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Come sarà il Parco della Salute di Torino

molinette2molinette“Non sarà semplicemente un nuovo e grande ospedale – hanno precisato il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore Saitta alla presentazione dello studio nell’Aula magna delle Molinette – ma una scommessa tecnologica, un polo integrato per la ricerca e le grandi eccellenze cliniche”

 

Sanità e formazione clinica, didattica, ricerca e residenzialità d’ambito: sono i quattro poli funzionali individuati dallo studio di fattibilità economica per la realizzazione del Parco della salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino (PSRI), un documento approvato  dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità, Antonio Saitta.

 

“Non sarà semplicemente un nuovo e grande ospedale – hanno precisato il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore Saitta alla presentazione dello studio nell’Aula magna delle Molinette – ma una scommessa tecnologica, un polo integrato per la ricerca e le grandi eccellenze cliniche”.

 

Il Parco sorgerà nell’area ex Avio-Oval a Torino (193.073 mq di proprietà della Regione Piemonte e 124.277 appartenenti alla società F.S. Sistemi Urbani), una zona già oggetto di un’ampia riqualificazione urbanistica e funzionale. Dal punto di vista sanitario, il Psri ospiterà le attività e le strutture ad alta complessità attualmente presenti nei quattro presidi ospedalieri dell’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, ovvero il San Giovanni Battista (Molinette), il Sant’Anna, il Regina Margherita e il CTO. Per quanto riguarda la ricerca e la didattica, invece, vi saranno trasferite tutte le attività relative alla Facoltà di Medicina e di Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino.

 

“Si tratta dell’intervento infrastrutturale più importante per la città di Torino da oggi ai prossimi dieci anni – ha dichiarato Chiamparino – In Giunta abbiamo approvato lo studio di fattibilità e nella prossima riunione approveremo la delibera che stanzia, sui bilanci 2015 e 2016, i 12,5 milioni di euro indispensabili per sbloccare la tranche da 250 milioni attualmente ferma a Roma. Abbiamo indicato un crono-programma preciso e ci impegniamo al rispetto di quanto indicato: su questo progetto mettiamo in gioco tutta la nostra credibilità politica e amministrativa”.

 

I poli funzionali individuati dallo studio di fattibilità sono così ripartiti:

 

– Polo della Sanità e della Formazione clinica: circa 127.000 metri quadri di superficie, per una capienza complessiva di 1.040 posti letto;

–  Polo della Didattica: un’area di 51.000 mq, ripartiti tra le attività dei corsi di Laurea (31 mila metri quadrati) e quelle connesse alla formazione per l’assistenza ospedaliera;

– Polo della Ricerca: 10.000 mq a disposizione di un’utenza di un migliaio di persone, tra docenti, assistenti, dottorandi e personale ausiliario;

–  Polo della Residenzialità d’ambito: una superficie di circa 5.000 mq per servizi di foresteria, dedicati agli ospiti in permanenza temporanea per le attività presso gli altri Poli.

“Nella parte sanitaria è ovviamente prevista la presenza di attività medico chirurgiche di base coerenti con un Dea di 2° livello”, ha precisato l’assessoreSaitta, che, sui tempi e le procedure di realizzazione, ha inoltre sottolineato come“la costruzione dell’intero Parco della Salute di Torino sarà articolata in due lotti: il primo riguarderà il Polo della Sanità e della formazione clinica e il Polo della ricerca, il secondo interesserà il Polo della didattica e della residenzialità d’ambito”.

 

Per il 1° lotto il costo stimato del è pari a 505.876.000 euro, ripartiti in 479.700.000 per il Polo della Sanità e 26.176.000 per il Polo della Ricerca. La sostenibilità economico-finanziaria del progetto è garantita da 250 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero della Salute (ex art. 20), ai quali si aggiungono fondi regionali per 12,5 milioni e il fondo istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti per la copertura dei costi della progettazione preliminare, una cifra complessiva di 3,5 milioni di euro.

 

Per il 2° lotto il costo stimato è di 121.890.000 euro, ripartiti in 109.626.000 per il Polo della didattica e 12.624.000 per la foresteria. Entro 3 mesi, si concluderanno gli approfondimenti per definire la sostenibilità economica e il dimensionamento dell’incubatore, tenendo conto del consolidamento ed ampliamento di quello già presente in via Nizza.

 

Per quanto riguarda la componente di edilizia e impianti si ricorrerà alla procedura di concessione di costruzione e gestione, con l’affidamento in gestione dei soli servizi strettamente connessi alle opere realizzate, e quindi non sanitari: manutenzione di opere e impianti, gestione energia e calore. Il costo per la Pubblica amministrazione sarà così determinato da due componenti: contributo in conto capitale finalizzato a ridurre il costo dell’investimento, e canone di disponibilità insieme a quello relativo ai servizi. “Nell’autunno 2016 – ha concluso l’assessore Saitta – partiremo con la procedura di gara, e nel 2017 arriveremo alla sottoscrizione del contratto”.

Presentazione del Parco della Salute

 

matteo.vabanesi@regione.piemonte.it

 

(foto: il Torinese)

 

Arriva “CIRCO IN PILLOLE – prove d’artista”

circo 2XIII edizione. Direzione scenica a cura di Francesco Sgrò e Riccardo Massidda. 

 

7 febbraio 2016 ore 21

 

Domenica 7 febbraio 2016 alle ore 21:00 presso i locali della FLIC Scuola di Circo di via Magenta 11 a Torino viene presentato al pubblico “Quesito 21”, il terzo appuntamento stagionale di “Circo in Pillole – Prove d’artista”, rassegna che propone un appuntamento al mese fino ad aprile e ad ingresso gratuito e che rientra nel più ampio contenitore denominato “Prospettiva Circo”, progetto artistico triennale sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo.
   
“Circo in Pillole” è una rassegna-tirocinio che da 13 anni permette agli allievi della scuola di sviluppare ed allenare la relazione con il pubblico e con il palcoscenico. Importanti occasioni per mettere immediatamente in pratica il percorso formativo seguito nell’ultimo periodo. Studi collettivi sull’atto scenico circense ed eventi privilegiati di sperimentazione tra un pubblico attento e disponibile ed una scuola che apre le sue porte e si trasforma in palcoscenico per i suoi allievi. Gli studenti acquisiscono anche altre competenze perché partecipano a tutte le fasi di creazione  sotto la supervisione di registi di elevata esperienza, di tecnici luci ed audio, ecc..

 

“Quesito 21” nasce da un lavoro di una settimane condotto da Francesco Sgrò, direttore artistico della FLIC, e dal docente Riccardo Massidda, con i 65 allievi della Scuola: i 43 ragazzi iscritti al “Biennio Professionale” e i 22 ragazzi iscritti al “Terzo anno di Ricerca Artistica Individuale”,  il 60% dei quali proviene dall’estero e la metà da paesi extra europei, grazie all’importante valenza internazionale assunta dal centro di formazione sul circo contemporaneo che da anni crea nel cuore di Torino un melting-pot culturale e artistico di alto livello.

 

“Quesito 21” sarà la conclusione di un lavoro di ricerca su elaborati personali e sulla loro giusta  collocazione all’interno della creazione corale che li trasforma ed arricchisce.

Francesco Sgrò descrive così le linee guida di questo lavoro: “il circo, come altre arti sceniche, utilizza il movimento come linguaggio. La storia descritta dall’attore di circo è una storia che si definisce nell’accadimento scenico stesso. Il circo con il suo legame così stretto con il copro, e con il suo amore per il pubblico disposto in cerchio, non cerca di creare delle illusioni, ma si concentra maggiormente sull’incontro fisico tra le persone, attori e spettatori, diventando così il fine stesso della rappresentazione e non solo il mezzo per narrare storie intime ed originali. I ragazzi dovranno lavorare su questi concetti per farli propri e trasmetterli nella rappresentazione”

 

Sono molte le discipline circensi utilizzate come la roue cyr, il mano a mano, il palo cinese, la giocoleria, il verticalismo e diverse tecniche aeree che si mescoleranno tra loro tramite la danza. Gli studenti del primo anno si cimenteranno, come da tradizione in un elaborato collettivo che darà loro la possibilità di comprendere il lavoro in gruppo ed il rispetto per il lavoro degli altri.

 

IL DIRETTORE DI SCENA E DIRETTORE ARTISTICO FRANCESCO SGRÒ
Francesco Sgrò è Direttore Artistico della FLIC Scuola di Circo nella quale si è diplomato. E’ co-fondatore del Collettivo 320Chili con la quale vince il Premio Equilibrio 2010 per la nuova danza italiana. Collabora con Giorgio Rossi e Raffaella Giordano. Nel 2012 firma la sua prima regia con lo spettacolo Just an other normal day, co-prodotto da Sosta Palmizi, di cui è Artista Associato. E’ fondatore, insegnante e direttore artistico dell’Associazione Fumachen’duma con la quale organizza le scuole di piccolo circo di Cuneo e il festival Il ruggito delle pulci, giunto alla X edizione, unico festival italiano di circo contemporaneo interamente dedicato all’infanzia e all’adolescenza. E’ stato invitato dalla Fedec (Federezione europea delle scuole di circo) a Stoccolma come docente del modulo di Roue Cyr.

 

FLIC Scuola di Circo, Via Magenta 11,  TORINO – www.flicscuolacirco.it
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria allo 011530217 

 

"I RAGAZZI DI VITA" NELLA MIRABILE INTERPRETAZIONE DI VITTORIO SGARBI

sgarbiVIDEO DI TOMMASO AROSIO. VIOLINO DI VALENTINO CORVINO

 

Una lezione- spettacolo di un grande affabulatore : ha incantato il pubblico sul ‘600 infiorando la sua performance con graffianti excursus sull’attualità . Tema conduttore della serata: Caravaggio come Pasolini : un parallelismo tra due artisti che hanno condiviso grande sensibilità e intuizioni, interpreti di una diversità come sinonimo di unicità. In apertura sono state proiettate le immagini del corpo di Pasolini orrendamente straziato, commentate dalle vibranti parole di Alberto Moravia, profondamente scosso dall’accaduto.

 

“ Pasolini è la figura attraverso cui meglio si può capire il Caravaggio. Le loro storie si intrecciano nelle ricerche del critico d’arte Roberto Longhi, che ebbe come allievo lo stesso Pasolini e per primo fece riscoprire il Merisi a metà del ‘900 dopo tre secoli di oblio , dedicandogli la prima grande mostra a Milano. Con Caravaggio la vita stessa diventa arte, come per Pasolini, per cui l’esistenza passa per un abisso che non santifica.”

 

Sgarbi ha sottolineato alcune somiglianze impressionanti ed inquietanti tra i ragazzi di strada e i Bacchi di Caravaggio, tra personaggi come Franco Citti e Ninetto Davoli e i volti del Merisi, volti che non sono altro che i ragazzi di vita di Pasolini. Più precisamente, il fanciullo con il canestro di frutta è Ninetto Davoli, quello di Amor omnia vincit è identico a Pelosi. Il grande pittore è una delle grandi passioni di Sgarbi. A lui ha dedicato vari lavori, dalla mostra ancora in corso al Castello di Miradolo ( fino al 10 aprile) al testo “ Dal cielo alla terra”.

 

“ Le opere del nostro – ha detto Sgarbi – sono fotografiche, è il pittore della realtà. Si può dire che abbia inventato la fotografia, della realtà coglie l’”attimo decisivo”, per dirla con Bergson. La sua arte è improntata ai valori del popolo, della lotta di classe : anticipa, cioè, paure, stupori ed emozioni novecentesche, facendone un autore contemporaneo. Contemporaneo, perchè la sensibilità del nostro tempo gli ha restituito l’importanza della sua opera. Nessun artista è più vicino a noi, alle nostre paure, alle nostre emozioni di quanto non sia Caravaggio.”

Helen Alterio

Allarme sicurezza, che tempi! Il contadino, stanco dei furti subiti, blinda il pollaio

gaklline pollaio“Il mio vicino si è trovato nella stessa condizione e ha deciso di mettere una porta blindata dopo che i ladri gli avevano portato via una trentina di galline”

 

“Sono venuti due volte i ladri e hanno fatto razzia di galline nel mio pollaio. Ho denunciato il fatto ai carabinieri, naturalmente contro ignoti. Quando mi è stato fatto notare che nel pollaio si poteva entrare con facilità, per evitare che questo fatto si verifichi un’altra volta ho deciso e ho fatto mettere una porta blindata”. A parlare è il signor Raffaello agricoltore di un centro della pianura del Casalese che, colpito per un paio di volte dai furti delle sue galline e polli ha deciso di blindare il proprio pollaio. E raggiunto al telefono non ha nessuna difficoltà a confermare che quella che sembrava una voce è invece una realtà. Anzi rilancia e spiega che non è il solo ad aver preso una simile decisione: “Il mio vicino si è trovato nella stessa condizione e ha deciso di mettere una porta blindata dopo che i ladri gli avevano portato via una trentina di galline”. Altro che “galline in fuga”, come erano state descritte nel celebre film. Spesso i pollai sono presi nel mirino da vere e proprie bande di razziatori e sembrano ormai lontani i tempi in cui “ladro di polli” era un’espressione utilizzata per descrivere un delinquente di piccolo cabotaggio, magari una persona affamata, alla ricerca di qualcosa con cui sfamarsi. E che i volatili sono gettonati dalla delinquenza, anche una volta passati a miglior vita, lo dimostra il furto avvenuto qualche tempo fa in Valcerrina dove sono stati sottratti anche dei polli congelati. E, ovviamente, stando così le cose cambiano anche i sistemi di difesa e di prevenzione da parte dei proprietari e i pollai blindati che sino a qualche tempo fa sembravano se non fantascienza, quanto meno una stranezza sono diventati, almeno nel Casalese, una realtà. Questo tipo di furti, naturalmente, è soltanto una sfaccettatura del più ampio problema della microcriminalità, sia nelle città che nei paesi che sta comunque alzando il livello di coesione sociale tra i cittadini nel segnalare alle forze dell’ordine fatti o passaggi anomali e segnalarseli poi tra loro (come avviene nel sistema del controllo del vicinato).

 

Massimo Iaretti

 

Mezz'ora può bastare a salvarti la vita

andosIl cancro, malattia ormai comunemente definita “cronica” e di grande impatto sociale (nell’ultimo ventennio è significativamente aumentato in tutto il mondo il numero di persone viventi con una precedente storia di tumore), è da considerarsi sempre più curabile grazie anche screening periodici e soprattutto a controlli medici all’avanguardia

 

In occasione della Giornata Mondiale contro il cancro, si è tenuta oggi, presso palazzo Lascaris, la conferenza per la campagna informativa sulla prevenzione del tumore al seno.

 

Nel corso della presentazione, che ha visto la partecipazione e l’intervento di Mauro Laus, presidente del Consiglio Regionale e Daniela Ruffino, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, è stato mostrato il contributo video inserito nell’ambito della campagna di screening informativo, realizzata dall’ ANDOS-Associazione nazionale donne operate al seno- sezione di Torino, con il patrocinio della Consulta femminile e della Consulta Giovani della Regione.

 

Il cancro, malattia ormai comunemente definita “cronica” e di grande impatto sociale (nell’ultimo ventennio è significativamente aumentato in tutto il mondo il numero di persone viventi con una precedente storia di tumore), è da considerarsi ai giorni nostri, sempre più curabile grazie anche screening periodici e soprattutto a controlli medici all’avanguardia. In Italia ad esempio, secondo le stime di Aiom- Airtum (Associazione italiana del registro dei tumori) nel 2014 si è passati dai circa 1.300mila sopravvissuti nella prima metà degli anni Novanta ai 3 milioni nel 2014.

 

Cinzia Pecchio, presidente della Consulta femminile regionale e la Dott. ssa Fulvia Pedani, oncologa, curatrice del progetto e coordinatrice di ANDOS Onlus nazionale, hanno evidenziato- durante i loro interventi- l’importanza di una adeguata campagna informativa per combattere e sconfiggere la malattia e la necessità di diffondere, soprattutto nei giovani, una corretta cultura di prevenzione e diagnosi precoce.

 

Una presentazione significativa e per alcuni aspetti molto emozionante, soprattutto perchè ha visto come vere protagoniste del progetto, quelle donne che non solo hanno avuto il coraggio e la forza di affrontare e combattere il cancro ma anche di testimoniare ( sia attraverso lo spot in favore della prevenzione, sia oggi in aula) di come, a volte, mezz’ora di tempo possa davvero salvare la vita.

 

In un mondo sempre più frenetico, sommersi da mille impegni, pare impossibile avere il tempo sufficiente da dedicare alle proprie passioni, ai propri affetti, ai piaceri della vita e alla cura di se stessi.

Tra frenesia e fretta le giornate avanzano e il timer del tempo che scandisce la nostra giornata sembra correre sempre più veloce.

Il tempo è una risorsa preziosa che va gestita con oculatezza perché se è vero che il <<tempo è denaro>> è altrettanto vero che mezz’ora può salvarci la vita.

In mezz’ora possiamo fare tante cose, anche uno screening gratuito di qualità ed efficace per una diagnosi precoce del tumore al seno che può salvarti la vita e sicuramente migliorarne la qualità.

Lo spot vuole stimolare questa buona abitudine grazie alla partecipazione di cinque donne che hanno combattuto il cancro in prima persona.”

 

 (foto: il Torinese)

Simona Pili Stella

QUOTE ROSA, GARIGLIO (PD): "OTTIMA LEGGE, ORA SUBITO MODIFCA LEGGE ELETTORALE"

consiglio X 1Dalla prossima legislatura almeno il 40% dei Consiglieri regionali sarà formato da donne

 

 “Dopo il voto della Camera finalmente diventa legge il riequilibrio di genere anche nei Consigli regionali, esprimo la mia piena soddisfazione per un’ottima legge”. Lo dichiara Davide Gariglio, capogruppo in Regione Piemonte e segretario regionale del Partito democratico. “Dalla prossima legislatura – prosegue – almeno il 40% dei Consiglieri regionali sarà formato da donne: è un traguardo importante di cui il Partito democratico è particolarmente orgoglioso in quanto proposto dal gruppo democratico al Senato. Quindi – continua Gariglio – dobbiamo avviare al più presto la modifica della legge elettorale del Piemonte, anche per garantire l’equilibrio di genere. Con il voto di oggi si promuove la più ampia attuazione dell’articolo 51 della Costituzione – conclude – e il Pd conferma di essere promotore del cambiamento istituzionale”.

Dapporto e Solenghi perfetta coppia gay tra affetti e ripicche

quei 2 2Sino a domenica all’Alfieri per il cartellone di Torino Spettacoli

 

Era l’Inghilterra puritana ed estremamente perbenista (dove trovava pur spazio lo scandalo Profumo che faceva cadere un governo) del 1966, quando Charles Dyer scrisse – e Peter Hall mise in scena – Staircase ovvero “Il sottoscala”, commedia agrodolce intorno alla vita di ogni giorno e ai ricordi di una coppia gay, soltanto tre anni dopo divenuta un film interpretato da Rex Harrison e Richard Burton. Charlie e Harry vivono insieme da trent’anni, gestiscono una barbieria che è anche la loro casa, portano avanti gesti affettuosi e piccole attenzioni come pure acidumi repressi e ripicche che feriscono, litigano e si amano come in qualsiasi ménage, il primo come un buon pavone avvolto nel proprio narcisismo da quattro soldi in cui millanta un passato di grande attore e di tournée in giro per i teatri di ogni dove, presto ritiratosi nell’anonimato, con un matrimonio alle spalle e una figlia, “avrà sì e no trentuno, trentadue anni”, mai conosciuta, un processo da affrontare per sospetto di omosessualità e per atti osceni in luogo pubblico, pronto a sfruttare ogni occasione per buttare in faccia al compagno ogni sua debolezza.  Harry, la componente femminile della coppia, tutto mossette e passi di danza, un vistoso asciugamano che gli avvolge la testa a nascondere una calvizie sempre più marcata, ha sempre riempito di attenzioni il compagno, curato, sostenuto, accettato. Un trantran “familiare” in cui trovano posto, invisibili, le figure materne, l’una ributtata in una inguardabile casa di riposo (quella di Charlie), l’altra ospite della casa pronta a farsi sentire dal piano di sopra (quella di Harry).

 

Nel riproporre oggi la commedia (sino a domenica all’Alfieri per il cartellone di Torino Spettacoli) con la regia attenta di Roberto Valerio, maiQuei due 2 sbrodolature, mai un qualcosa di troppo o ancor più di banale, Massimo Dapporto, oltre a ricoprire il ruolo di Charlie, nelle vesti di adattatore ha fatto suo il compito, per piccole note, che più spiegano senza mai disturbare, di porre qua e là tra il testo originale qualche accenno di attualità, inserendo con garbo frasi che sentiamo o viviamo oggi quotidianamente ma ieri impensabili; dando pure maggior spessore al quadro di una società (quella dell’autore) che soltanto un anno dopo il debutto della commedia avrebbe cancellato quella legge contro l’omosessualità, il “Buggery act”, che era in vigore dal lontanissimo 1533 e che già aveva tra gli altri colpito persone come Oscar Wilde (si fece due anni a Reading) o Alan Turing, che all’indomani dei suoi studi, determinanti per la sconfitta nazista, fu condannato alla castrazione chimica e preferì togliersi la vita.

 

Quei due o, si diceva, “Il sottoscala” non è soltanto un testo fatto di parole, di gesti, di comicità, di ricordi, di battibecchi, è un testo di e per attori, due attori di razza, pronti a scendere in campo per far sentire tutta l’autenticità dei loro personaggi, con gli affetti e le carognate gestiti in parti eguali. Dapporto e Tullio Solenghi, che è Harry, si dividono il palcoscenico con una professionalità ed un ventaglio di sfumature invidiabili, si ritagliano situazioni e piccoli spazi senza spintonare uno contro l’altro, danno in maniera perfetta a due persone un’umanità fatta di luci e di ombre. Come è giusto che sia.

 

Elio Rabbione

Wi Fi libero per i piccoli pazienti del Regina Margherita

regina_margherita L’iniziativa è in collaborazione con Telecom Italia e Regione Piemonte

 

L’infantile Regina Margherita  è il primo ospedale completamente coperto da rete WiFi per connessioni a Internet libere e gratuite per tutti i piccoli pazienti, grazie al servizio wireless “CDS_Pazienti” che è stato attivato con 40 Access Point. La rete comprende anche gli ingressi principali e numerosi reparti di Molinette e Cto. L’iniziativa è in collaborazione con Telecom Italia e Regione Piemonte attraverso il progetto “Smart Inclusion 2.0” per accelerare il processo di innovazione digitale nel mondo della  salute.

San Valentino sotto le stelle

stelle cuoriSan Valentino sotto le stelle, il 14 febbraio 2016, ore 20.00

 

Infini.to ha il piacere di invitarvi a un evento unico, nella sua splendida e affascinante location, per San Valentino. Una romantica serata al Museo dello Spazio sotto un indimenticabile cielo di stelle…con cena nei suggestivi spazi del Museo. A seguire gli ospiti saranno accompagnati in Planetario e per assistere ad uno spettacolo live creato appositamente per la serata. Potranno osservare la volta stellata e ascoltare i racconti sulle mitologie che caratterizzano il cielo invernale. Durante l’evento sarà possibile visitare liberamente il Museo interattivo e osservare direttamente il cielo con un telescopio (in caso di brutto tempo la visione del cielo sarà sostituita da una seconda proiezione in Planetario).

 

Evento serale – posti limitati!

Per poter partecipare all’evento è necessario acquistare i biglietti entro il 10 febbraio.
Modalità d’acquisto:
– biglietteria del Planetario (martedì-venerdì 9.30-14.30; sabato e domenica 14.30-18.30)
– circuito ticketone (nei punti vendita ticketone o direttamente dal sito ticketone)

COSTO
110 € a coppia

L’acquisto tramite il circuito ticketone prevede l’aggiunta dei costi di prevendita

 

IL MENÙ ROMANTICO DI SAN VALENTINO

Trittico di antipasti

Gli amorini con fonduta Toma d’Alpeggio

La Suprema di pollo in crema di nocciole Piemonte

Il Cuore Parfait al cioccolato Gianduja e nocciole del Piemonte

Calice di vino DOC (rosso o bianco)

Acqua

Pane, grissini

 

Per comunicazioni di eventuali allergie/intolleranze o richieste particolari, contattare Miriam al numero 339/6696139 o scrivere a eventi@belfiorecatering.it.

 

 

 

Le banche italiane sono al sicuro e il nervosismo è ingiustificato. Parola di Visco

ignazio-visco

“Il limitato sostegno fornito dallo Stato italiano alle banche ha generato alla fine guadagni netti per l’Erario, per via di interessi e altre forme di remunerazione; altri Paesi hanno invece subito forti perdite”.

 

Crediti bancari in sofferenza? “con la ripresa dell’economia il flusso di nuove sofferenze si sta riducendo e prevediamo che il miglioramento proseguirà nei prossimi mesi.Alle banche italiane non serve altro capitale”. A parlare è  il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco  al 22° Congresso Assiom Forex – la più importante manifestazione tricolore sul mondo della finanza – tenutasi a Torino il 29 e il 30 gennaio.

 

Visco – ha scritto Milano Finanza – ha  aggiunto che bisogna rivedere alcune delle nuove norme sul bail-in adottate a livello europeo, sottolineando che la stessa norma contiene una clausola che prevede la revisione: un’occasione che va sfruttata, facendo tesoro dell’esperienza. Il governatore ha detto che “il patrimonio delle banche italiane è oggi molto più elevato che in passato e quindi il nervosismo sul comparto negli ultimi giorni non è giustificato”. 

 

“Il coefficiente patrimoniale medio riferito al capitale di migliore qualià è cresciuto dal 7,1% al 12,3%”, ha detto Visco, e  “a differenza di quanto avvenuto in altri Paesi, il rafforzamento patrimoniale è stato conseguito senza pesare sulle finanze pubbliche. Il limitato sostegno fornito dallo Stato italiano alle banche ha generato alla fine guadagni netti per l’Erario, per via di interessi e altre forme di remunerazione; altri Paesi hanno invece subito forti perdite”.

 

“La crescita del capitale delle banche italiane è stata realizzata sebbene la crisi ne abbia fortemente intaccato la contestuale capacità di reddito”.