LIFESTYLE- Pagina 84

Ancora due giorni per votare Agliè  Borgo dei Borghi

Ancora due giorni per votare il comune di Agliè nell’ambito del concorso del “Kilimangiaro”, dedicato al Borgo dei Borghi 2025. Domenica 6 aprile si concluderanno le votazioni online e si eleggerà il borgo vincitore per il 2025. Per sostenere Agliè come vincitore, sarà possibile votare sul sito di Rai Play Link www.raiplay.it/borgodeiborghi. Si tratta di un importante riconoscimento per il comune piemontese, unico selezionato della Regione, che si è distinto per la presenza di un patrimonio storico e culturale che ogni anno attira turisti nei suoi suggestivi vicoli e sentieri naturalistici. La bellezza di Agliè è racchiusa nei suoi piccoli ma preziosi dettagli, che lo rendono uno dei centri più affascinanti del Canavese e del Piemonte, ricco di dimore storiche, una su tutte il castello ducale, Residenza Reale Sabauda protagonista delle Camminate Reali proposte dall’evento #MiMuovo, che attira l’attenzione di cittadini e turisti offrendo anche l’occasione di vedere il centro storico del borgo che, grazie alle costanti opere di restauro, ha conservato la sua bellezza. È circondato da giardini all’inglese e da un grande parco, dove è possibile ammirare fiori rari e alberi secolari. Il castello è stato scelto come set per la nota serie televisiva “Elisa di Rivombrosa”, andata in onda su Canale 5, e della più recente “La legge di Lidia Poët 2” con Matilda De Angelis, su Netflix. Non meno rilevante lo stretto legame che Agliè ha con un autore storico come Guido Gozzano, che qui ha trascorso gran parte della sua vita dedicando delle poesie ad Agliè. La sua residenza estiva, la villa Il Meleto, è visitabile.

“Questa candidatura è un’occasione unica per valorizzare il nostro borgo e tutto il territorio- ha commentato il Sindaco di Agliè Marco Succio – essere l’unico rappresentante della Regione ci carica di responsabilità, ma anche di grande euforia: si tratta di un’opportunità concreta per far conoscere la nostra storia d le nostre peculiarità a livello nazionale, rafforzando così il turismo e l’economia locale. Con il supporto di tutta la comunità, e non solo, possiamo portare Agliè, il Canavese e il Piemonte alla vittoria”.

Le profonde radici storiche del borgo hanno permesso anche lo sbocciare di un turismo enogastronomico rappresentato dalla Sagra del Torcetto e Calici, evento di punta del comune di Agliè. Nel mese di luglio la manifestazione, da tre anni è entrata, insieme a #MiMuovo, nel cartellone del festival della Reciprocità dell’entroterra canavesano, accompagna i visitatori tra le eccellenze gastronomiche del territorio, dai caldi sapori dei vini autoctoni alla maestria culinaria degli chef locali.

“È con entusiasmo che sosteniamo la candidatura di Agliè al prestigioso titolo di Borgo dei Borghi 2025 – ha dichiarato Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte – questo bellissimo borgo del Canavese, con la sua storia millenaria, la sua bellezza naturale e un ricco patrimonio culturale, rappresenta al meglio l’anima autentica del nostre Piemonte. Si tratta di un’opportunità straordinaria performance conoscere al meglio il nostro territorio, ricco di arte, tradizioni e sapori unici. Sostenere Agliè significa sostenere la nostra cultura e il nostro turismo, le risorse più preziose della nostra terra. Invito i cittadini a partecipare con il loro voto per contribuire a far conoscere maggiormente la bellezza dei nostri luoghi. Insieme possiamo rendere Agliè Borgo dei Borghi 2025”.

Mara Martellotta

Giornata della Terra 2025. A Torino un viaggio nella sostenibilità a 360°

Una festa per il pianeta che attraversa la giornata tra cultura e consapevolezza, per accendersi nella Notte della Terra con il live di Samuel

 

Sabato 19 aprile 2025

Giardini dei Musei Reali di Torino

 

Sabato 19 aprile 2025 torna a Torino la Giornata della Terra, un evento unico e coinvolgente che quest’anno si rinnova con un ricco programma dedicato alla sostenibilità declinata in tutte le sue forme: ambientale, sociale, relazionale e culturale. Un’occasione imperdibile per riflettere e agire insieme verso un futuro più consapevole e responsabile.

 

La manifestazione, organizzata e promossa dalla Fondazione Club Silencio in collaborazione con Musei Reali di Torino con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, nell’ambito delle missioni Proteggere l’Ambiente e Promuovere il Benessere dell’Obiettivo Pianeta e il patrocinio della Città di Torino, offrirà un’intera giornata di attività e intrattenimento no-stop mettendo al centro la sostenibilità a 360 gradi, toccando i punti dell’Agenda 2030 di cui proprio quest’anno ricorre il decennale.

 

“Eventi come la Giornata della Terra rappresentano utili occasioni per coinvolgere attivamente le persone e sensibilizzarle sull’importanza della lotta al cambiamento climatico e di un futuro sostenibile. Le città stanno già subendo gli effetti dei cambiamenti climatici in atto ed è fondamentale acquisire piena consapevolezza dell’urgenza di questa crisi e della costruzione di una comunità consapevole nella quale ognuno, coi propri comportamenti, ha e avrà un ruolo decisivo. Le città sostenibili non sono un’utopia, ma il risultato di un adattamento a un contesto in continuo mutamento che le renda più vivibili, resilienti e a misura di persona. Per guidarla in questa trasformazione Torino ha redatto, al termine di un percorso partecipato, il proprio Manifesto NEB New European Bauhaus che rappresenta una grande opportunità per ripensare le nostre città perché diventino luoghi accoglienti, rispettosi dei diritti delle persone e della natura, luoghi da cui partire per costruire una società più giusta, più equa, più inclusiva” – Chiara Foglietta, assessora alla Transizione Ecologica e Digitale della Città di Torino.

 

La Giornata della Terra 2025 a Torino sarà un viaggio alla scoperta della sostenibilità in tutte le sue sfaccettature, esplorando come essa possa plasmare non solo l’ambiente ma anche le città, le comunità e la vita quotidiana. Si parlerà di transizione ecologica e adattamento al cambiamento climatico, con un focus sulla tutela della biodiversità e degli ecosistemi, senza dimenticare l’importanza di città e comunità sostenibili: mobilità green, trasporti alternativi e urbanistica che integri spazi verdi e soluzioni circolari. Moda etica e filiere agroalimentari sostenibili troveranno spazio accanto a esperienze di rigenerazione urbana e modelli economici innovativi. L’attenzione alla sostenibilità sociale si declina anche nei temi legati ai diritti umani, alla parità di genere e all’inclusione, valorizzando il sapere tradizionale delle comunità e il concetto di lavoro dignitoso nell’era delle nuove economie. Anche la tecnologia sarà protagonista, con approfondimenti sulle soluzioni digitali per la sostenibilità, dall’intelligenza artificiale al green tech, senza trascurare l’impatto ambientale delle nuove tecnologie come blockchain e energie rinnovabili.

Il benessere personale si intreccerà con lo stile di vita sostenibile: salute mentale, alimentazione consapevole e pratiche di mindfulness offriranno spunti per ripensare il nostro rapporto con la natura e il consumo. Un’attenzione speciale sarà rivolta alle nuove generazioni, protagoniste di un percorso che affronta ecoansia, salute mentale, occupazione e sostenibilità come pilastri di un futuro più equo e responsabile.

 

“Questa terza edizione de La Giornata della Terra a Torino rappresenta per noi un’opportunità straordinaria per esplorare la sostenibilità in tutte le sue sfaccettature, andando oltre la semplice tutela ambientale. Vogliamo trasmettere l’idea che prendersi cura del pianeta significa anche prendersi cura delle persone, delle comunità e dei legami sociali. Attraverso iniziative artistiche, culturali e interattive, desideriamo sensibilizzare i cittadini su una sostenibilità più ampia, capace di intrecciare ambiente, cultura e inclusione sociale. Crediamo fermamente che la consapevolezza collettiva sia la chiave per costruire un futuro responsabile e resiliente, in cui ognuno di noi possa sentirsi parte attiva del cambiamento. Questa giornata è un invito a riflettere e a celebrare insieme la nostra capacità di immaginare un mondo più giusto e sostenibile” – Alberto Ferrari, presidente della Fondazione Club Silencio.

 

“Per il terzo anno consecutivo, i Musei Reali aderiscono con convinzione al progetto Giornata della Terra: crediamo infatti che avere una visione di futuro sia l’elemento fondamentale del fare cultura, incluso in modo trasversale negli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Attraverso lo sviluppo di un Piano di Azione dedicato (MRT 2030), i Musei Reali stanno lavorando su progettualità specifiche che declinino i 17 Obiettivi dell’Agenda alla scala dell’istituzione museale e del contesto cittadino torinese. Le azioni del Piano hanno lo scopo di mettere in relazione le tendenze globali con le attività dei Musei Reali, facendo emergere l’importanza del ruolo dei musei nel percorso verso la realizzazione di un cambiamento e di un futuro sostenibile, con il coinvolgimento delle comunità locali, l’integrazione sociale, l’aumento di consapevolezza, l’adattamento di spazi, funzioni e attività” – Mario Turetta, Direttore delegato dei Musei Reali.

“Coinvolgere e attivare processi di inclusione: l’obiettivo è creare connessioni e coinvolgere i giovani nelle attività dei Musei Reali a partire dalla co-progettazione, allo scopo di avvicinare un target sempre più ampio alla fruizione museale, rafforzando la consapevolezza del patrimonio dei Musei Reali attraverso attività culturali dedicate e, ancor di più, sostenere idee innovative promosse dai giovani e supportate da giovani professionisti: attività sostenibili in senso ampio, ripensando gli spazi e interpretandoli in una prospettiva che li renda più inclusivi e coinvolgenti” – Elisa Panero, Responsabile Area Mediazione e Accoglienza dei Musei Reali.

 

Dai talk alle esperienze interattive, l’evento, che trasformerà i Giardini Reali, nel cuore della città storica, in un hub di creatività, consapevolezza e sostenibilità, si aprirà ufficialmente alle ore 11 con attività proposte per educare e sensibilizzare sui temi del benessere psico-fisico e della consapevolezza del proprio corpo connesso all’ambiente circostante che coinvolgeranno i partecipanti nell’Area Wellness tra sessioni di yoga e pilates, organizzate da Iren Luce Gas e Servizi;

lezioni di danzamovimento terapia con Francesca Torchella, facilitatrice di benessere e danzamovimento terapeuta di Spazio conCura, per riattivare la libertà interiore ed entrare in contatto con il proprio corpo e con la natura e le pratiche di biotransenergetica proposte da Wake Up! con l’ausilio del tamburo sciamanico. L’attività sarà tenuta da Matteo Puppione insieme a Francesco Santini, counselor BioTransEnergetica e docente in formazione presso I’Integral Transpersonal Institute, che realizza i suoi percorsi basandosi sull’ascolto, sulle meditazioni e sulle pratiche di matrice sciamanica per recuperare quell’integrità di corpo, mente, emozioni, energia e spirito, necessaria per superare le difficoltà e intraprendere il percorso verso la piena realizzazione di sé.

 

Dal dialogo sulla disabilità e sulle neurodivergenze all’ecoansia, passando per le nuove forme di attivismo e la lotta intersezionale che indaga il legame tra femminismo e ambientalismo, la Giornata della Terra offrirà un ricco programma di talk ospitati in tre aree dei Giardini Reali: il Teatro Romano, il Giardino di Levante e il Bastione. Gli incontri vedranno il coinvolgimento di realtà autorevoli come ASviS, impegnata a promuovere la sostenibilità e l’innovazione in dialogo con la Città di TorinoIren, partner per il secondo anno consecutivo della Giornata della Terra , che porta avanti una collaborazione di valore manifestando il costante impegno che l’azienda dedica alla transizione ecologica e alla divulgazione della sostenibilità, e Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta che affronterà anche il legame tra salute mentale e cambiamento climatico, tra emozioni difficili e forme di resistenza attiva, ricordandoci che prendersi cura del pianeta significa anche prendersi cura di chi lo abita. In apertura, l’Assessorato alla Transizione Ecologica e Digitale della Città di Torino, Direzione Innovazione del Gruppo Iren, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS e il Politecnico di Torino con Oltre il cambiamento: innovare per abitare il pianeta.

Tra gli altri protagonisti degli incontri, l’attivista e creator Andrea Grieco che dialogherà con esperti del settore e divulgatori sulle strategie di adattamento e il ruolo attivo che ciascuno può assumere per affrontare la crisi climatica. Break The Silence Italia e Greenpeace Piemonte esploreranno il legame profondo tra crisi climatica e disuguaglianze di genere, partendo dal concetto di giustizia climatica intersezionale. Un confronto aperto per capire perché non può esserci vera sostenibilità senza inclusione, e perché le battaglie per i diritti (di genere, sociali e ambientali) sono tutte parte dello stesso cambiamento. Con la biologa nutrizionista Anna Carlin si parlerà invece di cosa significa oggi fare una scelta alimentare consapevole in un mondo in cui si parla sempre più di vegetarianesimo, diete flessibili e sostenibilità ambientale, tenendo conto della salute personale, del benessere mentale e dell’impatto delle nostre scelte sul pianeta. Valentina Isaja di Fondazione Zoom guiderà il pubblico in un viaggio tra le specie che abitano il nostro pianeta e le sfide quotidiane per proteggerle attraverso l’impegno per la conservazione della biodiversità, tra ricerca, tutela e progetti concreti. Elfo di Mai Ultimi, Morgan Lo Bracco di Primo Gemito e l’attivista Alessia Volpin portano le loro esperienze e le loro idee, con un briciolo di ironia, disposti a sciogliere ogni dubbio sui temi della disabilità e della neurodivergenza. Mentre tra aneddoti, storie di recuperi epici e riflessioni semi-serie sul riuso urbano, Stooping Torino racconterà con ironia lo spirito della community che ha trasformato il “raccattare” in un’arte – anzi, in un modo sostenibile ed economico per arredare e dare nuova vita agli oggetti.

 

Anche quest’anno l’Area Kids non mancherà di sorprendere bambini e famiglie con un ricco programma di attività. Cascina Falchera proporrà Equilibri in natura, un laboratorio che mette al centro l’esperienza relazionale dei bambini su tre livelli: il rapporto con l’ambiente, con i coetanei e con le proprie competenze. Attraverso giochi in legno, attività di fiducia, movimento e cooperazione, i partecipanti potranno sperimentare nuovi equilibri, mettendosi alla prova sia come individui che come gruppo. La foresta che respira, a cura dell’Associazione Amalgama, invita i bambini a connettersi profondamente con la natura, ispirati dalla lettura di Saremo alberi di Mauro Evangelista. In questo spazio immersivo, i piccoli esploratori immagineranno sé stessi come alberi viventi, con radici nei piedi e rami nelle braccia, diventando un elemento tra tanti, parte di un grande insieme. In cerca di fiori con Beesù è un laboratorio per bambini e bambine alla scoperta delle api, degli impollinatori e del valore della biodiversità. Attraverso il racconto dell’ape Lulù e dei suoi amici Lalla la Farfalla, Raimondo il Bombo e Lena la Falena i partecipanti saranno coinvolti in giochi, musica e attività sensoriali per iniziare a riflettere, in modo divertente, giocoso e partecipato, sull’importanza dei fiori, del cibo e dell’impollinazione. Ogni bambino realizzerà una bomba di semi, da portare a casa o da lanciare in natura, per contribuire in modo concreto alla fioritura e alla tutela dell’ambiente.

 

Spazio anche per i grandi con workshop e laboratori coinvolgenti. Tra questi, Rags and rugs – ospitato nello spazio Iren e guidato dal collettivo artistico SANT3 MOLEST3 e insieme a Eduiren, il settore Educational del Gruppo Iren – durante il quale i e le partecipanti potranno trasformare materiali di scarto in un arazzo unico realizzato a più mani. Il laboratorio non si limiterà a intrecciare stoffe e plastiche, ma includerà anche la preparazione dei filati fondamentali per l’intreccio. L’opera seguirà le emozioni e le intuizioni delle persone, rispettando la diversità del filato e dei partecipanti, senza seguire un disegno preciso con la volontà di essere un’esperienza collettiva capace di intrecciare relazioni, emozioni e pensieri sostenibili, perché la cultura della sostenibilità passa dal modo in cui ci operiamo quotidianamente per fare le cose. Il laboratorio creativo si svolgerà durante l’intero evento, dalle 11 a mezzanotte, offrendo a tutti la possibilità di lasciare un segno personale in questa grande opera collettiva. Accanto a questa esperienza, il racconto fotografico di Filippo Bortolotti (Filtenso) documenta la realizzazione di Baracca n.4 / Narrazioni al Margine – uno dei tanti progetti promossi da Aurora Sogna, programma di community empowerment ideato da Club Silencio. Questo progetto, volto a generare valore condiviso partendo dalla capacitazione della popolazione under 30 del quartiere Aurora, ha coinvolto l’artista Roberto Alfano e i giovani del quartiere, dando vita a un’opera collettiva e partecipata. Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta invita il pubblico a mettersi alla prova con il quiz Come combattere l’eco-mafia, esplorando i vari settori in cui opera l’illegalità ambientale e suggerendo azioni concrete per contrastarla. Un gioco di ruolo dedicato al cambiamento climatico offre inoltre l’opportunità di riflettere su come le trasformazioni ambientali influenzino la giustizia sociale, evidenziando rischi e sfide economiche, sociali e sanitarie legate agli effetti del clima che cambia.

 

Focus sulle proposte dedicate agli acquisti consapevoli con l’Earth market dove scoprire diverse realtà sostenibili tra artigianato, vintage e second hand; durante tutta la giornata, Swap Party raccoglierà i vestiti inutilizzati e durante il laboratorio Retote Revolution: crea la tua borsa unica e personale! sarà possibile creare una borsa unica, realizzata a mano con materiale di riciclo. Fablab Torino, punto di riferimento per la fabbricazione digitale e l’innovazione tecnologica, propone, invece, Upcycle your stuff, un laboratorio che offre ai partecipanti la possibilità di trasformare scarti di produzione in nuovi oggetti attraverso l’uso della fabbricazione digitale.

 

Al termine della giornata, i riflettori si accenderanno sulla Notte della Terra: un’edizione speciale del format Una notte al Museo che trasformerà lo spazio in un’esperienza vibrante e indimenticabile. Due palchi animeranno la notte con un’esplosione di musica ed energia, celebrando insieme la Giornata della Terra. Protagonisti della serata saranno Samuel, con il suo sound inconfondibile, e il dj set di  Klaus, deejay, attivista e produttore musicale. Un evento unico, dove anche la musica diventa il linguaggio universale per condividere emozioni e riflettere sull’importanza della tutela del nostro pianeta.

 

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Giornata della Terra – Gli eventi diurni sono gratuiti con accredito (disponibilità limitata) e si svolgeranno dalle 11 alle 18 ai Giardini Reali.

 

Notte della Terra – L’evento di chiusura aprirà le porte alle 18 e finirà a mezzanotte. Il costo è di 10€ ed è necessario accreditarsi per partecipare.

 

Tutte le informazioni sul sito www.giornatadellaterra.it

Fb e IG @giornatadellaterra

#GiornataDellaTerraTorino

Pasqua, tradizioni ed emozioni in alto Piemonte

In primavera l’alto Piemonte fiorisce in un mosaico di tradizioni e emozioni. Affascinante in ogni stagione, durante le festività pasquali questo territorio svela il meglio della sua bellezza e delle sue antiche usanze, regalando momenti indimenticabili. L’alto Piemonte trasforma la Pasqua in un momento tutto da scoprire, dal novarese, a Vercelli alla Valsesia con processioni e rievocazioni che rimandano alla storia e alle tradizioni locali. A Romagnano Sesia, ogni due anni dispari il borgo diventa un teatro a cielo aperto per la sacra rappresentazione della passione di Cristo. Nei tre giorni della Pasqua, oltre 300 figuranti, interpretati dagli abitanti del paese, portano in scena le ultime ore di Gesù e la sua Resurrezione, muovendosi tra le vie e le piazze in una atmosfera carica di sentimento. Questa tradizione attira migliaia di visitatori, offrendo un evento di grande intensità e partecipazione. A Oleggio la Pasqua si anima con la Corsa della Torta, dove gli scapoli del borgo corrono lungo le vie del centro storico per contendersi il Palio delle Contrade e la Torta del Sindaco. A precedere la competizione, un corteo rinascimentale in costumi d’epoca si raduna sotto la torre del Bagliotti, trasformando la città in uno scenario suggestivo.

Spostandoci a Vercelli, in occasione del Venerdì Santo si assiste alla processione delle macchine. Straordinari gruppi statuari che sono vere e proprie opere d’arte scolpite nel legno e che vengono portati a spalla dagli incappucciati delle confraternite, dando vita ai momenti più intensi della passione di Cristo.

Salendo verso la Valsesia, a Quarona dal 1982 il Venerdì Santo è dedicato alla rievocazione della Via Crucis: le scene rappresentate, un tempo itineranti, ora si svolgono tra piazza Silvio Pellico e la Chiesa di San Giovanni al Monte, richiamando ogni anno un pubblico sempre più numeroso e affascinato da questo momento di storia e di Pathos.

A Varallo, la domenica delle Palme si accende di emozione con la processione delle Sette Marie. Le protagoniste, sette giovani donne che incarnano il dolore di Maria, aprono un corte solenne che si snoda dalla collegiata di San Gaudenzio fino al Sacro Monte, patrimonio UNESCO, attraversando il cuore della città in un connubio di devozione e simbolismo che lascia un‘impronta indelebile nell’animo di chi vi partecipa.

“Vivi Alto Piemonte – un mosaico di meraviglie” è un progetto di valorizzazione turistica del Piemonte nord orientale promosso dalla Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, volto a promuovere le bellezze delle province di Novara, Vercelli, Biella e Verbano Cusio Ossola. Si tratta di un invito a scoprire un territorio che offre esperienze indimenticabili tra enogastronomia, cultura e tradizioni sia per gite di prossimità sia per vacanze più lunghe, esplorandone le numerose sfaccettature e specificità. “Vivi Alto Piemonte” punta a far riscoprire una terra che, come un mosaico, svela le sue meraviglie pezzo dopo pezzo, offrendo a ogni visitatore un’esperienza unica.

Mara Martellotta

Tulipani in festa a Torino

Belli rigogliosi come ogni anno sono oramai nuovamente sbocciati i 3000 bulbi offerti da “Messer Tulipano” di Pralormo in piazza Emanuele Filiberto, in pieno centro città.

Giovedì 3 aprile, dalle ore 18 alle 21, si svolgerà la tradizionale “Festa dei Tulipani” nell’orto botanico “Cascina Quadrilatero con performance artistiche e degustazioni offerte dai numerosi locali della piazza ed anche un concorso fotografico aperto a tutti. Un’opportunità per immergersi nella creatività e nella bellezza della natura ammirando tutti i colori di questa esplosione di tulipani a due passi da Porta Palazzo.

Igino Macagno

Igino Macagno

 

Spaghettata tricolore: semplice ma buona!

Basilico, aglio e pomodoro sono sani e gustosi

Verde. Basilico: la pianta aromatica piu’ conosciuta e profumata dona freschezza e colore, indispensabile ingrediente. Bianco. Aglio: gusto deciso, intenso e aromatico, rigorosamente crudo. Rosso. Pomodoro cuore di bue: il re degli orti, saporito, costoluto a forma irregolare, polpa compatta e consistente povera di semi e di succo, aromatico e carnoso. La semplicita’ e’ in tavola.

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Ingredienti per 4 persone:

 

350gr. di spaghetti

3 grossi pomodori cuore di bue sodi ma ben maturi

1 spicchio di aglio crudo

10 foglie di basilico fresco

Abbondante parmigiano grattugiato

Olio evo, sale.

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Pelare i pomodori, tagliarli a spicchi eliminando i pochi semi e lasciarli scolare per circa un’ora in uno scolapasta. Portare a bollore l’acqua salata e cuocere gli spaghetti. In una grande terrina mettere i pomodori strizzati e tagliati a dadini, il sale e l’aglio tritato finemente; versare gli spaghetti ben scolati, condire con abbondante olio evo, parmigiano grattugiato e le foglie sminuzzate di basilico, mescolare e servire subito.

Paperita Patty

 

Pilates e Benessere: In equilibrio per la Ricerca

Dopo gli appuntamenti al Circolo dei Lettori, ai Giardini dei Musei Reali e al Museo Nazionale dell’Automobile, un nuovo speciale evento.

 

Candiolo, 2 aprile 2025 – Una straordinaria partecipazione ha caratterizzato l’appuntamento con “Pilates e Benessere: In equilibrio per la Ricerca”, svoltosi nel pomeriggio di mercoledì 2 aprile nella suggestiva cornice della Reggia di Venaria. Oltre 200 persone si sono riunite nella Galleria Grande per condividere un’ora di pilates in uno scenario unico, immersi nella bellezza e nella cultura, animati da uno spirito di solidarietà e consapevolezza.

Guidati dalla madrina della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Cristina Chiabotto, e dalle insegnanti della scuola Futura Pilates, i partecipanti hanno vissuto un momento di profondo benessere, unendo il movimento del corpo al sostegno della ricerca oncologica. L’iniziativa rientra nel progetto “Candiolo Cares”, promosso dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sul valore della prevenzione e del benessere come alleati contro il cancro.

Questo evento, giunto al suo nono appuntamento (quattro momenti all’interno dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, uno al Circolo dei Lettori, ai Giardini dei Musei Reali, al Museo Nazionale dell’Automobile e all’Inalpi Arena), è stato dedicato in particolare alle pazienti

dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, ma ha coinvolto anche amici, familiari e sostenitori della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, dimostrando ancora una volta quanto la partecipazione attiva e il coinvolgimento della collettività possano fare la differenza.

“Pilates e Benessere” è un progetto della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro nato per promuovere stili di vita sani e consapevoli, offrendo occasioni di incontro, attività fisica e condivisione, per diffondere una cultura del benessere che cammina insieme alla cura e alla ricerca.

La Medicina della Longevità

PENSIERI SPARSI  di Didia Bargnani

Il concetto di longevità è sempre stato al centro della ricerca in ambito medico, il mito dell’eterna giovinezza, da non confondere col desiderio d’immortalità, onnipresente nell’arte, nella letteratura, nella mitologia, predomina in una società che non vuole invecchiare ma soprattutto che non vuole invecchiare male.
Ne abbiamo parlato con il dr. Enrico Riggi, specialista della Longevità, con studio a Torino.
Dottore, quali sono i fattori che influenzano la longevità?
“Lo sport, l’alimentazione, il sonno e sicuramente l’epigenetica che influenza la genetica, quindi il nostro DNA. E’ ormai ampiamente dimostrato che l’assunzione di integratori ha un ruolo importantissimo nel migliorare la qualità della vita; l’epigenetica riguarda fattori esterni come la dieta, lo stress, lo stile di vita, tutto questo influisce sulla genetica di ciascuno di noi . Significa che possiamo intervenire sulla nostra salute con scelte che influenzano i nostri geni anche se non siamo più giovani”
Quindi gli integratori funzionano?
“Se assunti correttamente possono agire sull’epigenetica e favorire longevità e salute ma perché ciò sia possibile è necessario fare degli esami, che non per tutti saranno gli stessi. Dopo un colloquio con il paziente per capire quali sono i suoi disturbi e il suo stile di vita, consiglio una serie di esami per individuare quali sono le sostanze che mancano al suo organismo in modo da poter prescrivere gli integratori più idonei. Si possono fare semplici esami del sangue, quelli classici o esami di un livello più avanzato come il microbiota e il mineralogramma.
Se sei ossidato ti consiglierò degli antiossidanti, se hai carenza di vitamina D dovrai assumerla regolarmente e così via”.
Sembra semplice, è tutto così facile?
“ In realtà non è proprio così, si tratta di un mondo in continua evoluzione come quando ti dicono di prendere il magnesio perché fa bene, in realtà esistono circa dieci tipi di magnesio, per questo è fondamentale essere seguiti da uno specialista della materia.”
Un consiglio generale, qualche integratore che tutti dovremmo assumere?
“Il magnesio bisglicinato, la vitamina C, la D, gli Omega3, qualche antiossidante e le proteine sufficienti ma ripeto che non si può generalizzare, ogni caso deve essere analizzato singolarmente.”
La differenza tra integratori tradizionali e nutraceutici?
“Gli integratori basici sono costituiti dalle vitamine e dalle proteine, i nutraceutici si avvicinano di più a un prodotto farmaceutico e poi ad un livello superiore ci sono i peptidi che sono farmaci ma al tempo stesso non lo sono, sono un di più, vengono definiti “le droghe intelligenti”, si tratta di piccole catene di amminoacidi che si comportano come “mattoncini”per costruire proteine come il collagene, l’elastina e la cheratina, fondamentali per la nostra pelle”.
Quali sono i rischi per un uso prolungato d’integratori?
“ Torno al discorso di prima, se gli integratori vengono prescritti con giudizio non sussistono problemi di alcun genere. Esistono però integratori ad induzione, come ad esempio la melatonina, che necessitano di periodi di sospensione, di solito consiglio di prenderla per cinque giorni e fare una pausa di due per poi ricominciare “.
Come vede il futuro della ricerca sulla longevità?
“In tutto il mondo le ricerche sono concentrate su questo argomento, negli Stati Uniti la ricerca avanza quotidianamente e tutti i più grandi investitori si dedicano al settore.
Le premesse per una vita più lunga e più sana sono dunque sempre più concrete, in un futuro neanche troppo lontano potremmo essere in grado di sfruttare il nostro bagaglio genetico per vivere meglio.
Le domande che vorremmo porre al dr. Riggi sono tantissime, gli argomenti innumerevoli, ogni integratore meriterebbe di essere protagonista di un articolo ed è per questo che abbiamo deciso di continuare la nostra conversazione in uno dei nostri prossimi incontri.

“Menù a 10 mani”: cinque chef, una cucina e una location d’eccezione

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Torna a Torino il format speciale targato To Be Events che consente di cenare in cinque ristoranti stellati contemporaneamente. Nella cena “Menù a 10 mani” non serve il dono dell’ubiquità: bastano cinque chef, una cucina e una location d’eccezione! Quest’anno ancor più eccezionale, trattandosi della meravigliosa Palazzina di Caccia di Stupinigi, annoverata a pieno diritto come Patrimonio Unesco.

Durante la cena placée vengono serviti cinque piatti, ciascuno preparato da uno chef diverso e abbinato a un grande vino selezionato. In questo modo una brigata di stelle che diversamente non avrebbe mai lavorato insieme può riunirsi intorno agli stessi fornelli e dare vita a un’esperienza unica.

Gli ched protagonisti della serata del 5 aprile a Stupinigi saranno, in un meraviglioso intreccio di sapori che condurrà i presenti in un viaggio gustativo indimenticabile:

  • CHRISTIAN BALZO – Ristorante Piano 35*​

  • STEFANO SFORZA – Ristorante Opera​

  • MAX CHIESA – Ristorante Kensho​

  • NICCOLO’ GIUGNI – Ristorante Razzo​

  • FABRIZIO RACCA – Pasticceria Fabrizio Racca

L’evento è organizzato in collaborazione con Orticola, in concomitanza con la serata inaugurale della manifestazione “FLOR”.

L’alta cucina questa volta sarà anche unita in un saldo abbraccio alla solidarietà, dal momento che parte del ricavato della cena sarà devoluto a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, per sostenere le attività di cura dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Insomma, per il pubblico, la possibilità di partecipare ad un evento che fe bene al palato, ma soprattutto al cuore.

INFO BIGLIETTI

I biglietti per questa serata speciale sono in vendita sul sito ufficiale di To Be Events al link

https://shop.tobevents.it/event/menu10manistupinigi/

L’accredito è obbligatorio e i posti sono limitati.

Ogni tavolo ospiterà da un minimo di 8 a un massimo di 10 persone.

Qualora in fase di prenotazione l’acquirente voglia acquistare i posti dell’intero tavolo, tutti i commensali potranno cenare insieme. In caso contrario, il tavolo potrebbe ospitare persone di nuclei familiari diversi.

Qualora acquirenti diversi desiderino cenare allo stesso tavolo pur acquistando i biglietti in momenti e con modalità diverse, basterà inviare il prima possibile una mail all’indirizzo accrediti@tobevents.it segnalando i nominativi per essere assegnati allo stesso tavolo. L’organizzazione cercherà, compatibilmente con gli spazi, di soddisfare le richieste di tutti.

L’evento termina alle ore 23.00 circa.

In caso di impossibilità a partecipare all’evento dopo l’acquisto, il biglietto è cedibile a terzi – previa notifica all’indirizzo e-mail accrediti@tobevents.it – ma non è rimborsabile.

Bandiera rossa sventolerà!

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Faceva un caldo soffocante sul lago Maggiore in quei giorni di fine luglio del 1965. Le Settimane Musicali di Stresa erano in pieno svolgimento.

Nate quattro anni prima  per iniziativa di un nobile avvocato veneziano, Italo Trentinaglia de Daverio , che aveva una villa a Stresa e  la musica  nel sangue grazie all’insegnamento trasmessogli dal padre Erardo che era stato direttore generale del Teatro alla Scala di Milano e sovrintendente de La Fenice a Venezia.

In poco tempo , la perla del Lago Maggiore divenne sede di uno dei più prestigiosi  festival internazionali di musica classica, presentandosi allo sguardo del mondo con il volto compassato e austero di una località che non aveva perso lo charme degli anni in cui Margherita di Savoia, futura Regina d`Italia, vi soggiornava presso la Villa Ducale o di quando le signore imbellettate potevano guardare dal finestrino del Simplon Orient Express, il treno di lusso della Belle Époque, i paesi e le isole del golfo Borromeo. Nell’auditorium del Palazzo dei Congressi si erano esibiti pianisti affermati come Arthur Rubinstein, Arturo Benedetti Michelangeli, Nikita Magaloff, accanto a  giovani talenti come Maurizio Pollini. Accanto a loro violinisti del calibrodi Isaac Stern e violoncellisti come Mstislav Rostropovich. Il palcoscenico delle “settimane”, oltre all’Orchestra del Teatro alla Scala, aveva ospitato le migliori orchestre del mondo come la Philharmonia di Londra, quelle di Vienna e Los Angeles o la Staatskapelle  di Dresda, una delle più antiche orchestre sinfoniche, diretta anche da Wagner e Strauss. Insomma, nel breve volgere di qualche anno, l’immagine di Stresa venen associata alle arie delle opere di Chopin e Vivaldi, alle sinfonie di Berlioz, Mozart, Beethoven, alle austere sonate di Bach, alle note possenti della wagneriana Cavalcata delle Valchirie o alle frenesie del Guglielmo Tell di Rossini. Di successo in successo si arrivò a quella torrida fine di luglio con un evento più unico che raro: l’esibizione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Mosca. Solitamente, sul pennone antistante il Palazzo dei Congressi, prima di ogni esibizione straniera, in segno d’omaggio, era usanza issare il vessillo della nazione a cui apparteneva l’orchestra. Così, di volta in volta, il cima all’asta, garrivano gli stendardi tedesco o francese, la bandiera a stelle e strisce degli Stati Uniti  o l’Union Jack britannica, e così via. Il problema sorse, gettando l’intera organizzazione nel panico, quando ci si accorse – negli uffici della Direzione – che nessuno aveva pensato di reperire una bandiera del paese dei Soviet. Che fare? Era tardi per farne richiesta al Consolato russo a Milano o a Torino e lo stesso valeva per l’Ambasciata. E poi, diciamola per intero, che figura avrebbero fatto? Era piuttosto sgradevole dover ammettere un errore del genere. Il direttore, disperato, non sapeva più dove sbattere la testa e alla data del concerto mancavano ventiquattr’ore e  in serata si sarebbero svolte le prove d’orchestra. “Una soluzione va trovata in fretta.

Non possiamo cadere su di un particolare così importante, rischiando un incidente diplomatico”,  disse, rosso in volto, il direttore ai suoi collaboratori, davanti ad un caffè al banco del Bar dell’Imbarcadero. La discussione, ad alta voce, venne udita da Raimondo Lupini, barcaiolo ed ex partigiano della Valtoce, nonché esponente di spicco della locale sezione comunista. Il “Mondo”, con in testa il suo inseparabile cappello da cowboy, era un tipo gioviale, allegro. Rivolgendosi al direttore, che conosceva da una vita, disse: “Mi scusi se m’intrometto, ma una soluzione al vostro problema ci sarebbe. A dire il vero non è proprio ortodossa, come cosa da fare, ma può ben andare considerate le circostanze”. E, senza tanti giri di parole, esternò la sua idea. Il direttore delle Settimane Musicali e i suoi collaboratori restarono a bocca aperta, attoniti. La proposta del “Mondo” li aveva lasciati lì, secchi come dei baccalà: innalzare sul pennone la bandiera rossa della sezione. Non quella della “festa”, con i fronzoli dorati e le lettere ricamate “Pci di Stresa”, che non sarebbe andata per niente bene. L’altra bandiera, quella che usavano ai cortei, rosso fuoco con falce, martello e stella di un bel giallo paglierino. “Una volta su, chi potrà dire che non è quella dei moscoviti? E poi non c’è quasi vento in questi giorni ed è prevista ancora bonaccia, quindi non sventolerà più di tanto e il trucco può funzionare”, aggiunse il Lupini. Convinti o no, direttore e assistenti, dovettero far buon viso a cattivo gioco. Non c’erano alternative se non quella di lasciare il pennone vuoto e sarebbe stata la scelta peggiore. Quindi, senza tanto clamore, la bandiera fornita dal “Mondo” salì in alto, più in alto dei tetti degli edifici circostanti, quasi a voler dominare dall’alto l’intera cittadina. L’assenza di vento consentì di confondere alla vista le differenze con la bandiera sovietica e la cosa finì lì. Tutti, in fondo erano soddisfatti. Gli orchestrali, piuttosto indifferenti, a dire il vero, si esibirono e lasciarono Stresa alla volta di Ginevra. Il direttore salvò la faccia e ringraziò “Mondo” che, a sua volta, informò della cosa – in via riservata – i suoi compagni che salutarono l’evento con una bella bevuta alla Bocciofila di Vedasco. L’unico che, all’oscuro di tutto, la prese davvero male fu Don Gerlando Gabbìa che quasi quasi stramazzò per terra dallo spavento quando vide il vessillo rosso. “Dio mio, i comunisti hanno preso il potere!”, gridò prima di chiudersi a doppia mandata in sacrestia. Ci volle un po’ di tempo e tanta pazienza da parte di Carlo Brovella, impiegato delle poste e aiutante delle Settimane musicali, per rassicuralo e convincerlo che non era successo nulla e che la bandiera era tornata a riposare nella cassapanca del “Mondo”.

Marco Travaglini

Il tulipano è così bello perché ha il virus!

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Un dono inaspettato da un Virus. La bellezza del Tulipano!
In un periodo in cui il mondo ha lottato strenuamente contro il Covid-19, una scoperta sorprendente ci ricorda che la natura ha i suoi modi unici di esprimere bellezza, anche attraverso le sfide. È incredibile pensare che la bellezza di uno dei fiori più amati, il tulipano, possa derivare da un virus. Questo fenomeno, che ha affascinato botanici e appassionati di giardinaggio, ci offre una nuova prospettiva su come le mutazioni virali possano influenzare la flora.
La contessa Consolata Beraudo spiega che quando si piantano i bulbi di tulipano, non c’è alcuna garanzia che i fiori che sbocceranno saranno dello stesso colore dei bulbi. Questo è dovuto alle mutazioni causate da un virus specifico, noto come il virus del mosaico del tulipano. Queste mutazioni possono generare fiori con incredibili striature e tonalità sorprendenti, striature a forma di piuma o di fiamma, creando una varietà di colori che vanno ben oltre le aspettative iniziali.
Le striature di colore intenso e le diverse sfumature che caratterizzano i tulipani infettati da questo virus sono un vero spettacolo per gli occhi. Ogni fiore diventa un’opera d’arte unica, frutto di un processo naturale che sfida le convenzioni. La bellezza che ne deriva è un promemoria di come la natura possa trasformare anche le situazioni più inaspettate in qualcosa di straordinario.
Questa scoperta ci invita a riflettere su come, in un mondo in cui i virus (ricordate il Covid!) sono stati spesso associati a malattie e sofferenze, ci siano anche esempi di come possano contribuire a creare bellezza. La natura, con la sua complessità e il suo mistero, continua a sorprenderci, dimostrando che anche nei momenti più bui possono emergere nuove forme di vita e bellezza.
In conclusione, i tulipani ci insegnano che la bellezza può nascere anche dalle avversità. Mentre continuiamo a combattere le sfide della nostra epoca, possiamo trarre ispirazione da questi fiori straordinari, simbolo di resilienza e creatività della natura.
La prossima volta che ammireremo un tulipano, potremmo ricordare che dietro la sua bellezza si cela una storia di mutazione e trasformazione, un vero e proprio miracolo della vita.

FRANCESCO VALENTE

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