LIFESTYLE- Pagina 476

Concerto allo Statuario dell’Egizio

egizioAppuntamento con la grande musica tra faraoni e divinità per EstOvest Festival

Estovest Festival si è aperto ieri  sera con uno speciale “cushion concert”all’insegna dello slogan: portatevi il vostro cuscino preferito per accomodarvi tra faraoni e divinità monumentali nello Statuario del Museo Egizio!

 

M.Caroli, M. Marelli, …C. Pasceri hanno eseguito “Oltre l’orizzonte”, un concerto incentrato sul tema dell’immortalità con musiche di S. Sciarrino, K. Saariaho, K. Stockhausen, S. Pepe.

 

 Info e prenotazioni per le prossime iniziative:  – info@estovestfestival.it

 

Ecco la pagina dedicata all’evento:
https://www.facebook.com/events/1468347676786043/?ref=22

Carissima Tav, in Italia vale 200 volte rispetto alla Francia

TUNNEL2Quasi un rapporto di 1 a 200. Poichè saranno i governi a farsi carico delle quote, la Francia metterà i suoi 500 mila euro. Se così dovesse comportarsi, il governo italiano svalutarebbe la sua partecipazione di oltre 90 milioni di euro. Che fare?

 

Qualcuno deve aver sbagliato i conti. Sì, un calcolo sottostimato o sovrastimato di gran lunga, sta stoppando la creazione della società mista italo-francese che dovrà sostituire Ltf per la realizzazione e la gestione  del famoso  tunnel di base della Torino-Lione. Era il 2007 quando  il valore di Ltf era stato stimato alla stessa quota in Italia come in Francia. Le ferrovie d’oltralpe e quelle nostrane possedevano ciascuna una partecipazione di 500 mila euro. Ma, sempre in quell’anno, a sorpresa, le ferrovie italiane misero a  bilancio il valore della partecipazione di Ltf a 95.120 milioni di euro: vale a dire quasi un rapporto di 1 a 200.

 

Poichè saranno i governi a farsi carico delle quote, la Francia metterà i suoi 500 mila euro. Se così dovesse fare anche il governo italiano, svalutarebbe la sua partecipazione di oltre 90 milioni di euro. Situazione imbarazzante che il commissario dell’Osservatorio sulla Tav, Mario Virano, sta cercando di dirimere.

 

D’altra parte nell’infinito dibattito sulla Torino-Lione  gli stop and go non si contano. Le dichiarazioni di qualche giorno fa del presidente della Commissione Trasporti europea, il verde tedesco Michael Cramer avevano suscitato  l’entusiasmo dei No Tav “non è verosimile che l’Unione Europea sia in grado di coprire il 40% del costo totale del progetto Torino Lione, come sperato dai governi di Italia e Francia”, ha detto l’esponente europeo.

 

Cramer sostiene che “L’Italia è impegnata in tre grandi progetti: il corridoio Genova – Rotterdam, il Tunnel di Base Torino – Lione e il Tunnel di Base del Brennero.L’Unione Europea deve indirizzarsi verso il progetto più importante con la migliore analisi costi benefici: il corridoio Genova – Rotterdam. Fu deciso nel Trattato di Lugano nel 1996 tra Olanda, Germania, Svizzera e Italia. Attualmente è anche il primo corridoio sul quale è stato sviluppato il Sistema di Gestione del Traffico Ferroviario Europeo (ERTMS) e sul quale risultano applicate le regole dei corridoi ferroviari merci”. Quindi, in sintesi, una posizione pro-Tav in caso di questa seconda opzione e no Tav per la Torino – LIone.

 

Ma il commissario straordinario Virano aveva  replicato: “Non è proprio così. Ne hanno dette tante in questi anni ma si chiuderà il dossier sul finanziamento il 27 febbraio, tutto procede regolarmente”.

 

Ed è di questi giorni la notizia che Francia e Italia intendono presentare un dossier comune in modo tale che il progetto dell’alta velocità ferroviaria Torino-Lione venga riconosciuto come “grande progetto europeo”. Così potrà usufruire di sovvenzioni europee. Lo ha annunciato  il segretario di Stato ai Trasporti della Francia, Alain Vidalies. L’Ue deve finanziare il 40% degli 8,5 miliardi, importo complessivo per la realizzazione del tunnel transalpino di 57 km, ovvero 3,4 miliardi. L’Italia metterà invece 2,9 miliardi, e la Francia 2,2. A quel punto l’opera potrà decollare.Salvo problemi di imbarazzo contabile.

Una domenica magica sotto il tendone del 45° Circus

CIRCUSIl Trio Abrador e il Mago Budinì tra sketches e improvvisazioni col pubblico, metteranno in scena buffi personaggi e tristi clown, avventori squattrinati, equilibristi, magie originali e tanta ironia

 

 

Il 26 ottobre sarà una domenica “magica” sotto il tendone della rassegna “45° Circus”: dalle ore 16 alle 17 il laboratorio di magia del Mago Budinì porterà dietro le quinte delle arti magiche tutti genitori e bambini. Dalle ore 20.00 e in replica alle ore 21.00 il Trio Abrador e il Mago Budinì tra sketches e improvvisazioni col pubblico, metteranno in scena buffi personaggi e tristi clown, avventori squattrinati, equilibristi, magie originali e tanta ironia.Il Mago Budinì è un graffiante cabarettista, un bizzarro prestigiatore, un folle illusionista nei panni di un comico raffinato, surreale e nonsense. L’ironia, l’originalità e le battute a raffica assolutamente prive di volgarità, sono i fondamenti della sua comicità mai banale, ricercata ma al contempo popolare, adatta a qualsiasi tipo di pubblico. Il suo personaggio è imprevedibile e spiazzante: può adattarsi a ogni contenitore, e divertire sia adulti, che bambini.A fare da cornice allo spettacolo ci sarà la musica del Trio Abrador. Un Trio che fa musica, ma anche circo. Cabaret, ma anche teatro. Tre artisti: un cantante-attore, una violista e un contrabbassista. Tre musicisti, ma anche tre personaggi di un immaginario teatrino da avanspettacolo: Simon Oberland, il grande show-man di questo improbabile circo; Molly Penny, la violista che sogna di diventare una famosa ballerina; Kammammuri, il contrabbassista che vuole lasciare lo show per raggiungere la nave pirata dello zio Sandokan nel mar dei Caraibi.Arrangiamenti di vecchie canzoni e moderni swing (il repertorio spazia dagli Abba a Merylin Monroe, da Mozart ai Jefferson Airplanes, da Wagner ai Queen). L’ingresso è gratuito; i biglietti saranno in distribuzione mezz’ora prima degli spettacoli presso il
tendone.

 

PROSSIMO SPETTACOLO DELLA RASSEGNA

 

MARTEDÌ 28 OTTOBRE
Ore 20 e ore 21
Les trois tetes (Francia)
Due francesi e un americano per uno spettacolo di giocoleria, equilibrismo, pizze volanti e tubi
galleggianti

 

RASSEGNA 45° CIRCUS
Dal 12 ottobre al 2 novembre ogni martedì, venerdì e domenica il tendone del “45° Circus” ospita due
spettacoli (in doppia replica il martedì e venerdì alle 20 e alle 21 e la domenica alle 18 e alle 20); inoltre prima
dello spettacolo domenicale dalle 16 alle 17, il pubblico potrà cimentarsi direttamente nelle arti circensi
all’interno di un laboratorio gratuito curato dalle scuole di circo, mimo e giocoleria che partecipano alla
rassegna.

 

Dalle ore 16.00 alle 17.00 – ingresso gratuito
Laboratorio di magia con il Mago Budinì
Ore 18.00 e in replica alle ore 20.00 – ingresso gratuito
Trio Abrador e Mago Budinì
Cabaret musicale dal sapore felliniano con numeri di magia e comicità
Domenica 26 ottobre
45° NORD Entertainment Center, Via Postiglione 1 – Moncalieri (TO)

 

Le ragazze di Miss Italia tornano in Piemonte

miss italia2missAl  casting  di quest’anno hanno partecipato ragazze provenienti da tutto il Piemonte, sul lungolago di Baveno

 

Nel 75° anniversario dalla nascita, il celebre concorso di Miss Italia è tornato alle origini. Le prime finali nazionali del concorso si svolsero presso l’Hotel Regina Palace hotel di Stresa nel lontano 1946, ospite d’onore il grande Totò. Al  casting  di quest’anno hanno partecipato decine di ragazze provenienti da tutto il Piemonte, nello splendido Hotel Beau Rivage sul lungolago di Baveno, nel Verbano Cusio Ossola. E alcune delle finaliste piemontesi  2014 sono tornate in queste ore a sfilare nella località turistica.

 

Ai casting di questa edizione hanno partecipato ragazze da tutto il Piemonte:

Valentina Ponte, anni 21, di Cuneo, studia e pratica sci di fondo a livello agonistico
Benedetta Caraiola, 22 anni, di Borgosesia (Vc), studia, pratica danza classica
Vanessa Rosagrata, anni 21, di Tollegno (Bi), studia, le piace cantare e ballare
Giulia Avondino, anni 20, di Borgosesia (Vc) ma residente a Pray (Bi), lavora come barista e ha fatto danza classica per 10 anni
Francesca Varacalli, anni 23, di Biella, lavora, le piace cantare
Giulia Mazza, anni 18, di Vignone (Vb), studia al liceo scientifico “Cobianchi” e pratica nuoto
Veronica Bonezzi, anni 20, di Novara, studia alla scuola alberghiera e le piace recitare
Sabrina Branca, anni 22, di Borgomanero (No), studia infermieristica e le piace recitare
Tatiana Birtig, anni 21, di Novara, studia economia all’Università Cattolica di Milano
Beatrice Gherardini, anni 19, di Armeno (No), studia al liceo psico-pedagogico di Gozzano, canta e ha praticato danza
Francesca Bessone, anni 19, di Gattico (No), in cerca di lavoro, le piace ballare
Valentina Cotterchio, anni 21, di Casellette (To) lavora come segretaria in uno studio legale, canta e pratica tennis
Martina Anzivino, anni 20, di Torino, lavora come commessa e ha studiato recitazione e canto
Noemi Melchionna, anni 21, di Moncalieri (To), studia giurisprudenza, ha frequentato un corso di recitazione ha praticato danza per 7 anni
Sara Mereu, anni 21, di Torino, studentessa di scienze dell’educazione e baby sitter, ha ballato per molti anni, va in palestra e pratica nuoto
Desirèe Gaeta, anni 19, di Carmagnola To studia giurisprudenza a Torino, pratica danza hip hop da 8 anni
Silvia Campisi, anni 20, di Torino, studia e balla danze ottocentesche
Arianna Mingolla, anni 20, di Grugliasco (To), studia psicologia, balla danza moderna, pratica pallavolo
Sophia Scotto, anni 18, di Val della Torre (To), studia ragioneria e lavora come cameriera, pratica ballo caraibico
Benedetta Di Rosa, anni 19, di Savigliano (Cn), risiede a Piobesi Torinese (To), frequenta il quinto anno del liceo scientifico, pratica danza classica da 15 anni

“George Clooney si è sposato, tra le rose e le spine”

clooneyNon voglio dire che George non abbia trovato finalmente il vero amore, se ha fatto un passo così importante sicuramente è innamorato, dico solo che la via facile, la sua solita scala verso le stelle per fuggire via all’orizzonte, questa volta deve riporla
  

George, dopo aver provato a infilare la scarpetta a un milione di aspiranti 
cenerentole, deve aver trovato il mini piedino dei suoi sogni e ha appeso la 
scarpetta al chiodo.

Era ora, trovavo avvilente tutto quel turbinio di fidanzate, più che un 
playboy mi sembrava un fidanzato fast food, prendi il panino, scartalo, 
inghiottilo e butta la carta, e così via in una sequenza infinita. Se sei uomo 
fa tanto latin lover di altri tempi:  donne che si mettono in coda per essere 
le prossime e  uomini che ti battono un cinque immaginario e fanno una ola che 
neanche  Pelè.

Ora, ammesso che biologicamente siamo fatte tutte uguali fino a prova 
contraria, il caro vecchio George avrebbe dovuto passare qualche serata a 
zuzzerellare col suo vecchio animale da compagnia, il simpaticissimo maiale 
Max, anziché pescare continuamente ragazze in fiore e bollarle come un 
biglietto del tram. NO?

Il “celo manca” è qualcosa che non ho mai compreso fino in fondo.

Tanto, che tu sia la più bella del mondo e la più intelligente e simpatica o 
che tu abbia settantamila miliardi, arriveremo sempre al punto in cui dobbiamo 
amalgamarci, scartavetrare di qui e abbondare di là, limare e poi esagerare, 
per arrivare a un perfetto equilibrio che non sarà facile ma prima o dopo è 
necessario.

Non voglio dire che George non abbia trovato finalmente il vero amore, se ha 
fatto un passo così importante sicuramente è innamorato, dico solo che la via 
facile, la sua solita scala verso le stelle per fuggire via all’orizzonte, 
questa volta deve riporla.

Sì può sempre andare avanti, non si finisce mai, diceva Kerouac.

Ma siamo certi che fuggire dalle storie sia andare avanti  e non piuttosto 
tornare sempre indietro, al  punto di partenza, alla propria profonda e 
(bambina) paura?

Resta questa volta, George, ricorda che in mezzo alle spine ci sono le rose,  
e in mezzo alle rose le spine:  Amal se l’è appuntato sul corpetto.

 

Federica Billone

 

www.tuttigliuominidilola.it

Chiomonte ha celebrato il nettare di Napoleone

napoleone b“L’eccellenza del vino e il mito napoleonico del vino chiomontino” è il titolo del convegno storico tenutosi presso la Cappella romanica di Santa Caterina. A fare da cornice , un’esposizione delle principali etichette dei produttori valligiani

 

Quando si pensa ai vini del Piemonte, la nostra mente viaggia verso le terre astigiane e cuneesi, che danno i natali ai più che apprezzati Nebbiolo, Moscato, Barolo … ma forse non tutti sanno che anche la Valsusa ospita una consolidata tradizione enologica ,in fase di ripresa grazie alla volontà di alcuni imprenditori agricoli della valle di recuperare la produzione dei  “vini del ghiaccio”, così chiamati a causa della vendemmia invernale a temperature molto rigide.

 

Di questa viticoltura montana di nicchia si è parlato sabato 18 ottobre a Chiomonte:   “Chaumont,village renommé pour ses vins, les seuls de toute l’Italie qui ont le bouquet du vin de Bourgogne (Carlo Denina, 1805). L’eccellenza del vino e il mito napoleonico del vino chiomontino” è il titolo del convegno storico tenutosi presso la Cappella romanica di Santa Caterina. A fare da cornice , un’esposizione delle principali etichette dei produttori valligiani.

 

Il convegno, condotto dai relatori Rinaldo Comba (Università di Milano), Frédéric Ieva (Rivista Storica Italiana), Valerio Coletto (CeRCA) e Luca Patria (CeRCA), ha trattato della storia gloriosa dei vini di Chiomonte e dintorni: produzione importantissima per l’intera Valle alpina, se si pensa che dalla vendita ed esportazione del vino sono fruttati i maggiori profitti dal Medioevo sino al XIX secolo. Vini tanto ottimi da essere persino raccomandati a Napoleone Bonaparte.

 

La “sponsorizzazione” arrivò nel 1805 da Carlo Denina, letterato piemontese e bibliotecario dell’imperatore a Parigi, che esaltò le qualità del vino qui prodotto; l’uva più utilizzata ai tempi era la Avanale, o Avanà, indicato come vitigno autoctono della zona di Chiomonte e Susa, da cui si ricavava un vino color rosso rubino carico, che raramente superava gli 11° di gradazione alcoolica. L’evento è stato patrocinato dal comune di Chiomonte, e si inserisce nella rassegna “Les Alpes en abyme – Le Alpi nell’infinito”.

 

Federica De Benedictis

Vertice europeo, Fassino: “Si riparte da Torino e dal lavoro”

fassino66La Boldrini ha posto l’accento sulla drammatica situazione occupazionale, mentre il sindaco ha colto l’occasione del summit per ricordare al premier Renzi che il dialogo tra città e governo si può realizzare

 

Presenti il ministro Poletti e la presidente della Camera Boldrini, al teatro Regio di Torino assediato dai manifestanti, “parte una seconda grande fase di vita della Carta Sociale Europea per adeguarla alle sfide future”, dice  il sindaco di Torino, Piero Fassino. Dopo due giorni di proteste si è chiusa la Conferenza dei ministri del Lavoro e dei  rappresentanti dei 47 Paesi del Consiglio d’Europa. “Ripartiamo da Torino – ha spiegato all’Ansa Gabriella Battaini Dragoni, vicesegretario del Consiglio d’Europa – per riaffermare la centralità dei diritti sociali in Europa”. La Boldrini ha posto l’accento sulla drammatica situazione occupazionale, mentre il sindaco ha colto l’occasione del summit per ricordare al premier Renzi che il dialogo tra città e governo si può realizzare, purchè ad essere penalizzati non siano i servizi e i cittadini colpiti da troppe tasse.

Fiori d’inverno a Moncalieri

E’ una mostra-mercato temporanea florovivaistica in cui saranno presenti esperti del settore che hanno attività correlate al verde, al giardinaggio e all’architettura del paesaggio

fiori inverno

L’Associazione Culturale Accademia degli Archimandriti, incollaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino, Asti, Cuneo, Biella, Vercelli, il Comune di Moncalieri e l’Associazione Amici del Real Castello e del Parco di Moncalieri propone la quarta edizione della manifestazione Fiori d’Inverno presso il Giardino delle Rose del Castello di Moncalieri. L’Associazione, che si occupa di promuovere il Castello di Moncalieri, visto il successo delle passate edizioni ed il sempre maggior entusiasmo del pubblico, ripropone la presente manifestazione con lo scopo di attirare l’attenzione sullo spazio del Giardino delle Rose e sul Castello stesso, inserito dal 1997 nelle liste del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

 

La stagione autunnale volge al termine, e la nostra esposizione Fiori d’Inverno apre le porte all’inverno, a quell’inverno non ancora natalizio ma che consiglia la cura e un riparo alle piante. E’ una mostra-mercato temporanea florovivaistica in cui saranno presenti esperti del settore che hanno attività correlate al verde, al giardinaggio e all’architettura del paesaggio, tra cui produttori, commercianti ed artigiani, principalmente piemontesi ma provenienti anche da altre regioni d’Italia, i quali avranno la possibilità di esporre e vendere i loro prodotti come piante, fiori, attrezzature ed arredi da giardino, piccolo artigianato ed alimenti.

 

Fiori d’inverno
1 – 2 novembre 2014
Castello di Moncalieri
Giardino delle Rose – Piazza Baden Baden

Profumi alla spina: equivalenti e a costo ridotto

veresenze1I  prodotti in vendita nello store torinese di Veressenze, in corso Vittorio Emanuele 59, contengono essenze ispirate a profumi di grandi stilisti

 

Abbiamo scoperto una vera novità a Torino. E’ Veressenze, il primo franchising Made in Italy, dedicato ai profumi equivalenti alla spina. Le essenze utilizzate sono infatti interamente fornite da un’azienda italiana, leader nella produzione di profumi. I  prodotti in vendita nello store torinese,  ubicato in centro in corso Vittorio Emanuele 59, a 100 metri dalla stazione di Porta Nuova (metropolitana Porta Nuova e Re Umberto) contengono essenze ispirate a profumi di grandi stilisti, ma più economici (a partire da 9,90 euro) e accessibili a tutti. Oltre 50 i profumi alla spina per uomo e donna, deodoranti ambientali , olii essenziali, deo auto e altri prodotti per l’ambiente e la persona. Una serie di proposte davvero interessanti.

Chiampa e la guerra dei Renzies

rosesIl governatore diversamente renziano dice: “Credo si possa chiedere una razionalizzazione alle attività dei ministeri. Il problema è che le burocrazie ministeriali sono più forti delle Regioni”. A forza di farsi del male da sola, la classe politica regionale si trova in braghe di tela rispetto al neo-centralismo galoppante

 

Vi ricordate il celebre film “La guerra dei Roses”? Anche nelle migliori famiglie i dissapori possono crescere e diventare insanabili. Come tra i due amici  “coniugi” e compagni di partito Matteo Renzi e Sergio Chiamparino. Se, ad un certo punto, gli interessi di Stato e Regioni confliggono, la battaglia tra sodali è inevitabile. Di più: è legittima per il più debole (la Regione, ovvio). Dopo la minaccia di dimissioni in caso di aumento forzato dell’Irap da parte del Governo, il governatore piemontese, diversamente renziano,  spiega:

 

 “L’impianto della manovra è giusto, ma la si può rendere più equilibrata e sostenibile per gli enti locali. Propongo di aumentare di un miliardo i tagli ai ministeri e di ridurre dello stesso importo i tagli alle Regioni”. Il  presidente del Piemonte e della Conferenza delle Regioni chiede un minimo di attenzione per le regioni stesse, prese di mira dall’antipolitica e – ciò che più conta – dalla mannaia dei tagli. “Credo si possa chiedere una razionalizzazione alle attività dei ministeri – dice Chiamparino  – il problema è che le burocrazie ministeriali sono più forti delle Regioni”. A forza di farsi del male da sola, la classe politica regionale si trova in braghe di tela rispetto al neo-centralismo galoppante.

 

“La manovra è insostenibile per le Regioni a meno di non incidere sulla spesa sanitaria”, prosegue il governatore dei governatori. “Abbiamo dato intesa sul Patto per la Salute e il Fondo sanitario: il Patto viene così meno. Il Governo fa delle legittime e condivisibili manovre di politica economica ma usando risorse che sono di altri enti: l’elemento incrina un rapporto di lealtà istituzionale e di pari dignità”. Però.

 

Evviva. Una voce autorevole si eleva isolata nel mare di contumelie rivolte all’istituzione regionale, mentre la  Regione Piemonte – bontà sua – dopo i vitalizi, taglia le indennità di consiglieri e assessori. Con una  proposta di legge dell’ufficio di presidenza che  prevede, già a partire da  novembre, una riduzione del 10%, con un risparmio di oltre 800 mila euro l’anno. Meglio di niente, se servirà a qualcosa.

 

Ghinotto