FDI, pista ciclabile di 7 metri: interpellanza
Continua a far discutere la pista ciclabile di corso Umbria lunga 7 metri e mezzo, definita da molti la pista ciclabile più corta al mondo.
A sollevare la polemica questa volta è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 4, Raffaele Marascio, che ha presentato un’interpellanza diretta all’assessore alla viabilità Chiara Foglietta per richiedere chiarimenti in ordine alla nuova opera che sta tanto facendo discutere nelle ultime ore.
”Ci sorprende come qualcuno cerchi di far passare quest’opera, addirittura come un record di cui la nostra città possa vantarsi” dichiara Raffaele Marascio ” Siamo davanti all’ennesima scelta quanto meno dubbia sulla viabilità che viene fatta all’interno della nostra città per inseguire l’ecologismo sfrenato. Farebbe ridere, se non fosse che questo progetto è stato realizzato con fondi pubblici, in particolare con i fondi del PON Metro, il programma operativo nazionale unitario di interventi per lo sviluppo urbano sostenibile” continua – ”Ho presentato un’interpellanza diretta all’assessore alla viabilità Foglietta per chiedere conto del senso di questa opera e per conoscere l’entità dei fondi impiegati per la sua realizzazione. È giusto che i cittadini sappiano come vengono spesi i loro soldi”
Raffaele Marascio – capogruppo Fdi circoscrizione 4
“Per i Popolari centristi e riformisti l’alleanza in vista delle prossime elezioni regionali non può
esserci con chi fa del radicalismo e del populismo la sua cifra politica distintiva. A maggior
ragione quando c’è anche una differenza programmatica fondamentale e decisiva. Basti pensare,
per fare un solo esempio, alla netta – e peraltro coerente – contrarietà del partito dei 5 stelle alla
Tav Torino-Lione.
E la scelta politica conseguente, almeno per i Popolari che coltivano una prospettiva centrista e
riformista, non può essere che quella di aderire ad una lista ‘civica’, centrista e con una spiccata
cultura di governo. Una scelta, questa, che quasi si impone di fronte ad un quadro politico che,
comunque sia, inizia ad essere più chiaro dopo la stagione populista e demagogica dei 5 stelle”.
Giorgio Merlo, dirigente nazionale “Tempi Nuovi-Popolari uniti”.
DATEGLI UN PAIO DI FORBICI E SOLLEVERA’ IL MONDO
11 Novembre 2023
“Il Marchese del Grillo colpisce ancora. In questi giorni è veramente molto impegnato e indaffarato, lo ricorderemo sicuramente negli annali come il Sindaco delle inaugurazioni, grazie ai successi dell’Amministrazione precedente. Andiamo per ordine.
Si è fatto fotografare e ha dato il benvenuto ai grandi atleti del tennis delle ATP, peccato (forse se n’è dimenticato) che in Consiglio comunale buttò le palline da tennis, convinto che non ci venissero assegnate.
Speriamo che non si accorgano che abbiamo le strade di un Paese in via di sviluppo, ah già le buche sono sempre le stesse. Pure durante la presentazione delle ATP NItto Finals presso Casa Tennis in piazza Castello, non ha perso occasione di parlare della transizione ecologica, è proprio un ritornello imparato a memoria.
L’altro ieri ha inaugurato il giardino Michele Pellegrino, altro taglio di nastro.
Ieri inaugurazione in corso Marconi e anche questo è frutto dell’Amministrazione Appendino.
Ma i nastri non sono ancora finiti? Dategli un paio di forbici e solleverà il mondo!
Le sorprese non finiscono qua, perchè il Primo Cittadino ha anche deciso che la comunicazione istituzionale si sostituisce al dibattito nelle sedi opportune.
Una consuetudine che dimostra una mancanza di rispetto verso le funzioni del Consiglio comunale, visto che il Bilancio di Previsione dovrebbe essere presentato nelle competenti Commissioni consiliari.
Un Bilancio costruito sulle inefficienze che da tempo lamenta l’opposizione, le buche, il verde pubblico e l’illuminazione, ma che da quanto si apprende, non parla di aumento di risorse in ambito sociale e per fortuna non prevede aumenti. Ci mancherebbe, è stato aumentato tutto quanto fosse nelle competenze del Primo Cittadino. Non siamo ancora a metà mandato, speriamo che il futuro ci riservi ancora tante inaugurazioni e nessun aumento di tasse!”
Pino IANNO’ Torino Libero Pensiero
La Dc non c’è più ma ritorna il Pci
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
La Dc è consegnata alla storia e qualunque tentativo che viene messo in campo per farla rinascere è destinato a sbattere contro gli scogli. Come l’esperienza concreta ha puntualmente confermato in questi ultimi trent’anni. Ma, al contempo, stanno ritornando i vari tasselli che hanno segnato ed accompagnato la storia del Pci. Certo, si tratta di un confronto che deve necessariamente tenere conto del mutamento radicale della politica e delle stesse fasi storiche nel nostro paese. I grandi partiti popolari e di massa del passato non esistono più. Sono stati sostituiti da cartelli elettorali, partiti personali, partiti proprietari e partiti del capo. Ma è indubbio che persistono i vizi e le virtù, come si suol dire, dei vecchi partiti anche nella politica contemporanea seppur con nuovi soggetti e altri protagonisti. E, nello specifico, stanno ritornando uno ad uno, pur tenendo conto delle profonde differenze storiche, politiche, culturali, di costume ed ambientali, alcuni elementi che hanno contraddistinto le esperienze del passato. Tanto sul fronte moderato quanto su quello progressista. Ma è proprio su quest’ultimo versante che si registra una straordinaria somiglianza del cosiddetto ‘nuovo corso’ del Pd della Schlein con il vecchio Pci. Pur non essendoci più, come ovvio, una Democrazia Cristiana a cui ci si deve contrapporre e che dispiega una politica e una prassi democratica, riformista e con una spiccata cultura di governo. Perchè su questo versante, la segreteria della Schlein è alquanto chiara e netta.
E i tasselli di questa somiglianza sono abbastanza semplici da snocciolare: opposizione frontale alla maggioranza di governo; una presunta, e neanche tanto nascosta, ostentazione della ‘superiorità morale’ nei confronti degli avversari politici; il ricorso sistematico alla ‘piazza’ come elemento salvifico e miracolistico per affrontare e risolvere i principali nodi politici; il ritorno al collateralismo’ con il mondo sindacale di riferimento, cioè la Cgil, l’ormai celebre e famosa ‘cinghia di trasmissione’; il sostanziale rifiuto del dialogo e del confronto – anche su temi importanti e dedicati come la riforma costituzionale ed istituzionale – perchè con il ‘nemico’ politico irriducibile non si tratta; e, in ultimo, la puntuale conferma che quando la sinistra non è al governo persiste il rischio concreto o della “torsione autoritaria” o della “svolta a destra” o del “ritorno del regime” o del “golpe strisciante” o del sostanziale “rinnegamento e tradimento dei principi e dei valori della Costituzione repubblicana”. Insomma, la solita e ormai persin macchiettistica “minaccia fascista”. Un campionario che per quasi cinquant’anni si è scagliato contro la Democrazia Cristiana e larga parte della sua classe dirigente e che poi si è trasferita meccanicamente a Berlusconi e poi a Renzi a conclusione della sua segreteria nazionale del Pd, e quindi a Salvini e adesso, e a maggior ragione, contro il centro destra a guida Giorgia Meloni. Cambia, cioè, l’interlocutore politico ma l’accusa politica specifica resta sempre la stessa. Ossia, detta in termini ancora più semplici, senza la sinistra al potere la democrazia è sempre a rischio. E, con la democrazia, la tenuta dello Stato di diritto e addirittura la permanenza delle libertà democratiche e sociali.
Ora, se con il Pci c’era una classe dirigente di straordinario livello e di rara qualità, è di tutta evidenza che invece con il nuovo corso del Pd della Schlein e il ritorno di una sinistra radicale, massimalista ed estremista, si ripropone il tema di come far ripartire quella “cultura della mediazione” e quella “politica del confronto” che erano, e restano, i tasselli cardinali della tradizione e del pensiero autenticamente democratico. Per larga parte frutto e conseguenza anche dell’influenza del pensiero cattolico democratico e popolare. Per questi motivi è fondamentale in questa fase politica – anche in vista del dibattito sulla riforma istituzionale e costituzionale che è decollato dopo la presentazione da parte del Governo del relativo progetto – far sì che le forze riformiste e tutti coloro che hanno una concezione autenticamente democratica e costituzionale della politica, non facciano la politica dello struzzo ma si assumano la responsabilità e il compito – politico, culturale e di metodo – di partecipare attivamente al confronto politico battendo alla radice quel tentativo di radicalizzare il conflitto e di delegittimare moralmente e politicamente l’avversario/nemico. Perchè in gioco, ancora una volta, ci sono la qualità della nostra democrazia e la stessa credibilità delle nostre istituzioni.
Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, già assessore regionale del Piemonte, è stato assolto dall’accusa di falso elettorale. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Paolo Gallo, del tribunale di Torino: “il fatto non sussiste”, valida anche per altri due imputati. La procura della repubblica aveva chiesto otto mesi di reclusione.
L’odg del Consiglio regionale
Il presidente Stefano Allasia ha convocato il Consiglio regionale martedì 14 novembre, dalle 10alle 19, con sindacato ispettivo alle 9.30 e question time alle 14. All’ordine del giorno il proseguimento del Ddl 218 sul sistema integrato di orientamento, formazione e lavoro, il 222 per istituire il Parco Cinque laghi di Ivrea, il testo unificato sulla fibromialgia e le delibere sul programma di ricerca dell’Ires Piemonte e sul Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2024-26.
Si riuniscono anche le Commissioni.
Con impegni chiari e scritti nero su bianco, portare il Bob olimpico a Cesana è ancora possibile: lasciano una speranza le parole chiare e nette pronunciate poco fa da Giovanni Malagò, Presidente CONI, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico Sportivo del CUS. Mi auguro che seguano fatti altrettanto chiari da parte della politica, a cominciare dal Governo. Mi auguro davvero che l’Esecutivo abbia la volontà di fornire le garanzie richieste sia dal punto di vista tecnico sia da quello economico e che queste arrivino celermente, affinché ci siano poi i tempi tecnici necessari per gli interventi progettuali, tecnici e strutturali. La speranza c’è, l’occasione non si deve sprecare.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Emergenza carcere: visita Pd e Radicali
DOPO L’ULTIMA AGGRESSIONE
A seguito dell’aggressione di un detenuto ad un agente in servizio, avvenuta nei giorni scorsi, venerdì 10 novembre, una delegazione politica composta da Daniele Valle (Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e Consigliere regionale del PD) e Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani), visiterà la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, e nell’occasione incontreranno le rappresentanze dei lavoratori, che da tempo denunciano una drammatica situazione di sovraffollamento, di carenza di spazi, eccessivi carichi di lavoro, tensioni e casi di aggressione.
Al termine della visita, verso le ore 12, fuori dai cancelli del carcere si terrà un incontro stampa per illustrare ai giornalisti quanto osservato all’interno della struttura.