Questa sera a Torino in via Di Nanni in Borgo San Paolo si è svolto un presidio organizzato dalla Lega contro il degrado e per la sicurezza dei cittadini.
Il prima possibile l’aggiornamento delle linee di indirizzo regionali
Che il Gruppo Tecnico sia stato costituito, come appena riportato dalla Giunta, è una buona notizia; l’aggiornamento è necessario per non escludere dai bandi le nuove soluzioni tecniche che permettono di superare le attuali categorizzazioni tra “dispositivi per la misurazione intermittente” e “dispositivi per la misurazione in tempo reale” della glicemia e, dunque, garantire ai pazienti uno stile di vita meno difficile. Appena discusso, sul tema, il mio Question Time in Consiglio Regionale del Piemonte.
La Regione Piemonte ha aggiornato, nel marzo 2020, le linee di indirizzo regionali per il monitoraggio del Diabete Mellito (Flash Glucose Monitoring – FGM): non è prevista equiparazione tra i dispositivi “FGM” e “CGM” (Continuous Glucose Monitoring), che di fatto svolgono lo stesso compito. La Regione Piemonte ha affidato la fornitura di gran parte delle strumentazioni di monitoraggio della glicemia “FGM” a un unico operatore, comprimendo le possibilità di scelta dei pazienti e dei medici ed esponendosi a una possibile mancanza di fornitura nel caso di eliminazione graduale degli unici dispositivi oggetto della procedura. La disponibilità costante di dati rappresenta un elemento fondamentale nella cura della patologia, così come fondamentale è l’accuratezza degli strumenti.
Ho discusso un Question Time per sapere se sia in programma l’aggiornamento delle “Linee di indirizzo regionali per un uso appropriato dei dispositivi per l’autocontrollo e l’autogestione del Diabete Mellito (Flash Glucose Monitoring – FGM)”, utili per la prescrizione dei dispositivi di monitoraggio della glicemia a livello regionale, ai fini di ricomprendere tutti i dispositivi nell’acquisto delle strumentazioni di monitoraggio del livello di glicemia dei pazienti diabetici, che necessitano di un monitoraggio costante dei livelli di glucosio nel sangue. La Giunta ha garantito – ed è una buona notizia – che provvedere all’aggiornamento delle Linee di Indirizzo sarà tra i primi compiti del costituito Gruppo Tecnico di Coordinamento della Rete Endocrino-Diabetologica Regionale. Le nuove soluzioni per la misurazione della glicemia “in continuo” recentemente introdotte sul mercato – grazie alla semplicità di utilizzo, affidabilità e favorevole rapporto tra efficacia e costo – riescono a superare le attuali categorizzazioni tra dispositivi FGM (Flash Glucose Monitoring) “intermittente” e CGM (Continuous Glucose Monitoring) “in tempo reale” ed è importante poter utilizzare ogni nuova tecnologia e metodologia per garantire una migliore qualità della vita ai pazienti diabetici.
In Italia, secondo i dati ISTAT del 2020, sono circa 3,5 milioni le persone affette da diabete. Il trend di persone affette da diabete è in costante crescita. Negli ultimi vent’anni, secondo i dati riportati dall’Italian Diabetes Barometer Report del febbraio 2021, i pazienti con diabete sono aumentati in tutte le Regioni italiane, passando dal 3,8% della popolazione al 5,8%: una tendenza, peraltro, comune a tutti i Paesi europei, nei quali tra il 2008 e il 2014 i cittadini diabetici sono aumentati di 4,6 milioni (+6%). Il trend in crescita riguarda anche la Regione Piemonte: nel territorio regionale, secondo i dati dell’Italian Diabetes Barometer Report 2022, la popolazione di pazienti diabetici maggiorenni della popolazione residente è cresciuta dal 3,2% del 2010 al 5,9% nel 2020, con un numero totale di pazienti pari a circa 252.000 persone.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
“Quella di oggi, con la conclusione dello scavo della galleria tra Fermi e Cascine Vica, è tappa fondamentale verso un futuro di crescita sostenibile. E’ la dimostrazione di come l’ambientalismo del fare sia in grado di coniugare obiettivi tutt’altro che antitetici: sviluppo economico, benessere sociale e rispetto ambientale possono e devono convivere”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“Per tutta l’area ovest di Torino, in particolar modo per la Valsusa e la Val Sangone, l’attivazione della nuova tratta e del parcheggio di intercambio di Cascine Vica, a inizio 2025, segnerà una svolta per l’intera mobilità di area. L’ampliamento della linea 1, che vedrà il completamento con i successivi lotti di Rivoli Centro e il capolinea di interscambio A32-Perosa, sarà volano di profondo rilancio e valorizzazione. Il governo ritiene che le infrastrutture di mobilità pubblica siano centrali nell’attuale processo di riconversione e conferma pieno e convinto sostegno”.
Il 2 Agosto 1980, strage di Bologna. Né possiamo né sappiamo dimenticare. Ero a Torino ed accesi la televisione per caso.
La notizia sconvolgente subito ebbe dei padri: i fascisti. Non avevamo dubbi.
Telefonata in Federazione del PCI per sapere cosa fare. Federazione aperta 24 0re su 24 e 365 giorni all anno. Torino era deserta. Eravamo reduci dalle vacanze all’isola del Giglio. Giusto con Antonella, alla Stazione di Grosseto, bisticciammo. Le impedii di fermarsi nella sala d’aspetto della stazione.
Troppo pericolosa. Dal dicembre 1969, con la strage di Milano, erano ripetuti e continuativi i vari attentati del terrorismo nero e quello rosso. Stavano crescendo all’interno di una guerra civile non dichiarata. Due le barricate opposte ed inconciliabili. Da una parte la democrazia e dall’altra il terrorismo, appunto nero o rosso che sia. Tragico dirlo : era un modo anche questo di crescere. Allora non avevamo figli. Mi chiedevo, una volta diventato padre che cosa gli avrei raccontato di quegli anni? Soprattutto un perché di quelle stragi. Il perché era presto detto. Per tutti gli anni 60 e 70 la paura del comunismo legittimava ed era base dell’ideologia neo fascista. Tragicamente semplice. Il totale caos ed il suo antidoto la dittatura fascista.
Volevano fare come nel 1973 in Cile o la dittatura militare in Argentina o in Brasile.
Come sempre le verità processuali diverse dalle verità storiche. Ora sappiamo che in quella cloaca erano in molti. Licio Gelli.
Massoneria deviata come i servizi segreti.
Si sarebbero aggiunti la criminalità organizzata dalla banda della magliana alla mafia italiana e quella statunitense.
Ma abbiamo retto. Sembra incredibile ma la nostra democrazia ha retto. Non era per niente scontato. La nostra democrazia era ed aveva punti fragili. La stessa resistenza non aveva potuto o forse non era stata capace di cancellare i 20 anni di dittatura fascista.
La battaglia è stata vinta grazie a grandi uomini come il Generale Dalla Chiesa e magistrati come Falcone e Borsellino.
Ma non bastarono. Le cosiddette masse furono determinanti. Non passarono ne’ fascisti ne’ terroristi rossi.
È quello che ho detto alle due figlie Alice e Sara. Non siamo stati eroi. Abbiamo fatto solo il nostro dovere prima del 1980 e dopo il 1980. Difendendo questa nostra repubblica democratica. In verità avremmo anche voluto cambiarla. Non è stato possibile o non ne siamo stati capaci. Del resto la perfezione non è di questo mondo. Pazienza ma almeno ci abbiamo tentato e visto gli attuali tempi non è da poco.
PATRIZIO TOSETTO
“APPROVATO IL MIO ODG PER IL POTENZIAMENTO DELL’OSPEDALE DI CUORGNE’. ADESSO SI FACCIA IN FRETTA”
– “La maggioranza del Presidente Cirio ha dimostrato ancora una volta tutta la propria debolezza affrontando la delibera sulla collocazione del nuovo ospedale di Ivrea nell’Area dell’ex Montefibre. Cirio manda in frantumi la sua maggioranza proprio sul tema dell’edilizia sanitaria, uno dei più importanti per la Regione: FdI è uscita dall’Aula e gli ha voltato le spalle. Anche all’interno di Forza Italia, proprio il partito del Presidente, c’è stato il voto in dissenso di Fava e, persino Leone della Lega ha espresso la propria contrarietà. Ricca membro della Giunta si è astenuto. Tre assessori contro Cirio. Ora come pensano di stare ancora insieme? Il Piemonte e i Piemontesi non meritano questo” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“Nota positiva nel caos è stata l’approvazione dell’ordine del giorno da me presentato a sostegno del potenziamento di tutti i reparti e del pronto soccorso dell’ospedale di Cuorgnè. Il Partito Democratico, con questo atto, ha voluto ribadire che la strada da perseguire per valorizzare la sanità non è quella delle privatizzazioni, bensì quella degli investimenti pubblici per rilanciare le strutture esistenti” conclude Gallo.
In Piemonte 7.299 famiglie perderanno il reddito di cittadinanza, 4.615 solo in provincia di Torino.
Lasciarle senza protezione sociale è da irresponsabili, come lo è averle illuse di coinvolgerli in corsi di formazione mai partiti.
Ultimi abbandonati e premi agli evasori: questo è il Governo Meloni
Chiara Appendino – Facebook
Rdc, Iannò: “Il Comune attui vere politiche sociali”
Una misura assistenzialistica che si è rivelata un fallimento
Pino Iannò Torino Libero Pensiero:
“L’Assessore Jacopo Rosatelli invece di attaccare il Governo che non erogherà a partire dal mese di agosto il reddito di cittadinanza, dovrebbe iniziare a pensare a soluzioni, proprio per evitare che si inneschi una bomba sociale. E’ arrivato il momento di attuare vere politiche sociali, oltre a tagliare nastri e non aver risolto il problema dei senza tetto. A proposito, finito il periodo agostano, in breve tempo arriverà l’autunno e saremo di nuovo alle prese con il problema. Non basteranno proclami e soluzioni tampone, sarà un’emergenza peggiore, tra l’altro la struttura di via Traves è stata destinata ai migranti. Il reddito di cittadinanza era una misura nata con buoni propositi e diventata un enorme spreco di denaro pubblico. Uno spreco che si è manifestato con tantissime storie di cittadini che percepivano il reddito indebitamente. Le risorse stanziate per finanziare il reddito di cittadinanza non hanno “abolito la povertà”. La povertà è un problema legato essenzialmente alla mancanza di lavoro e tramite i centri per l’impiego, si doveva trovare un percorso d’inclusione lavorativa e ai comuni è stata lasciata la parte più critica, quella sociale. Anche perchè la povertà tocca molti altri aspetti, economici, familiari ecc. e su questo solo i servizi sociali hanno la giusta competenza per affrontare le molte problematiche e le fragilità con il Rdc non sono state risolte. Una misura assistenzialistica che senza politiche finalizzate alla crescita dell’occupazione, ha rappresentato un grande fallimento. Il problema di fondo è l’aver confuso un contributo alla povertà con una politica attiva per favorire il lavoro e ridurre la disoccupazione. Un errore che ha incrementato i problemi, senza risolvere lo scopo del reddito di cittadinanza, cioè l’assistenza economica e sociale per chi vive in uno stato di indigenza assoluta.”
Giuseppe IANNO’
Torino Libero Pensiero