POLITICA- Pagina 232

Libertà per le donne e il popolo iraniano, corteo a Torino

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Oggi a Torino sono state ricordate con un corteo le 176 vittime del volo Teheran-Kiev abbattuto da due missili iraniani tre anni fa. Da piazza Vittorio Veneto a piazza Castello centinaia di persone hanno protestato contro il regime iraniano che reprime le proteste della popolazione con violenza. L’iniziativa torinese è stata promossa dalle comunità iraniane, sulla scia delle manifestazioni che hanno luogo in tutto l’occidente dopo l’assassinio di Mahsa (Jina) Amini. La richiesta al governo italiano è di interrompere ogni rapporto diplomatico con l’Iran. Al corteo hanno partecipato anche rappresentanti di forze politiche italiane. Presenti bandiere dell’Iran e dell’Ucraina.

Alla manifestazione ha dato ufficialmente adesione e patrocinio il Comitato Diritti Umani della Regione presieduto da Stefano Allasia, che ha delegato i vicepresidenti Giampiero Leo e Sara Zambaia (nella foto di repertorio). Nel suo intervento Leo ha portato il saluto del presidente della Regione Alberto Cirio.

Partito radicale e Associazione Pannella per le donne iraniane

Riceviamo e pubblichiamo


QUINDICESIMA MANIFESTAZIONE “DONNA VITA LIBERTÀ”.

A TORINO PARTITO RADICALE E ASSOCIAZIONE MARCO PANNELLA PARTECIPANO ALLA MARCIA ORGANIZZATA DALLA COMUNITÀ IRANIANA A SOSTEGNO DELLE DONNE E DEL POPOLO IRANIANO DOMENICA 8 GENNAIO ORE 14

Il Partito Radicale nelle settimane scorse ha organizzato 14 manifestazioni a Roma davanti all’Ambasciata dell’Iran in favore della rivoluzione iraniana nonviolenta, democratica e femminista, inclusa una marcia nella giornata mondiale dei diritti umani che si è tenuta sotto lo slogan “Donna  Vita Libertà – Diritti Umani per tutti e ovunque”.

Nell’ambito delle iniziative del Partito Radicale a sostegno delle donne e del popolo iraniano, la quindicesima manifestazione del Partito Radicale si terrà all’interno della marcia organizzata dalla comunità iraniana in occasione dell’anniversario dell’abbattimento del volo PS752 della Ukraine International Airlines poco dopo il decollo dall’aeroporto di Teheran l’8 gennaio 2020. Domenica 8 gennaio le manifestazioni si terranno alle 14 a Roma e Torino.

A Torino l’appuntamento è domenica 8 gennaio alle 14 in Piazza Vittorio Veneto. Parteciperanno alla manifestazione, tra gli altri, Mario Barbaro e Simona Giannetti (rispettivamente membri della Segreteria e del Consiglio Generale del Partito Radicale), Daniele Iglina  e Sergio Rovasio (Coordinatore e Presidente  dell’Associazione Marco Pannella di Torino), Edoardo Massimo Fiammotto (Scuola di Liberalismo), Claudio Desirò (Segretario Italia Liberale e Popolare) nonchè attivisti e militanti del Partito Radicale e dell’associazione Marco Pannella.

A Roma l’appuntamento è alle 14 in Piazza della Repubblica.

Lanzo (Lega): “Cybersicurezza: occorre costituire un Tavolo regionale permanente”

Il consigliere regionale Riccardo Lanzo, vicecapogruppo della Lega Salvini Piemonte, ha depositato un Ordine del giorno nel quale chiede l’impegno del Presidente e della Giunta a costituire  un Tavolo regionale permanente in materia di cybersicurezza.

 

“I recenti attacchi hacker – spiega Lanzo – hanno visto particolarmente coinvolta la Pubblica Amministrazione e la Pubblica Sanità, non ultimo quello del dicembre 2022 all’Azienda sanitaria di  Alessandria nel quale sono stati violati i dati di pazienti e personale. E’ quanto mai necessaria  una forma di coordinamento, con capofila la Regione Piemonte per quanto concerne le materie a essa delegate, tra Istituzioni, Enti locali, Università e soggetti terzi esperti in materia (Csi, etc) che monitorino costantemente i processi di sicurezza informatica che interessano le Amministrazione pubbliche del nostro territorio. Avrebbe il compito di unificare tutte le attività di protezione dalle minacce informatiche e di aumentare la consapevolezza sui rischi in tutti gli ambiti dei settori pubblico, privato e della società civile. Un tema quanto mai rilevante e centrale in quanto i dati personali sono il patrimonio del Terzo Millennio e di conseguenza debbono essere protetti per la sicurezza delle istituzioni e delle singole persone”.

 

Nel 2021, gli esperti dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica hanno registrato il record negativo degli attacchi informatici: a livello globale sono stati infatti 1.871 gli attacchi gravi di dominio pubblico, cioè quelli che hanno avuto un impatto sistemico in ogni aspetto della società, della politica, dell’economia e della geopolitica (+20% rispetto al biennio 2018-2020). Solo nel primo semestre del 2021 se ne contano 1.053. Un’emergenza globale concreta che incide per una percentuale significativa del Gdp mondiale, con un tasso di peggioramento annuale a due cifre e un valore pari a 3 volte il Pil italiano.

“Porre l’attenzione su un tema attuale e fondamentale e sulla relativa necessità di incrementare le risorse destinate alla sicurezza informatica: questi sarebbero i primi obiettivi sui quali potrebbe lavorare il Tavolo permanente, con compiti e ruoli da definirsi e individuarsi secondo la programmazione strategica di tale attività” conclude Lanzo.

Torino, Insieme per l’Iran

Riceviamo e pubblichiamo 

In occasione del 3º anniversario dell’abbattimento del volo PS752 da parte dei Guardiani della Rivoluzione (Pāsdārān) del Regime iraniano.

Invitiamo tutti, domenica 8 gennaio alle ore 14 in Piazza Vittorio Veneto a Torino, a partecipare al corteo organizzato da Iraniani di Torino con la collaborazione dell’Associazione delle Famiglie delle Vittime del Volo PS752.

Saranno presenti Associazione Radicale Adelaide Aglietta, +Europa, Radicali Italiani, Italia Viva, Azione, Volt, Possibile, Uaar e tutti quelli che vorranno unirsi a noi per dimostrare solidarietà al popolo iraniano affamato di libertà.

L’8 gennaio 2020, il Boeing 737-800 Ukraine International Airlines 752 da poco decollato da Teheran per Kiev, veniva abbattuto con missili anti aereo, morirono tutte le 176 persone a bordo, fra cui 9 componenti l’equipaggio. Inizialmente il governo iraniano si rifiutò di assumersene la responsabilità attivando depistaggi per scaricare su altri l’accusa dell’accaduto. Messi di fronte a numerose prove l’11 gennaio 2020 gli iraniani dovettero ammettere di aver abbattuto per errore il velivolo ucraino. La censura imposta ai media fu feroce e causò numerose proteste in vari settori della società iraniana.

Ieri come oggi siamo a fianco del popolo iraniano, certi che il ricordo delle vittime del volo PS752 serva a ricordare anche le vittime e le proteste di oggi.

Merlo: Fusione Comuni, adesso serve una intesa politica bipartisan e non la sola propaganda

“Il capitolo della fusione dei Comuni non può essere affrontato attraverso il metodo della ‘convenienza’ campanilistica pro tempore o, peggio ancora, con la sola logica, seppur importante, dell’accorpamento quantitativo dei servizi essenziali presenti nelle varie comunità locali. Serve, semmai, una grande intesa politica – e ovviamente bipartisan – a livello locale che sia in grado di creare una credibile, e realisticamente percorribile, cornice istituzionale territoriale finalizzata a soddisfare gli interessi dei cittadini, riducendo i costi e migliorando al contempo lo stesso funzionamento degli enti locali.
Ma per centrare questo obiettivo è indispensabile una regia politica e non è pensabile che il tutto possa e debba ricadere sulle spalle del Sindaco di Torino e metropolitano Stefano Lorusso. È indispensabile, al riguardo, che Anci e Uncem elaborino una proposta da sottoporre agli amministratori locali e poi si sigla un accordo politico complessivo. È inutile limitarsi alle evocazioni, peraltro astratte e prive di ricadute politiche concrete, attorno ad una sempre più indispensabile riorganizzazione complessiva delle autonomie locali. Occorre mettere in campo una proposta politica da sottoporre alla rete, appunto, di tutti gli amministratori locali. A livello torinese e, forse, anche a livello piemontese. Sarebbe, questa, una operazione politica che potrebbe segnare anche il recupero di una dimensione progettuale della stessa politica oltre ad un soprassalto di responsabilità della classe dirigente presente oggi nei vari livelli istituzionali. Nei piccoli come nei medi e grandi Comuni”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci

“Torino e Rivalta contro la cultura piemontese”

In questi ultimi mesi dell’anno 2022 sono state portate in consiglio comunale a Rivalta e al consiglio della circoscrizione 4 di Torino la mozione proposta dai consiglieri autonomisti di Villamiroglio della lista ‘Progetto Villamiroglio Mpp’ “sull’istituzione di una giornata della lingua e della letteratura piemontese”.

Purtroppo sia nel comune di Rivalta che nella circoscrizione 4 di Torino la mozione è stata respinta. E’ davvero un peccato. Ci sembrava più che lodevole questa proposta che si collegava all’iniziativa del Dantedì a livello nazionale per valorizzare la lingua e letteratura italiana.

A Torino mozione è stata presentata dal consigliere leghista Carlo Morando . Hanno votato contro: Partito Democratico, Sinistra Ecologista, Lista civica per Torino, Moderati, Torino Domani. Astenuto il capogruppo dei 5 Stelle. Non abbiamo sufficienti informazioni sulle motivazioni che ha spinto questi consiglieri a votare contro la valorizzazione del  nostro patrimonio culturale regionale.

A Rivalta invece è stata presentata dal consigliere Federico Bò. In questo caso le motivazioni  che hanno spinto i consiglieri del pd e delle liste di maggioranza a bocciare la proposta le abbiamo potute constatare direttamente. Purtroppo non si sente nelle loro motivazioni alcun opinione nè giudizio obiettivi, ma esclusivamente pregiudizi ideologici col paraocchi: dall’appello alla multiculturalità (tranne che per la cultura piemontese), al doversi riconoscere in un’identità italiana (cosa c’entra con una giornata culturale sul piemontese?), allo spregio verso quel modello cantonale elvetico  – menzionato nella mozione, con riferimento alla Carta di Chivasso – che ha saputo valorizzare appieno i territori nelle loro specificità sia economiche che culturali. Ma il peggio del trash politico l’abbiamo riscontrato nell’atteggiamento di una consigliera, che si è in seguito astenuta, la quale ha liquidato il dibattito con considerazioni del tipo:  ‘non sono cose da portare in un consiglio”….”se abbiamo proprio del tempo da perdere” chiudendo con un “mi sembra di essere in Catalunya’. Ci chiediamo allora quando tutte le volte in cui nei consigli comunali si affrontano temi di portata generale come l’uguaglianza di genere o il sostegno a Greta Thunberg , temi che esulano dall’amministrazione locale, cosa avrebbe da dire in questo caso la suddetta consigliera….

Gruppo consigliare lista civica Progetto Villamiroglio Mpp

Papa Ratzinger, il carbone dei Radicali per le bandiere a mezz’asta

“Oggi alle 16 davanti al comune di Torino lasceremo il carbone in segno di protesta”

Oggi, giorno della Befana, alle ore 16, in Piazza del Municipio, per lasciare il carbone a chi viola la laicità dello Stato.

Dice Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani):
“Che la presidenza del consiglio abbia disposto l’imbandieramento a mezz’asta in onore di Papa Ratzinger e che il Comune di Torino e la Regione Piemonte abbiano prontamente ubbidito senza battere ciglio la dice lunga su quanto chi ci governa a ogni livello consideri la laicità dello Stato.
Il principio di laicità e la divisione netta tra Stato e Chiesa sanciti dalla nostra Costituzione come si conciliano con una scelta del genere? Le bandiere saranno poste a mezz’asta per la morte di igni leader religioso di ogni confessione o per ogni capo si Stato straniero? Il divieto di discriminazione e il pluralismo confessionale più volte sanciti dalla Corte Costituzionale si vanno a fare benedire (letteralmente). Simbolicamente lasciamo in occasione dell’Epifania il carbone a chi continua a negare e violare uno dei pilastri delle democrazie: la laicità”.

Italia Lib-Pop: sulla Torino_Ceres solo annunci

Si fa un gran parlare, in questi giorni, dell’annunciata riapertura della tratta ferroviaria Torino – Ceres, strategica non solo per i collegamenti da e per l’aeroporto, ma per lo sviluppo economico e turistico della zona, nonché per i pendolari, di tutto il territorio compreso tra Basso Canavese e Valli di Lanzo.

“Un annuncio che, in qualche modo, fa sorridere per l’enfasi con il quale è stato dato: un anno prima dell’effettivo risultato, lo si dichiara come un obiettivo già portato a casa in questi giorni”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta la vicenda.
“Nell’annunciare questa, ancora distante, riattivazione completa della tratta, ci si dimentica dei disagi che tutta la zona coinvolta ha vissuto in questi anni e che vivrà ancora per i prossimi 11 mesi. Il bacino di comuni che va da Venaria fino alle Valli di Lanzo è stato privata di un’infrastruttura strategica tra errori strategici del passato (scollegamento dalla linea principale e spostamento Stazione Dora – ndr) e lungaggini nelle gare d’appalto e nei successivi cantieri che vedranno la loro chiusura a fine anno”, aggiunge Desirò.
Infatti, non solo lo scalo aeroportuale cittadino ha subito ripercussioni sui collegamenti per la città, ma di fatto tutto il territorio, i suoi abitanti, i tanti studenti e pendolari, si sono ritrovati a fare i conti con una situazione di grave disagio, che continuerà ancora per un anno circa.
“L’attitudine all’annuncio roboante sulle infrastrutture della zona sembra di moda:  basti pensare all’apertura dello svincolo della bretella autostradale su Corso Venezia, annunciata quasi un anno fa e di cui si sono perse le tracce”, continua Desirò.
“Tutto il territorio spera che le tempistiche, almeno nel caso della ferrovia, vengano rispettate, che il bacino di utenza possa tornare ad usufruire di un collegamento veloce e frequente con il centro di Torino e che finalmente tutta la zona, compreso l’aeroporto, possano tornare ad essere strategici nella visione del futuro sviluppo dell’Area Metropolitana e dell’intero Piemonte”, conclude Desirò.
Italia Liberale e Popolare, con i suoi Comitati Locali ed il Direttivo Metropolitano, continuerà a monitorare da vicino l’evolversi della situazione, recitando ruolo primario nella tutela del territorio e facendosi carico di portare avanti le istanze dello stesso ed i diversi progetti di sviluppo economico e sociale locale.
Italia Liberale e Popolare
Coordinamento Regionale Piemonte

Ma quando finisce la “postura fascista”?

Niente da fare. E lo dico da cattolico democratico.

Molti, anzi moltissimi, speravano che la propaganda – perchè di questo si tratta – sul “ritorno del fascismo”, sulla “postura fascista”, sul “tramonto dei diritti”, sulla “negazione della libertà” e, infine, sul possibile “regime autoritario”, cessasse dopo la campagna elettorale. Dove, come capita da sempre nella democrazia italiana in tempi di campagna elettorale, si può dire tutto e il contrario di tutto. Com’è giusto che sia ma che, appunto dopo la campagna elettorale, si può tranquillamente buttare quasi tutto nel cestino perchè si tratta, perlopiù, di propaganda, di demagogia e di pure invenzioni.
Ora, per venire ad oggi, è stato sufficiente una piccolissima scivolata del Presidente del Senato – peraltro senza alcuna polemica pretestuosa e neanche politicamente rilevante – per innescare un dibattito noioso, ripetitivo, virtuale e anche un po’ grottesco. Un esercizio a cui la sinistra, per l’ennesima volta, non ha rinunciato a riproporre un cliché che oltre a non offrire alcun elemento politicamente significativo, dimentica che si tratta di questioni virtuali ed astratte, cioè non percepite perchè non vissute ed interiorizzate dalla stragrande maggioranza della pubblica opinione. E questo perchè continuare a blaterare sulla restrizione delle libertà, sul rischio della deriva autoritaria e, soprattutto, sulla negazione dei diritti, oltre a distrarci dai veri problemi che interessano i cittadini italiani, evidenzia anche la lontananza politica e culturale della sinistra, dei populisti e dei vari estremismi dalle istanze, dai bisogni e dalle domande che questi partiti vorrebbero rappresentare e farsi carico all’interno delle istituzioni democratiche.
Ma c’è un aspetto che resta, tuttavia, senza risposta e anche un po’ misterioso. E cioè, ma com’è possibile che la sinistra post ed ex comunista, che la sinistra televisiva – mi riferisco a vari conduttori -, editoriale, culturale, accademica, sociale ed intellettuale continui senza sosta a parlare di “postura fascista” dopo la vittoria del centro destra alle elezioni del 25 settembre scorso? Pongo questo tema perchè, storicamente, la sinistra italiana si è sempre caratterizzata per la sua capacità di analisi e anche, e soprattutto, per la sua sintonia con i bisogni di molti settori della pubblica opinione italiana. In particolare di quei settori sociali e popolari che storicamente si riconoscevano e votavano a sinistra. Una capacità che, francamente, oggi rischia di essere messa in discussione se continua a furoreggiare una polemica, appunto, del tutto virtuale, vecchia, integralmente ideologica e sostanzialmente sganciata dalle dinamiche che caratterizzano la politica contemporanea. Si tratta, cioè, di una postura ideologica che evidenzia, al contrario, un oggettivo ritardo della sinistra di sapersi confrontare con le “nuove domande” della società contemporanea e che, soprattutto, consegna la stessa sinistra ad affrontare temi che appartengono oggettivamente ad un passato che non incrocia più le attese e il modo essere dei cittadini italiani.
Ecco perchè, forse, è giunto il momento per archiviare una polemica e un dibattito politico che sono estranei ed esterni a ciò che capita realmente e concretamente nella nostra società. E questo non lo dico per la credibilità e l’attendibilità della sinistra italiana post ed ex comunista – elementi che riguardano esclusivamente chi si riconosce in quell’area politica – ma, soprattutto, per evitare che persista un dibattito e un confronto che non centrano nulla con il rinnovamento della politica, con il cambiamento della politica, con il ritorno dei partiti e delle rispettive culture politiche e con l’autorevolezza della classe dirigente. E, infine, con la qualità della nostra democrazia e la credibilità della nostre istituzioni democratiche.
Insomma, si tratta di voltare definitivamente pagina. Speriamo che, prima o poi, anche la sinistra italiana se ne renda conto. Perchè il recupero della funzione e del ruolo della politica, dopo la triste e decadente stagione populista di marca grillina, impone anche di archiviare temi e argomenti che appartengono ad un passato ormai archiviato e del tutto storicizzato. Lo dico da cattolico democratico che non appartiene nè al mondo della destra e nè, tantomeno, a quello della sinistra post ed ex comunista.

Giorgio Merlo

Regione, Pd: “Omnibus legge marchetta”

«L’omnibus è l’occasione ogni anno per un importante intervento manutentivo sul patrimonio legislativo piemontese, ma anche quest’anno è diventato il refugium peccatorum per tutte quelle modifiche di legge che si ha vergogna di portare in Consiglio regionale e si cerca di annegare nel mare di articoli della legge di riordino, quest’anno 91.

Un numero che è destinato a crescere con gli emendamenti dell’ultimo minuto, dove spesso si nascondono le nefandezze peggiori. Non è un caso che il provvedimento, che arriva ogni anno a giugno, quest’anno abbia tardato fino a dicembre e che poi la Giunta Cirio abbia imposto nell’ultimo Consiglio regionale dell’anno l’urgenza, tagliando così i tempi della discussione.

Depositato il 19 dicembre e approvata l’urgenza, si contano soli 30 giorni dal deposito per la discussione in commissione. Con il Consiglio Regionale che per la prima volta resta chiuso per due settimane da Natale a dopo l’Epifania, il tempo della discussione e del confronto è ridotto a 10 giorni scarsi. Usano la tagliola per nascondere la loro incapacità di programmazione e di confronto, caratteristica dell’intera legislatura.

L’art. 1 introduce la possibilità di cacciare pernice bianca e gallo forcello, specie in via di estinzione e che nella scorsa legislatura si era escluso dalla possibilità di cacciare. D’ora in poi sarà possibile anche sulla neve, quando è più facile trovarli e sono più vulnerabili.

L’art. 12 rende ancora più facile ampliare le possibilità ampliare le cave, nonostante il Piano Regionale delle Attività Estrattive attualmente in approvazione sia già molto generoso, perché consente di scavare per una quantità pari al doppio di quella estratta negli ultimi 10 anni. Alla faccia del consumo di suolo e della tutela del paesaggio.

L’art. 14 elimina il vincolo, per i versamenti delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, di reinvestire le somme in nuova edilizia convenzionata. Cifre che invece che sostenere l’emergenza casa prenderanno il volo per destinazioni non note.

Gli artt. 19 e ss. inseriscono nella legge sugli Ordini professionali (giornalisti, avvocati, architetti, commercialisti, etc…) la possibilità di erogare contributi alle associazioni datoriali. Ma cosa c’entrano le associazioni datoriali nella legge sugli ordini professionali? E perché allora non anche i sindacati? Negli ultimi anni, sono stati erogati i contributi della legge agli Ordini?

Gli artt. 21 e ss.i intervengono sul gioco d’azzardo patologico, con altri favori ai gestori di macchinette. Chi ne installerà più del dovuto non sarà multato, ma solo costretto a rimuovere quelle in più. I datori di lavoro non dovranno più preoccuparsi dei corsi per la prevenzione dei loro dipendenti: prima erano previsti corsi biennali, a carico dei datori di lavoro e in orario di lavoro. Tutto questo sparisce.

L’art. 39 porta da 2 a 10 anni il tempo per i Comuni di restituire i contributi percepiti dalla Regione per modifiche al Piano Regolatore che poi non si sono fatte. C’è da chiedersi che senso ha una modifica al Piano Regolatore dopo 10 anni e cosa ne penserà la Corte dei Conti, visto che viene addotta la neutralità finanziaria di una legge che procrastina un incasso di 8 anni.

L’art. 42 prevede che la sospensione causa emergenza Covid dei pareri previsti dalla legge urbanistica diventi perpetua».

Daniele VALLE – vice Presidente Consiglio regionale

Domenico ROSSI – Consigliere regionale PD, vice Presidente IV Commissione