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Il ritorno di Torino Comics

Torino Comics: il programma di sabato 14 aprile 

 

Doppio appuntamento con Edizioni BD in Agorà. Alle ore 12 due giovani autori, Vinci Cardona e Marco Ferrari, si raccontano e confrontano le loro esperienze nell’incontro “Ma come si diventa fumettisti oggi?”, moderato da Maurizio Rosenzweig; alle 14 Davide Furnò e Giovanni Marinovich presentano il nuovo volume de Il Corvo: Memento Mori,ispirato al celeberrimo fumetto di James O’ Barr e da lui stesso supervisionato e approvato. Alle ore 15 è la volta di Healing Blood (DZ edizioni), un progetto articolato in tre volumi illustrati con allegato a parte il testo integrale, realizzato a quattro mani da Candida Corsi e Lavinia Pinello; qui scrittura e illustrazione si fondono in un unicum inscindibile senza che nessuna delle due forme narrative prevalga sull’altra.

Alle 16 Cronaca di Topolinia c’è Planet dead, la nuova mini serie spy-horror targata Cronaca di Topolinia, gli autori Stefano Bonazzi e Luciano Costarelli. Nel 2026 gli zombie camminano sulla terra. Ma non è andata come ci hanno insegnato i film americani.

Dopo un primo momento di confusione le grandi potenze hanno creato un cordone sanitario attorno all’epicentro africano dell’epidemia; l’umanità è sull’orlo di un conflitto mondiale, e quando in un porto del sud dell’Europa vengono scoperti i piani per un attentato terroristico che coinvolge proprio orde di non morti la situazione sembra precipitare. Solo Luca Lavieri, giornalista d’assalto ormai disilluso, deciderà di non credere alle versioni ufficiali e inizierà una indagine in cui dovrà vedersela con agenzie governative, mercenari e avventurieri di ogni risma.

 

Sessioni di disegni e autografi con gli autori

 

Durante la giornata di sabato sarà possibile incontrare numerosi disegnatori e sceneggiatori, per richiedere uno sketch o un autografo. Presente allo stand Star shop il maestro del fumetto western Paolo Eleuteri SerpieriPaolo Mottura, celebre autore Disney, sarà presente allo stand della Nona Arte per presentare la sua mostra I miti del cinema. Lo stand Magic Press ospita quattro dei suoi autori di punta: Don Alemanno e Boban Pesov, co-autori del fumetto NaziVegan Heidi, e Felinia&Ribosio, alias Sketch and Breakfast. Feinia presenta il nuovo Non il solito fumetto sul sesso, un racconto delle vicissitudini di una coppia di innamorati sempre in bilico tra l’erotico e l’umoristico.

 

Lo stand di Cronaca di Topolinia ospita invece i“bonelliani” Dante Bastianoni e Gino Vercelli e i disegnatori Elena Mirulla, Luciano Costarelli, Elena Nastasi, Lorenzo Balocco, Elena Ominetti e Lorenzo Squadrito, fino agli sceneggiatori Stefano Bonazzi, Gianluca Proto e Christian Terranova. Presenti allo stand Tunuè Gud, Marco D’Aponte eLuca Ferrara.

 

Nel pomeriggio sarà possibile inoltre incontrare, allo stand Star Shop – Inkiostro, gli autori di Paranoid Boyd Andrea Cavaletto, Stefania Caretta, Marta Carotenuto e Cristiano Sartor. Da No Lands Comics incontri con gli autori Mario Del Pennino e Simone Ruffolo, insieme a Daniele “Il Rinoceronte” Daccò, direttore del portale Orgoglionerd.

Anche alcuni degli autori più celebri della scuderia Shockdom saranno disponibili per disegni e autografi; presenti allo stand Fraffrog, RichardHTT, Mattia Surroz e Loputyn.

 

Cosplay: a Torino tappa italiana dell’International Cosplay League: in palio le finali di Madrid.

Sabato 14 alle 15 si svolge la tappa italiana dell’International Cosplay League, competizione cosplay a cui partecipano cosplayer qualificati da paesi di tutto il mondo.

Verranno selezionati un singolo, che verrà giudicato solo ed esclusivamente per la fattura del costume ed accessori, e una coppia, che verrà valutata per il costume e l’esibizione su palco. I vincitori di Torino avranno l’opportunità di partecipare alla finale di Madrid, in programma il 29 e 30 settembre 2018 in occasione del Japan Weekend. Nel 2017, alle qualificazioni italiane dell’ICL, si aggiudicarono il diritto ad accedere alle finali di Madrid Sheila Alessandrini – alias Shira Abarai – che impersonò Maria Thorpe di Assassin’s Creed (miglior singolo) e i gemelli Marco ed Enrico Callioni – alias Twins Cosplay – che interpretarono i personaggi Ruby e Sapphire – romantic jewels gentleman – dalle illustrazioni della disegnatrice giapponese Sakizou. E i Twins Cosplay si aggiudicarono il secondo posto alle finali di Madrid, alle spalle dei padroni di casa della Spagna e davanti all’Olanda.

A giudicare i concorrenti, una giuria da esponenti di primo piano del mondo cosplayer internazionale e non solo. Al tavolo dei giurati, la cosplayer polacca Shappi,plurititolata a livello europeo e specializzata in armature; l’italiana NadiaSK, cosplayer appassionata di videogiochi e manga, conosciuta in tutto il mondo e vincitrice del World Cosplay Summit nel 2008; Twins Cosplay, vincitori delle selezioni italiane del 2017 e secondi classificati alle finali mondiali; Davide Garbolino, doppiatore, direttore di doppiaggio e presentatore televisivo, voce di personaggi celebri del mondo dei cartoon come Johnny di È quasi magia Johnny, la tartaruga Ninja Michelangelo, Gohan di Dragonball e Nobita di Doraemon; Galefir, cosplayer spagnolo e delegato speciale del Japan Weekend di Madrid.

Tra gli altri appuntamenti sul palco, due workshop sul cosplay: alle 11.30 Shappi spiegheràcome realizzare le ali, una componente spesso fondamentale dei costumi. Alle 12.30 Nadiask invece terrà il workshop “Andiamo in scena!”, durante il quale illustrerà come creare costume ed esibizione, e soprattutto come realizzare il primo in funzione di una perfetta riuscita della performance.  Alle 13.30 è in programma il Karacosplay: sei concorrenti dovranno sfidarsi scegliendo e preparando la canzone che vorranno cantare già in fase di iscrizione. Dovranno inoltre interpretare la canzone sul palco indossando il cosplay del personaggio, preparando una vera epropria esibizione in-character cantando dal vivo.

LaSabri e Facce di Nerd allo Youtuber Village.

Alcune delle star più amate di youtube saranno ospiti quest’anno a Torino Comics: sabato pomeriggio saranno protagonisti nello Youtuber Village ben 9 youtuber: Victorlaszlo88, Matioski, Michael Righini, Dark Andross, Giacomo Buzzoni, DavePlissken, Il Tizio Qualunque, Caleel, Danny Hyena. Sono tutti noti per essere protagonisti della rubrica liveFacce di Nerd, che si occupa appunto di argomenti tipici della cultura “nerd”, dai fumetti al cinecomics, passando per le serie tv.

Dalle 12 invece appuntamento con LaSabri. Dopo un passato da modella e sportiva, con più di 2,5 milioni di followers sui suoi social è la regina di YouTube. I suoi video sono gameplay di videogiochi su computer, domande e risposte, vlog e occasioni per dare messaggi educativi ai suoi giovani fan. Ha lanciato la Campagna #Cyberesistance nel giugno 2017 contro il Cyberbullismo.

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Biglietti

Confermate le tariffe del 2017 per i visitatori di Torino Comics: il biglietto intero costa 13 euro, il ridotto 11 euro. Per i cosplayer l’ingresso è a 10 euro. Disponibili anche gli abbonamenti per due e tre giorni.

È possibile inoltre acquistare i biglietti anche online su vivaticket.it. Il biglietto web consente l’accesso diretto alla fiera, senza dover fare la coda alle casse.

Torino Comics – 24° EDIZIONE |13-15 aprile 2018

Lingotto Fiere | Via Nizza 280 – 10126, Torino

Orari
Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30

www.torinocomics.com

www.facebook.com/torinocomics | instagram @torinocomics

email: info@torinocomics.com

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Le foto dei personaggi sono di fabio Darò

 

MESSER TULIPANO, DA PRALORMO A EATALY 800 FIORI COLORANO OR-TO

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I colori e la vivacità dei tulipani di Messer Tulipano davanti a Eataly Lingotto per una primavera che sfida le piogge e invita il sole e le giornate serene a tornare in città. Sono 800 i bulbi piantati lo scorso novembre da Messer Tulipano nell’OR-TO, l’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti, che stanno fiorendo e coloreranno con i loro variopinti petali le fioriere sul piazzale d’ingresso del “regno del gusto” al Lingotto. Una collaborazione tra due realtà impegnate in ambiti diversi, ma accomunate dalla volontà di valorizzare l’ambiente, la storia, le bellezze naturali, la cultura e l’enogastronomia del territorio subalpino.

 

Al castello di Pralormo Messer Tulipano ha aperto i suoi cancelli per la XIX edizione: migliaia di tulipani, narcisi, muscari, giacinti e viole trasformano il giardino all’inglese progettato agli inizi dell’Ottocento dall’architetto di corte Xavier Kurten in una tavolozza di colori, vero trionfo della primavera. Come ogni anno l’evento propone anche un argomento collaterale, che in questo 2018 ha come tema “… e il parco si tinge di rosa”. La rosa, fiore e colore, è stata infatti da sempre fonte di ispirazione nell’arte, nella letteratura, nel design e nella moda. Il rosa domina negli allestimenti dell’Orangerie che ospitano abiti, quadri, profumi, una biblioteca di libri rosa, pregiate varietà e gigantografie della “regina dei fiori”. Nel parco sentieri variopinti ombreggiati da curiosi ombrelli-bambù, aiuole dalle svariate forme contribuiscono a creare un’atmosfera romantica che contrasta volutamente con la severità del Castello.

La storica dimora dei Conti di Pralormo, abitata ininterrottamente dalla famiglia Beraudo di Pralormo da oltre 400 anni, si apre ai visitatori che hanno la possibilità di visitare 14 ambienti, dalle cucine alla sala da pranzo riccamente apparecchiata, dalle stanze dei domestici al salone d’onore. È anche possibile una visita guidata in una delle torri del castello dove è conservato lo stupefacente “Trenino del Conte”, un impianto d’epoca che occupa tre sale, su cui viaggiano trenini tra paesaggi dipinti sulle pareti, gallerie scavate nei muri, stazioni e scali merci ricchi di dettagli. Inoltre ogni fine settimana, degustazioni, conversazioni e laboratori ma anche animazioni e intrattenimenti per grandi e piccoli. Per trascorrere una divertente e serena giornata all’aperto con tutta la famiglia, il parco offre panchine per riposarsi e fare picnic, una caffetteria ristorante e infine, per gli amici a quattro zampe, ciotole d’acqua fresca e crocchette nel parco. Ecco gli appuntamenti del prossimo weekend.

 

Sabato 14 aprile le note del pianoforte regaleranno a tutti i visitatori istanti magici con il concerto, a cura di Yamaha, del maestro Stefano Pionieri, che eseguirà brani di musica classica e moderna che vanno dalla celeberrima “Per Elisa” di L. Van Beethoven alla “La via en rose” di Edith Piaf. L’intrattenimento musicale si svolgerà in vari momenti durante tutta la giornata. Per i bambini, alle ore 16 si terrà il laboratorio “Colori e profumi della natura” a cura di Muses, Accademia Europea delle Essenze. I partecipanti potranno usare tutta la loro creatività per inventare racconti inediti a partire da foglie, fiori ed elementi naturali.

Domenica 15 aprile è in programma alle ore 15 una nuova attività dedicata all’ erboristeria, cosmesi e profumi in tema con le rose a cura di Muses – Accademia Europea delle Essenze, che nel laboratorio “Autoproduzione di uno scrub alle rose”, insegnerà come creare un cosmetico naturale dalle proprietà calmanti, riequilibranti e anti età. Durante tutta la giornata si terranno inoltre esibizioni di danze settecentesche a cura del gruppo storico Ventaglio d’Argento. Per i bambini ci sarà un nuovo appuntamento con il laboratorio di ArteNa “La moda di un seme”, alle ore 14,30 e alle 17,30. L’attività partirà da un’introduzione sul tema, con l’utilizzo di una collezione di semi e con l’illustrazione delle diverse strategie di disseminazione. I partecipanti realizzeranno poi, con plastilina e materiali naturali e di recupero, un seme fantastico che potranno portare a casa.

 

Sabato 14 e domenica 15 aprile sarà a disposizione dei bambini la zona ludica a cura di New Holland con trattorini a pedali, insieme ad altre animazioni per piccoli agricoltori, per grandi e piccini ci saranno le degustazioni a cura dei Maestri del Gusto di Torino e Provincia.

Come comunicano i cani (parte III)

La comunicazione tattile, che è quella che insieme alla comunicazione chimica viene utilizzata per prima dai cuccioli, avviene attraverso il cuscinetto nasale, le vibrisse (che compensano la vista a distanze molto ravvicinate e che sono composte da baffi, ciuffi sopraciliari, guanciali e labiali), oltre a diversi recettori tattili dislocati lungo il corpo, recettori del caldo e del freddo e nocicettori (recettori per il dolore). Questo tipo di comunicazione inizia nei primi giorni di vita con la madre che lecca i neonati per liberarli dalla placenta e nelle successive settimane per pulirli. Un altro contatto molto rassicurante per loro, ancora incapaci di regolare la temperatura corporea, è lo stare addosso gli uni sugli altri. Tra conspecifici questo tipo di comunicazione può essere utilizzata a scopo sociale o gerarchico: appoggiare una zampa, il muso o l’intero corpo su quello di un altro cane indica dominanza, leccare le labbra e il muso è un segnale associato alla deferenza. Questa comunicazione inoltre può essere utilizzata a scopo sessuale, nel corteggiamento, con naso e lingua nell’area genitale. 

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Il nostro modo di toccare il cane è un chiaro segno di comunicazione e in base a quello capisce se siamo pacifici o meno e si relazionerò con noi di conseguenza. Accarezzarlo lungo la guancia, sotto il mento, sul petto e sul fianco è un segno di grande attenzione e rispetto che mantiene il cane sereno e tranquillo; toccarlo sulla testa, fra le orecchie, sul collo e sulla groppa comunica, invece, autorevolezza che non tutti i cani sono disposti ad accettare. Tocchi brevi e veloci tendono ad attivare il cane mentre tocchi lenti e prolungati hanno un effetto calmante. Il contatto fisico con il cane è fondamentale ma deve essere equilibrato, né scarso né eccessivo. E’ necessario porre molta attenzione ai nostri gesti, anche se involontari, perché anche la parte tattile fa parte della comunicazione i e il cane risponderà a seconda del segno ricevuto. Soprattutto con cani che non si conoscono, evitate di toccarli sulla testa: questo atteggiamento può provocare reazioni di paura e/o aggressività in quanto per loro è chiaro segno di minaccia. Se ci fate caso, ogni volta che lo fate, anche con il vostro cane, lui abbasserà un po’ la testa e socchiuderà gli occhi, perché non gli piace, anche se impara ad accettarlo, tanto più da persone che non conosce. Se volete interagire con un cane che non conoscete, prima di tutto cercate di capire se è disposto o meno a farlo con voi (ricordatevi della comunicazione visiva e olfattiva): se la sua risposta (verbale e/o non verbale) è equivalente a un “sì”, avvicinatevi con una traiettoria leggermente curva, oppure abbassatevi e aspettate che sia lui ad avvicinarsi ed eventualmente accarezzatelo sotto il muso. Anche l’abbraccio è un segnale che può portare a fraintendimenti: nel nostro linguaggio indica affetto, ma per loro ha un significato di sfida e di dominanza. Essendo degli ottimi “psicologi”, molti cani hanno imparato a capire che questo nostro modo di relazionarci è in realtà un segnale di affetto, ma soprattutto da persone sconosciute può non essere accettato e diventare molto, molto pericoloso. Molti incidenti, soprattutto con bambini, sono dovuti alla scarsa conoscenza di queste informazioni. Si tende ad attribuire la colpa al cane, anche con titoli giornalistici sensazionalistici, quando con tutta probabilità, aveva già fornito chiare indicazioni di non gradire quella situazione. Non essendo capito, per dileguarsi da una condizione evidentemente troppo stressante, può arrivare al morso. L’unico modo che abbiamo per prevenire incidenti è osservare attentamente i cani, imparando a riconoscere cosa comunicano, per assicurarci che non sia infastidito dai nostri atteggiamenti.

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Sarebbe opportuno manipolare correttamente i cani fin da cuccioli, comprese le orecchie, le zampe, la coda, il muso, la bocca per evitare che, nel caso in cui si dovesse rendere necessario, quando lo porterete ad esempio dal veterinario o dal toelettatore, sarà abituato a essere toccato in certe zone e non risponderà in modo pauroso o aggressivo.

 

Ogni cane, quindi, è diverso per genetica ed esperienze e ogni situazione deve essere valutata nel complesso della sua vita, dalla sua storia, dalle caratteristiche di razza e di carattere.

 

I cani sono comunicatori eccezionali, in grado di sviluppare segnali per ogni situazione; se il nostro obiettivo è quello di avere una relazione appagante, armiamoci di un po’ di impegno e buona volontà e impariamo il “canese”!

 

Francesca Mezzapesa

Educatrice cinofila – Istruttrice Rally Obedience

 

La piramide dei bisogni del cane

La comunicazione con il cane

Come comunicano i cani (parte I) – La comunicazione chimica e visiva

Come comunicano i cani (parte II) – La comunicazione olfattiva

 

 

“Io bevo caffè di qualità”

Venaria Reale sarà teatro il 13 e 14 aprile prossimi della seconda edizione di “Io bevo caffè di qualità”, format di degustazione dedicato alla diffusione della cultura del caffè “specialty”. Il teatro Concordia, come lo scorso anno, ospiterà al suo ingresso una serie di assaggi realizzati con diversi metodi di estrazione grazie ad una macchina di caffè espresso, macchine a filtro e metodi per un percorso di degustazione a 360 gradi. Dalle 17 alle 20 sarà possibile essere protagonisti di un percorso sensoriale diretto dal “caffesperto” Andrej Godina, dottore di ricerca in Scienza, tecnologia ed economia nell’industria del caffè, e da Maurizio Galiano, mastro tostatore della Pasticceria Gocce di Cioccolato di Torino. Il format “Io bevo caffè di qualità” è nato a a Firenze nel 2012 ed approdato a Torino scegliendo la pasticceria Gocce di Cioccolato, che sta diventando in città il luogo adatto per poter degustare uno speciality coffee, preparato in espresso e con altri metodi di estrazione, accompagnato da gustosi prodotti di pasticceria. Quest’anno verranno proposti il Pancito, muffin al caffè versione mignon, un bicchierino con crema al caffè ed un cioccolatino senza cacao a base di caffè, burro di cacao e zucchero. Al teatro Concordia di Venaria si terranno sessioni di assaggio di caffè specialty, abbinati alla pasticceria gourmet di Gocce di Cioccolato. I caffè saranno preparati da baristi in grado di dare tutte le informazioni per far vivere ai partecipanti una degustazione a 360 gradi, con nozioni sulla nascita del caffè nei Paesi di origine fino al prodotto in tazzina. “Io bevo caffè di qualità” è ideato ad Andrej Godina e Francesco Sanapo, in collaborazione con Umami Area e Sesamo Comunicazione Visiva, Main sponsor Gocce di cioccolato.

 

Mara Martellotta

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L’evento è ad ingresso libero, rivolto a tutti. Per informazioni   3495801845

I picasass del granito rosa

Nella larga cantina, sul banco da lavoro e appoggiati al muro in pietra, Giancarlo teneva tutti i suoi attrezzi. La mazza grossa e quella a gemma, usata per segnare la direzione del taglio; i “bozzett”, piccole mazzette con cui si sbozzavano i blocchi di granito; i cunei, il “fer quadar” e la “spadina”, il “punciott” per aprire il taglio e gli stampi per il foro da mina; “l’ungeta” a punta triangolare per le finiture, il “capin” – rudimentale compasso in legno per misurare lo spessore e gli attrezzi per bocciardare la pietra quando viene rifinita.


Giancarlo Venieri l’ho conosciuto trent’anni fa in casa di Folco Gerlandi, veterinario di Gallarate che aveva casa da queste parti, sulla sponda piemontese del Verbano. Eravamo più o meno coetanei e nel tempo siamo diventati amici. Quelli erano i suoi attrezzi di quand’era “picasass” in cava. Erano anni che non lavorava più, complice un brutto incidente: durante lo scoppio di una mina  le schegge di granito l’avevano colpito in pieno volto. Per l’occhio destro non ci fu nulla da fare mentre il sinistro, pur lesionato, si salvò. Da allora, con i suoi occhiali spessi, passava il tempo facendo  lavoretti per se e per gli amici, passeggiando sul lungolago o giocando a ramino all’osteria dei Quattro Passi. Parlava volentieri e raccontava di quel lavoro “che mi ha quasi reso cieco ma che rifarei d’accapo se potessi tornare indietro nel tempo“. Giancarlo raccontava, liberando i ricordi come fossero un fiume in piena. “Tanti anni fa si estraeva la pietra a forza di braccia. S’incideva la vena con scalpelli e martelli per poi infilare nelle fessure i cunei di legno e le “livére”, le leve di ferro. I cunei, bagnandoli, si gonfiavano aprendo la vena del granito e poi con le leve si staccava il pezzo. Doveva essere un lavoro da bestie, duro come il sasso che ci si trovava davanti“. Poi vennero usate le mine. “Usavamo la mazza per battere lo stampo per i fori. Si batteva a turni di un’ora ciascuno ed era una gran fatica. I fori, spesso, superavano i dieci metri di profondità con un diametro di otto-dieci centimetri, e c’erano stampi che pesavano un quintale, un quintale e mezzo. Quando il foro era pronto infilavamo un tubo lungo una quarantina di centimetri, la “campana”, ancorato con una cordicella e poi la polvere da sparo e la lunga miccia per far “brillare” la mina. Che botti! Che lavori! Rimbombava tutta la cava e il colpo, come un tuono a ciel sereno, annunciato dal suono del corno, si sentiva su tutto il lago“. Per smuovere i  massi fino a raggiungere le vie di “strùsa” e di “lizza”, vere e proprie canalizzazioni utili a far scivolare i blocchi di granito lungo la loro discesa a valle, si usavano i “curli” di legno di betulla, sui quali erano applicate le “vere”, anelli di ferro con dei fori passanti nei quali venivano infilate le leve per farli ruotare. Ma c’erano anche i macchinosi “cric”, in massiccio legno d’olmo, dove un solo cavatore – grazie a marchingegni e ingranaggi – poteva smuovere blocchi oltre i cento quintali. “Ma quella era la vita di una volta, in cava. Adesso è tutto meccanizzato. Usano martelli pneumatici, trivelle. Fanno un decimo della nostra fatica; hanno le protezioni, le mascherine. Ai miei tempi si mangiava pane e polvere di granito e molti dei miei compagni si sono giocati la pelle con la silicosi“.  Fino alla prima meta’ del Novecento l’abilità e la fama di questi scalpellini era diventata proverbiale, favorendone la migrazione in tutta Europa e nelle Americhe. “ Ho ancora a casa una cartolina postale che Lauro Mantegni scrisse a mio padre nel 1927 dall’Argentina e una foto di mio nonno, anche lui scalpellino, a Parigi, davanti alla torre Eiffel nel 1892, tre anni dopo l’inaugurazione del monumento più famoso della capitale francese“, confidò Giancarlo. Il granito più  famoso è senz’altro quello rosa di Baveno,estratto dal Monte Camoscio. Roccia pregiata, conosciuta e utilizzata già al tempo dei romani per essere impiegata un po’ ovunque. Giancarlo, di questo, era molto orgoglioso: “Il nostro granito ha fatto il giro del mondo. Da Buenos Aires a Nizza, da Bruxelles alla piazza Colonna di Roma. I tre monumenti equestri di Caracas dedicati a Simon Bolivar, le 180 colonne di via Roma a Torino, la stazione di S.Maria Novella a Firenze, la cupola centrale della Beata Vergine di Pompei. A Milano, Piazza del Duomo , è coperta da 17 mila metri quadrati del nostro “rosa”. C’è n’è dappertutto: persino al santuario dell’Annunciazione di Nazareth , nei cimiteri di Miami e di Hollywood, a Parigi, Ginevra, Praga, Berlino e nelle balaustre della passeggiata a mare di Rapallo”. Parlava delle grandi macine per il grano, dell’attenzione che andava prestata al suono del corno che, annunciando lo scoppio della mina, obbligava tutti a mettersi al riparo per non finire sotto qualche masso o rischiare incidenti come quello che era capitato a lui. Ci teneva a mostrare, sfogliando le pagine di un libro ormai logoro, i disegni dei barconi a vela quadrata che, sfruttando la via d’acqua che dal Lago Maggiore, navigando sul Ticino  e sui Navigli , consentiva di trasportare gli enormi blocchi di pietra. Ricordava come nelle cave, oltre al prezioso granito rosa, si possano trovare circa 60 specie di minerali diversi, ad alcuni dei quali questo nostro piccolo paese di lago aveva contribuito a definirne il nome, come nel caso della “Bavenite”. Giancarlo, una mattina come le altre, recatosi all’osteria di buon ora per il primo caffè della giornata e uno sguardo ai titoli del giornale, ha messo i soldi sul bancone e tirando un lungo e profondo respiro si è accasciato. Gli altri avventori non poterono far altro che constatarne il decesso. Così era venuto a mancare anche lui, un vero galantuomo e gran lavoratore che nella cava aveva lasciato non solo l’occhio destro ma tutti i suoi anni migliori. C’era da capirlo quando si soffermava a guardare, quasi mettendosi sull’attenti, il granitico monumento dedicato ai “picasass” sul lungolago. Era come se rendesse omaggio ai lavoratori della pietra che onorarono nel mondo il nome di Baveno. Lui stesso, con pieno diritto,  riposa con loro nel paradiso dei giusti. 

Marco Travaglini

Nel regno del gusto con il Bocuse d’Or

Eventi di avvicinamento su tutto il territorio piemontese. Programma completo su www.bocusedoreuropeoff2018.it

 

Prosegue la stagione di eventi culturali rivolta al grande pubblico deBocuse d’Or Europe OFF 2018, che vede il suo momento clou a Torino dall’al 16 giugno, ma che sta animando tutto il Piemonte già da fine marzo. Fra mostre, talk, incontri, spettacoli, laboratori, attività per famiglie e feste nei luoghi più belli e significativi del territorio per omaggiare la tradizione enogastronomica italiana e internazionale, è in programma una nuova settimana ricca di appuntamenti.

 

Nato dall’idea che la cucina è cultura, espressione di contemporaneità e delle identità di un territorio, in continuo dialogo con altre arti e discipline con cui condivide una visione di futuro, il Bocuse d’Or Europe OFF 2018 vede la partecipazione di musei e istituti culturali, protagonisti del mondo dell’enogastronomia, partner pubblici e privati. 

 

Anche “Dolci Portici” rientra fra le proposte del più ampio programma del Bocuse d’Or Europe OFF 2018 per ospitare, dal 6 all’8 aprilele eccellenze del territorio torinese legate al cioccolato, ma non solo, accanto ai mastri cioccolatieri gli spazi espositivi ospiteranno infatti pasticceri, gelatieri produttori di liquori al cioccolato. Una tre giorni dove il centro cittadino sarà avvolto dall’aroma del cioccolato declinato in tutte le sue possibili forme e rappresentazioni. Finanziato da Camera di Commercio di Torino, Dolci Portici è un progetto coordinato e realizzato da Fondazione Contrada Torino Onlus con il patrocinio e supporto di Città di Torino e con la collaborazione di Confartigianato e le altre Associazioni di Categoria. (Ingresso libero)

 

In Galleria Sabauda, martedì 10 aprile si potranno invece esplorare i mercati raffigurati nelle grandi tele dei pittori veneti della famiglia Bassano con gli appuntamenti di “Far la spesa al mercato nel Rinascimento” (Ingresso € 4) un viaggio attraverso la cucina rinascimentale, fra trattati, ricettari poemi “maccheronici”, alla fine del quale il pubblico è invitato a comporre un menù ispirato alle antiche ricette per scoprire quali erano i piatti più comuni e quelli più ricercati sulle tavole del Cinquecento e com’è cambiata la lista della spesa da allora ai giorni nostri. Ancora nel segno dell’esplorazione dei ricettari è anche “Correggere il cibo per un mangiare sano” (Ingresso libero) in Fondazione Luigi Einaudi, dove saranno indagati i regimi alimentari dal XIV al XVI secolo, attraverso gli antidoti e gli artifici gastronomici dei ricettari premoderni.

 

Nella stessa giornata di martedì 10 aprile al Circolo dei lettori, a partire dalle ore 18, l’ aperitivo è con gli asparagi di Santena e delle Terre del Pianalto, il germoglio a tempo zero, che i partecipanti possono assaggiare in una degustazione di piatti in occasione di “Delizie di Stagione“. Il segreto della bontà di questo tenero prodotto di eccellenza, coltivato nella zona est della Città Metropolitana, sta nella sua freschezza, assicurata dal tempo zero che passa fra raccolta in campo e consumo. L’incontro con Gino Anchisi, Antonella Parigi, Gianni Oliva è moderato da Marco Trabucco, con letture di Dario Benedetto. (Ingresso libero)

 

La Fondazione Luigi Einaudi mercoledì 11 aprile inaugura, in Via Principe Amedeo 34, l’esposizione “Vini, viti e vigneti nei libri e nelle carte di Luigi Einaudi” che illustra  “l’amor di libro” di Luigi Einaudi per la viticoltura ed espone lettere nelle quali si evince l’amorosa cura per lo sviluppo dei vigneti e la sua profonda passione per la terra: nel 1909 comprò il primo podere e nel 1915 creò una cantina per produrre e imbottigliare il vino. Ad intervenire in occasione dell’inaugurazione,  Mauro Ambrosoli e Alberto Giordano. (Ingresso libero)

 

 

PROGRAMMA DAL 6 AL 13 APRILE

 

 

DAL 6 APRILE  AL  16 GIUGNO 2018 – Palazzo Reale Torino, Piazzetta Reale 1

“I Savoia a tavola”#2

Visite al Secondo Piano di Palazzo Reale

 

ORGANIZZATO DA: MUSEI REALI DI TORINO

INFO UTILI: Ingresso € 6 | Orari riservati: venerdì ore 10 e ore 15, sabato e domenica ore 10A cura di Associazione Amici di Palazzo Reale

Visite guidate gratuite per gruppi (max 25 persone ciascuno) conprenotazione obbligatoria all’indirizzo mail: info@bocusedoreuropeoff2018.it

  

 

 DAL 6 ALL’8 APRILE 2018  – VIA ROMA, TORINO, TO, ITALIA

“Dolci portici”

Tre giorni dedicati alle eccellenze dolciarie

 

ORGANIZZATO DA: Camera di Commercio di Torino, Fondazione Contrada Torino Onlus, Città di Torino, Confartigianato, Associazioni di Categoria

INFO UTILIIngresso libero.L’evento si svolge lungo l’asse centrale pedonaledi Via Roma(tratto compreso tra Piazza Castello e Piazza San Carlo)

  

 

10 APRILE – Musei Reali – Galleria Sabauda Piazzetta Reale, 1

“Far la spesa al mercato nel Rinascimento”

Visita guidata #1

 

INFO UTILI: Ore 17Ingresso € 4Prenotazione obbligatoria all’indirizzo mail: info@bocusedoreuropeoff2018.itLaboratorio: € 3 a persona oltre al costo del biglietto

ORGANIZZATO DA: MUSEI REALI DI TORINO

  

 

10 APRILE – Fondazione Luigi Einaudi, Via Principe Amedeo, 34, Torino, TO, Italia

“Correggere il cibo per un mangiare sano”

Antidoti e artifici gastronomici nei ricettari premoderni

 

INFO UTILI: Ore 16.30Ingresso libero

ORGANIZZATO DA: Deputazione Subalpina Storia Patria

 

Regimi alimentari dal XIV al XVI secolo.Interviene Irma Naso, Università di Torino

 

 

10 APRILE 2018 – Il Circolo dei lettori, Via Giambattista Bogino, Torino, TO, Italia

“Delizie di stagione”

con Gino Anchisi, Gianni Oliva, Antonella Parigi e Marco Trabucco | Letture di Dario Benedetto

 

INFO UTILI: Ore 18.Ingresso gratuito 

ORGANIZZATO DA: il Circolo dei lettori

 

 

11 APRILE 2018 – Via Principe Amedeo, 34, Torino, TO, Italia

“Vini, viti e vigneti nei libri e nelle carte di Luigi Einaudi”

Inaugurazione dell’esposizione

 

ORGANIZZATO DA: Fondazione Luigi Einaudi onlus

INFO UTILI: Ore 16.30. Ingresso libero

 

 

 

Messer Tulipano, weekend ricco

Sabato 7 aprile, in omaggio al tema collaterale della rosa, si terrà la dimostrazione di arte floreale “La rosa, un fiore per tutte le occasioni” a cura dell’Associazione didattico-culturale SIAF (Scuola Italiana Arte Floreale). Durante tutta la giornata l’Associazione, esperta nell’arte di decorare con i fiori e altri elementi naturali come frutta e verdura, terrà dimostrazioni in cui insegnerà ai visitatori come realizzare delle originali composizioni per abbellire la tavola in sei occasioni speciali: una “Minnie” verrà creata appositamente per le feste dei bambini, altre originalissime decorazioni saranno realizzate per la “Colazione in campagna”, per la Festa della mamma, una festa in giardino e la festa dei 18 anni. Si potrà infine imparare a realizzare i festoncini per le sedie. Tutte le composizioni avranno come tema comune la rosa, accompagnata ad altri fiori.

Domenica 8 aprile si terrà “Erboristeria: la rosa nelle tisane. Usi, abbinamenti e benefici”, a cura di Mùses – Accademia Europea delle Essenze. Verrà presentata una panoramica sulle proprietà della rosa nelle tisane, con dimostrazioni sul suo uso in erboristeria e degustazioni per il pubblico. Sempre domenica, degustazioni a cura dei Maestri del Gusto di Torino e Provincia. E per i più piccoli ArteNa proporrà il laboratorio “La moda di un seme”, alle ore 14,30 e alle 17,30. L’attività prevede un’introduzione sul tema, con l’utilizzo di una collezione di semi e con l’illustrazione delle diverse strategie di disseminazione. I partecipanti realizzeranno poi, con plastilina e materiali naturali e di recupero, un seme fantastico che potranno portare a casa.

Come ogni anno, il parco del Castello di Pralormo accoglie la primavera con la fioritura di narcisi, primule, rose, violette e margherite. I tulipani, i grandi protagonisti della manifestazione, stanno sbocciando e si apprestano a regalare ai visitatori uno splendido spettacolo. Con il tema collaterale “… e il parco si tinge di rosa”, Messer Tulipano racconta quest’anno la regina dei fiori, come colore e come fiore, fonte di ispirazione nell’arte, nella letteratura, nel design, nella moda e nella cucina. Il parco del castello si tinge così di rosa con sentieri ombreggiati da curiosi ombrelli-bambù, aiuole dalle svariate forme che con la loro sinuosità contribuiscono a creare un’atmosfera romantica che contrasta volutamente con la severità del Castello. Anche nel prossimo weekend è a disposizione dei bambini la zona ludica a cura di New Holland con trattorini a pedali, insieme ad altre animazioni per piccoli agricoltori.

Le Superga solidali

Sabato 7 aprile dalle ore 10:30 alle ore 19 la Bottega Paideia in Via Villa della Regina 9/D a Torino ospita un evento di moda e solidarietà aperto a tutti con le “Superga® per Paideia”, una versione del modello 2750 – la prima scarpa da tennis al mondo realizzata con suola in gomma naturale vulcanizzata – ideata per sostenere la Fondazione Paideia. Disponibile in edizione limitata per uomo e donna e anche per i più piccoli, questa versione presenta una tomaia in puro cotone bianco personalizzata con occhielli colorati, suola in gomma naturale vulcanizzata e il logo della Fondazione Paideia sul tallone.

 

Insieme al paio scelto si riceverà in omaggio una scatola di pennarelli Carioca per disegnare sulla stoffa delle proprie “Superga® per Paideia” e durante la giornata sarà possibile anche personalizzare il proprio paio con la creatività dellillustratrice Roberta Rossetti. L’intero ricavato delle “Superga® per Paideia” sarà devoluto per finanziare la costruzione del Centro Paideia (www.centropaideia.org).

 

Le “Superga® per Paideia” sono disponibili presso la Bottega Paideia, online sul sito www.superga.com e presso i negozi monomarca di Torino (via Lagrange 27 e via Garibaldi 33) e il flagship store di Milano (corso Vittorio Emanuele II 15) al prezzo di 59 Euro per il modello da bambino e di 65 Euro per il modello da adulto. Fino a sabato 14 aprile compreso, la Bottega Paideia sarà aperta il lunedì dalle ore 15:30 alle 19 e dal martedì al sabato dalle ore 10:30 alle ore 19. Per informazioni: 011-5520236 info@fondazionepaideia.it

Appetitoso strudel di verdure

La versione salata del classico dolce, si prepara con ortaggi di stagione saltati in padella e pochi altri ingredienti. Un involucro di pasta sfoglia che racchiude una cremosa e gustosissima farcia. Una preparazione perfetta per il picnic di Pasquetta.

 

Ingredienti

 

1 Rotolo di pasta sfoglia rettangolare

50gr. di speck

1 piccolo porro

1 peperone rosso

1 melanzana piccola

1 zucchina

1 pomodoro

100gr. di ricotta

Latte per spennellare

Pangrattato q.b.

Sale, pepe, olio evo, curcuma, origano q.b.

***

 

Rosolare in poco olio il porro affettato sottilmente, aggiungere tutte le verdure lavate e ridotte a dadini, salare, pepare, portare a cottura e lasciar raffreddare. In una ciotola mescolare le verdure con la ricotta e l’origano, aggiustare eventualmente di sale. Stendere la pasta sfoglia, bucherellarla con i rebbi di una forchetta, cospargerla con poco pangrattato. Stendere sulla pasta le fette di speck e sopra spalmare la crema di verdure, lasciando un bordo di circa cinque centimetri. Arrotolare lo strudel dal lato piu’lungo aiutandovi con la carta forno, chiudere bene le due estremita’, praticare delle piccole incisioni con la lama di un coltello, spennellare la superficie con il latte e spolverizzare con la curcuma. Cuocere in forno a 200 gradi per circa 30 minuti. Servire affettato tiepido o freddo.

 

Paperita Patty   

Cocchi al Vinitaly con “La venaria Reale”

Padiglione 10 Stand Q3

Arriva la seconda edizione della Riserva La Venaria Reale, il Vermouth  lanciato due anni fa in occasione del 125° anniversario di fondazione della casa astigiana Giulio Cocchi.

 

Dopo il sold out delle prime, esclusive, 1891 bottiglie celebrative, Cocchi presenterà questo Vermouth di solida tradizione sabauda creato in collaborazione con la Reggia di Venaria al Vinitaly 2018 nel nuovo formato (bottiglia da 50 cl. nell’iconica scatola triangolare usata anche per il Barolo Chinato)Appuntamento dunque da domenica 15 a mercoledì 18 aprile nello stand Cocchi a Verona (Padiglione 10 Piemonte stand Q3) per degustare questa espressione della categoria “Riserva”. Ricetta, selezione degli ingredienti botanici, tempo di affinamento: tutto nella Riserva La Venaria Reale Cocchi è stato lungamente ragionato per coerenza storica e geografica. Il Vermouth Riserva La Venaria Reale ha infatti un’identità forte, sia territoriale – vino piemontese, erbe alpine – che storica, a rievocare il ruolo essenziale della casa reale dei Savoia nella nascita del vermouth moderno. Per sottolineare e rendere evidente questo legame, Cocchi coltiva a scopo dimostrativo nel potager royal della Reggia di Venaria l’artemisia absinthium, l’erba che è alla base del Vermouth di Torino. Non solo: sull’etichetta e sulla nuova scatola triangolare della Riserva è raffigurata una veduta di Venaria tratta dal Theatrum Sabaudiae (Teatro degli Stati del Duca di Savoia) la raccolta di circa 150 vedute della città di Torino e alcune riproduzioni di monumenti, in tavole incise a colori, alcune realizzate da primari artisti del tempo, di notevole bellezza commissionate alla fine del ‘600 da Carlo Emanuele II e indirizzate alle corti d’Europa per presentare il Ducato di Savoia come un potente e splendido Stato. Lo stile dei vermouth di Cocchi li rende identificabili come prodotti di forte personalità e spiccata riconoscibilità per l’intensità della freschezza floreale e speziata dei profumi e per la ricchezza dei sapori. La Riserva di Cocchi è la summa di questo stile che privilegia la ricchezza e la densità aromatica delle spezie dopo un affinamento di sei mesi in bottiglia. “Riserva” non significa invecchiamento in botte, che intaccherebbe il complesso equilibrio aromatico a favore di ossidazione e componenti tanniche, ma  valorizzazione della formula e del savoir faire nella lavorazione. Come per lo Storico Vermouth di Torino Cocchi, il vino usato è un moscato secco aromatizzato con una formula particolarmente ricca di artemisie, rabarbaro, erbe alpine e un tocco di menta piemontese. Ciò accentua il piacevole effetto balsamico e conferisce una freschezza sorprendente al punto da connotare questo prodotto anche come Vermouth da miscelare con Rye e Bourbon particolarmente invecchiati. Scuro, ma senza caramello, è dolce quanto basta per essere un gradevolissimo bicerin da bere con ghiaccio e scorzetta di limone o puro dopo cena.

 

 

NOTE TECNICHE:

Alcool 18%
Bottiglia 50 cl
Ingredienti: vino, zucchero, alcool, infuso di erbe aromatiche e spezie.
La gradazione alcolica di 18° lo rende robusto e di ottima conservazione anche a bottiglia iniziata, purché ben chiuso.
Una volta aperto conservare al fresco e consumare entro un mese.

 

 

 

Giulio Cocchi è una casa storica fondata ad Asti nel 1891.

È conosciuta per i suoi vermotuh (in particolare lo Storico Vermouth di Torino, Dopo Teatro Vermouth Amaro e Vermouth Riserva La Venaria Reale), l’Aperitivo Americano (bianco e rosa), il Barolo Chinato  e per l’Alta Langa Docg.

 

Per i suoi vini speciali Cocchi utilizza ancora oggi la ricetta originale formulata dal fondatore.

Artigianalità della produzione, rigore nella scelta degli ingredienti e altissima qualità hanno resto Cocchi sin da subito noto nel mondo come dimostrano i documenti delle esportazioni di inizio Novecento: da New York a Londra, da Sydney all’Africa Coloniale e al Venezuela.