“Ci lamentavamo dei cinque anni dell’Amministrazione pentastellata e credevamo che il capoluogo piemontese avesse toccato il fondo. Ci siamo sbagliati, l’Amministrazione Lo Russo pare stia portando al termine l’opera di decadimento della città con il vuoto cosmico di programmazione e visione del futuro. Il rappresentante del centro sinistra torinese insieme alla sua squadra si è comportato peggio di Cimabue. Ma gli va riconosciuto un grande merito, sa essere un gran affabulatore, apparire in interviste quotidianamente piene di paroloni e con tale convinzione al fine di confondere l’interlocutore. Vedi “agenda digitale, innovazione urbana, sostenibilità ambientale, mobilità urbana sostenibile, servizi per l’inclusione e l’innovazione sociale e per la rigenerazione urbana” tutti punti della campagna elettorale, ma di cosa stiamo parlando?
Intanto, dobbiamo fare la conta dei danni e delle ire dei torinesi. Ad iniziare agli attacchi al verde pubblico (vedi corso Belgio e parco del Meisino) e contemporaneamente abbiamo dovuto fare i conti con una giungla cittadina.
L’aumento di tutto ciò che si poteva aumentare, in ultimo il biglietto Gtt e i parcheggi nelle strisce blu, azienda che si trova con un debito monstre e di piano industriale non se ne parla e una metropolitana part time con l’eterno problema delle scale mobili sempre ferme.
Sul piatto tante altre cose su cui non si lavora. Una mobilità sempre più caotica, evviva le piste e le corsie ciclabili, anziani, bambini tutti sulle due ruote, giusto per mettere sempre più in difficoltà la viabilità urbana e senza contare le eterne buche, mai riparate.
La mancanza di un piano adeguato per i senza tetto, che hanno preso ormai la loro residenza in ogni dove.
Le periferie sempre più degradate, una città dei grandi eventi ereditati dalla precedente Giunta e una manifattura sempre più in fuga (in ultimo il Goethe Institute).
Per non parlare del proseguimento del Sistema Torino con le nomine nelle posizioni apicali di società pubbliche, società partecipate e fondazioni culturali, sempre e solo di una certa ideologia, ovviamente.
Il problema mai risolto delle anagrafi con le carte d’identità e i cambi di residenza da incubo, come una roulette russa.
Torino sempre meno attrattiva e con una fuga in avanti di tante aziende, a proposito Sindaco di Stellantis ne vogliamo parlare, o facciamo finta che sia definitivamente chiusa?
L’elenco potrebbe risultare lungo e noioso, ma un punto va aggiunto, notizia di questi giorni. I disagi delle mense scolastiche, con i bambini costretti, loro malgrado, a fare lo sciopero del panino, praticamente sono state toccate tutte le fasce di età della popolazione.
Sarebbe, forse, ora di scendere dal piedistallo, visto che il suo gradimento è sceso nella 47^ posizione della classifica dei sindaci e un buon bagno di umiltà nell’affrontare i problemi della città per cui è stato eletto. Auguri per l’altra metà del mandato, sperando non sia peggio di questa!
Pino IANNO’ Torino Libero Pensiero