L’assestamento di bilancio licenziato oggi dall’aula è l’ennesima occasione persa di confrontarsi con il consiglio e di fare politica.
Del Consiglio non è stato accolto nessun emendamento, inclusi quelli sull’articolato e di carattere normativo, che, quindi, non incidevano sulle poste di bilancio. Ad esempio, quello proposto dal PD che avrebbe sbloccato una volta per tutte le assunzioni dei consorzi per la raccolta dei rifiuti, bloccate da anni. Costo zero per la Regione, ma totale indisponibilità a discuterne nel merito. Né è stato possibile confrontarsi con gli assessori che hanno disertato in massa le commissioni preposte, lasciando il solo Tronzano a ripetere i suoi “non so, non è la mia materia”. Non è di maggior consolazione che dai banchi della maggioranza non si sia alzata nessuna proposta emendativa, perché stroncata in partenza dall’indisponibilità all’accoglimento da parte della Giunta (che ha già proiettato questa indisponibilità sul bilancio di previsione).
È stata anche un’occasione persa di fare politica, perché sulle grandi cifre si registrano le minori entrate sulla tassazione, si prende atto dei trasferimenti statali e dei risparmi derivanti dal blocco nazionale sui mutui, e poco altro. Le poche risorse per affrontare l’emergenza alluvione sono ricavate andando a erodere cultura, diritto allo studio, montagna, sport, edilizia scolastica, cooperazione (e fin qui non ci sarebbe di che stupirsi), ma anche industria e mercato del lavoro.
Manca completamente uno sguardo coraggioso o quantomeno di programmazione sul 2021, su cui non ci sono novità, ma manca anche uno sguardo al presente, dove l’emergenza covid ci imporrebbe di mettere in campo nuovi strumenti di sostegno ai settori in crisi (ad esempio impiegando i 400.000 euro avanzati, su 3 mln, del bonus cultura), ci spingerebbe ad adottare strumenti straordinari di screening, ci ha chiarito che servono più specialisti (eppure si rifiuta di ampliare le borse di studio dedicate).
Nel silenzio assordante che c’è intorno ai temi del recovery fund e della programmazione del prossimo settennato, l’assestamento di bilancio non è che l’ennesimo silenzio di una Giunta senza idee.
Raffaele Gallo, Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale
Daniele Valle, Consigliere regionale Pd, relatore di minoranza

In nessun altro dei Paesi dell’Unione europea si assiste a una simile concentrazione di potere nella figura del presidente del Consiglio. Neppure Orban ha osato mortificare così il Parlamento ungherese. Dall’Europa arriveranno 196 miliardi di euro e nessuna delle istituzioni dello Stato, dal Parlamento alle Regioni e ai Comuni, avrà voce in capitolo per decidere le priorità dei programmi e quindi la destinazione di quelle risorse. Si aggiunga che per la sanità, comparto fra i più bisognosi di interventi su larga scala, si prevede nel PNRR lo stanziamento di appena 9 miliardi quando l’Unione europea aveva calcolato per il settore una cifra intorno ai 36 miliardi da erogare attraverso il Mes pandemico. Le decisioni di Conte, senza una marcia indietro, sono davvero scandalose e configurano un azzoppamento della democrazia parlamentare.