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Sicurezza lavoro, Ruffino: “premi e penalità per le imprese”

“Non bastano gli spot della ministra Calderone per fermare la tragedia quotidiana dei lavoratori morti sul lavoro e uccisi dal lavoro. Le regole varate negli ultimi anni evidentemente non funzionano perché il numero delle vittime è in costante, drammatico aumento. Più utile pensare a un sistema di premialità e di penalità fiscali per le imprese che non risultano in regola. Alzare lo standard di sicurezza ha dei costi, è ovvio, una parte di questi possono essere dedotti dalle spese. Nel caso di incidenti mortali nelle imprese che usufruiscono di aiuti diretti o indiretti dello Stato, una volta accertato il mancato rispetto di quelle regole vanno cancellati gli aiuti e chiesto il rimborso di quelli goduti in precedenza. Il livello di civiltà di un Paese si misura anche dal rispetto della vita di chi lavora e contribuisce con la sua opera alla ricchezza di tutti. Ma è vergognoso pensare che quella ricchezza possa costare la vita a chi la produce”.

Così l’on. Daniela Ruffino (Azione)

Dibattito in Sala Rossa sui disordini del 25 aprile

In apertura della seduta del Consiglio comunale, a seguito di richieste di vari consiglieri di opposizione (Liardo, De Benedictis) e di maggioranza (Viale, Fissolo e Garione), il sindaco Stefano Lo Russo ha riferito in aula sui momenti di tensione verificatisi in concomitanza con la fiaccolata per l’anniversario della Liberazione e sulle azioni violente condotte nei confronti di una sede di Fratelli d’Italia nella mattinata del 25 aprile.

Dopo aver dato lettura di una relazione della Polizia Locale inerente ai fatti, il sindaco ha espresso il proprio profondo dispiacere per episodi che hanno rovinato lo spirito della fiaccolata del 25 Aprile, che è una festività che ha lo scopo di unire e non certo di dividere, perché i valori della Resistenza sono dentro alla nostra Costituzione repubblicana.

Lo Russo ha condannato il fatto che sia stato impedito a dei manifestanti di portare nel corteo le bandiere dell’Unione Europea e dell’Ucraina, ribadendo che l’Amministrazione comunale esprime pieno e totale sostegno alla causa ucraina rispetto all’invasione russa. In questi anni, ci sono stati incontri alcuni amministratori locali ucraini, come il sindaco di Kharkiv, poiché Torino vuole essere in prima fila nel processo di pace e nella futura ricostruzione di quel Paese. Come vicepresidente dell’ANCI con delega alle relazioni internazionali, il sindaco sta lavorando per rendere la conferenza internazionale sulla ricostruzione dell’Ucraina, promossa dal ministro Tajani e prevista per i giorni 10 e 11 luglio a Roma, un evento importante al quale possano partecipare i Comuni italiani.

Il vilipendio della bandiera europea, poi, è sbagliato – ha aggiunto il sindaco –  perché i valori per i quali sono caduti tanti partigiani sono la base valoriale entro la quale è nata e cresciuta l’UE (la quale ha purtroppo rallentato un processo di integrazione che avrebbe dovuto essere più rapido).

 Sui danneggiamenti alla sede di FdI, e ha espresso la propria solidarietà ha detto che si è trattato di fatti dannosi per la democrazia e per l’articolazione democratica del pensiero, poiché occorre tutelare la libertà di espressione: compresa – ha evidenziato – quella di tirare ortaggi contro un pupazzo che raffigurava lo stesso sindaco, fatto quest’ultimo, avvenuto dopo la fiaccolata della Liberazione, che non lo ha turbato. Il dibattito politico può anche essere muscolare, ma violenze e danneggiamenti vanno evitati e la parte giusta è chiaramente delineata, ha concluso Lo Russo: è quella dei tanti ragazzi caduti per consentire a tutti noi 80 anni di democrazia e libertà di espressione, consentendo inoltre all’Italia un ruolo di protagonista nell’Unione Europea.

All’intervento del sindaco ha fatto seguito un vasto dibattito, qui di seguito riportato in sintesi.

Silvio Viale (Lista Civica Lo Russo Sindaco + Europa) Esprime solidarietà al Sindaco soprattutto per l’assalto al palco. Sottolinea come in un corteo del 25 aprile possano convivere bandiere palestinesi o della brigata ebraica. Alla fiaccolata evidenzia come non ci sia stata una contestazione ma un servizio d’ordine ufficiale della manifestazione che ha impedito ad alcune forze politiche di partecipare. Occorre capire chi abbia dato l’ordine di fermarle e deve essere fatta luce con l’Anpi su chi abbia gestito il servizio d’ordine per una libertà che è stata calpestata.

Simone Fissolo (Moderati) sottolinea come la piazza abbia espresso posizioni politiche diverse da quelle del Consiglio Comunale. E’ necessario chiedersii dove stia il problema. Poco tempo fa il Consiglio ha parlato dei valori del manifesto di Ventotene ma, evidenzia, impedire a bandiere europee la partecipazione alla manifestazione, vuol dire non avere chiaro cosa sia stato il 25 aprile e non conoscere il sogno di coloro che hanno combattuto per la libertà. Se il Consiglio comunale sostiene l’Ucraina, non si può non ammettere bandiere che ricorda un Paese che soffre.

Pierlucio Firrao (Torino Bellissima): Esprime solidarietà a tutte quelle persone alle quali è stato impedito di partecipare alla manifestazione. Torino, sottolinea, resta capitale dell’eversione, non è accettabile che la città resti in mano a collettivi al di fuori della legge.

Ferrante De Benedictis (FDI): le parole del sindaco, rimarca, sono importanti, solidarietà al sindaco come figura politica non solo come persona. Considera quanto avvenuto il 24 aprile una situazione studiata per escludere. Ricorda la necessità di ricordare il ruolo degli alleati nella Liberazione dell’Italia, non solo dei partigiani. E’ grave che l’esclusione di alcuni gruppi sia venuto non dai collettivi ma dal servizio d’ordine di una manifestazione patrocinata dalla Città.

Per Giuseppe Catizone, se è doveroso ringraziare chi ha permesso di rendere libero questo Paese, il 25 aprile deve però essere la festa di tutti gli italiani e alla manifestazione ci dovrebbero essere solo bandiere italiane. Ma se sono consentite quelle della Palestina allora possono esserci anche quella Ucraina, della Nato e di tutti quelli che si ritrovano attorno a questi principi. Per il consigliere del gruppo della Lega, prendere di mira il sindaco equivale a imputargli di non prendere decisioni in merito a questioni che creano una distanza netta fra coloro che amano questa città e altri che la vorrebbero nel buio più assoluto.

Enzo Liardo (FdI) ha ringraziato il sindaco per la solidarietà ricevuta in Aula, solidarietà che non aveva percepito arrivargli dai giornali. Per il consigliere rimane il problema di uno squilibrio mediatico che denuncia la poca attenzione dedicata all’attacco subito il 25 aprile da una sede del suo partito.

Per Elena Maccanti (Lega) va aperta una riflessione su quanti ancora pensano che alla manifestazione del 25 aprile possa partecipare solo una parte e alcune bandiere. Altra riflessione riguarda il mondo antagonista che pensa di poter decidere chi può partecipare ad alcune manifestazioni e continua ad usarle come terreno di scontro con le forze dell’ordine e le istituzioni. Per Maccanti, il sindaco ha deciso di aprire un folle dialogo con un che adesso si sente padrone di mettere a ferro e fuoco ogni singola manifestazione di piazza. Occorre dare un segnale forte e un’idea chiara di città, di legalità e di rispetto delle regole.

Claudio Cerrato (PD) dichiara il proprio rammarico per i fatti accaduti il 24 sera ed esprime la solidarietà al sindaco e ai militanti di Fratelli d’Italia per l’attacco subito. Ma ricorda come la Liberazione fu patrimonio di tutte quelle forze che si riconoscevano nella lotta partigiana. 54mila partigiani caduti e 17mila militari italiani che dopo l’8 settembre si unirono agli alleati, posizionati dalla parte giusta di questo Paese e non asserviti al fascista governo fantoccio schierato con i nazisti. Uno sforzo che ci permette oggi di parlare di libertà e democrazia.

Federica Scanderebech (Forza Italia) Il punto di vista del Sindaco è in gran parte condiviso. A lui esprime solidarietà così come alle forze dell’ordine. Sottolinea la gravità di aver dato fuoco alle bandiere europee ed esprime vicinanza all’Ucraina.

Sara Diena (Sinistra Ecologista): Evidenzia come il 24 aprile abbiano comunque sfilato bandiere ucraine, unione europee. Sarebbe importante, sottolinea, che da destra non solo arrivi solidarietà a chi è stato tenuto fuori dal corteo, ma anche la partecipazione alla manifestazione

Tiziana Ciampolini (Torino Domani): Ringrazia a tutti coloro che hanno sfilato in pace. In una fiaccolata che si è svolta in modo composto e le forze dell’ordine hanno svolto i loro interventi in modo rapido ed efficace.

Giachino: “Parte zoppo il programma della Lista civica di Lo Russo” 

Caro Direttore, 
Lo Russo , che è più intelligente di quanto lo valutino molti, avendo capito che i risultati insufficienti dei primi 42 mesi della sua Amministrazione lo mettono a rischio, da alcuni mesi sta pensando di più a vincere di nuovo le prossime elezioni che a risolvere i problemi di Torino. Consapevole di non esser riuscito a  rilanciare Torino ,che da 25 anni ha una crescita economica inferiore non solo alle altre Città ma anche alla media nazionale, il Sindaco ha messo su un team di esperti per preparare un nuovo programma a conferma che la squadra che aveva vinto nel 2021 malgrado l’appoggio del direttore de la Stampa , che l’aveva definito il più preparato , ha fallito il suo compito. La sinistra che governa Torino dal 1993 , che ha presentato 3 piani decennali che non sono riusciti a rilanciare  mai la Citta’,  non ha mai presentato il Bilancio consuntivo come fanno normalmente  i bravi manager privati. Così non si è accorta del Declino. Eppure bastava guardare come feci io i dati del PIL del 2006 l’anno delle Olimpiadi per accorgersi che la Città cresceva meno della media nazionale e che Turismo e cultura non bastavano per darle una nuova prospettiva.  Ma la sinistra a partire da Castellani , sbagliando, aveva già deciso di non puntare più sulla industria e la Città da allora cresce molto poco. Per trovare trent’anni di bassa crescita come questi bisogna andare all’800. Ma le giunte di sinistra oltre a non dire nulla sulla vendita della FIAT alla Peugeot, hanno fatto di peggio puntando solo sul Centro della Città dimenticando e abbandonando la periferia a partire da Barriera di Milano, difesa solo da qualcuno di noi del Centro Destra e da due grandi Parroci della Madonna della Pace poi spostati  chissà perché, a S.Mauro. Lo Russo ha fatto però un grave errore appoggiando in Europa la scellerata decisione che puntando tutto sull’auto elettrica ha affossato l’industria dell’auto europea ora sta cercando i fondi arabi per rilanciare il Palazzo del Lavoro che gli ultimi sindaci vergognosamente hanno lasciato andare in rovina. In questi anni abbiamo rischiato di perdere la TAV, l’opera di gran lunga più importante che ci rimetterà nel mercato europeo del futuro , per fortuna che io con la collaborazione delle madamin abbiamo avuto il coraggio di organizzare quella grande manifestazione di piazza Castello che convinse Salvini a votare contro la Mozione NOTAV dei cinque stelle.  Ora il Sindaco punta tutto su una squadra nuova per studiare il futuro di Torino senza chiedere scusa di aver sbagliato programma e squadra come vediamo dal disastro dei trasporti, dal grande ritardo a risolvere piazza Baldissera , dal grave ritardo a costruire la linea 2 della Metropolitana, dai gravi problemi della sicurezza e dall’aumento impressionante di gente che dorme sotto i portici. Leggo gli strilli dei partitini di centro esclusi dalla nuova lista ma in questi 42 mesi chi li ha sentiti sui problemi di Torino? L’intervista domenicale a La Stampa del prof.Garibaldi sul programma di lavoro del nuovo gruppo che studierà cosa possono dare Università e Terziario, forse pensando ai commercianti che sono stati i più penalizzati dalla bassa crescita economica della Città, dimostra che si parte col piede sbagliato.  La priorità oggi per Torino è quella di difendere l’industria che tra l’altro genera il terziario più avanzato,  il settore automotive e in particolare l’indotto che a causa del taglio degli ordini e’ in grave difficoltà.  La politica torinese che non si era accorta che nell’ultima finanziaria di Draghi non c’era una lira per il settore dovrebbe chiedere a Roma e alle Banche non i posti inutili nelle Fondazioni ma un Fondo di garanzia al credito alle aziende dell’indotto . Si ripete l’errore di Castellani che invece di difendere la FIAT quando era possibile negli anni 90, punto’ tutto sul turismo che non riesce a sostituire l’apporto che ci dava l’industria. Ecco perché Torino dopo trent’anni di declino deve cambiare squadra in Comune. Questa volta però i torinesi, a partire dalle periferie , dovranno andare tutti a votare e votare politici competenti e combattivi. Una battuta scherzosa. Garibaldi fu importantissimo per unire l’Italia ma dietro di lui c’era Cavour, il grande statista-stratega , colui che vide in anticipo le scelte infrastrutturali e produttive da fare ma Lo Russo, non me ne voglia, di Cavour non ha proprio le sembianze.
Mino Giachino
SITAV SILAVORO

Ucraina, Ruffino: “Italia e Ue non saino spettatori della resa”

È di tutta evidenza, tranne a chi non vuol vedere o sentire, che le proposte americane, giustamente rifiutate da Volodymyr Zelensky, prevedono la resa incondizionata dell’Ucraina all’aggressione del dittatore russo. Non esiste un piano di pace americano, dal momento che Donald Trump è il semplice portavoce delle richieste di Putin che prevedono la rinuncia ucraina a ogni sovranità sulla Crimea e la cessione delle quattro province occupate dall’esercito russo.
Trump e Putin agiscono sull’Ucraina esattamente come, nel 1939, Ribbentrop e Molotov agirono nei confronti della Polonia, dividendo il Paese. La presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri si presentino urgentemente in Parlamento per illustrare la posizione del governo nell’ambito dell’Unione europea e quindi la linea che l’Italia intende sostenere in riferimento alla proposta dell’amministrazione Trump. Nessuno può desiderare che un giorno venga rimproverato alla nostra generazione di essere rimasta vilmente spettatrice quando la democrazia veniva umiliata a Kiev.
Così l’on. Daniela Ruffino di Azione.

Centro, necessario nella Chiesa come nella politica

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Facciamo subito una premessa d’obbligo per non ingenerare equivoci e fraintendimenti vari. Non
esiste affatto una correlazione tra un Centro – meglio definirlo come un ipotetico ed ancora
indefinito Centro – nella politica italiana e un centro di governo nella Chiesa cattolica. Ma questo
tema, piaccia o non piaccia, ha iniziato a far breccia in questi giorni su molti organi di
informazione del nostro paese, per non dire su tutti, parlando dell’eredità di Papa Francesco. E, di
conseguenza, della individuazione della nuova guida spirituale della Chiesa cattolica a livello
mondiale. Certo, parliamo prevalentemente di quello che comunemente viene definito come
“fantapapa” ma che, tuttavia, interessa non solo i cattolici ed i credenti di tutto il mondo ma
anche, e soprattutto, i credenti e i non credenti del nostro paese.
Ora, se è vero com’è vero che in Italia, anche in una fase caratterizzata da una forte
polarizzazione ideologica e radicalizzazione della lotta politica, si continua a sostenere – e
giustamente – che si può e si deve governare “dal centro e al centro”, comincia a farsi largo,
almeno stando alle più diverse interpretazioni, che anche nella individuazione del successore di
Francesco è sempre più necessaria una figura che sappia rappresentare le diverse e molteplici
anime presenti oggi nella Chiesa cattolica universale e che, probabilmente, si può tranquillamente
definire come una figura “che si colloca al centro” nel panorama composito e articolato della
Chiesa stessa. Centro, in questo caso, che non coincide affatto con le categorie politiche a noi
consuete ma che, semmai, individua nel futuro Pontefice una guida che sia in grado di farsi carico
di tutte le diverse sensibilità che compongono l’arcipelago cattolico mondiale. Una complessità
che, come tutti ben sappiamo e non solo i cattolici e i credenti, richiede una figura apicale
fortemente carismatica e, al contempo, in grado di rappresentare le varie anime nella concreta
declinazione del messaggio evangelico e nella predicazione teologica e pastorale.
Certo, le dinamiche che precedono l’elezione di un Papa non sono minimamente paragonabili
rispetto a quelle che vengono scelte per la guida politica di un partito o di una coalizione. Ma è
pur vero che, seppur in assenza dello Spirito Santo per quanto riguarda le concrete scelte della
politica, ci sono delle modalità organizzative che non appaiono poi così distanti. Mi riferisco,
almeno sotto il profilo del metodo, al dibattito, al confronto e agli accordi che necessariamente
precedono l’elezione del Pontefice e alle dinamiche concrete che sono sotto gli occhi di tutto il
mondo e di cui ci deliziano propio le cronache giornalistiche quotidiane.
Ecco perchè, tanto nella politica quanto nella Chiesa cattolica, le categorie che appaiono così
desuete, antiche o addirittura fuori moda, a volte ritornano protagoniste e di grande attualità. E,
nel caso specifico, la ricchezza, la mission e il ruolo specifico che possono rivestire il centro o la
politica di centro o una figura di centro nella capacità di sciogliere nodi che apparentemente
appaiono insolubili. Ieri come oggi e come sempre.

Villa Genero, Scanderebech (Fi): “Solo una vetrina mediatica”

Duro affondo della Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Federica SCANDEREBECH, contro l’Amministrazione comunale, dopo l’inaugurazione dei lavori di riqualificazione di Villa Genero. La Capogruppo ha presentato un’interpellanza per chiedere conto dello stato reale del parco, definendo l’intervento appena concluso “una vetrina mediatica che nasconde un quadro di degrado tutt’altro che risolto”.

 “Mi sono recata personalmente a Villa Genero e ciò che ho trovato è sconfortante. Oltre l’area appena sistemata, il parco resta in condizioni gravemente compromesse. Cestini divelti, tronchi d’albero abbandonati, pavimentazioni sconnesse, panchine imbrattate, statue danneggiate e tombini otturati. L’inaugurazione è sembrata più una passerella politica che un vero atto di riqualificazione”.

Prosegue SCANDEREBECH (FI): “Non basta ricostruire un muro per parlare di riqualificazione. Villa Genero è un luogo di straordinaria bellezza, con terrazze che offrono viste mozzafiato sulla città, ma viene trattata come una periferia dimenticata. Anche l’area verde è lasciata all’incuria, con erba alta e materiali abbandonati. E poi c’è il caso emblematico del tempietto, ancora murato e pericolante, lasciato in stato di abbandono nonostante il suo valore storico e simbolico”.

 “Già nel 2021 avevo sollevato il tema con un’interpellanza analoga sollecitando interventi di sicurezza e decoro. Sono passati tre anni e i problemi sono esattamente gli stessi. Paradossalmente, l’attuale Assessore – che all’epoca sedeva tra i banchi dell’opposizione durante il mandato Appendino –  aveva presentato proprio su questo tema un atto per sollecitare interventi straordinari e urgenti (mecc. 0099/2021)”.

SCANDEREBECH (FI) conclude con un appello all’Amministrazione “Villa Genero dovrebbe essere inserita nei circuiti turistici ufficiali della città e all’interno dei tour “le terrazze panoramiche“, come già accade in tutti i più famosi capoluoghi europei, rispetto ai quali la nostra città non è certo da meno. È uno dei luoghi più affascinanti di Torino, eppure viene lasciato ai margini, senza una visione, senza una strategia, senza un piano strutturato di valorizzazione. Non servono spot, servono interventi seri e duraturi. Villa Genero ha un potenziale enorme, ma servono risorse, manutenzione programmata e un progetto serio per restituire dignità a questo spazio pubblico.”

Azione: “Limitare la libertà di espressione è in contrasto con la democrazia”

“Giovedì  sera a Torino i nostri militanti di Azione e degli altri partiti liberali, tra cui Drin Drin e Più Europa, Italia Viva, il Partito Liberal-democratico insieme all’associazione Radicale Aglietta, sono stati tenuti fuori dalle celebrazioni del 25 aprile con la forza, rei di aver sventolato con orgoglio la bandiera europea e quella ucraina, simboli di libertà e democrazia per ogni popolo.
Alcuni facinorosi dei centri sociali e dello staff della manifestazione hanno spintonato e aggredito i nostri militanti, che hanno dovuto rinunciare a sfilare per la tradizionale fiaccolata del 24 aprile.
Il partito di Azione in Piemonte auspica che l’amministrazione comunale prenda immediatamente le distanze da quanto si è consumato ieri sera: limitare la libertà di espressione e di manifestazione è in totale contrasto con i principi base della partecipazione democratica per la quale hanno pagato con la vita migliaia di civili e le armate partigiane. Coloro i quali calpestano i principi costituzionali di partecipazione si collocano fuori dal contesto democratico”.
Lo dichiarano la deputata e Segretaria regionale Daniela Ruffino, con il Presidente regionale Giovanni Barosini, il Responsabile regionale Under 30 Stefano Giuliano, la Presidentessa provinciale Rachele Sacco assieme alla Segretaria provinciale Torino città metropolitana Cristina Peddis e tutti i Segretari delle province del Piemonte
“Quanto accaduto è grave, soprattutto se avviene in un appuntamento così importante che dovrebbe unire, anziché dividere, per la difesa dei valori della democrazia e della libertà. Azione continuerà a ribadire il proprio sostegno all’Ucraina, portando avanti con decisione gli ideali di giusta pace rappresentati dalla nostra Europa. Esprimiamo, inoltre, piena solidarietà a chi pacificamente è sceso in piazza, ringraziando le forze dell’ordine che sono intervenute a difesa dei nostri ragazzi – concludono”.

25 Aprile, Fdi: “Assedio alla nostra sede”

IN BARRIERA. MONTARULI (FDI): GRAVISSIMO ASSALTO PER INTIMORIRE LE PERSONE PRESENTI ALL’INTERNO.

“Gravissimo quanto sta accadendo alla sede di Fratelli d’Italia a Torino, sita a Barriera, assediata all’esterno da estremisti di sinistra con cartelli inneggianti “ai fascisti fuori dai quartieri” e che ha costretto chi era all’interno a barricarsi per evitare di essere travolto dalle violenze – a dichiararlo è la vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli, che prosegue -. E’ l’ennesima dimostrazione che aveva ragione il Governo ad invitare alla sobrietà in questa giornata, ben consapevole che ormai le manifestazioni organizzate dalla sinistra si accompagnano ad eccessi e provocazioni. In particolare, preoccupa Torino dove siamo in presenza di una deriva che non conosce sosta e che non risparmia nessuno, nemmeno le Forze dell’Ordine come confermano le violenze di stanotte. E’ già grave l’assalto ad una sede di partito ma è inqualificabile che ciò avvenga nella consapevolezza di persone all’interno con l’unico intento di intimorirle. Mi auguro che arrivi una pronta e decisa censura da parte di tutte le forze politiche, in particolare dalla sinistra che troppo spesso si è caratterizzata per i propri ambigui silenzi anche a fronte della rivendicazione dei facinorosi che si sono permessi di esaltare il gesto affermando esplicitamente come questo episodio sia una “sanzione” verso Fdi. Ciò aggiunge alla gravità inquietudine ma chi si è reso responsabile non sa che quel luogo non solo rimarrà aperto e vivo ogni giorno ma ci motiva ulteriormente a non lasciare la città in mano a simili soggetti che troppo spesso attirano la simpatia della sinistra che amministra, per ora, Torino.

GRUPPO FDI CIRCOSCRIZIONE 7: SCONTRI DEL 24/04 e 25/04 SIANO MONITO PER L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
Ci troviamo come consiglieri di Fratelli d’Italia  Circoscrizione 7 a dover ribadire per l’ennesima volta la nostra solidarietà alle forze dell’ordine per i fatti accaduti durante la manifestazione del 24/04 e a condannare l’aggressione alla nostra sede di Barriera di Milano del 25/04. La presenza sempre costante dei collettivi si è scagliata, utilizzando come palco la manifestazione del 25 aprile, per colpire il Sindaco della Città di Torino e una sede del primo partito al Governo della Nazione in un momento in cui si richiedeva sobrietà per il lutto nazionale al seguito della improvvisa scomparsa del Santo Padre. La presenza dei collettivi di sinistra non si è sconfessata, noi lo diciamo sempre, e ieri il loro atteggiamento prepotente e facinoroso si è scagliato contro le forze progressiste e democratiche che spesso durante le discussioni e le votazioni istituzionali sembrano tendere la mano a questi soggetti. Oggi invece si sono scagliati contro la sede di Fratelli d’Italia di Barriera di Milano, sede sempre aperta che rappresenta il primo partito nazionale, democraticamente eletto dal popolo italiano. Questa è la dimostrazione che non c’è mediazione possibile con chi non accetta il diritto di tribuna, queste manifestazioni devono essere un monito di ciò che si rischia continuando per esempio la strada del patto di collaborazione con Askatasuna.
Oltre ad esprimere la solidarietà a chi si è dovuto rifugiare nella nostra sede di Barriera di Milano, esprimiamo solidarietà anche per i gruppi a cui è stato impedito di partecipare e di poter esprimere i propri concetti sul palco, chiediamo all’amministrazione comunale ed in particolare al Sindaco Lo Russo di fermare ogni dialogo con questi soggetti ed impedirne la partecipazione alle future manifestazioni a chi anziché manifestare con le parole agisce con atti violenti. La manifestazione annuale del 25 aprile rischia di radicalizzarsi e di perdere così ogni significato di commemorativo e storico. Così commentano i fatti di ieri sera e di oggi i consiglieri della Circoscrizione 7 Alessi, Giovannini e Caria.

 

Pentenero (Pd): “Finalmente incontreremo Riboldi”

“MARTEDI’ L’ASSESSORE NON SARA’ SOLO PIU’ UNA SAGOMA E L’OPPOSIZIONE CESSERA’ DI ASPETTARE GODOT”

23 aprile 2025 – “Dopo mesi di attesa e di annunci affidati agli organi di informazione, sembra che l’Assessore alla Sanità Riboldi abbia finalmente deciso di incontrarci e di confrontarsi con noi sul futuro della sanità piemontese e sul nuovo piano sociosanitario, annunciato prima entro marzo, poi entro Pasqua, ora forse entro l’estate” afferma la Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Gianna Pentenero

“L’appuntamento, richiesto più e più volte da Pd e dalle Opposizioni, è fissato per martedì prossimo. Ci aspettiamo che venga mantenuto e che l’Assessore sia pronto a rispondere alle nostre richieste e a illustrarci le sue proposte per la sanità piemontese. Finalmente Riboldi cesserà di essere solo una sagoma e noi smetteremo di “aspettare Godot”. Speriamo che possa essere l’inizio di quella discussione che abbiamo tante volte proposto” conclude Pentenero.