POLITICA- Pagina 403

Stazioni sciistiche, Ruffino (Cambiamo!) “se avanzati, ristori per manutenzione impianti”

“Sembra che dai ristori stanziati dal governo per le stazioni sciistiche, siano avanzate delle risorse.

Chiedo al governo che l’eventuale esubero legato al de minimis, venga ripartito equamente a livello nazionale utilizzandolo per la revisione  degli impianti e delle stazioni”. Dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino. “Sarebbe una ottima occasione per aiutare ulteriormente uno dei settori piu’ colpiti dalla pandemia da Covid-19 che ne ha causato praticamente l’inattivita’ per ben due stagioni consecutive”, conclude.

Rsa, la Commissione Salute chiede al ministro di agevolare le riaperture

La Commissione Salute, coordinata dall’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha esaminato alcune proposte per facilitare le modalità di accesso e uscita degli ospiti e dei visitatori delle strutture residenziali della rete territoriale.

Lo comunica lo stesso Icardi al termine della riunione della Commissione in Regione

«Gli importanti sforzi riorganizzativi compiuti in questi mesi dai gestori delle strutture residenziali sanitarie – osserva Icardi -, così come l’elevato livello di copertura vaccinale raggiunto tra gli ospiti e il personale delle stesse strutture, insieme alle fondamentali e massive attività di screening periodico e all’andamento decrescente del trend epidemiologico, giustificano la richiesta all’Istituto superiore di Sanità di rimodulare le misure che erano state studiate per la fase più drammatica della pandemia e in un contesto di tutela complessiva obbiettivamente molto più critica. Abbiamo ragione di credere che oggi sia possibile consentire in sicurezza lo svolgimento delle visite alle strutture e le uscite programmate degli ospiti, ferma restando l’evoluzione dello scenario epidemico. Va tenuto nella giusta considerazione anche l’aspetto psicologico degli anziani e delle persone più fragili che in questi mesi hanno vissuto le inevitabili restrizioni richieste alle strutture residenziali assistenziali, nel rispetto delle responsabilità di tutti i soggetti interessati».

Nel documento sono contenute indicazioni di carattere generale e specifico riguardanti le condizioni della struttura per l’accesso dei visitatori e l’uscita degli ospiti, le certificazioni verdi Covid-19, le visite in spazi esterni e al chiuso, le visite all’interno del nucleo di degenza, i rientri in famiglia e i nuovi ingressi nelle strutture.

«Su questi temi – rileva l’assessore Icardi – abbiamo già avuto in questi giorni diversi confronti informali con ministro della Salute, Roberto Speranza, il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro e il direttore generale della prevenzione presso il Ministero della salute, Giovanna Rezza. Siamo fiduciosi nell’accoglimento delle nostre richieste».

“Regio Itinerante” da quattro anni in crisi

“I piccoli Comuni rischiano di dover rinunciare a ospitare concerti di alto livello: alla Giunta Regionale, che sul progetto mette fondi, va bene così?”

Il trend negativo è iniziato nel 2018, ben prima, dunque, della pandemia: ho portato il tema in Consiglio Regionale con un’interpellanza discussa a Palazzo Lascaris. La Regione mette a disposizione risorse affinché, con questa iniziativa, la cultura di qualità arrivi capillarmente sull’intero territorio piemontese senza costi eccessivi: non può esimersi, dunque, dal far emergere la propria posizione politica e dal dettare le proprie priorità. La fondamentale figura professionale incaricata di stringere accordi con i Comuni è stata messa alla porta. L’aumento della quota a carico degli Enti (la cifra a componente è quasi triplicata) ha contribuito ad abbattere la domanda di appuntamenti da parte del territorio. Se la Giunta crede, come crediamo noi come Moderati, che questa iniziativa diffusa sia un valore in sé (d’altra parte è per sostenere questa tipologia di progetto che la Regione mette risorse), si muova perché a pandemia finita il calendario torni ai livelli pre-crisi.

Qual è il vero interesse, da parte della Giunta Regionale, nei confronti del “Regio Itinerante”? Che tipo di “Regio Itinerante” ha in mente? Lo scopriremo senza tema di smentite alla fine della pandemia, quando non sarà più possibile appellarsi alle limitazioni che gravano sugli eventi in presenza per giustificare il crollo verticale nel numero di appuntamenti organizzati. Il calo è iniziato nel 2018: ben prima dell’emergenza pandemica. Per ora, rileviamo che è impossibile, da una parte, affermare che il progetto è al centro delle preoccupazioni della Regione Piemonte e, contemporaneamente, rinunciare a fornire indicazioni programmatiche e strategiche, avallando semplicemente le decisioni del Commissario Straordinario, come se l’Ente Regionale non mettesse fondi a sostegno dell’iniziativa. Lo stesso responsabile dell’iniziativa con delega ai rapporti con gli Enti locali per l’organizzazione degli eventi è stato messo alla porta. L’Assessore Marrone ha risposto poco fa per conto dell’assente Assessora Poggio alla mia interpellanza sul tema.

Cedere l’organizzazione del “Regio Itinerante” a un ente esterno al Teatro è compatibile con lo spirito stesso dell’iniziativa? “Il Regio Itinerante”, che ci auguriamo resti un imprescindibile punto di riferimento delle politiche culturali regionali e non sia limitato a un numero ristretto e fisso di località, ha permesso di organizzare, dal 1998 in avanti, quasi 1.400 concerti, per la maggior parte a ingresso gratuito e realizzati in tutto il territorio regionale, dai capoluoghi di provincia alle più remote zone collinari e di montagna, presso teatri, chiese, castelli, auditorium. Episodi come la cancellazione, il giorno prima dell’evento, di un concerto in calendario a Rivalta lo scorso ottobre o come il ritardo nella pubblicazione del bando per la selezione dei nuovi gruppi da camera non sono senza conseguenze e danno le dimensioni delle criticità che gravano, attualmente, sul “Regio Itinerante”. L’aumento della quota a carico degli Enti (la cifra a componente è quasi triplicata) ha contribuito ad abbattere la domanda di appuntamenti da parte del territorio.

Il resto del quadro lo tracciano i numeri: dopo il picco raggiunto nella stagione 2009-2010 con 62 concerti, il rallentamento del 2018 e il crollo nel 2020-21, con 13 soli eventi. Ora siamo a un bivio: questa Giunta crede nel “Regio Itinerante” oppure no? Se sì, occorrono misure politiche conseguenti e adeguate; se no, per correttezza, lo si dichiari esplicitamente.

L’ampliamento delle proposte del “Regio Itinerante” si è reso possibile anche grazie al crescente riscontro del pubblico e all’aumento della domanda di enti e associazioni che intendono ospitare i concerti. Un circolo virtuoso che sarebbe assurdo interrompere.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Lega: “Bioeconomia pilastro del piano Next Generation”

Riccardo Lanzo, vicepresidente del gruppo Lega Salvini Piemonte e presidente della commissione Autonomia, indica nella Bioeconomia e nell’Economia della Cura due degli asset strategici sui quali elaborare una politica industriale innovativa, coesiva e solidale per il Piemonte del post pandemia grazie ai fondi Next Generation Ue. 

“Il Piemonte si trova ad affrontare un’uscita dalla crisi molto complessa – ha ricordato il consigliere Lanzo nel corso del suo intervento – ma grazie al piano Next Generation Ue sarà possibile definire un nuovo modello economico e sociale capace di tenere insieme la creazione di ricchezza attraverso la competitività industriale con la tenuta sociale e occupazionale. Un’economia competitiva ma che sia anche più inclusiva e resiliente, che sappia abbracciare territori oggi soggetti a grandi progetti di deindustrializzazione e che sappia coinvolgere le reti del saper fare e dell’imprenditorialità sociale, sfruttando quell’importante serbatoio di competenze tecnologiche e digitali di cui la nostra Regione è ancora dotata. Ed è proprio un piano come il Next Generation Ue, che fissa i suoi pilastri fondamentali nel green new deal, nella digitalizzazione e nell’inclusione, a identificare nella Bioeconomia e nell’Economia della Cura due traiettorie di specializzazione per il futuro del nostro Piemonte. La Bioeconomia, che comprende un vasto insieme di attività industriali che vanno dalla produzione di risorse biologiche alla loro lavorazione, ha l’indubbio valore di rigenerare aree oggi marginali e di poter diventare un efficace acceleratore per l’innovazione sostenibile e per una peculiare specializzazione della nostra regione qual è l’agricoltura. La Bioeconomia può quindi rappresentare un fattore di flessibilità, adattabilità e resilienza alla crisi post pandemia e può creare un’economia più sostenibile e pulita e capace di generare nuovi posti di lavoro approcciando tutti i territori, grazie a forme complesse di partenariato tra il pubblico, il privato e il terzo settore. Anche l’Economia della cura, che include il settore dei servizi sanitari e della cura delle persone, è un settore destinato a espandersi, vista la crescente domanda di salute e benessere e il progressivo invecchiamento della popolazione. La “White Economy”, oltre ad avere una produttività molto alta, può rappresentare un canale privilegiato di occupazione, soprattutto per i giovani, e offre potenziali economici e di innovazione enormi. L’opportunità è quella di far crescere una nuova generazione di imprese sociali che potranno contare sulla disponibilità di investimenti privati, su un mercato che già oggi genera una spesa per il welfare di decine di miliardi di euro da parte delle famiglie e sui numeri dello stesso terzo settore, che nel volgere di qualche anno potrebbe avere un’accelerazione impensabile per qualunque altro modello di business. E poi esistono le opportunità tecnologiche che il Piemonte può già offrire, una infrastruttura intangibile importantissima che potrebbe a breve arricchirsi con il Centro per l’Intelligenza Artificiale di Torino e che potrebbe accompagnare le nostre piccole imprese, le reti del saper fare e dell’imprenditorialità sociale verso la trasformazione dei loro prodotti e servizi per cogliere le opportunità del post Covid”.

Salizzoni: “non sostengo candidati alle primarie”

“Non sosterrò nessun candidato alle primarie del centro-sinistra e non sono impegnato a raccogliere le firme per nessuno.

Stimo e apprezzo tutte le persone in campo ma non intendo schierarmi, anche per rispetto del ruolo istituzionale che ricopro. Terminate le primarie, sosterrò convintamente il candidato Sindaco del centrosinistra”

“Per quanto riguarda l’iniziativa assunta da Maria Cavallo Perin, non esistendo più da tempo l’istituto dell’autorizzazione maritale, mi pare superfluo dover ricordare che la “moglie di Salizzoni” ha le sue idee e la sua libertà”

 

Mauro Salizzoni

Vice Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte

Grimaldi (LUV): “vicini alla catastrofe climatica, ma Cirio rifila al Governo il catalogo Postal Market”

“Un milione di specie è a rischio estinzione. Gli ecosistemi stanno scomparendo davanti ai nostri occhi. I deserti si stanno diffondendo. Cerchiamo le origini dei virus nei laboratori ma sono quasi sempre di origine zoonotiche.

Acquazzoni violenti, grandinate e tempeste di vento e neve sono aumentati del 274% rispetto allo scorso anno. Rischiamo di dover deportare gli ulivi della Puglia in altura e dare i vitigni delle nostre Langhe in adozione a distanza in Libano e Marocco. La verità è che siamo vicini alla catastrofe, non solo climatica. Questa era la consapevolezza che doveva guidare il PNRR, invece si continua ciecamente con piogge di soldi su imprese, grandi opere e interventi che si sarebbero fatti in ogni caso. Il PNRR non è all’altezza nemmeno del Green Deal europeo e manca l’obiettivo di una vera transizione ecologica” – dichiara Marco Grimaldi, Capogruppo di LUV e responsabile Transizione ecologica per la Segreteria nazionale di Sinistra Italiana.

“Purtroppo neanche chi governa il Piemonte ha in mente alcuna prospettiva credibile” – prosegue Grimaldi. – “Ponti tibetani in questo e quel Comune, rotonde di centri commerciali, varianti stradali per una media di mezzo milione di euro, monorotaie in mezzo alle vigne (altro mezzo milione!). Ma quale ascolto e ricognizione? La Giunta Cirio ha passato quattro mesi a rimestare nei cassetti e promettere sostegni per tirare fuori progetti in parte già vecchi e utili solo ad alcuni privati o territori a cui evidentemente tiene particolarmente: oltre 1200 progetti che la Giunta sa già che, per come è stato pensato il Recovery Plan europeo, non saranno mai finanziati. Oggi Cirio ammette che già 100 sono fuori, non ci voleva uno scienziato o un analista per capire che se rifili una copia di Postal Market al Governo poi qualcuno se ne accorge”.

 

Pd, Montaruli (FDI): “Nessuna donna candidata? Quote rosa boomerang per la sinistra“

“Il ritiro di Gianna Pentenero dalle primarie di Torino apre ad una competizione solo maschile nel Pd.

Cade nella sinistra il principio quota rosa rivelatosi un boomerang nella sua ipocrisia” a dichiararlo è la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, che prosegue: “Da persona da sempre contraria alle quote, ho la soddisfazione di poter dire che siamo di fronte al fallimento delle stesse, usate come “contentino” per impedire una valutazione sul merito. Allo stesso tempo da avversaria mi spiace che una figura autorevole e capace, seppur distante nelle idee come l’ex assessore Pentenero, debba ripiegare dopo mesi di polemiche dove il giudizio è stato rivolto più al suo genere e sempre nell’ottica di un ticket o di un incarico da vice. Il fallimento delle quote è palese in una vicenda dove una donna viene accettata solo se a rimorchio mai da protagonista. Non abbiamo bisogno di questa mentalità ed è ora che da Torino, anche insieme, ci si unisca per trovare un’alternativa seria alla possibilità di essere considerate per capacità in ruoli apicali. Da qui il mio appello alle donne del Pd a non arrendersi all’idea della riserva. A Gianna Pentenero la mia stima e il mio incoraggiamento a saltare tutti gli ostacoli, fiera di stare in un partito come Fratelli d Italia che non ragionando per quote ci ha sempre permesso di non essere in coda e assumere e conquistarci ruoli e responsabilità”.

Rigenera Italia, M5S: “130 milioni ai comuni del Piemonte”

 IN INVESTIMENTI PER SOSTENIBILITA’ E MANUTENZIONE PUBBLICA NEL 2021
 130 milioni di euro. Questa la cifra destinata ai Comuni Piemontesi dalla misura “Futuro in Comune” del progetto Rigenera Italia che finanzia le amministrazioni locali per opere di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile.
Il contributo, infatti, passa da 500 milioni a un miliardo di euro per il 2021. Le risorse possono essere utilizzate per interventi territoriali da avviare entro il 15 settembre quali, tra gli altri, il rifacimento di strade, la manutenzione di edifici pubblici e scuole, la realizzazione o il completamento di piste ciclabili, l’installazione di pannelli fotovoltaici, l’ammodernamento di caldaie in edifici pubblici, l’abbattimento di barriere architettoniche.

“È fondamentale che i sindaci Piemontesi utilizzino nel migliore dei modi i fondi previsti dalla norma, fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle e in vigore dal 2019. Un provvedimento ‘Rigenera Italia’, un’occasione straordinaria per incidere sul territorio e migliorare la qualità di vita dei cittadini”, sottolineano i Parlamentari Cinque Stelle Piemontesi.

Nel 2021 vengono destinati 100mila euro ai Comuni fino a 5mila abitanti, 140mila a realtà tra 5mila e 10mila unità, 180mila alle amministrazioni con una popolazione compresa tra i 10mila e i 20mila abitanti. La norma stanzia, inoltre, 260mila euro per i Comuni territoriali tra i 20mila e i 50mila abitanti, per andare poi ai tre scaglioni superiori: 340mila euro per le città fino a 100mila abitanti, 420mila per quelle tra 100mila e 250mila abitanti e mezzo milione di euro per tutti i Comuni con più di 250mila abitanti.

“La transizione ecologica è un percorso necessario che coinvolge attivamente i Comuni. Grazie ai fondi messi a disposizione dallo Stato, inoltre, abbiamo la possibilità di aprire nuovi cantieri sostenendo l’economia locale: è il momento di accelerare”, concludono i Parlamentari

AIROLA

AZZOLINA
CARABETTA
CRIPPA
D’ARRANDO
MATRISCIANO
PIRRO
SERRITELLA

Gallo, (Pd): “Centrodestra non ha colto lo spirito del Recovery”

“Abbiamo chiesto un Consiglio regionale aperto sul Recovery Fund per fare chiarezza sulla linea tenuta dalla Regione Piemonte sul tema e per entrare nel dettaglio delle proposte avanzate.

Purtroppo la Giunta di centrodestra non ha colto lo spirito del Recovery: quello di dare una concreta opportunità di rilancio a cittadini, territori e imprese attraverso progetti articolati e puntuali, attraverso proposte innovative e una visione politica di ampio respiro. Il centrodestra ha, invece, presentato tanti, troppi, progettini, isolati e limitati a territori ristretti scelti in base a non si comprende esattamente quali criteri” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Avremmo dovuto intervenire su settori importanti per la ripartenza: politiche per i giovani che sono coloro sui quali gli effetti della pandemia pesano e peseranno maggiormente anche negli anni futuri, interventi per le start up innovative, progetti completi e dettagliati sulla rete di trasporto e non investimenti spezzettati e privi di una visione sovraregionale e transnazionale. E, poi ancora, manca una proposta articolata per ridisegnare la sanità, come era stato chiesto dal Governo, anche alla luce di tutte le criticità che la pandemia ha evidenziato e delle necessità che i territori hanno manifestato: un’assistenza nuova a partire dalle Case e dagli Ospedali di Comunità, dalla telemedicina, dall’assistenza domiciliare che, durante le recrudescenze del virus, se fosse già stata potenziata, avrebbe evitato il sovraffollamento dei reparti degli ospedali” spiega Gallo.

“Certo, la decisione finale sulle proposte spettava al Governo. Ma dalla Regione avrebbero dovuto partire progetti articolati e il Partito Democratico ne aveva presentati sulla sanità, sulle infrastrutture, sul rilancio economico, sulla famiglia, sui giovani, sull’occupazione. I fondi rappresentano un’occasione unica che il Piemonte ha sprecato per l’ordinario, non comprendendo che il Recovery Fund chiedeva di progettare il futuro e di scrivere le linee economiche e sociali della ripartenza” conclude Raffaele Gallo.

Ruffino (Cambiamo!): centrodestra unito su Damilano, centrosinistra scollato 

“Il centrosinistra, per il comune di Torino, è costretto a ricorrere alle primarie sperando di riuscire a trovare un candidato sindaco che possa andare bene anche per l’alleanza con i 5 Stelle.

Il centrodestra invece è compatto sul candidato civico Paolo Damilano, fornendo così una bella dimostrazione di coesione anche a livello locale”. Dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino. “Lo scollamento dell’area di centrosinistra evidenzia l’unico interesse che li tiene uniti, il potere, così come accade a Roma dove appoggiano Draghi ma poi localmente non trovano intese su nulla. Il centrodestra invece, continua a dimostrare come investire su uomini e programmi sia benefico per il futuro dei territori”, conclude