“Non sarà semplicemente un nuovo e grande ospedale – hanno precisato il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore Saitta alla presentazione dello studio nell’Aula magna delle Molinette – ma una scommessa tecnologica, un polo integrato per la ricerca e le grandi eccellenze cliniche”
Sanità e formazione clinica, didattica, ricerca e residenzialità d’ambito: sono i quattro poli funzionali individuati dallo studio di fattibilità economica per la realizzazione del Parco della salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino (PSRI), un documento approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità, Antonio Saitta.
“Non sarà semplicemente un nuovo e grande ospedale – hanno precisato il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore Saitta alla presentazione dello studio nell’Aula magna delle Molinette – ma una scommessa tecnologica, un polo integrato per la ricerca e le grandi eccellenze cliniche”.
Il Parco sorgerà nell’area ex Avio-Oval a Torino (193.073 mq di proprietà della Regione Piemonte e 124.277 appartenenti alla società F.S. Sistemi Urbani), una zona già oggetto di un’ampia riqualificazione urbanistica e funzionale. Dal punto di vista sanitario, il Psri ospiterà le attività e le strutture ad alta complessità attualmente presenti nei quattro presidi ospedalieri dell’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, ovvero il San Giovanni Battista (Molinette), il Sant’Anna, il Regina Margherita e il CTO. Per quanto riguarda la ricerca e la didattica, invece, vi saranno trasferite tutte le attività relative alla Facoltà di Medicina e di Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino.
“Si tratta dell’intervento infrastrutturale più importante per la città di Torino da oggi ai prossimi dieci anni – ha dichiarato Chiamparino – In Giunta abbiamo approvato lo studio di fattibilità e nella prossima riunione approveremo la delibera che stanzia, sui bilanci 2015 e 2016, i 12,5 milioni di euro indispensabili per sbloccare la tranche da 250 milioni attualmente ferma a Roma. Abbiamo indicato un crono-programma preciso e ci impegniamo al rispetto di quanto indicato: su questo progetto mettiamo in gioco tutta la nostra credibilità politica e amministrativa”.
I poli funzionali individuati dallo studio di fattibilità sono così ripartiti:
– Polo della Sanità e della Formazione clinica: circa 127.000 metri quadri di superficie, per una capienza complessiva di 1.040 posti letto;
– Polo della Didattica: un’area di 51.000 mq, ripartiti tra le attività dei corsi di Laurea (31 mila metri quadrati) e quelle connesse alla formazione per l’assistenza ospedaliera;
– Polo della Ricerca: 10.000 mq a disposizione di un’utenza di un migliaio di persone, tra docenti, assistenti, dottorandi e personale ausiliario;
– Polo della Residenzialità d’ambito: una superficie di circa 5.000 mq per servizi di foresteria, dedicati agli ospiti in permanenza temporanea per le attività presso gli altri Poli.
“Nella parte sanitaria è ovviamente prevista la presenza di attività medico chirurgiche di base coerenti con un Dea di 2° livello”, ha precisato l’assessoreSaitta, che, sui tempi e le procedure di realizzazione, ha inoltre sottolineato come“la costruzione dell’intero Parco della Salute di Torino sarà articolata in due lotti: il primo riguarderà il Polo della Sanità e della formazione clinica e il Polo della ricerca, il secondo interesserà il Polo della didattica e della residenzialità d’ambito”.
Per il 1° lotto il costo stimato del è pari a 505.876.000 euro, ripartiti in 479.700.000 per il Polo della Sanità e 26.176.000 per il Polo della Ricerca. La sostenibilità economico-finanziaria del progetto è garantita da 250 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero della Salute (ex art. 20), ai quali si aggiungono fondi regionali per 12,5 milioni e il fondo istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti per la copertura dei costi della progettazione preliminare, una cifra complessiva di 3,5 milioni di euro.
Per il 2° lotto il costo stimato è di 121.890.000 euro, ripartiti in 109.626.000 per il Polo della didattica e 12.624.000 per la foresteria. Entro 3 mesi, si concluderanno gli approfondimenti per definire la sostenibilità economica e il dimensionamento dell’incubatore, tenendo conto del consolidamento ed ampliamento di quello già presente in via Nizza.
Per quanto riguarda la componente di edilizia e impianti si ricorrerà alla procedura di concessione di costruzione e gestione, con l’affidamento in gestione dei soli servizi strettamente connessi alle opere realizzate, e quindi non sanitari: manutenzione di opere e impianti, gestione energia e calore. Il costo per la Pubblica amministrazione sarà così determinato da due componenti: contributo in conto capitale finalizzato a ridurre il costo dell’investimento, e canone di disponibilità insieme a quello relativo ai servizi. “Nell’autunno 2016 – ha concluso l’assessore Saitta – partiremo con la procedura di gara, e nel 2017 arriveremo alla sottoscrizione del contratto”.
Presentazione del Parco della Salute
matteo.vabanesi@regione.piemonte.it
(foto: il Torinese)