzioni politiche, dimostrando una coerenza che lo pone tra i grandi socialisti del secolo breve a livello europeo ed internazionale, oltre che ovviamente italiano . Il suo nome non sarà facilmente dimenticato.
 

scrivere a quaglieni@gmail.com

"LA CITTA’DI TORINO DEVE ADERIRE AL DECRETO CRESCITA E CONSENTIRE LA ROTTAMAZIONE DELLE MULTE NON PAGATE"

“Qualora la Città decida di non aderire alla sanatoria, dovrà spiegare ai Torinesi perché non dà esecuzione ad una misura del governo a sostegno dei contribuenti e preferisce conservare residui attivi il cui importo per sanzioni e interessi cresce ogni anno, ma che nei fatti sono difficilmente incassabili aumentando così le difficoltà finanziarie dell’ente”
Il Comune di Torino, come risulta dall’Allegato 10 alla delibera del Consiglio Comunale n.2019-01339/024, vanta residui attivi (per tasse, multe, sanzioni e interessi passivi) al 31 Dicembre 2017 per complessivi Euro 676.979.677 così ripartiti:
a) ICI Euro 10.983.709
b) TASI Euro 1.131.925
c) IMU Euro 39.152.647
d) TASSA SULLE AFFISSIONI 20.447.905
e) TASSA SMALTIMENTO RIFIUTI SOLIDI Euro 255.678.808
f) ENTRATE DA REPRESSIONE IRREGOLARITA’ STRADALI Euro 349.584.683

Il Decreto Crescita approvato dal Governo il 4 Aprile 2019 prevede la possibilità per i contribuenti di beneficiare del mini-condono delle cartelle per le tasse di competenza di comuni, province e regioni relative a debiti e cartelle maturati nel periodo compreso tra l’1 Gennaio 2000 e il 31 Dicembre 2017.
Ai contribuenti è offerta la possibilità di pagare i debiti maturati, con lo stralcio di sanzioni ed interessi così come previsto per la rottamazione ter delle cartelle.
La sanatoria entra in vigore a condizione che l’ente interessato (nel nostro caso il Comune di Torino) deliberi entro 60 giorni dal 1 Maggio 2019 di aderire alla detta sanatoria.
In Commissione Capigruppo ho chiesto ai rappresentanti della Giunta 5 Stelle quale decisione ha assunto, o intende assumere, la Città di Torino. In merito non mi è stata fornita risposta; il Vice Sindaco Montanari mi ha però assicurato che nei prossimi giorni mi verranno comunicate le decisioni della Giunta.
Qualora la Città di Torino decida di aderire alla sanatoria dovrà:
a) stabilire il numero delle rate dovute dai contribuenti e le relative scadenze che non potranno andare oltre il 30 Settembre 2021;
b) stabilire le modalità con cui il contribuente può manifestare la volontà di aderire alla sanatoria;
c) fissare il termine entro il quale l’ente risponde alla richiesta del contribuente e gli comunica l’ammontare dovuto, l’importo delle singole rate e le relative scadenze.
Qualora invece la Città decida di non aderire alla sanatoria, dovrà spiegare ai Torinesi perché non dà esecuzione ad una misura del governo a sostegno dei contribuenti e preferisce conservare residui attivi il cui importo per sanzioni e interessi cresce ogni anno, ma che nei fatti sono difficilmente incassabili aumentando così le difficoltà finanziarie dell’ente.
La decisione richiesta alla Città non ha, e non deve avere, una valenza politica, ma deve essere finalizzata esclusivamente a migliorare le entrate finanziarie dell’ente, sgravando nel contempo i contributi di oneri molto gravosi.
 

Alberto Morano

Consigliere comunale

Salvini Vs Zingaretti nei comizi in Piemonte

“Alla sinistra sono rimaste solo le urla e gli insulti”, afferma Matteo Salvini, a Fossano per un comizio elettorale. “Abbiamo già vinto a Fossano come in Italia, perché quando vai in piazza – ha detto – devi proporre delle idee sulle tasse, sul lavoro e sull’Europa, sulle banche e sulla giustizia. Invece le uniche idee che hanno loro sono ‘fascisti’, ‘razzisti’ e ‘no no no’, ma noi abbiamo bisogno di una vagonata di sì”. Sul versante politico opposto Nicola Zingaretti, segretario del Pd, è intervenuto a Torino, dove ha esortato a votare per Sergio Chiamparino: “Avere un buon governatore fa la differenza e non  è vero che la crisi è stata affrontata da tutti nello stesso modo: c’è chi ha avuto buone amministrazioni e l’ha affrontata meglio. In Piemonte abbiamo un grande presidente, che ha difeso la regione non solo risanandola, ma ricollocandola in Europa. Difendete questa terra – ha concluso – Non fatela cadere in mano a chi sta distruggendo l’Italia”.
   

Parlano gli "esclusi" di Librolandia

“Le censure? Sono brutte e questa è la dimostrazione che il mio libro può e deve entrare ovunque”. Così Chiara Giannini, autrice del libro “Io sono Matteo Salvini” pubblicato da Altaforte, la casa editrice esclusa dal Salone del Libro, entrata oggi alla rassegna libraria in veste privata. E aggiunge:  “Ho portato una copia del mio libro  per far vedere a chi me lo impedito, compresoiil signor Lagioia e la sindaca Appendino, che la cultura spacca tutti  i ponti e può entrare ovunque”.
Intanto verrà presentato domani al circolo Asso di Bastoni il libro “Inferno spa” con l’autrice Francesca Totolo e Andrea Antonini responsabile editoriale di Altaforte Edizioni. Introdurrà la conferenza Marco Racca, candidato alle europee per CasaPound.”Domani presenteremo un altro libro edito da Altaforte Edizioni presso il nostro circolo Asso di Bastoni in via Cellini 22”, dice  Matteo Rossino, responsabile provinciale del partito della tartaruga frecciata.
Marco Racca, coordinatore regionale del partito e candidato alle europee, ha aggiunto: “La conferenza di oggi è stata un vero successo, a cui ha assistito una sala gremita che ha potuto ascoltare le parole, tra gli altri, del consigliere comunale di Torino Roberto Rosso e dell’ex deputato Corsaro. La recente censura al Salone del Libro da parte della politica ha scosso molti, che si sono riscoperti affamati di libertà di pensiero. Per questo motivo siamo felici di annunciare la presentazione di un’altra pubblicazione di Altaforte Edizioni, “Inferno spa” della “Dama Sovranista” Francesca Totolo”.
(foto: il Torinese)

Cdx: "Più autonomia, più fondi europei, meno burocrazia"

“Il progetto  per dare al Piemonte  un’altra velocità”. Cirio presenta il listino del presidente
Un’economia in frenata che ci rende il fanalino di coda delle regioni del nord Italia e una crescita demografica lenta che nei prossimi anni aumenterà del 50% gli over 75: è la fotografia oggi di un Piemonte che ha bisogno di un cambiamento, di un’altra velocità. Per farlo le parole chiave saranno: autonomia, fondi europei, delegificazione e sburocratizzazione. I quattro punti cardine del Piano strategico di rilancio del nostro territorio che, nella futura Giunta regionale che la coalizione di Centrodestra si candida a guidare, avranno una delega specifica
«Per candidarsi a governare bisogna essere chiari e noi vogliamo dire ai piemontesi sia quelle che riteniamo le priorità per il nostro territorio, ma anche dove andremo a prendere i soldi per realizzarle. E non sarà dalle loro tasche – sottolinea il candidato alla presidenza della Regione, Alberto Cirio, che ha presentato il suo “listino” dei candidati alle Regionali  –. I cassetti a cui attingere oggi non possono che essere due: quello dell’autonomia, ricontrattando con Roma, in modo meno timido rispetto a quanto ha fatto la Giunta uscente, le materie e le risorse da gestire direttamente per il Piemonte. E poi i fondi europei, che oggi usiamo poco e con troppa lentezza e su cui metterò a frutto tutta l’esperienza maturata in questi miei ultimi cinque anni a Bruxelles,  al Parlamento europeo. Infine meno burocrazia e meno leggi per una Regione che non sia di ostacolo, ma “amica” e al servizio di cittadini, imprese ed enti locali. Io, se i piemontesi mi daranno fiducia, vorrei essere ricordato non come il presidente che avrà fatto più leggi, ma come quello che le avrà tolte».
Per accedere in modo più efficace ai Fondi europei si punterà a una lobby Piemonte a Bruxelles, un gruppo di lavoro in cui riunire grandi aziende internazionali, associazioni di categoria, istituzioni, università e mondo accademico, con l’obiettivo di scrivere insieme all’Ue le linee guida della futura programmazione.

Cannabis, botta e risposta Lega – Radicali

Molinari (Lega), su cannabis 5s e Pd stessa posizione per qualche voto in più? 

“Oggi a Macerata chiusi altri tre cannabis shop. Siamo sulla buona strada. Il consumo di stupefacenti va bloccato in ogni modo. Se Pd e M5S per qualche voto in più decidono di incentivare l’uso, la vendita e la coltivazione di droga sappiano che avranno sempre il no della Lega. Non si tratta di una battaglia politica ma di buon senso. Preferiamo difendere i nostri ragazzi anche a costo di risultare impopolari per alcuni. E’ nostro dovere far capire ai giovani che l’uso di sostanze stupefacenti porta solo morte e devastazione. Lo Stato non può essere complice di chi vende prodotti che rovinano la vita dei nostri figli”. Lo dichiara Riccardo Molinari capogruppo alla Camera della Lega.
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Silvja Manzi (segretaria di Radicali Italiani e candidata nel listino di Sergio Chiamparino per “+Europa SI’ TAV”) e Silvio Viale (fra i capolista di +Europa SI’ TAV a Torino e provincia).
Dopo ogni sparata proibizionista di quel furbone di Matteo Salvini, si scatena la ridda di commenti e strepiti sul web, che serve a rilanciare le farneticazioni di chi non si è mai occupato seriamente di politiche sulle droghe ma sono di come speculare sulle paure dei cittadini. Le parole stanno a zero. Per i cittadini di Torino ma anche dell’intero Piemonte la risposta migliore alla propaganda di Salvini fatta sulla pelle delle persone consiste nella partecipazione a questi due prossimi appuntamenti:
– il corteo del “Fuma Parei” (traduzione per i non piemontesi: “Facciamo così”) per la legalizzazione della canapa, che partirà sabato 11 maggio alle ore 16:00 da Piazza Vittorio Veneto per raggiungere Piazza Castello e sostare sotto la Prefettura e sotto la Giunta Regionale;
– la “Festa antiproibizionista” che terremo martedì 14 maggio, alle ore 20:00, nella sede di “+Europa” di Torino (Via San Dalmazzo n. 9/bis/b), dove distribuiremo ai cittadini gli stessi prodotti disponibili nei “cannabis shop”. Sarà presente Antonella Soldo (tesoriera di Radicali Italiani). 
Noi non siamo razzisti, può venire alla nostra festa anche Salvini!
 

MOSCHEA, OGGI A BARRIERA MANIFESTAZIONE FDI DAVANTI AL FUTURO CENTRO ISLAMICO

“Stasera alle ore 19 si terrà un presidio-manifestazione di Fratelli d’Italia in via Porpora 29/21 dove rischia di aprire l’ennesima moschea torinese, nell’indifferenza delle Istituzioni”, dicono i promotori Maurizio Marrone, dirigente nazionale FDI, Augusta Montaruli, parlamentare FDI, e Valerio Lomanto, Capogruppo FDI in Circoscrizione 6, che attaccano “Nonostante il gruppo islamico abbia costruito il luogo di culto senza chiedere o aspettare alcuna autorizzazione, il Vice Sindaco Montanari ha fatto capire che alla fine la moschea aprirà ugualmente con una sanatoria, alla faccia della petizione popolare del quartiere. Noi invece ribadiamo ai cittadini di Barriera che non permetteremo mai ai buonisti pentastellati e democratici di trasformare il quartiere in una banlieu coranica”.
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Destra alle prese con polemiche e inchieste mentre il Pd incomincia la lunga marcia

Campagna elettorale in Piemonte. Continua il confronto tra Matteo Salvini e Sergio Chiamparino. Ogni tanto alza il ditino  Alberto Cirio aspettando che il Berlusca gli dia manforte con una Forza Italia sempre più nel pallone. Il Cavaliere non molla mai, ma arriva la tegola dalla magistratura che picchia duro tra Lombardia e Piemonte.  Tra Milano, Varese, Novara, Asti ,Torino diversi arresti e alcune richieste di carcerazione per esponenti azzurri. Non che Matteo (Salvini) Fregoli in arte Rambo, con la magistratura stia meglio.  Il caso Siri sta lievitando con Banca d’Italia e procura di Milano perplessi su dove arrivino i soldi per l’ acquisto di uno stabile in provincia di Milano.  Per la prima volta nei sondaggi i leghisti perdono un punto. Ovviamente tutto virtuale.   Il Fregoli candidato in tutte le circoscrizioni ha  due certezze.  Farà il pieno delle preferenze e sicuramente nel Parlamento europeo non ci metterà piede. Anche per lui il giorno è fatto di 24 ore. Ma non crolla, titanico.  Caratteraccio che non ama essere contraddetto. Ma decisamente leale con chi non lo tradisce e Siri ne è un caso emblematico. Persino Giorgetti dice: decide Lui. Come è lui che ha scelto una casa editrice fascista. Vero, non vuol dire che Rambo sia fascista ma è altrettanto vero che se l’ ha scelta un motivo ci sarà.  No? Vaneggio? Non mi pare proprio. Non penso che voglia sdoganare i fascisti. Penso che più prosaicamente cerchi anche i loro voti. E arriviamo al Salone del Libro. Chi ha firmato il contratto con la casa Editrice di CasaPound non ha fatto una gallata.  Qui libertà di stampa o qualità dei libri pubblicati non c’ entra nulla. Il cuore del problema sono le dichiarazioni dell’editore che sostiene che il male dell’ Italia è l’antifascismo.  Testuali parole. Viene immediatamente in mente la famosa frase di Antonio Gramsci davanti al tribunale Speciale. Voi fascisti porterete l’ Italia alla rovina.  Toccherà a noi ricostruirla.  Parole profetiche. E nella ricostruzione non  c’ erano solo i comunisti ma tutti i democratici. Con buona pace di chi sostiene la sola contrapposizione tra fascisti e comunisti. Continuano le menzogne e la non opportunità dell’ aver invitato chi disprezza la democrazia che gli permette di dire le proprie stupidaggini. Le dimissioni sono state (a mio modestissimo parere) opportune.  Una forma di protesta come l’ andare in massa al Salone del Libro per rimarcare la Costruzione Italiana basata sull’ antifascismo è tra le più belle del mondo.  Del resto al referendum Salvini e suoi sodali votarono NO come molti comunisti  hanno fatto. E ben vengano le manifestazioni di contestazione democratica e dunque non violenta.
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Nel mentre Chiampa ed Appendino denunciano penalmente.  Mi pare ovvio che non si possa affittare a chi facendo apologia di fascismo compie un reato. Scatto d orgoglio della Sindaca giudicata pubblicamente imbarazzante dai sui sodali pentastellati.  Almeno da una parte. E più si vede e si sente  Chiara meno si vede e si sente il suo vicesindaco Montanari. Oramai è chiaro che non sono complementari, bensì alternativi. E il fuoco amico é una costante della politica italiana. Un po’ tutti sbrindellati.  Tutti ma non i leghisti, comunque incasinati dalle indagini che arrivano dalla Lombardia. Magari non direttamente, per ora riguardano in particolare  politici di Forza Italia.  Per ora complicanze di carattere politico. Si rafforza sicuramente in Piemonte il voto disgiunto e Chiampa gongola. Sa perfettamente che se vincesse il suo ruolo di leader nazionale si rafforzerebbe.  Intanto Bertola “vedo gente…faccio cose”. Insomma tante frecce nel suo arco non le ha. I lavori Tav continuano . Il commissario governativo per il Terzo Valico non è stato nominato. Lo sblocca cantieri una bufala tremenda. Sui vaccini come prima. Le mense di Torino nel marasma totale e sulla viabilità lasciamo perdere.  Gli rimangono i soliti no come inceneritore o Città della Salute. Nulla di nuovo sotto il sole. I candidati del Pd sono concentrati nel gioco perverso delle preferenze. Una sola preferenza e per le  candidate le cose si complicano. Tranne per la Canalis, forte della sua componente e di nuove entrate come i pugliesi di Barriera di Milano. Salizzoni e Gallo hanno buone possibilità di  essere eletti. Con il geniale chirurgo che ha sancito il superamento di una certa sinistra sbrindellata.  Rifondazione nell’oblio più totale. Grimaldi e Accossato che si giocano ai dadi l’ unico posto in Consiglio. E Roberto Placido vende cara la pelle a Rivoli, dove sarà determinante per il ballottaggio. Anche a Biella è previsto il ballottaggio tra Corradino della Lega e Gentile ex Forza Italia con liste locali e civiche. Persa Biella il Pd non governerà alcun comune capoluogo in Piemonte. La Lunga Marcia del PD  per ritornare in auge è cominciata. nel segno dell’incertezza.
Patrizio Tosetto