POLITICA- Pagina 353

Rossi – Valle (Pd): “Liste di attesa già troppo lunghe”

“Non si chieda agli ospedalieri di supplire alle carenze della campagna vaccinale. La campagna vaccinale piemontese? Risultati al di sotto della media nazionale”

L’allarme del sindacato ANAAO Assomed è serio e non va assolutamente sottovalutato.

Uno dei rischi maggiori che corriamo in pandemia è quello di tralasciare tutte le altre patologie diverse dal Covid. Ma, nonostante gli allarmi che periodicamente arrivano dal mondo medico, a distanza di due anni, continuiamo a sacrificare liste di attesa, sempre più lunghe, e attività ordinarie. Spostare parte del personale ospedaliero per aumentare la capacità vaccinale metterà ulteriormente in ginocchio il servizio sanitario. Chi ha le risorse andrà dal privato, mentre gli altri aspetteranno, pagando un prezzo altissimo in termini di salute.

Ma davvero, dopo due anni, non ci sono soluzioni alternative? La giunta regionale renda nota la percentuale dei medici di base e dei farmacisti che stanno vaccinando. Perché, prima di bloccare gli ospedali, non si chiede uno sforzo maggiore a queste categorie? Perché non si pretende un contributo, sostanziale, dai privati, invece di chiedere loro di fare le visite al posto del pubblico? Perché non si è chiesto nuovamente una mano al personale medico dell’esercito o ai medici in pensione? Bloccare le attività ospedaliere deve essere l’ultimissima ratio. E invece è il modo più facile per coprire gli errori di sottovalutazione e di mancata programmazione di questi mesi.

Nella giornata di ieri, chi ha chiamato il sovracup al numero 800.000.500 e selezionato l’opzione uno si è trovato un’attesa dai 19 ai 30 minuti, a seconda dei diversi momenti della giornata. E quando è riuscito a interloquire con una voce, ha trovato agende bloccate, senza una sufficiente proiezione nel futuro, o con spazi disponibili a mesi e mesi di distanza o dall’altra parte del Piemonte. Davvero dopo mesi di segnalazioni non si riesce nemmeno a confinare all’interno del quadrante la possibilità di vista?

I risultati piemontesi nella campagna vaccinale sono mediocri e non giustificano la riduzione drastica dei servizi sanitari ai cittadini, da quelli legati al tracciamento, alle visite specialistiche nuovamente interrotte e ai presidi territoriali chiusi. In calce riportiamo alcuni dati, con le relative fonti, che ci dicono come sta andando la campagna vaccinale piemontese e dimostrano che privilegiare la campagna vaccinale su tutto il resto non solo è sbagliato, ma non ha prodotto grandi risultati.

Domenico Rossi – Vicepresidente Commissione sanità

Daniele Valle – Consigliere Regionale

Alcuni dati da fonti autonome sulle performance della campagna vaccinale

Secondo Gimbe:

– Siamo la dodicesima regione per popolazione vaccinata con almeno una dose (81,1%), sotto la media italiana (81,3%);

– Con il 77,2% di popolazione che ha ricevuto la seconda dose, siamo nuovamente la dodicesima regione in Italia (media italiana 78,1%).

– Siamo ottavi in Italia per percentuale di popolazione over 50 che non ha ricevuto neanche una dose (8,2%), contro una media nazionale del 7%. Non è il caso di far notare che, in questo caso, sarebbe molto meglio stare sotto la media nazionale, ovviamente.

Secondo il Governo:

– Il Piemonte è decimo per percentuale di dosi somministrate rispetto a quelle consegnate col 97,1%.

Secondo i dati de Il Sole 24 ore:

–  Siamo decimi per % di platea vaccinata che ha ricevuto la terza dose, col 34,51%.

– Col 17% della popolazione non vaccinata, il Piemonte è sopra la media nazionale del 16,4%. Anche in questo caso, sarebbe auspicabile stare sotto la media nazionale.

 

Pochi politici di sinistra ai funerali di Burzi

Pino Chiezzi, Paolo Peveraro, Cristina Bargero e Silvio Viale  erano tra i pochi esponenti del centrosinistra ai funerali di Angelo Burzi, l’ex assessore regionale di Centrodestra suicidatosi la notte di Natale

Lo ha sottolineato Silvio Viale, radicale eletto nelle lista del Pd. “Mi dispiace molto essere qui oggi il solo esponente della maggioranza di centrosinistra al governo della città – ha osservato Viale – perché Burzi è stato un esponente politico torinese importante e di prestigio. Al di là del credo politico di ognuno”.

Chiezzi, il comunista: “Burzi intelligente e preparato, un politico serio”

“Ho partecipato alla vita politica torinese,  per 18 anni e sempre dalla parte politica opposta alla tua, e posso dire che dialogare con te, ingegnere e appassionato di politica come me, è sempre stato importante e utile. Eri una persona intelligente e sempre preparata, un politico serio. Studiavi le carte prima di intervenire su qualsiasi argomento, il tuo era sempre un contributo alla discussione”. A parlare è Pino Chiezzi, a lungo consigliere di Rifondazione Comunista, nel ricordare “l’avversario” Angelo Burzi, durante i funerali nella Chiesa di San Filippo Neri a Torino. Chiezzi era tra i pochi esponenti del centrosinistra ai funerali, come ha sottolineato Silvio Viale, radicale eletto nelle lista del Pd presente alla cerimonia funebre.

Magliano: “Disappunto per l’ospedale di Settimo”

Scopriamo con disappunto che l’Ospedale Civico di Settimo è stato messo in vendita:

 

non ci è piaciuto né il metodo, con la pubblicazione della manifestazione di interesse sul sito della società subito prima di Natale e dopo l’ultima seduta del Consiglio, né il merito, dal momento che abbiamo sempre chiesto che la cessione fosse evitata, eventualità peraltro più volte negata a verbale dalla Giunta Cirio. All’epoca avevamo espresso il timore che potessero essere vuote parole e oggi ci dispiace rilevare che i nostri dubbi erano fondati.

Settimo e il suo territorio hanno bisogno di un servizio pubblico di qualità, a maggior ragione in una fase delicata, anzi drammatica, come quella che stiamo attraversando. Negli scorsi mesi abbiamo presentato come Moderati, sul tema, tre atti in Aula: oggi restiamo allibiti da una tipologia di azione che penalizza i residenti e gli stessi lavoratori dell’Ospedale.

Chiederemo subito conto in Consiglio Regionale di una manovra operata con modalità e tempistiche – proprio nei giorni di inattività del Consiglio Regionale – sulle quali nutriamo dubbi e perplessità.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Partito Radicale: “Angelo Burzi ennesima vittima di questa giustizia”

Riceviamo e pubblichiamo

LA CAMPAGNA REFERENDARIA PER LA GIUSTIZIA GIUSTA CHE ABBIAMO PROMOSSO INSIEME A MATTEO SALVINI E’ LA PREMESSA PER UNA RIFORMA RADICALE DELLA GIUSTIZIA, CHE FAREMO ANCHE IN NOME DI ANGELO BURZI E DELLE MIGLIAIA DI VITTIME DI QUESTA GIUSTIZIA E DI QUESTA INFORMAZIONE.

 

Il commento di Maurizio Turco, Segretario del Partito Radicale, e Irene Testa, Tesoriere del Partito Radicale

 

Angelo Burzi è l’ennesimo martire, testimone di una “giustizia giusta” che lui ha invano cercato in questa “giustizia”.

 

Molte delle lacrime versate in queste ore potevano essere risparmiate, non solo nei suoi confronti ma di tutti coloro che vivono l’onta dell’inquisizione giudiziaria accompagnata dalla prima pagina di giornali e telegiornali. Non è un caso che gli ordini degli inquisitori e dei giornalisti soffrano all’idea di dover rinunciare alla lapidazione mediatica, prima, durante e dopo il processo che si deve tenere nel luogo deputato: il Tribunale. A ciò si aggiunga l’ampio margine di manovra rispetto alle leggi scritte che i magistrati reclamano. Senza tralasciare l’accondiscendenza della politica che ha l’obbligo, attraverso le leggi, di riformare questa giustizia. La giustizia italiana, dai tempi lunghi e dalle migliaia di sue vittime sbattute in prima pagina, che spesso infligge una carcerazione preventiva spropositata nelle motivazioni e nella durata, dagli scandali nella e della magistratura; è arrivata a questo stato di degrado a fronte dell’inerzia ultradecennale del Parlamento.

 

Una democrazia fondata sullo Stato di Diritto esige che l’ordine giudiziario giudichi sulla base delle leggi approvate dal potere politico.

 

L’appuntamento referendario di primavera, che abbiamo promosso insieme a Matteo Salvini è la premessa di una riforma radicale della politica e della giustizia.

 

Abbiamo davanti un fazzoletto di settimane per assicurare ai cittadini di essere informati e a noi di essere conosciuti, non sarà facile visto il silenzio degli organi di “informazione” di fronte alla condanna dell’Italia da parte della CEDU per avere escluso dalla partecipazione mediatica e politica, per avere censurato la Lista Marco Pannella.

 

Porteremo avanti la campagna referendaria in nome di Angelo Burzi e di tutte le vittime della giustizia e dell’informazione italiana.

Un lungo applauso alla Camera dei Deputati ricorda Angelo Burzi

L’aula della Camera dei Deputati ha reso omaggio con un lungo applauso alla memoria di Angelo Burzi

L’ex assessore regionale della Giunta piemontese e dirigente di Forza Italia, si è tolto la vita nella sua abitazione la notte di Natale, dopo la recente condanna in appello per peculato, seguita alla precedente assoluzione. I suoi funerali si svolgeranno domani a Torino.

Locatelli nella Segreteria nazionale di Rifondazione

Riceviamo e pubblichiamo 


Ezio Locatelli
, già segretario provinciale di Rifondazione Comunista Torino per dieci anni, è entrato nella segreteria nazionale del PRC-SE come responsabile organizzazione. La Federazione di Torino di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea augura a Locatelli buon lavoro nel nuovo incarico nella certezza che la sua esperienza, determinazione e capacità saranno elementi importanti per l’organizzazione del partito.
Locatelli rimane iscritto alla Federazione del PRC di Torino nel Circolo di Bussoleno in Val Susa, a testimonianza e conferma, per l’oggi e per il domani, della vicinanza e sostegno alla lotta del popolo valsusino per la difesa del loro territorio contro la grande opera inutile del TAV.

Ospedale Settimo, Gallo (Pd): “Una doccia fredda”

 “UN MESE FA LE RASSICURAZIONI DI ICARDI. ADESSO LA DOCCIA FREDDA: L’IMMOBILE VIENE MESSO IN VENDITA. CHIEDO CON URGENZA UN’INFORMATIVA CON I VERTICI DI SAAPA E RISPOSTE DALL’ASSESSORE ALLA SANITA’”

“La notizia della procedura finalizzata alla cessione dell’Ospedale Civico di Settimo è una notizia allarmante per i dipendenti, per il territorio e per i cittadini. Si pensava, infatti, che l’annosa vicenda che ha coinvolto un presidio ospedaliero importante e strategico si risolvesse, mantenendo l’ospedale pubblico, come avevano sollecitato i Sindaci della zona” dichiara Il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Ancora il 24 novembre scorso – prosegue Gallo – rispondendo a una mia interrogazione l’Assessore regionale alla sanità aveva confermato che l’ospedale di Settimo sarebbe rimasto aperto e che l’Amministrazione regionale aveva intenzione di potenziarlo. Che cosa è successo? Perché si è deciso di mettere in vendita il presidio? In un momento in cui la sanità dovrebbe essere riorganizzata e potenziata questa decisione rappresenta un vulnus nell’intero sistema sanitario”.

“Mi attendo delle risposte dall’Assessore alla Sanità – conclude Gallo – e mi aspetto che mi venga spiegato che cosa è accaduto in meno di un mese per ribaltare scelte e decisioni. Alla ripresa dei lavori presenterò subito un’interrogazione a risposta immediata per chiarire la vicenda e chiederò che si tenga con urgenza un’informativa in commissione anche con i vertici di Saapa”.

Crosetto su Burzi: “Mi dicono che devo avere paura di parlare”

Una mia frase generale e astratta è stata stigmatizzata da un procuratore in un comunicato ufficiale evidenziando addirittura che le mie parole potrebbero costituire vilipendio all’ordine giudiziario. Ho sempre detto quello che pensavo, ma oggi mi dicono che devo avere paura di parlare“.

A parlare è il co-fondatore di Fratelli d’Italia ed ex  deputato Guido Crosetto che  su Twitter, risponde all’attacco rivoltogli dal procuratore generale di Torino, Saluzzo, sul suicidio dell’ex assessore piemontese Angelo Burzi.

Crosetto lo aveva descritto come vittima “per anni di assurde ingiustizie e violenze giudiziarie“. “Se una persona arriva al punto di togliersi la vita per poter affermare la propria innocenza – ha osservato inoltre Crosetto – E’ perché considera il proprio onore un bene superiore alla vita stessa“.

Suicidio Burzi, i penalisti italiani: “Prigioniero di un’accusa per 10 anni? E’ barbarie”

”Il suicidio del consigliere regionale   piemontese Angelo Burzi pone drammaticamente questioni di elementare  evidenza.

Restare prigionieri di una accusa e di un processo per dieci  anni è una barbarie, qualunque sia l’accusa, qualsiasi siano le  responsabilità. Restarlo dopo essere stati assolti in primo grado   ‘perché il fatto non sussiste’ aggiunge infamia alla barbarie, e non è  da tutti riuscire ad accettarla.

Angelo Burzi non c’è riuscito. Tutto qui, tragicamente semplice nella sua evidenza. Eppure dobbiamo leggere, sul solito gazzettino delle manette, che il torto risiederebbe nelle parole di chi si scandalizza per tale barbarie ed esprime umana compassione per chi ne è stata vittima. (Parole peraltro condite dalla consueta dose di disinformazione tecnica: l’annullamento
 della Cassazione, ad eccezione di un capo divenuto definitivo, riguardava non la semplice rideterminazione della pena, come afferma
 Travaglio, ma la sussistenza dell’elemento soggettivo della condotta!)”.
Lo sottolinea l’Unione delle Camere penali.   ”Non meno gravi – aggiunge l’Ucpi – ci appaiono le parole del procuratore generale di Torino, Saluzzo, il quale ha ritenuto di dover intervenire (non è ben chiaro in difesa di chi e di cosa), finendo per minacciare addirittura reazioni giudiziarie verso quanti, esprimendo quello sgomento e quelle censure, si macchierebbero di vilipendio della magistratura. Invece di serbare un silenzio rispettoso della
 tragica vittima di quella barbarie (un processo infinito nonostante una assoluzione piena in primo grado), o semmai di aprire una riflessione sulla compatibilità tra l’appello del pubblico ministero
 contro sentenze assolutorie ed il principio della condanna ‘oltre ogni ragionevole dubbio’, il dottor Saluzzo, e non è cosa nuova per lui, mena fendenti, invocando il più odioso dei reati a tacitazione delle
 legittime critiche”.
  ”I penalisti italiani esprimono tutta la umana e partecipe vicinanza  ai familiari di Angelo Burzi, e tutta la più orgogliosa, incommensurabile distanza, culturale ed etica, dalle posizioni espresse da Marco Travaglio e da Francesco Saluzzo sul tragico epilogo
 di una vicenda giudiziaria di per sé incompatibile con i principi costituzionali del giusto processo”, conclude l’Unione delle Camere penali.