
La mela renetta Grigia di Torriana e’ stata di recente inserita nel paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino tra le “antiche mele piemontesi”
La mela renetta Grigia di Torriana e’ stata di recente inserita nel paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino tra le “antiche mele piemontesi”. Coltivata a Barge (Cn) e dintorni questa mela ha come caratteristica la buccia rugginosa (rusnenta), un sapore dolce acidulo, polpa bianca, tenera, particolarmente adatta alla cottura in forno, succulenta su una base di pasta frolla.
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Ingredienti:
200gr.di farina 00
120gr.di burro
70gr. di zucchero
2 tuorli
1 pizzico di sale
2 cucchiai di marmellata di albicocche
2 cucchiai di latte
3 grosse mele renette qualita’ Grigia di Torriana
1 chiodo di garofano
½ limone
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Preparare la frolla impastando velocemente la farina con lo zucchero (60gr.), il burro freddo, i due tuorli e il pizzico di sale. Lasciar riposare in frigo almeno 30 minuti. Pelare le mele, tagliarle a cubetti, metterle in una ciotola, irrorarle con il succo di limone, il rimanente zucchero e il chiodo di garofano. Lasciar macerare 30 minuti. Stendere la frolla in una tortiera, bucherellare il fondo, spennellare con la confettura di albicocche, versare le mele a cubetti (togliere il chiodo di garofano) e formare una grata con la frolla rimasta. Spennelare con il latte, infornare a 180 gradi per circa 30 minuti. Lasciar raffreddare e servire, e’ buonissima.
Paperita Patty
Il Paese dei Presepi
l’iniziativa promossa dal comune di Bardonecchia, ovvero l’esposizione nei vari borghi e frazioni della cittadina di oltre 100 presepi che danno luogo ad un vero e proprio percorso luminoso nelle frazioni di Rochemolles, Millaures, Le Gleise, Les Arnauds e Melezet, Borgo Vecchio e nel centro commerciale naturale. I presepi esposti sono veri e propri gioielli da scoprire con sguardo attento, infatti si possono trovare in qualsiasi luogo e sono sparsi nelle vie, vicoli, pizza, cappelle, fontane, finestre e vetrine in effetti ogni angolo è buono per scovare anche la più piccola natività.
anche gli “influencers” che la praticano. E perché? Perché le ciaspole uniscono divertimento ed esercizio fisico. Sono economiche ed ecologiche tanto da farne una delle discipline più di moda degli ultimi inverni visto l’interesse per le pratiche alternative, più soft e meno invasive nei confronti della natura.
un’ora), modella i muscoli delle gambe e, se abbinata con i bastoncini si lavora anche su spalle, busto e tricipiti. E ancora, come tutte le attività aerobiche, camminare con le ciaspole attiva la produzione di endorfine contribuendo così a migliorare l’umore e a contrastare l’ansia: un effetto, questo, potenziato dal contatto con la natura, che è uno dei più potenti antistress. Camminare con le ciaspole non è difficile, il movimento somiglia molto a una normale camminata in montagna, ma più faticoso sia per il peso di scarponcini e racchette ai piedi sia per lo sprofondamento che in parte avviene sul manto bianco. Come tutte le attività in montagna non è priva di rischi, per questo è consigliato seguire sempre i percorsi segnalati, utilizzare i dispositivi di sicurezza e se si è neofiti partecipare a escursioni guidate e gite di gruppo organizzate. Se volete quindi avvicinarvi a questa disciplina, potete rivolgervi all’ufficio del turismo della località montana di vostra scelta e partire per una nuova avventura sportiva che inaspettatamente è anche molto trendy, perché anche le ciaspole dai molti colori abbinate all’abbigliamento fluo possono essere fashion.
La parola alle stelle (dal 3 al 9 gennaio)












Prosegue la mostra “Giochi e giocattoli … infanzia d’altri tempi”, 
scambiare fioretti con grazie e bestemmiando quando le mie richieste non venivano esaudite.
soffitto il mio primo vagito.
Non era una colpa essere nati dalla parte sbagliata della barricata. Non era colpa di nessuno. “L’essenziale – diceva mia madre – è non fare del male al prossimo ed avere la salute”.
frittata, talaltra un volatile arrostito o bollito, quando si era fortunati.
Si trattava, effettivamente, di un’invocazione che toccava tutte le tematiche a lui care, senza tralasciare la sua grande debolezza per le belle donne e, tanto meno, la preoccupazione, sviluppatasi in tarda età, riguardante la vita dopo la morte, che il nonno auspicava sarebbe stata tra santi, angeli e cori celesti.
dell’attesa dei regali come al giorno d’oggi.
avrebbero finito per scontrarsi continuamente ed inutilmente, senza ottenere alcuna vittoria l’uno sull’altra, avevano deciso di tollerarsi, per poi sfogarsi, a turno, su mio padre che si trovava così stretto nella morsa di padre e moglie.





accomodati a tavola.
Quella che mi attende sarà una bella festa, ne sono sicura. So anche che mi hanno preparato regali e sorprese. Mi vogliono bene.
La nona edizione di Smartrams (STS) chiude il 2017 e inaugura
CAPRICORNO
torinese DOC poiché compra stampe ingiallite di Torino, ama l’insalata russa e il Bunet e si incanta ogni volta che entra in una residenza sabauda.Il suo blog (
dello stesso autore: “Mille case” riunisce le immagini relative al tema dell’abitare. “Fantasie di un quotidiano impossibile” è sull’atmosfera e l’espirazione surrealiste che hanno influenzato parte della produzione fotografica di Molino. “Mistica dell’acrobazia” è il titolo della terza sezione dedicata alla velocità movimento e dinamica. Infine “L’amante del duca”, la più ampia delle quattro sezioni con oltre 180 fotografie dedicata al tema del corpo e della posa. In chiusura si trovano documenti tra cui lettere, manoscritti, dattiloscritti originali e cartoline collezionate dall’architetto provenienti da tutto il mondo che evidenziano l’interesse per la Fotografia in ogni sua espressione. Tutti i materiali in mostra, salvo alcune eccezioni opportuna talmente indicate, provengono dalle collezioni del fondo Carlo Molino, archivi della biblioteca “Roberto Gabetti”, Politecnico di Torino.


Tra i pochi svegli mattinieri non c’era nessuno che pareva intenzionato a mettere fuori il naso dall’uscio di casa. Il freddo era pungente ma non nevicava più. Per tutta la notte, dal cielo erano state distribuite delle generose pennellate di bianco che, a poco a poco, avevano coperto tutto: tetti, strade, alberi