POLITICA- Pagina 147

Canalis (PD): “Sanità e trasporti talloni d’Achille di Cirio”

CANALIS (PD): “CIRIO OSCURA I SUOI TALLONI DI ACHILLE. SANITA’ E TRASPORTI SONO IN CRISI. LO RIPETEREMO AI CITTADINI!”

 “È evidente come Alberto Cirio, nell’odierna disponibilità a ricandidarsi, oscuri i suoi principali talloni d’Achille. Innanzitutto il peggioramento della sanità piemontese (era prima in Italia nel 2017 con Chiamparino, secondo valutazioni ministeriali, ed oggi è settima). Anche altre Regioni italiane hanno affrontato la grave crisi pandemica, ma ci hanno superati nella classifica nazionale Il sistema sanitario è in chiara crisi, basti pensare alle liste d’attesa, alla privatizzazione progressiva, alle mancate assunzioni di personale sanitario e ai ritardi nell’edilizia ospedaliera e nel potenziamento delle cure domiciliari, per citare solo i fenomeni più eclatanti. In Piemonte 12 mila persone non autosufficienti sono in attesa di assistenza domiciliare” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis.

“Voglio, inoltre, sottolineare la drammatica riduzione del trasporto ferroviario in Piemonte, Regione tra le più inquinate d’Europa. L’Assessore Gabusi non ha ripristinato nemmeno per intero il trasporto ferroviario pre Covid” prosegue la Consigliera regionale Pd.

“Le principali competenze della Regione sono sanità trasporti e formazione professionale. Cirio non cerchi armi distrazione di massa nelle grandi opere che sono competenza statale! Diciamolo ai cittadini! Noi continueremo a ripeterlo dall’opposizione!” conclude la Consigliera Canalis.

Monica Canalis – Consigliera regionale del Partito Democratico

Italia Lib Pop: Torino, quartieri degradati e amministrazione assente

Anche se in questo periodo i media sono impegnati a coprire altre notizie, spesso di carattere nazionale, la questione sicurezza a Torino è tutt’altro che risolta e continua a preoccupare chi la Città la vive e la fa vivere quotidianamente.
“Il parcheggio attiguo ai giardini San Paolo è teatro da sempre di intemperanze notturne, schiamazzi e risse, è stato eletto per il periodo diurno a campo rom. Diverse famiglie si alternano coi loro camper tra gli spazi destinati al parcheggio, sostando il tempo sufficiente per evitare di incorrere in sanzioni. Peccato non dedichino la stessa attenzione al decoro di quegli spazi: rifiuti di ogni sorta abbandonati tra le aiuole, abluzioni personali alle pubbliche fontane, minori liberi senza supervisione”, così Pietro PiazzollaCoordinatore Provinciale di Lib-Pop Piemonte, commenta la situazione di degrado ed ordine pubblico che si registra nel quartiere San Paolo di Torino.
“Nonostante l’opera di riqualificazione, seppur lodevole, ma limitata al solo verde pubblico in corso nell’area, negli abitanti della zona il senso di insicurezza e di abbandono da parte delle autorità è aumentato fino al punto di convincere un agguerrito gruppo di residenti a presentare un ennesimo esposto affinché le autorità siano con forza chiamate all’azione”, aggiunge Piazzolla.
Fatti analoghi, quando non più gravi, si ripetono in più parti della città lasciando la triste sensazione che l’attuale amministrazione cittadina annaspi impotente davanti un fenomeno che rischia di portare il degrado sistemico di aree del tessuto urbano un tempo esenti da questi problemi.
“Il ripristino dell’ordine pubblico e del decoro urbano, così come la tutela dei cittadini che si sentono ormai abbandonati a loro stessi in diversi quartieri della Città, deve tornare ad essere una priorità per questa Amministrazione, che sembra sempre più distante dalla realtà che molti Torinesi vivono sulle proprie spalle”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare.
“Come Italia Liberale e Popolare stiamo raccogliendo segnalazioni e programmando iniziative specifiche per portare alla luce fenomeni di delinquenza e degrado, spesso sottovalutati se non sconosciuti all’attuale amministrazione, distratta sull’argomento”, conclude Desirò.
Italia Liberale e Popolare
Coordinamento Regionale Piemonte

Avviso pubblico: la pandemia d’azzardo in Piemonte

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Millecinquecentoquarantasette euro: è la cifra pro-capite in puntate d’azzardo registrata in Piemonte nel 2021. Poco al di sotto delle stime a livello nazionale che si attestano su milleottocentoventisette euro per un totale di 111,7 miliardi di euro l’anno. La regione risulta essere anche la sesta in Italia per giocate online (con 927,7 euro pro-capite di giocate) e l’ottava per quelle fatte nel gioco fisico (con 619,3,9 euro pro-capite di giocate). Risultano poi attivi 901.709 conti online per il gioco e 293.695 aperti.

Tuttavia, stando alla Relazione del Libro Blu dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), le stime per il 2022potrebbero toccare un nuovo record. Si parla di circa 140 miliardi di euro in giocate. Secondo l’ADM l’aumento è dovuto all’azione di repressione del gioco illegale, ma le inchieste giudiziarie dimostrano invece come l’attuale organizzazione del comparto azzardo favorisca le mafie e come esse continuino a gestire parti del settore legale e illegale.

Sono alcuni dei dati emersi durante la presentazione dell’edizione aggiornata de “La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma”, edito da Altreconomia. Il volume, discusso giovedì 8 giugno alla Camera dei Deputati, è curato da Claudio Forleo e Giulia Migneco per Avviso Pubblico, la rete di enti locali antimafia in collaborazione con Fondazione Adventum.

La presentazione del libro è stata soprattutto l’occasione per discutere nel merito del disegno di legge delega al Governo per la riforma fiscale in discussione in Parlamento. Al tavolo dei relatori, oltre agli autori, anche la Vicepresidente della Camera Anna Ascani, il Vicepresidente della Commissione Antimafia Federico Cafiero de Raho, già procuratore nazionale antimafia, Andrea Bosi, Vicepresidente di Avviso Pubblico e il deputato dem Gian Antonio Girelli.

Quello italiano è un azzardo troppo grande per un paese che ha imparato presto a spendere fiumi di denaro senza nemmeno uscire di casa, o dalla scrivania del proprio ufficio. Un fenomeno che a dispetto di una pandemia messa quasi alle spalle, sconta il cosiddetto “effetto covid”. I lockdown hanno generato una strana entropia, spostando l’equilibrio dell’azzardo verso le giocate telematiche. La raccolta fisica è crollata sotto il 40 per cento, quella telematica ha superato il 60 per cento.

Ma l’azzardo, in Italia, coinvolge sempre più giovanissimi. Si conta che dei 12 milioni di conti gioco aperti nel 2021, 1 milione e 300 mila sono riconducibili a giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Un mercato gigantesco e difficile da controllare, nel quale operano anche le mafie che riciclano ingenti quantità di capitali accumulati illegalmente. Tanto che le maggiori agenzie investigative inseriscono l’azzardo tra i principali settori di interesse della criminalità organizzata, insieme al traffico di droga.

“Questi dati dimostrano alcuni elementi: l’Italia e l’Unione Europea si devono occupare del comparto del gioco on line attivando politiche di controllo internazionali sulle società che gestiscono le piattaforme e delle limitazioni, ad esempio, degli orari consecutivi e giornalieri di gioco – spiega Diego Sarno, consigliere regionale del Piemonte e Coordinatore regionale di Avviso Pubblico –. Inoltre, il dato dell’aumento del gioco on line tra i più giovani dimostra quanto le legge regionale sul gioco d’azzardo patologico sia sbagliata nella parte di lasciare solo le scuole superiori come luoghi sensibili dai quali vietare la presenza delle slot machine proprio perché quei potenziali giocatori lo sono on line e non in presenza. In ultimo, come emerge dalla relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, la dimostrazione che la criminalità organizzata, le mafie hanno l’interesse maggiore di infiltrazione nel gioco legale e non nella costruzione di quello illegale, questo perché solo così possono riciclare il denaro ricavato da fonti illegali, chi su questo continua a dire il contrario o è in mala fede o non si informa e non legge gli atti e se sei un amministratore pubblico sei doppiamente colpevole e pericoloso per la nostra Repubblica”.

Fdi: TAR certifica disastro dell’anagrafe

“LO RUSSO AVOCHI A SE’ DELEGHE. ALTRO CHE DIRITTI ASTRATTI, RECUPERI CONTATTO CON LA REALTA’”
“Il Tar del Piemonte, parlando di tempistiche abnormi e di gestione scorretta, certifica ciò denunciamo da tempo: l’anagrafe di Torino versa in condizioni disastrose e la situazione fatica a migliorare. È davvero surreale come, proprio mentre Lo Russo torna ad invocare strumentalmente lo ius scholae, un cittadino straniero rischi di perdere il permesso di soggiorno per colpa dell’anagrafe comunale: forse è ora che il Sindaco accantoni la propria astrazione politica e recuperi il contatto con la realtà. L’ho detto e lo ripeto: Lo Russo dimostri concretezza gestionale e amministrativa avocando a sé, pro tempore, le deleghe dei servizi demografici e statistici, come anagrafe, stato civile ed elettorale. Al superamento dell’emergenza, avrà poi tutto il tempo per tornare ai voli pindarici sui diritti”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“L’anagrafe centrale – continua Grazia Poggio Sartori, Consigliere della Circoscrizione 1 – è la fotografia dell’inefficienza comunale sul tema, un motivo di vergogna per una città che mira ad erogate servizi di qualità e che, invece, si inceppa anche su un semplice cambio di residenza”.
Sen. Paola Ambrogio Cons. Grazia Poggio Sartori

Canalis (Pd): “Bodrato voleva un’Europa politicamente più forte”

Guido era per me un amico e un maestro politico, sempre lucido e coerente con il suo profondo amore per la democrazia, per la centralità del Parlamento e per i check and balances che potessero ridurre i rischi di autoritarismo nel nostro paese.
Grande fautore di un rafforzamento politico dell’Europa, era avversario del bipolarismo, del presidenzialismo e del sistema elettorale maggioritario.
Da sempre riteneva che la radice del declino dei partiti fosse la personalizzazione della politica.
Era tra i pochi a sottolineare i rischi di un distanziamento di servizi ed opportunità tra aree urbane e rurali.
Era preoccupato per le tendenze massimaliste e radicaleggianti, che riducono gli spazi per il dialogo e la mediazione.
Un padre della nostra democrazia, che oggi piangiamo anche come Popolari e come Torinesi.
Monica Canalis

Addio a Guido Bodrato. Le sue analisi erano lezioni di politica

Guido Bodrato, centrale nella formazione politica di molti di noi cattolici impegnati in politica, le sue analisi erano vere e proprie lezioni sul Paese e le sue contraddizioni. Dopo la fine della DC e il grande cambiamento nella politica conseguente alla globalizzazione e alla nuova legge elettorale siamo stati su posizioni diverse ma uniti nella ricerca dell’interesse nazionale. Alcuni giorni dopo la mia nomina al Governo mi fece un bellissimo complimento che mi porto nel cuore. R.I.P. caro Guido insieme alla Tua cara Signora.

Mino Giachino 

Giachino (Fdi): ma l’aeroporto di Torino è solo tredicesimo

Nel 2022 tra gli aeroporti italiani per traffico passeggeri e ha rinunciato al traffico merci.

Caro Direttore,
Come sempre “da che punto guardi il mondo tutto dipende”. Bene l’aumento dei passeggeri al nostro aeroporto ma per avere la dimensione reale se si guarda alle statistiche dell’Enac si vede che nel 2022 Torino , la quarta Città italiana per abitanti , la terza per PIL , nella classifica passeggeri degli aeroporti italiani è stata solo 13* come capita ormai da anni.
Nei primi mesi 2023 è undicesimo ma probabilmente la stagione estiva del turismo potrebbe riportarlo indietro.
Per gli aeroporti non conta solo il numero dei passeggeri ma la qualità dei voli che ovviamente fa la differenza tra il traffico per ritornare in Romania e il traffico degli imorenditori che viaggiano per affari. Così , vista  la qualità dei voli e dei passeggeri oggi,  l’aeroporto di Caselle da un contributo alla economia regionale ridotto rispetto ad altre Città , vedi Bologna che ha il doppio dei passeggeri ma ha anche molti più passeggeri businessman che sono quelli più ricchi..
Insomma si può fare di più se Città e Regione con Assessori ai trasporti con maggiore esperienza e competenza si facessero sentire di più e meglio.
Il tutto per far crescere il nostro PIL e il lavoro
Molte grazie della attenzione,
Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI

Trafficanti di uomini, Grimaldi (AVS): altro che manette, picchetto d’onore a Palazzo Chigi per Trabelsi

“Meloni non ha bisogno di scandagliare tutto l’orbe terracqueo per trovare i trafficanti di esseri umani. Su invito vengono direttamente a casa sua. Così Imad Trabelsi, ministro dell’Interno libico, accolto a Palazzo Chigi insieme a una delegazione del governo di unità nazionale. Sul piatto accordi energetici e un’intensificazione degli sforzi per contrastare il traffico di migranti, leggasi per respingere chi tenta la fuga. Ci si accorda con quello stesso Trabelsi che, come denunciammo già a marzo, Amnesty e ONU individuano come come uno dei principali capi del traffico di esseri umani in Libia e destinatario di fondi ottenuti illegalmente con il traffico di petrolio. Invece di rispondere alla nostra interrogazione, il Governo risponde con i fatti: Trabelsi non è stato arrestato in base al decreto Cutro, i suoi beni non sono stati confiscati, è stato invece ricevuto con un picchetto d’onore. Un’istantanea di tutta l’ipocrisia di questo Governo” – così il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.

Camera. Ruffino: maternità serena diritto per tutte, non privilegio per poche

“Che una madre, una deputata, sia potuta entrare per la prima volta in Aula con il suo bambino in braccio è un segnale, ma non è sufficiente. Il diritto ad affrontare la propria maternità serenamente, anche sul luogo di lavoro, non può essere un privilegio per poche. Noi presenteremo una proposta di legge affinché sia garantito a ogni donna”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione-Italia Viva, che aggiunge: “La strada da fare purtroppo è ancora lunga, perché sui territori i servizi fondamentali a sostegno delle donne-madri sono ancora carenti o, in alcune aree del Paese, addirittura inesistenti. C’è bisogno di asili nido accessibili a tutti, perché non è accettabile che costino 500 euro al mese, 800 euro addirittura i privati. E c’è bisogno di tempo pieno, di una Sanità in grado di dare risposte, di consultori che funzionano. Il governo sblocchi il Family Act scrivendo i decreti attuativi, altrimenti questo resterà un momento significativo ma vuoto. Oggi voglio perciò pensare alle donne che lottano ogni giorno per ottenere ciò che gli spetta, e cioè una rete di servizi adeguata, efficiente. A tutte loro – conclude Ruffino – dobbiamo dare risposte, garanzie, soluzioni concrete”.