LIFESTYLE- Pagina 508

La magia di Torino

GRAN MADRE GRAALPer chi volesse saperne di più sulle leggende di Torino, il tour operator “Somewhere” organizza giri turistici specializzati, come Torino magica, Torino gialla e Torino sotterranea, che riscuotono da anni notevole successo di pubblico

 

Città magica, dove bene e male si incrociano e si scontrano dalla notte dei tempi: questa è una delle identità di Torino, considerata dagli appassionati di esoterismo capitale dell’occulto italiana, vertice di magia bianca- con Praga e Lione- e allo stesso tempo nera –insieme a Londra e San Francisco.

 

La duplice natura si ripete all’interno del centro cittadino, dove convivono un polo positivo,  piazza Castello, precisamente all’ingresso di Piazzetta Reale, e uno negativo, individuato in piazza Statuto, luogo definito anticamente Val Occisorum per via della necropoli romana e delle esecuzioni capitali che qui avevano luogo.

 

Ma da dove nasce questa tradizione? Varie leggende si snodano nei secoli sulla storia della città: c’è chi dice che sia stata fondata da Eridano, principe egizio da cui deriva il primo nome del Po, che fondò nei pressi del fiume un tempio dedicato ad Iside. Il culto della divinità femminile si trasformò nei secoli, approdando infine alla costruzione della chiesa della Gran Madre di Dio; completata nel 1818, si afferma che in essa siano contenuti indizi che portano al Sacro Graal; in particolar modo, una delle due statue femminili poste all’ingresso dell’edificio regge un calice, raffigurante proprio la misteriosa reliquia, e lo sguardo della donna indicherebbe il luogo dove è custodito, secondo alcuni il castello di Moncalieri, antica sede Templare.

 

Per chi volesse saperne di più sulle leggende di Torino, il tour operator “Somewhere” organizza giri turistici specializzati, come Torino magica, Torino gialla e Torino sotterranea, che riscuotono da anni notevole successo di pubblico. In occasione di Halloween, è prevista inoltre la serata a tema “Torino rosso porpora”, con indagine in maschera sullo sfondo dei misteri della città.

 

Per maggiori informazioni, consultare il sito www.somewhere.it nella sezione Speciale Halloween.

 

Federica De Benedictis

 

(Foto: il Torinese)

 

A nove pazienti su dieci non serve il pronto soccorso

L’assessore alla sanità chiede aiuto ai medici di famiglia per ridurre il ricorso ai ricoveri

 

molinetteLa Sanità regionale avrà pure tutte le sue pecche, ma i dati forniti dall’assessore Antonio Saitta sulle presenze ai pronto soccorso degli ospedali piemontesi lasciano di stucco: su 676.848 ricoveri nel 2013 in tutta la regione (di cui gravi 242.438) il 90,53% si è rivelato essere classificato come codice bianco o verde, ossia senza particolare gravità. Si deduce che molti cittadini, molto spesso, si presentano al pronto socccorso senza averne effetivo bisogno. Risultato; si intasano le strutture e si moltiplicano i costi. Da qui l’appello di Saitta ai medici di famiglia, affinchè facciano opera di “filtro” con i loro pazienti.

 

(Foto: il Torinese)

 

Quel lungo ponte tra Libano, Langa e Monferrato

E’ una delle donne più influenti del mondo arabo. Ha iniziato a studiare italiano (lingua che parla perfettamente) leggendo le poesie di Cesare Pavese

 

 iarri“Ho imparato la lingua italiana leggendo le poesie di Cesare Pavese. Partendo da qui ho iniziato a studiarla e poi ad apprenderla”. Negli anni passati sono stati in molti ad accostarsi alla letteratura grazie alle opere dell’autore de “La luna e i falò” ma fa effetto sentire queste parole se pronunciate da una donna, giovane e bella che è nata e cresciuta in Libano, oggi una delle maggiori esponenti culturali femminili del mondo arabo. Joumana Haddad, nata a Beirut 44 anni fa, è scrittrice, poetessa, traduttrice e giornalista (ha vinto a Catania il premio intitolato a Maria Grazia Cutuli).

 

Responsabile delle pagine culturali del quotidiano An Nahar ha fondato la rivista Jasad e insegna all’Università libano – americana. Inoltre parla sette lingue, tra cui l’italiano, in modo fluente. Con un curriculum del genere non poteva non essere che lei – profonda conoscitrice dell’Italia, dove è stata più volte ed ha pubblicato diversi suoi libri come Adrenalina, Il ritorno di Lilith, Ho ucciso Sharazad, Le sette vite di Luca, Superman è arabo – la relatrice nell’incontro sulla condizione della donna in Medio Oriente e sulla situazione che sta vivendo quella zona particolarmente delicata del globo, che si è svolto l’8 settembre scorso nell’aula magna del Campus Luigi Einaudi in Lungo Dora Siena.

 

Ma, alla luce del fatto che la sua “molla” a conoscere e a studiare la lingua italiana è stato proprio un autore piemontese, qual è Cesare Pavese, radicato tra la natia Langa (Santo Stefano Belbo) ed il Monferrato (trascorse un certo periodo della sua vita tra Casale e Serralunga di Crea) non si potrebbe pensare di invitarla sul territorio. In questo modo sua la Langa che il Monferrato (e soprattutto quello Casalese, dove la presenza pavesiana non è poi così sottolineata ed accentuata) avrebbero un testimonial di sicura caratura internazionale. E la strada da seguire non sarebbe poi così inarrivabile, visti i rapporti che Joumana Haddad ha con l’Università di Torino.

 

Massimo Iaretti

Mastroianni torinese alla Mole

MASTROIANNIPer ricordare i 90 anni dalla nascita dell’attore

 

Inaugurazione il 5 novembre al Museo del Cinema alla Mole, con un ricordo di Archibugi e Tornatore. Sarà un ricco programma di iniziative, quello organizzato in città per onorare la figura di Marcello Mastroianni a 90 anni dalla nascita. Il celebre attore sarà ricordato attraverso retrospettive, mostre e un grande convegno internazionale. Spazio anche alla vita privata dell’artista, con foto inedite, pellicole superotto del Mastroianni privato, e “Una Giornata Particolare”  di Ettore Scola proiettata nella versione originale, che venne realizzata in una sola copia.
   

“Posso toccarti le tette?”

gilibremerI “provocatori sociali” in azione contro il tumore del seno

 

Nuova trovata dei “provocatori sociali” Marco Gili e Nicola Bremer. Alle ragazze che incontrano si rivolgono con la domanda imbarazzante: # Posso Toccarti le Tette? – NCMLF

 

Non si tratta di una iniziativa goliardica ma di un modo originale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione dei tumori al seno.

“Il veleno, l’anello e la Porta”

seance misteroQuesto 31 ottobre verrete travolti da un caleidoscopio del buio in un decamerone di oscuro, tra oracoli, mesmerismi, spettri, assassini, leggende e misteriose verità

 

Ormai so cosa aspettarmi dai ragazzi di Torino Sèance, per questo ho deciso senza esitazione di partecipare alla loro serata il 31 Ottobre. Ciò che invece non potevo prevedere, fu l’emozione quando la mia auto raggiunse il centro storico di Avigliana. Davvero la serata si sarebbe tenuta in uno di questi meravigliosi palazzi? Ed ecco: un portone aperto su un cortile, luci di case che ammiccavano nel freddo buio di quel venerdì sera. Altre persone passarono sotto quell’arco imponente. Dai loro discorsi eccitati, compresi che eravamo lì per lo stesso motivo e anche loro, come me,  si stavano chiedendo cosa il titolo misterioso di quella serata lasciasse sottendere. “Il veleno, l’anello e la Porta.”

 

Sull’ultima parola non mi pareva ci fossero tanti dubbi, poiché mi trovai di fronte a un portone istoriato antico, che si apriva su una serie di gradini che scendevano verso il basso, verso il buio… Non sapevo ancora quanto mi stessi sbagliando. E ovviamente, ecco che ad attendermi, proprio dove l’oscurità incominciava, c’era uno di loro.
La luce della candela guidava i miei passi sempre più a fondo nelle viscere della terra, finché la mia discesa si fermò in un’antica sala. Una fioca luce illuminava un cerchio di sedie e un tavolo su cui erano poggiate strane cose.

 

Mi sedetti con l’eccitazione di chi sta per saltare nel vuoto e solo allora vidi che già altri posti erano occupati. Nuovi compagni di viaggio verso le terre ormai note, ma mai prevedibili, dell’altro lato del Buio. Il suono argenteo di una campanella diede il via alla serata, e finalmente compresi cosa nascondessero “il veleno e l’anello”, ma non ero per nulla preparato a ciò che trovammo dietro la Porta che aprimmo quella sera.

 

Torino Séance e l’associazione Città di Rama www.cittadirama.it vi aspettano all’Ostello Conte Rosso in Piazza Conte Rosso ad Avigliana, venerdì 31 Ottobre. Ingresso solo su prenotazione.

 

Per qualunque informazione o per prenotare, scrivere a domande@torinoseance.org

A Claviere la seconda guerra mondiale è finita solo nel 1974

yaltaIn quella data il paese venne finalmente ricongiunto interamente all’Italia. Nel 1947 una parte era passata alle autorità francesi dopo il Trattato di Pace

 

In Piemonte, per la precisione in Valsusa, la seconda guerra mondiale non è terminata nel 1945, bensì nel 1974. Non si tratta di qualche soldato che, isolato sui monti, non si è arreso agli Alleati, bensì di una questione di posizionamento del confine in quel di Claviere. Era una questione che ignoravo e che ho appreso, per la prima volta leggendo le note durante la visita ad una fortezza già savoiarda sul fronte francese delle Alpi.

 

Spintomi poi in auto sino a Claviere per avere delucidazioni, le informazioni richieste portarono però a nulla, nessuna delle persone interpellate, tutte abbastanza giovani ne sapeva qualcosa. Le risposte sono venute leggendo un bel libro di Gian Vittorio Avondo e Marco Comello “Frontiere contese tra Italia e Francia. 1947: le valli perdute del Piemonte” (Edizioni del Capricorno) nel quel viene rievocato quel che avvenne dopo la fine della seconda guerra mondiale sia in Val Roya che in Valsusa con l’arretramento del confine a favore dei cugini d’Oltralpe fino (e oltre) la firma del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, entrato in vigore il 15 settembre dello scorso anno. In quella data entrarono in paese, senza alcun preavviso, autorità civili e militari francesi per il passaggio di consegne ed il paese rimase tagliato in due dalla nuova linea di confine. I due autori sottolineano che il 10 febbraio 1964 “La Valsusa (periodico diocesano, ndr) annuncia che i paese è finalmente riunito e il confine verrà arretrato per permettere a sedici caseggiati del nucleo centrale di Claviere di ritornare all’Italia”.

 

Passeranno, però, ancora alcuni anni prima che la parola fine cali sulla vicenda. Il 28 agosto 1971, sono ancora i due autori a citare La Valsusa per annunciare che “dopo 25 anni di laboriose trattative nove ettari di terreno e 500 metri di strada torneranno all’Italia”. Si è dunque, quasi alla fine, del lungo percorso: finalmente il 24 luglio 1973 la Gazzetta Ufficiale pubblica il decreto che sancisce l’arretramento del confine di Claviere verso Monginevro e l’anno successivo, quarant’anni fa esatti, finalmente il villaggio e ricongiunto. A questo punto cala il sipario della storia e subentra l’oblio, anche se il non dimenticare il travaglio di questo pezzo di Piemonte (e di Italia, naturalmente) sarebbe sempre buona cosa.

Massimo Iaretti

I torinesi spendono di più ma solo per cibo e casa

Nel 2013 cresce la spesa delle famiglie sotto la Mole, registrando un +2,6% rispetto al 2012. Una tendenza che si conferma anche nel primo semestre del 2014

 

mercato sebatopoli

Finalmente un’inversione di tendenza. E’ la prima volta dal 2009, che le famiglie torinesi hanno speso (nel 2013) più dell’anno prima. Non per spese “voluttuarie”, come per esempio il tempo libero, ma per acquisti irrinunciabili come alimentare, casa, trasporti e salute. Restano, infatti, ancora in calo le risorse per tempo libero, abbigliamento e ristorazione.

 

L’indagine della Camera di Commercio rende noto che prendendo come riferimento  2.178 euro mensili, un valore simile a quello di 10 anni fa, cresce nel 2013 la spesa delle famiglie sotto la Mole, registrando un +2,6% rispetto al 2012. Una tendenza che si conferma anche nel primo semestre del 2014. In aumento la quota destinata alle cosiddette spese irrinunciabili che arrivano al 56% della cifra disponibile.supermercato

 

Nel 2012 erano andati perduti quasi 100 euro di spesa mensile, mentre nel 2013 la spesa media delle famiglie torinesi recupera 55 euro, attestandosi appunto a 2.178 euro mensili. Nei primi mesi di quest’anno si conferma una lieve crescita che, con 2.146 euro si attesta a valori leggermente superiori allo stesso periodo del 2013 (+2,7%). L’aumento nel 2013 si concentra su comparti primari, come il consumo alimentare (+6,4%), l’abitazione (+5%),  le utenze domestiche (+12,8%).

 

Scendono ancora invece le spese per beni e servizi non primari, come vacanze, spettacolo, cultura (-18%), arredamento (-11,8%), vestiario (-4,1%), voci  che erano già in calo negli anni precedenti. Un quadro tutto sommato positivo che fa sperare in un miglioramento della situazione economica.

 

(Foto: il Torinese)

Aiuto, l’edilizia vede nero

Il 43,7% delle imprese ridurrà l’occupazione e sono in calo gli investimenti

 

lavoro2Tempi cupi per l’edilizia. La quasi totalità, il 93,8%, delle imprese edili della nostra regione prevede una riduzione del fatturato o comunque non segnala variazioni. Solo per il 6,2% ci sarà un aumento. Invece il 43,7% ridurrà l’occupazione, e sono in calo gli investimenti. I dati emergono dall’indagine di Ance Piemonte sul secondo semestre. “La situazione continua a essere molto critica e nel 2014 non si potrà parlare di ripresa. Apprezziamo gli sforzi della politica ma sono solo piccoli passi non ancora sufficienti”, commenta all’Ansa il presidente Giuseppe Provvisiero.

 

(Foto: il Torinese)

 

 

 

 

 

 

 

 

Ebola, tanta paura ma nessun malato a Torino

molinetteIn Piemonte sono stati seguiti tutti i protocolli previsti dalle circolari ministeriali, in linea con le raccomandazioni dell’Oms

 

I giornali e le tv certo non aiutano e gli articoli allarmanti sul virus Ebola – autentica emergenza in alcuni paesi africani – rischia di essere vissuta come tale anche qui da noi. Le prime vittime ci sono già state ma si è trattato di vittime della psicosi collettiva. Ieri momenti di panico  in una farmacia in centro aTorino. “Credo di avere l’Ebola, mi date una mascherina per favore?”, E’ stato un tedesco, accompagnato da un bimbo a fare la richiesta, che ha ovviamente fatto scattare l’allarme. Ha detto chei recentemente sono stati ad Amsterdam e hanno frequentato amici provenienti dall’Africa. La visita  eseguita in ospedale ha fortunatamente escluso il virus. Si trattava di indigestione. Un altro  caso si è verificato a Carmagnola: un agricoltore si è presentato in ospedale dicendo di avere il virus. Anche questo, però, era un falso allarme.
   

 

“L’assessorato regionale alla Sanità ha attivato dallo scorso agosto – spiega l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta – tutte le procedure e le misure precauzionali per scongiurare la diffusione dell’Ebola. Sono stati seguiti tutti i protocolli previsti dalle circolari ministeriali, in linea con le raccomandazioni dell’Oms. Il sistema nazionale di controllo è concentrato sulle frontiere, in particolare aeree. Il Ministero ha attivato misure di sorveglianza negli aeroporti e nei confronti degli immigrati che giungono via mare. Il Piemonte non è interessato direttamente, perché i nostri aeroporti non hanno voli diretti e non sono dotati di strutture di isolamento. Eventuali emergenze in volo vengono dirottate su altri scali”.

 

“In Piemonte – aggiunge Saitta – ci sono soggetti originari dei Paesi colpiti e di fronte alla eventualità che persone rientrate da meno di tre settimane si rivolgano ai servizi di emergenza per affezioni aspecifiche, abbiamo previsto azioni rivolte a migliorare l’accuratezza delle diagnosi tramite una scheda di screening e la disponibilità di consulenze infettivologiche. Obiettivo, evitare false segnalazioni di sospetto e identificare i sospetti a basso rischio per indirizzarli verso ospedali con reparti di malattie infettive, in grado di garantire l’isolamento.

 

Dal 27 agosto è operativo il tavolo tecnico regionale per le emergenze infettive. I centri di riferimento per questa problematica sono gli ospedali Regina Margherita e Amedeo di Savoia a Torino, Novara, Vercelli, Cuneo, Alessandria, Asti e Casale Monferrato