POLITICA- Pagina 106

Iannò, Torino Libero Pensiero: “Dopo due anni ‘revisione’ alla Giunta Lo Russo”

“Ci lamentavamo dei cinque anni dell’Amministrazione pentastellata e credevamo che il capoluogo piemontese avesse toccato il fondo. Ci siamo sbagliati, l’Amministrazione Lo Russo pare stia portando al termine l’opera di decadimento della città con il vuoto cosmico di programmazione e visione del futuro. Il rappresentante del centro sinistra torinese insieme alla sua squadra si è comportato peggio di Cimabue. Ma gli va riconosciuto un grande merito, sa essere un gran affabulatore, apparire in interviste quotidianamente piene di paroloni e con tale convinzione al fine di confondere l’interlocutore. Vedi “agenda digitale, innovazione urbana, sostenibilità ambientale,  mobilità urbana sostenibile, servizi per l’inclusione e l’innovazione sociale e per la rigenerazione urbana” tutti punti della campagna elettorale, ma di cosa stiamo parlando?

Intanto, dobbiamo fare la conta dei danni e delle ire dei torinesi. Ad iniziare agli attacchi al verde pubblico (vedi corso Belgio e parco del Meisino) e contemporaneamente abbiamo dovuto fare i conti con una giungla cittadina.

L’aumento di tutto ciò che si poteva aumentare, in ultimo il biglietto Gtt e i parcheggi nelle strisce blu, azienda che si trova con un debito monstre e di piano industriale non se ne parla e una metropolitana part time con l’eterno problema delle scale mobili sempre ferme.

Sul piatto tante altre cose su cui non si lavora. Una mobilità sempre più caotica, evviva le piste e le corsie ciclabili, anziani, bambini tutti sulle due ruote, giusto per mettere sempre più in difficoltà la viabilità urbana e senza contare le eterne buche, mai riparate.

La mancanza di un piano adeguato per i senza tetto, che hanno preso ormai la loro residenza in ogni dove.

Le periferie sempre più degradate, una città dei grandi eventi ereditati dalla precedente Giunta e una manifattura sempre più in fuga (in ultimo il Goethe Institute).

Per non parlare del proseguimento del Sistema Torino con le nomine nelle posizioni apicali di società pubbliche, società partecipate e fondazioni culturali, sempre e solo di una certa ideologia, ovviamente.

Il problema mai risolto delle anagrafi con le carte d’identità e i cambi di residenza da incubo, come una roulette russa.

Torino sempre meno attrattiva e con una fuga in avanti di tante aziende, a proposito Sindaco di Stellantis ne vogliamo parlare, o facciamo finta che sia definitivamente chiusa?

L’elenco potrebbe risultare lungo e noioso, ma un punto va aggiunto, notizia di questi giorni. I disagi delle mense scolastiche, con i bambini costretti, loro malgrado, a fare lo sciopero del panino, praticamente sono state toccate tutte le fasce di età della popolazione.

Sarebbe, forse, ora di scendere dal piedistallo, visto che il suo gradimento è sceso nella 47^ posizione della classifica dei sindaci e un buon bagno di umiltà nell’affrontare i problemi della città per cui è stato eletto. Auguri per l’altra metà del mandato, sperando non sia peggio di questa!

 

Pino IANNO’ Torino Libero Pensiero

 

Suicidio assistito, presidio Luca Coscioni

Dalle ore 9:30 di domani 7 novembre l’Associazione Luca Coscioni terrà un Presidio davanti al Consiglio Regionale, Via Lascaris 9 (Ingresso consiglieri), in vista della votazione prevista intorno alle 10,30 sull’ammissibilità della proposta di legge regionale di iniziativa popolare LIBERI SUBITO, denominata “Procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/2019 della Corte Costituzionale”. Nell’ambito delle competenze delle Regioni, la proposta di legge mira a definire ruoli, tempi e procedure delineate dalla Corte Costituzionale attraverso una sentenza immediatamente esecutiva, ferma restando l’esigenza di una legge nazionale che elimini le discriminazioni tra malati ad oggi sussistenti.

L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, tramite il Comitato Promotore Piemonte, il 28 Agosto scorso ha depositato presso la sede del Consiglio Regionale del Piemonte, oltre 11.300 firme, in luogo delle ottomila previste, di cittadini iscritti nelle liste elettorali per l’elezione del Consiglio Regionale del Piemonte. Hanno sottoscritto l’iniziativa 31 sindaci e abbiamo raggiunto quasi 600 comuni della Regione.

La presente proposta è stata dichiarata ammissibile dai Consigli Regionali di Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia e dalla Commissione di Garanzia piemontese.

“In mancanza di risposte complete ed in tempi certi – si legge in una lettera inviata dal Comitato Promotore ai consiglieri regionali -, i pazienti corrono il rischio di subire un veloce peggioramento delle proprie condizioni cliniche che, come nel caso sopra esposto, verranno privati definitivamente del diritto di scegliere sul proprio fine vita, costretti ad affrontare un’agonia contro la propria volontà, come capitato ad esempio a Sibilla Barbieri, cui è stato negato l’accesso alla morte volontaria assistita nonostante fosse in possesso dei requisiti stabiliti dalla Corte Costituzionale nella sentenza Cappato/Antoniani, e a Federico Carboni, conosciuto inizialmente come “Mario”, malato tetraplegico marchigiano, il primo paziente che, nel giugno 2022, ha potuto accedere alla morte volontaria medicalmente assistita solo a seguito di un iter durato oltre 22 mesi dall’inoltro della sua richiesta all’azienda sanitaria, plurime diffide e messe in mora e la proposizione di ben due ricorsi cautelari d’urgenza.

Suicidio assistito: +Europa a Torino davanti a Palazzo Lascaris

“PRESENTI AL PRESIDIO DI MARTEDÌ 7 NOVEMBRE IN DIFESA DELLA PROPOSTA DI LEGGE “LIBERI SUBITO” SOTTOSCRITTA DA 11.000 CITTADINI PIEMONTESI”

Martedì 7 Novembre ore 9.30 saremo presenti davanti Palazzo Lascaris con l’Associazione Luca Coscioni, promotrice della proposta di legge “Liberi Subito” sul suicidio medicalmente assistito, e con tutti coloro che vorranno manifestare in difesa dell’ammissibilità di un’iniziativa che ha raccolto più di 11.000 firme dei cittadini piemontesi. Proprio a quell’ora il Consiglio Regionale voterà infatti l’ammissibilità della legge che ha già superato il vaglio della Commissione di Garanzia. È una proposta di legge che non aggiunge nessun diritto ma detta tempi certi per un diritto già esistente, come da sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale (detta anche sentenza Cappato/Antoninani) e che quindi rientra a pieno titolo nel novero delle competenze sanitarie in capo alle Regioni. Saremo lì per dare forza ai consiglieri regionali che dovranno votare l’ammissibilità della proposta.

Europa Verde, a Collegno presentato un nuovo percorso politico

Sabato 4 novembre 2023, il Co-portavoce  Metropolitano di Torino di Europa Verde Frosina Fabrizio,  ha incontrato il Referente di  Collegno Fabio Finiguerra in compagnia di alcuni storici Verdi Di Collegno, per  afftontare alcune tematiche generali partendo dalla legge per il clima, presentata alcune settimane dal gruppo parlamentare, alle tematiche locali.

La principale analisi e’ stata fatta sul alcuni dei temi che I Verdi di Collegno ritengono che la futura governance della città,debba inseire nel proprio programma, come lo sviluppo delle Comunità energetiche,  lo sviluppo della mobilità, al piano regolatore, a pochi giorni dall approvazione della variante dell area ex Mandelli, alla tutela dei parchi cittadini e parco della Dora,  oltre al sostegno delle famiglie ,  al welfare di comunità  ed allo sviluppo sostenibile delle are industriali ma anche alla tutela del commercio  e al sostegno alle attività locali.

Su questi ed altri temi il Referente di Collegno Finiguerra, ed il Co-portavoce Metropolitano Frosina, hanno definito un ciclo di incontri  sul territorio, per ascoltare i cittadini ed illustrare le proposte, partendo anche dai Quartieri,  come Villaggio Dora  rappresentato  da Fabrizio Fantinel che si occuperà di raccogliere e rappresentare le esigenze di un area  di Collegno  che merita grande considerazione.

Alla riunione erano presenti anche due Verdi Storici come Aldo Molino e  Vito Gala, memorie storiche  della ambientalismo  di Collegno che con la loro esperienza supporteranno il  gruppo di Europa Verde di Collegno  che intende riportare con il Simbolo di Europa Verde -Verdi a un riferimento per tutto gli ambientalisti, animalisti e cittadini sensibili alle tematiche ambientali.

 

Merlo: Cirio e Lo Russo, senza ‘coesione istituzionale’ territori penalizzati

La sinistra si rassegni

“La collaborazione istituzionale tra il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il Sindaco
di Torino Stefano Lorusso è l’unica strada realisticamente percorribile per cercare di ottenere
risultati concreti che possono ricadere sul territorio. Il Pd della Schlein e i populisti dei 5 stelle
devono farsene una ragione. Non si può tradurre tutta la politica in propaganda e nella sistematica
denigrazione dell’avversario/nemico. E questo perchè il territorio piemontese, come quello della
provincia di Torino, non possono sacrificare sull’altare delle convenienze politiche ed elettorali del
Pd e della sinistra gli interessi concreti e reali dei territori circostanti. E questo vale anche, e
soprattutto, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato e Consigliere Nazionale Anci

Maserati di Grugliasco in vendita online: “Indegno epilogo”

Stellantis, (ex Bertone) / Accossato, Bacchin e Grimaldi: “Stabilimento  di una storia importante. Ora Cirio batta un colpo per impedire degrado e abbandono”
“Era noto da tempo che l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, avrebbe messo in vendita la struttura di corso Allamano entro il 2024. Leggere l’annuncio su un portale immobiliare online, tuttavia, aumenta il senso di amarezza e rabbia” – commentano Silvana Accossato (consigliera regionale Luv), Roberto Bacchin (segretario provinciale Sinistra Italiana) e il vice capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera dei Deputati Marco Grimaldi.
“Si tratta di un doppio fallimento: da una parte, le promesse disattese di ‘piani industriali ambiziosi’ e di “eccellenza mondiale” fatte da FIAT dopo aver acquistato le linee di produzione nel 2009. Dall’altro, la certificazione dell’ennesimo schiaffo incassato in silenzio dalla Regione Piemonte: ricordiamo bene l’incontro con Stellantis avvenuto l’anno scorso che il presidente Cirio ha definito ‘prezioso e fecondo, molto di prospettiva’. Trasferire a Mirafiori i duecento lavoratori rimasti a Grugliasco è il grande risultato che Cirio aveva in mente per rilanciare l’occupazione locale?”
“L’auspicio – concludono Accossato, Bacchin e Grimaldi – “è che lo stabilimento costruito nel 1959 dalla Bertone non diventi un ennesimo luogo di abbandono industriale nel torinese. Serve al più presto una fase di progettazione pubblica e partecipata, in grado di immaginare il futuro di questi spazi di oltre 100mila mq, con la partecipazione di enti locali, Città metropolitana e Regione Piemonte. Purtroppo leggere che sono stati messi in vendita su Internet, tra un appartamento appena ristrutturato e una villetta indipendente, non è certo il migliore dei biglietti da visita”.

Olimpiadi “torinesi”, Ruffino: “Il No del Cio è interlocutorio?”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Vorrei dare credito alle rassicurazioni del ministro Zangrillo sul carattere interlocutorio del “no” pronunciato dal Cio sull’utilizzo della pista di bob a Cesana e del trampolino a Pragelato. In tema di sostenibilità il Comitato olimpico è stato netto nella richiesta di smantellamento delle piste nel post-olimpico. Tanto il bob quanto il trampolino sono l’eredità complessa delle Olimpiadi invernali del 2006. Il loro ripristino è sicuramente meno costoso della costruzione di un nuovo impianto. Si tratta allora di fornire al Comitato olimpico le rassicurazioni necessarie: le piste saranno smantellate e le aree di Cesana e Pragelato rinaturalizzate per ottemperare al protocollo di sostenibilità voluto dal Cio.

     Spetta ora alla Città Metropolitana di Torino, competente su quelle aree, agire di conseguenza per sbloccare quel dossier e conservare in Italia la disputa di tutte le gare olimpiche.

Merlo: Montagna, l’industria della neve cambia registro. Il modello Pragelato

“Il nuovo modello di sviluppo della montagna richiede, d’ora in poi, investimenti profondamente
diversi rispetto ad un passato anche solo recente. Parlando dello sci alpino, se gli impianti di
risalita ad alta se non altissima quota resisteranno nel tempo, è indubbio che si tratta di un settore
che richiede una profonda inversione di rotta. A cominciare da un comprensorio di eccellenza, per
ragioni turistiche e sportive, come quello dei territori della Via Lattea. E puntare su discipline come
quello dello skiroll a Pragelato, accanto al rafforzamento e al potenziamento del fondo può
rappresentare, comunque sia, uno snodo decisivo per garantire una offerta turistica e sportiva che
vale per quasi tutto l’anno con gestioni facilmente governabili, costi contenuti e basso impatto
ambientale.
Insomma, la cosiddetta ‘industria della neve’ come è stata definita per molto tempo, non tramonta
ma dovrà tener conto del profondo cambiamento climatico da un lato e dei sostenuti e massicci
investimenti dall’altro per coprire la gestione e il buon funzionamento. Dunque, anche per il
Piemonte cambia inesorabilmente il modello di sviluppo della montagna ad alta quota e delle sue
concrete conseguenze sul turismo in quei territori”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato e Consigliere Nazionale Anci.

La Dc non torna. Ma i democristiani ci sono. Casini un esempio illustre e autorevole

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Chi continua a pensare che un giorno o l’altro possa tranquillamente ritornare l’esperienza della
Democrazia Cristiana, o pecca di ingenuità o di scarsa, se non nulla, conoscenza della storia
democratica del nostro paese. Una considerazione, questa, che è la diretta conseguenza di quello
che è stata la DC italiana. Perchè la Dc, come ormai noto ed acquisito, è stata un “prodotto
storico”, cioè un partito che va collocato in una precisa fase politica e storica del nostro paese. E,
come ricordava sempre un grande leader della DC, Guido Bodrato, “la Dc è come un vetro
infrangibile. Quando si rompe va in mille pezzi e non è più ricomponibile”. Una metafora, questa
che rende con sufficiente chiarezza che la Dc, il “partito italiano” per eccellenza, non è più
replicabile. Nè politicamente nè, tantomeno, sotto il profilo organizzativo. E lo dico, questo, per
sgombrare definitivamente il campo da comprensibili e del tutto giustificate tentazioni nostalgiche.
Ma se questa riflessione è un fatto sufficientemente oggettivo, almeno per quasi tutti gli
osservatori e i commentatori politici, è altrettanto indubbio che la presenza politica e culturale dei
“democristiani” non è affatto esaurita. Anzi. E quando dico i “democristiani” non penso alle
singole persone e al loro destino politico nei vari partiti presenti nella geografia politica italiana
ma, al contrario, al modo d’essere, alle scelte e alle politiche dei “democristiani”. È appena
sufficiente ricordare alcuni caposaldi costitutivi di questa cultura per rendersi conto che proprio
quella esperienza conserva una straordinaria attualità e modernità anche nella stagione politica
contemporanea. Dalla cultura della mediazione alla cifra politica riformista; dalla valenza del
pluralismo alla importanza della concertazione e dei corpi intermedi; dal rispetto delle istituzioni
democratiche alla qualità ed autorevolezza della classe dirigente; dalla considerazione
dell’avversario politico che non è mai un nemico irriducibile alla negazione alla radice di qualsiasi
forma di radicalizzazione del conflitto politico. E, dulcis in fundo, la presa d’atto che nel nostro
paese, a prescindere dal colore delle coalizioni politiche, si continua a governare sempre “al
centro” e “dal centro”. Una constatazione, questa, che si può tranquillamente evincere anche
dalle scelte concrete del governo Meloni. Al di là delle solenni e roboanti dichiarazioni della
campagna elettorale.
E la controprova di queste riflessioni, che adesso non vengono più smentite o rinnegate neanche
dagli storici detrattori della Democrazia Cristiana e della sua classe dirigente, sono la forte
considerazione e la profonda condivisione politica di chi non ha mai rinnegato quella storia
politica, culturale, istituzionale e di governo. Un nome fra tutti, forse l’esponente più autorevole e
rappresentativo di quel mondo, Pier Ferdinando Casini. E cioè, la considerazione bipartisan che
vengono particolarmente apprezzati lo stile, il metodo, i contenuti e la modalità del far politica di
tutti coloro che ricalcano un modello a cui non si può non fare riferimento se si vuole perseguire
una politica autenticamente democratica, riformista e profondamente rispettosa della stessa
Costituzione.
Per questi motivi, al di là e al di fuori delle legittime scelte politiche del momento, è abbastanza
evidente che dopo la sbornia populista e antipolitica di questi ultimi anni alimentata
principalmente dai 5 stelle, dopo l’altalena dei successi elettorali di singoli capi partito e delle
altrettanto rapide crisi di consenso, forse è arrivato il momento per ricomporre le svariate anime
centriste, popolari, civiche e riformiste del nostro paese. Pur senza alcuna regressione nostalgica.
Una iniziativa politica che si rende anche necessaria per consolidare quel “sentiment” politico,
culturale e di metodo che non si può improvvisare da parte di coloro che sono e restano estranei
se non addirittura alternativi a questa cultura politica e a questa tradizione di pensiero. Una
scommessa e una sfida politica che potranno rappresentare la vera novità del prossimo futuro
dopo il decadimento etico e culturale della politica che ha, purtroppo, caratterizzato la vita
pubblica del nostro paese in questi ultimi tempi.

+Europa Torino in piazza per la democrazia

Venerdì 3 novembre dalle 14 alle 16 in Piazza Castello fronte Prefettura il gruppo +Europa Torino scenderà in piazza per sollecitare la realizzazione della piattaforma per la raccolta firma digitale. Questa iniziativa si inserisce nella mobilitazione nazionale che +Europa organizza ogni venerdì per chiedere al governo di rendere effettiva l’entrata in vigore della piattaforma, pubblica e gratuita, per la raccolta delle firme necessarie a promuovere Referendum e Proposte di Legge di iniziativa popolare, che Palazzo Chigi è tenuto a realizzare in base alla legge approvata nella scorsa legislatura che introduce la firma digitale.

“Più che una protesta, la nostra è la pretesa che il governo rispetti la legge che prevede la realizzazione della piattaforma per la raccolta delle firme digitali, che sarebbe dovuta avvenire  entro il 31 dicembre 2021. La piattaforma per le firme digitali è uno strumento essenziale per rivitalizzare la nostra democrazia in crisi, proprio adesso che si parla tanto del calo della partecipazione al voto e della lontananza dei cittadini dalla politica. Il governo sta boicottando questo strumento fondamentale. Non se ne può davvero più: non sarà che il Governo ha paura della partecipazione democratica?”, ha dichiarato il segretario di +Europa, Riccardo Magi