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Paulaner Oktoberfest, dal 18 ottobre al Parco della Pellerina a ingresso gratuito 

Da ottobre Torino e Monaco di Baviera saranno idealmente più vicine.
Boccali alzati per Ein Prosit, stinchi e schnitzel fumanti dalla cucina, Keller e Kellerine indaffarati con i MaB di birra,  Bretzeline con cesti di bretzel profumati. Dal 18 ottobre al 2 novembre prossimo il parco della Pellerina si trasformerà in una piccola Monaco di Baviera per accogliere la seconda edizione del Paulaner Oktoberfest Torino, evento ufficiale Paulaner. Organizzata da Partners Eventi con il patrocinio della Città di Torino e di Ascom Confcommercio Torino e Provincia, la manifestazione, a ingresso gratuito, propone sedici giorni di festa con la birra Paulaner, i menù bavaresi, la musica dal vivo e il Luna Park con novanta attrazioni, arricchite da importanti novità,  sempre nel solco dell’atmosfera originale dell’Oktoberfest tedesca. L’evento si protrarrà tutta la settimana dal lunedì al venerdì  dalle 19 e, nel weekend, dalle 12 a ingresso gratuito.

“Questa importante manifestazione – ha dichiarato l’assessore al Commercio della Città di Torino Paolo Chiavarino – arricchisce ulteriormente il programma di eventi che la nostra città offre quest’anno a residenti, visitatori e turisti stranieri. Il Paulaner Oktoberfest non rappresenta soltanto un appuntamento di festa e convivialità, ma anche un momento di incontro tra tradizioni e culture, con ricadute occupazionali sul territorio. Torino è una città che accoglie sempre con curiosità le novità, e questa sarà un’occasione unica per scoprire nuove eccellenze del cibo e del bere, in un’atmosfera autenticamente bavarese”.
“Il Paulaner Oktoberfest Torino si conferma un appuntamento di grande richiamo per la città – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e Provincia Maria Luisa Coppa – siamo felici di accogliere nuovamente una manifestazione che, attraverso il linguaggio della festa, ci invita a conoscere meglio la cultura bavarese. È un evento che attiva energie, che porta movimento, lavori, incontri. Torino ha una lunga tradizione legata alla birra, con birrifici già attivi nell’Ottocento, che continuano a vivere grazie a un tessuto imprenditoriale vivace e attento alla qualità.  Una manifestazione come  questa unisce sapori, accoglienza e socialità  coinvolgendo cittadini e turisti in un’esperienza autentica.”.
Secondo i dati forniti da Carlo Pallavicini, Operations Manager Partners Eventi, la prima edizione è stata un successo con oltre 130 mila visitatori, 55 mila litri di birra spillati e 47 mila piatti serviti.

L’inaugurazione sarà uno spettacolo inedito per Torino, con una grande parata in centro, proprio come a Monaco di Baviera. Le ricadute economiche sul territorio sono considerevoli, con oltre 200 giovani locali assunti e l’utilizzo di maestranze torinesi.
Cuore della festa sarà lo spettacolare Padiglione di 3 mila mq. , con oltre 2500 posti a sedere, e il Beer Garden con annesso il Villaggio Oktoberfest con quasi mille altri posti, allestiti proprio come all’Oktoberfest di Monaco di Baviera.

Protagonista assoluta è  la celebre birra Paulaner, servita negli iconici boccali di vetro da un litro e accompagnata da menù bavaresi preparati nella enorme cucina a  vista.  Oltre settanta giovani in costumi tradizionali, dirndl per le ragazze, lederhosen per i ragazzi, porteranno piatti e boccali ai tavoli, mentre le Bretzeline passeranno con ceste di brezel caldi. Non soltanto è presente convivialità, ma anche il servizio stesso diventa spettacolo.
La cucina è  curata dallo chef piemontese Fulvio Marengo, che può contare su una squadra di quaranta cuochi e addetti, pronti a cucinare prodotti rigorosamente selezionati provenienti dai masi artigianali trentini e da numerose realtà locali torinesi. Non mancheranno le proposte per vegetariani e celiaci, e il menù bimbi.
L’accesso è  rinnovato e allestito con un lungo tunnel coperto circondato dal Villaggio Oktoberfest,  realizzato con casette di legno, in cui ritrovare molti dei prodotti presenti nei menù proposti all’interno. È stato anche potenziato il programma musicale, con due band bavaresi e le migliori cover band italiane e il giovedì sera le tribute band degli 883 e di Vasco Rossi.

Il via ufficiale della festa sarà sabato 18 ottobre alle11 con la scenografica apertura della prima botte, l’accensione dei fuochi della cucina e il primo pranzo bavarese. Poi dalle 15.30 ci si sposterà in centro per la grande parata da piazza Solferino a piazza Castello aperta dal carro storico Paulaner del 1908, trainato dai cavalli, con la musica dei KapuzinerBierBand, i ragazzi e le ragazze che lavoreranno al Paulaner Oktoberfest.

Mara Martellotta

Bartoli: “Solidarietà e comunità protagoniste alla Paella di Giaveno”

 

Giaveno, 13 settembre 2025 – La Grande Paella di Pesce solidale, organizzata presso gli spazi parrocchiali di Giaveno, si è rivelata una straordinaria occasione di comunità, partecipazione e impegno sociale.

I proventi della serata sono stati destinati ad Auser Giaveno e Caritas Giaveno, due realtà che ogni giorno rappresentano un punto di riferimento fondamentale per il sostegno agli anziani, alle persone fragili e alle famiglie in difficoltà.

“Ringrazio l’Associazione per l’invito e per l’organizzazione di questa splendida iniziativa – dichiara il Consigliere Regionale Sergio Bartoli –. È stata anche un’occasione importante per confrontarmi con i rappresentanti dell’Auser, ascoltando alcune problematiche concrete che meritano risposte e soluzioni. Proprio su questi temi, insieme al collega Silvio Magliano, abbiamo già presentato un atto in Consiglio Regionale, frutto di un lavoro condiviso e di un impegno comune che continueremo a portare avanti.”

Grande valore ha avuto la presenza dell’Onorevole Daniela Ruffino, già Sindaca di Giaveno e oggi Deputata, che non solo ha partecipato, ma ha voluto essere parte attiva della serata prestando il suo supporto concreto all’iniziativa: un gesto che testimonia vicinanza autentica e spirito di servizio.

Ho avuto anche il piacere di incontrare il Sindaco di Giaveno, Stefano Olocco, presente alla serata insieme a tanti cittadini e associazioni, sottolineando lo spirito cordiale e la condivisione di una comunità molto partecipe.

Un apprezzamento particolare va al Luogotenente Giuseppe Francolino, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Giaveno, e ai suoi uomini, per la loro costante attenzione e vicinanza al territorio.

“Il vero cuore della manifestazione – aggiunge Bartoli – sono stati i cittadini e le associazioni di Giaveno: la loro partecipazione convinta e il loro spirito solidale hanno reso questa cena un autentico successo. È la dimostrazione che quando una comunità sceglie di unirsi, nascono esperienze di vero senso civico.”

La serata, arricchita da musica e momenti di convivialità, ha confermato che la solidarietà è il vero motore per costruire comunità più forti e inclusive.

Sergio Bartoli
Consigliere Regionale del Piemonte
Presidente V Commissione – Ambiente

Palestra Freestyle: un nuovo modo di allenarti a Torino

Sabato 13 settembre l’inaugurazione ufficiale 

Torino si prepara a vivere un evento speciale nel mondo del fitness: sabato 13 settembre, dalle ore 17 alle 19, sarà inaugurata ufficialmente la Palestra Freestyle, nuova palestra a Torino in zona Cit Turin che promette di rivoluzionare il modo di intendere l’allenamento in città.

L’evento, aperto a soci, amici e semplici curiosi, sarà l’occasione perfetta per scoprire una palestra diversa dalle solite, che mette al centro la persona, con un’offerta esclusiva e personalizzata.

La struttura medio-piccola ma di alta qualità, nata con l’intento di offrire un ambiente di lavoro attento, professionale e motivante, si presenta come uno spazio esclusivo per chi desidera investire fin da settembre sulla propria forma fisica e sul proprio benessere mentale.

Perché non partecipare?

Un ambiente unico per chi cerca attenzione e risultati

La Palestra Freestyle non è una sala pesi qualsiasi, ma un progetto nato dall’esperienza e dalla passione di professionisti seri del mondo del fitness che vogliono offrire a Torino un luogo dove ogni atleta – principiante o esperto – possa sentirsi seguito, valorizzato e stimolato.

In questa palestra, che si distingue anche per le dimensioni contenute e un’atmosfera familiare, ogni dettaglio è pensato per garantire un’esperienza personalizzata e di altissimo livello.

Al suo interno non si parla solo di allenamento ma anche benessere globale, grazie al lavoro integrato di personal trainer, osteopati e nutrizionisti, tutti disponibili per creare pacchetti completi in grado di accompagnare ogni percorso individuale con attenzione e competenza.

La filosofia alla base è chiara: non si tratta solo di allenarsi, ma di trasformarsi, partendo da un approccio scientifico, professione e dedicato alla persona e alle sue esigenze specifiche.

Per chi parteciperà all’inaugurazione sarà possibile conoscere da vicino l’offerta di servizi, approfondire le metodologie e scoprire i pacchetti esclusivi in promozione, studiati appositamente per chi vuole un percorso completo e professionale.

Un valore aggiunto che distingue Palestra Freestyle da molte altre realtà cittadine.

L’inaugurazione

Il pomeriggio si aprirà con il tradizionale taglio del nastro a testimoniare l’inizio ufficiale di questa nuova realtà sportiva, seguita dalla performance di un DJ che con la sua musica creerà un’atmosfera di festa e condivisione.

Durante le due ore di evento, non mancheranno stuzzichini e bevande per accompagnare i momenti di socializzazione e relax.

Il proprietario, Pietro Raniello, interverrà per presentare personalmente la palestra, raccontando la sua visione e i servizi offerti, con un focus sulle caratteristiche esclusive che la rendono così diversa dalle altre palestre torinesi.

L’appuntamento è un’occasione imperdibile per soci, aspiranti iscritti e curiosi che vogliono farsi un’idea concreta di cosa significa allenarsi in un luogo dove la professionalità è al servizio del cliente, in un ambiente accogliente e ricco di energia positiva.

Il 13 settembre sarà il primo passo per molte persone che desiderano iniziare o continuare un percorso di trasformazione fisica e mentale con il supporto di un team affiatato e competente.

Non mancare: dalle 17 alle 19 in zona Cit Turin, ti aspetta un evento che segna l’inizio di un nuovo modo di intendere il fitness a Torino.

La legge truffa, le mondine e i pifferi di montagna 

 

Una mattina di fine ottobre dalle parti di Oira sul lago d’Orta nella cucina dello Scardola, al secolo Cristoforo Clemente, rinfrancati nel corpo e nello spirito davanti a una bottiglia di Gattinara ( lo Scardola ne teneva sempre una a portata di mano, per le emergenze) Faustino diventò loquace e in vena di ricordi, rammentando episodi del passato come quello in cui, poco più che ragazzo, dovette nascondersi nel fosso di una risaia a Borgovercelli. Era di maggio, verso la metà del mese. L’anno non poteva certo scordarselo: il 1953. “ A quel tempo ero un giovane operaio e da meno di un anno ero stato indicato dal partito a rappresentarne l’organizzazione giovanile a livello provinciale. Allora mi avanzava poco tempo per pescare le anguille”.

 

Faustino  Girella-Nobiletti a quel tempo era uno dei più brillanti e vivaci dirigenti della gioventù comunista novarese. Un’attivista coi fiocchi, tanto bravo e affidabile che un giorno, su esplicita richiesta del senatore Leone, venne inviato a Vercelli. I comunisti della città del riso avevano richiesto ai cugini novaresi l’invio di “un compagno sveglio e in gamba per una delicata azione di propaganda”. In ballo c’era la campagna elettorale contro la legge-truffa. “Dovete sapere che la legge elettorale varata quell’anno, che noi ribattezzammo legge truffa, fu una modifica in senso maggioritario della legge proporzionale vigente all’epoca dal 1946”. Promulgata il trentun marzo millenovecentocinquantatre la legge numero centoquarantotto, composta da un singolo articolo, introdusse un premio di maggioranza consistente nell’assegnazione del sessantacinque per cento dei seggi della Camera dei Deputati alla lista o a un gruppo di liste apparentate in caso di raggiungimento della metà più uno dei voti validi. Nel tentativo di ottenere il premio di maggioranza nelle elezioni politiche di giugno, la Democrazia Cristiana e altri cinque partiti si apparentarono. Al fianco dello scudocrociato c’erano socialdemocratici, liberali, repubblicani, gli altoatesini della Südtiroler Volkspartei e gli autonomisti del Partito Sardo d’Azione. “Noi, comunisti e socialisti, insieme a personalità come Ferruccio Parri e Piero Calamandrei avversammo con tutte le nostre forze quella legge”, aggiunse Faustino. Nel Paese era ancora vivo il ricordo della legge Acerbo, voluta da Mussolini in persona pochi mesi dopo la Marcia su Roma. In base a quella legge, la lista che prendeva più voti otteneva i due terzi dei seggi. E fu così che il listone fascista , grazie ai brogli e alle intimidazioni delle squadracce, nel ventiquattro ottenne il sessantaquattro virgola nove per cento dei voti, offrendo al regime una larga quanto fraudolenta base di consenso popolare.  Faustino, di fronte a quell’importante incarico, non volle farsi trovare impreparato e predispose con cura  il suo corredo. Infilò nel tascapane un po’ di vestiario di ricambio, la tuta, due pennelli ( “per le scritte murali”), una pagnotta di segale, una piccola toma di formaggio del Mottarone. Raggiunse Novara in treno e da lì Vercelli, viaggiando su di un carro carico di fieno. Recatosi alla sede del Pci in corso Prestinari, trovò ad attenderlo Francesco Leone in persona. Il senatore era un personaggio di prim’ordine. Noto antifascista e fondatore del Partito Comunista, comandante antifranchista durante la guerra civile spagnola e dirigente di spicco della Resistenza. La prima sorpresa l’ebbe in quel momento. L’incarico che egli era stato riservato consisteva nel contattare i vecchi monarchici vercellesi ai quali, spacciandosi per un inviato della casa Reale ( i Savoia erano in esilio a Cascais , in Portogallo), doveva rivolgere l’invito alla mobilitazione contro quella legge-tagliola. Già in Parlamento, i rappresentanti del Partito Nazionale Monarchico avevano votato contro la legge e il suggello della casa Reale serviva a rinvigorire la critica. Fu così che , lasciato perdere il suo corredo da propagandista dovette infilarsi un completo grigio scuro non proprio della sua misura, visto che  gli andava un poco stretto di spalle, era corto di maniche e risultava lungo di gamba. Ma, come precisò con voce ferma Francesco Leone erano “particolari ai quali non si doveva prestare troppa attenzione”. Dopotutto, in quegli anni duri del dopoguerra, anche a un inviato dei Savoia sarebbero stati perdonati certi difettucci sartoriali. L’anello con il sigillo della Real Casa invece gli andava a pennello. Massiccio e lucente, pareva vero in tutto e per tutto. Merito di Gianni Fiorino, un artigiano orafo di Valenza che aveva fatto il partigiano in Valsesia con Cino Moscatelli. “Mi venne da ridere, guardandomi allo specchio”, confidò Faustino. Rise ancora di più quando, apprendendo che sua madre dimorava a Pratolungo, una frazione di Pettenasco, sfruttando quel suo doppio cognome, il Partito decise di affibbiargli anche un titolo nobiliare: Fausto Girella-Nobiletti, Conte di Pratolungo. Ah, se l’avesse saputo quel suo amico e compagno, sindacalista dei tessili della FIOT-CGIL. Lui sì che portava un nome e un cognome in grado di far scattare sull’attenti ogni monarchico: Umberto Re. Con il cognome a precederne il nome si sarebbe ottenuta la più alta carica dei Savoia.

Ma non era il caso di esagerare. Con la nuova identità, in un paio di settimane, Faustino girò in lungo e in largo il vercellese. Dal tè e pasticcini nei salotti di anziane dame ai cascinali più spersi, dove vivevano contadini, mezzadri e fittavoli rimasti fedeli alla Corona, il falso inviato di casa reale si diede da fare come un dannato per illustrare ai suoi interlocutori la volontà di Sua Maestà.“ Il Re Umberto II d’Italia, vede come il fumo negli occhi questo  disegno ordito dai democristiani e dai loro alleati, del quale questa ignobile legge rappresenta l’arma più subdola e pericolosa”, diceva a tutti, con piglio combattivo. In fondo, da quanto s’intuiva, il Re di Maggio non la pensava tanto diversamente. Bastava calcare la mano qua e  là per scaldare le passioni represse dei fedelissimi di casa Savoia. Tutto andò liscio, tra baciamano e saluti militareschi, finché non accadde il guaio. E che guaio! Durante il suo girovagare, capitò sull’aia di un cascinale dove aveva appuntamento con un anziano veterinario. Aveva da poco, come si usa dire, attaccato bottone  quando udì un canto che conosceva bene, anzi, benissimo: “Son la mondina, son la sfruttata /, son la proletaria che giammai tremò/ Mi hanno uccisa, incatenata/ carcere e violenza, nulla mi fermò. Coi nostri corpi sulle rotaie / noi abbiam fermato i nostri sfruttator / c’è molto fango sulle risaie/ ma non porta macchia il simbol del lavor.”. Si era imbattuto, colmo della sfortuna, in un gruppo di mondine. Alcune di loro, l’anno prima, avevano partecipato alle lotte sindacali per i contratti, il salario e l’occupazione nelle risaie a Lumellogno, nella bassa novarese. Lì avevano conosciuto proprio lui, il Faustino, nella veste di dirigente dei giovani comunisti. Una di loro, oltretutto, una morettina di un paese vicino a Reggio Emilia, l’aveva conosciuto molto ma molto bene e a fondo. Quando lo videro lì, vestito come un “sciùr”, parlare fitto con quel vecchio di cui tutti conoscevano le idee monarchiche, per di più tenendolo amichevolmente sottobraccio, ammutolirono. Lo sconcerto durò una manciata di secondi e , come  quando scoppia un temporale estivo, si scatenò il putiferio. Insultandolo in tutti i modi possibili ( “traditore”, “venduto”, “carogna”..) lo fecero correre a perdifiato fin quando riuscì a nascondersi nel fosso pieno d’acqua. A mollo, in compagnia delle rane, ci stette fino a notte tarda. Scampato il pericolo, nei giorni successivi , ormai bruciata la sua copertura e smessi i panni da uomo del Re, tornò  mestamente a casa, con una tosse carogna e un fastidioso raffreddore. La settimana successiva, il  sette giugno millenovecentocinquantatre, all’apertura dei seggi ,la vittoria del blocco centrista sembra scontata. I forchettoni, così ribattezzati da Giancarlo Pajetta, si apprestavano a spartirsi la torta elettorale. E invece, accadde il miracolo. Con grande sorpresa, lunedì otto, dalle urne le forze politiche della coalizione ottennero un quarantanove virgola ottantacinque per cento, arrestandosi ad un soffio dalla meta.

Così, non potendo usufruire del premio di maggioranza , la legge divenne inefficace e più tardi venne abrogata. Per circa  cinquantasettemila voti non scattò il temuto premio di maggioranza. Rispetto al quarantotto la Dc perse più di otto punti e tutte le liste apparentate arretrarono. Il Pci ottenne il ventidue e sei per cento, il Psi il dodici e sette. I monarchici, a loro volta, passarono dal due e otto al sei e nove per cento. Il leader dei socialdemocratici, Giuseppe Saragat, sconsolato, esclamò: “La colpa è del destino cinico e baro”. Faustino, in cuor suo, è sempre rimasto convinto di aver dato una bella mano per far lievitare quel cinismo del destino. E pazienza se il giornale della Curia vercellese ( chissà come l’avevano saputo..)  gli dedicò un corsivo al vetriolo, intitolato “I pifferi di montagna vennero per suonare e furono suonati”. Nonostante fossero passati tanti anni, nel ricordare la storia del suo bagno più famoso, non nascondeva il rammarico per l’incidente con le mondine. Con alcune di loro ebbe l’occasione di spiegarsi più avanti, ma aveva avuto la sensazione che, pur fidandosi più del partito che di lui, non compresero le ragioni strategiche che l’avevano costretto  a vestire, in quelle due settimane, i panni stretti del Conte di Pratolungo.

Marco Travaglini

FANTASTICANDO  Fiera della Creatività e della Fantasia

11 – 12 ottobre 2025

Polo Fieristico Riccardo Coppo – Casale Monferrato (AL)

Benvenuti alla Fiera FANTASTICANDO:

Un evento magico per grandi e piccini, dove fantasia e meraviglia prendono vita!

Tra le proposte il pubblico troverà:

IL MAGICO MONDO DI HARRY.

Nell’ambito dell’evento vi attende un mondo magico, ispirato anche all’universo di Harry Potter con ambientazioni suggestive e laboratori magici per tutti gli appassionati del celebre maghetto.

Impara a creare la tua bacchetta, cimentati nelle lezioni di pozioni e scopri i segreti magici nascosti delle botteghe di Diagon Alley con gli esperti professori del magico mondo di Harry, partecipa ad una vera e propria partita di Quidditch e divertiti con le esperienze dell’Escape Room “Fuga da Azkaban”.

Potrai comprare anche oggettistica a tema tra cui bacchette magiche, tuniche, antichi libri e tanto altro nelle botteghe magiche situate all’estremità di Diagon Alley e farti una foto ricordo nell’area del famoso binario 9 ¾..

La fiera Fantasticando non è dedicata solo ai bambini ma anche ad adulti appassionati del genere fantasy dove troveranno un evento ricco di emozioni, atmosfere incantate e tante sorprese da vivere in prima persona.

Non mancare alla Fiera FANTASTICANDO – il mondo magico ti aspetta!

L’evento è organizzato da D&N eventi S.R.L. in collaborazione con l’Associazione Creare col cuore, UMA, Chocolè, Eventi Doc, Dolce Party e con il patrocinio della Città di Casale Monferrato

Puoi acquistare i Biglietti online sul sito https://www.fierafantasticando.it/la-fiera/ oppure direttamente in Fiera

Orari di apertura:

sabato e domenica ore 10:00 / 22:00

Per informazioni: info@fantasticando.it

commerciale@deneventi ,it- cel. 3662829982

Gusto e territorio al Festival del riso

Vercelli diventerà da venerdì 12 a domenica 14 settembre 2025 il palcoscenico di Risò – Festival Internazionale del Riso, che trasformerà la città nella capitale del patrimonio risicolo italiano ed europeo.

La manifestazione ha come obiettivo principale la promozione della conoscenza e dell’apprezzamento del riso tra professionisti, opinion leader e consumatori.

Perchè Risò

“Risò sarà il primo Festival Internazionale del Riso e siamo onorati di ospitarlo come nazione leader della produzione in Europa – dichiara il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – È un settore dalle grandi potenzialità e insieme alle altre nazioni produttrici europee e agli operatori specializzati avremo modo di discutere del futuro del comparto, delle sfide da affrontare e delle opportunità da cogliere. Sarà però anche occasione per mostrare ai cittadini il riso per quello che è: un alimento sano, nutriente e che ha tanto a che vedere con la nostra cultura che in tutto il mondo ci invidiano”.

“Il riso piemontese è un gioiello gastronomico ricercato in tutto il mondo dai grandi chef – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Per questo Risò rappresenta un palcoscenico innovativo a 360° per la promozione del riso piemontese e del territorio di cui è espressione. Vercelli è a pieno titolo la capitale del riso, e come Regione siamo al lavoro per far conoscere sempre di più la qualità e l’eccellenza di questo prodotto che è buono, perché è il migliore del mondo, è sano perché è gestito nel rispetto dell’ambiente e della salute umana, ed è giusto perché nessuno viene sfruttato nella catena di produzione”.

“Per far crescere la filiera piemontese in un panorama chiamato ad affrontare temi complessi come i nuovi mercati, i cambiamenti climatici e l’uso delle risorse idriche serve una forte politica di promozione accompagnata da innovazione, ricerca e coordinamento fra Regioni. Risò è quindi anche un momento di confronto e riflessione sulle sfide che il comparto deve affrontare, e sulle strategie più efficaci per sostenerlo – aggiunge l’assessore all’Agricoltura e Cibo Paolo Bongioanni – Il riso piemontese è un ambasciatore del gusto apprezzato a livello internazionale e che non a caso raggiunge per il 60% i mercati esteri. È un tesoro del nostro patrimonio agroalimentare e della nostra cucina accanto ai vini, ai formaggi, all’ortofrutta, alle carni e a tutti i prodotti di qualità che ora potranno anche fregiarsi del marchio “Piemonte Is – Eccellenza Piemonte”.

Risò trova infatti pieno significato in un territorio la cui vocazione risicola è da sempre radicata e riconosciuta a livello nazionale ed europeo: il Piemonte, storicamente la principale regione risicola d’Italia, dispone di una superficie coltivata a riso di 114.000 ettari, 71.000 dei quali localizzati nella provincia di Vercelli.

Promosso da Provincia e Città di Vercelli ed Ente Nazionale Risi, Risò è organizzato in collaborazione con Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Ministero del Turismo, Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Università del Piemonte orientale, Cinecittà, Camera di commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte e l’Atl Terre dell’Alto Piemonte con il contributo delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Vercelli. A supportarlo sono l’Ecomuseo delle Terre d’Acqua con le sue cellule, i Borghi delle Vie d’Acqua, mentre a sostenerlo sono Mundi Riso in qualità di partner ufficiale, Atena luce gas e servizi, Associazione di irrigazione Ovest Sesia, Consorzio di Bonifica della Baraggia biellese e vercellese e Agricola Perazzo & Bresciani.

Il Villaggio del Riso

Fulcro della manifestazione il Village, area espositiva di 13.000 mq ad ingresso gratuito allestita in Piazza Antico Ospedale per celebrare dalle 10 alle 21 il riso italiano come simbolo identitario e ambasciatore dell’eccellenza agroalimentare nel mondo, con padiglioni dedicati all’aspetto istituzionale, commerciale e gastronomico.

Piantina del Villaggio

Nel Padiglione Produttori sarà possibile acquistare prodotti a base riso o derivati. Tra i numerosi stand presenti anche birrifici artigianali, pasticcerie, produttori di biscotti a base di riso esclusivamente senza glutine, farine, biscotti, snack, prodotti per l’igiene personale e per la pelle.

Due le mostre dedicate al chicco d’oro: “Riflessi di Riso”, un percorso espositivo immersivo e multisensoriale, accompagnerà i visitatori alla scoperta del mondo del riso nelle sue molteplici dimensioni, attraverso paesaggi riflessi nelle acque delle risaie e suggestioni visive, sonore e tattili; l’Area International, invece, attraverso numeri, racconti e immagini, illustrerà come il riso italiano, grazie alla sua eccellenza, varietà e sostenibilità, abbia saputo conquistare i mercati internazionali, attraversando culture e continenti.

L’Area Food, curata da Ascom Confcommercio Vercelli con Comtur Vercellese Servizi Srl e il coordinamento operativo dell’Albergo Ristorante “La Bettola” (Maio Group), proporrà un viaggio enogastronomico nel segno del riso. In collaborazione con una serie di esercizi Fipe del territorio verranno offerti risotti tradizionali, sushi creativo, arancini, pizze, dolci e gelati a base di riso, valorizzando la versatilità del prodotto. All’interno della Borsa Merci il Ristorante Gourmet, gestito da Maio Group, con un menù firmato dall’executive chef Luca Seveso per offrire un’esclusiva esperienza raffinata.

FederUnacoma, la federazione di Confindustria che rappresenta i costruttori di macchine, attrezzature e componentistica per l’agricoltura, esporrà una serie di macchinari agricoli per la risicoltura, come quelle per la manutenzione degli argini, livellatrici, aratri, seminatrici, robot per il diserbo meccanico, caricatori telescopici, con particolare attenzione alla sostenibilità. La Fondazione Marazzato presenterà invece alcuni trattori agricoli d’epoca e permetterà di sperimentare la realtà virtuale a bordo del Fiat 666N7 e di un Moto Guzzi Ercole in livrea Agipgas degli anni ’50.

Particolare attenzione sarà rivolta ai più piccoli, che nell’Area Fun potranno vivere un’esperienza educativa grazie alla pista di trattori giocattolo, realizzata in collaborazione con la Fondazione Marazzato, per avvicinarsi in modo ludico al mondo agricolo.

Non mancheranno la divulgazione e l’informazione, a partire dall’allestimento, sul sagrato della basilica di Sant’Andrea, di sette piccole risaie, ciascuna delle quali ospiterà una varietà classica del riso italiano (Roma, Carnaroli, Arborio, Baldo, Sant’Andrea, Vialone Nano e Ribe), e due microaree dedicate alla vegetazione spontanea tipica delle Terre d’Acqua, con una scenografica spettacolare che unisce storia, agricoltura e arte.

La Regione Piemonte racconterà le proprie eccellenze agroalimentari e il nuovo brand “Piemonte Is – Eccellenza Piemonte” venerdì 12 alle 12 con le bollicine dell’Alta Langa Docg, Vino dell’anno 2025, mentre le principali organizzazioni nazionali di rappresentanza del mondo agricolo e produttivo presso il Padiglione Filiera presenteranno una visione di insieme sul settore risicolo.

 

I convegni

In una serie di incontri al Salone Dugentesco, istituzioni, università, enti di ricerca, associazioni di categoria e imprese dialogheranno sulla sostenibilità, sugli effetti del cambiamento climatico, sull’innovazione tecnologica, sulla valorizzazione del riso come alimento funzionale, sull’economia circolare, sulla biodiversità, sul legame tra riso e salute e sull’internazionalizzazione del prodotto.

Proprio per riflettere sulle problematiche che esistono Ministero dell’Agricoltura ed Ente Nazionale Risi hanno organizzato per venerdì 12 alle ore 14 al Teatro Civico il convegno “The future of EU rice sector: a common strategy”, che vedrà la partecipazione dei massimi livelli istituzionali del settore agricolo dei Paesi europei produttori di riso per discutere delle varie questioni che preoccupano la filiera risicola e individuarne le soluzioni.

ll ruolo delle mondine

Le mondine diventano protagoniste di Risò con iniziative che intrecciano memoria, cultura e attualità.

Un convegno organizzato dal Comune di Vercelli con l’Università del Piemonte Orientale (UPO) approfondirà il tema della conquista delle otto ore, mentre il talk della Fondazione Circolo dei lettori, insieme al regista Enrico Verra, proporrà una riflessione sul film Riso amaro”.

La mostra fotografica “Le donne di Riso amaro”, allestita presso la Galleria dei Benefattori e realizzata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino con il sostegno di Cinecittà, renderà omaggio al capolavoro di Giuseppe De Santis con immagini storiche, foto di scena e ritratti di Silvana Mangano.

Al Cinema Italia, spazio a due proiezioni speciali: l’11 settembre alle ore 21 il documentario “Sorriso Amaro”, sostenuto da Regione Piemonte e Film Commission Torino Piemonte, e il 13 alle 21 il celebre film neorealista.

Alla scoperta della terra del riso

Per accompagnare i visitatori alla scoperta della terra del riso e delle sue profonde radici storiche, sono stati ideati sei tour guidati tematici, a cura di Somewhere Tour Operator, realtà di riferimento nel panorama del turismo culturale in Piemonte.

Non semplici escursioni, ma viaggi narrativi per raccontare il patrimonio del territorio: dalle risaie ai borghi storici, passando per le trasformazioni che hanno segnato la civiltà rurale.

RisòFF – il Fuori Festival

I ristoratori Fipe di Vercelli aderiscono con i Risò Days, proponendo menù tematici, mentre i musei cittadini prolungano gli orari di apertura. Invece le Risò Night vogliono animare il centro di Vercelli con performance dal vivo e intrattenimento.

Tra le altre iniziative mongolfiere, fattoria didattica e risaia ricostruita ad Asigliano, laboratori per bambini, mostre e visite alla grangia a Pobietto, spettacoli medievali e visite ai castelli a Rovasenda.

IKEA Torino invita tutti a un pranzo gratuito 

IKEA celebra la convivialità  e l’importanza dello stare bene insieme a tavola. Sabato 13 settembre prossimo invita tutti i torinesi alla lunga tavolata nel ristorante IKEA di Torino. Chi si presenterà in grembiule potrà pranzare svedese gratuitamente.

Condividere un pasto è molto più di un semplice nutrimento, si tratta di un gesto che unisce, crea legami e genera benessere. La convivialità,  intesa come il piacere di stare bene a tavola, rappresenta un legame profondamente radicato nella cultura italiana.
Cibo e  cucina, secondo una ricerca condotta da IKEA in collaborazione con DOXA, in Italia hanno un valore unico. L’84% degli italiani considera la casa il luogo privilegiato per la socialità e per oltre la metà l’atto del cucinare rappresenta un momento di profondo relax e condivisione. Il 66% della popolazione italiana sente il legame con il cibo più forte rispetto ad altri Paesi. L’82% associa la convivialità al tempo condiviso con amici e parenti, e il 40% al cucinare insieme. Un aspetto,  quest’ultimo, visto sulla base di modalità differenti a seconda delle varie parti d’Italia da Nord a Sud. Il 54% lo considera un momento di relax, a Napoli il 62% lo vive come un atto creativo. A Milano una persona su dieci lo percepisce come un impegno.
Con l’aumento del costo della vita, alcune abitudini sono mutate e il 40% dichiara di vivere le convivialità all’interno delle mura domestiche.
Per questo motivo IKEA ha deciso di celebrare l’importanza dello stare insieme a tavola organizzando un grande evento che coinvolgerà tutti i suoi store,  in Italia e nel mondo, sabato 13 settembre, quando le persone che visiteranno il negozio IKEA potranno fermarsi alla grande tavolata e chi si presenterà in grembiule mangerà gratis.

Mara Martellotta

L’elezione a Miss Italia in dirittura finale

Beatrice Bo, Alicya Ferrero e Beatrice Sartori: sono loro le tre piemontesi che il 15 settembre in diretta RAI parteciperanno alla finalissima di Miss Italia 2025, in cui si sfideranno quaranta ragazze provenienti da tutto il Paese. A vincere non sarà solo la bellezza, ma soprattutto il talento, il fascino e la preparazione.  Il 90% delle aspiranti Miss del terzo millennio, infatti, studia all’Università, pratica sport a livello agonistico o sfila già in passerella.
Torino la farà da padrone durante la serata anche grazie alla presenza di Alba Parietti  in giuria e al ritorno di Edelfa Chiara Masciotta che guiderà una delle due squadre con le quali sfileranno le Miss. Presenta la serata Nunzia De Girolamo.

Mara Martellotta

 

Si accendono i riflettori sulla moda a Torre Pellice

Il Comune di Torre Pellice, il 12 e 13 settembre prossimo, accende i riflettori sulla moda, diventando crocevia oltre che di moda anche ci cultura e sostenibilità grazie alla collaborazione con “Fuorimoda”, l’associazione culturale che presenta un doppio appuntamento dedicato alla moda con uno sguardo rivolto al dialogo interculturale e all’impegno sociale. Venerdì 12 settembre l’appuntamento è per le ore 21.30 presso la galleria Scroppo di via D’Azeglio 10, con una serata dedicata alla proiezione di un documentario prodotto da Fuorimoda che documenta un viaggio in Senegal, alla scoperta di tecniche artigianali locali e realtà virtuose nel campo della moda etica. L’appuntamento seguirà con un dibattito tra due giovani di origine senegalese, che offriranno al pubblico un’occasione di riflessione e confronto, raccontando il progetto e i suoi sviluppi. Durante l’evento si svolgerà un’asta solidale di capi realizzati in collaborazione con artigiani senegalesi.

La giornata di sabato 13 settembre si aprirà alle 10.30 nei giardinetti del quartiere di San Ciò, con letture dedicate ai più piccini, a cura della biblioteca civica comunale. Alle 18, in via Repubblica 1, nei locali del Comune di Torre Pellice, si concluderà la manifestazione con un evento serale dedicato all’associazione Fuorimoda, associata a EsseMME Studio, specializzata nell’utilizzo creativo dei capi d’abbigliamento. Il programma include la presentazione del progetto, una sfilata ei moda non convenzionale con capi rigenerati, la visita al nuovo spazio creativo messo a disposizione dal Comune e un aperitivo offerto dalla Pro Loco.

Ingresso agli eventi gratuito, non è richiesta la prenotazione.

Info: consultare pagina Instagram @essemme.studio

Mara Martellotta