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“Franco, oh Franco” all'Alfateatro con Neri

neri

<<Eravamo così poveri e la casa era così fredda, che per un po’ di caldo, lasciavamo la porta del frigo aperta>>

 

 

A chiudere la stagione cabarettistica e la scuola di comicità dell’Alfateatro ci pensa… Franco Neri! Uno spettacolo, un racconto in forma ironica che fa “vivere” allo spettatore un viaggio all’insegna della comicità sulle caratterizzazioni dell’Italia meridionale ed in particolare della sua Calabria, rispetto a quelle del nord, Piemontesi. Un genere che per primo Franco Neri ha saputo intercettare, e che ha poi avuto un grande seguito teatrale e cinematografico. Franco, oh Franco (Neri) cattura il pubblico con testi comici di notevole ilarità con una carrellata di battute al “sapore del peperoncino di Soverato”, al “bagno al mare con la camera d’aria al posto del salvagente” o alla “mamma in piedi alle 5 di mattina per cucinare le melanzane” che si contrappone alla rapida preparazione della “minestrina serale piemontese”.

 

E via con un susseguirsi di battute sul cibo, così: <<ancora oggi mia madre dice che un piemontese a tavola si sazia con il coperto! Al nord si guarda il grammo, la linea. Quando mia madre sentiva la parola linea mi rispondeva: il pullman da qui non passa>>. Il comico ricorda quanto sia stato difficile per una modesta famiglia meridionale, carica di speranze e tanta buona volontà, integrarsi in una città industrializzata a tanti chilometri di distanza da casa e dalle proprie radici. Famiglie modeste, come quella di origine di Franco, che come lui stesso in un mix dolce-amaro ricorda : <<Eravamo così poveri e la casa era così fredda, che per un po’ di caldo, lasciavamo la porta del frigo aperta>>.  Uno spettacolo che accomuna tutti in un’unica grande atmosfera di divertimento e risate, senza dimenticare qualche piccolo spunto di riflessione, per 80 minuti da gustare tutti d’un fiato, esaltati da una scenografia essenziale e minimalista, in cui l’unica protagonista e vera mattatrice e’ la  comicità…

 

 

BIOGRAFIA

Torinese d’origine, Franco Neri, inizia frequentando la scuola di recitazione e teatro a cavallo degli anni ’70 e ’80 presso il Teatro Sperimentale di Grugliasco diretto da Marco Obby. Nel 1983 prende parte al film “Al bar dello sport” con Lino Banfi e Jerry Calà. Nell’85 partecipa alla nota trasmissione televisiva “Drive in” su Italia1, mentre nel 1986-87 è protagonista delle trasmissioni “Sub Way” e “Tutti i Frutti” su Quarta Rete TV. Nella stagione 1995-96 entra a far parte del cast di “Scherzi a Parte”. La presenza al noto programma “Zelig Circus” dal 2003 al 2008 lo consacra come beniamino del pubblico italiano. Nel 2005 e nel 2006 conduce “Striscia la Notizia” continuando a portare in tour il proprio spettacolo nei palasport italiani. Dal 2010 interviene, in veste di opinionista comico, nel corso del programma radiofonico “La famiglia giù al nord” in onda sulle frequenze di RTL 102,5.Nel 2011 sorprende il pubblico rivelandosi un grande attore teatrale, con lo spettacolo “Dei 150…non posso raccontarvi tutto”, una rappresentazione comica dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Nel 2014 e 2015: con Margherita Fumero recita la commedia “Franco Cerutti, Sarto per brutti” e “la Vedova Pautasso Antonio in cerca di matrimonio”. INGRESSI EURO 18, RIDOTTO 15, SPECIALE 13 EURO (CRAL, UNIVERSITARI, MILITARI, ASSOCIAZIONI)

 

Alfateatro – v. Casalborgone 16/i

Info e prenotazioni: 334/2617947 – 011/8399929 –  info@alfateatro.it

Il Piemonte perde i pezzi: il marchio De Tomaso va ai cinesi per un milione

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“E’ una sconfitta per il sistema torinese e piemontese, perdiamo un marchio importante”, commenta il segretario generale della Fiom, Vittorio De Martino

 

Un milione. E questa volta – anche se di Cina si tratta – marco Polo non c’entra. Anzi, per la precisione un milione e 50 mila euro. Il prestigioso (anche se in crisi nera) marchio De Tomaso è andato alla società cinese Ideal Team Ventures Limited, per la cifra di 1 milione e 50 mila euro. Deluso il presidente della Regione, Sergio Chiamparino: “Quella di oggi non è certo una buona notizia, perché lascia di fatto senza risposte il problema dei lavoratori e del futuro produttivo di questa realtà industriale. Stiamo già organizzando per la prossima settimana un incontro con le associazioni sindacali e l’Unione industriale di Torino per capire se c’è un modo per garantire possibilità di lavoro a quanti degli 800 lavoratori De Tomaso non riescano ad accedere agli ammortizzatori sociali. Vogliamo assolutamente evitare di lasciare le famiglie sul lastrico”

 

“E’ una sconfitta per il sistema torinese e piemontese, perdiamo un marchio importante”, commenta il segretario generale della Fiom Piemonte, Vittorio De Martino, che interpreta la delusione dei lavoratori. In merito alle dichiarazioni rese dal segretario generale della Fiom, Chiamparino ha aggiunto: “Non mi appassiona e credo sia inutile mettersi a cercare responsabilità o a dare lezioni. Invito però De Martino a riflettere attentamente sul ruolo che la sua organizzazione ha avuto nel sostenere dall’inizio l’avventura di Rossignolo” Le offerte presentate al Tribunale per rilevare le attività della storica azienda erano due. Con quella della cinese Ideal anche quella di una cordata italiana Eos che si è fermata a un milione e 40 mila euro. L’Ideal Team Ventures Limited, ha sede legale nelle isole Vergini inglesi e operativa a Hong Kong e produce auto in Cina. La società intende utilizzare il marchio De Tomaso e per farlo è tenuta a versare la cifra con cui si è aggiudicata l’asta entro due giorni.

E quel giorno Primo Levi abbandonò la letteratura

LEVI PRIMOL’esperienza nel campo di concentramento lo cambiò profondamente soprattutto da un punto di vista psicologico. Dopo essere tornato a Torino ed essersi ripreso fisicamente, cominciò a dedicarsi quasi febbrilmente alla scrittura di un romanzo che testimoniasse la sua terribile esperienza ad Auschwitz; nel 1947 terminò il manoscritto e lo intitolò “Se questo è un uomo”

 

ALLA SCOPERTA DEI NOMI DI VIE E PIAZZE

 

In memoria del 70° anniversario della Liberazione, quest’oggi, nella rubrica dedicata alle vie di Torino ed ai personaggi da cui hanno preso il nome, parleremo di Via Primo Levi. A differenza di quelle nominate in precedenza, questa via non si trova esattamente a Torino ma in una località limitrofa alla città, più precisamente nel Comune di Collegno. Continuazione di via Domenico Cimarosa, via Primo Levi attraversa perpendicolarmente Viale XXIV Maggio; è composta principalmente da condomini e qualche esercizio commerciale.

 

Primo Levi nacque a Torino il 19 luglio 1919. Figlio di Ester Luzzati e Cesare Levi, appartenenti a famiglie di origine ebraiche, egli visse un’infanzia tormentata a causa di alcune incomprensioni con il padre. Nel 1937 si diplomò al Liceo classico Massimo D’Azeglio e si iscrisse al corso di laurea in chimica presso l’Università di Torino.Le leggi razziali, entrate in vigore in Italia l’11 novembre del 1938, avevano introdotto gravi discriminazioni ai danni di cittadini italiani di religione ebraica o anche solamente (come definito dal regime fascista) di “razza ebraica”. Tali leggi razziali ad esempio impedivano la possibilità agli ebrei di iscriversi all’Università, ma consentivano a coloro che erano già iscritti e che stavano già frequentando gli studi, di poterli portare a termine; Levi, che era in regola con gli esami, nel 1941 riuscì a laurearsi con lode (il suo diploma di laurea riportò la precisazione di “razza ebraica”).

 

Poco tempo dopo la laurea, suo padre si ammalò di tumore e le conseguenti difficoltà economiche unite alla sempre più difficile situazione dovuta alle leggi razziali, resero davvero complicata e ardua la ricerca di un lavoro. Venne assunto da un impresa in maniera “non in regola”, con il compito  di trovare un metodo economicamente conveniente per estrarre le tracce di nichel contenute nel materiale di scarto di una cava d’amianto; a questo periodo risalgono i primi scritti letterari che verranno pubblicati molti anni dopo all’interno della raccolta “Il Sistema Periodico”. Nel 1942 si trasferì a Milano dove, dopo essere venuto in contatto con alcuni ambienti antifascisti militanti, entrò a far parte del Partito d’Azione clandestino.

 

Dopo l’8 settembre 1943 (armistizio di Cassibile), si rifugiò in montagna e si unì a un nucleo di partigiani operante in Val d’Aosta, ma il 13 dicembre venne arrestato dalla milizia fascista; durante l’interrogatorio preferì dichiararsi ebreo piuttosto che partigiano e per questo venne spedito nel campo di prigionia e concentramento di Fossoli (Emilia-Romagna). Il 22 febbraio 1944 Primo Levi e altre 650 persone ebree, vennero destinati al campo di sterminio di Auschwitz in Polonia: Levi fu registrato con il numero 174.517 e fu subito trasferito al campo di Buna-Monowitz, allora conosciuto comeAuschwitz III, dove rimase fino alla liberazione da parte dell’Armata Rossa, avvenuta il 27 gennaio 1945. Levi attribuì la propria sopravvivenza ad una serie di incontri e di coincidenze fortunate, come ad esempio l’incontro con Lorenzo Perrone (civile occupato come muratore), il quale nonostante il grande rischio personale, riuscì a fargli avere regolarmente del cibo. Altro evento rilevante fu il suo reclutamento come chimico(verso la fine del 1944) presso la Bruna, una fabbrica per la produzione di gomma sintetica; qui Levi ebbe la possibilità di svolgere mansioni meno faticose e di barattare del materiale in cambio di cibo. Probabilmente però, l’evento che gli salvò definitivamente la vita, fu il suo ricovero nel gennaio del 1945 dopo aver contratto la scarlattina. Poco prima della liberazione da parte dell’Armata Rossa, Levi si ammalò di scarlattina e venne ricoverato nel Ka-Be (infermeria del campo), scampando così miracolosamente alla marcia di evacuazione da Auschwitz (definita anche la marcia della morte, comprese lo spostamento forzato di circa 80.000 prigionieri da Auschwitz a lager interni alla Germania: durante l’estenuante marcia morirono più di 15.000 persone).

 

L’esperienza nel campo di concentramento lo cambiò profondamente soprattutto da un punto di vista psicologico. Dopo essere tornato a Torino ed essersi ripreso fisicamente, cominciò a dedicarsi quasi febbrilmente alla scrittura di un romanzo che testimoniasse la sua terribile esperienza ad Auschwitz; nel 1947 terminò il manoscritto e lo intitolò “Se questo è un uomo”. L’opera, nonostante fosse uno dei primi memoriali di deportati ebrei nei campi di sterminio nazisti, non ebbe un grosso successo di vendita; Levi abbandonò il mondo della letteratura e si dedicò alla professione di chimico, trovando lavoro presso una ditta di vernici a Settimo Torinese. Nel 1956 però, a una mostra sulla deportazione a Torino, incontrò uno straordinario riscontro di pubblico e dopo aver così ripreso fiducia nei propri mezzi espressivi, ripropose “Se questo è un uomo ad Einaudi, che decise di pubblicarlo;questa nuova edizione incontrò un successo immediato.

 

In seguito, incoraggiato dal successo internazionale del suo libro, nel 1962 incominciò a lavorare a un nuovo romanzo sul viaggio di ritorno da Auschwitz; questo romanzo venne intitolato “La tregua” e, un anno dopo, vinse la prima edizione del Premio Campiello.Nel 1975 decise di andare in pensione e di dedicarsi completamente all’attività di scrittore: nello stesso anno uscì “ Il Sistema Periodo” ed in seguito numerosi altri romanzi come “La chiave a stella” che nel 1978 vinse il Premio Strega.L’11 aprile del 1987 venne trovato morto alla base della tromba delle scale della propria casa di Torino in corso re Umberto 75. Data la difficile situazione psicologica ed emotiva in cui si trovava a causa del terribile ricordo della detenzione ad Auschwitz, rimane il dubbio ancora oggi, se la caduta, che ne ha provocato la morte, sia dovuta a cause accidentali o se sia stato un suicidio.

 

Simona Pili Stella

Ecco i nuovi manager della sanità regionale

dottori

Tutti i nuovi direttori aziende sanitarie

 

La Giunta, come proposto dall’assessore Antonio Saitta, ha nominato i direttori generali di 16 aziende sanitarie: Giovanni Soro all’Asl TO1, Valerio Fabio Alberti all’Asl TO2, Flavio Boraso all’Asl TO3, Lorenzo Ardissone all’Asl TO4, Massimo Uberti all’Asl TO5, Stefano Manfredi all’azienda ospedaliero-universitaria San Luigi di Orbassano, Silvio Falco all’azienda ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino, Giovanna Baraldi all’azienda ospedaliera SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, Gilberto Gentili all’Asl di Alessandria, Ida Grossi all’Asl di Asti, Chiara Serpieri all’Asl di Vercelli, Gianni Bonelli all’Asl di Biella, Adriano Giacoletto all’Asl di Novara, Giovanni Caruso all’Asl VCO, Francesco Magni all’Asl Cuneo1, Corrado Bedogni all’azienda ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo (vedere l’allegato).

 

“E’ stato svolto dall’assessorato un lavoro eccellente come metodo e contenuti – ha commentato il presidente Chiamparino al termine della seduta – Si era detto che la politica non avrebbe influito sulla scelta degli idonei, e così è stato, tra l’altro applicando per la prima volta la legge Balduzzi sulla composizione delle commissioni giudicatrici. In una seconda fase l’assessore Saitta ha effettuato verifiche ed approfondimento, anche sentendo i territori interessati”. “Vogliamo costruire – ha proseguito Chiamparino – una squadra compatta, con tutti i direttori che partono dai medesimi blocchi di partenza per arrivare a tagliare traguardi come l’uscita dal piano di rientro, il riordino della rete ospedaliera e la realizzazione della rete di assistenza territoriale. Potremo così vincere la sfida di far tornare la sanità piemontese un modello a livello nazionale e contrastare l’esodo verso altre regioni. Ogni direttore dovrà dimostrare capacità di leadership, e il primo esercizio di autonomia e indipendenza sarà la nomina dei direttori sanitari ed amministrativi delle rispettive aziende”. L’assessore Saitta ha voluto evidenziare che “dopo un lavoro utile ad individuare il tecnico più adeguato per risolvere i problemi delle singole aziende, si avvia un percorso di grande novità. Nel contempo inizia la fase di riorganizzazione dell’assessorato alla Sanità, dove verrà costruita una struttura in grado di verificare il raggiungimento degli obiettivi assegnati ai nuovi manager”.

 

(www.regione.piemonte.it)

Comitato diritti umani, Leo: "Impegno contro la violenza di genere"

Leo33Nasce in Piemonte un nuovo Comitato per i diritti umani voluto dal Presidente del Consiglio regionale  Laus. Tra i componenti del Comitato, Giampiero Leo è uno dei più impegnati nella lotta  alle discriminazioni e  violenze contro le donne

 

Nasce in Piemonte un nuovo organismo estremamente prezioso per le donne, che si occuperà specificatamente delle tematiche femminili e delle problematiche relative a stalking,  violenze e discriminazioni subite dalle donne nella quotidianità.  È il Comitato per i diritti umani, che si insiedera’ il 7 maggio prossimo, in seguito alla votazione da parte del Consiglio regionale, avvenuta il 14 aprile scorso. Il Comitato si occuperà del vasto tema della violazione dei diritti umani, nell’ambito del quale la più diffusa e tragica è quella esercitata ai danni delle donne, spesso in seno allo stesso ambiente domestico.

 

“Sì tratta di discriminazioni – spiega Giampiero Leo, uno dei componenti  del Comitato e ex assessore e consigliere regionale in Piemonte –  che vanno da vere e proprie privazioni dei diritti, come accade nei Paesi a fede islamica, fino a violenze fisiche e morali, che si insidiano negli ambienti più vicini alle donne. Oggi in Occidente non si può parlare più di discriminazioni politiche, in quanto le donne ormai, da decenni, hanno conquistato il diritto di voto, ma serpeggiano, invece, ancora violenze e discriminazioni molto più subdole, sia nel mondo del lavoro, dove la maternità è ancora considerata discriminante per il progresso lavorativo della donna, vista come un soggetto debole, sia in ambito domestico, dove spesso le violenze fisiche e psicologiche vengono subite quotidianamente tra le mura domestiche, o subito dopo la decisione di separazione dal coniuge”.

 

“Stalking e femminicidio –  prosegue Leo – dimostrano una profonda arretratezza culturale e civile, presente in Italia ancora in molti strati della società”.  Il tema delle discriminazioni femminili costituirà  il cardine dell’attività del Comitato, nato anche grazie alla sensibilità e operatività del presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus.  Sarà composto da sette membri politici e dieci esperti; dei sette politici il presidente del Comitato coincide con il presidente del Consiglio regionale Laus, che può nominare due vicepresidenti. Dei sette membri due vengono eletti dai membri dell’Ufficio di Presidenza e quattro sono votati dal Consiglio regionale, scelti tra consiglieri regionali in carica o ex consiglieri. Sono stati eletti nell’ordine dal Consiglio regionale Giampiero Leo con 35 voti, Eleonora Artesio con 30 voti, Enrica Baricco con 26 voti e Gianna Gancia con 11 voti.

 

Giampiero Leo,  già assessore regionale alla Cultura, parteciperà,  sempre sul tema a lui caro della discriminazione contro le donne, a un interessante convegno, il 30 aprile prossimo, promosso da “Civico 20 News”, in collaborazione con l’associazione “Borgo Dora- i residenti in torino”, dal titolo “Vittime di genere. Dove, cosa, come prevenire e contrastare la violenza sulle donne”. Si terrà il 30 aprile alle 20.45, a ingresso libero,  presso il Circolo dei Lettori, in via Bogino 9. A moderare sarà Rodolfo Alessandro Neri e primo tra i relatori Vittorio Nessi, Procuratore Aggiunto di Torino, che interverrà sul tema “Analisi di una strage silenziosa”. Seguiranno gli interventi del Sostituto Procuratore della Repubblica,  Saverio Pelosi sul tema “Non chiamatelo amore”, del medico Elena Cerutti, autrice del libro “Lo sconosciuto”, e del Neuro Counselor relazionale Sergio Audasso.

Mara Martellotta

 

Per informazioni: 3201861523.     3485175758

Riapre lo storico hotel Turin Palace

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L’edificio è di proprietà di Reale Immobili, la società immobiliare del Gruppo Reale Mutua, ed è gestito dal milanese Piero Marzot

 

Ospitò principi e sovrani, Louis Armstrong e Greta Garbo. Chiuso per un po’ di anni riapre in questi giorni, dopo una totale ristrutturazione, il Turin Palace Hotel, lo storico albergo 4 stelle in via Sacchi, di fianco a Porta Nuova. L’edificio è di proprietà di Reale Immobili, la società immobiliare del Gruppo Reale Mutua, ed è gestito dal milanese Piero Marzot. Dispone di127 camere (gli arredi purtroppo non saranno più quelli originali), e la riapertura coincide con l’ostensione della Sindone e con l’Expo milanese. I lavori sono stati  diretti dallo Studio Artecna, e realizzati da Costruzioni Generali Gilardi.

 

(Foto: il Torinese)

"Tre giorni per il giardino" con il Fai

fai giardiniI migliori espositori per la prima e più completa mostra-mercato italiana di florovivaismo di qualità al Castello di Masino – Caravino da venerdì 1 a domenica 3 maggio

 

Appuntamento da non perdere al Castello di Masino a Caravino (TO), nel cui parco secolare si svolgerà da venerdì 1 a domenica 3 maggio, dalle ore 10 alle 18, la ventiquattresima edizione della “Tre giorni per il giardino”, mostra-mercato di florovivaismo da anni sinonimo di qualità ed eccellenza, organizzata dal FAI – Fondo Ambiente Italiano sotto l’attenta regia dell’Architetto Paolo Pejrone, fondatore e Presidente dell’Accademia Piemontese del Giardino.Anche quest’anno i numerosissimi esperti, appassionati di fiori e amanti della natura e di un giardinaggio rispettoso delle esigenze ambientali che ogni anno visitano la manifestazione potranno ammirare e acquistare le collezioni e le novità di oltre 160 vivaisti italiani e stranieri accuratamente selezionati, presenti a Masino con il meglio delle loro produzioni.

 

La “Tre giorni”, ideata da Marella Agnelli e Paolo Pejrone nel 1992 sulla base di ambiziosi obiettivi che tuttora caratterizzano l’iniziativa – quali educare il pubblico alla qualità, alla bellezza e alla diversificazione; far incontrare produttori specializzati con giardinieri “dilettanti”; diffondere la cultura del verde; stimolare i vivaisti a migliorarsi e rinnovarsi – è oggi famosa per l’eccezionalità della sua proposta, tanto da essere considerata una delle più importanti e complete esposizioni “verdi” internazionali.Passeggiando per gli stand il pubblico potrà scoprire, in un trionfo di colori e profumi primaverili, nuove e rare meraviglie per il giardino e l’orto e potrà conoscere le moltissime specie floreali e arboree esposte: alberi e arbusti per giardini e terrazzi; piante da frutto e da orto; piante da bacca; piante aromatiche ed erbe medicinali; piante annuali, biennali e perenni da fiore; piante decorative per la foglia; piante acquatiche; piante cactacee e succulente; piante alpine e da roccia; frutti antichi e sementi rare.

 

Tra le novità di quest’anno: nuove varietà di iris rifiorenti, lavandule, rose antiche e moderne inglesi, francesi e americane, nuovi ibridi di clematis, orchidee e rose persiche, frutti antichi e storici adatti alla coltivazione in vaso, Higò – la “camelia dei Samurai” e nuove collezioni di campanule, petunie, agli spontanei, dionaea e tanto altro ancora. Oltre a piante e fiori, in vendita anche cesteria, vasi decorati e sculture; abbigliamento e attrezzi per la cura del verde, piscine naturali, prodotti ornitologici, serre, tessuti, lampade e arredi per esterno, pitture botaniche, voliere per farfalle, mangiatoie per scoiattoli e nidi per insetti utili, complementi per il giardino acquatico, editoria specializzata. In più sarà possibile acquistare frutta, verdura e profumi dell’orto di primavera e altri prodotti biologici.

 

 

Opportunità esclusiva per gli Iscritti FAI:

Giovedì 30 aprile dalle ore 16 alle ore 19 gli Iscritti e chi si iscriverà al FAI avranno la straordinaria possibilità di visitare la “Tre giorni per il giardino” prima dell’apertura al pubblico ufficiale. Un’opportunità unica per vedere gli ultimi preparativi e gli allestimenti finali degli espositori presenti a Masino e di fare acquisti in anteprima.

 

 

fai giardLa visita alla manifestazione sarà resa ancora più piacevole dalla fioritura del cosiddetto “Giardino delle Nuvole” – composto da circa 7.000 piante di candide Spireae Van Houttey donate al FAI da Fondazione Zegna e messe a dimora nove anni fa su progetto di Paolo Pejrone – e dalla visita al settecentesco labirinto di carpini, situato alla fine dell’antico viale di accesso. Inoltre si rinnova anche nel 2015 il gemellaggio tra la “Tre giorni per il giardino” e un grande parco e giardino italiano. Per questa edizione è stata scelta l’Oasi Zegna a Trivero (BI), un territorio protetto esteso 100 km quadrati sulle Alpi biellesi, a poco meno di un’ora dal Castello e Parco di Masino. Già a partire dal 1938 Ermenegildo Zegna, industriale filantropo, immaginò e realizzò attorno all’omonimo Lanificio di Trivero un’imponente opera di valorizzazione che portò alla realizzazione di una strada lunga 36 km – ancora oggi Panoramica Zegna – e numerose opere sociali e ambientali come la messa a dimora di oltre 500.000 conifere e centinaia e centinaia di rododendri e ortensie. Dal 1993 questo patrimonio culturale e ambientale è l’Oasi Zegna, un progetto unico nel suo genere che favorisce e sviluppa la tutela della natura e il rispetto delle tradizioni locali nelle “terre alte” e promuove un turismo ecosostenibile di qualità. Per queste caratteristiche nel 2014 l’Oasi Zegna ha ricevuto, unico caso in Italia, il patrocinio del FAI e quest’anno è gemellata con la “Tre giorni per il giardino” a Masino, dove organizzerà speciali laboratori per bambini sul tema dell’orto e lezioni per adulti sull’impiego in cucina dei fiori, oltre a una conferenza tenuta da Marco Nieri, esperto di Forest Bathing, antica pratica orientale molto diffusa in Giappone che consiste nel camminare e sostare nel bosco per “godere” della natura in tutta la sua vivace biodiversità, riducendo lo stress e ritrovando il benessere psico-fisico, importata – unico caso in Europa – nei boschi dell’Oasi Zegna. Nell’ambito del gemellaggio con la “Tre giorni” sabato 16 e domenica 17 maggio tutti i visitatori della manifestazione del FAI sono invitati all’Oasi Zegna per continuare l’immersione nella natura e nelle affascinanti e colorate fioriture, grazie a una speciale escursione guidata nella splendida Conca dei rododendri e all’inaugurazione della mostra “Flower Landscapes. Fiori, tessuti, ricette” (info www.oasizegna.com).

 

Nei giorni di manifestazione verranno inoltre organizzati a Masino interessanti incontri e presentazioni di libri sul tema dei giardini e della cura del verde, secondo il seguente programma:

 

–    venerdì 1 maggio alle ore 10.30 Enrica Melossi e Umberta Lerner presenteranno il libro “Buon Gardening” di Simonetta Chiarugi (Edizioni Mondadori Electa) alla presenza dell’autrice; alle ore 11.30 intervento di Marco Nieri per Oasi Zegna su “FOREST BATHING – Immergiti. Respira. Rigenerati.”, modera l’Arch. Paolo Pejrone; ore 14.30  Anna Peyron e Paolo Pejrone parleranno alla presenza dell’autrice il libro “Rose Banksiae” di Nicoletta Campanella, primo volume della collana “La vie en Roses” (Nicla Edizioni); alle ore 15.30 Daniele Mongera e Caterina Gromis di Prana presenteranno il volume “Le mie peonie” di Giovanni Buffa (Edizione Maestri di Giardino) alla presenza dell’autore.

–    sabato 2 maggio alle ore 12.30 Daniele Mongera presenterà i libri “Nativa dei prati” di Elisa Tomat e “Le vie dei campi” di Anna Kauber (Edizione Maestri di Giardino); alle ore 14.00 Camilla Zanarotti presenterà il suo libro “I giardini delle Ville Venete” con foto di Dario Fusaro (Sivana Editore).

–    domenica 3 maggio alle ore 13.00  Rosanna Castrini presenterà il libro “Floricoltura Italiana – Storie, uomini, aziende” curato da Arturo Croci e Giovanni Serra (Edizione Mursia).

 

Laboratori per grandi e piccini:

Sabato 2 maggio, alle ore 10.30, 12.00, 14.30, 15.30 e 16.30, l’esperta di tradizioni e sapori tipici Mina Novello terrà interessanti lezioni sull’impiego in cucina dei fiori dell’Oasi Zegna, dal timo alla borragine, dai fiori di sambuco a quelli dell’aglio selvatico.

Venerdì 1 e domenica 3 maggio in programma laboratori didattici sul tema dell’orto a cura di Oasi Zegna grazie ai quali i bambini impareranno a travasare una piantina di basilico rosso nel proprio vasetto personalizzato e a fare a casa una gustosa ricetta per  impiegare in cucina ciò che la natura offre. Inoltre sabato 2 e domenica 3 maggio, alle ore 10.00, 11.00, 15.00 e 16.00, verranno organizzati divertenti laboratori ludico-didattici dal titolo “Con le mani nella terra, i piccoli giardinieri crescono”, tenuti dall’esperta di didattica orticola Nadia Nicoletti. Inoltre domenica 3 maggio, alle ore 14.00 verrà proposto un laboratorio dal titolo “Come riciclare i rifiuti” a cura di ORTO ETICO.Sarà inoltre possibile effettuare visite guidate agli splendidi interni del Castello a cura degli studenti e dei docenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Piero Martinetti” di Caluso.

 

Con il Patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Comune di Caravino.Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2015”, è reso possibile grazie al significativo sostegno e all’energia di GDF SUEZ, dal 2011 sostenitore del FAI,  al prezioso contributo di PIRELLI che rinnova la consolidata amicizia con la Fondazione e Cedral Tassoni, marchio storico italiano che per il quarto anno consecutivo ha deciso di abbinare la tradizione, la storia e la naturalità del suo prodotto al FAI. Grazie anche a Andreas STIHL, sponsor delle manifestazioni “verdi” organizzate nei Beni del FAI.

 

Orario:

Da venerdì 1 a domenica 3 maggio: dalle ore 10 alle 18.

Anteprima speciale per gli Iscritti FAI e per chi si iscriverà giovedì 30 aprile dalle ore 16 alle 19.

 

Ingresso:

Biglietto per la sola manifestazione: Adulti € 9,00; Ragazzi (4-14 anni) € 5,00; Iscritti FAI 4,00; Residenti gratuito.

Biglietto cumulativo manifestazione + visita al Castello: Adulti € 15,00; Ragazzi (4-14 anni) € 7,00; Iscritti FAI € 4,00; Residenti gratuito.

Parcheggio interno alla manifestazione: 2 € fino a esaurimento postiAltri parcheggi esterni: gratuiti

Anteprima speciale per gli Iscritti FAI: Per gli Iscritti e per chi si iscriverà al FAI ingresso gratuito riservato giovedì 30 aprile dalle ore 16 alle 19.

 

Aree di ristoro:

Area attrezzata per ristorazione, adiacente alla mostra, con piatti caldi, menu tipici della tradizione canavesana.

-“Ristorante del Castello” presso il Salone Marchesa Vittoria, con menu stagionale (prenotazioni 335.5204114).

Per informazioni: FAI – Castello di Masino, tel. 0125-778100; faimasino@fondoambiente.it

Per maggiori informazioni sul FAI: www.fondoambiente.it

 

 

 

 

 

Uisp, un weekend ricco di eventi

uisp corsaSport, spettacolo e vita all’aria aperta

 

 

Sabato 25 a Nichelino il Centro culturale giovanile Factory di via del Castello 15 festeggia il primo anno di attività. Dalle 16 alle 24 ci saranno letture incantate per i più piccoli, teatro, mostre, una spaghettata, parole e musiche da cantare insieme. Sarà l’occasione per ricordare il 70° anniversario della Liberazione.

 

Cultura della fertilità e biodiversità della Terra, uno stile di vita sano, attivo e rispettoso dell’ambiente saranno i principali temi, che caratterizzeranno domenica 26 aprile 2015 la prima Festa di Primavera – Semi, fiori e sport, promossa dalle Associazioni Progetto Sport di Borgata e Casematte.  Dalle 10 alle 18 in via Massari tra via Massa e via Giacomo Grosso si articolerà una giornata interamente dedicata a laboratori, esperienze, dibattito, mercato florovivaistico, mostre fotografiche e spettacoli con un unico denominatore comune, l’ambiente e il verde.

 

Il teatro Marchesa di corso Vercelli 141 a Torino ospita domenica 26 aprile il concorso Giovani talenti – futuri ballerini, organizzato dalla Lega Danza Uisp Piemonte. Nella giuria ci sarà l’etoile internazione Liliana Cosi con i maestri Maura Cantarelli e Marco Ferrini. Saranno assegnate borse di studio per la Scuola Balletto Classico di Reggio Emilia.

 

Domenica 26 aprile dalle 9 alle 17 a Beinasco nella palestra Serao di via delle Fornaci 4 si terrà il 3° trofeo Promo Primavera Gym 2014 di ginnastica artistica femminile e maschile, curato da Concertosport. Parteciperanno 160 atleti provenienti da Piemonte e Valle d’Aosta, che si sfideranno a corpo libero, trave, volteggio e trampolino.

 

Non è un evento del fine settimana, ma interesserà almeno 250 atleti, provenienti anche dall’estero. E’ il  Black Cat Turin Tournament, che si svolgerà dal 30 aprile al 3 maggio, organizzato dal Gatto Nero, la 10^ edizione del torneo sportivo gay e friendly Le discipline previste quest’anno sono: pallavolo maschile, pallavolo misto (almeno tre donne), calcio a 5 maschile, tennis (uomini e donne).

Quando Cupido colpisce al banco surgelati

In 72 supermercati sparsi fra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, in tanti si sono presentati, nella fascia oraria indicata, con un fiocco rosso annodato nella parte anteriore del carrello, per guardarsi intorno e ricercare altri fiocchi rossi desiderosi di fare nuove amicizie

 

cuoreLei che spinge il carrello arraffando confezioni monoporzione di qua e di là, lui intento a scegliere il vino. Uno sguardo, un sorriso, un timido tentativo di conversazione e poi boom, di colpo l’amore. Quante volte abbiamo visto questa scena in una classica commedia romantica o magari abbiamo immaginato l’intera situazione mentre aspettavamo un po’ annoiati in coda alla cassa del supermercato. Se nei film e nella nostra fantasia il tutto risulta molto romantico e soprattutto facile da realizzare, nella realtà in molti si domandano come fare e in pochissimi (anzi forse nessuno) riescono.Per questo motivo l’esperto organizzatore di eventi, Roberto Dellanotte (noto ai più esperti per “La cena degli Sconosciuti” già nel 2002), ha pensato ad un esperimento sociale per mettere in contatto persone interessate a fare nuove conoscenze. Il 23 aprile, in 72 supermercati sparsi fra Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, in tanti si sono presentati, nella fascia oraria indicata, con un fiocco rosso annodato nella parte anteriore del carrello, per guardarsi intorno e ricercare altri fiocchi rossi desiderosi di fare nuove amicizie. Un modo semplice ed originale per conoscersi che non richiede alcun tipo di iscrizione o obbligo e che può evitare l’imbarazzo di approcciare con persone non interessate o addirittura già impegnate. Fiocco rosso equivale alla dichiarazione di essere liberi da legami sentimentali e di aver voglia di conoscere nuove persone anche solo per allargare la propria compagnia di amici e se si è fortunati, anche la possibilità di trovare la “propria anima gemella”.In Piemonte l’iniziativa è stata attiva a Torino, Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbania e Vercelli, mentre per conoscere i punti vendita aderenti all’iniziativa (con annessi i rispettivi orari) e tutti i dettagli dell’evento, è stato predisposto sito www.laspesadeisingle.it. “L’amore non si compra, ma lo trovi al supermercato” è lo slogan dell’iniziativa che comparso all’interno degli iperstore coinvolti, per avvisare sia la solita clientela, sia nuovi clienti recatisi apposta per prenderne parte. E chi lo sa, magari da oggi, grazie a Dellanotte e al suo evento, due fiocchi rossi potrebbero trasformarsi in futuro in un fiocco rosa o azzurro.

 

Simona Pili Stella

La magia del violoncello di Sol Gabetta

Sol-Gabetta

All’Auditorium Rai di Torino, nell’esecuzione delle musiche di Camille Saint-Saens

 

 

La celebre violoncellista argentina Sol Gabetta,  che negli ultimi anni ha conquistato i palcoscenici di tutto il mondo, proporrà stasera e domani sera,  23 e 24 aprile, alle 21,  all’Auditorium Rai di Torino, il Concerto n. 1 in la minore op. 33 per violoncello e orchestra di Camille Saint-Sains. Sul podio il direttore d’orchestra ucraino Kirill Karabits,  Direttore principale della Bournemouth Symphony Orchestra, che, in apertura di concerto, dirigerà la Sinfonietta in la maggiore op. 5/ 48 di Sergej Prokof’ev.  La chiusura del concerto è affidata alla Sinfonia n. 3 in re maggiore op.  29 di Petr Il ‘ic Cajkovskij,  il cui sottotitolo, Polacca, è dovuto al ritmo caratteristico di danza nel finale. Prokof’ev compose la Sinfonietta a soli diciotto anni, quando stava completando la sua formazione al Conservatorio di Mosca. La Sinfonietta op. 5, collocata al momento iniziale di un’attività compositiva che si sarebbe di lì a poco amplificata, incidendo profondamente sui mutamenti della musica del Novecento, non avrebbe dovuto superare, secondo l’opinione dei più, i limiti di una sbagliata ambizione. Invece non fu così.  Il primo movimento,  un Allegro Giocoso, è siglato da una maliziosa proposizione di un clarinetto solo. Prokof’ev usa in modo programmatico uno stile privo di trucchi tecnicistici,  che vuole essere un omaggio alle tradizioni ormai consolidate della Scuola russa. D’altronde assistiamo al tempo stesso a una semplificazione,  che verrà impropriamente definita “musica della realtà”, che poi ritornerà a essere presente nell’ultimo Prokof’ev, e che, per la Sinfonietta n. 5, è stata definita ” programmatica semplificazione della linea melodica, sobria e lineare,  sorretta da una limpida e essenziale chiarificazione della base armonica, associata a una razionale e lucidissima esplicazione dell’idea tematica”. Il secondo movimento è un Andante, il terzo un Intermezzo  (Vivace), il quarto uno Scherzo fondato su un Allegro risoluto, cui segue il quinto movimento finale dell’Allegro giocoso.

 

Mara Martellotta

 

 

Il concerto viene replicato venerdì 24 aprile  alle 20.30 all’ Auditorium Rai in piazza Rossaro.