POLITICA- Pagina 37

Giaccari coordinatore regionale Orizzonti Liberali

Riceviamo e pubblichiamo

 L’Assemblea Regionale di Orizzonti Liberali si è conclusa a Torino, segnando un importante passo per il movimento nella costruzione di un’identità territoriale forte e rappresentativa. L’assemblea, presieduta da Francesco Aglieri Rinella, ha eletto Piero Giaccari come nuovo Coordinatore Regionale di Orizzonti Liberali per il Piemonte, con il compito di rappresentare e guidare le attività del movimento nel territorio.

Nato su iniziativa di Luigi Marattin, deputato e presidente di Orizzonti Liberali, il movimento si è avviato come associazione con l’obiettivo di aggregare le diverse anime liberal-democratiche, costruendo un progetto solido che miri a una politica basata su merito e competenze. Questa assemblea regionale ha rinnovato l’impegno del movimento a radicarsi in Piemonte, preparandosi a lavorare su proposte concrete e vicine ai bisogni del territorio.

Dichiarazione del Coordinatore Regionale Eletto

“Sono onorato di rappresentare Orizzonti Liberali in Piemonte. Con determinazione e competenza, costruiremo una comunità inclusiva, capace di rispondere alle esigenze locali e al contempo di contribuire alla visione nazionale del movimento.

L’incontro e il dialogo autentico possono diventare il primo passo per costruire relazioni e alleanze, superando le tradizionali appartenenze politiche. Come disse Pietro Nenni, “Le idee camminano con le gambe degli uomini.”

Oggi le categorie di “destra” e “sinistra” non sono più adeguate per comprendere la realtà. La nuova linea di divisione si manifesta tra europeisti e antieuropeisti, occidentali e antioccidentali, liberali e antiliberali, modernisti e antimodernisti. L’antifascismo resta per noi un valore fondante, ma il fascismo si presenta oggi sotto molte forme. Non è forse una nuova forma di fascismo anche impedire a una ministra di parlare al Salone del Libro o alla Brigata Ebraica di partecipare alle celebrazioni del 25 Aprile?

Esistono famiglie politiche: i Liberali, i Socialisti, i Repubblicani, i Popolari, così come li intendeva don Sturzo, che oggi mancano di un’adeguata rappresentanza. La nostra associazione mira a diventare un catalizzatore delle forze e delle persone che attualmente non hanno una voce.

A cosa servono i “quadri intermedi” di un partito? Sono lo snodo tra le istanze dei territori e le scelte di respiro nazionale. Un coordinatore regionale deve essere parte attiva di una comunicazione dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso. I “quadri intermedi” sono i primi indicatori della salute dell’Organizzazione, se si diventa solo i portavoce di scelte compiute da altri è un sintomo chiaro ed innegabile di cattiva salute politica, molti di noi lo hanno visto nelle precedenti esperienze e questo non deve più accadere, è un mio preciso impegno.

Orizzonti Liberali proseguirà il percorso costituente con un evento nazionale a Milano, il 23 e 24 novembre, aperto a tutti i cittadini e alleati interessati a partecipare alla costruzione di una nuova forza politica liberal-democratica in Italia.

Piero Giaccari,

PD: “Per salvaguardare ambiente e agricoltura, Cirio ascolti gli agricoltori”

19 novembre 2024 – In occasione della manifestazione della Coldiretti Piemonte con le sue delegazioni provinciali davanti al Consiglio regionale per protestare contro le norme del Piano della qualità dell’aria, la prima firmataria, la consigliera PD Nadia Conticelli, la capogruppo dem Gianna Pentenero e la consigliera Monica Canalis precisano: “Abbiamo ascoltato con molta attenzione le audizioni delle associazioni di categoria in commissione e, dal confronto, è emersa la volontà di correggere il documento. Speriamo che la maggioranza voglia adottare gli emendamenti che il PD ha depositato ieri”.
I due punti critici per l’associazione degli agricoltori, su cui i dem propongono modifiche, riguardano le abbruciature e le coperture delle vasche per gli effluenti zootecnici. “Per quanto riguarda l’eliminazione controllata dei residui vegetali, il blocco imposto dal nuovo piano è eccessivamente restrittivo. Noi chiediamo invece che siano previste ‘finestre’ temporali, di durata limitata e non consecutive, qualora le condizioni meteorologiche, climatiche e ambientali lo consentano, come indicato dal modello previsionale elaborato da ARPA Piemonte, per permettere la pulizia del terreno dalle sterpaglie – spiegano Conticelli, Pentenero e Canalis – Inoltre, riguardo alla copertura delle strutture esistenti per lo stoccaggio degli effluenti zootecnici e dei digestati, abbiamo approfondito il tema e riteniamo che l’isolamento possa avvenire anche con materiali vegetali. In questo modo, si eviterebbero costose coperture, che potrebbero essere danneggiate dalle condizioni climatiche invernali, come pioggia o neve”.
“Ci auguriamo che il centrodestra dimostri realmente la volontà di sostenere il Piemonte, le sue imprese, i consumatori e le eccellenze del territorio, intervenendo su un piano che potrebbe gravemente danneggiare il comparto agricolo”.

Agricoltori, Bartoli: “dall’audizione in Consiglio regionale spunti per un lavoro condiviso”

Siamo certamente disponibili ad ascoltare le richieste e le motivazioni di tutti, in particolar modo del mondo agricolo che rappresenta un settore nevralgico per la nostra regione: l’audizione avvenuta oggi pomeriggio a seguito della manifestazione davanti a Palazzo Lascaris è nata proprio dal desiderio di entrambe le parti di costruire non una mediazione, ma un accordo che tenga conto delle necessità di tutela dell’ambiente ma anche delle necessità oggettive del settore agricolo.

Valuteremo nel dettaglio le criticità evidenziate che riguardano, tra le altre, le norme relative alla copertura delle letamaie, alla comunicazione degli spandimenti con anticipo di sette giorni e che si uniscono alla richiesta che vengano previste, in caso di condizioni atmosferiche favorevoli, finestre invernali per gli abbruciamenti. Si tratta di norme che non vengono introdotte dal Piano Regionale per la Qualità dell’Aria, ma sono contenute nel Piano Stralcio per l’Agricoltura del 2023. Da qui al 1 gennaio 2026, data di entrata in vigore di entrambi i provvedimenti, ci sarà modo per emendare il Piano Stralcio, sia nella direzione indicata da Coldiretti, sia tenendo conto di innovazioni recenti, come la sostituzione delle coperture per le letamaie con enzimi o altri elementi naturali che riducano le emissioni.

Sergio Bartoli, Consigliere Regionale Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale – Presidente V Commissione Ambiente

 

Nelle foto:

– Il Consigliere Bartoli con Bruno Mecca Cici, Presidente Coldiretti Torino

– un momento dell’audizione con i Consiglieri regiona

Avs: “La Lega attacca diritto allo studio”

Abbiamo suggerito anche noi che l’esenzione del bollo per le ibride non venga tolta, come invece propone l’assessore al Bilancio Tronzano.

Peccato che, per far fare marcia indietro alla sua stessa Giunta sull’introduzione del bollo sulle auto ibride, la Lega vuole sottrarre risorse al diritto allo studio, limitando le borse EDISU per oltre 9 milioni. Dimostrano come sempre il loro vero volto: si vantano delle Universiadi e attaccano gli studenti e le studentesse.

Non solo: la Lega propone anche una nuova tassazione sulle auto elettriche, una proposta inaccoglibile e frutto del negazionismo climatico che sta lasciando l’Italia e il suo sistema produttivo indietro sulla transizione ecologica.

Siamo pronte a rimanere in Consiglio per resistere a queste proposte indecente, tutelando il diritto allo studio come abbiamo sempre fatto.

Alice Ravinale capogruppo AVS Regione Piemonte

Valentina Cera consigliera AVS Regione Piemonte

Giulia Marro consigliera AVS Regione Piemonte

Ma i ‘cattivi maestri’ non tramontano mai?

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Quando parliamo di ‘cattivi maestri’ non si vuole solo ripercorrere una pagina del passato o di
pura rievocazione nostalgica. E questo perchè i cosiddetti ‘cattivi maestri’ – termine che nel nostro
paese è coinciso con l’irruzione della triste e drammatica stagione terroristica – hanno sempre
accompagnato il cammino dal democrazia italiana. Uomini e donne che, in virtù di una
rivendicazione – del tutto presunta nonché opinabile – di superiorità intellettuale, e a volte anche
morale, hanno contribuito a formare pezzi di generazioni plasmati sulla loro concezione della vita
e della politica. Una categoria, comunque, pericolosa ed inquietante perchè, di norma, non
partecipa direttamente agli avvenimenti politici o pubblici ma si limita a dare consigli, a suggerire
soluzioni e a convincere altri a scendere in campo. Che, ovviamente, si rifanno ai loro
insegnamenti, suggerimenti, congetture e consigli.

Ora, è tremendamente difficile individuarli e classificarli perchè, puntualmente, si nascondono
dietro alle loro riflessioni e ai loro contorcimenti intellettuali ma che poi hanno delle precise e
puntuali ricadute sui comportamenti concreti di chi affronta la questione di petto e senza filtri.

Facciamo un esempio concreto al riguardo, a proposito della difficile e drammatica questione
israelo/palestinese. Di fronte alla violenza conclamata e manifesta dei vari cortei organizzati in
tutta Italia in questi ultimi mesi, i ‘cattivi maestri’ non condannano mai la violenza direttamente ma
si limitano a sostenere che quella violenza è anche e soprattutto il frutto del comportamento delle
forze dell’ordine o del Governo di turno. Nello specifico dello Stato repressore. Inoltre i ‘cattivi
maestri’ spostano sempre l’obiettivo più avanti. La questione del Medio Oriente, ad esempio,
diventa lo strumento per mettere in discussone la stessa politica estera delle nostro paese e
quindi lo stesso modello di democrazia che si è determinata in Italia. In ultima analisi, ma non per
ordine di importanza, i ‘cattivi maestri’ di norma attaccano frontalmente le persone. Individuano
cioè l’obiettivo da colpire – sotto il profilo politico, come ovvio – spiegandone le cosiddette ragioni.
Sempre stando attenti a non scadere nella diffamazione o nella calunnia che sono, seppur ormai
debolmente, penalmente perseguibili. Creando, però, di fatto, il terreno affinché qualcun altro
esegua concretamente il gentile invito partito dalle loro cattedre politiche, culturali, sociologiche e
giornalistiche. E, se vogliamo ancora aggiungere una postilla, i ‘cattivi maestri’ si ritengono
moralmente e strutturalmente superiori rispetto al resto dell’umanità. Da qui arriva la ragione per
cui le loro riflessioni sono quasi sentenze inappellabili ed indiscutibili. E, ancor più, che superano
la stessa dialettica politica quotidiana ritenuta, di norma, insufficiente e scadente.

Ecco perchè, ieri come oggi, i ‘cattivi maestri’ rappresentano un pericolo per la qualità della
nostra democrazia e per la solidità delle nostre istruzioni democratiche. E il compito della politica
e dei partiti – o ciò che resta dei partiti -, se ne hanno ancora il coraggio, non è altro che saper
dimostrare concretamente che i ‘cattivi maestri’ rappresentano un elemento strutturalmente
diseducativo ed inquietante per la costruzione di quello che un tempo si chiamava “bene
comune”. Se non si ha il coraggio di farlo si corre il serio rischio che vincano proprio i ‘cattivi
maestri’ e, con i ‘cattivi maestri’, tutto ciò che ha contribuito negli anni a sfaldare e a inquinare il
nostro assetto democratico e costituzionale

Scanderebech (Fi): “via Po – Arlecchino, opera d’arte o vergogna?”

Durante la seduta del Consiglio Comunale  il Capogruppo di Forza Italia Federica SCANDEREBECH ha presentato un’interpellanza per sollecitare l’Amministrazione a intervenire, con urgenza, sull’attuale condizione di Via Po. I lavori di pavimentazione, anziché migliorare la strada, l’hanno trasformata in un tappeto di pietre posizionate senza alcuna logica e rispetto per l’uniformità visiva.

Dichiara Scanderebech (FI): “È inconcepibile che una strada simbolo di Torino, una delle vie più importanti e frequentate del centro città, sia ridotta a un mosaico informe che ricorda il vestito di Arlecchino! Tale caos è frutto di una nuova opera d’arte d’avanguardia, come accaduto in altre città dello Stivale, oppure all’improvvisazione e alla mancanza di rispetto per l’immagine della città. Numerose sono state le segnalazioni di cittadini e commercianti preoccupati dall’impatto visivo negativo della nuova pavimentazione, seppure forse temporanea: infatti, molte delle nuove lose sembrano essere state posizionate senza alcun criterio di uniformità, mantenendo segni delle precedenti strisce di segnaletica orizzontale che creano, alla vista, un effetto caotico. Sembra incredibile pensare che le vernici usate qualche anno fa fossero così resistenti, a differenza di quelle utilizzate ora per dipingere la segnaletica orizzontale che, dopo poco tempo, si scoloriscono fino quasi a non vedersi più!”.

Aggiunge Scanderebech (FI): “Tale cantiere non prevede neanche la segnaletica gialla orizzontale provvisoria necessaria per indicare attraversamenti pedonali o divisioni di corsia e non si è neanche provveduto a ridisegnare, temporaneamente, gli stalli per disabili già esistenti”.

Sottolinea Scanderebech (FI): “Questa pavimentazione è un imbarazzo per Torino. Via Po non è un angolo qualunque: è uno dei biglietti da visita della nostra città. Quello che vediamo ora è una vergogna e, se nessuno dell’Amministrazione se ne accorge, vuol dire che qualcosa non funziona nei criteri di controllo e di gestione dei lavori. Inoltre, nel progetto di programmazione non si è tenuto conto che sarebbe stato opportuno rendere via Po decorosa per l’arrivo dei moltissimi turisti che hanno affollato la nostra città, nei giorni scorsi, per godersi l’evento ATP Finals”.

Conclude Scanderebech (FI): “Serve professionalità e rispetto per Torino, non improvvisazione, superficialità e lavori non a regola d’arte. Via Po deve essere restituita alla città in modo decoroso e in linea con il prestigio storico e architettonico che la contraddistingue. Mi aspetto risposte precise, interventi rapidi e una maggior serietà da parte di chi dovrebbe proteggere il nostro decoro urbano. È inaccettabile che non si utilizzino le stesse vernici indelebili presenti in via Po per ripristinare la segnaletica del sedime stradale in tutta la città. Questo garantirebbe lavori di manutenzione duraturi e la sicurezza della circolazione stradale, sia pedonale che dei veicoli. Basta con l’improvvisazione e la superficialità!”

Magliano: Ordine del Giorno per la gratuità del Baqsimi, glucagone spray nasale

Un farmaco salvavita per pazienti diabetici in età pediatrica

Il Baqsimi, glucagone spray nasale, è un farmaco che può salvare la vita di bambini e ragazzi affetti da diabete mellito in caso di crisi ipoglicemica improvvisa. Il Baqsimi non necessita di conservazione in frigorifero, è facilmente utilizzabile anche da personale senza formazione e garantisce tempestività ed efficacia in caso di emergenza, mentre la versione gratuita, in fiala, deve essere diluita, riaspirata in siringa e somministrata tramite iniezione, pratica che non tutti sanno effettuare in sicurezza.

In seguito al trasferimento dei diritti di commercializzazione all’azienda AmphaStars, priva di strutturazione stabile in Italia, l’Agenzia Nazionale del Farmaco (AIFA) il 10 ottobre 2023 ha riclassificato il farmaco Baqsimi in Fascia C, quella interamente a pagamento; prima della riclassificazione da parte di AIFA il Baqsimi era in Fascia A, interamente rimborsabile.

Con un Ordine del Giorno in Consiglio regionale chiedo alla Giunta di impegnarsi affinché, appena possibile e in attesa che il Baqsimi, glucagone spray nasale, torni in fascia A, anche in Piemonte, come già in altre Regioni, sia garantita la gratuità del farmaco almeno ai pazienti diabetici in età pediatrica (0-17 anni).

Il Veneto, infatti, ha inserito il Baqsimi nell’elenco dei finanziamenti extra LEA, a carico del bilancio regionale fino a 300mila euro; in Lombardia il farmaco è erogato gratuitamente ai bambini tra i 4 e gli 11 anni; le Regioni Campania ed Emilia Romagna garantiscono la gratuità del Baqsimi con fondi propri; la Regione Lazio ha ripristinato la gratuità per i pazienti fra i 4 e i 18 anni.

Silvio Magliano, Presidente Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale

Carceri, Bartoli (Lista Cirio): “Più personale e risorse per migliorare le condizioni di detenuti e dipendenti”

“I problemi delle carceri Piemontesi possono essere compresi appieno solo visitandole e osservando da vicino le condizioni dei detenuti e del personale. Ieri insieme alla deputata di Azione Daniela Ruffino, al consigliere comunale di Ivrea Massimiliano De Stefano e al vicesindaco di Ozegna Federico Pozzo, ho visitato il carcere di Ivrea, riscontrando gravi carenze sia strutturali che di organico.”

Lo dichiara Sergio Bartoli, consigliere regionale, al termine della visita al carcere di Ivrea.

“Oltre al sovraffollamento, con 270 detenuti a fronte dei 195 posti regolamentari, abbiamo rilevato una cronica carenza di educatori: sono previsti quattro in pianta organica, ma solo tre sono attualmente in servizio. Questo numero risulta insufficiente per seguire adeguatamente i detenuti, in particolare quelli che necessitano di percorsi di rieducazione intensivi. La situazione è ulteriormente aggravata dai tempi lunghi necessari per la gestione delle pratiche burocratiche, che sottraggono spazio agli incontri educativi.

Un’altra criticità riguarda il personale medico e sanitario. La gestione è affidata in gran parte a una cooperativa, con medici che, essendo giovani, necessitano di ulteriore formazione per lavorare in un contesto così complesso. Gli infermieri sono pochi e garantiscono assistenza solo fino alle 22, con un unico infermiere presente durante la notte.

Durante il sopralluogo, abbiamo inoltre constatato la presenza, all’interno della struttura, di una tipografia attualmente inutilizzata, ma dotata di attrezzature funzionanti. La sua riattivazione potrebbe rappresentare un’opportunità concreta per offrire un servizio utile e funzionale, soprattutto a beneficio delle amministrazioni pubbliche, che potrebbero avvalersi di questa risorsa per le proprie necessità. Allo stesso tempo, questa iniziativa consentirebbe di coinvolgere i detenuti in un’attività lavorativa concreta, rendendoli partecipi e utili alla società.

Troviamo inoltre inaccettabili le difficoltà del personale penitenziario, costretto a coprire un numero eccessivo di straordinari – che spesso non vengono retribuiti – superando il doppio delle 36 ore settimanali previste dal contratto. Sarebbe fondamentale garantire la presenza stabile di un dirigente della polizia penitenziaria per coordinare in modo efficace il lavoro del personale.”

“Sarà nostro impegno proseguire con la visita delle carceri del Piemonte, raccogliendo testimonianze dai direttori e dal personale penitenziario per evidenziare non solo le difficoltà ricorrenti, ma anche le opportunità di miglioramento. Il nostro obiettivo – conclude il consigliere regionale Bartoli – è promuovere interventi che favoriscano un adeguato percorso di reinserimento sociale per i detenuti e permettano ai dipendenti di lavorare con maggiore sicurezza e serenità all’interno degli istituti.”

Regione, parere favorevole alla delibera per “Vita nascente”

Con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza, il voto contrario dei gruppi Pd, M5s e Avs e l’astensione del gruppo Sue, la Commissione Sanità, presieduta da Luigi Icardi, ha espresso questa mattina parere favorevole alla proposta di delibera sui criteri d’accesso delle associazioni del Terzo settore ai bandi di finanziamento per progetti legati alla promozione della maternità, al sostegno delle gestanti e alla tutela della vita nascente.

Il documento, presentato per la Giunta dall’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone, prevede “una spesa di 940mila euro per avviare il bando per le attività che verranno svolte nel 2025. In continuità con quelli che lo hanno preceduto, il documento mira a promuovere da un lato azioni e progetti di aiuto e di sostegno su beni di prima necessità e servizi essenziali per l’avvio della maternità e i primi tre anni di vita del nascituro e, dall’altro, attività di accompagnamento e di assistenza per corsi formativi e informativi”.

Rispetto alle altre edizioni, ha sottolineato, “sono state confermate le percentuali massime ammissibili per tipologia di spesa. Si è invece voluto esplicitare meglio alcuni aspetti, quali stabilire a 20 il numero minimo di donne o coppie cui offrire il progetto di accompagnamento e definire alcuni temi su cui far vertere il percorso informativo e formativo: dall’igiene all’allattamento, dagli stili di vita all’educazione finanziaria”.

Sarah Disabato (M5s), che ha osservato come “la misura, oltre ad avere grossi problemi dal punto di vista etico e morale, presenta limiti dal punto di vista della trasparenza dei dati e delle rendicontazioni fornite dalle associazioni”, l’assessore ha risposto che le modalità di rendicontazione “sono le medesime per tutti i bandi”.

Nadia Conticelli (Pd), che ha affermato che “’Vita nascente’ non è né un fondo a sostegno della fragilità sociale, economica e genitoriale né un fondo di potenziamento dei consultori, decretati ad accompagnare le donne nelle proprie scelte”, Marrone ha ribattuto che “le donne aiutate ogni anno grazie a ‘Vita nascente’ sono circa 500”, che “i fondi per il welfare non possono essere usati per prestazioni sanitarie” e che “con l’assessore alla Sanità si sta pensando a come potenziare i consultori”.

Ad Alice Ravinale (Avs), che ha evidenziato come “la formazione e l’informazione, di cui l’Agenda di gravidanza è uno strumento importante, potrebbe essere svolta dai consultori se fossero messi nelle condizioni di farlo”, l’assessore ha fatto notare che “l’Agenda si rivolge soprattutto a chi non ha tendenzialmente bisogno di accompagnamenti, a differenza di chi si rivolge a ‘Vita nascente’”.

Gianna Pentenero (Pd) – infine – ha suggerito che “l’Assessorato individui nuove modalità affinché il bando ‘Vita nascente‘ possa essere davvero a supporto delle donne e della maternità, prevedendo magari di trasferire alcune azioni all’interno dei Consorzi assistenziali, che potranno decidere di servirsi del Terzo settore o di potenziare i consultori”.

Per dichiarazioni di voto sono intervenuti per la maggioranza Paola Antonetto (Fdi) e Davide Buzzi Langhi (Fi) e per la minoranza Vittoria Nallo (Sue) e Mauro Salizzoni (Pd).