POLITICA- Pagina 120

Valle (Pd): “Move in, che fine ha fatto il rimborso?”

“LA REGIONE L’AVEVA PROMESSO: AD OGGI NESSUNA NOTIZIA”

«È passata una settimana dall’approvazione della delibera regionale con la quale si è fatta marcia indietro sul divieto di circolazione degli Euro5. Una decisione mal comunicata e non preparata dalla Giunta Cirio, che avrebbe coinvolto circa 150mila veicoli, penalizzando famiglie, artigiani e piccoli imprenditori che non possono permettersi di cambiare auto e furgoni. Tuttavia, ancora non ci sono notizie per tutti quei cittadini che, preparandosi alla scadenza prima imposta e poi revocata da Cirio, hanno aderito al progetto Move-In (la cosiddetta ‘scatola nera’) spendendo 50 euro inutilmente. Il dispositivo, che consente di misurare un tetto massimo di km, ha un costo di 30 euro per l’installazione e di 20 euro per il canone annuale. Pare siano 2mila i piemontesi che lo avevano acquistato per poter circolare una volta che il blocco fosse diventato operativo. Peccato che per i possessori di Euro5 questo dispositivo oggi non serve più a nulla col decadere del divieto di circolazione. L’assessore Marnati aveva garantito che “chi ha acquistato il dispositivo Move-In verrà rimborsato e non è neanche tenuto a restituirlo”. Per ora questa promessa, come quella del Bonus abbonamenti, non si è fatta realtà. E gli automobilisti piemontesi che avevano installato il Move-In oltre che cornuti sono anche mazziati».

 

Accessibilità del Trasporto Pubblico, le richieste di Magliano

 In Piemonte a Giunta e Agenzia chiediamo uno sprint negli ultimi mesi di legislatura

Lunga la strada ancora da percorrere, come ammesso dallo stesso Assessore Gabusi: molto eterogenee restano le condizioni oggettive sul territorio regionale, una cabina di regia unitaria è più urgente che mai, ancora troppi mezzi e troppe infrastrutture presentano barriere architettoniche. Appena discussa in Consiglio la mia interpellanza sul tema: apprezziamo le risposte puntuali ricevute, chiediamo che agli utenti si chieda conto, nei prossimi sondaggi, anche di esigenze e grado di soddisfazione. Un servizio senza barriere è un’opportunità per tutti.

La Giunta lo afferma chiaramente: lungo la strada della piena accessibilità del servizio di trasporto regionale «iniziamo quasi da zero». Parole dell’Assessore Gabusi, che ha appena risposto alla mia interpellanza e che ringrazio per la puntualità dei dati forniti. Proviamo a fissare un obiettivo per i prossimi mesi: chiediamo che unica e organica sia la cabina di regia con il compito di gestire la transizione alla piena accessibilità, suggeriamo di indagare con lo strumento dei sondaggi (bene che si sia usato) non solo i flussi e la quantità degli spostamenti, ma anche le esigenze e il grado di soddisfazione dell’utenza, invitiamo la Giunta e l’Agenzia della Mobilità Piemontese a continuare con il massimo impegno fino alla fine della legislatura. Che molto resti ancora da fare è un dato di fatto. Le segnalazioni della sostanziale non accessibilità di molte stazioni e infrastrutture giungono con significativa frequenza, ascensori e scale mobili dell’unica linea di metropolitana a Torino sono troppo spesso non funzionanti per guasti e avarie, speriamo di non dover più registrare casi di segnali audio disattivati a bordo dei mezzi «perché danno fastidio», la capillarità del servizio è decisamente diseguale nell’ambito delle diverse aree del territorio regionale. Le iniziative diverse nei vari Comuni e il proliferare di applicazioni devono essere coordinate in maniera unitaria da un’unica cabina di regia, pena la dispersione di energie e la perdita di efficacia di misure ideate con le migliori intenzioni. Attualmente ci confrontiamo con livelli di accessibilità davvero troppo eterogenei a livello regionale: una diversità che emerge con evidenza dagli stessi sondaggi e che potremmo riassumere nella formula «Comune in cui nasci, accessibilità che trovi». Mi auguro e chiedo con forza che controlli e impegno continuino e anzi aumentino da qui alla fine della legislatura. L’Agenzia per la Mobilità continui a considerare prioritario l’obiettivo della piena accessibilità e continui a interloquire con le diverse aziende. Mezzi, infrastrutture, stazioni e fermate più accessibili sono più comodi e fruibili per tutti, a maggior ragione in una società che invecchia e in una fase di risorse pubbliche sempre più scarse.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

“Together 2023”: la politica si fa con la politica

A confronto il consigliere regionale Silvio Magliano e il parlamentare europeo Massimiliano Salini nel primo incontro della seconda edizione del Ciclo Together 2023”. Tema: la politica si fa con la politica,  la politica al centro il centro della politica “


Ha preso il via lunedì 18 settembre scorso alle 18 il primo degli incontri del ciclo Together 2023, presso la Tecnostruttura dell’area pedonale in via Jacopo Durandi 13, a ingresso libero.

L’incontro, dal titolo “La politica si fa con la politica, la politica al centro, il centro della politica” è  stato arricchito dagli interventi del Consigliere della Regione Piemonte Silvio Magliano e del Membro del Parlamento Europeo Massimiliano Salini, con l’introduzione e la moderazione affidati al Presidente del Centro Culturale  Pier Giorgio Frassati, Marco Giorgio.

“Quando ho iniziato a far politica -ha spiegato Silvio Magliano -, volevo vivere questa esperienza  come  vocazione e attenzione alla vita della polis, come era stato per Mauro Mauro, dal cui excursus politico avevo tratto ispirazione e insegnamento. Per me fare politica significa occuparsi delle reali necessità delle persone, di quei problemi che mi fanno  capire ancora più  a fondo la nostra società,  i suoi pregi ma anche le sue carenze. A me si sono rivolte, per esempio, persone che hanno conosciuto la malattia, ma non hanno ancora ricevuto un piano terapeutico adeguato, oppure coppie con ristrettezze economiche tali da non permettere loro di poter costruire una famiglia.

Sono contento di essermi adoperato perché  la Regione Piemonte  emanasse una legge sulla fibromialgia, un male ancora oscuro, di cui  poco si conosce,  ma che paralizza la vita della persona che ne è  malata, privandola delle forze fisiche e psicologiche”.

“La politica si fa con la politica- aggiunge il consigliere Silvio Magliano – e non con il populismo o con il tecnicismo. Serve a questo Paese  che ciascuno, sia che abbia sia che non abbia un ruolo nelle istituzioni,  si senta protagonista del proprio contesto, sia da stimolo a proposte e idee.

La buona politica deve avere un obiettivo, il bene di tutti, della polis, della persona, lontano da ogni deriva populista e tecnocratica. Deve essere un esercizio di democrazia”.

“Il populismo e la tecnocrazia- spiega il parlamentare europeo del PPE Massimiliano Salini – rappresentano i due modi con cui si è cercato di riempire il vuoto lasciato in passato dalla politica. Questi due aspetti hanno portato alla paura dello straniero, della fine del mondo per cause dovute alla strumentazione militare. La tecnocrazia cerca di giocarsi la partita con il potere sulla base delle tecniche e del tecnicismo. Ma c’è  qualcosa che viene prima del tecnicismo ed è  la visione globale della politica come rispetto della comunità  e come anelito alla libertà.

La politica non può  prescindere dalla passione, dal rispetto della libertà  e della gratuità . Ci può essere politica soltanto se non si escludono le libertà dell’uomo e del cittadino”.

MARA MARTELLOTTA

Gallo (Pd): “Seduta sconvocata. Il centrodestra dov’è?”

 “E’ QUESTO IL RISPETTO DI CIRIO PER IL PIEMONTE?”

 “La seduta del Consiglio regionale di oggi è stata sconvocata a causa della mancanza del numero legale. Il centrodestra, ancora una volta, ha dimostrato un profondo disinteresse per i lavori istituzionali e per i cittadini piemontesi che hanno assegnato ai Consiglieri il mandato a rappresentarli” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Dov’è il centrodestra? Ha già iniziato la campagna elettorale e ha deciso di disertare l’Aula di Palazzo Lascaris? Un comportamento simile è vergognoso e denota una mancanza di rispetto per le Istituzioni da parte di Cirio e della sua maggioranza, una maggioranza ridotta a brandelli che non fa partire neanche i lavori!” conclude Gallo.

Merlo: Centro, la lista dev’essere inclusiva di tutti i centristi

 Chi vuole superare il ‘bipolarismo selvaggio’ lo deve confermare con i fatti.

“Il Centro politico alle prossime elezioni europee dovrà essere il più possibile ‘inclusivo’. Se si
vuole mettere in crisi definitivamente il cosiddetto ‘bipolarismo selvaggio’, è giunto il momento per
unire tutte le varie sigle centriste, riformiste, democratiche che sono presenti in alcuni partiti e nei
rispettivi schieramenti maggioritari. Anche perchè un Centro politico e plurale è decisivo e può
decollare solo se si supera l’attuale frammentazione delle varie sigle, gruppi e partiti centristi.
Al riguardo, chi continua a definirsi centrista, moderato e riformista e rifiuta, al contempo, di dar
vita ad un partito di Centro, lavora indirettamente per consolidare questo bipolarismo sempre più
bislacco. Ecco perchè, adesso, serve un colpo d’ala e un vero atto di coraggio politico di tutti i centristi”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale “Tempi Nuovi-Popolari uniti”.

Napoli (Azione): “Meloni stia più in Italia”

 Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione:
Il presidente Meloni passa più tempo in viaggi all’estero che in Italia. Le missioni sono senza dubbio importanti per le relazioni internazionali, ma comincio a pensare che il suo sia un diversivo per distogliere l’opinione pubblica dalla grave situazione del nostro Paese.
I numerosi problemi che stiamo vivendo e le forti divergenze nella Maggioranza consiglierebbero al Presidente Meloni di rimanere in Italia più spesso per cercare di risolvere i problemi, che invece di ridursi stanno assumendo dimensioni preoccupanti: PNRR, sanità, MES, salario minimo, immigrazione (su quest’ultima si ricorda le promesse elettorali non mantenute?)
Le divergenze di Tajani sulle dichiarazioni di Salvini e la distanza di ieri tra Salvini a Pontida con i campioni dell’antieuropeismo di Marine Le Pen, e la presidente del Consiglio a Lampedusa con la Von Der Leyen confermano la distanza sempre maggiore fra i partiti del centrodestra.
La cosa curiosa è che tanto Salvini quanto Meloni continuano a ripetere che nella maggioranza regna l’armonia e la concordia. La questione ci espone al ridicolo in Europa.
La situazione, molto critica, consiglierebbe alla Meloni di rimanere molto di più in Italia e di non delegare la guida del Paese ad altri. Con i viaggi e l’assenza nel Paese i problemi rimangono insoluti.

La campagna del Pd parte dal Pinerolese

Venerdì 22 settembre i dieci consiglieri regionali, i due presidenti di provincia e i quattro sindaci Pd dei comuni capoluogo di provincia si troveranno a Piscina (To) per impostare la riconquista della Regione.

18.9.2023 – Chiarito che le elezioni regionali si svolgeranno il 9 giugno 2024, per evitare uno sperpero inutile di risorse e un accorciamento ingiustificato della legislatura, ora è il momento di preparare la campagna elettorale per ridare al Piemonte un’amministrazione competitiva con le altre grandi Regioni italiane.

A tal fine, il gruppo consiliare regionale del Partito Democratico ha scelto di ritrovarsi a Piscina (To), per valorizzare uno dei territori in cui il Tour Dem non aveva ancora fatto tappa, il Pinerolese.

Negli scorsi anni il gruppo aveva fatto la propria riunione annuale di programmazione a Roddino, Cossano e Guarene, per rendere protagoniste di volta in volta le varie aree geografiche, che non solo esprimono i consiglieri regionali del gruppo, ma rappresentano i diversi bisogni del Piemonte.

A Piscina saranno presenti Raffaele Gallo, Monica Canalis (consigliera del territorio), Domenico Rossi (segretario regionale del Pd), Daniele Valle, Diego Sarno, Alberto Avetta, Mauro Salizzoni, Sergio Chiamparino, Maurizio Marello, Domenico Ravetti, Stefano Lo Russo, Giorgio Abonante, Patrizia Manassero e Silvia Marchionini.

Una riunione che vedrà uniti i consiglieri regionali e gli amministratori provinciali e comunali dei capoluoghi di provincia, per coordinare gli sforzi della campagna elettorale, recependo le difficoltà degli enti locali e contrastando l’arretramento subito dal Piemonte in questi anni:

– la retrocessione nei LEA. Il Piemonte era primo in Italia nel 2017 per l’erogazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), ma nel 2023 era solo settimo (classifica ministeriale)

– il ridimensionamento del TPL- Trasporto Pubblico Locale

– la lotta al cambiamento climatico messa in secondo piano

– la carenza di innovazione sulle politiche abitative e sulla formazione di giovani e adulti

– le riforme sbagliate sul Gioco d’Azzardo Patologico e sugli affidi dei minori

Un quadro preoccupante, che rischia di farci perdere il treno dello sviluppo e del benessere sociale.

Meno annunci e più fatti, questo è ciò che vogliamo dare al Piemonte.

Piscina, introdurranno i lavori il sindaco Cristiano Favaro, il coordinatore del Pd del Pinerolese Luca Barbero e la consigliera Monica Canalis.

È previsto un momento foto con i giornalisti alle 12.30 presso il municipio di Piscina.

Raffaele GALLO, presidente gruppo consiliare Pd in Regione

Monica CANALIS, consigliera regionale Pd

L’importanza della memoria europea: il “Pannunzio” ricorda la risoluzione parlamentare

 

19.9.2019  LA STORICA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO CHE ANCORA INCONTRA INCOMPRENSIONI

Il Centro Mario Pannunzio nella giornata odierna vuole ricordare la Risoluzione P.E. “Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”. Adottato nell’ottantesimo anniversario del Patto Ribbentrop – Molotov, questo fondamentale documento afferma cose importanti.

1.      Con il 1945 NON abbiamo avuto la totale liberazione dell’Europa (punto D).«Dopo (…) la fine della Seconda guerra mondiale (…) per mezzo secolo altri paesi europei (…) occupati dall’Unione sovietica o soggetti alla sua influenza, hanno continuato a essere privati della libertà, della sovranità, della dignità, dei diritti umani e dello sviluppo socioeconomico»

2.      C’è stata la Norimberga del Nazismo ma rimane la «urgente necessità» di una Norimberga del comunismo (punto E).

3.      Mentre in alcuni Stati membri la legge vieta le ideologie comuniste e naziste, in altri si vietano le prime ma non le seconde. (punto F).

Poi la Risoluzione consegna raccomandazioni agli Stati membri.

A) Ricordare «l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista (…) invita gli Stati membri a condannare e contrastare ogni forma di negazione dell’Olocausto».

B) «Celebrare il 23 agosto come la Giornata europea di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari»: data che già esisteva dal 2008 ma da alcuni paesi (fra cui il nostro) poco osservata.

C) «Sensibilizzare le generazioni più giovani su questi temi, inserendo la storia e l’analisi delle conseguenze dei regimi totalitari nei programmi didattici e nei libri di testo di tutte le scuole».

D) Quindi l’indigesta equiparazione di tutti i regimi totalitari. «I regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità (…) Invita tutti gli Stati membri della UE a formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti e dal regime nazista».

Infine il Parlamento si rivolge ai capi della Federazione Russa. «Invita la società russa a confrontarsi con il suo tragico passato. [Il P. E. è] profondamente preoccupato per gli sforzi dell’attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici e a insabbiare i crimini commessi dal regime totalitario sovietico. Parole profetiche, se si pensa che nel 2019 in Occidente nessuno pensava alla piega che avrebbe preso la storia; ma evidentemente ben diversa era la percezione di quei popoli che con Russia confinano, i quali riuscirono a portare i loro stati d’animo nell’aula di Bruxelles.

Il Centro Pannunzio, agenzia culturale di un Paese occidentale, ribadisce l’importanza di una Memoria europea che, abbracciandone le sofferenze, accolga anche le sensibilità di tutte le genti di quell’Europa che chiamavamo d’Oltrecortina.

Merlo: Regionali Piemonte, i Popolari per una lista civica, centrista e plurale

No al massimalismo radicale della Schlein e al populismo anti politico dei 5 stelle.
“Per le prossime elezioni regionali piemontesi i popolari e i cattolici democratici che non
condividono la sinistra radicale, estremista e massimalista della Schlein e il populismo
demagogico e qualunquista dei 5 stelle, hanno il dovere politico, culturale e anche programmatico
di condividere un progetto politico ‘civico’ e ‘riformista’ che punti alla concretezza amministrativa e al buon governo del nostro territorio. Lo potremmo definire un ‘civismo centrista e popolare’.
Sotto questo versante l’iniziativa di una lista civica, e plurale, è lo sbocco più naturale e normale
per i popolari che hanno scelto di ricostruire il Centro a livello nazionale lontani dal radicalismo
dell’attuale sinistra e dal populismo anti politico”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale “Tempi nuovi-Popolari uniti”.