POLITICA- Pagina 150

Gagliasso (Lega): “Consigli dei ragazzi per avvicinare i giovani all’attività pubblica”

Via libera del Consiglio regionale, con il convinto sostegno del gruppo Lega Salvini Piemonte, al testo unificato sulla “Promozione dell’istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi per la partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita politica ed amministrativa delle comunità locali”.

“Come gruppo Lega e come rappresentanti dei territori – ha spiegato il saviglianese Matteo Gagliasso, consigliere del gruppo Lega Salvini Piemonte e relatore di maggioranza del provvedimento – siamo più che favorevoli alla promozione dell’istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi. Perché sappiamo quanto questi momenti possano essere importanti per la crescita e l’educazione civica dei nostri giovani. Questo progetto di legge è infatti finalizzato a sostenere l’istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi presso i comuni piemontesi in quanto strumenti partecipativi che permettono ai giovani di avvicinarsi alle istituzioni pubbliche in modo diretto e non mediato e di diventare protagonisti dei processi decisionali. In particolare, si è dato il via libera alla costituzione di una Rete regionale di coordinamento dei Consigli comunali dei ragazzi, l’istituzione della loro Giornata regionale il 4 dicembre e la previsione di contributi regionali per la realizzazione di progetti comunali e sovracomunali”.

“La giunta – ha poi ricordato Gagliasso – ha quindi dato la propria disponibilità a finanziare questa legge con 25mila euro all’anno fino al 2025. Un contributo che certamente i nostri Comuni sapranno utilizzare al meglio: nelle ultime settimane nella mia provincia, quella di Cuneo, ho avuto modo di partecipare a diversi momenti istituzionali durante i quali i sindaci hanno dato la parola proprio ai giovani per valorizzare loro e il Consiglio comunale dei ragazzi. Il miglior modo per avvicinarli all’attività pubblica, permettendo loro di conoscere la macchina amministrativa e superando quella sempre più diffusa ritrosia nei confronti delle Istituzioni. Un bel segno di integrazione, nel desiderio di una crescita personale che li porterà a essere i cittadini di domani”.

Magliano: “No all’educazione affettiva e sessuale a scuola senza il consenso dei genitori”

Sulle attività extra-programma inerenti temi sensibili e delicati, la normativa ministeriale è chiara e prevede l’approvazione delle famiglie: il Piemonte vi si attiene? Su questo argomento ho ottenuto l’inserimento nell’ ordine del giorno del mio OdG che chiede, da parte della Regione, la verifica del pieno rispetto della normativa sul “Consenso Informato Preventivo”. È nostro dovere ripristinare la piena libertà di scelta educativa da parte della famiglia, come sancito dalla stessa Costituzione, e anche questo elemento ne è parte integrante.

Chiedo, con un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale, il pieno rispetto, su tutto il territorio del Piemonte, della normativa sul “Consenso Informato Preventivo”. Al centro della libertà e della responsabilità educativa, come sancito anche dall’Articolo 30 della Costituzione, deve essere la famiglia. Il mio atto che chiede il consenso informato dei genitori su attività extracurricolari relative a temi sensibili è stato inserito nell’ordine del giorno della seduta odierna del Consiglio Regionale.

Con il mio Ordine del Giorno proporrò al Consiglio di impegnare la Giunta a far sì che sia sempre richiesto il “Consenso Informato Preventivo” ai genitori (in caso di alunni minorenni) e agli studenti (qualora maggiorenni). Chiedo inoltre l’identificazione di attività alternative per gli scolari e per gli studenti esonerati. Mi auguro che i colleghi Consiglieri si esprimano a favore del mio atto, dimostrando di tenere quanto me al principio della libertà di educazione. Un principio per noi fondamentale, del quale la facoltà delle famiglie di conoscere contenuto e docenti delle attività extracurricolari è parte integrante.

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha sottolineato a più riprese il ruolo chiave della libertà di scelta educativa della famiglia, che, in collaborazione con gli insegnanti, decide il piano delle attività formative per i figli. È dovere dei Dirigenti Scolastici attenersi alle linee guida stabilite da MIUR, informando preventivamente le famiglie in maniera completa e dettagliata in occasione di attività che vertono su temi educativi sensibili. Il Ministero considera la partecipazione a tutte le attività extracurricolari “per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori”.  Vigilare sull’applicazione dei principi del consenso informato preventivo nelle attività di ampliamento dell’offerta inerenti temi sensibili è dovere delle Regioni.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Peste suina, Pd: “Si poteva fare meglio”

Ora è necessario fare il +400% per recuperare il ritardo accumulato.
29.5.2023 – L’odierna audizione con il commissario governativo Vincenzo Caputo, a cui assicuriamo disponibilità a collaborare, non ci ha rassicurato. A distanza di un anno e mezzo dal ritrovamento delle prime carcasse infette, infatti, risultano soltanto 7.000 prelievi di cinghiali e molte lentezze nel processo di spostamento delle carcasse. Se pensiamo che il depopolamento dei cinghiali dovrebbe essere completo nell’area con restrizioni e molto elevato nelle aree senza restrizioni, capiamo quanto è sensibile il ritardo.
Il commissario ha dichiarato che ora è necessario fare il +400% per recuperare il ritardo accumulato e ha prospettato  la necessità di ulteriori 36 mesi per eradicare la malattia, un tempo che forse avrebbe potuto essere più breve, per sollevare le imprese, i comuni, e tutti gli altri soggetti penalizzati dalle restrizioni”.

Diritto alla salute, odg in Comune per le persone transgender

Dopo un lungo ed approfondito dibattito e l’apprezzamento espresso dall’assessore Jacopo Rosatelli in Aula, il Consiglio comunale ha approvato, con 25 voti favorevoli, 8 contrari e un astenuto, un ordine del giorno riguardante il contrasto della discriminazione nel diritto alla salute per le persone transgender.

Il documento, presentato dalla consigliera dei Moderati, Ivana Garione, impegna il Sindaco e la Giunta comunale a farsi parte attiva presso la Regione Piemonte affinché nella programmazione regionale delle attività di formazione obbligatoria delle professioni mediche e sanitarie venga inserito il tema della tutela della salute dei transgender.

Per farlo, l’ordine del giorno chiede di procedere all’acquisizione di competenze specifiche sugli aspetti legati all’identità di genere delle persone assistite e sul perseguimento di un rapporto relazionale efficace anche attraverso l’uso di una terminologia appropriata.

Nel presentare il testo, dopo avere posto l’accento sulle criticità provocate dalla mancanza di programmazione e dal definanziamento, Garione ha spiegato che i dati presentati l’anno scorso con uno Studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, hanno fanno emergere la difficoltà di accedere ai servizi sanitari delle persone transgender a causa della percezione di discriminazione provata in ragione della propria identità.

La consigliera ha poi fatto notare come, nella formazione del personaleesiste una difficoltà di approccio che vede ancora troppi professionisti sociosanitari lontani dall’essere consapevoli delle varie identità di genere e della necessità di acquisire specifiche competenze che la tutela della salute della popolazione transgender richiede.

La Sala Rossa: “continuità territoriale tra Piemonte e Sardegna”

La Sala Rossa ha approvato un ordine del giorno che impegna Sindaco e Giunta “ad attivare subito un confronto con il Governo e il Ministero competente per studiare il nuovo modello di continuità territoriale, che sia capace di garantire un sistema industrialmente sostenibile di collegamenti certi fra Torino e la Sardegna, frequenti e ad orari sicuri, nell’interesse dei cittadini e dell’Economia del territorio per il rafforzamento di Torino e dell’aeroporto di Caselle, così come è avvenuto per gli scali delle città come Milano e Roma”.

Il documento, proposto dal consigliere Tony Ledda, ricorda come siano circa 20.000 i sardi residenti a Torino che, nel corso degli anni, hanno lasciato l’isola della Sardegna per trasferirsi e trovare occupazione nella Città di Torino, e circa 50.000 i nuclei familiari di sardi in tutta la Regione Piemonte;

Il diritto alla mobilità, ricorda l’ordine del giorno, va garantito e tutelato, e la politica dei trasporti è fondamentale per la costruzione di una coesione socioeconomica, oltre a consentire ai cittadini sardi di nascita e origine il mantenimento dei legami affettivi con la propria terra e il rafforzamento delle rotte aeree fra Regione Piemonte e Sardegna rappresenterebbe un vantaggio turistico, commerciale culturale e sociale importante, da considerare ben oltre il periodo estivo.

Il documento evidenzia come, ad oggi, non si sia ancora raggiunta la giusta soluzione per identificare un modello che garantisca la continuità territoriale (prevista anche nella Costituzione) a differenza di altri Paesi Europei che effettuano rotte per le isole con condizioni vantaggiose per i residenti.

Illustrando l’ordine del giorno, il consigliere Ledda ha sottolineato come, in assenza di provvedimenti di continuità territoriale, molti cittadini sardi non riescano, ad esempio, a curarsi agevolmente presso l’ospedale oncologico di Candiolo e come sempre meno siano gli studenti che provengono dalla Sardegna per iscriversi negli atenei torinesi.

Sanità, Grimaldi (Verdi Sinistra): Cirio e Meloni affrontino l’emergenza delle liste d’attesa

Per garantire il diritto alla salute
“Il ricorso alla Sanità a pagamento è l’esito di prestazioni prescritte da medici che i cittadini non riescono a ottenere in tempi adeguati. Negli anni del Covid in Italia sono stati persi 1,3 milioni di ecografie all’addome, 3,1 milioni di elettrocardiogrammi e più di mezzo milione di mammografie, una prestazione ambulatoriale su cinque è stata rinviata. La spesa privata degli italiani è passata dai 34,85 miliardi di euro del 2019, ai 37 miliardi del 2021. La metà di questa spesa è per visite specialistiche e interventi” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, oggi in piazza a Torino alla manifestazione in difesa della Sanità pubblica, indetta da ordini professionali, sindacati e associazioni.
“È tempo che il Governo affronti insieme alle Regioni l’emergenza delle liste d’attesa per garantire il diritto alla salute e attuare l’articolo 32 della Costituzione” – prosegue Grimaldi. – “Il Parlamento un anno fa ha deciso di portare al 2 per cento del Pil la spesa militare in Italia. Vale a dire circa 38 miliardi di euro all’anno, quasi il doppio dei 21,4 miliardi di euro che abbiamo speso nel 2019, prima della pandemia. Disarmiamoci, scegliamo la pace e mettiamo tutte le risorse nel sistema sanitario nazionale. La destra al Governo delle regioni vuole ancora più autonomia, vuole il federalismo fiscale ma la gestione della sanità regionale dovrebbe farci riflettere di quanto soprattutto in Piemonte Lega e Fratelli d’Italia non abbiano saputo nemmeno gestire i poteri ordinari”.

Giachino: buona notizia ministro Urso che vuole reinvestire sull’auto

Per dare al Paese una forte politica industriale
L’intervista del Ministro Urso nella quale annuncia di voler spostare più risorse verso il settore automotive  e la intenzione di ridare al Paese una forte politica industriale è importante per ridare slancio alla economia del nostro Paese e a quella di Torino e del Piemonte in particolare.
Il Governo ha in dote il “fondone” auto di 8 miliardi stanziato dal Ministro Giorgetti dopo una mia iniziativa che aveva avuto l’appoggio di alcuni parlamentari e in particolare del Capogruppo della Lega, l’on. Molinari.
Secondo il Ministro i fondi saranno utilizzati per un grande Piano di rottamazione delle auto Euro 0,1,2,3,4 così da ottenere un grande beneficio per l’ambiente . Il Ministro sta studiando una norma che incentivi le auto prodotte in Italia così da dare una bella spinta al nostro lavoro dopo anni di riduzione del personale in particolare a Mirafiori, tanto che la Fondazione Sabatini parla in suo documento di un caso unico di distruzione industriale.
Dopo la politica industriale di Donat-Cattin cui lavorarono alcuni economisti torinesi come Giovanni Zanetti, Gros-Pietro e Filippi , dopo la gestione poco felice da parte di Prodi della privatizzazione delle Partecipazioni statali, l’Italia dovette aspettare Renzi e Calenda con la loro Industria 4.0 per rilanciare la seconda manifattura d’Europa, ora avremo la politica industriale di URSO che mi auguro trovi una soluzione per incentivare con forza le nostre aziende leader sul mercato internazionale che presentino piani di crescita del fatturato e della occupazione almeno sino al 2030. In questo modo attorno a queste eccellenze industriali si creerebbe una filiera o un distretto produttivo importante e strategico.
Sarebbe una bella spinta al rilancio di Torino e del Piemonte dopo venticinque anni di bassa crescita, nella attesa che si termini la TAV.
Mino Giachino
Responsabile piemontese trasporti e infrastrutture FDI

Centro, decisivi per Renew Europe i cattolici popolari e sociali

“La presenza di una lista centrista, riformista e democratica alle prossime elezioni europee può
essere, indubbiamente, un fatto politicamente rilevante e significativo. Una presenza politica che
può rilanciare, anche e soprattutto a livello nazionale, quella ‘politica di centro’ che resta
necessaria ed indispensabile per superare quel ‘bipolarismo selvaggio’ che resta una delle cause
principali della crisi della politica italiana e, purtroppo, del crescente astensionismo elettorale.
Ma per centrare l’obiettivo, questo progetto politico non può fare a meno del contributo e
dell’apporto dell’area cattolico popolare e sociale. Solo con questa fattiva e visibile presenza
politica, culturale e programmatica il progetto di Renew Europe può essere una vera scommessa
per rilanciare il Centro politico e una credibile e autorevole ‘politica di centro’ nel nostro paese.
Altrimenti si tratta di una semplice riedizione dell’esperienza politica, seppur aggiornata e rivista,
del vecchio partito liberale, o repubblicano o tardo azionista”.

Giorgio Merlo dirigente Tempi Nuovi, Popolari Uniti.

Sanità, Accossato: “Un piano serio per le assunzioni”

Manifestazione regionale a difesa della sanità pubblica in Piemonte, Accossato (LUV): “Cirio la smetta di andare in giro a far campagna elettorale e inizi a lavorare ad un piano serio di assunzioni che incida in modo concreto sulla carenza di personale”.

“Quando tutto sarà privato, saremo privati di tutto” è lo slogan principale scelto dal comitato organizzatore della manifestazione regionale a difesa della sanità pubblica in Piemonte. Tantissime le realtà, le associazioni, i comitati locali, gli ordini professionali e i sindacati che hanno aderito e partecipato. Un’iniziativa popolare, nata dal basso, apartitica, che ha unito lavoratori della sanità, medici, infermieri, cittadini e pazienti, perché è indispensabile difendere il diritto a curare per difendere il diritto ad essere curati.

“Condividiamo pienamente le preoccupazioni e le rivendicazioni dei tanti cittadini che sono scesi in piazza per protestare contro i tagli e le privatizzazioni che si susseguono ormai da anni e per chiedere a gran voce di tutelare il diritto alla salute e alle cure” ha dichiarato Silvana Accossato, Presidente del Gruppo Liberi Uguali Verdi in Regione.

“In Piemonte i tempi di attesa per visite ed esami sono troppo lunghi e non più accettabili. Il Presidente Cirio la smetta di andare in giro a fare campagna elettorale promettendo sempre e solo la costruzione di nuovi ospedali e lavori ad un piano serio di assunzioni che incida in modo concreto su una situazione sempre più grave di carenza di personale. Senza le necessarie assunzioni le nuove strutture tanto sbandierate rimarrebbero scatole vuote” ha concluso Accossato.

 

Nucleare. Ruffino (Az-Iv): su deposito scorie solo rinvii, governo spieghi

“Ancora nulla di nuovo dal governo riguardo alla localizzazione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi ma anche riguardo alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree idonee ad ospitare il deposito. Di rinvio in rinvio si continuano ad accumulare ritardi”. Lo dichiara Daniela Ruffino, capogruppo di Azione-Italia Viva in commissione Ambiente alla Camera, che sulla tema ha presentato un’interrogazione in commissione al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. “Vorremmo capire – ha aggiunto – se c’è la necessità di un supplemento di istruttoria e se è stata fatta. E vorremmo capire anche perché la carta delle aree idonee, che è stata inviata al Ministero ormai più di un anno fa, non è stata ancora resa pubblica e quando lo sarà. A questo si aggiunga che il soggetto attuatore, la Sogin, di cui abbiamo chiesto e ottenuto il commissariamento a giugno dello scorso anno, gode di ben poca fiducia presso le popolazioni e gli amministratori interessati, con cui dovrà intensamente interloquire. La necessità di avere la piena operatività di Sogin è sempre più pressante ma la situazione è assolutamente arenata. Si tratta di dare certezze agli italiani – conclude Ruffino – e invece assistiamo solo a continui rinvii”.