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Più 5 per cento i turisti italiani e stranieri che scelgono Torino per le vacanze di Pasqua

turistiGRAN MADREegizio llperna foto mole mongolfieraTra le attrazioni che i turisti potranno ammirare in questi giorni la Reggia di Venaria che ha riaperto dopo la pausa invernale, con una mostra all’insegna del made in Italy e i Giardini reali riaperri in piazza castello dopo dieci anni

Turismo a gonfie vele a Torino. Alle buone performance di Natale si sommano le presenze del capoluogo piemontese per il ponte di Pasqua, in aumento del 5% grazie alla scelta di trascorrere il periodo pasquale sotto la Mole da parte di numerosi visitatori italiani (per il 60%) e stranieri, provenienti soprattutto da Francia, Svizzera e Inghilterra. Gli esercizi commerciali, la pasticceria e la ristorazione registrano l’aumento delle prenotazioni, stimato tra il 5% e l’8%. Maria Luisa Coppa, la presidente di Ascom Confcommercio Torino, che ha presentato i dati. afferma che “Torino si conferma come una importante meta del turismo nazionale e internazionale. Dalla nostra indagine fra gli associati è evidente che si rafforza il clima di fiducia delle nostre imprese e occorre proseguire nella collaborazione fra pubblico e privato per continuare a promuovere la città”. Tra le attrazioni che i turisti potranno ammirare in questi giorni la Reggia di Venaria che ha riaperto dopo la pausa invernale, con una mostra all’insegna del made in Italy.  ‘Fatto in Italia. Dal Medioevo al made in Italy’ è la nuova mostra che apre la stagione 2016 della residenza reale. Sarà visitabile fino al 10 luglio nella Sala delle Arti. Infine, dopo dieci anni, sono stati riaperti i giardini reali dietro piazza Castello.

(Foto: il Torinese)

La primavera del turismo torinese inizia ai "nuovi" Giardini Reali

giardini reali3La riapertura interessa un’area di cinque ettari dei sette complessivi: l’intervento è stato realizzato grazie alle risorse del Programma Operativo Regionale, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007/2013, con una spesa effettiva di circa 1,5 milioni di euro

In primavera tornano a risplendere gli spazi verdi che abbracciano i Musei Reali: da giovedì 24 marzo sono nuovamente visitabili i Giardini Reali. Lunedì 28 marzo grande festa di inaugurazione. L’ingresso gratuito per i primi due mesi. Dopo una grande attesa tornano a essere patrimonio dei visitatori e della città i Giardini Reali di Torino, lo spazio verde che abbraccia e completa lo straordinario complesso dei Musei Reali. Da giovedì 24 marzo sarà nuovamente disponibile al pubblico il nucleo più antico a nord di Palazzo Reale mentre ci si avvia al completamento del recupero: il 3 aprile sarà avviato il cantiere di restauro delle statue e della Fontana dei Tritoni che terminerà in giugno, restituendo alla città uno spazio di grande bellezza e un vero e proprio polmone giardini reali1giardini reali5verde nel centro storico. Il ripristino di questa area perfeziona il progetto dei Musei Reali, ora “ricuciti”
dai Giardini: non solo ne sono parte integrante, ma completano anche l’offerta culturale dei Musei stessi, che da oggi sono più che mai un’esperienza culturale da vivere in un’intera giornata di visita. L’apertura dei Giardini inoltre permette di attivare il nuovo ingresso alla Galleria Sabauda che non avverrà più da via XX Settembre, ma proprio attraverso i Giardini. La riapertura interessa un’area di cinque ettari dei sette complessivi: l’intervento è stato realizzato grazie alle risorse del Programma Operativo Regionale, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007/2013, con una spesa effettiva di circa 1,5 milioni di euro. Inoltre questo avvenimento segna l’avvio della collaborazione con il Touring Club, che fornirà dei propri volontari come personale di supporto al pubblico.I Giardini apriranno al pubblico giovedì 24 marzo; la grande festa inaugurale si terrà nel giorno di Pasquetta, lunedì 28 marzo dalle 10,30 alle 18, in collaborazione con la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino. I Giardini reali sono aperti al martedì alla domenica dalle 9 alle 19. Per i primi due mesi l’ingresso sarà gratuito. Ingresso consentito ai cani (al guinzaglio).

(Foto: il Torinese)

GIARDINI REALI Storia e recupero

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Il primo impianto del giardino risale all’epoca di Emanuele Filiberto, che dopo il trattato di Cateau-Cambrésis (1559) trasferì la capitale del ducato sabaudo da Chambéry a Torino. Alla fine del Cinquecento il Giardino era caratterizzato da uno spazio regolare, tagliato in diagonale dalle mura dell’antica cinta romana della città. Il suo arredo comprendeva fontane, grotte, peschiere e gabbie per animali esotici, con piante di aranci e limoni coltivate in vaso. Nel 1584 il Giardino fu ristrutturato e sul bastione degli Angeli fu edificato il Garittone, l’attuale Bastion Verde. Nel 1673, con il tracciato delle nuove fortificazioni volute da Carlo Emanuele II e progettate da Amedeo di Castellamonte, lo spazio quadrato del “Giardino Bastion Verde” si allarga fino a includere il Bastione San Maurizio. A questo momento risalgono i contatti con il celebre André le Nôtre, per un nuovo disegno degli spazi. La ristrutturazione si attua nel 1685, sotto la reggenza di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemour, ed è affidata a Henri Duparc. Nasce un progetto del tutto innovativo: un grande miroir d’eau definisce il nuovo asse di simmetria per l’area ad est, mentre la parte del Bastion Verde è riservata al “Giardino dei fiori”
con aiuole quadrate e due piccole fontane. Tra il 1755 e il 1758 prende forma la grande Fontana dei Tritoni su progetto dello scultore Simone Martinez. L’ultimo intervento di rilievo si ebbe tra il 1886 e il 1905 ad opera dei fratelli Marcellino e Giuseppe Roda, con il disegno definitivo dell’area intorno al Bastion Verde. L’intervento di restauro ha interessato un’area di circa cinque ettari: il Giardino Ducale, il nucleo più antico a nord di Palazzo Reale; il Giardino delle Arti, situato a est e risultante dall’ampliamento della città voluto da Carlo Emanuele II (1634-1675); il Boschetto, nel settore nord-est, di matrice ottocentesca.
Nell’area del Giardino Ducale i lavori hanno recuperato l’ultima fase storica, ossia il progetto dei fratelli Roda, promosso da Umberto I nel 1886, probabilmente in occasione delle nozze del fratello Amedeo Ferdinando con Maria Letizia Napoleone. Questo intervento è documentato da una perizia conservata all’Archivio di Stato di Torino e da un disegno di Alfredo D’Andrade del 1889 che riproduce il parterre tripartito con disegno neobarocco, ripreso verosimilmente dall’elaborato di Marcellino Roda.giardini reali 4
Nel Giardino delle Arti, il restauro ripropone invece l’impostazione assiale di viali e prospettive ideata da André Le Nôtre (1613-1700), il progettista dei giardini di Versailles. È stato mantenuto il disegno mistilineo dei parterre, recuperando la completezza del disegno, con particolare attenzione agli allineamenti di partenza, alle visuali laterali, agli assi compositivi, e riproponendo l’ingresso quadrato davanti allo scalone dell’appartamento di levante del Palazzo. Nell’area del Boschetto, infine, sono stati attuati interventi di pulizia e di messa in sicurezza delle alberature, con la sistemazione dei percorsi pedonali e veicolari interni e la realizzazione dei nuovi sottoservizi (impianti fognari, idrici, antincendio ed elettrici). Il restauro riprenderà a partire dal 4 aprile, con una seconda fase di lavori dedicata agli interventi conservativi degli apparati lapidei: la fontana dei Tritoni di Simone Martinez (1756), i vasi dei fratelli Collino (1769-1773), le statue di foggia seicentesca e le panchine di Amedeo Rizzi e Carlo Antonio Giudice (1767-1771). La conclusione prevista è per giugno prossimo. Accanto a ippocastani, platani e tigli, i Giardini Reali ospitano esemplari di aceri montani, noci neri e olmi campestri, faggi e querce rosse, oltre a tassi, frassini, ginkgo biloba, pini bianchi. L’intervento è stato realizzato grazie alle risorse del Programma Operativo Regionale,
finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007/2013, con una spesa effettiva di circa 1,5 milioni di euro.

 

Pasquetta al castello di Masino

Grande picnic di primavera con stand gastronomici e torneo dei “giochi dimenticati” 

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Anche quest’anno il Castello e Parco di Masino, bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Caravino (TO), resterà aperto in occasione della Pasquetta, lunedì 28 marzo 2016. Per festeggiare il Lunedì dell’Angelo, il romantico parco all’inglese sarà animato da un grande picnic di primavera, con stand gastronomici, attività per tutta la famiglia, e dai giochi di strada di un tempo. Grazie all’associazione sportiva Easydoor, infatti, si inaugurerà quest’anno il primo torneo amicale dei “giochi dimenticati” del Castello di Masino, dove i visitatori suddivisi in squadre si sfideranno a palla prigioniera, tiro alla fune, rubabandiera, tutti giochi dell’antica tradizione oggi a rischio oblio. Ogni squadra, composta di 7/8 partecipanti, potrà gareggiare in diverse discipline: sarà sufficiente iscriversi al torneo dalle ore 10.30 fino a esaurimento posti. Ai vincitori di ogni singola disciplina verrà offerta una gustosa merenda sulle terrazze panoramiche della caffetteria del castello. Per la gioia dei palati sarà presente un mercatino gastronomico di prodotti canavesani, dove si potranno acquistare direttamente dai produttori locali gustose pietanze cucinate sul posto, con le quali arricchire il proprio cestino da picnic. Moltissime le attività per grandi e piccini nel corso di tutta la giornata, come la tradizionale Caccia al tesoro, uno speciale itinerario a tappe alla scoperta della Torre di Arduino, del Giardino dei Folletti, della Stanza del Sole e della Torre dei Venti, in compagnia di tanti simpatici personaggi come la fatina giardiniera Maflora e il folletto Maprican. Tappa finale: l’area-gioco Masino-Bambino con la riproduzione del castello in miniatura. Grazie alla collaborazione con l’azienda agricola La Cascinassa, adulti e bambini potranno partecipare a laboratori didattici agresti di avvicinamento ai temi dell’ambiente e dell’alimentazione sostenibile. Per i più piccoli si terranno laboratori ludici e attività come baby dance, truccabimbi e bolle di sapone. Sarà inoltre possibile visitare liberamente alcune aree del castello, come le sale monumentali del piano superiore e dell’appartamento del Vicerè e con un integrazione al biglietto si potranno effettuare visite specialistiche fino a esaurimento posti.

 
Castello e Parco di Masino, Caravino (TO)
lunedì 28 marzo 2016, dalle 10 alle 18

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Per il ristoro saranno presenti bar, stand gastronomici con piatti della tradizione canavesana  e mercatino enogastronomico del territorio

Con il Patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Comune di Caravino. Il calendario “Eventi nei beni del FAI 2016”, è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, al prezioso contributo di PIRELLI che conferma per il quarto anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione e Cedral Tassoni, azienda amica dal 2012 e importante marchio italiano che per il quinto anno ha deciso di abbinare la tradizione, la storia e la naturalità del suo prodotto al FAI.

Orario: dalle ore 10 alle 18.

Ingresso alla manifestazione e visita al castello (ingresso al castello fino ad esaurimento posti): Intero 11 €; Ridotto (Ragazzi 4-14 anni): 5 €; Iscritti FAI e Residenti nel Comune di Caravino: 4 €; Biglietto Famiglia (2 adulti + 4 bambini): 27 €

 

Per informazioni: Castello e Parco di Masino, Caravino (TO) tel. 0125.778100; faimasino@fondoambiente.it

Per maggiori informazioni sul FAI consultare il sito www.fondoambiente.it

 

 

 

Stress, ansie e fobie del cane

cani9TU PORTI LUI O LUI PORTA TE?!
Di Enrico Coscarelli
 
 

Buongiorno carissimi lettori, oggi vediamo come stress,cani96 ansie e fobie possono rovinare la vita del cane, dei padroni e l’idea dell’animale domestico. A riguardo c’è una premessa da fare, la maggior parte dei miei colleghi tende a dare la colpa a qualsiasi atteggiamento strano, o poco normale, a queste cause: stress, ansia e fobia; a parer mio è esagerato dal punto di vista del comune proprietario, perché ci sta che quest’ultimo non abbia le capacità ed il tempo che necessita per curare ogni minimo dettaglio, un minimo di stress si può accettare se gestibile, ma se diventa troppo devo acconsentire. Lo stress subentra quando il cane non è in grado di saper far fronte a ciò che lo circonda, l’ansia è lo stadio successivo allo stress, la fobia è l’insieme della paura, del terrore e del panico, il peggior stato che si può raggiungere, e per forza di cose il più difficile da recuperare. Io sono per il benessere del cane, allo stesso tempo capisco i proprietari, ma è fondamentale che imparino a gestire il proprio compagno, e quindi ipotizziamo, un cucciolo arriva in una casa e comincia a mordicchiarci, è normale, si deve fare i denti ed è tutto da scoprire agli occhi suoi, ma il proprietario la mette sul ridere, poi cresce ed inizia a parlarci, no, dai, basta, ma senza ottimi risultati, comincia a mangiucchiare i mobili di casa in nostra presenza e soprattutto non, ed infine il cane è adulto, ognicani9 2 oggetto a portata di bocca è suo, provi a sgridarlo ti mostra i denti, cominci ad intimorirti, e la situazione è fuori controllo, perché non si è stati in grado di spiegare a modo suo che era sbagliato. Tra gli esempi più comuni possiamo citare, il guinzaglio tutto rovinato in passeggiata, il cane che non si rilassa mai, il mordersi fino a ferirsi, il grattarsi in maniera eccessiva, queste sono azioni causate da stress e dove per certo posso pensare che il nostro fedele amico non sta bene, negli ultimi due esempi, la soluzione non sono i farmaci! I motivi possono essere innumerevoli, per poi passare all’ansia dove il cane inizia ad ansimare, sbavare, fino a rimettere. Il padrone tende sempre a dare una giustificazione a questi sintomi, se ansima è perché ha caldo, se sbava è perché ha particolarmente appetito e se rimette è perché ha mangiato qualcosa che non gli ha fatto bene, ma la verità è che per il bene del cane è sempre meglio sentire il parere di un esperto, a maggior ragione se il veterinario vi dice che è in salute.cane coscar3

Infine la fobia, il concentrato di paura, terrore, e panico, nei confronti di oggetti piuttosto che di persone, non solo si fanno vivere momenti tremendi al cane, ma possono portare ad avere disturbi neurologici, il che è davvero qualcosa di indecente che nessuno dei nostri quattrozampe merita.

Potremmo davvero andare avanti per molto tempo con storie realmente accadute ed esempi, ma finchè ogni singolo proprietario non cerca di essere obbiettivo e disponibile ad un po’   di autocritica non finiremo mai. Sono tutti bravi a postare foto e dichiarazioni d’amore superbe sui social-media, essere distrutti quando purtroppo arriva il giorno della loro “fine”, ma l’unico modo per ripagarli di tutto quello che ci donano è garantirgli una vita serena. Arrivederci alla prossima puntata, con le differenze di comportamento tra casa e fuori.

Enrico Coscarelli

Facebook  DogLand Camp

349 65 58 270

enrico.coscarelli87@gmail.com

L’albumina, uno dei fondamentali antidoti anti cellulite

uovoUn solo grammo di albumina può richiamare nel torrente circolatorio diciotto grammi di acqua; per questo motivo si tratta di una sostanza fondamentale per il mantenimento della normale pressione oncotica del plasma

“L’albumina è carpanedouna proteina del plasma – spiega il personal trainer Rodolfo Carpanedo – prodotta dalle cellule epatiche. È’ contenuta anche nel latte e nell’albume dell’uovo, da cui prende il nome. Per quantità e funzioni, l’albumina è considerata una delle proteine più importanti dell’organismo. Viene sintetizzata dal fegato ed è contenuta soprattutto nei liquidi interstiziali e nel plasma, dove rappresenta, da sola, circa la metà delle proteine circolanti (55-65% della protidemia totale).  Un solo grammo di albumina può richiamare nel torrente circolatorio diciotto grammi di acqua; per questo motivo si tratta di una sostanza fondamentale per il mantenimento della normale pressione oncotica del plasma. Quando le concentrazioni plasmatiche di albumina si abbassano, l’acqua diffonde nello spazio interstiziale (presente tra una cellula e l’altra). I bambini colpiti da severa malnutrizione presentano un addome particolarmente rigonfio proprio a causa della ridotta concentrazione di albumina nel plasma (ipo-albunemia)”.

Bassi livelli di albumina = stravaso di liquidi nei tessuti interstiziali

Conseguenza

EDEMA / GONFIORE

In parole povere l’albumina – prosegue Rodolfo Carpanedo – è un importante trasportatore di acqua intracellulare . Quindi se vogliamo ridurre la quantità di acqua extracellulare tipica della cellulite, consiglio di iniziare a dare importanza al bianco d’uovo. L’albume d’uovo (parte di un uovo da 60 gr) apporta circa 15 calorie, albumina, proteine ad altissimo valore biologico, pochi lipidi e sali minerali .  Se volete coadiuvare la riduzione degli inestetismi della cellulite assumete almeno 6/8 bianchi a settimana suddividendoli tra frittate bianche, all’interno delle vostre insalate e perché no anche a colazione . Per quanto riguarda l’attività fisica, tenendo in considerazione il fatto che quando si parla di CELLULITE si intende uno stato infiammatorio sottocutaneo con edema locale, sconsiglio attività intervallate che superino la soglia anerobico-lattacida, attivita’ ad alto impatto con salti e balzi ed esercizi isometrici. Sono preferibili camminate veloci, nuoto/acquagym, esercizi di pesistica con recuperi lunghi (per evitare stati di acidosi locale), stretching fasciale e posizioni a candeliere con le gambe in alto”.

 
 

Rodolfo Carpanedo

Personal Trainer 

General Manager

Palestre I-FIT Torino 

 

Sei camelie in cerca d’autore

camelie fiori 2La Mostra della Camelia e dei Fiori di Primavera, giunta alla sua trentesima edizione, tra i tanti eventi ha ospitato anche la presentazione del libro “Sei camelie in cerca d’autore” a cura di Laura Travaini, presidente dell’Associazione “Scrittori e Sapori”

A Gozzano (Novara)  , l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune ha organizzato il 19 e 20 marzo la Mostra della Camelia e dei Fiori di Primavera. La manifestazione, giunta alla sua trentesima edizione, tra i tanti eventi ha ospitato anche la presentazione del libro “Sei camelie in cerca d’autore” a cura di Laura Travaini, presidente dell’Associazione “Scrittori e Sapori”. Partendo dal fascino di questa pianta originaria dell’Estremo oriente, molto apprezzata per il fogliame di un bel verde lucente e per la fioritura abbondante in molte sfumature di colori, che ha trovato nel clima mite dei laghi Maggiore e d’Orta il suo habitat ideale, sei autori hanno raccontato sei diverse specie di camelia. Così, “un po’ per gioco e un po’ per necessità”, come racconta Laura Travaini, questo lavoro ha visto “ogni autore lasciarsi prendere da una camelia, filo connettivo di tutto il percorso, declinando la narrazione secondo al propria sensibilità, fantasia, luogo di provenienza”. Sei brevi trame narrative, abbinate ad un fiore particolare, che hanno vistocamelie fiori all’opera la stessa Laura Travaini ( “Natura morta con il notes, la camelia e il pesce” con l’Alba Plena, bianca come il latte), Alfonso La Licata (“Tra i petali di una camelia” con la rossa Gran Sultano), Marco Travaglini (“Una camelia a Corconio” con la General Coletti, color panna e fragola), Barbara Visca e Luca Ciurleo (“L’ha detto la camelia”, con la bianca, rosa e rosso ciliegia Lavinia Maggi), Sabrina Minetti ( “The beautiful Boy” con l’omonima purpurea camelia). “ A sorpresa, scompigliando le carte – dice Laura Travaini – si inserisce tra questi miniplot una creazione musicale, scritta per l’occasione dal musicista Antonio Disabato. Il suo brano “Giochi di colore” è una delicata composizione descrittiva che dapprima osserva dal punto di vista estetico una camelia “Compte De Gomer”, tra le poche specie profumate, e poi si immerge al suo interno arrivando ad asprirarne la sottilissima fragranza”. Le emozioni e le suggestioni che vengono proposte da “Sei camelie in cerca d’autore” rappresentano un omaggio a questa splendida pianta da fiore che ha trovato “casa” nei terreni soffici e acidi dei laghi e che nei suoi luoghi di origine, vale a dire in Cina ed in Giappone, è uno splendido arbusto legnoso che supera anche i dieci metri di altezza.

Fiera dei fiori in Monferrato, un successo

L’edizione numero 70 della Mostra Regionale di San Giuseppe chiude con un grande afflusso di pubblico. Domenica fermato per 25 volte l’accesso

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“Ringrazio tutti gli espositori, vecchi e nuovi, che hanno creduto ancora una volta in questa Mostra, il Comune di Casale Monferrato per la rinnovata fiducia, Amc Energia sponsor per il secondo anno e Coniolo Fiori per averne contribuito all’abbellimento”. C’è soddisfazione nelle parole di Carlo Manazza, socio della Manazza Gefra Srl, la società di Cassolnovo (Pavia) che ha organizzato la settantesima edizione della Mostra Regionale di San Giuseppe al PalaFiere del Quartiere Fieristico della Cittadella di Casale Monferrato. Domenica, alle 21, dopo dieci giorni, è calato il sipario con un afflusso di pubblico superiore agli altri anni. Nella sola giornata di domenica, infatti, l’organizzazione – tra le 15.30 e le 19 – ha dovuto bloccare l’entrata dei visitatori per 25 volte. Ma se domenica c’è stato il picco – superiore dunque anche a quello della domenica precedente quando le fermate erano state 16 – un buon passaggio di pubblico, continuo e regolare senza flessioni, si era avuto anche durante casale4tutte le sere della settimana, e già sabato, giorno di San Giuseppe, si erano registrati almeno due “stop” temporanei all’ingresso. Visitatori ed espositori, dunque, hanno mostrato di aver gradito anche quest’anno la formula che prevedeva l’ingresso gratuito ed il percorso a giorni alternato. E un buon successo l’hanno avuto anche due “classiche” che da anni camminano insieme alla Mostra, “Arteinfiera” (“ha saputo catalizzare l’attenzione di giovani e meno giovani” spiega il curatore ed ideatore Piergiorgio Panelli) e Casale Comics con gli eroi di carta della Sergio Bonelli Editore, a cura dello staff di Monferrato Eventi e di Luigi Corteggi “Cortez”, padre nobile del fumetto italiano. Un altro punto di attrazione, e di fermata, è stata la Piazzetta del Gusto, con i sapori dell’enogastronomia monferrina, piemontese ed italiana, mentre la novità dell’edizione 2016 è stata la presenza di Coniolo Fiori, quasi a stabilire un legame ideale con “Riso e Rose in Monferrato”, giudicata “molto positiva” da Vincenzo Amich, sindaco di Coniolo. Oltre allo stand curato dai Vivai Varallo e da 2 incontri pubblici, è stata effettuata la presentazione, in prima regionale della Guida di Comuni Fiori d’Italia di Asproflor. E tra gli espositori, istituzionali e non, da segnalare il ritorno, dalla lontana Sicilia, dei tavoli in pietra lavica e delle splendide ceramiche di Caltagirone. A fare da corona alla Mostra, poi, ci sono stati tutti gli eventi collaterali organizzati ogni sera nella Sala Convegni. Tutti hanno saputo catalizzare pubblico,fiori peonie 3 dallo spazio dedicato alla storia con la “Grande Guerra” a cura dell’Associazione 11° Battglione Fanteria Casale, a quelli musicali con il Festival canoro di San Giuseppe ormai diventato una classica grazie all’impegno della pro loco Casale e di Federico Marchese, alle esibizioni dell’Istituto Soliva, dei Roundabout Rockband , al Centro Esperienze Musicali, sino al d Doctorvoice, allo sport con il ritorno del pugilato nella partecipata serata organizzata dall’Associazione Pugilistica Valenzana, all’interessante convegno su “Cicloturismo e sviluppo del territorio” svoltosi nella cornice delle vedute del Monferrato, colte dall’obiettivo di Pier Giuseppe Bollo, “Il fotografo in bicicletta”, all’incontro sul Controllo del vicinato che ha battezzato la nuova sezione Piemonte, agli spettacoli teatrali de “La Banda dal dus” e dei “Giovani Artisti”, alle suggestive immagini del mondo sommerso a cura del Circolo Subacqueo Casale Monferrato. Sono stati questi tutti ingredienti che hanno contribuito al successo dell’edizione 2016 e permettono di guardare con fiducia verso il futuro di una manifestazione che è sempre in grado di catalizzare l’attenzione non soltanto di Casalesi e Monferrini ma di un’area molto più ampia che comprende le province e le regioni vicine.

 

Riapre il Borgo medievale, si attende l'assedio di torinesi e turisti

borgo medievaleTante attività per famiglie e laboratori didattici con i personaggi delle fiabe

La primavera è in arrivo e a Torino dopo la pausa invernale riaprono la Rocca del Borgo medievale al Parco del Valentino, da sabato 19 marzo con orario 10-18. A partire da domenica, dalle 9.30 alle 19 saranno attivi anche i Mercati dell’eccellenza artigiana, in collaborazione con il Paniere della Provincia e Cna che presenteranno i prodotti tipici del territorio e l’associazione protezionistica Nella Terra dei Cavalli: porterà nel borgo cavalli e pony per  singolari passeggiate. Inoltre tante attività per famiglie e laboratori didattici con i personaggi delle fiabe. Il 23 marzo alle 16, la mostra fotografica a del Fai con le opere partecipanti al concorso ‘Fotografa il tuo paesaggio’.

Follia in fiore alla Certosa di Collegno

COLLEGNO FIORI 2L’associazione Amici della Certosa ripropone anche quest’anno nella Chiesa della SS. Annunziata l’Infiorata, con oltre 20 mila petali, in collaborazione con il gruppo “Infiorata di Diano Castello”; sempre nella chiesa si svolgerà anche a una passeggiata con realtà virtuale

Giunta alla sua IX edizione, la mostra mercato Follia in Fiore è realizzata al Comune di Collegno. La manifestazione è in programma il 19 e 20 marzo nel chiostro della seicentesca Certosa Reale di Collegno, dove un tempo i padri certosini coltivavano le erbe officinali e che fu poi trasformata, nel corso dell’Ottocento, in una delle più grandi strutture psichiatriche d’Italia. I colori e i profumi della primavera animeranno gli stand alla Certosa Reale: primule, viole, rose, aromatiche orchidee, ma anche piante grasse, tillandsie, piante da frutto e piccoli frutti, rampicanti, annuali, perenni e arbusti per il giardino. Follia in Fiore ha raccolto, fin dalla prima edizione, un ottimo successo di pubblico e, grazie alla collaborazione con Nuova Società Orticola del Piemonte, si presenta al pubblico piemontese e nazionale come uno degli appuntamenti imperdibili, per bellezza e qualità, nel calendario delle migliori fiere florovivaistiche italiane. Numerose sono le iniziative che animeranno la Certosa Reale di Collegno durante la due giorni di Follia in Fiore. Dopo il successo della scorsa edizione, l’associazione Amici della Certosa ripropone anche quest’anno nella Chiesa della SS. Annunziata l’Infiorata, con oltre 20 mila petali, in collaborazione con il gruppo “Infiorata di Diano Castello”; sempre nella chiesa si svolgerà anche a una passeggiata con realtà virtuale, in collaborazione con Arcadia Consulting. Il cortile aulico proporrà, nella sala proiezioni, il video per rivivere la storia della Città con allestimenti a cura dell’Associazione dieciallemenosei, nella sala nobile, il Ricamo Bandera a cura dell’Associazione Tradizioni Piemontesi, mentre, dal Banco dello speziale partiranno visite guidate gratuite alla scoperta della Certosa Reale, a cura dei Ciceroni Collegnesi e Associazione Filocalia.

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Nel Chiostro grande e cortile dei vini, accanto alla mostra mercato florovivaistica, ci saranno laboratori creativi e giochi per i più piccoli, incontri con i rapaci a cura dell’Associazione Falconieri in Volo e la dimostrazione di tecnica bonsai a cura del Bonsai Club Torino. Il Museo della Città ospiterà l’esposizione di Bonsai e una zona relax con musica e video, con allestimenti a cura di Alfatre gruppo teatro. Anche i Porticati del ‘600 si animeranno: dall’installazione di Urban Knitting, a cura del gruppo KnitCafè di Collegno Donne ai Ferri Corti, all’allestimento artistico con materiali di recupero dell’Associazione Ecovolontari, da spose e fiori, a cura dell’Associazione Even, a conoscere le erbe spontanee con l’Associazione Micologica Piemontese e, ancora, una Siepe per la Biodiversità, a cura dell’Associazione Lega per l’abolizione della caccia, e le dimostrazioni di orto sinergico con l’Associazione Educare al cambiamento. Inoltre: laboratori per costruire una vermicompostiera e per creare xscomposizioni floreali per la Pasqua a cura di Giardino Forbito (costo 10 euro a laboratorio); apicoltura e orticoltura della Certosa a cura del Parco del Nobile; visite alla Serra delle Meraviglie, all’orto e all’apiario, laboratori didattici e passeggiate a dorso d’asino a cura della Cooperativa il Margine. Nella sola giornata di sabato 19 marzo, presso il Museo della Città, alle 11 è prevista la presentazione del libro “Spore”, dedicato alle piante e alle loro malattie, a cura di Maria Lodovica Gullino, Direttrice di Agroinnova dell’Università degli Studi di Torino. Presso il Cortile Aulico, alle 16.30, è in programma la Cerimonia a ricordo del 200° anniversario del Proclama di Re Vittorio Emanuele I, che attribuì funzioni e sede dell’Ordine Supremo della SS. Annunziata nella Certosa Reale. Nella sola giornata di domenica 20, presso il Museo della Resistenza, alle 11 si terrà la presentazione del libro “E i matti dove li mettiamo? Viaggio nella coscienza del mondo degli altri” di Lillo Baglio, mentre alle 16 la presentazione animata del giallo della Certosa: “I custodi delle stelle“ di Luigi Bonomi. Presso la sede dell’Associazione Argonauti, in Piazza SS. Annunziata sono previste dimostrazioni di manipolazioni d’argilla (10/12 e 14/18). Tutti gli eventi sono a ingresso libero.

Note storiche sulla Certosa Reale Il Nucleo storico, fondato nel 1641 per iniziativa di Maria Cristina di Savoia sul modello della grande Chartreuse, fu sede dei frati certosini per oltre 200 anni, arricchendosi di opere architettoniche ed artistiche, come la Chiesa della SS. Annunziata, le Tombe dei Cavalieri della SS. Annunziata e l’aula Hospitalis. Qui lavorano Maurizio Valperga, autore dell’impianto originario del complesso, e Filippo Juvarra, progettista dell’ampliamento settecentesco e del portale di ingresso. Dal 1852 – 1853 al 1978 il complesso monastico fu adibito a struttura manicomiale. La nuova destinazione rese necessario un ampliamento delle superfici e nel 1864 l’ingegnere Ferrante elaborò il primo progetto per la realizzazione di nuove costruzioni, a seguito delle quali l’Ospedale Psichiatrico di Collegno divenne un modello di eccellenza per l’architettura manicomiale del tempo. Fu il primo in Italia a prevedere padiglioni isolati tra di loro che consentissero di separare le diverse forme di malattie mentali: alle venti strutture inizialmente innalzate altre se ne aggiunsero, insieme ad una lavanderia a vapore, a laboratori di arti e mestieri per i ricoverati e alcuni altri edifici di servizio Parco Dalla Chiesa Occupa un’area di circa 400.000 mq ed è attraverso da viali alberati costituiti da specie arboree antiche; è dotato di strutture sportive, ricreative, per il tempo libero ed il relax. Nei mesi estivi hanno luogo manifestazioni culturali di diverso genere.

Follia in Fiore Chiostro della Certosa di Collegno – Portale dello Juvarra Via Martiri XXX Aprile, 30 – Collegno Ingresso libero

Cosa mangiavano il re e la regina?

Per tutto marzo visite guidate alle Cucine Reali

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Chi non si è mai domandato cosa mangiassero il re e la regina ogni giorno? Oppure quale fosse il cerimoniale da seguire per servire a tavola un sovrano? I Musei Reali offrono l’opportunità di soddisfare queste e molte altre curiosità con le visite alle Cucine Reali guidate dai volontari dell’Associazione Amici di Palazzo Reale. Per il visitatore sarà quasi come intrufolarsi tra i fornelli un attimo prima dell’arrivo degli chef di corte, pronti ad armeggiare con luccicanti pentole e forme per budini da favola.Le cucine, situate nei sotterranei dell’ala di levante, sono state restituite al pubblico nel 2008 in seguito a un accurato lavoro di restauro che ha permesso di recuperare ambienti, arredi e utensili originali, tra i quali circa duemila pezzi in rame, dalle grandi pesciere agli stampi per dolci e biscotti. Le sale, suddivise per il servizio dei diversi componenti della famiglia reale, a partire dagli Anni Trenta del Novecento furono ripartite in Cucine Reali, per Vittorio Emanuele III ed Elena del Montenegro, e Cucine dei Principi di Piemonte, Umberto e Maria Josè. Il percorso permette di conoscere alcune curiosità legate al cerimoniale della tavola e degli Uffici di Bocca (incaricati di sovrintendere le cucine e le preparazioni dei pasti), comprese ricette, mode e regole del cerimoniale del Palazzo che fu cuore del regno d’Italia. L’iniziativa prosegue fino a fine marzo ed è realizzata nell’ambito di A Palazzo c’è di più, volta a offrire l’opportunità di scoprire ambienti fuori dal normale percorso di visita. Le visite sono quotidiane e non è necessaria la prenotazione; gruppi di massimo 30 persone, fino a esaurimento dei posti disponibili.