POLITICA- Pagina 220

Sanità. Ruffino (Az-Iv): Schillaci scopre l’acqua calda, servono diagnosi e cure

“Il ministro Schillaci scopre l’acqua calda parlando del problema dei ricoveri inappropriati e della necessità di intervenire a favore del personale sanitario”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Azione e Italia Viva chiedono da mesi un grande piano per la Sanità, che è al collasso e che costituisce la principale emergenza del Paese. Mancano medici e infermieri, le liste d’attesa sono lunghissime e sempre più italiani sono costretti a indebitarsi per potersi curare. Noi abbiamo presentato proposte concrete, con le relative coperture, anche per il rafforzamento dell’integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e sociali, ma il governo non è parso interessato. E allora basta parole, è ora di agire: servono diagnosi e cure, cioè risorse e impegni concreti. Perché ogni giorno che passa senza che si faccia niente – conclude Ruffino – è un giorno in più di lista d’attesa, di diagnosi non fatte, di persone che non si possono curare”

Italia Lib Pop: Torino, città senza maggioranza

“L’approssimazione e la pressappochezza dell’Amministrazione del centrosinistra torinese, si evidenzia con l’ennesima seduta consiliare conclusasi anzitempo, causa mancanza del numero legale. Un centrosinistra probabilmente troppo concentrato sui problemi interni, scosso dal terremoto PD, che per la seconda volta di fila, la terza nel giro di un mese, non ha i numeri per approvare delibere e mozioni, risultando inefficace nell’amministrare la Città”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta la nuova battuta d’arresto che si è registrata in Consiglio Comunale.
“La gravità della situazione è ormai sotto gli occhi di tutti, nonostante le scuse di circostanza a tentare di giustificare una situazione ormai allarmante. Numeri che nelle scorse settimane sono mancati per l’approvazione del Bilancio, l’atto più importante per la gestione di una Città, e che questa volta sono mancati su mozioni riguardanti i Diritti, di cui il centrosinistra è abile a farne sempre bandierina, salvo non prendere mai posizioni concrete quando è nella possibilità di attuare atti politici”, aggiunge Desirò.
Torino necessita di una classe dirigente in grado di amministrarne le sorti in modo responsabile, ma la maggioranza a sostegno della Giunta LoRusso, ancora una volta, si dimostra concentrata unicamente su se stessa, sulla gestione delle posizioni di interesse e distante dalla quotidiana realtà cittadina”, continua Desirò.
“Davanti ad uno spettacolo indecoroso come quello che per l’ennesima volta registriamo, ci domandiamo cosa i cittadini torinesi possano aspettarsi per il proprio futuro, a breve e lungo termine, con una Giunta incapace nei fatti di governare la Città”, conclude Desirò.
Italia Liberale e Popolare 

Pd e 5 stelle, l’alleanza è ormai fatta. Anche grazie a Elly

Ci siamo. Finalmente il movimento populista per eccellenza dei 5 stelle sta trovando una perfetta
coincidenza con il partito radicale, libertario e massimalista della sinistra a guida Schlein. La
conferma arriva dai piccoli comizi che si svolgono qua e là nella periferia italiana in vista del
prossimo turno amministrativo. Del resto, era un esito già scritto. Quando c’è un comune quadro
valoriale e culturale, è del tutto naturale che poi si stringa anche una alleanza politica. Certo,
restano i posizionamenti tattici da conservare, i distinguo, sempre più sottili, da mantenere e le
rendite di posizione da salvaguardare. Ma ormai il dado è tratto, come si suol dire. E già alle
prossime elezioni regionali, probabilmente, vedremo la consacrazione di questo strano miscuglio
populista, anti politico, libertario ed estremista.
Detto questo, e dandolo per scontato, si tratta adesso di capire che cosa centrano con tutto ciò
alcune categorie politiche. Li elenco per evitare di creare equivoci e fraintendimenti: il Centro; i
cattolici popolari e sociali; l’area riformista; la galassia moderata e, dulcis in fundo, gli ex
democristiani. Mi fermo a questo piccolo elenco per arrivare ad una semplice e banale
conclusione: e cioè,
fi
nalmente si apre una fase politica fatta di chiarezza, di trasparenza e forse
anche di intransigenza morale, culturale e politica. I nodi saranno de
fi
nitivamente sciolti. E, sotto
questo pro
fi
lo – e lo dico senza alcuno spirito polemico o caricatura personale – il “nuovo corso”
della Schlein è quantomai utile e necessario per tutti. Per la semplice ragione che ha archiviato
de
fi
nitivamente il progetto iniziale, e storico, del Partito democratico per dar vita ad una nuova
fase. Che, com’è evidente anche ai qualunquisti e ai passanti per strada, è radicalmente diversa
da quella disegnata dai padri fondatori di quel partito. E questo al netto dell’ipocrisia recitata da
tutti coloro che debbono comprensibilmente giusti
fi
care la propria presenza nel Pd de
fi
nendolo,
come dice quel simpaticone di Zanda, una “casa aperta a tutte le culture politiche”.
Insomma, e
fi
nalmente, si apre una nuova fase della politica italiana. E di questo dobbiamo
rivolgere un semplice ma gigantesco grazie a Elly Schlein e anche, ma in minor misura, al
principale interprete del trasformismo politico italiano, cioè il capo dei 5 stelle Giuseppe Conte.
Giorgio Merlo

“Il Padreterno è liberale. Antonio Martino e le idee che non muoiono mai”

PENSIERI SPARSI 

Da “zuppista” convinta non avrei mai potuto non leggere l’ultimo libro, uscito poco prima di Natale, di Nicola Porro, giornalista economico-finanziario, vice direttore de Il Giornale, conduttore di trasmissioni televisive, dal 2018 Quarta Repubblica e autore della Zuppa di Porro, fortunatissima e seguitissima rassegna stampa liberale e libertaria quotidiana cucinata in diretta tutte le mattine in streaming video (Instagram, Facebook, You Tube) nonché deus ex machina di una bella iniziativa chiamata La Ripartenza, evento con dibattiti e approfondimenti che quest’anno si terrà a Bari il 7 e 8 luglio al Teatro Petruzzelli, dove la redazione de Il Torinese sarà presente per potervi fare un accurato resoconto.
Antonio Martino, l’ultimo vero, grande liberale, era stato professore di Porro ai tempi dell’Universita’ e, una volta divenuto Ministro degli Esteri durante il primo Governo Berlusconi, lo chiama alla Farnesina dove gli offre il prestigioso incarico di suo portavoce.
Da quel momento inizia per Porro un periodo elettrizzante, entusiasmante che gli permette di conoscere Martino professionalmente ed intimamente tanto da avergli consentito di poter scrivere oggi lo “zibaldone liberale” che leggiamo con interesse e anche divertimento in questo libro; sono infatti numerosi gli aneddoti personali e curiosi su alcuni fra i più noti esponenti della recente storia politica, culturale ed economica del nostro Paese, dove è sempre prevalsa un’egemonia statalista ed invidiosa contro la quale il prof. Martino ha  combattuto una vita intera.
Non sono risparmiate critiche al recente lockdown “ che ha bloccato milioni di attività produttive “ causando una recessione profonda e duratura, Martino si chiede perché “sono state imposte restrizioni insensate alle nostre libertà se non per giustificare un’estensione della politica sulle nostre vite”.  E neanche al reddito di cittadinanza, definito dal professore una “demagogia demenziale”, non si tratta di soldi piovuti dal cielo ma “ di un trasferimento di soldi da un gruppo di italiani per darli ad altri. Che senso ha? “
Altre critiche riguardano l’ambientalismo descritto da Martino “ una bestia tremenda” perché travestito da buono, come se ci si potesse definire progressisti e buoni perché ambientalisti, “un’idiozia totale”.
Leggendo il libro comprendiamo un po’ di più la storia del Partito Liberale e dei suoi protagonisti attraverso gli anni della nostra Repubblica, ma chi è un liberale?
Probabilmente Martino, mancato prima che Porro potesse finire i loro incontri propedeutici alla stesura del libro, avrebbe risposto così.
“ Sono favorevole a qualsiasi provvedimento accresca le libertà personali, quindi sono reazionario per recuperare libertà che sono state perdute, conservatore per difendere libertà ancora esistenti, rivoluzionario quando la situazione non ci consente altra via per tornare liberi, progressista sempre perché senza libertà non c’è progresso”.
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DIDIA BARGNANI

«Troppe violenze contro i professionisti della salute»

Magliano: contro l’emergenza delle aggressioni, chiediamo presidi 24 ore su 24 in tutti i Pronto Soccorso del Piemonte


Questa la richiesta dei Moderati alla Giunta Cirio: la Regione porti il tema, sul quale ho discusso un Question Time  in Consiglio, ai Tavoli Prefettizi del Piemonte, affinché si arrivi a garantire la costante presenza di Forze dell’Ordine presso tutti i servizi di emergenza e urgenza del territorio regionale. Le manifestazioni di ieri in varie città italiane, Torino compresa, esprimono il bisogno di tutela di tutto il comparto. I dati fotografano una situazione che la stessa Giunta ha definito drammatica.

Chiediamo pertanto, come Moderati, che tutti i servizi di emergenza e urgenza attivi in Piemonte (44 tra Pronto Soccorso e DEA) siano presidiati in maniera continuativa, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, dalle Forze dell’Ordine. Chiediamo che la Regione porti questa urgenza non più procrastinabile ai Tavoli Prefettizi regionali di osservazione sulla sicurezza. Una simile presenza sarebbe l’unica soluzione contro un’emergenza che vede per esempio, secondo i dati dell’Asl Città di Torino, il 54,3% del personale sanitario vittima di aggressioni. La percentuale non tiene conto, naturalmente, del sommerso. Consideriamo la risposta ricevuta ieri dalla Giunta un buon punto di partenza e apprezziamo l’obiettivo, dichiarato dalla stessa Giunta, di fornire alle ASR, che hanno recepito su tutta la Regione le raccomandazioni del Ministero, indirizzi per l’implementazione di misure strutturali e organizzative omogenee per la riduzione dei fenomeni di violenza. La possibilità di attivare interventi di vigilanza interna ed esterna è prevista dalle procedure aziendali. Lo stesso Assessore Icardi ha definito questa emergenza «di drammatica attualità». Secondo Simeu (Società Italiana Medicina di Emergenza Urgenza), che include nella stima sia gli episodi dichiarati che quelli sommersi, «il 100% di chi lavora in Pronto Soccorso ha subito aggressioni fisiche o verbali». Si stima che lavorare in area emergenza-urgenza aumenti di tre volte il rischio di aggressioni rispetto a chi lavora in area medica.  A Torino e in varie altre città italiane si sono tenute manifestazioni di sensibilizzazione e protesta contro le violenze che colpiscono personale sanitario, medici e infermieri. Garantire la sicurezza del personale sanitario significa anche garantire la sicurezza dei pazienti, assicurando al contempo effetti positivi sull’assistenza e sulla cura nei loro confronti.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Gallo (Pd): “consenso dei primari su nuovo ospedale avvalora la scelta della Pellerina”

<Il consenso espresso dai ventuno primari degli Ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia nella lettera resa pubblica in queste ore conferma la bontà della scelta del Comune  circa l’individuazione dell’area tra il Parco della Pellerina e corso Lecce.
<E’una posizione che come gruppo regionale abbiamo sostenuto fin dall’inizio e che abbiamo confermato con convinzione soprattutto dopo aver ben valutato ogni impatto sul territorio>
<La posizione di chi in Ospedale lavora ogni giorno e che vive quell’area con attenzione non può che darci ragione nel perseguire la realizzazione del progetto.
Ora e’ il momento di accellerare per avviare il progetto e l’iter per acquisire i soldi Inail>
Lo dichiara il presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale.

In memoria di Gian Piero Clement

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Gian Piero Clement, figura di spicco della sinistra piemontese è morto nella sua casa di Pinerolo dove era nato il 5 dicembre del 1957. Da tempo combatteva con determinazione e coraggio contro una grave malattia. Militante e dirigente di Rifondazione Comunista era stato assessore comunale allo Sport e vicesindaco di Pinerolo oltre che consigliere regionale dal 2005 al 2010. A Palazzo Lascaris aveva ricoperto il ruolo di Presidente del gruppo di Rifondazione. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di lavorare con lui, apprezzandone la passione e l’impegno a concentrare gli sforzi verso i più deboli e la parte meno tutelata della società, la sobrietà, lo sguardo severo e l’inquietudine. Ci mancherà la sua libertà di pensiero e credo proprio che la sua scomparsa interroghi tutti noi sul bisogno di una riflessione profonda su cosa è stata la cultura e l’identità della sinistra e sulla natura della politica. Ripensando a Gian Piero mi è venuta in mente una delle più belle definizioni della parola “compagno” che mi sia mai capitato di leggere. Scriveva nel 2007 Mario Rigoni Stern : “ è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino ‘cum panis’ che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze”. Così è stato per Gian Piero Clement. E così lo voglio ricordare insieme a coloro che sapranno continuare la sua lotta e il suo impegno.

Marco Travaglini

Rifondazione: addio ad Andrea Clement

Questa mattina ci è giunta la notizia della scomparsa del compagno Gian Piero Clement. Una dolorosa notizia  che seppur attesa per la gravità della malattia che lo ha colpito, ci ha turbati profondamente.
Gian Piero ha lottato con la determinazione e la speranza che lo hanno caratterizzato tutta la vita.
Iscritto in gioventù a Democrazia Proletaria,  è stato un combattivo delegato sindacale in SKF, prima per la Fim-Cisl e poi tra i fondatori dell’Associazione Lavoratori Pinerolesi. Negli anni successivi, con la SKF che lo aveva minacciato di licenziamento, cominciò a fare politica fuori dalla fabbrica, nelle fila di Rifondazione Comunista: Consigliere comunale e assessore a Pinerolo e poi consigliere e capogruppo di Rifondazione Comunista in Regione Piemonte.
Così lo ricordano i compagni del circolo di Rifondazione Comunista di Pinerolo: “combattivo, determinato, speranzoso e nello stesso tempo responsabile ed attento agli altri, partecipe fino in fondo della sua comunità. Perché Gian Piero ha lottato e rischiato di persona tutta la vita ma non ha mai avuto quelle tentazioni narcisistiche che caratterizzano sovente che fa politica in prima linea. Gian Piero è sempre stato e si è sempre percepito come un uomo della sua comunità: la comunità delle compagne e dei compagni comunisti, la comunità del mondo del lavoro, la comunità pinerolese, in cui era inserito come nessun altro ed a cui era fortemente legato.  Non a caso, il 25 aprile, con la malattia che lo aveva già pesantemente aggredito, ha voluto partecipare, come sempre aveva fatto, alla manifestazione del 25 aprile a Pinerolo.”
Un abbraccio a Miranda, ai figli e a tutti i suoi cari.
Ciao Gian, la terra ti sia lieve, il tuo ricordo continuerà a vivere nei nostri cuori e nelle lotte per la liberazione degli uomini e delle donne.
Comitato Regionale Prc-Se Piemonte
Federazione Provinciale Prc-Se Torino

Fine Vita, Piemonte vicino al traguardo delle 8.000 firme

L’Avv. Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni sarà a Torino Domenica 7 maggio dalle 15 alle 17 in Piazza San Carlo. Con lei Davide Di Mauro, coordinatore raccolta firme in Piemonte, membro della Cellula Torino e altri rappresentanti della Cellula locale insieme ai volontari che in queste settimane si sono spesi per la raccolta. 

A questo link il dettaglio di tutti i tavoli dove è possibile firmare in Piemonte

Oltre 7000 le firme raccolte in un paio di mesi, dopo il lancio nel mese di marzo della campagna Liberi Subito, la proposta di legge regionale elaborata dall’Associazione Luca Coscioni nel rispetto della “sentenza Cappato” n. 242/19 della Corte Costituzionale al fine di regolamentare la procedura di verifica delle condizioni e delle modalità che alla luce del giudicato costituzionale rendono lecito l’aiuto medico alla morte volontaria nel rispetto delle competenze regionali. Il traguardo delle 8000 mila adesioni da raccogliere per legge entro sei mesi, dunque entro settembre, è a un passo.

L’intenzione è quella di arrivare a una normativa di attuazione (procedure e tempi) per accedere ad una morte volontaria attraverso l’auto somministrazione per la persona  del farmaco letale per la persona che effettua tale scelta. Al raggiungimento delle firme, la proposta di legge, dopo il deposito, sarà sottoposta alla commissione di garanzia che esprimerà un parere consultivo, poi, sull’ammissibilità, la valutazione passa all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.

“Il numero delle firme raccolte ad oggi è un primo segnale di attenzione importante, che ci conferma l’importanza di andare avanti per dare risposta a una grande questione sociale rimossa dal Parlamento e dai capi dei grandi partiti: quella della qualità del vivere e della libertà di scelta fino alla fine della vita. I tavolini di raccolta firme nelle strade del Piemonte rappresentano la vera sede -al tempo stesso umile e insostituibile- di confronto politico per chi vuole affrontare il tema del fine vita con concretezza e fuori da ogni filtro ideologico o strumentalizzazione partitica”, hanno commentato Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente Tesoriere e Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni.

Associazione Luca Coscioni