Grimaldi (AVS), Ravinale, Diena e Cera (SE)
Riceviamo e pubblichiamo – Fausto Cristofari Segretario provinciale Prc/Se: L’azione acrobatica compiuta, martedì scorso, da Extinction Rebellion contestando l’Aerospace & Defence Meeting ha “naturalmente” prodotto una risposta repressiva: 9 persone trattenute per 6 ore in questura, denunce e 4 “fogli di via” (come da codice antimafia!). Di nuovo, colpisce la sproporzione: il “delitto” e’ quello di essersi calate dalla passerella del Lingotto esponendo lo striscione:” Guerra sulla Terra, affari sulla Luna”! Ancora, la sproporzione: pensiamo a ciò che concretamente avviene all’Aerospace & Defence Meeting, cioè vendita e scambio di armi! Qual e’, allora, il reato? Chi e’ che attenta alla convivenza civile? E cosa dicono le istituzioni locali, Regione Piemonte, Comune di Torino, che osannano la parallela “posa della prima pietra” del Polo Aerospaziale, legato all’industria bellica (Leonardo, Thales Alenia…) e alla NATO, con il sostegno “culturale” del Politecnico? Noi non abbiamo dubbi: solidarietà con Extinction Rebellion! NO alla guerra e al commercio di armi! NO alla repressione del dissenso!
Partito della Rifondazione comunista Torino
Impegno ed eroismo
Lo chiedo con un OdG in Consiglio regionale: un atto simbolico importante come forma di ringraziamento per tutte le Associazioni, a partire dalle Pubbliche Assistenze, alle quali tanto dobbiamo per la loro dedizione anche nelle fasi più dure della crisi pandemica e come ricordo per coloro che, per aiutare gli altri, hanno perso la vita.
Per tutta la durata dell’emergenza, le Associazioni e i Volontari si sono costantemente ed eroicamente adoperati affinché non si interrompessero le attività a favore delle persone in condizioni di difficoltà o di bisogno e affinché non si arrestasse, grazie in particolare all’attività delle Pubbliche Assistenze, la connessione tra i cittadini e gli ospedali del territorio neppure nei mesi nei quali maggiore era il pericolo di contrarre il virus e dunque il rischio per la propria vita: un dato di fatto da riconoscere e per il quale ringraziare. Se approvato dal Consiglio, il mio Ordine del Giorno impegnerà la Giunta a consegnare a tutte le realtà che hanno partecipato alla gestione dell’emergenza COVID, in forma di benemerenza, una medaglia da apporre sul gonfalone dell’Associazione stessa quale forma di riconoscimento e ringraziamento nei confronti dei Volontari piemontesi che, con dedizione e professionalità, si sono impegnati in favore del Bene Comune e hanno dato il proprio fondamentale, coraggioso contributo durante tutta la durata della pandemia, in alcuni casi a costo della vita. Un piccolo, ma significativo riconoscimento da parte della Regione Piemonte della generosità, dello spirito di servizio e del coraggio dimostrati dai Volontari piemontesi durante gli anni di crisi pandemica.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Indipendenza arriva in Piemonte
Riceviamo e pubblichiamo – Già 326 iscritti in tutta la Regione nelle prime 48 ore, 25 comitati territoriali già operativi, una struttura che si consolida sul territorio. Il Movimento Indipendenza, lanciato dall’on. Gianni Alemanno, già Ministro dell’Agricoltura del Governo Berlusconi e già ex Sindaco di Roma, in collaborazione con l’imprenditore Massimo Arlechino, sabato 25 novembre alla convention presso l’Hotel Midas di Roma, di fronte a 600 delegati, muove i primi passi anche in Piemonte.
Superamento delle vecchie logiche di destra e di sinistra, affrancamento dai poteri sovranazionali della Comunità Europeo, della Nato, dell’OMS, della BCE, sono i temi centrali del nuovo movimento, nato nel 2022 con la costituzione del Forum per l’Indipendenza e la presentazione del Manifesto di Orvieto.
Il Piemonte è rappresentato nel comitato esecutivo nazionale e nell’ufficio di presidenza da Giuseppe Lauria, consigliere comunale a Cuneo e segretario regionale del Movimento, che si affianca a Marco Pelagatti, a Mariagrazia Martinelli, all’on. Francesco Bevilacqua.
Al segretario nazionale on. Gianni Alemanno e al presidente Massimo Arlecchino si affiancano come vicesegretari nazionali l’on. Marcello Taglialatela, vicesegretario vicario, Chicco Costini, Nicola Colosimo, Simone Di Stefano e Luigia Passaro.
Entrano nella direzione nazionale, in rappresentanza delle diverse aree del Piemonte, il vicesegretario regionale e segretario provinciale di Torino, Claudio Berrino, il segretario cittadino di Torino, Enrico Forzese, il segretario di Giaveno, Val Sangone e Pinerolese, Patrizio Sgarra, il segretario provinciale di Alessandria Fabio Boveri e il vice Daniele Carbone, il segretario provinciale del VCO, Luigi Songa, già vicepresidente delll’ATC Piemonte Nord, il segretario provinciale di Asti, Francesco Li Causi, Sergio Fuschi, componente del direttivo provinciale di Cuneo.
«La soddisfazione per le prime ore di vita del Movimento politico ha superato ogni aspettativa – commenta entusiasta Giuseppe Lauria – confermando un sentire comune dei cittadini, al di là dei tradizionali schieramenti, contro una politica atlantista, conservatrice, incentrata sulle logiche finanziarie della BCE e del tutto scollata dai bisogni delle persone, delle famiglie, dei lavoratori. Lo dimostrano i dati del Piemonte, dove sono sorti già 25 comitati con poco meno di 330 iscritti, coprendo tutte le province.»
“DUE NOSTRI ORDINI DEL GIORNO PER ANTICIPO SCREENING PER TUMORE AL COLON A 45 ANNI E INSERIMENTO NEL NOMENCLATORE REGIONALE DELL’ELETTROMIOGRAFIA”
“Ringraziamo il Consiglio regionale per aver accolto all’unanimità i nostri due ordini del giorno in ambito sanitario. Due documenti che intendono focalizzare l’attenzione sulla prevenzione, la diagnosi e il monitoraggio delle patologie” ad affermarlo la vice capogruppo di Forza Italia a Palazzo Lascaris, prima firmataria dei due ordini del giorno accolti.
“Il tumore del colon retto rappresenta la seconda forma di tumore che colpisce uomini e donne in Italia. Nel nostro Paese, ed in tal senso il Piemonte è all’avanguardia, vi sono già delle campagne di screening atte ad individuarne eventuali presenze. Tuttavia, alcune recenti ricerche hanno rilevato un abbassamento dell’età media in cui questa patologia si manifesta e pertanto abbiamo chiesto di abbassare l’età per sottoporsi al test di screening per il tumore del colon retto a 45 anni” ha spiegato Biletta.
“Il secondo atto di indirizzo riguarda le connettiviti indifferenziate, che sono condizioni cliniche caratterizzate da sintomi e segni tipici di una malattia autoimmune che, tuttavia, non soddisfano i criteri minimi sufficienti per la diagnosi di una precisa connettivite.
Le manifestazioni cliniche principali della connettivite indifferenziata sono dolori articolari e muscolari, la secchezza della bocca e/o degli occhi e stanchezza. Inoltre, sono stati descritti eritemi cutanei, febbricola, afte orali, perdita di capelli, abbassamento di numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Vi sono diversi esami per individuare questa forma di malattia, ma quello più efficace è l’elettromiografia, che tuttavia risulta essere a totale carico del paziente. Per questo abbiamo imprgnato la Giunta per chiedere di valutare di inserire l’elettromiografia tra le prestazioni del nomenclatore regionale. Proposte significative per avvicinare il sistema sanitario locale ad una medicina che cambia ed evolve”. Conclude l’esponente azzurra.
Nell’auspicio che i concorsi e le mobilità vadano a buon fine, si valutino incentivi per gli ospedali periferici.
La neurologia è un reparto essenziale per la popolazione del ciriacese e delle valli di Lanzo ed è determinante per evitare il declassamento dell’ospedale di Ciriè.
La carenza di medici e la conseguente eventuale chiusura del reparto sarebbe gravissima per questo territorio.
“Nel rispondere al mio question time – afferma la consigliera Canalis – l’assessore regionale alla sanità Icardi ha asserito di aver attivato tutte le possibili modalità di selezione di nuovo personale, quali la mobilità da altre strutture sanitarie e il concorso del prossimo 30 novembre, oltre alla procedura di selezione del nuovo Direttore. Credo però che vada presa in considerazione anche l’introduzione di incentivi per gli ospedali più periferici, se non si vuole lasciare scoperte le aree montane e quelle più svantaggiate come il ciriacese e le valli di Lanzo”.
“Se davvero l’amministrazione regionale ha a cuore la montagna, si prodighi per preservare i servizi essenziali e rendere gli ospedali periferici più attrattivi per i pochi specialisti oggi disponibili – aggiunge il consigliere comunale Federico Ferrara– Il rischio altrimenti è l’ulteriore divaricazione tra aree urbane ed extra urbane e l’aumento delle disuguaglianze territoriali. Senza trasporti e sanità efficienti, questo territorio rischia di diventare di serie b”.
Monitoreremo attentamente l’esito del concorso e della selezione del nuovo Direttore e verificheremo che non si esternalizzi il servizio a società private. Pur consapevoli delle difficoltà generali di reperimento di medici per gli ospedali periferici, crediamo infatti nell’importanza di difendere la natura pubblica e universalistica della nostra sanità, oggi così minacciata dai tentativi di privatizzazione.
“Il servizio – ha risposto in Aula l’assessore Elena Chiorino – ha previsto una prima fase di sperimentazione, finalizzata ad intercettare e fare emergere le dimensioni della domanda del nuovo servizio da parte dei suoi destinatari, così da poterlo ulteriormente strutturare nel triennio successivo. Al monitoraggio dell’Ufficio scolastico regionale hanno partecipato 455 istituti di ogni ordine e grado, di cui 450 statali e 5 paritarie. Rispetto alla suddivisione per provincia: su Alessandria hanno partecipato 41 scuole; su Asti 24; su Biella 19; su Cuneo 79; a Novara 30; 222 a Torino 222; 20 nel Vco e 20 a Vercelli”.
Lo sportello è attivo nel 94% delle scuole che hanno aderito alla sperimentazione, cioè 429 istituti; 28 istituzioni scolastiche hanno dichiarato che lo sportello non è invece attivo.
“Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da istituti che vorrebbero avviare il servizio di psicologia scolastica, ma non trovano risposta rispetto alle procedure necessarie e alle risorse disponibili – ha dichiarato Frediani – Per questo motivo abbiamo interrogato la giunta per conoscere la situazione sul territorio piemontese e avere un quadro generale delle esperienze attualmente attive. L’auspicio è che si dia presto piena attuazione alla legge approvata in Consiglio e si garantisca l’accesso a questo servizio fondamentale in tempi rapidi, rispondendo al crescente disagio giovanile diffuso nella nostra società”.
Il “Servizio di Psicologia scolastica”, è stato approvato con legge lo scorso giugno 2023 e sarà sostenuto dalle risorse dell’assessorato regionale alle Politiche Sociali con 600mila euro divisi sulle annualità 2023/2024/2025. Gli “psicologi scolastici” potranno svolgere attività nelle scuole primarie e secondarie di I e II grado, statali e paritarie, come sportelli di ascolto, prevenzione di comportamenti a rischio per la salute psicofisica, sostegno allo sviluppo cognitivo, affettivo, emotivo e delle competenze relazionali, sviluppo del senso di autostima, contrasto al bullismo ed alla diffusione delle dipendenze, contrasto al disagio relazionale anche dovuto alla pandemia Covid-19, sostegno all’orientamento.
Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Monica Canalis (Pd) Reparto di neurologia di Ciriè a rischio chiusura: cosa intende fare la Regione?; di Sean Sacco (M5S) Revisione dei criteri di compartecipazione degli anziani e disabili non autosufficienti. Quali i risvolti?; di Daniele Valle (Pd) su Percorsi riabilitativi per minori con disabilità, quali garanzie di continuità del servizio da parte dell’ASL Città di Torino?; di Silvio Magliano (Moderati) Ancora al freddo molte unità abitative ATC in via Bologna a Torino: quando la definitiva risoluzione del problema?; di Raffaele Gallo (Pd) Rimodulazione del PNRR: quali impatto sulle strutture di prossimità da realizzare in Piemonte?; di Sarah Disabato (M5S) Bilancio di genere in quali situazioni è stato assunto?
Il Governo Meloni non ha finanziato il Piano Nazionale Demenze nella legge di bilancio 2024 e la Giunta Cirio non ha sopperito con fondi regionali.
27.11.2023 – Secondo l’OMS la demenza è la 25esima causa di disabilità nel mondo, la settima causa di morte nell’ultimo ventennio e rappresenta una condizione che, con l’aumentare dell’aspettativa di vita e con la curva demografica italiana, coinvolgerà un numero sempre maggiore di persone. La maggioranza dei malati affetti da demenza vive in famiglia, con un notevole carico assistenziale che ricade pressoché interamente sui caregivers. Nonostante ciò, il Governo Meloni non ha finanziato il Piano Nazionale Demenze nella legge di bilancio 2024, che deve essere approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre, così come non ha finanziato il fondo nazionale di sostegno alla locazione e il fondo per la morosità incolpevole e ha tagliato sensibilmente il fondo sanitario e il reddito di cittadinanza.
Il combinato disposto di tutti questi tagli, rischia di aggravare considerevolmente le condizioni dei malati e delle loro famiglie.
E’ urgente intervenire subito per non lasciare sole 1.480.000 famiglie italiane che convivono con le demenze, come ha denunciato la Federazione Alzheimer Italia. Il fondo triennale di 15 milioni di euro per le demenze, stanziato nel 2021, nonostante il decreto che dispone la proroga al 31 marzo 2024 dei termini per il suo utilizzo, si esaurirà nei prossimi mesi. Per quanto modesto, questo fondo ha permesso alle Regioni di avviare 31 piani di intervento nel campo della diagnosi e della presa in carico delle persone con demenza. È dal 2014, anno di approvazione del Piano Nazionale Demenze, che si afferma la necessità di mettere risorse. Le Regioni devono poter proseguire con l’implementazione dei loro progetti, anche per risolvere una situazione a macchia di leopardo che non garantisce ovunque lo stesso livello di servizi.
Ho presentato un piccolo emendamento di 500.000 euro al disegno di legge di variazione del bilancio di previsione finanziario 2023-2025 della Regione, attualmente in discussione in consiglio regionale, ma la Giunta Cirio ha ritenuto di bocciarlo.
La destra non sta facendosi carico di questi malati.
Monica CANALIS – consigliera regionale PD