LIFESTYLE- Pagina 89

Viaggio infinito

LIBERAMENTE di Monica Chiusano
Colui che vuole viaggiare felice deve viaggiare leggero e consapevole….
Un viaggio non comincia nel momento in cui partiamo né termina nel momento in cui giungiamo a destinazione . In verità esso comincia molto tempo prima nella danza della nostra avventura mentale e non finisce mai.
Il nastro dei ricordi continua a srotolarsi e a scorrerci dentro anche dopo che ci siamo fermati.
È una sorta di virus, un’amabile malattia sostanzialmente incurabile!

Non solo birra all’Oktoberfest di Zoom

L’Oktoberfest, la tradizionale festa folkloristica, che si celebra ogni anno tra fine settembre e inizio ottobre, è ormai famosa in tutto il mondo. Da Monaco, dove è nata, ha presto colonizzato molti paesi, affascinando per i suoi usi e costumi e conquistando tutti gli amanti della birra.

Ma l’Oktoberfest a ZOOM Torino sarà molto di più!

Per due lunghi week end, dal venerdì alla domenica (22/23/24 settembre & 29/30 settembre e 1° ottobre) il bioparco di Cumiana sarà invaso dalle tipiche atmosfere bavaresi tra giochi, musica e, naturalmente, tanta birra.

I visitatori saranno accolti nel Mora Mora Village, un’area a tema ispirata ai vecchi locandieri tedeschi dove si potranno degustare i piatti tipici come pretzel o dolci, accompagnati da una selezione di birre artigianali o partecipare al “All you can grill” con carne grigliata illimitata.

Non mancherà anche l’animazione per i più piccoli, per una giornata di vero divertimento! Giochi, laboratori educativi a tema Rhino (dalle 14.00 alle 16.00 in Senga Bay), la piscina di fieno dove poter saltare e rotolarsi a stretto contatto con la natura e la possibilità di bere la “burrobirra” la bevanda analcolica resa famosa dalla saga di Harry Potter.

Per i più grandi, invece, tante ore di musica live con differenti band ospiti che proporranno concerti di musica folk occitana e performance di balli tipici tradizionali (Mora Mora Village): dai Melty Groove (venerdì 22 a partire dalle 17:00) ai Li Destartavelà (sabato 23 a partire dalle 11:30), dai Lou Pitakass (domenica 24 a partire dalle 11:30) ai BGroovie (venerdì 29 dalle ore 17:00, sabato 30 dalle ore 17:00 e domenica 1 dalle ore 11:30).

Sabato 30 alle ore 11:30, inoltre, esclusiva masterclass di danze occitane con Daniela Mandrile, la ballerina che, per prima, esportato questo tipo di danza in contesti nazionali ed internazionali.

Ma l’Oktoberfest è anche conservazione: il 22 settembre si celebra infatti il “rinoceronte international day”. Non mancherà un’iniziativa promossa dalla Fondazione Zoom dedicata ad uno degli ospiti del parco: il rinoceronte. Grazie al progetto “Una birra per il Rhino” e al supporto di Menabrea (sponsor dell’evento), parte del ricavato derivante dalle birre vendute durante il Festival sarà devoluto a sostegno del progetto di salvaguardia dei rinoceronti in Sudafrica, promosso dalla CRI (Conservation Risk Inititive), che si impegna nella tutela e conservazione di questi preziosi animali a rischio di estinzione, combattendo il bracconaggio.

Presenterà il progetto e le attività a supporto, il 23 settembre (ore 16.00 @ habitat rinoceronti e ore 17.30 @ Mora Mora Village) Davide Bomben (Presidente dell’Associazione Italiana Esperti d’Africa, capo istruttore della Noctuam Poaching Prevention Academy, Accademia di formazione per ranger antibracconaggio e direttore dalla CRI).

Oltre all’evento Oktoberfest, sarà naturalmente possibile visitare tutto il parco – dalle 10.00 alle 23.00 – alla scoperta degli habitat del parco e degli oltre 300 animali ospitati, oltre a poter partecipare ai talk con i biologi in programma.

Tutti gli eventi del Paulaner Oktoberfest Cuneo 2023

Saranno più di 60 gli spettacoli programmati dalla Sidevents sui due palchi del Paulaner Oktoberfest Cuneo 2023 che si terrà fino all’8 ottobre presso l’area del Palazzetto dello Sport di Cuneo (via Aldo Viglione 1, frazione di San Rocco Castagnaretta), dove il grande evento resterà aperto tre settimane consecutive dal giovedì alla domenica, per un totale di 12 giorni.
Domanidomenica 24 settembre, il Paulaner Oktoberfest Cuneo ospiterà il raduno del Vespa Club Cuneo, mentre l’area del garden sarà impegnata da pomeriggio a sera tra musica e danze country.
Nel padiglione principale, invece, i canti bavaresi dei Kuni Kumpel inizieranno già dall’ora di pranzo e torneranno per la cena.
Nel pomeriggio, il ritorno dei cheerleader dell’associazione Le Nuvole che si esibiranno sul palco e tra il pubblico con incredibili acrobazie e coreografie.
Per maggiori informazioni e aggiornamenti è possibile visitare il sito www.oktoberfestcuneo.it

Torna il mercato della terra di Slow Food

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Questa domenica sul piazzale di fronte a Eataly Lingotto.

 

Ritorna dopo la pausa estiva l’appuntamento domenicale con il Mercato della Terra di Slow Food: domenica 24 settembre, dalle ore 9 e fino alle 19 sul piazzale di fronte a Eataly Lingotto in via Fenoglietti 14.

Anche questa volta sarà coinvolta una selezione di produttori tra i migliori del territorio: produttori di Presìdi, Maestri del Gusto, aderenti al Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino e molto altro. Al centro dell’attenzione stagionalità, biodiversità e filiera corta.

I produttori presenti domenica saranno:

  • Cascina Bonetto | Lusernetta (TO). Antiche varietà di mele piemontesi Presidio Slow Food: fresche e trasformate (succo, aceto, pacioc)
  • Cascina Piola | Capriglio (AT). Peperone di Capriglio Presidio Slow Food: fresco e trasformato
  • Cucun | Saluzzo (CN). Trasformati a base di Ramassin della Valle Bronda Presidio Slow Food: succo, sciroppo, liquore, composte
  • Green Italy | Borgomasino (TO). Trasformati a base di canapa
  • Il miele di Laura G. e Beelovers | Portacomaro (AT). Miele di alta montagna Presidio Slow Food
  • La Bessa | Magnano (BI). Nocciola Tonda Gentile Trilobata
  • La Monetina d’argento |Torino. Lollipop alla frutta e composte.
  • Mosto Ardente | Castellino Tanaro (CN). Senape di Langa e salse al peperoncino
  • Pane Urbano | Cantavenna (AL). Pane artigianale da farine biologiche e lievito madre
  • Società Agricola Pozzatello | Orbassano (TO). Sedano rosso di Orbassano Presidio Slow Food e frutta e verdura di stagione
  • Zafferano di Pralormo | Pralormo (TO). Zafferano bio

Al Mercato della Terra di Torino naturalmente non si farà soltanto la spesa. Come accade in tutti gli altri mercati contadini di Slow Food, alla compravendita si affiancanoattività di didattica: occasioni perfette per approfondire e scoprire le eccellenze e le tradizioni del territorio e non solo. In particolare, assieme a Mosto Ardente la Scuola di Eataly organizza l’esperienza “La senape dal chicco al piatto”: laboratorio pratico per imparar ei segreti per un’ottima senape, come quella di Dijon ma nella versione langarola. Bisogna prenotare il proprio posto suwww.torino.eataly.it.

Il mio vestito non è un invito

Anche quest’anno, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, organizzerò una serie di eventi.

Ho sempre pensato che le panchine rosse, le scarpe rosse, i girotondi e analoghe manifestazioni siano perfettamente inutili, perché non sono necessarie a ricordare a chi abbia perso una sorella, la madre o la figlia per mano di un femminicida o se la ritrovi sfigurata dall’acido che il fenomeno non soltanto è vivo e ben radicato, ma i casi sono in aumento, almeno nel nostro Paese.

Tuttavia è opportuno far conoscere a chi sia vittima di stalking, di violenza psicologica, fisica e sessuale quali mezzi e quali supporti la legge metta a disposizione delle vittime perché troppo spesso queste si sentono abbandonate, lasciate in balìa di persone che sembrano più curiose che interessate ad aiutare e, ancor più, portare a conoscenza di eventuali vittime in che modo altre vittime siano riuscite a recidere il legame con l’orco.

Il cosiddetto codice rosso, cioè la serie di norme approvate nel 2019 (legge 69), ha apportato sostanziali modifiche al codice penale ed a quello di procedura penale in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Si pensi, per esempio, che nel caso di vitriolage (cioè la deturpazione del viso mediante acido) è prevista una pena da 8 a 14 anni di reclusione; se dal fatto deriva la morte della vittima, la pena è dell’ergastolo.

Ma le novità più importanti introdotte dal codice rosso sono il patrocinio gratuito per le vittime, cioè pagato dallo Stato senza riferimento ad altri requisiti (reddito, ecc.), e la procedibilità d’ufficio. Cosa significa questo? Prendiamo, ad esempio, l’art. 572 c.p. “Maltrattamenti contro familiari e conviventi”. Si può procedere d’ufficio, quindi anche in assenza di una querela sporta dalla vittima ma, ad esempio, quando il vicino di casa della vittima chiama le forze dell’ordine perché sente urlare, piangere o la madre della vittima percepisce che qualcosa non vada. Da notare che il minorenne che assiste ai maltrattamenti è considerato persona offesa dal reato.

La procedibilità d’ufficio ha risolto uno dei principali impedimenti della giustizia: la paura da parte della vittima di ritorsioni da parte del compagno violento per averlo denunciato.

Vista così l’intera questione della violenza di genere sembrerebbe andare verso una soluzione; purtroppo no, anzi. La riforma Cartabia, dal nome dell’allora Ministro che ne fu l’autore, nelle intenzioni dell’ideatrice avrebbe dovuto snellire tutta la giustizia accorciando i tempi, digitalizzando, e così via  Peccato che, prevedendo il ricorso a personale a tempo determinato fino ad un massimo di neanche tre anni, abbia visto una fuga di questi addetti verso lavori a tempo indeterminato con il risultato che alcuni tribunali ora non riescono a smaltire gli arretrati con il rischio di far cadere in prescrizione numerosi procedimenti.

Finora, però, abbiamo parlato solo dell’aspetto punitivo del problema; sarebbe opportuno, in una società che si reputa civile, educare i cittadini al rispetto non soltanto delle donne o di qualcuno, ma di tutte le persone, indipendentemente da genere, religione, ceto sociale, reddito, ideologia politica o tendenze sessuali.

Escludendo i soggetti di interesse psichiatrico, quali gelosi patologici e schizofrenici, sembrerebbe evidente che i comportamenti che generano poi la violenza domestica e fisica siano prevalentemente di origine culturale: la femmina dev’essere sottomessa al maschio, la moglie deve servire ed obbedire mentre il maschio sviuppa le piaghe da decubito sul divano davanti alla tv, il marito può uscire con gli amici e andare alla partita di calcetto mentre la moglie, riordinata la casa e messi a nanna i figli, potrà guardare un reality alla televisione.

Una speranza sembra venire dai giovani che, complice gli scambi culturali con Paesi più evoluti del nostro e lontani da slogan mediatici inutili, hanno appreso cosa sia la parità di genere, hanno capito che in una coppia entrambi devono contribuire alla gestione della casa e della vita comune, che hanno entrambi gli stessi diritti e doveri; forti preoccupazioni destano alcuni stranieri per i quali la moglie è un intermezzo tra il marito ed il materasso o un punching ball di carne.

Io ritengo che l’educazione debba partire innanzitutto dalla famiglia, arrivando alla scuola quando ormai l’imprinting è avvenuto e, con esso, talvolta la deprivazione affettiva: in alcune famiglie arretrate si continua a sperare che il figlio sia “maschio”, neanche dovesse zappare la terra o portare in spalla il cemento, dimenticando che ora è possibile assegnare ai figli entrambi i cognomi e che, dunque, è possibile perpetuare il cognome della famiglia anche in assenza di eredi maschi. Che dire poi dei ruoli tipicamente maschili o femminili, quali operaio, magazziniere, vigile del fuoco, imbianchino o taxista che sono ancora visti come mestieri tipicamente maschili o, per contro, segretaria d’ufficio o cassiera del supermercato, tipicamente femminili.

Molti uomini commentando la mia attività in favore delle donne mi domandano chi me lo faccia fare a perorare una causa che non mi riguarda; rispondo che non è questione di aiutare una donna o che io sia maschio. Se le donne ricevessero il rispetto che meritano e gli uomini guardassero alle donne come ad individui aventi pari diritti e non ad esseri sottomessi, non sarebbero soltanto le singole donne a trarne vantaggio ma l’intera società, alla quale appartengo anch’io, come loro.

Sergio Motta

I gioielli CreaTo di Barbara Lorenzo e i profumi di Laura Vanetti a Casa Zuccala

MARENTINO – Le essenze Casa Zuccala parfum di Laura Vanetti si sposano perfettamente con le creazioni di gioielli artigianali  CreaTo di Barbara Lorenzo per celebrare la donna attraverso due must, i profumi e i gioielli.

Saranno esposte a Marentino,  a Casa Zuccala, il 24 settembre prossimo dalle 10 alle 19.

“Con Laura condivido la creatività  – ha spiegato Barbara  Lorenzo – Lei l’ha espressa nei profumi, io nei miei gioielli, l’artigianalità  rappresenta il nostro valore aggiunto. A Marentino presenterò una selezione delle mie collezioni, dagli orecchini in legno della linea Art dedicati a grandi opere artistiche e ai loro creatori. Leggeri, colorati, tra questi quelli dedicati a Frida kHalo, una grande donna che amo e che ha ispirato la mia creatività.

Sarà  poi presente la collezione Ceramiche, che spazia dagli orecchini ai bracciali, colorati e allegri, adatti a serate di gala e alla donna che ricerca nella semplicità l’eleganza.

Il vero protagonista è l’upcycling.

“Ho raccolto la sfida – spiega Barbara Lorenzo – della sostenibilità  e l’ho tradotta in una collezione chiamata “Officine” che recupera, dando nuova vita e aumentando il valore degli oggetti, indirizzandoli verso una fine diversa o verso utilizzi in ambiti diversi. È  il caso dei dadi e delle rondelle che solitamente sono utilizzate in edilizia. La mia creatività mi ha portato a realizzare gioielli molto originali, unici e ecosostenibili”.

“Ci sarà anche spazio per gioielli più semplici. È  il caso della  collezione di Natale che propone anelli e bracciali in tema”.

“La Fiera del Miele e Marentino mi ispirano con l’operosità  instancabile delle api. I miei gioielli sono come il miele, sono preziosi perché artigianali e figli di una continua creatività  e curiosità.

Con Laura vi aspettiamo a Casa Zuccala!”

Casa Zuccala, via Profonda 0, Marentino

MARA MARTELLOTTA

#blubardo: il fascino del cielo blu di Bardonecchia

Un hashtag di creatività e bellezza per gli iscritti al gruppo Facebook “ Bardolovers, innamorati di Bardonecchia “

Si è recentemente concluso il contest fotografico indetto dal gruppo Facebook “ Bardolovers, innamorati di Bardonecchia “ dal curioso titolo, l’hashtag  #blubardo, aperto agli oltre 5000 iscritti e terminato con tre primi classificati che si sono distinti su molte adesioni ed emersi da una votazione finale all’interno del gruppo. Grande la partecipazione con scatti molto interessanti e meritevoli su un tema che si prestava a svariate interpretazioni. Il filosofo cinese Confucio diceva che un’immagine val più di mille parole e, a distanza di secoli, la scrittrice di origine cilena Isabel Allende ha ribadito il concetto secondo cui una bella fotografia racconta una storia, rivela un luogo, un evento, uno stato d’animo ed è più potente di pagine e pagine scritte.

 

Proprio partendo dalla riflessione su queste sagge considerazioni valide oltre ogni tempo ha preso vita questo contest, ultimo tra quelli già proposti in precedenza, il cui titolo si riferisce al colore intenso ed unico di questo cielo montano ed alle tante riflessioni visive ed emotive che offre all’obiettivo. Coniato nel gruppo, ” blubardo “ vuole definire e sta ad indicare la bellezza di quel cielo che, nei giorni e nelle notti delle prime settembrate, con le sue tonalità blu di una brillantezza eccezionale ben si è prestato a sperimentare scatti che catturano attimi irripetibili ed unici, nati dalla sensibilità personale che pone in risalto i molti particolari e le peculiarità che differenziano le borgate, i momenti della giornata e delle ore dopo il tramonto oltre ovviamente alla personalità di chi fotografa. Ma, per chi non li conosce ancora, chi sono i Bardolovers ? Nato tre anni fa da un’appassionata idea del fondatore che è anche un grande conoscitore della Conca bardonecchiese, l’avvocato torinese Davide Calcagnile, cui poco dopo si è unita al timone di questa avventura la giornalista torinese Patrizia Foresto, questo gruppo social conta oggi oltre 5000  iscritti, legati da una comune grande passione, divenuta per tutti loro un forte collante: Bardonecchia e le sue borgate. Lei che già ai primi del 900 venne a ragione definita “la perla delle Alpi” per quella sua bellezza, quel suo fascino che cattura e che non abbandona, quella sua avvincente storia antica che affonda le radici attorno all’anno Mille con le gesta e le avventure del feudatario François de Bardonnèche, signore del luogo, con quanto resta oggi del suo antico maniero, la Tur d’Amun, testimone della sua avventurosa vita. E’ ciò che oggi costituisce il sito archeologico, meta di molte visite e camminate fotografiche che insieme al circuito delle antiche cappelle affrescate della Conca certamente ne aumenta il fascino. Da sottolineare la dimensione sportiva di questa stazione turistica, che la vide protagonista della nascita dello sci in Italia all’inizio del 900 con la presenza dei primi turisti sportivi grazie al pioniere, l’industriale svizzero Adolfo Kind ed a suo figlio Paolo che la scelsero come luogo elettivo per le loro prime avventure sciistiche e per la diffusione di quel bellissimo sport allora nascente. Tema ed obbiettivo del gruppo quindi è valorizzare l’aspetto storico, naturalistico, artistico, paesaggistico, sportivo e sociale di Bardonecchia e delle sue frazioni, postando foto, video, documenti, materiale antico e recente, trattando avvenimenti locali contemporanei, riflessioni e notizie in un vicendevole fattivo scambio, con argomenti atti a farne conoscere e valorizzare i tanti aspetti attuali e le sue tradizioni. E’ quindi un forte legame a questi luoghi quello che unisce i Bardolovers, tra cui i partecipanti a questo contest fotografico, molti dei quali residenti e molti altri assidui villeggianti e turisti, spesso presenti in Conca già dagli anni della propria infanzia e adolescenza, con esperienze personali che hanno contribuito a far loro consolidare il rapporto con questi luoghi mentre per altri è stata attrazione a prima vista e voglia di tornare, spinti dal desiderio di conoscere le peculiarità di un luogo ancora sconosciuto. Questo ed altro ancora è quanto sta alla base della partecipazione al gruppo “ Bardolovers, innamorati di Bardonecchia “ e di conseguenza a questo contest fotografico che si è concluso con tre vincitori mentre si attendono nuove stagioni con nuovi contest ed altrettante nuove idee.

Sul podio al primo post la fotografia di GIULIA GINO (in copertina) con il cielo riflesso nel lago Sommeiller. Al secondo posto lo scatto di MICHELANGELO SABBADINI con il cielo notturno ai laghi di Thures.

 

Al terzo la fotografia di GIOVANNA DAVI che sottolinea la luminosità di un cielo incantato.

PF

Bar d’Italia 2024, premiato il Piemonte

Quando la tradizione fa rima con innovazione 

L’evoluzione costante del fiore all’occhiello di ogni piazza italiana, il caffè: dagli specialty a quelli delle gallerie d’arte, i migliori bar d’Italia nella guida 2024 del Gambero Rosso. 
Il Piemonte protagonista con ben 77 insegne, tra cui 4 eccellenze Tre Chicchi e Tre Tazzine. Converso di Bra e Baratti & Milano di Torino premiate con il massimo delle stelle per 20 anni consecutivi
 Io, per esempio, a tutto rinuncerei, tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatto dopo mangiato“. Sono passati quasi ottanta anni dalla famosa scena del grande Eduardo de Filippo ma la passione degli italiani per il caffè è più viva che mai. La loro, con il 97% che lo beve più volte al giorno, e quella degli stranieri che continuano ad impazzire per il nostro espresso e le sue infinite variazioni sul tema.  La nuova Guida Bar d’Italia del Gambero Rosso 2024, in collaborazione con illycaffè, fotografa un mondo in cui la tradizione si sposa sempre più all’innovazione con una moltiplicazione dell’offerta davvero encomiabile.

 

Anno dopo anno, la nostra Guida non smette di stupire in primis noi stessi” commenta Laura Mantovano, Direttore editoriale delle Guide. “Un trend su tutti è quello delle caffetterie specialty, che stanno riscuotendo un successo crescente con il loro nuovo posizionamento nel mercato, così come l’investimento da parte di grandi gruppi e fondi nelle caffetterie storiche d’Italia, nuovi locali che affiancano musei e luoghi d’arte e molto altro da scoprire. Ma anche per il mondo dei bar c’è la medesima nota dolente che affligge la ristorazione in senso lato: la mancanza di personale adeguatamente formato. Un handicap che insieme agli elevati costi gestione continua a far registrare anche qui un pesante turn over tra aperture e chiusure a cui è importante dare attenzione, per continuare a sostenere al meglio un segmento così strategico“.

 

I nostri bar e ristoranti sono luoghi capaci di rappresentare la massima espressione dello stile di vita italiano l’attenzione al bello, al buono e al ben fatto e la cura dei dettagli. Ed è proprio per questo che illycaffè ha scelto di supportare gli esercenti più esigenti, non solo con prodotti di qualità superiore sostenibile, ma anche offrendo una formazione professionale al personale, per garantire la perfetta esperienza del caffè italiano” commenta Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di illycaffè.

 

Cos’è oggi un bar? Un luogo dove la colazione, dolce e salata, si fa slow e sconfina nel brunch, dove la pausa pranzo valorizza sempre più i vegetali di stagione assecondando nuovi regimi alimentari e dove l’irrinunciabile rito dell’aperitivo è scandito da Spritz e calici di vino affiancati da cocktail list studiate, con interessanti proposte zero alcol o drink che esaltano il caffè, il tè o anche la birra. Insomma, un luogo in cui nulla è dato per scontato e l’innovazione è costante.

 

Sono 45 le Tre Tazzine e i Tre Chicchi 2024: con l’esclusione di Molise, Calabria, Trentino-Alto Adige, Basilicata e Sardegna, sono molteplici i bar che in ogni regione italiana danno il meglio di sé. A brillare, come sempre il Piemonte, dove la storica tradizione del caffè assicura a ben due insegne il massimo delle stelle per 20 anni consecutivi, come Baratti & Milano e Torino e Converso a Bra, a cui si uniscono Biasetto a Padova, Tuttobene a Campi Bisenzio (FI) e Antico Caffè Spinnato di Palermo con lo stesso primato.

 

Sotto i riflettori anche la Valle d’Aosta: Paolo Griffa Al Caffè Nazionale, che apre la guida con il suo palmares a pieno punteggio, si aggiudica il Premio illy Bar dell’Anno 2024, grazie alla sostenibilità che è il suo filo conduttore. Energia elettrica interamente ottenuta da fonti rinnovabili, packaging riciclabili al 97%, attenzione agli sprechi a tutto tondo, selezione dei fornitori con valori condivisi, garantendo qualità del prodotto e delle condizioni di vita di chi lavora lungo la filiera, valorizzando i prodotti di piccole realtà valdostane e le erbe spontanee impiegate nelle preparazioni, raccolte un orto sinergico a pochi passi. Una somma di piccoli gesti quotidiani, non urlati ma intesi come “normalità”.

 

Il Piemonte grande protagonista con altre due eccellenze a punteggio strapieno: lo storico Caffè San Carlo, restituito alla città dopo un accurato restyling dei meravigliosi spazi e rinvigorito anche nell’offerta, che porta la blasonata firma dei fratelli Christian e Manuel Costardi, e Bar Zucca a Torino, eccellenza torinese dai primi del ‘900, emblema di ospitalità e per molti “il” salotto dell’aperitivo, cui si aggiungono le altre 73 insegne disseminate in ogni provincia e capoluogo, capaci di dare al caffè un sapore speciale.

 

Al Chicago Gourmet Festival la cucina torinese dello Chef Ambassador Niccolò Giugni

In occasione del Chicago Gourmet Festival, che si svolge dal 21 al 24 settembre, the “Windy City” è  pronta  a diventare la capitale gastronomica americana alla presenza di numerosi chef internazionali tra cui Niccolò Giugni, torinese di adozione, chef del ristorante Razzo, selezionato  grazie alla collaborazione tra Turismo Torino, IFSE Culinary Institute di Piobesi, Città  di Torino e l’Illinois Restaurant Association.

La città di Torino e quella di Chicago fanno parte di Dèlice Network, la rete di città internazionale cui aderiscono 26 metropoli da tutto il mondo con l’obiettivo da un  lato di elevare la gastronomia locale a volano economico e culturale di una destinazione turistica, e dall’altra di creare collaborazioni insolite tra “chef ambassadors” di diversi territori.

Per l’evento clou del festival lo chef Giugni e lo chef Fabio Viviani, una delle stelle nel panorama culinario di Chicago, delizieranno gli ospiti con una cena a quattro mani. Saranno impegnati nella preparazione del Filetto di manzo, crema al tartufo nero, mumble di nocciole al pepe e rucola, esaltando gli ingredienti tipici del territorio.

Niccolò Giugni nella sua carriera annovera numerose collaborazioni  con ristoranti stellati torinesi e milanesi e ha acquisito negli anni notorietà per la sua abilità nel portare in tavola i sapori autentici della cucina torinese, ma con un tocco di modernità, abbinando sapori classici a gusti contemporanei.

Fabio Viviani, originario di Firenze, si è  guadagnato fama negli Stati Uniti grazie alla sua partecipazione alla quarta stagione di “Top Chef”, uno dei programmi culinari più  noti nel Paese.

“Sono onorato di rappresentare la cucina torinese al Chicago Gourmet Festival – ha affermato Niccolò Giugni, Chef Ambassador – e di condividere la mia passione per i sapori autentici con il pubblico americano. Collaborare con il talentuoso chef Fabio Viviani sarà un’occasione stimolante per unire le nostre forze culinarie in un’unica esperienza gastronomica”.

MARA MARTELLOTTA

Le foto di Solano e Gigli

Magnifica Torino / La Mole dal Monte dei Cappuccini: in copertina la foto di Gianpaolo Gigli, sotto uno scatto di Vincenzo Solano