Quando è arrivato l’Astice mi sono commosso. Ultima portata dopo due portate di ottimo e fresco pesce. Vi assicuro che non esagero usando il verbo commozione, definisce molto bene il sentimento di appagamento. Corso Moncalieri 192
Sashimi Restaurant . Il gestore è Michael Zhang, mi fa girare per i vari piani con delle salette ideali per pranzi di lavoro. Anche l’accoglienza è ottima. Come la carta dei vini che fanno diventare la globalizzazione in cucina un grande incontro di sapori e di gusti. Non resisto e chiedo a Michael : quanti anni hai? “Sono nato nel 1990, perchè?” Rispondo senza esitare: intuivo la tua giovane età e mi stupivo delle tue qualità imprenditoriali. “Se per quello arrivo da Corso Casale 127 “formato” da mio padre, nonostante la giovane età mi sono fatto una discreta conoscenza”. A
questo punto un ringraziamento a Donna Enza che mi ha fatto conoscere ed è amabile commensale, poi arriva il marito e una coppia di due amici. E a questo punto mi taccio ed ascolto e degusto e sorseggio.Proprio così, in un insieme di interessi. Siamo fuori ed il nostro tavolo è attorniato da altri avventori. Per lo più giovani e riconosco alcune “personalità”. Donna Enza “confessa” il suo “Amore gastronomico per il salmone” ed
assicura : qui il pesce è freschissimo. Confermo. Vedete, sono molti i ristoranti che nella mia vita ho frequentato. I più, onorevoli. Rari dove si è mangiato male e non sono più ritornato. Molto rari quelli che io definisco ristoranti che hanno un’anima. Questo è in cima alla mia classifica dei ristoranti con un’anima.Luigi Veronelli alla sua prima Giuda gastronomica diede delle classificazioni il massimo era il Sole, cioè la perfezione. Alcuni lettori si chiesero come poteva essere sicuro di definire la perfezione. Alla seconda edizione introdusse il Cuore come suo massimo. Luigi Veronelli avrebbe dato il Cuore ed il Sole al Ristorante di Michael.
Patrizio Tosetto

fiele
incontri, suscitando il desiderio senza mai appagarlo (Giusti, Bianchi, 2012).
intimandogli di prendere vita.














Può sorprendere che l’Archivio Storico del Comune di Torino, luogo deputato a conservare le carte relative all’amministrazione della città, custodisca più di ottocento menu e oltre venti libri di ricette realizzati tra la seconda metà del Settecento e la prima metà del Novecento
Che spazio ha un settore come quello florovivaistico sui social media, e facebook, twitter o linkedin, con tutte le specificità che hanno possono veramente essere quel qualcosa che fa la differenza per un’azienda che opera in questo ambito ?
Domenica 18 settembre, il Borgo Medievale di Torino si è trasformato per il secondo anno consecutivo in una grande fiera cittadina
La Fiera di Fine Estate è una manifestazione didattico-culturale che si propone di trasportare per un giorno i visitatori nei primi anni del XV secolo. Nella cornice di un mercato per tutte le vie del Borgo sono state proposte ricostruzioni degli eventi più svariati tra cui un torneo cavalleresco in armatura, concerti di musica, danze, lezioni di maestri d’arme e banchetti; all’interno del cortile di Avigliana è stata allestita (come nel 1884, anno di inaug
Borgo, tra cui la bottega del ferro di Mastro Corradin erano presenti all’evento producendo secondo le tecniche tradizionali manufatti a tema come ricordo della giornata di festa. L’edizione di quest’anno è stata inoltre una occasione per celebrare i 600 anni del Ducato di Savoia, retto all’epoca da Amedeo VIII.
L’obiettivo della Fiera di Fine Estate è quello di creare un evento che possa fornire ai visitatori un’esperienza didatticamente valida: abiti, equipaggiamenti ed eventi sono ricostruiti ispirandosi a fonti iconografiche, reperti museali e documentazioni storiche. Questo viaggio nella Storia è unico e suggestivo anche grazie alla cornice speciale del Borgo Medievale che, nello spirito dell’architetto costruttore Alfredo d’Andrade, si propone di divulgare la conoscenza del Medioevo, non rinunciando alla scenograficità e alla componente ludica di una grande Festa.
Il Salame Piemontese Igp vuole andare alla conquista del mondo. Il Consorzio , presentato a Palazzo Lascaris a Torino,
Sono alte due metri e dipinte con colori diversi: rosa, blu, bianche. Sono le “chiocciolone” in vetroresina, simbolo dell’associazione Slow Food 

