LIFESTYLE- Pagina 483

La ruba-mariti, evergreen a Hollywood ma non solo

Non sempre l’ uomo che ha spezzato il cuore di una donna ha i connotati di Brad Pitt e ancora meno probabile la donna-ammaliatrice che è riuscita a strapparlo alla moglie ha la bellezza, il fascino e il savoir-faire di una Angelina Jolie

 

RUBAMARITIIl tema delle ruba-mariti e’ un abietto evergreen che da sempre e tutt’oggi campeggia su giornali, paragrafi di libri che hanno come autori tanto di psicoterapeuti e non ultimi blog e gruppi sui social network dove si accendono vivaci discussioni sul tema , che inneggiano vendette o magre consolazioni,  con tanto di decalogo per riconoscere e annientare la ruba marito in agguato.  Non serve andare a Hollywood per citare l’avvincente trio Jennifer-Brad-Angelina che continuerà a far discutere in eterno. Molto spesso situazioni analoghe le si ritrova facendo due chiacchiere con l’amica sempre aggiornata su tutte le ultime novità , anche se non sempre l’ uomo che ha spezzato il cuore di una donna ha i connotati di Brad Pitt e ancora meno probabile la donna-ammaliatrice che è riuscita a strapparlo alla moglie ha la bellezza, il fascino e il savoir-faire di una Angelina Jolie.

 

Anzi, riportando un fatto tutto nostrano, mi viene ad esempio la situazione vissuta da una giovane moglie sposata da pochissimi mesi, di un’ incantevole bellezza, donna di gran classe, colta ed elegante, premiata anche da un’appagante carriera, costretta a veder letteralmente andare in fumo il suo matrimonio, il sogno di poter finalmente costruire una famiglia con un uomo amato da diversi anni, un amore  reciproco e complice, denso e al culmine di un percorso che li ha portati sino all’unione coniugale. Un legame andato in frantumi per la debolezza di un attimo del ” distratto” neo marito e per la lucida perfidia di una sedicente amica, oggettivamente e decisamente meno bella e interessante,rustica e grossolana, con doti però da allegra “compagnona”, che attraverso ingannevoli insidie cercava di carpire informazioni per studiare i punti deboli della coppia, coadiuvata da un ignaro compagno di copertura, per ottenere l’ oggetto della sua ossessione, nonché marito della sua invidiata  e goffamente imitata, rivale.

 

 E non volendo minimamente giustificare il marito fedifrago, ha peccato però tanto di tradimento quanto di  ingenuità dato che la liaison, con un’impeccabile calcolatrice, dopo esattamente 9 mesi, ha portato la cicogna. Il frutto dell’amore??  Ma davvero ambire ad uomo che appartiene letteralmente e felicemente ad un’altra donna può essere l’abbaglio per un futuro idilliaco e che insinua perennemente l’onnipotenza del proprio fascino?

 

RUBAMAT

 Davvero delle altissime aspettative personali possono far credere di appropriarsi della vita altrui , per poi negare di averlo fatto e reputarsi “uniche”, con una storia d’amore che nemmeno Walt Disney ha mai osato raccontare?  E se quando la ruota gira ci si rende conto che la vittoria porta con se tanto amaro, tanti rimorsi e pentimenti ? Perché la scappatella di qualche istante avvincente e divertente non sostituisce certo tutto l’amore, il sentimento e la convinzione di voler una donna per la vita tanto da decidere di sposarla.

 

 Tant’è che la mia lettrice e confidente, racconta delle innumerevoli visite del marito, e non del tutto ex dato che tenta in ogni modo di rimandare il divorzio, che ogni volta le ribadisce straziato di aver amato solo lei, che l’altra è’ stato il più grande errore della sua vita, che non è stato innamorato un solo istante di quella donna che ora gli sta accanto, e che vorrebbe risvegliarsi da questo lungo e brutto sogno, da prima di cadere nella trappola “d’amore”. Tesa da  colei che in effetti può camminare a testa alta, sollazzarsi di risatine di autocompiacimento e , soprattutto, un giorno  potrà certamente raccontare ai nipotini le follie d’amore che il nonno ha fatto per conquistare una fanciulla così riservata, onesta e per bene, una donna come poche, si spera.

 

   E per quanto chi ha rubato il marito , si affanni poi a strappare consensi tra le varie conoscenze, amici, lavoro, famiglia, e a mostrare a tutti quanto il suo “nuovo” compagno sia follemente innamorato e devoto, non riesce comunque a risultare credibile  a nessuno e nemmeno popolare, se non per le chiacchiere che si tira dietro. E perché lui, con la moglie, era davvero tutta un’altra, bella, storia.

Cento anni di Coni in un giorno di sport

sportTanti gli appuntamenti delle varie discipline, dalla pallavolo all’atletica.  Moltissimi i partecipanti iscritti

 

“Cento anni di storia, un giorno di sport”. E’ lo slogan della manifestazione sportiva di scena per tutta la giornata di domenica.

 

Punti di ritrovo al Palaruffini, al parco dello stadio olimpico, ai Murazzi, Borgaro, Torre Pellice  e Venaria per celebrare il secolo di vita del Coni.

 

Tanti gli appuntamenti delle varie discipline sportive, dalla pallavolo all’atletica.  Moltissimi i partecipanti iscritti, in particolare scolaresche e società sportive.

 

(Foto: il Torinese)

La Torino dei ricchi e quella dei poveri, una città divisa in due

mole p castelloIl Rapporto Rota mette in evidenza la città di chi sta meglio e quella di chi sta peggio: Mirafiori è decisamente peggiorata, rispetto a tre decenni fa. I quartieri del centro, invece, registrano per le persone benestanti un miglioramento in termini di ricchezza

 

Una città “doppia”. E’ il quadro che emerge dal Rapporto “Giorgio Rota”, la ricerca sulla situazione economica di Torino.  Esistono punti di eccellenza nella produzione ma permangono segnali negativi. Il tema che desta maggiore preoccupazione è il lavoro: il tasso di disoccupazione nel 2013 ha raggiunto l’11,4%, avvicinandosi ai livelli del Mezzogiorno italiano e superando tutte le città metropolitane del Centro e del Nord.

 

Molto critica la situazione della disoccupazione giovanile che il sindaco, Piero Fassino, ritiene essere il problerma principale, insieme con l’emergenza casa. Secondo il primo cittadino, però, “Torino ha saputo reagire e non si è fermata. Ma bisogna migliorare la coesione sociale, riducendo le differenze tra centro e periferia”.

 

La città di chi sta meglio e quella di chi sta peggio: Mirafiori è decisamente peggiorata, rispetto a tre decenni fa; i quartieri del centro, invece, registrano per le persone benestanti un miglioramento in termini di ricchezza. Insomma, il concetto è: poveri sempre più poveri e ricchi sempre più ricchi.

 

Il quadro di luci e ombre dipinto dallo studio mette in evidenza anche dati incoraggianti, come la crescita dell’export: quasi il 9%, o gli investimenti per la ricerca che, sul nostro territorio, sono i migliori a livello nazionale. E ancora, il processo di diversificazione economica che vede calare il peso della tradizionale grande industria dell’auto per puntare su nuove prospettive come il turismo, i servizi e la cultura.

 

Una città in difficoltà ma che, tutto sommato, sa reagire con determinazione.

 

(Foto: il Torinese)

Vacanze ad Amsterdam: Klm torna a volare nel cielo di Torino

 I due voli quotidiani, operativi da alcuni giorni, arricchiscono l’offerta di Caselle verso l’Europa

 

klmErano dieci anni ormai che Klm, la compagnia di bandiera olandese, mancava dalla nostra città.

 

 Oggi, grazie al collegamento con  Amsterdam – Schipol  gli aerei bianchi e celesti torneranno a volare nel cielo di Torino. Che ne direste di un weekend in Olanda?

 

Soddisfazione per i due voli quotidiani, operativi da alcuni giorni, da parte di  Peter Elbers, capo di Klm  e del sindaco di Torino Piero Fassino che hanno sottolineato come il nuovo collegamento arricchisce l’offerta dello scalo di Caselle.

 

Piergiorgio Minazzi

Pinguini a Torino? Li trovi al bioparco Zoom

Gli animali ospitati non sono catturati in natura, né acquistati da mercanti, ma provengono da zoo associati attraverso Eaza, il più autorevole ente europeo per la tutela delle specie animali e l’educazione ambientale

 

zoom

Lo chiamano bioparco “immersivo”, il primo a livello nazionale, e si trova a Cumiana: pinguini, falchi e tigri nati in cattività ora vivono in luoghi che ricreano il loro habitat naturale. la loro vita di tutti i giorni si può osservare senza gabbie. Ci si può  persino introdurre in una laguna, ammirare sott’acqua le evoluzioni delle creature marine o entrare (senza pericolo, ovvio) nella voliera dei rapaci.

 

Notevole la Baia dei Pinguini, che simula la Boulders Beach, la spiaggia sudafricana dove vivono in natura assieme agli uomini. Da vedere anche l’anfiteatro con 20 specie di rapaci, una fattoria con capre, cavalli, pony, anatre, oche, asini, muli, galline.  Poi ci sono le tigri e gli habitat della savana, del Madagascar, dell’America selvaggia. Ambienti reali, con animali veri, da vedere nella loro quotidianità.

 

Gli animali ospitati non sono catturati in natura, né acquistati da mercanti, ma provengono da zoo associati attraverso EAZA, il più autorevole ente europeo per la tutela delle specie animali e l’educazione ambientale. (Fonte:Piemonte Italia)

 

Zoom, il bioparco  Tel. +39.011.9070419 – Fax +39.011.9070763
E-mail: info@zoomtorino.it
www.zoomtorino.it
Strada Vecchia di Piscina, 36 – 10040 Cumiana (To)

Due ruote sulla città con [To]Bike

La bici a disposizione dove serve. Un mezzo pubblico che non va aspettato, che consente di arrivare prima ed è anche divertente e salutare. Attivo tutti i giorni 24 ore su 24. Libero da vincoli di tragitto, orario e attesa, il servizio garantisce comodità e flessibilità, coniugate alla salvaguardia dell’ambiente urbano

 

tobike

Molti torinesi, i più distratti, si chiedono ancora che cosa rappresentino tutte quelle bici gialloblu che sfrecciano per la città cavalcate da turisti o da uomini d’affari. Non sanno che si tratta del servizio di bikesharing messo a disposizione dalla Città, usufruibile non soltanto dai sempre più numerosi visitatori stranieri, ma anche da tutti i cittadini. Uno strumento comodo e utile per chi decide di andare a lavorare senza l’assillo del parcheggio e intende dare il proprio piccolo contributo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico.

 

Qui di seguito la dettagliata illustrazione del servizio, descritta nel sito www.tobike.it

 

[To]Bike. Cos’è

116 stazioni per il bike sharing in città. 116 opportunità per spostarsi in modo veloce, autonomo e sostenibile. Una rete di collegamenti pensata per chi vuole vivere la città su due ruote, per chi preferisce sentirsi libero dal traffico cittadino. [To]Bike è il nuovo servizio di bike sharing di Torino e di tutti coloro che frequentano la città per lavoro, svago o turismo. Abbonandosi al servizio è possibile prelevare la bicicletta in una delle 116 stazioni presenti in città e depositarla in una qualsiasi, purché con parcheggi liberi. Pensato per gli spostamenti brevi, il bike sharing oggi rappresenta la forma di spostamento urbano più conveniente, sia in termini di tempo sia in termini economici. Grazie alla card elettronica potrai usare la tua bicicletta tutti i giorni 24 ore su 24 evitando traffico e problemi di parcheggio.

 

[To]Bike. Istruzioni per l’uso

1. Registrati sul sito e acquista l’abbonamento [TO]Bike.

2. Attiva online la tua tessera accedendo all’area riservata. Ora il servizio è nelle tue mani!

3. Raggiunta la stazione [TO]Bike più vicina e preleva la tua bici: ogni stazione è composta da una serie di colonnine cicloposteggio. Passa la tua card su una colonnina con bici disponibile, attendi il terzo bip, sganciala sfilandola verso destra, salta in sella e pedala!

4. Una volta a destinazione, riconsegna la bici in una stazione [TO]Bike: sulla colonnina ciclo posteggio libera, riaggancia la bici sollevandola leggermente. Verifica sempre che la procedura sia perfettamente riuscita.

 

[To]Bike. Consigli per l’uso

1. Utilizza la bici solo per il tempo necessario allo spostamento in città, potrai così usufruire sempre della prima mezz’ora gratuita.

2. Riconsegna la bici a destinazione raggiunta, potrai prelevarla nuovamente in seguito evitando di pagare inutilmente la tariffazione prevista per un utilizzo prolungato del mezzo.

3. [To]Bike è un servizio per te. Segnala anomalie o malfunzionamenti al servizio clienti, contribuirai a rendere il sistema più efficiente e intervenire tempestivamente per la risoluzione di inconvenienti.

4. [To]Bike è pensato per te, per rispondere alle tue esigenze di spostamento. Suggerisci nuove stazioni e opportunità di miglioramento del servizio. Il tuo contributo è fondamentale per lo sviluppo della progettazione futura.

[To]Bike. Regole per l’uso

1. L’abbonamento è personale e non può essere ceduto a terzi.

2. Il servizio non può essere utilizzato per più di 4 ore giornaliere, pena la disattivazione della tessera.

3. Il servizio non può essere utilizzato da minori di sedici anni. In caso di acquisto online, la card va ritirata presso l’ufficio di via Santa Chiara 26/f alla presenza di uno dei due genitori per la sottoscrizione di apposito modulo.

4. La bicicletta deve essere utilizzata nell’ambito dell’area metropolitana individuata dal servizio.

5. Ricorda, la bicicletta è un mezzo di trasporto, è necessario rispettare le normative vigenti del codice della strada.

 

(www.tobike.it)

Dal malamore al femminicidio

MALAMORECiclo di incontri ad ingresso gratuito per  approfondire  il tema della violenza verso le donne e attivare processi di sensibilizzazione

 

Per analizzare la drammatica escalation di femminicidi in italia, la Fondazione Carlo Molo, ha promosso la serie di incontri ad ingresso gratuito: dal Malamore al Femminicidio , per  approfondire  il tema della violenza verso le donne e attivare processi di sensibilizzazione.

 

 La Fondazione – Via Sacchi 42/F  –  si occupa di sessuologia, problemi della coppia e di identità di genere.  Gli incontri sono a cura di Sonia Rossato, psicologa del Centro Donna della Città di Collegno e progetto A.S.I.I.R.  del Comune di Torino. Dal 24 marzo al 9 giugno, alle ore 20,30.

 

Segnaliamo per lunedì 9 giugno l’appuntamento con: “La donna nelle aule dei tribunali: la norma di legge, l’interpretazione giurisprudenziale, l’orientamento socio-culturale”.

Maledetta crisi: prezzi in aumento e imprese in difficoltà

Qualche dato rassicurante, però, c’è. Riguarda la  Fiat, le cui vendite, il mese scorso,  si sono impennate  del 18%. Si tratta di un intero semestre di crescita. Le vendite di Fiat 500L sono salite del 14%,  e  del 66% quelle di Fiat 500 Cabrio Abarth. Peccato che i dati in questione si riferiscano al mercato di Fiat – Chrysler negli Stati Uniti

 

mercato sebatopoliMentre aumentano i prezzi  dei beni di consumo in città (a maggio sono saliti dello 0,2% rispetto ad aprile  e dello 0,6% rispetto a un anno fa), non rincuora certamente la notizia che le difficoltà per le imprese locali persistono. A preoccupare è soprattutto la voce finanziamenti alle aziende: questi sono scesi addirittura  del 5,1% in tutta la regione e  del 5,4% a Torino. I dati sono forniti da Confartigianato e riguardano la comparazione  tra febbraio 2013 e febbraio  2014.

 

Il settore economico e produttivo più in crisi è  il commercio: nei primi tre mesi di quest’anno, comunica Unioncamere  Piemonte, gli utili sono scesi dell’1% a confronto con lo stesso periodo dell’anno prima. Ad essere colpite sono le attività  di vicinato (-0,7%)  ma anche le attività medio-grandi di vendita (-1,6%). La ristorazione cala dell’ 1,3%.  Positivo soltanto  l’abbigliamento (+0,5%).fiat fca

 

Qualche dato rassicurante, però, c’è. Riguarda  Fiat-FCA  le cui vendite, il mese scorso,  si sono impennate  del 18%. Si tratta di un intero semestre di crescita. Le vendite di Fiat 500L sono salite del 14%,  e  del 66% quelle di Fiat 500 Cabrio Abarth. Peccato che le vendite in questione si riferiscano al mercato di Fiat – Chrysler negli Stati Uniti. 

 

(Foto: il Torinese)

 

 

La storica liaison di Fiat con i governi

Anche il celebre e tostissimo predecessore dell’Avvocato, Vittorio  Valletta  sosteneva che l’azienda torinese non è né di destra né di sinistra. GIà negli Anni ’30 il senatore Agnelli senior, seppur tiepido nei confronti del fascismo, nel corso della visita di Benito Mussolini agli stabilimenti torinesi espresse gratitudine per l’opera di governo

 

fiat mussoliniEmme come Matteo, non più come Mussolini . Sergio Marchionne lo ha detto apertamente, senza ombra di equivoco: “Renzi mi piace. E’ l’unica agenda che l’Italia abbia. Lo aspetto negli Usa”.  E gli ha risposto  Renzi: “Arrivo a settembre”. Buon viaggio. Del resto fu lo stesso Marchionne, in tempi non ancora renzianamente sospetti, un paio di anni fa, a dichiarare apertis verbis che “La Fiat e’ filogovernativa”, quando i giornalisti gli chiesero le sue preferenze su un esecutivo presieduto da Mario Monti o da Pier Luigi Bersani. Ma a  riportare di attualità quello che la vulgata ha sempre considerato naturale, ovvero la tradizionale liaison tra la Grande Fabbrica e (tutti) i governi di turno da un secolo e oltre ad oggi, sono state le parole di ieri dell’ad di Fiat- Chrysler.fiat cancello logo

 

Nulla di nuovo, si dirà. Anche il celebre e tostissimo predecessore dell’Avvocato, Vittorio  Valletta  sosteneva che l’azienda torinese non è né di destra né di sinistra. GIà negli Anni ’30 il senatore Agnelli senior, seppur tiepido nei confronti del fascismo, nel corso della visita di Benito Mussolini (che, invece, come presidente del Consiglio era predecessore di Renzi)  agli stabilimenti torinesi  espresse ” gratitudine per l’opera di governo con la quale avete  migliorato in ogni campo della vita nazionale e internazionale il posto e il destino del Paese”. Che cosa avrebbe potuto dire, d’altra parte, al capo del governo che gli assicurava:  “Io mi preoccupo tutti i giorni, dalla mattina alla sera, lavorando senza contare le ore di lavoro, mi preoccupo di dare il massimo lavoro possibile a tutti gli  italiani. E sono felice quando so che una  fabbrica, che un’industria, che una maestranza ha garantito il lavoro  per un lungo periodo di tempo”. Altri tempi, certo.fiat fca

 

Nel suo fondo sul Giornale, il direttore Alessandro Sallusti bolla come opportunistiche le parole di Marchionne a favore prima di Monti, poi di Letta e ora di Renzi, lasciando intendere, non citando Berlusconi, che solo con l’uomo di Arcore (che venne fischiato ai funerali di Agnelli), il rapporto tra Palazzo Chigi e l’allora Corso Marconi non fosse proprio idilliaco. Forse ha proprio ragione Enrico Deaglio che, in un suo articolo apparso tempo fa sul Secolo XIX sostiene la tesi secondo la quale la Fiat e Gianni Agnelli in particolare “tendeva a considerare i governi romani come una buffa e folkloristica appendice del potere Fiat, che si potevano manovrare con abbastanza facilità”, ricordando una celebre frase dell’Avvocato:  “Torino propone e Roma dispone; quello che va bene per Fiat va bene per l’Italia, la Fiat è per vocazione filogovernativa”.fiat lingotto

 

fiat arancioUna considerazione, però, va fatta. Non cambieranno forse  i rapporti tra potere politico ed economico ma cambiano i tempi. Se, fino a pochi anni fa l’asse era Torino-Roma, oggi lo scenario è globale. Marchionne  lo dimostra ogni giorno con le sue azioni di “politica estera” a favore di FCA. I conti del gruppo industriale stanno andando bene e, fino a prova contraria – Renzi o non Renzi – la linea intrapresa in questi primi dieci anni di Era Marchionne pare essere quella giusta. Teniamo sempre Torino nel cuore ma dobbiamo cercare di guardare al di là della Mole.

 

Cristiano Bussola

 

 

Diventare chef al Melograno

Le lezioni  puntano a valorizzare una cucina sana ed equilibrata, semplice e genuina, senza trascurare le ricette più elaborate e raffinate. Particolare riguardo è riservato alle nuove tendenze della tavola. L’attività didattica spazia dai corsi base (per esempio quello sui dolci)   ai corsi tematici

melogranoE se nel tempo libero imparassimo a cucinare? Per chi intende emulare i mitici chef delle trasmissioni televisive l’indirizzo giusto è quello di una tra le prime scuole di cucina nate  a Torino e in Italia. Stiamo parlando de  Il Melograno, di Romana Bosco. Una scuola rivolta non solo alle le padrone di casa esperte,  ma anche agli uomini alle prime armi, a tutti i giovani e  persino ai bambini .

Le lezioni  puntano a valorizzare una cucina sana ed equilibrata, semplice e genuina, senza trascurare le ricette più elaborate e raffinate. Particolare riguardo è riservato alle nuove tendenze della tavola. L’attività didattica spazia dai corsi base (per esempio quello sui dolci)   ai corsi tematici, fino agli atelier che trattano argomenti specifici. La scuola dispone di due zone di lavoro, una dotata di  cucina professionale, destinata alle lezioni teoriche e una destinata agli atelier.

I corsi si suddividono in  lezioni teoriche (capienza massima di 20 allievi)  e lezioni pratiche, i cosiddetti atelier, in cui ogni allievo, dalla sua postazione di lavoro partecipa attivamente, sotto la guida dell’insegnante. (capienza massima di 10 allievi).  Perché non provare?

 IL MELOGRANO Piazza Vittorio Veneto, 9 Torino