LIFESTYLE- Pagina 70

Il treno

Il convoglio numero 65782 ad alta velocità viaggiava come sempre sicuro, senza vibrazioni e velocissimo. Come sempre il sabato mattina portavo la mia bambina da sua nonna residente a 60 chilometri dalla grande città.

Era un appuntamento sempre atteso per entrambi. La bimba aveva l’occasione di farsi coccolare da una nonna spesso più paziente e disponibile dei genitori, sempre presi dalle rispettive attività lavorative e dalle grane che ogni quotidiano sempre comporta.

La recente morte di mio padre aveva lasciato un profondo vuoto nell’esistenza di mamma e, soprattutto nei mesi passati a seguito del suo lutto, solo la presenza di sua nipote sembrava dare ancora colore alla sua vita.

Inoltre l’aria che si respirava nella nostra società nel suo complesso non era tranquillizzante per nessuno; le minacce fra i due Stati erano sempre più allarmanti e si erano già verificati piccoli scontri fra i due eserciti alle frontiere.

Le informazioni parlavano di sole ‘scaramucce’ … termine nella norma poco usato ma che rende l’idea di un certo qual nervosismo politico, cercando di non allarmare la popolazione.

Alcuni caduti erano già registrati e tornati a casa in sacchi neri. Il conteggio non era ancora considerato inaccettabile dallo Stato, e soprattutto non prodromo di ulteriori drammi allargati, ma anche una sola vita persa era già da molti cittadini considerata troppa e soprattutto inutile!

Ormai per la nostra cultura di pace la morte in combattimento era un concetto sconosciuto, inaccettabile, quasi teorico, e terminato tanti, tanti anni fa.

Certo, la vita per i civili continuava apparentemente senza scossoni, i servizi erano sempre erogati, i negozi pieni di merci, il mondo del lavoro non aveva ancora dato segni di nervosismo e la vita delle persone continuava come sempre.

La parola Guerra era sapientemente evitata da ogni organo di informazione e nessuna dichiarazione in tal senso era stata pronunciata dal Primo Ministro.

Solo saltuarie, quasi non percepite .. scaramucce, quindi!

Insomma, la vita proseguiva e la popolazione avrebbe dovuto continuare a pensare per il meglio.

Eppure le notizie che filtravano tra la gente attraverso chissà quali canali informali non erano rassicuranti. Insomma probabilmente non era ancora guerra ma neanche pace totale. Le cittadinanze dei due Paesi (tra le quali non poche parentele) non si capacitavano di questa follia sempre più evidente, sempre più allarmante. La tensione, lentamente ma inesorabilmente, quindi saliva.

D’altronde si sa da sempre: i codici morali delle nazioni lavorano in modo totalmente differente da quello delle persone normali.

La Paura della Paura, esperienza nota e citata da grandi filosofi del passato. Questa sensazione a mio avviso si stava già insinuando nei palazzi del Potere… lentamente, molto lentamente ma una scelta irrazionale, o una provocazione emotiva avrebbero potuto ingigantirsi e deflagrare in un attimo. D’altronde quante volte era successo nel passato. Le tecnologie e i costumi dell’umanità cambiano velocemente, ma certi istinti sono praticamente perenni e tanti gli esempi da ricordare.

Mia figlia invece giocava serena accanto a me, ignara di tutto. Perché, d’altronde, avrebbe dovuto preoccuparsi?

A otto anni certe tensioni non si percepiscono se le notizie non sono proprio enunciate chiaramente; i genitori pensano a tutto per le loro piccole creature, il quotidiano inizia e finisce fra la famiglia, la scuola, i giochi con gli amichetti, un po’ di studio e un caldo lettino in attesa dopo cena.

Poco prima di scendere nella galleria che circonda la città ho intravisto il luccichio di un aereo, alto, molto alto nel cielo. E’ stata come una visione: lontana macchia luccicante, una stella diurna sospesa nell’azzurro luminoso di una calda mattina di primavera.

Già, gli aerei militari… succedeva spesso di vederli sfrecciare di questi tempi nel controllo ossessivo delle frontiere, frontiere lontane da noi neanche 100 chilometri.

Comunque altri erano i miei pensieri. Per qualche minuto avremo perso la meraviglia della vita che si risveglia per infilarci nella galleria non distante dalla prossima fermata. Tra un po’ dovevamo prepararci per scendere, Non erano previste ulteriori fermate fino alla periferia sud e la prossima stazione era la nostra destinazione; mia mamma sarebbe stata sulla piazza accanto al parcheggio Taxi ad attenderci come sempre, con il programma di un gran gelato per la bimba in un locale del centro.

Già, sempre saggia l’idea di non prendere l’automobile.

A differenza di altri mezzi di trasporto, il treno restava ancora il nostro mezzo più sicuro ed efficiente, soprattutto perché senza variazioni, ritardi del traffico di città e autostrade, indifferenza verso il tempo atmosferico …

Tutto come sempre, anche in quella galleria, senza scossoni, ritardi, malfunzionamenti.

A un certo punto, invece …

… un’esplosione violentissima causò lo spegnimento delle luci, un fumo acre entrò nella carrozza e il convoglio iniziò rumorosamente a rallentare, rallentare, rallentare, fino a fermarsi. Si accesero subito le luci di emergenza, per poi spegnersi subito dopo. Eravamo storditi, feriti, inconsapevoli di cosa fosse successo. Tutti noi gridavamo per l’angoscia, paura, dolore, inconsapevolezza del presente e del futuro. La mia bimba, stretta tra le mie braccia, con un po’ di sangue al naso mi stava aggrappata al collo senza piangere, né proferir parola.

E mia mamma, cosa stava pensando in questo momento di fronte ad una stazione a pochi chilometri da qui?

Era il panico del buio, delle urla, del fumo, di gente percepita come ormai immobile anche se non la si poteva più vedere…

Improvvisamente irruppero dei controllori con luci in mano per segnalare che la situazione era sotto controllo, quell’esplosione non aveva creato gravi impedimenti per una veloce ripartenza. Fuori dalla galleria erano già pronti ad accoglierci i soccorsi e che tutti si sarebbero salvati.

Incredibilmente consolante era stato il subitaneo arrivo di quegli inattesi ragazzi in uniforme da ferrovieri, tutti giovani, alti, rassicuranti, dai modi gentili e totalmente assenti da ogni forma di panico, misteriosi controllori che comunicavano sicurezza come mai mi era capitato di provare.

Il convoglio quindi si mosse e prese subito velocità; uscendo dalla galleria la vista fu spaventosa… un enorme fungo, lanciato verso l’alto del cielo e carico di veleni e detriti si alzava non lontano da noi… quello che si poteva intravedere dai finestrini era solo una totale distruzione e tante macerie, macerie fumanti che si perdevano a vista d’occhio.

La città era morta! La spaventosa guerra da tutti temuta era infine cominciata. Quell’aereo, alto nel cielo e luminoso come una stella, aveva polverizzato con la velocità di un lampo una grande e prospera città.

La paura aveva quindi vinto e tutti avevamo in un secondo perso!

Di fronte a me, in un nuovamente pulito mi trovavo incredibilmente la sorridente figura di mia mamma che dolce mi voleva rassicurare, pur senza dirmi niente.

“Mamma, che ci fai lì? Che facciamo tutti qui insieme, dopo quanto è successo?”

Lei non parlava ma comunicava tanta serenità. E poi è improvvisamente apparsa la figura del mio caro, amatissimo papà. Quanta voglia di abbracciarlo, pur nell’impossibilità di potermi muovere come avrei desiderato.

Insomma, confusione, gioia, tristezza, un enorme desiderio di capire in quei pochi momenti l’inconcepibile!

Mia figlia, trasfigurata in un indescrivibile chiarore cromatico del viso, giocava con i miei capelli e rideva ai suoi nonni….

Il treno viaggiava sempre più lontano da lì… ormai eravamo tutti diretti verso la luce, una luce eterna.

Ferruccio Capra Quarelli

#DaCasaCon festeggia 5 anni di vita

La rubrica #DaCasaCon celebra un importante traguardo: 5 anni di attività. Nata nell’aprile 2020 su iniziativa di Laura Pompeo – archeologa, docente e consulente per la valorizzazione dei beni e delle attività culturali, già Assessora alla Cultura a Moncalieri e oggi Consigliera regionale del Piemonte – la rubrica è diventata un punto di riferimento per la condivisione e il confronto culturale.
#DaCasaCon è nata in un momento delicato, durante il lockdown imposto dalla pandemia, quando le relazioni sociali in presenza erano sospese. È stata pensata per mantenere vivo il dialogo, offrendo uno spazio d’incontro virtuale a migliaia di persone, inizialmente costrette a casa. La rubrica ha accolto figure rappresentative di vari ambiti, dal livello locale a quello internazionale, «persone che, per vita e per mestiere, sono attenti osservatori e portatori di opinioni utili».
Il successo è stato immediato e ha continuato a crescere negli anni, merito anche della diffusione crossmediale del progetto, trasmesso su Facebook (pagina Laura Pompeo), YouTube, Spotify (link diretto) e su Radio Stella (www.RadioStellaPiemonte.net), grazie alla collaborazione con Gianni Ricci.
Al centro del format, i punti di svolta delle vite di ospiti illustri, provenienti da mondi diversi, capaci di proporre letture lucide dell’attualità e visioni per il futuro. Tra gli ospiti: Pupi Avati, Davide Livermore, Sara D’Amario, Margherita Oggero, Bruno Gambarotta, Elsa Fornero, e il compianto Monsignor Bettazzi.
Il traguardo dei 5 anni sarà celebrato mercoledì 16 aprile alle ore 19, con una puntata speciale che vedrà Sara D’Amario, attrice, regista e scrittrice, nei panni dell’intervistatrice. Un’inversione di ruoli che segna anche un ritorno alle origini, dal momento che fu proprio con D’Amario che la rubrica prese il via il 18 aprile 2020.
Ad oggi, #DaCasaCon ha realizzato oltre 300 interviste e superato i 7 milioni di ascolti (con una media di oltre 200.000 ascolti mensili via radio).
A partire dalla puntata successiva, sarà inoltre introdotta una novità, che verrà annunciata durante l’evento del 16 aprile.
Il progetto ha ispirato anche due pubblicazioni, edite da Pintore Editore:
•“#DaCasaCon. Quaranta per la quarantena” (2022)
•“#DaCasaCon. Il mondo non si è fermato mai un momento” (2024)
I volumi sono acquistabili in libreria e sul sito dell’editore.
Prossimo appuntamento con la presentazione del libro per il Salone Off:
Mercoledì 14 maggio, ore 18.30
Le Rosine – Polo artistico e culturale
Via Plana 8/C, Torino
Per ulteriori informazioni e per seguire la rubrica:
•Facebook: Laura Pompeo
•Spotify: DaCasaCon su Spotify
       •    YouTube
•Radio Stella: www.RadioStellaPiemonte.net

Intelligenza artificiale o stupidità naturale?

Di Gianluigi De Marchi 

 

Tutti ormai sappiamo che dobbiamo fare i conti con AI, l’intelligenza artificiale che piano piano sta prendendo il posto degli umani, risolvendo problemi complessi, dando risposte a domande che sembrano impossibili, prendendo decisioni in tutti i campi.

Infallibile, perché la mostruosa quantità di dati che può consultare dà la garanzia che ogni risposta è data con la massima precisione, competenza e razionalità.

Che bello affidarsi ad un metrò senza conducente, un consulente finanziario che consiglia il miglior investimento, una sala operatoria senza chirurgo…

Però…

Però possono verificarsi episodi al limite dell’assurdo, che pensavo fossero confinate in qualche scenetta di Crozza o di Brignano, ed invece sono state vissute da una mia conoscente: leggete bene.

 

La signora telefona il 3 aprile alla sua agenzia di Unicredit, dove da moltissimi anni affitta una cassetta di sicurezza e chiede di poter prelevare l’argenteria per far bella figura con gli amici invitati a cena.

Già il fatto di telefonare per chiedere il permesso per un’operazione così banale è ridicolo, ma le norme interne prevedono che non si possa arrivare senza preavviso, gli impiegati hanno tanto da fare, ognuno riceve la clientela solo su appuntamento “per offrire un miglior servizio”.

Vabbè, seguiamo le procedure senza polemizzare, si dice la signora e chiama la linea verde. Dopo una lunga attesa riesce a parlare con un addetto che le fissa, con grande professionalità, l’appuntamento per la complessa operazione in data 28 aprile. Di fronte alle garbate rimostranze della signora, la voce consiglia di provare attraverso il sito della banca.

Vabbè, proviamo, magari il sito è più efficiente e magari mi dà appuntamento per oggi pomeriggio, si dice la signora e, fiduciosa, apre il sito e formula la richiesta.

L a risposta, ovviamente, è fornita da un “assistente virtuale”, una di quelle specie di fantasmi con i quali puoi colloquiare su qualunque argomento. A fronte della richiesta di appuntamento urgente per l’apertura della cassetta di sicurezza presso l’agenzia X, la risposta ricevuta è esilarante e merita di essere citata nella sua letterale completezza: “Ci dispiace, ma la filiale prescelta non ha disponibilità nei prossimi giorni per questo tipo di operazioni, te ne proponiamo di seguito delle altre disponibili”.

Capito quanto è intelligente e preparato quel fenomeno di “assistente virtuale” che gestisce gli appuntamenti?

La signora non può andare nell’agenzia X perché gli impiegati sono molto occupati, ma può effettuare l’operazione nell’agenzia A o in quella B dove l’afflusso è minore. Arrivata lì, con qualche misteriosa procedura dell’AI potrà prelevare l’argenteria nella cassetta di sicurezza dell’agenzia X e passare una bella serata sfoggiando il “servizio buono”.

Ma si può essere più dementi? Si può affidare ad un “assistente virtuale” un’operazione banale (forse troppo banale per l’intelligentone artificiale…) rispondendo in questo modo?

Lancio un appello ai dirigenti Unicredit: per favore, levateci dai piedi l’intelligenza artificiale, ridateci la vecchia, cara stupidità naturale che sicuramente ci farà aprire la casetta di sicurezza dieci minuti dopo, senza tante storie….

 

demarketing2008@libero.it

 

Grignolino: il nobile ribelle 2025

Banchi di degustazione e masterclass per conoscere tutte le sfumature di questo vino eclettico.
Grazzano Badoglio (At)
Via IV Novembre 15, Grazzano Badoglio (At) mappa
12 Aprile 2025 – 14 Aprile 2025
Orario 11 – 19 / 11 – 19 / 10 – 17
Banchi d’assaggio
Orari e modalità di accesso
La manifestazione si svolgerà il 12, 13 e 14 aprile con i seguenti orari:
• Sabato 12 aprile dalle 11 alle 19
• Domenica 13 aprile dalle 11 alle 19
• Lunedì 14 aprile dalle 10 alle 17
Evento aperto sia al pubblico sia agli operatori.
Per il pubblico l’ingresso è libero senza prenotazione; è previsto un contributo per la degustazione di 15 € (10 € per i soci AIS).
SCOPRI I VINI

Note Storiche

Il nome “Grignolino” potrebbe derivare dal termine piemontese “grignòle”, che indica i vinaccioli, di cui gli acini sono particolarmente ricchi. Un’altra teoria lo collega al verbo dialettale “grignare”, che significa ridere. Le prime notizie documentate su questo vitigno risalgono alla fine del XVIII secolo, sebbene fosse già conosciuto e utilizzato per produrre vini “chiaretti” nel Cinquecento.

Note tecniche

Il Grignolino è un vitigno autoctono piemontese da cui si ottengono due vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC): il Grignolino d’Asti e il Grignolino del Monferrato Casalese. Entrambi i vini sono regolamentati da specifici disciplinari di produzione che ne definiscono le caratteristiche e le modalità di produzione.
🏷️ Grignolino d’Asti DOC
• Vitigni ammessi: Grignolino in purezza. È consentita la presenza di uve Freisa fino a un massimo del 10% nei vigneti.
• Zona di produzione: Province di Asti e Alessandria.
 
Norme per la Viticoltura
• Resa massima: La produzione di uva non deve superare le 8 tonnellate per ettaro di vigneto in coltura specializzata.
• Titolo alcolometrico volumico minimo naturale: Le uve destinate alla vinificazione devono garantire un titolo alcolometrico volumico minimo naturale del 10,5% vol.
Caratteristiche del Vino
• Colore: Rosso rubino, che può variare in intensità e tendere all’aranciato con l’invecchiamento.
• Profumo: Delicato e caratteristico, con note fruttate di sottobosco e spesso accompagnato da sentori speziati di pepe bianco.
• Sapore: Asciutto, leggermente tannico, gradevolmente amarognolo, con un retrogusto persistente.
• Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11% vol.
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il disciplinare completo sul sito : Registro Nazionale delle Varietà di Vitehttp://catalogoviti.politicheagricole.itPDFDisciplinare di produzione – Grignolino d’Asti
🏷️ Grignolino del Monferrato Casalese DOC
• Vitigni ammessi: Grignolino minimo 95%; è consentita la presenza di uve Freisa e Barbera, da sole o congiuntamente, fino a un massimo del 5%.
• Zona di produzione: Comuni della provincia di Alessandria, in particolare nell’area del Monferrato Casalese.
Norme per la viticoltura
• Terreni: calcarei, argillosi o loro combinazioni
• Giacitura: esclusivamente collinare; sono esclusi i terreni di fondovalle, umidi e non sufficientemente soleggiati
• Densità d’impianto: minimo 4.000 ceppi per ettaro
• Forme di allevamento: controspalliera con vegetazione assurgente
• Sistemi di potatura: Guyot tradizionale, cordone speronato basso o altre forme atte a non modificare la qualità delle uve
• Resa massima: 8 tonnellate per ettaro
• Titolo alcolometrico volumico minimo naturale: 11,50% vol. (9,50% vol. per la versione spumante rosato; 12,00% vol. per le versioni riserva, vigna e riserva vigna)
 
Caratteristiche organolettiche
• Colore: rosso rubino chiaro, con tendenza all’arancione con l’invecchiamento
• Odore: caratteristico e delicato, con sentori di fragola, lampone e note di pepe bianco
• Sapore: asciutto, leggermente tannico, gradevole amarognolo con caratteristico retrogusto di mandorla
🏷️ Tipologie e menzioni aggiuntive
Il disciplinare prevede le seguenti specificazioni:
• “Riserva”: invecchiamento minimo di 30 mesi, di cui almeno 18 mesi in contenitori di legno
• “Vigna”: possibilità di indicare il nome del vigneto
• “Riserva Vigna”: combinazione delle due menzioni precedenti
Inoltre, è prevista la versione “Spumante Rosato”, con un titolo alcolometrico volumico minimo naturale di 9,50% vol.
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il disciplinare completo sul sito : Registro Nazionale delle Varietà di Vitehttp://catalogoviti.politicheagricole.itPDFDisciplinare di produzione – Grignolino del Monferrato Casalese
L’Associazione Monferace è un’iniziativa nata nel 2016 con l’obiettivo di rivalorizzare il Grignolino, un vitigno autoctono piemontese spesso sottovalutato, promuovendone una versione di alta qualità e lunga maturazione. Il progetto coinvolge produttori del Monferrato aleramico, nelle province di Alessandria e Asti, che condividono la visione di restituire al Grignolino il prestigio storico che merita.
🎯 Obiettivi dell’Associazione
• Nobilitare il Grignolino: trasformandolo da vino leggero e di pronta beva a vino strutturato e adatto all’invecchiamento.
• Recuperare tradizioni storiche: ispirandosi alle pratiche enologiche del passato, quando il Grignolino era apprezzato per la sua complessità e longevità.
• Creare una rete imprenditoriale: favorendo la collaborazione tra produttori per promuovere il territorio e il vitigno.
🍷 Caratteristiche del vino “Monferace”
Il vino prodotto sotto il nome “Monferace” segue un protocollo rigoroso:
• 100% Grignolino: utilizzo esclusivo del vitigno, senza tagli con altre varietà.
• Affinamento prolungato: minimo 40 mesi, di cui almeno 24 in botti di legno, per sviluppare complessità e struttura.
• Vinificazione tradizionale: metodi che rispettano le pratiche storiche del territorio.
🏞️ Territorio e Produttori
L’associazione comprende produttori situati nel Monferrato aleramico, un’area collinare con una lunga tradizione vitivinicola. Tra i membri fondatori figurano aziende come Accornero, Alemat, Angelini Paolo, Castello di Uviglie, Fratelli Natta, La Fiammenga, Sulin, Tenuta La Tenaglia, Tenuta Santa Caterina e Vicara.
📍 Sede e Contatti
• Sede: Castello di Ponzano Monferrato, Piazza Vittorio Veneto 1, Ponzano Monferrato (AL)
• Email: info@monferace.it
• Sito web: monferace.it
Ecco i vini che mi hanno particolarmente colpito:
ASTIGIANO
 
FRANCO ROERO Montegrosso d’Asti (AT) 2023
CROTIN 1897 Maretto (AT) “SAN PATELU” 2023
CASCINA REY Asti BISBETICO INDOMATO 2023
DAVIDE MARELLO Valfenera (AT) LEVOLÙ 2023
CALDERA FABRIZIA Asti LE SERRE 2023
GATTO PIERFRANCESCO
Castagnole Monferrato (AT) MONTALTO 2024
SPERTINO LUIGI Mombercelli (AT) 2024
AGOSTINO PAVIA Agliano Terme (AT) 2023
TENUTA OLIM BAUDA Incisa Scapaccino (AT)
ISOLAVILLA 2024
TENUTA MONTEMAGNO Montemagno (AT)
RUBER” 2023
TENUTA SANTA CATERINA Grazzano Badoglio (AT) ARLANDINO 2023
I PARCELLARI Govone (CN) PARCELLA 505 2021
MONFERRATO CASALESE
 
ACCORNERO Vignale Monferrato (AL)
BRICCO DEL BOSCO 2024
LIEDHOLM Lu e Cuccaro Monferrato (AL)
BRICCO DEL BOEMIA 2023
MAURO REI Sala Monferrato (AL) PRYNCIPE 23
CINQUE QUINTI Cella Monte (AL)
VIGNA SAN PIETRO 2022
MONFERACE
 
ACCORNERO Vignale Monferrato (AL)
BRICCO DEL BOSCO VIGNE VECCHIE RIS .2019
TENUTA SANTA CATERINA Grazzano Badoglio (AT) MONFERACE 2019
VICARA Rosignano Monferrato (AL)
UCCELLETTA 2019
LIEDHOLM Lu e Cuccaro Monferrato (AL)
RISERVA 2019
CASCINA FALETTA Casale Monferrato (AL)
INDELEBILE 2019
ANGELINI PAOLO Ozzano Monferrato (AL)
GOLDEN ARBIAN 2017
FREISA
 
LA MONTAGNETTA Roatto (AT) LA SVISTA 2022
GARRONE EVASIO E FIGLIO Grana (AT) 2023
CROTIN 1897 Maretto (AT) ARIS 2022
CASCINA GILLI Castelnuovo Don Bosco (AT)
IL FORNO 2022
FEA Calosso (AT) Sup 2021
SCARPA Nizza Monferrato (AT) 2020
499 Santo Stefano Belbo CN COSTE DEI FRE 2022
ADRIANO MARCO E VITTORIO Alba (CN)
LICE 2021
CLAUDIO MARIOTTO Tortona (AL) 2022
 
Alla prossima !
LUCA GANDIN

La Regione sostiene i birrifici artigianali

Da due bandi dell’assessore Bongioanni sostegno a 13 produttori e consorzi di birra artigianale. Quattro birre oggi si fregiano del logo Birra Da Filiera Piemontese

 

Sono tredici i birrifici artigianali piemontesi che potranno beneficiare del sostegno offerto da due bandi voluti dall’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni , lanciati a fine dicembre e di cui è stata pubblicata l’11 aprile la graduatoria.

Undici di essi hanno presentato progetti per l’acquisto di macchinari e apparecchiature per la produzione e riceveranno un contributo complessivo di 158.677.52 euro, che copre il 40% dell’impegno finanziario ammissibile di 399. 693.79 euro.

Due i consorzi di produttori che hanno risposto al bando di formazione per il sostegno nella realizzazione di attività formative e nella realizzazione di eventi per far conoscere il proprio prodotto. Riceveranno dalla Regione Piemonte un contributo complessivo di 27.300 euro.

“Con le risorse stanziate siamo riusciti a finanziare tutte le domande pervenute per entrambi i bandi. Nessuno è restato fuori – spiega l’assessore Bongioanni -. La filiera brassicola è un’espressione dell’eccellenza agroalimentare “made in Piemonte” che va sostenuta e promossa scommettendo sulla sua capacità di legare tradizione, territorio e innovazione. Nel bilancio regionale 2025 sono riuscito a far aggiungere ulteriori 80 mila euro per il suo sostegno. Proprio nelle settimane in cui a ‘Agricoltura È’ e a Vinitaly abbiamo lanciato il nuovo brand “Eccellenza Piemonte-Piemonte is” sono orgoglioso che anche i produttori della nostra birra artigianale possano contribuire alla crescita dell’immagine del Piemonte come terra di assoluta qualità in ogni comparto agroalimentare. Sono già quattro le birre artigianali made in Piemonte che oggi possono fregiarsi del logo di “Birra da filiera piemontese”.

Beneficiari del contributo regionale messo a disposizione dei due bandi sono i produttori di birra artigianale situati sul territorio piemontese, iscritti al Registro delle Imprese, al Registro dei birrifici artigianali e titolari di partita Iva idonea allo svolgimento delle attività.

Il settore brassicolo piemontese conta una novantina di birrifici artigianali, di cui 13 agricoli. Ad oggi sono iscritti al registro regionale 34 birrifici, 10 agricoli e 24 artigianali.

Sono quattro le birre made in Piemonte che ora si possono fregiarsi del logo “Birra Da Filiera Piemontese”, ideato e lanciato dalla Regione Piemonte e concesso a microbirrifici e birrifici del territorio regionale iscritti al registro, che hanno presentato un progetto organico di materie prime e di lavorazione di filiera interamente svolto sul territorio regionale.

Sono la birra BogIa Nen della BBm Birra e Bevande Magiche che commercializza con il marchio Birra Carrù, la birra 3841 della Qebere di Piasco ( Birra Kauss), La Birra Chiara Biellese e la Birra alla Castagna Biellese della Valdilana.

 

Mara Martellotta

Gusto e artigianato in città: eccellenze per turisti e torinesi

Informazione promozionale

Torino è una città ricca di arte, storia e cultura, capace di affascinare visitatori da tutto il mondo.

Dopo le Olimpiadi Invernali del 2006, ha conosciuto una forte crescita come destinazione turistica, affermandosi come una delle mete più apprezzate del nord Italia. Nel 2023, la città ha registrato oltre 5 milioni di presenze turistiche, confermando il trend positivo degli ultimi anni.

Tra i luoghi più visitati spiccano la Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema, il Museo Egizio – uno dei più importanti al mondo nel suo genere – e il Palazzo Reale, che insieme ad altri siti sabaudi rappresenta il cuore della Torino barocca. I turisti restano affascinati anche dalla magia del centro storico, dai caffè storici e dalle eleganti piazze.

Chi visita Torino cerca non solo bellezza e cultura, ma anche qualità nell’accoglienza e nello shopping. La città offre eccellenze artigiane in numerosi settori: dalla ristorazione alla pasticceria, fino all’artigianato orafo, che oggi vi proponiamo come esempio della raffinata creatività torinese.

 

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ristoranteamato.com

Corso Carlo e Nello Rosselli, 83, 10129 Torino (TO)

011 6276558 – 338 8733301

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Piemont Cioccolato

Via Gran Paradiso 16/23 10156 Torino (TO) Borgata Bertolla

+39 011.273 24 41 / +39 011.273 24 29

info@piemontcioccolato.com

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La dolce tradizione che si rinnova: a Pasqua, scegli l’eccellenza di Piemont Cioccolato

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Semplicemente gioielli

semplicementegioielli.com

Instagram:
@semplicemente_gioielli

Email:

semplicemente.gioielli@gmail.com

Telefono:
Giulio: +39 3314189852
Andrea: +39 3703282355

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Semplicemente Gioielli: l’arte orafa che racconta storie, con semplicità

 

Escursione a Pasquetta sui colli di Coniolo

 

Degustazione nel Monferrato presso l’azienda agricola Cascina Paola

Anche quest’anno dopo i lauti pranzi pasquali Cammini divini di Augusto Cavallo propone un’occasione per smaltire qualche caloria con una piacevole camminata su un percorso inedito nei pressi di Coniolo, con, all’arrivo, una deliziosa degustazione a base di prodotti locali per concludere in bellezza il weekend di festa.

Il ritrovo è previsto presso l’azienda agricola Cascina Paola di Coniolo in Regione Ponte Rizza 4 a partire dalle 14.30 per le iscrizioni.  Alle 15 è prevista la partenza dell’escursione. Degustazione verso le ore 18.

L’evento, organizzato in collaborazione con Cammini Divini di Augusto Cavallo, prevede una piacevole escursione tra le colline del Monferrato e all’arrivo una gustosa degustazione a cura dell’azienda agricola Cascina Paola che proporrà, tra gli altri, i vini di sua produzione.

Partendo da Cascina Paola la camminata si snoderà  lungo un percorso di circa 9 km. Ci si allontanerà dalla Cascina per dirigersi su antichi sentieri immersi nella natura, prima attraversando un’area dove sono presenti le testimonianze di archeologia industriale del secolo scorso e poi tra i campi e i prati del piccolo borgo del Monferrato. Si proseguirà sulla parte alta del versante delle colline fino a ridiscendere e ritornare al punto di partenza verso le 18. Si consigliano calzature da trekking, scorta d’acqua, cappellino e abbigliamento comodo e per chi lo desidera vengono messi a disposizione anche i bastoncini da Nordic walking gratuitamente fino ad esaurimento disponibilità.

Terminata l’escursione naturalistica, fatto ritorno in Cascina, in un’oasi del verde, inizieranno gi assaggi di salumi e prodotti locali tipici del territorio del Monferrato accompagnati da vini di qualità e dolci dell’azienda agricola Paola per gustare i sapori della tradizione prima di terminare in bellezza la giornata di Pasquetta.

Il costo di partecipazione è di 25 euro caduto.

Necessaria la prenotazione presso Augusto Cavallo 3394188277

augusto.cavallo66@gmail.com

Mara Martellotta

AffogaTOH, l’ultima golosità di Alberto Marchetti che fa bene al palato e alla ricerca

Un cremoso gelato al caffè ricoperto da una squisita crema di zabaione Zabà, una leggera e morbida panna montata e, dulcis in fundo, i croccanti nocciolini di Chivasso Fontana.

Si presenta così AffogaTOH, l’ultima golosa novità firmata Alberto Marchetti. Un affogato da passeggio, originale rivisitazione del celebre e raffinato Bicerin di Torino.

Ma c’è di più, la novità di casa Marchetti delizia il palato e fa del bene, sposando la nobile causa della ricerca. Metà dell’incasso dei primi 5000 AffogaTOH sarà, infatti, devoluto in beneficenza da Marchetti alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS

Ed è proprio Candiolo il fil rouge che unisce AffogaTOH di Alberto Marchetti e il TOH dell’artista Nicola Russo.

L’idea – spiega Alberto Marchetti – è nata dall’incontro con Nicola Russo. Rendere il mio gelato l’occasione per sostenere una buona causa mi ha subito affascinato. AffogaTOH mi dà la possibilità di sostenere Candiolo e di far conoscere questa importantissima realtà del territorio”.

Quando ho conosciuto Alberto – aggiunge Nicola Russo – ho ritrovato in lui lo stesso entusiasmo che mi guida ogni giorno. Così è stato naturale immaginare insieme un progetto capace di fare del bene”.

Due eccellenze che hanno fatto della torinesità la loro cifra distintiva, unite, quindi, per un grande progetto, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS, nata nel 1986 per dare un contributo significativo alla cura e alla ricerca sul cancro attraverso la realizzazione di un polo oncologico all’avanguardia, l’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Ringraziando Alberto Marchetti per aver voluto sostenere la Fondazione insieme a Nicola Russo, Andrea Bettarelli Responsabile Fundraising e Comunicazione dell Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, ha ricordato come le risorse di questa speciale iniziativa andranno a supportare le oltre 800 persone che ogni giorno lavorano con competenza e professionalità a Candiolo.


Alessandro Sartore

Da quella perduta agli Alpha: cosa sono le generazioni culturali?

A volta spetta ad una generazione l’essere grande. Voi potete essere quella grande generazione” diceva Nelson Mandela.

Ma cosa e’ una generazione? Chi ha interpretato questo concetto?

Si usa questo termine quando ci si riferisce a persone che hanno vissuto nello stesso periodo e che hanno acquisito la loro formazione  nel medesimo “clima culturale caratterizzato da particolari eventi storici”. E’ molto importante, secondo la sociologia, in quale classe di eta’ sono stati vissuti e condivisi avvenimenti e tendenze,  e’ diverso, infatti, far parte di un ciclo storico quando si e’ adolescenti e in eta’ matura. Il sociologo Karl Mannheim e’ stato uno dei primi ad occuparsi della spiegazione di questa nozione  in maniera scientifica creando una definizione rigorosa che parla della “collocazione generazionale” come di  quel lasso temporale che accomuna individui appartenenti al quadro di un “medesimo contesto storico-sociale che influenza modi di sentire, di pensare e di agire e costituisce la base potenziale di forme di agire collettivo”.

Ogni generazione e’ fatta da 25 anni, periodo in cui mediamente ci si riproduce (dato che e’ piu attinente al passato rispetto al presente); per fare un esempio, 3 generazioni sono  costituite da nonni, genitori e figli, una discendenza familiare, e occupano 75 anni circa.

Andando indietro nel tempo fino ai giorni nostri ad ogni generazione (di appartenenza occidentale) caratterizzata da specifici avvenimenti storico-sociali e’ stata data una etichetta sociologica che ne identifica le esperienze, il pensiero e la vita che ne e’ scaturita.

Partendo da fine ‘800 fino al 1900, gli individui appartenenti al quell’arco storico sono stati identificati come  Generazione Perduta, resa celebre da Ernest Hemingway nel romanzo Fiesta, per definire coloro che vissero dai 18 anni in su la Prima Guerra Mondiale. A seguire e’ arrivata la Greatest Generation, che va dal 1901 al 1925, che comprende coloro che hanno affrontato la Grande Depressione (in America) e la Seconda Guerra Mondiale e che hanno sostenuto durissime sfide e sacrifici. Dal 1928 al 1945 hanno vissuto, invece, uomini e donne della Generazione Silenziosa, durante la quale non ci sono stati movimenti di pensiero collettivi ne’ di cambiamento sociale, la Seconda Guerra Mondiale ha lasciato dietro di se’ sgomento e raccapriccio e l’unico pensiero per gli individui appartenenti a questa classe eraquello di riscostruire e dimenticare. In quel periodo ci fu un consistente sviluppo dell’industria dell’auto, della tv e le prime e basilari tracce di tecnologia.

I Boomers sono coloro che rientrano nell’arco temporale che va da 1946 al 1964.

In questo periodo ci fu una sostanziosa crescita demografica, nacquero i movimenti per la pace, quello ambientalista e per i diritti civili; si visse con preoccupazione la guerra in Vietnam econ attesa la prima esperienza nello spazio. Tra il 1965 e il 1980 e’ collocata la Generation X (l‘invisibile) che incrocio’ le contestazioni del 1968, la crisi energetica e sperimento’ unbasilare approccio con il termine ecologia. Questa generazione e’stata la prima ad essere stata etichettata con una lettera che rappresenta perlopiu’ una mancanza di una identita’ sociale e culturale precisa. I suoi appartenenti hanno assistito, comunque,ad eventi importanti come la caduta del Muro di Berlino e l’avvento di Internet. I Millennials, invece, sono nati tra il 1981 e il 1996, e hanno raggiunto la maggiore eta’ nel terzo millennio.Come sappiamo in questo periodo c’e’ stato un grande e veloce sviluppo della tecnologia e dei social media tanto da chiamare  i figli di questa fase storica nativi digitali. Gli “Y, altro nome di questa generazione, vivono la globalizzazione, il terrorismo, il cambiamento climatico e l’affacciarsi ad un mondo di tipomulticulturale. Il lavoro, in questo lasso di tempo, ha cambiatoforma, emerge quello di free lance che modifica molte abitudinimutando anche i ritmi della produttivita’. Ci si sposa meno, si fanno figli molto piu tardi ed e’ persistente una forte tendenza all’individualita’, ma anche alla comunita’ che si esprime  e si sviluppa online.

La generazione che segue e’ quella dei Centennials che va dal 1997 al 2010 e puo’ anche essere identificata come “Z.” Per questi recenti abitanti della terra, lasocializzazione avviene perlopiu’ sui social media e attraverso la tecnologia e la capacita’ di passare dal mondo reale a quello virtuale e’ una pratica quotidiana molto disinvolta. I ritmi di vita sono veloci, aumentano i salutisti, i vegetariani, i childfree, gli animalisti, si punta ad essere sostenibili ed inclusivi. Lo sviluppo della propria singolarita’ e’ una priorita’ assoluta in piena antitesi con il tradizionale e “vecchio” obiettivo di creare una famiglia. Si viaggia molto ed esiste una grande attitudine allo scambio culturale globale. Smartphone e tablet sono nelle tasche e nelle borse di ognuno, vivere senza oramai e’ pressoche’ impossibile.

Dal 2011 fino ai giorni nostri abbiamo gli Screenagers (o Generazione Alpha) nome che segnala la presenza di schermi digitali ovunque. Istruzione e  risorse della formazione sono deputate alla rete, si agevola cosi’ l’accessibilita’ all’istruzione. Gli Alpha vivranno appieno l’era dell’Intelligenza Artificiale e del decremento demografico. La delega totale al digitale ridimensiona doti importanti come la confidenza con diverse attivita’ come la scrittura, il linguaggio e i lavori manuali, per non parlare dei rapporti interpersonali affidati anche questi agli screen. La velocita’ e l’iperattivita’ di questa generazione produce stress e incapacita’ di comunicare “umanamente” le proprie necessita’, soprattutto quelle emotive.

MARIA LA BARBERA