LIFESTYLE- Pagina 433

Al via le adesioni a "Io Lavoro", al Lingotto in ottobre

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L’azienda potrà scegliere se partecipare a una o più giornate

 

Al via le iscrizioni online per le aziende che intendono prendere parte alla 19/esima edizione di IoLavoro, la più importante job fair italiana che si terrà al Lingotto Fiere di Torino dal 21 al 23 ottobre. L’azienda potrà scegliere se partecipare a una o più giornate, tenere colloqui liberi o con preselezione, o con entrambe le formule. Per info e modalità di partecipazione: www.iolavoro.org.
   

Mister Brown vince in Monferrato

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Un altro prestigioso riconoscimento per i torinesi è andato a Letizia Maurri, miglior attrice non protagonista

 

Bella affermazione per una compagnia torinese in terra di Monferrato. Con la rappresentazione dello spettacolo “Tre tutte per me”, la Allegra Compagnia Mister Brown di Buriasco, comune della Città Metropolitana di Torino, si è aggiudicata la quarta edizione del Festival Teatrale Castelletto Merli Palcoscenico – Premio Magnoberta 2015,  che si è svolto da venerdì a domenica nel comune di Castelletto Merli, a pochi chilometri di distanza dalla Città di Moncalvo e dal Sacro Monte di Crea, Patrimonio dell’Umanità. Un altro prestigioso riconoscimento per i torinesi è andato a Letizia Maurri, miglior attrice non protagonista. L’Allegra Compagnia Mister Brown è nata nel 2006 da un’idea di Fabio Scudellaro, a quel tempo attore del Gruppo Artisti Associati di Torino, e di sua moglie Elisa Garnero. Da lui prese vita un laboratorio teatrale dove poter studiare le materie di base inerenti al lavoro dell’attore. Il suo progetto è quello di formare una compagnia teatrale stabile con la quale poter proporre un repertorio del teatro italiano e non, con la decisione di destinarae la quasi totalità degli spettacoli in beneficenza.

 

Massimo Iaretti

Candiolo, ottimi risultati e progetti per il futuro

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Oggi la Fondazione, che si costituì con la legge regionale 7/2008 rappresenta un’eccellenza della sanità piemontese, ha raggiunto l’obiettivo di trasformarsi in IRCCS (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico)

 

“In meno di dieci anni, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo ha prodotto grandissimi risultati: oggi la Fondazione, che si costituì con la legge regionale 7/2008 (relatore Nino Boeti) rappresenta un’eccellenza della sanità piemontese, ha raggiunto l’obiettivo di trasformarsi in IRCCS (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico): credo sia venuto il momento di avviare una nuova fase”. Lo ha detto l’Assessore alla sanità della Regione, Antonio Saitta, intervenendo a Candiolo alla presentazione del bilancio sociale dell’Istituto, alla presenza tra gli altri della Presidente della Fondazione, donna Allegra Agnelli.  

 

“La Regione è disponibile a sciogliere la Fondazione “pro IRCCS” che dal 2008 ci vede presenti con il 50% delle quote e a disegnare una nuova fase in cui Candiolo opera come presidio all’interno della rete degli ospedali piemontesi. Per ora – ha aggiunto l’assessore – si tratta solo di un’intenzione che occorre approfondire nei suoi risvolti giuridici, gestionali, patrimoniali. Di certo la nuova fase vedrà la Regione impegnata a rispettare gli impegni assunti all’atto della creazione della Fondazione e, in particolare la piena integrazione del presidio nella rete ospedaliera del Piemonte ed il potenziamento delle relazioni e della collaborazione con le nostre reti cliniche, in particolare con la rete oncologica”.

 

“La scelta del 2008 era stata opportuna per una serie di motivi: Candiolo era un presidio del Mauriziano e bisognava gestire il trasferimento  della gestione e del personale, la Regione Piemonte inoltre doveva garantire lo sviluppo e l’integrazione del presidio nella rete degli ospedali regionali ai fini del suo riconoscimento a IRCCS. Oggi – commenta Saitta – le funzioni di regolazione del sistema sanitario regionale, in cui la Regione svolge compiti di programmazione e di controllo diretto su tutti i presidi (e su tutti i soggetti erogatori pubblici e privati) rendono poco opportuno il mantenimento di un ruolo di  “comproprietario” di uno dei più importanti ospedali oncologici italiani”. Saitta ha espresso soddisfazione per l’elevato numero di contribuenti – 235mila – che hanno destinato all’Istituto di Candiolo il 5 per mille dei loro redditi.

 

www.regione.piemonte.it

FIRME FALSE, CHE PASTICCIO IN CASA PD: TROPPA POLVERE SOTTO IL TAPPETO

Davide-Gariglio

E’ una brutta storia troppo pasticciata, surreale (si pensi alle accuse da parte del Pd nei confronti della coalizione di centrodestra della precedente legislatura, a proposito dell’analogo problema delle firme, diventato oggi la nemesi dem)

 

Mercedes Bresso, l’ex governatora, che dice “in questa vicenda inaudita anche Chiamparino è responsabile”; il segretario regionale Gariglio che si confonde sulle date di presentazione delle liste dando numeri diversi ai magistrati rispetto a ciò che dichiara ora; il malumore che monta tra personale e funzionari Pd, uniche vittime sacrificali nella vicenda delle firme false. La presunta supremazia morale del partitone rosso si sfalda di fronte all’evidenza: è una brutta storia troppo pasticciata, surreale (si pensi alle accuse da parte del Pd nei confronti della coalizione di centrodestra della precedente legislatura, a proposito dell’analogo problema delle firme, diventato oggi la nemesi dem). Volano gli stracci e diventa difficile nascondere tanta, troppa polvere sotto il tappeto.

 

il Toret

Il gioco dell’Oca che narra la Resistenza

Lanciando a turno dei dadi, i giocatori ( da due a sei) possono muovere le  proprie pedine segnaposto su di un percorso che racconta la lotta di Liberazione nelle province di Novara e del VCO 

 

gioco oca 2Si parte dall’armistizio dell’8 settembre 1943 ( casella n.1)  e si prosegue sul tabellone nel senso indicato dai numeri progressivi fino al traguardo (casella n. 63) che corrisponde al 2 giugno 1946, giorno della nascita della Repubblica. E’ la “Resistenza in gioco”, un’originalissima versione del Gioco dell’Oca, a cura dell’Associazione “ Casa della Resistenza” di Verbania Fondotoce. Così, lanciando a turno dei dadi, i giocatori ( da due a sei) possono muovere le  proprie pedine segnaposto su di un percorso che racconta la lotta di Liberazione nelle province di Novara e del VCO senza tralasciare gli avvenimenti più generali. Così chi si troverà alla casella n.18 ( l’insurrezione di Villadossola nel novembre del ’43) potrà tirare ancora i dadi mentre alla n.22 (la battaglia di Megolo, del 13 febbraio 1944) starà fermo un giro oppure dalla 32 ( la Repubblica dell’Ossola ) potrà balzare alla 50 ( la Liberazione, il 25 aprile ’45) e, viceversa, chi s’imbatterà nell’eccidio di Marzabotto ( alla n.37) tornerà indietro alla casella n.12, dove si cita lagioco oca strage della famiglia ebraica degli Ovazza e lì starà fermo un giro. L’andamento della partita, in questo gioco, dipende in tutto e per tutto dalla sorte, dal punteggio dei dadi e dalle indicazioni delle caselle che casualmente si raggiungono, cosa che contribuì al suo successo nei secoli. Il gioco dell’oca inteso nella forma moderna (con il percorso a spirale e le decorazioni tipiche) risale alla seconda metà del XVI secolo. Nel 1580 Ferdinando I De’ Medici fece dono del nuovo e molto dilettevole giuoco dell’oca a Filippo II Re di Spagna, il quale ne rimase affascinato.  Il gioco dell’oca, come in sostanza tutti i giochi di percorso, si presta a una lettura simbolica, già evidente nella scelta delle decorazioni della versione di De’ Medici, con i “pericoli” che rappresentano le difficoltà (fisiche e morali) della vita. Di conseguenza, il gioco viene talvolta citato con intento allegorico nella cultura e nelle arti. In quest’ottica, l’idea di proporre la storia della Resistenza attraverso il gioco è senz’altro originale e offre un suggestione in più per conoscere uno degli episodi fondanti della nostra democrazia repubblicana.

 

Marco Travaglini

StrEat Food Festival di scena ai Muri

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Presenti specialita “di strada” non solo italiane ma provenienti da tutto il mondo

 

Torna a vivere il lato sinistro dei Murazzi, con lo StrEat Food Festival Torino, che si tiene questo fine settimana. L’iniziativa è promossa dall’associazione Mas, che organizza 70 banchetti dedicati allo street food. Presenti specialita “di strada” non solo italiane ma provenienti da tutto il mondo. Nello spazio tra il Ponte Vittorio Emanuele I e il ponte di corso Vittorio anche musica dal vivo, cabaret, hip-hop e i dj di Radio 105. 

 

(Foto: Essepiesse/il Torinese)

 

 

Nel bilancio comunale di Fassino "mani di forbice" meno risorse per giovani, anziani e cultura

Eppure il sindaco insiste: “il bilancio di spesa corrente è tutto costruito su voci di entrata strutturali e ripetibili, senza alcuna entrata straordinaria o una tantum, e riservando il conto capitale interamente agli investimenti per 140 milioni di euro. Note positive  vengono anche dalla riduzione del debito complessivo, che quest’anno scende sotto la soglia dei 2,9 miliardi di euro

 

fassino 33Chissà, forse, come sempre, la verità sta nel mezzo. Ma le divergenze di opinione e sull’esame dei conti comunali sono totali tra maggioranza e opposizione. E così è battaglia in Sala Rossa per l’approvazione dell’ultimo bilancio municipale prima delle elezioni di primavera, di scena in questi giorni a Palazzo Civico. Aveva dichiarato il sindaco Piero Fassino: “un bilancio che, nonostante i tagli subiti per effetto dei provvedimento governativi (nel 2015 – ha anche ricordato il primo cittadino – i Comuni italiani hanno subito tagli per 1,6 miliardi di euro), mantiene inalterate le risorse destinate a welfare, servizi educativi, cultura, sport e servizi ai cittadini, senza ricorrere all’aumento di tributi e tariffe, ma agendo sul costo del personale, sulla rinegoziazione dei mutui e sui contratti di servizio”.  In realtà, le opposizioni parlano di 1,6 milioni  in meno per  le famiglie in difficoltà, del taglio di 700mila euro nel capitolo  anziani, e di 350mila euro per i Giovani e di altre riduzioni sulla cultura.

 

Eppure il sindaco insiste: “il bilancio di spesa corrente è tutto costruito su voci di entratapalazzo civico strutturali e ripetibili, senza alcuna entrata straordinaria o una tantum, e riservando il conto capitale interamente agli investimenti per 140 milioni di euro. Note positive  vengono anche dalla riduzione del debito complessivo, che quest’anno scende sotto la soglia dei 2,9 miliardi di euro, ritornando ai livelli dei primi anni Duemila”.

 

Non ci sta Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune: ” l PD del Sindaco Fassino propone a questo Consiglio Comunale un massacro senza precedenti di quello Stato Sociale, che dovrebbe garantire ai cittadini italiani le prestazioni di assistenza riconosciute loro come diritto costituzionale e pagate con decenni di tasse versate nelle casse statali e comunali, uno Stato sociale sacrificato sull’altare del business del “profugo”, evidentemente più redditizio economicamente per le coop rosse che ci lucrano sopra ed elettoralmente per i partiti del centrosinistra. Ma noi non ci stiamo: a tutela dei Torinesi italiani promuoviamo un ricorso contro questo bilancio alla Corte Europea dei Diritti Umani in virtù del principio di non discriminazione, impugnando un bilancio che crea un paradossale razzismo al contrario che privilegia gli stranieri tagliando i medesimi servizi a tutti gli altri!”

 

E da Andrea Tronzano, capogruppo di Forza italia, arrivano proposte concrete: “La prima sull’ accordo per il credito. La Regione ha firmato nel 2011 ed ha confermato nel 2015 l’adesione all’accordo per il credito; tra i firmatari c’è anche l’ABI (banche). L’accordo prevede sospensione e allungamento dei  finanziamenti. Il problema è che le (alcune) banche fanno orecchie da mercante e a precisa domanda dicono che non esiste o non sono informati sull’esistenza dell’accordo” spiega Tronzano che aggiunge: “La conseguenza è che le micro o piccole imprese, specie commercianti, o vanno con delibera alla mano o vengono rispediti al mittente. C’è bisogno di un forte intervento del Sindaco presso le banche affinchè questi episodi, numerosi, non si ripetano”.

 

Tronzano presenta anche  un emendamento che prova a contrastare la movida selvaggia e senza regole, per il diritto al riposo, assolutamente da tutelare e il  diritto alla svago da garantire, ma con regole e controlli precisi e tempestivi;  Obiettivo, dice l’esponente azzurro: “un patto con i locali di somministrazione, su tutta la Città: il Comune ti toglie la tassa sui dehor e in cambio pretende dal lunedi al giovedi chiusura dei dehor alle ore 24, venerdi e sabato alle ore 2 o 3, domenica alle ore 24. Dopo quelle ore si continua nel locale la cui insonorizzazione deve essere garantita come da regolamento”. Per Tronzano, inoltre,  è ” necessario abbassare il capitolo della Cosap su aree pubbliche e alzare gli introiti da sanzioni sui regolamenti più importanti della Città (polizia urbana, inquinamento acustico, gestione dei rifiuti urbani…) attraverso maggiori e meglio organizzati controlli da parte della Polizia Municipale”.

 

 

(Foto: il Torinese)

Gallerie di Pietro Micca, nuova petizione

La raccolta di firme ha come destinatario il sindaco di Torino, Piero Fassino, cui viene chiesto che al posto del parcheggio GalFer venga realizzato un Parco archeologico

 

MICCA PIETROIl Comitato Pietro Micca e Gioventura Piemonteisa hanno lanciato una nuova petizione on line, sempre legata alle gallerie della Torino sotterranea che sino a poche settimane fa erano a rischio di estinzione per la costruzione di un parcheggio sotterraneo. La raccolta di firme ha come destinatario il sindaco di Torino, Piero Fassino, cui viene chiesto che al posto del parcheggio GalFer venga realizzato un Parco archeologico che, raccordando i Musei Pietro Micca, dell’Artiglieria e la fortezza sotterranea cinquecentesca del Pastiss andrebbe a costituire un monumento unico al mondo.

 

Massimo Iaretti

Le Terme di Pré Saint Didier spengono dieci candeline

I festeggiamenti inizieranno con una cena di gala nei giardini delle Terme solo su invito. Alle 22.30, a cena conclusa, gli amici delle Terme e tutta la popolazione saranno invitati per il taglio della torta ed un brindisi

 

PRE ST DIDIERDieci anni sono ormai passati da quel 23 luglio 2005, giorno in cui le nuove Terme di Pré Saint Didier sono state inaugurate dopo quasi 40 anni di chiusura. Nel 2005 parlare di Terme del benessere era piuttosto pionieristico  e vi erano anche dei timori legati alle difficoltà di ricostruire un’offerta turistica che non esisteva più in Valle d’Aosta, ma che tanto era stata importante nell’800. Attraverso le immagini storiche dell’epoca che costituiscono parte della mostra che sarà allestita in questi giorni si è potuto  ridare vita e preservato una realtà che era stata dimenticata. Anniversari come questo aiutano a riflettere sul ciclo della vita, sugli usi ed i costumi che cambiano, mentre certi simboli architettonici restano e sembrano superare i confini del tempo. Le Terme di Pré Saint Didier hanno superato questi confini e sono qui, oggi, a testimoniare che in questi anni hanno accolto circa un milione e mezzo di nuovi turisti termali.

 

Il 28 Luglio in occasione di questo decimo anniversario verrà inaugurata una installazione decorativa con le immagini che hanno fatto la storia di queste terme ai piedi del Monte Bianco. L’allestimento è stato realizzato dal Forte di Bard, fortezza storica e spettacolare all’inizio della Valle, che oggi rappresenta una delle eccellenze alpine nel campo della cultura e sostenuto da Intesa San Paolo, partner strategico per lo sviluppo in questi anni delle Terme di Pré Saint Didier. L’installazione, all’ingresso delle Terme, sarà visitabile anche da coloro che non accedono al percorso termale e prevede tra i suoi punti di forza il ritorno dell’acqua termale nella prima vasca storica delle Terme risalente al 1700.PRE ST DIDIER 2

 

I festeggiamenti inizieranno con una cena di gala nei giardini delle Terme solo su invito. Alle 22.30, a cena conclusa, gli amici delle Terme e tutta la popolazione saranno invitati per il taglio della torta ed un brindisi. La torta verrà anticipata però da una sorpresa: uno spettacolo artistico e culturale, realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta , che porterà in scena il concetto di evanescenza dell’acqua. Il tutto si concluderà con un party esclusivo organizzato con la famosa discoteca Club House 80’S di Courmayeur.

 

Il decennale sarà anche l’occasione per lanciare un nuovo profumo d’ambiente firmato QCTerme Fragrances: ARIA DEL MONTE BIANCO che celebrerà non solo i 10 anni delle Terme, ma anche l’apertura della nuova Funivia del Monte Bianco e che sarò acquistabile in tutti i centri QC Terme e nello shop delle funivie più alte d’Europa. I dieci anni saranno anche l’occasione per promuovere e commercializzare il prodotto turistico termale valdostano grazie al sostegno dell’Assessorato al Turismo regionale.

 

Helen Alterio

 

Parrucche per la chemio: ci sono i fondi?

Garantire anche per il 2015 il contributo regionale per l’acquisto di parrucche per donne e bambine sottoposte a chemioterapia: lo chiede alla Giunta il consigliere regionale Daniele Valle (PD) nel question time presentato in Aula

 

 

LETTO OSPEDALE< In Piemonte sono oltre 2000 le donne che ogni anno sono costrette ad acquistare una parrucca perché affette da alopecia a seguito di cicli chemioterapici, ad un costo medio di 400 euro – spiega il consigliere Valle –  Grazie a questo programma, che la Regione porta avanti dal 2010, fino al 2013 le donne in possesso di determinati requisiti ISEE hanno ottenuto un contributo fino ad un massimo di 250 euro.La misura – sottolinea Valle – risulta attiva sul sito della Regione Piemonte, ma ad oggi le Asl non sanno se la copertura per gli anni 2014-2015 sarà garantita>.

 

Nella risposta dell’assessorato alla Sanità è stato precisato che il contributo rientra nella categoria dei cosiddetti ExtraLEA e in quanto tale non è finanziabile con le risorse del Fondo Sanitario:La Giunta è ora impegnata a trovare le coperture necessarie anche per il 2015. Nel frattempo l’assessorato ha avviato contatti con la Commissione Salute e il ministero della Salute per favorire il riconoscimento di questo livello di assistenza nell’ambito dei LEA e garantire la copertura del contributo attraverso il Fondo Sanitario>.