LIFESTYLE- Pagina 481

Che tristezza il declino del Summer Village

moi1STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto 

 

I fornitori sono incazzati con gli organizzatori. Gli organizzatori sono incazzati con l’impresa che ha montato. L’impresa che ha montato è incazzata con i gestori delle discoteche perchè non hanno rispettato il limiti di legge su orari e rumori. Il comune è incazzato con gli organizzatori che non hanno ottemperato alle prescrizioni di legge

 

Molto triste girovagare al Summer Village vuoto. Stato di abbandono. Dietro gli stand sporcizia e confusamente accatastate assi di legno ed altro. All’ingresso un cartello suggerisce di ripassare domani, non precisando qual è il domani, sicuramente un domani non prossimo. Prima riaperto e poi, 48 ore fa definitivamente chiuso. Poliziotti fanno fotografie. Non gli chiedo il perchè, forse sbagliando. Una donna sudamericana sgrana piselli. Fa ancora caldo. Ed adesso? All’italiana! I fornitori sono incazzati con gli organizzatori. Gli organizzatori sono incazzati con l’impresa che ha montato. L’impresa che ha montato è incazzata con i gestori delle discoteche perchè non hanno rispettato il limiti di legge su orari e rumori. Il comune è incazzato con gli organizzatori che non hanno ottemperato alle prescrizioni di legge. 

 

Intanto si sa che Guariniello indaga. Ricapitolando. Si sono accoltellati. Discoteca abusiva. I cittadini si sono lamentati per orari e rumori eccessivi. Il sospetto di uso di droghe è confermato da chi c’era. L’uso eccessivo di alcool confermato dalle montagne di bottiglie di super alcolici abbandonate vuote. Due anni fa ci sono andato con famiglia e ho mangiato ottima carne al ristorante argentino. Quest’anno non lo avei più fatto. E per Domani? Suggeriamo, se la citta ridarà i permessi, di verificare prima dell’apertura le disposizioni di legge.Cambiare ubicazione. Soprattutto cambiare formula. Diciamo eresie?

Alpi Graie, palcoscenico delle arti con tanti appuntamenti fino a novembre

Il fitto programma di performance artistiche, da luglio fino al 7 novembre 2015, è anche racconto geografico ed unisce i 5 comuni montani di Viù, Lemie, Usseglio, Rubiana e Groscavallo che ospiteranno incontri, mostre, workshop, concerti e laboratori, per riflettere sulla montagna, ispirare artisti e svelare ai giovani inaspettate potenzialità delle zone alpine

 

 Alpi Graie in tavola. Tradizione e innovazione per la cucina alpinaLe montagne che segnano il confine tra Italia e Francia come non le avete mai viste, né vissute prima. Ecco la promessa della prima edizione della rassegna “Alpi Graie. Palcoscenico delle Arti”, all’interno del programma “Torino e le Alpi”.Montagne incantate che svettano oltre lo spettacolo della natura e del Monte Bianco, diventano ispiratrici di innovazione culturale e palcoscenico su cui salgono in cordata, per narrarne la magia: poesia, narrativa, musica, pittura, fotografia, cinema e cucina.Il fitto programma di performance artistiche, da luglio fino al 7 novembre 2015, è anche racconto geografico ed unisce i 5 comuni montani di Viù, Lemie, Usseglio, Rubiana e Groscavallo che ospiteranno incontri, mostre, workshop, concerti e laboratori, per riflettere sulla montagna, ispirare artisti e svelare ai giovani inaspettate potenzialità delle zone alpine.

 

Stefano Colmo, responsabile delle relazioni istituzionali di Slow Food e segretario generale di Terra Madre, premia in ragazziUn primo assaggio è stato  a Usseglio, con la reinterpretazione dei prodotti gastronomici tipici delle Valli di Lanzo, ad opera degli allievi dell’Istituto Alberghiero “F. Albert” di Lanzo e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in “Alpi Graie in tavola. Innovazione e tradizione nella cucina alpina”.

 

– Per SCENE – I CONCORSI DI PITTURA E CINEMA, a Viù, la natura è valorizzata non solo nella pellicola “Maciste Alpino”; ma anche nel concorso di pittura contemporanea “Alpi Graie d’Oro”. Rivolto ad artisti tra 18 e 35 anni, prevede la creazione di un’opera d’arte sul tema “Luci, suoni, colori, armonie del bosco” e la premiazione dei vincitori (500 euro primo premio; 250 il secondo) sarà sabato 28 agosto (ore 16), nell’affascinante scenografia che vede postazioni di pittura en plein air negli angoli più suggestivi del paese.

 

-Di energia si parlerà invece nell’appuntamento autunnale “E’ di scena la tradizione”, sabato 7 novembre, realizzato in partnership con IREN. Protagonisti saranno gli allievi della scuola media dei comuni di Viù, Lemie e Usseglio, chiamati a rappresentare in forma grafica alcune favole ambientate tra boschi e corsi d’acqua; in una serie di educational sul tema dello sfruttamento intelligente delle risorse energetiche delle aree montane e illuminazione a basso consumo. I disegni dei ragazzi diventeranno immagini proiettabili sulle facciate di case e chiesa parrocchiale, con sottofondo musicale e voce narrante, così da creare la magia di un coinvolgente gioco di luci e suoni.

Bimbo con due mamme, la procura fa ricorso in Cassazione

nozze donne matrimonio

Per procreare ci vogliono persone di sesso diverso: “un principio fondamentale, e addirittura immanente che deriva dal diritto naturale”

 

Se un figlio è nato da due madri, l’aspetto contrasta con l’ordine pubblico. Per procreare ci vogliono persone di sesso diverso: “un principio fondamentale, e addirittura immanente che deriva dal diritto naturale”. Così Marcello Maddalena, procuratore generale di Torino, nel ricorso contro la decisione della Corte d’Appello che aveva imposto al Comune di trascrivere nello stato civile il nome di un bimbo considerato come figlio di entrambe le mamme.  La coppia di due donne, sposate tra loro, aveva fatto ricorso all’inseminazione eterologa e il bambino era nato in Spagna. Al Comune di Barcellona il bimbo era figlio della “Madre A” e “Madre B” . I giudici avevano chiesto all’anagrafe di Torino di trascrivere l’ atto anche nel registro subalpino. Dopo qualche giorno di disorientamento gli uffici municipali avevano deciso di accettare la richiesta. Ora, però, la procura ha deciso di appellarsi alla Cassazione.

Il "generale agosto" e l'italica abitudine delle ferie in massa

torino mole mare

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI /

di Giusi La Ganga

 

Qualcuno ha da tempo cambiato comportamenti, ma la maggioranza persiste in un atteggiamento irrazionale.  Lavorare ad agosto sembra quasi una lesione di diritti, dimenticandosi che il diritto è alle ferie, non a farle tutti contemporaneamente

 

In questi giorni ferragostani, poveri di eventi politici locali e nazionali, ma, purtroppo, ricchi di eventi internazionali prevalentemente nefasti, mi sovviene una riflessione su un’altra delle anomalie italiane. L’Italia è l’unico paese al mondo che si ferma ad agosto.  Ai tempi delle grandi fabbriche, la fermata coincideva con un esodo biblico: il ritorno al Sud degli operai emigrati. Nel primo week-end d’agosto autostrade e treni scoppiavano e le grandi città del Nord si svuotavano.

 

Di quella stagione non resta più nulla: non esistono più le grandi fabbriche, i figli degli immigrati di allora preferiscono vacanze low-cost in luoghi più o meno esotici, non c’è più il Treno del Sole. Sopravvive solo la disastrata Salerno-Reggio Calabria. Ma sopravvive soprattutto la pessima abitudine di fare quasi tutti le vacanze ad agosto. Pochi sanno che questa abitudine costa all’incirca un punto percentuale di PIL, che deriva dalla ridotta produttività.   Questa distorsione comporta altre distorsioni: congestione agostana nelle località turistiche, a fronte di mesi semivuoti come giugno e settembre.

 

Qualcuno ha da tempo cambiato comportamenti, ma la maggioranza persiste in un atteggiamento irrazionale.  Lavorare ad agosto sembra quasi una lesione di diritti, dimenticandosi che il diritto è alle ferie, non a farle tutti contemporaneamente. Naturalmente concorrono a questo malvezzo i datori di lavoro, privati e pubblici, nonché i sindacati.  Vi sono addirittura uffici pubblici, per non parlare di luoghi di interesse turistico, che chiudono per ferie!

 

Gli stessi ritmi della politica e della P.A. sono scanditi dall’attesa delle vacanze.  Quante volte abbiamo sentito: “Ne riparliamo alla ripresa di settembre”, oppure a dicembre: “Ci rivediamo dopo le feste” ? Ovvero, al contrario, decisioni prese di corsa, nella disattenzione generale, quando tutti hanno già la valigia pronta.   Craxi suggeriva che qualsiasi decisione spinosa doveva, se possibile, esser presa a cavallo delle ferie, quando non erano pensabili reazioni efficaci. Scherzando diceva che per vincere alcune battaglie occorreva ricorrere al “generale Agosto”.

 

Insomma, accanto a grandi riforme sulla carta, questa sarebbe una grande riforma nei fatti. Nel mondo globale la vita si fa sempre più difficile per coloro che pigramente persistono nelle loro cattive abitudini.

 

(Immagine di Roberto Colotti)

 

La bambina abbandonata salvata dalla placenta

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CON LA PLACENTA VIENE “RIPARATA” LA PELLE DI UNA BIMBA

 

Grazie a membrane della placenta i chirurghi hanno potuto riparare la pelle di una neonata con un intervento per rimediare a una gravissima e rara malformazione del sistema nervoso centrale. Il trapianto di membrane ricavate da placente raccolte da taglio cesareo è avvenuto all’ infantile Regina Margherita, per la prima volta, in ambito neonatale, in Italia ed una delle prime al mondo. La bimba, poichè giudicata inguaribile, era stata abbandonata dai genitori. Accade anche questo…

 

Tutti a guardar le stelle a Miradolo

miradolo

La Fondazione Cosso propone “Una serata tra le stelle” in collaborazione con il gruppo di Astrofili dell’Osservatorio Astronomico Urania di Luserna San Giovanni

 

Torna l’appuntamento estivo con l’osservazione astronomica al Castello di Miradolo. Per sabato 22 agosto la Fondazione Cosso propone “Una serata tra le stelle” in collaborazione con il gruppo di Astrofili dell’Osservatorio Astronomico Urania di Luserna San Giovanni. Alle ore 21 Marcello Cucchi introdurrà la serata illustrando ai partecipanti come individuare nel cielo stelle e costellazioni servendosi di un astrolabio. Dimostrerà inoltre come costruire tale strumento con carta, forbici e colla, partendo da un modello che sarà reso disponibile ai partecipanti prima dell’osservazione. Alle 21,30, il gruppo di astrofili guiderà i presenti all’osservazione delle meraviglie del cielo stellato attraverso i telescopi. Le immagini della luna e di Saturno, in particolare, saranno proiettate su un grande schermo per agevolare la visione.Un telescopio sarà attrezzato per consentire a tutti di scattare fotografie con il proprio cellulare. La serata è ad ingresso libero.

 

Massimo Iaretti

La morte di Andrea, un monito per le istituzioni (e per tutti)

soldi andrea

polizia municipale 33STORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Le telefonate tra i volontari ed il 118 sono un tragico spartiacque. Volevano solo un trattamento più umano per il malato

 

Sulla morte di Andrea Soldi ho sbagliato. E’ morto da 15 giorni. Ho aspettato che qualcosa raccontato da parte dei testimoni oculari fosse, anche lontanamente , un modo per – parzialmente – scagionare medico  e vigili. Viceversa ne è venuto fuori un quadro di cattiveria ed inesperienza. Io non volevo accettare questa “gratuità” nell’agire da parte di chi era preposto a farlo. Ho sbagliato essendo possibilista su una distribuzione delle colpe, delle responsabilità.  Non giudico. Sarà chi di dovere a farlo. Il Capo dei vigili ha parlato di sfiducia della gente verso le istituzioni. Difficile dargli torto (alla gente). Le telefonate tra i volontari ed il 118 sono un tragico spartiacque. Volevano solo un trattamento più umano per il malato. Umano. Probabilmente, una semplice perizia avrebbe risolto tutto.  Gli ispettori del ministero hanno denunciato l’assenza di servizi preposti anche prima dell’episodio. Una famiglia lasciata sola dalle istituzioni?. Ora la loro richiesta di giustizia è, e deve essere, anche la nostra. Richiesta che riguarda non solo le persone. Riguarda le istituzioni nella loro capacità di controllo del proprio personale. Qui è in gioco la nostra salute. La malattia mentale come frontiera nella capacità di affrontare e, perlomeno, controllare il fenomeno. Una morte monito per tutti, soprattutto per le istituzioni.

Cala la cassa integrazione: si va verso la ripresa?

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Per quanto riguarda la Cassa integrazione straordinaria (Cigs), le ore sono state 28,4 milioni, – 32,6%

 

In Piemonte, nel  mese scorso sono calate del 26.9% rispetto al luglio del 2014 le ore di cassa integrazione guadagni. Il dato è dell’Inps, considerando che le ore autorizzate sono state 52,4 milioni a fronte dei 71,7 milioni di un anno fa. Le ore autorizzate di Cassa integrazione ordinaria (Cigo) sono state 16,4 milioni, con un calo del 16,8% nell’industria e del 24,2% nell’edilizia. Per quanto riguarda la Cassa integrazione straordinaria (Cigs), le ore sono state 28,4 milioni, – 32,6% .

 

(Foto: il Torinese)

Scende il valore delle case in città

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I valori dell’offerta hanno segnato un ulteriore calo del 3,7%

 

In calo il valore della casa a Torino. Per l’Osservatorio immobiliare di Casa.it, i valori dell’offerta hanno segnato un ulteriore calo del 3,7%. Cresce, ma in modo leggero(0,5%) il prezzo che gli acquirenti sono disposti a pagare. Il prezzo ideale è stimato intorno ai 2.300 euro al metro quadro. La tipologia di abitazione più richiesta (60%) è rappresentata da una casa tra i 50 e 100 mq. Le grandi metrature attirano invece solo il 30%, mentre i monolocali il 7%.

 

(Foto: il Torinese)
   

Val Grande partigiana: la mappa della memoria

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Su queste montagne è stata scritta una pagina importante della Resistenza italiana. Nel giugno del 1944 la Val Grande e la Val Pogallo furono teatro di un tragico rastrellamento e di aspri scontri tra le formazioni partigiane e le truppe nazifasciste

 

Per documentare e rappresentare i luoghi della Resistenza in Val Grande, l’Ente Parco Nazionale che gestisce l’area selvaggia più vasta d’Italia e l’Associazione Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce hanno realizzato una carta storico-escursionistica. Una vera e propria “mappa della memoria”, a supporto dell’ attività di studio e conoscenza storica del territorio e della sua fruizione escursionistica.  La carta, in scala 1:30.000, realizzata in grande formato, con una duplice rappresentazione in fronte/retro, oltre ad offrire tutte le coordinate GPS, descrive i diversi episodi ed eventi (segnalati da apposite icone) e, ovviamente, la topografia dell’impervio territorio chiuso tra le montagne dell’Ossola, il bacino del Lago Maggiore e la Valle Cannobina. Su queste montagne è stata scritta una pagina importante della Resistenza italiana. Nel giugno del 1944 la Val Grande e la Val Pogallo furono teatro di un tragico rastrellamento e di aspri scontri tra le formazioni partigiane e le truppe nazifasciste. A Pogallo una lapide ricorda 17 giovani partigiani, alcuni rimasti ignoti, uccisi il 18 giugno 1944. A Finero ne furono fucilati altri 15, cinque giorni dopo, il 23 giugno. E prima ancora i 42 di Fondotoce e i 17 di Baveno, catturati tra Val Grande e Cannobina. Il rastrellamento si svolse tra l’11 e il 30 giugno 1944. I tedeschi e i fascisti che attaccarono erano quattro-cinque mila, bene armati ed equipaggiati; i partigiani che si difesero erano dieci volte di meno, male armati, peggio equipaggiati e privi di viveri. Per le formazioni partigiane e per la popolazione civile furono venti terribili giorni di spietata caccia all’uomo, fucilazioni, incendi e saccheggi. Nella mappa vengono proposti vari itinerari attraverso i luoghi contrassegnati da lapidi, cippi e croci nel ricordo di quella esaltante e  drammatica pagina della nostra storia. Un lavoro importante di ricerca storica ha consentito di ricostruire e proporre, in sintesi, una infinità di storie, eventi, accadimenti a chi oggi si avventuri nelle valli e sulle montagne del Parco della Val Grande. Così agli escursionisti viene offerta la possibilità di scoprire, accanto alle bellezze naturali  di un’area dove wilderness significa armonia, equilibri naturali e silenzi incontrastati, anche dei luoghi densi di significato storico e civile. Sono state censite 79 lapidi, 71 monumenti, i luoghi degli eccidi del rastrellamento del giugno 1944 e della lotta partigiana (Finero,Trarego,Pogallo), i cippi che delimitano i confini della repubblica partigiana dell’Ossola e i luoghi dedicati alla memoria come la Casa della Resistenza di Fondotoce, il museo partigiano “Alfredo Di Dio” a Ornavasso e la sala storica del municipio di Domodossola, dove si sperimentò la democrazia durante l’occupazione nazifascista.  La carta storico-escursionistica è in vendita presso la Casa della Resistenza di Fondotoce (Tel: 0323 58.68.02 -mail: info@casadellaresistenza.it).

 

Marco Travaglini