Le farmacie comunali e il “campionato dei privilegi”
“Guai a rinunciare a qualche euro di fatturato, anzi ne escono sempre più rinvigorite” commenta sarcastico il Vice Capogruppo di Torino Bellissima, Giuseppe Iannò, in risposta all’interpellanza presentata in Consiglio comunale dal titolo “Revisione pianta organica farmacie comunali”
“Sono l’interlocutore esclusivo del Servizio Sanitario Nazionale ed è vietato fare domande – prosegue il consigliere. Soprattutto quando si afferma che la pianta organica delle farmacie comunali va rivista. Non è affatto vero, esiste già il “Regolamento attuativo della legge regionale sul settore farmaceutico riguardante criteri e modalità della procedura di decentramento, con l’obiettivo (condiviso dall’amministrazione regionale) di avere regole omogenee nel territorio regionale. Regolamento approvato con DGR del 1 luglio.”
“Il Comune deve attivare il bando senza tante scuse – conclude Iannò – capiamo la sensibilità del Presidente dell’Ordine dei Farmacisti e di alcuni esponenti politici regionali, ma si deve andare avanti senza se e senza ma”
“Pur dovendo fare i conti con le bizze di un partito populista e sempre più lontano da una cultura
di governo come la formazione di Grillo e di Conte, ora la priorità rimane come affrontare una dura
ed inquietante ‘questione sociale’. E le prossime scelte concrete del Governo Draghi in materia
finanziaria non possono non tener conto di questa emergenza se non si vuol creare nel paese un
clima sempre più ingovernabile e delicato anche sotto il profilo della stessa tenuta democratica.
Per questi motivi cresce anche la responsabilità politica di un’area come quella di Centro che,
proprio in questa fase delicata per l’intero paese, si pone come un elemento di equilibrio e di
garanzia per una vera e credibile cultura di governo.
Non possono più essere le forze populiste, anti politiche, demagogiche e qualunquiste a gestire e
a governare il paese in questo frangente. Quando serve moderazione, senso di responsabilità,
intelligenza riformista e cultura di governo, il populismo è semplicemente alternativo a tutto ciò.
E la ‘questione sociale’, adesso, deve diventare la priorità politica e programmatica dell’agenda di
governo. E il Centro, su questo versante, deve essere in prima linea perchè la ‘questione sociale’
è oggi la vera e principale priorità democratica”.
Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di Centro-Mastella’.
Politiche del lavoro e contrasto alla disoccupazione
Tema centrale del confronto sarà quello del lavoro, con un’attenzione particolare rivolta ai giovani
Non sia dimenticata la lezione della tragedia di Andrea Soldi
La crescita, già evidente a metà anno nel numero di TSO effettuati a Torino è un dato che va nella stessa direzione di diversi altri indicatori, confermandoli. Ci preoccupano i dati resi noti dalla Giunta Comunale di Torino e condividiamo la parola “emergenza” usata dall’Assessore. Da tempo ci battiamo in Consiglio Regionale, come Moderati, affinché i Reparti di Psichiatria e di Neuropsichiatria Infantile siano adeguatamente potenziati sul territorio regionale per far fronte alla drammatica situazione fotografata dai dati. Al momento, l’investimento (in impegno e in risorse economiche) da noi auspicato non si è stato adeguato. “Il Sole 24 Ore” riporta che, se nel 2019 quasi un miliardo di persone – di cui il 14% adolescenti – viveva con un disturbo mentale, già dopo il primo anno di pandemia queste patologie sono aumentate rispettivamente del 26% e 28% e i dati sono in ulteriore crescita. Mi auguro che la lezione impartita dalla tragedia di Andrea Soldi, morto durante un TSO nell’estate del 2015, sia finalmente appresa nella sua interezza, portando la politica a un sostanziale ripensamento del modello della psichiatria regionale e all’impegno per cambiare quanto, in questo ambito, ancora non funziona. Un risultato che non si potrà raggiungere senza che su questo settore si mettano finalmente risorse finanziarie adeguate. Le condizioni oggettive rendono questo cambio di rotta più che mai urgente.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Il confronto parlamentare relativamente al tema Ius Scholae mette ancora una volta in luce la pochezza argomentativa dei rappresentanti eletti di area sovranista che, tra spicciolo benaltrismo, slogan d’accatto e ridicoli emendamenti, dimostrano di non sapersi calare nella realtà della società contemporanea e di non saper affrontare in modo approfondito le istanze che da essa arrivano.
La Buona Destra del Piemonte, anche pensando ai tanti piccoli nostri “concittadini” che riconoscono il nostro Paese come il loro, perché qui da anni risiedono e studiano, sostiene la necessità di arrivare in tempi brevi ad una svolta storica che assicuri i giusti diritti a tutti coloro che ne possono, giustamente, godere.
“A differenza dello Ius Soli, lo Ius Scholae è una proposta tipicamente di destra, impregnata ddi valori liberali e che va nella direzione dell’inclusione delle giovani generazioni che hanno assorbito e fatto loro i valori e la cultura del nostro Paese”, così Claudio Desirò, Segretario Regionale di Buona Destra Piemonte.
“L’atteggiamento del mondo sovranista di destra non fa altro che mettere in luce da un lato la loro lontananza dai valori liberali alla base della nostra area, dall’altro la loro pochezza argomentativa che li porta a mettere in atto una politica da cortile”, continua Desirò, “Dagli scranni di Lega e FDI sono stati proposti circa 700 emendamenti, la maggior parte al limite del ridicolo: sarebbe interessante, ad esempio, valutare quanti tra le fila della Lega, sarebbero in grado di risultare sufficienti ad un esame specifico sulla “Storia degli usi e costumi dai romani ad oggi” o sulle “tradizioni popolari più rinomate”. Solo due esempi, ma molti altri se ne potrebbero fare, di richieste assurde fatte per tentare di affossare il percorso legislativo”.
“Tra l’altro, la presentazione di questi emendamenti così assurdi, contrasta con l’atteggiamento benaltrista degli stessi partiti che si scagliano contro l’iter parlamentare in presenza di problemi, a loro dire, più contingenti”, aggiunge Desirò, “la continua contrapposizione di diritti civili e di diritti sociali evidenzia l’incapacità di essere pragmaticamente concreti nell’offrire soluzioni utili al futuro del nostro Paese”.
“La legge, nel suo percorso, potrà essere migliorata ma i NO a priori ed i tentativi di affossamento attraverso un atteggiamento da avanspettacolo, non fanno il bene del Paese e non vengono incontro ai diritti delle migliaia di bambini che in Italia ed in Piemonte vivono, studiano e si sentono italiani”, conclude Desirò.
La Buona Destra del Piemonte continuerà a lavorare sul territorio regionale e con le istituzioni affinché si possa arrivare velocemente ad una soluzione che tenga conto dei diritti di tutti: di chi è italiano di nascita e di chi lo è divenuto “d’adozione” e lo possa diventare anche di fatto.
La Buona Destra del Piemonte
Fdi, Montaruli: sgomberare il centro sociale
“Se per i giudici del riesame i militanti di Asktatasuna formano un’associazione a delinquere, il loro centro sociale va sgomberato subito”. Non ha dubbi la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli intervenendo insieme alla capogruppo di Fdi in Circoscrizione 7 Patrizia Alessi. “Sono anni che denunciamo il pericolo rappresentato dall’estremismo di sinistra. Il centro sociale Askatasuna è un covo antagonista in cui si progettano attacchi contro le forze dell’ordine e i lavoratori del cantiere Tav. Alla luce anche di quest’ultima chiara presa di posizione dei giudici del riesame, occorre che il Sindaco Lo Russo ne chieda lo sgombero immediato. Per troppo tempo questi soggetti hanno goduto di “coperture” da parte del Comune di Torino, ora è il momento di dire basta”.
Con buona probabilità mercoledì 13 luglio sarà votato il disegno di legge sulla depenalizzazione della coltivazione domestica di cannabis (Ddl Magi), per l’occasione la Cellula Coscioni Torino organizza in quella data un sit-in in Piazza Castello dalle ore 18 a supporto della proposta di legge.
«Saremo in piazza per far sentire la nostra presenza e l’attivismo torinese sul tema e invitiamo chiunque: cittadini, associazioni e partiti ad unirsi a noi, un invito che estendiamo ai consiglieri comunali che nelle scorse settimane hanno approvato l’ordine del giorno presentato da Silvio Viale in cui si chiedeva al Parlamento di approvare la legge in discussione. Aspettiamo anche l’assessore Rosatelli, firmatario della Rete delle città antiproibizioniste» affermano Lorenzo Cabulliese, Maria Maddalena Cavaglià e Miriam Abate, rispettivamente segretario, tesoriere e presidente della Cellula «l’ordine del giorno del Comune si somma alle quasi trentamila firme raccolte la scorsa estate nell’area metropolitana sul Referendum Cannabis, i deputati piemontesi non omettano queste informazioni nel momento del voto e si facciano tramite della volontà popolare di questa fetta di corregionali».
Non è il momento di propagande elettorali e slogan sterili come quelle della deputata Montaruli che ha chiesto se i bambini che guardano i lavori in Parlamento (che saranno sicuramente tantissimi) son contenti di sapere che a portare avanti lo ius scholae sono gli stessi che regalano la droga per strada. E’ il momento di togliere alle mafie un giro d’affari pari a 6,3 miliardi di euro ogni anno e di tutelare la salute dei consumatori evitandogli di ritrovarsi tra le mani sostanze nocive. Torino fa e continua a fare la propria parte, la Cellula, come articolazione dell’Associazione Luca Coscioni, sarà sempre in prima linea sul tema.
PD primo partito nei sondaggi incalzato da Fdi
Il Partito Democratico è la prima forza politica nazionale scelta dagli italiani e vola al 20,1%tutto verificato dai vari istituti di sondaggio più importanti a livello nazionale.L’astensione, purtroppo, la fa da padrone,siamo al 45%/48%.
Tutti questi dati valgono a meno di clamorosi ribaltoni e chiudendo l’attuale legislatura alla sua scadenza naturale:nella primavera del 2023.
Dietro il Pd troviamo, non troppo distante, Fratelli d’Italia al 20%,poi la Lega, al 15%,a seguire,con il 12,1% dei consensi c’è il Movimento Cinque Stelle. E infine, ultimo tra i partiti più importanti,
troviamo Forza Italia al 9,8%.
Veniamo adesso alle altre forze politiche meno grandi.Salta subito agli occhi che Italexit di Paragone va al 4%. Insieme alla federazione di Azione di Calenda e +Europa, è l’unica formazione politica che passerebbe la soglia di sbarramento del 3%.Il neo partito “Insieme per il futuro”di Luigi Di Maio si colloca davanti a Italia Viva di Matteo Renzi,tutti al 2% e quindi fuori dal Parlamento.Ricordiamo,altresì,che dalla prossima legislatura non avremo più 945 parlamentari bensì 600 così suddivisi:400 deputati,200 senatori.
Perché la gente non va più a votare?
Difficile da spiegare perché le cause possono essere molteplici:i partiti politici hanno perso gradimento ma al contempo se c’è una persona che ispira fiducia ecco che aumenta la voglia di recarsi al seggio per votare.Quindi
in Italia il clima di sfiducia nei confronti dell’istituzioni è cresciuta sempre di più.In un paese che,storicamente,ha avuto un tasso di partecipazione elettorale alto, non deve sorprendere che il grande crollo dell’affluenza è avvenuto dopo lo scandalo di Tangentopoli e la fine della prima repubblica.
Enzo Grassano
Questa mattina i lavoratori della Tecnositaf società controllata della Sitaf Spa si sono mobilitati di fronte a Palazzo Civico.
“Un appello che mi trova perfettamente in sintonia con i lavoratori – comunica il Vice Capogruppo di Torino Bellissima, Giuseppe IANNO’ – che devono fare i conti con una forte preoccupazione per il loro posto di lavoro. Esprimo il mio sostegno, rivolto non solo ai 160 addetti altamente qualificati in un’azienda, in cui si è avviato un percorso di liquidazione. Ma anche verso tutte le altre aziende satelliti, che a breve si troveranno in un’analoga situazione. Mi chiedo – prosegue Iannò – anche quale sia il motivo della crisi aziendale, visto che il primo cliente della Tecnositaf è l’Anas, che non mi pare sia economicamente in cattive acque. E’ necessario, che anche il Comune di Torino intervenga, per stroncare una nuova perdita di posti di lavoro, attraverso la convocazione urgente della 3^ Commissione Consiliare”