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A Cavour è tempo di Tuttomele

E’ ormai alle porte l’edizione 2016 di “Tuttomele”, manifestazione autunnale di livello nazionale che da 37 anni richiama a Cavour, storico centro della Città Metropolitana di Torino centinaia di migliaia di visitatori. La Pro Cavour dal 5 al 13 novembre, dunque, organizza una vasta mostra mercato di frutticoltura, gastronomia ed artigianato. Sono allestiti stand e spettacoli e, nell’occasione, tutti i ristoranti propongono menù soltanto a base di mele. Inoltre i commercianti partecipano con i loro negozi botteghe al concorso “Mela in vetrina”. “Tuttomele”, quindi, offre una vastissima gamma id appuntamenti, che riportiamo di seguito, con un programma ricchissimo, giorno dopo giorno.

rocca cavour

Ed ecco la ricchissima offerta di mostre, spettacoli e proposte dell’evento, che è un richiamo non solo dal Torinese, ma dall’intero Piemonte ed oltre:

– MOSTRA DELLA PRODUZIONE FRUTTICOLA LOCALE – STAND dei COMUNI del CIFOP– I PAESI OSPITI: dal Trentino l’Associazione “Strada delle Mele e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole”, dalla Liguria Consorzio “Arcadia” di Albenga (SV), dalla Sardegna la Pro Loco di Uta (Cagliari), dalla Sicilia la Pro Loco di Ribera (Agrigento). – LA PAGODA DEL GUSTO: proposte gastronomiche, degustazioni, laboratori, Slow Food per le scuole, VisualFood. – AREA SPETTACOLI “Danzatori di Bram”. – Postazione delle tradizionali FRITTELLE di Tuttomele a cura della Procavour

EXPO-AGRI Piazza Solferino:

– NEL MONDO DELLA MELA: BIO-DIVERSITA’, SCIENZA E TECNICA DELLA FRUTTICOLTURA. – Percorso di potatura e innesto. – EXPO OUTDOOR: meccanizzazione agricola.

AREA FIERISTICA “Nanni Vignolo” (Via Goito / Via Goitre):

– STAND VENDITA MELE direttamente dai produttori Pinfruit. – Rassegna “CAVOUR MERCATO” 33° Ed. con stand commerciali a cura di ALFIERE Snc di Marene. – TEATRO TENDA: spettacoli, convegni e Tuttomele Self. – Postazione delle tradizionali FRITTELLE di Tuttomele a cura della Procavour

MOSTRE FOTOGRAFICHE:

– “OBIETTIVO AGRICOLTURA 2016 – “PAESAGGI AGRICOLI, AGRICOLTURA FONTE DI ALIMENTAZIONE; IL LAVORO NEI CAMPI E I SUOI FRUTTI” mostra fotografica a cura di Fata Assicurazioni Agenzia di Cavour (Tuttomele Piazza Sforzini). – Mostra fotografica a cura di Remo Costantini (Via Giolitti 60)

MELE

ABBAZIA di SANTA MARIA e Museo Caburrum(via Saluzzo):

– CONCERTI BREVI per i visitatori dell’Abbazia di Santa Maria – Mostra “Veli d’Occidente” dell’artista Paolo Medici – Percorsi di visita guidata e laboratori didattici – “C’è qualcosa di nuovo oggi in Abbazia, anzi di antico” – Gli affreschi ritrovati: presentazione e relazione sui lavori dei restauri e ultime scoperte (sabato 5 novembre ore 16.30)

Concorso “LA MELA IN VETRINA” a cura dell’Associazione Commercianti, Ambulanti ed Artigiani, tra gli esercizi commerciali di CAVOUR, per “Il miglior allestimento con le mele”.

“MelArte” i Fioristi ci fanno sognare con “Mele & Fiori” (portici p.zza Sforzini)

MOSTRE CURATE E ALLESTITE DAL COMITATO 15/18 di Cavour (Salone Comunale, P.zza Sforzini):

  • MOSTRA NAZIONALE ITINERANTE COMMEMORATIVA “LA GRANDE GUERRA – FEDE E VALORE” approntata dallo Stato Maggiore Esercito e coordinata dalla Prefettura di Torino
  • MOSTRA FOTOGRAFICA “IMMAGINI DELLA GRANDE GUERRA” realizzate dal Comando Militare Nord di Torino
  • MOSTRA DI CARTOLINE, LETTERE E CORRISPONDENZA della I° Guerra Mondiale di Paolo Scavarda
  • Esposizione di DIVISE, DOCUMENTI E CIMELI originali della Med. Oro e Argento al V. M. Ten. Col. Carlo Buffa di Perrero
  • ANNULLO FILATELICO SPECIALE a cura di Poste Italiane per il centenario della morte della Med. Oro e Argento al V. M. Ten. Col. Carlo Buffa di Perrero (P.zza Sforzini – sabato 5 e domenica 6 novembre dalle ore 11 alle ore 17).

MOSTRE DI PITTURA:

– Bruno Fusero “Armonie Segniche” (Flò Home Living Via Giolitti 131) – Mostra personale di Maria Magnano “Territorio, tradizioni, cultura” (Via Re Umberto 4 ang. Via dei Fossi) – “Acquerelli sottovoce” di Caterina Bruno (Chiesa SS. Nomi di Gesù e Maria – Via Giolitti 68) – Le AmicheadArte Franca Selvatico, Laura e Ornella Petri presentano la mostra dal tema “Tutto a …soqQUADRO”(Via Giolitti 52) – Mostra di pittura di Carla De Mattei (Via Giolitti 60) – “L’Arte del Recupero” di Colucci Felice e  “L’arte di fare il caffè” mostra caffettiere a cura di Castagno Elvio (Via Giolitti 117) – “L’Arte del Recupero” mobili, shabby, complementi d’arredo, collezione macchine e moto vintage di Colucci Felice (Via Giolitti 4) – “La nostra terra”  di Elia Bruno pittore paesaggista (Via Giolitti 71)

MOSTRE DI INTAGLIO E SCULTURE IN LEGNO (portico comunale P.zza Sforzini):

– “Gli Scultori della Val di Susa”  – domenica 6 e 13 novembre. – Gruppo Intaglio CAI GIAVENO (To) – Sabato 12 novembre.

MUSEO D’ARTE SACRA PARROCCHIALE presso la Chiesa di S. Croce in Via Giolitti, 73.

Mostra COLOMBOFILA a cura dell’Associazione Colombofila Ornitologica e Avicola Abbadiese (Sabato 5 orario 9-12/14-21 e Domenica 6 orario 9-12/14-18 presso il Polivalente – Via Vigone).

Massimo Iaretti

 

Pedalare insieme con Ride With Us

ride-biciPedalare è il modo semplice e silenzioso per  sottolineare l’importanza che riveste la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico per ogni comune cittadino. 

RIDE WITH US nasce nel 2014 dall’unione della sensibilità di Daniele Pernigotti verso il mutamento climatico e della passione per la bicicletta di Claudio Bonato. L’idea è far pedalare insieme un grande numero di persone per sottolineare l’importanza di un’azione rapida e radicale sul cambiamento climatico di origine antropica ragione per la quale sono stati organizzati appuntamenti serali lungo il percorso, partecipando a convegni, incontri, dibattiti con figure locali di riferimento in materia di cambiamento climatico.

Il primo anno, il 2014, si è pedalato da Venezia fino a Copenaghen per sottolineare il collegamento tra ‘cambiamento climatico e scienza’. L’arrivo nella capitale danese fu in occasione della presentazione del Rapporto di sintesi del 5AR dell’IPCC, il documento che rappresenta lo stato dell’arte della conoscenza scientifica sul cambiamento climatico.

Nel 2015 si è unito il gruppo Pedale Veneziano, storica associazione ciclistica lagunare che ha da poco compiuto i 100 anni di vita con il quale si è deciso di attraversare le Alpi in autunno avanzato per pedalare da Venezia a Parigi in occasione della COP21 (La ventunesima Conferenza mondiale sul clima), sottolineando il legame tra ‘cambiamento climatico e politica’.

Quest’anno, 2016, il gruppo è cresciuto ulteriormente con l’importante adesione della FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) di Mestre, sezione locale dell’associazione nazionale che si batte per promuovere l’uso della bicicletta nelle varie declinazioni. Il conto alla rovescia sul sito http://www.ridewithus.eu/torino  scandisce i pochi giorni che separano i ciclisti dalla partenza. L’idea di fondo è sottolineare illegame tra ‘cambiamento climatico e salute’.

Per questo motivo dopo l’arrivo a Torino, il 2 novembre alle 10.30, si svolgerà un incontro con Luca Mercalli all’Ospedale Regina Margherita di Torino.           Al termine della presentazione si parlerà anche della raccolta fondi di cui la manifestazione si fa promotrice per la ricerca in campo ematologico – pediatrico.

 

PERCHÉ PEDALARE FINO A TORINO

Dopo aver raggiunto Copenaghen nel 2014 e Parigi nel 2015, RWU torna a pedalare per mantenere alta l’attenzione sul tema del cambiamento climatico e in particolare sui negoziati dell’UNFCCC, che quest’anno si terranno a Marrakech, Marocco, dal 7 al 18 novembre (COP22 – La ventiduesima Conferenza mondiale sul clima).

L’anno scorso è stato raggiunto l’Accordo di Parigi. Adesso è necessario dare avvio a un’importante transizione verso un’economia a basso contenuto di carbonio, che non può permettersi alcuna sosta o incertezza. Una simile prospettiva deve necessariamente riservare un posto d’attenzione alla mobilità leggera e all’uso della bicicletta nelle aree urbane. L’urgenza di questo passaggio è evidente anche in termini disalute, visti i continui superamenti dei limiti delle polveri sottili nella pianura padana, area particolarmente delicata per le sue caratteristiche geomorfologiche. Si è deciso di attraversare l’intera pianura, fissando il punto di arrivo a Torino, Ospedale Regina Margherita, dove saranno incontrati medici e pazienti del reparto Oncologico Pediatrico.

 

IL PROGETTO

Pedalare è il modo semplice e silenzioso con cui sottolineare l’importanza che riveste la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico per ogni comune cittadino. Farlo insieme ad altre persone che condividono la finalità del progetto è il modo con cui si può rafforzare la richiesta per dei cambiamenti non più derogabili: la dimostrazione della volontà di molti cittadini di sposare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto fondamentale, soprattutto nelle aree urbane.

Questo però deve essere supportato da delle decise scelte pubbliche in termini d’infrastrutture.

 

I tre punti chiave del tour:

  • il collegamento tra Mestre/Marghera e Venezia, incredibile tassello finale di ciclovie a livello europeo e della viabilità cittadina;
  • gli argini del Po, a simboleggiare la necessità di attrezzare la maggior parte degli argini dei fiumi per la ciclabilità;
  • il nuovo progetto di ciclovia del Tanaro.

Preso atto dell’importante stanziamento di 35 milioni di euro per la mobilità leggera messi a disposizione nell’ultimo collegato ambientaleadesso è necessario garantire un loro utilizzo per opere utili e accorte e auspicare un effetto moltiplicatore di altre disponibilità finanziarie a livello locale. Come già nel 2014 e nel 2015, anche quest’anno il progetto vuole dare significato a ogni tappa, incontrando i rappresentanti delle diverse città che si occupano di cambiamento climatico, organizzando eventi finalizzati a presentare e discutere con i cittadini sia gli aspetti scientificidel cambiamento climatico e sia altri più legati alla quotidianità. La comunicazione dell’evento sarà impostata con il fine di facilitare – per quanto possibile – la libera partecipazione alla pedalata in bicicletta di tutti in modo che, attraverso una chiara indicazione del percorso e degliorari di avanzamento, ognuno possa decidere di essere parte del progetto anche solo per pochi km. L’idea di fondo è creare un fiume di ciclisti destinato a cambiare continuamente di dimensione, allargandosi e restringendosi nelle varie sezioni del tracciato.

 

IL VIAGGIO

La partenza avverrà simbolicamente venerdì pomeriggio 28 ottobre con il prologo Venezia-Marghera. Quella ufficiale del tour è invece prevista per la mattina di sabato 29 ottobre da Marghera.

 

IL RACCONTO

Il viaggio sarà raccontato quotidianamente dai protagonisti con testi e immagini nel blog dedicato all’evento (www.ridewithus.eu), che sarà affiancato dalla pagina Facebook di Ride With Us, rivolta ai simpatizzanti italiani.

 

LE REGOLE DEL TOUR

Il tour è aperto a tutti, ma la libera partecipazione presuppone la condivisione e il rispetto delle regole indispensabili per una buona riuscita del tour stesso:

  1. ‘Ride With Us for Climate Change’ promuove l’impegno sul cambiamento climatico, attraverso l’uso della bicicletta;
  1. RWU non è una gara ciclistica, né una gita della domenica. È una vivace pedalata da godere singolarmente e da vivere assieme;
  1. per partecipare a RWU 2016 è necessario un allenamento sufficiente a stare in sella 8 h e viaggiare ad una media di circa 20 km/h;
  1. il codice della strada non è un optional. Rispettarlo è un obbligo di tutti è un dovere verso la sicurezza dei compagni di viaggio di RWU;
  1. ognuno deve provvedere a viaggiare con i propri bagagli, in completa autonomia;
  1. è responsabilità di ognuno assicurare la partecipazione al viaggio con una bicicletta ben funzionante;
  1. per chi aderisce al tour entro il 31 luglio è previsto il servizio di prenotazione degli hotel da parte dell’organizzazione;
  1. l’organizzazione propone hotel decorosi, ma tendenzialmente economici. Chi ha esigenze diverse deve comunicarlo al momento dell’adesione e provvedere autonomamente;
  1. al fine di minimizzare il costo di partecipazione al tour è previsto il pernottamento in camere doppie o triple (eccezionalmente quadruple), in funzione della disponibilità;
  1. è prevista la sottoscrizione di un impegno a rispettare gli obblighi del codice della strada e una dichiarazione che solleva l’organizzazione da ogni responsabilità da eventuali danni causati a cose o persone nel corso della partecipazione a RWU 2016;
  1. il viaggio di ritorno deve essere organizzato in autonomia dai singoli partecipanti, in accordo alle diverse esigenze.

I cadetti della Marina per il Gran Ballo di Telethon alla Venaria

Sono quarantadue gli allievi ufficiali dell’Accademia navale di Livorno e altrettante debuttanti per “Vienna sul lago”, l’evento a favore della Fondazione Telethon che si tiene con il “Gran ballo della Venaria Reale” il 5 novembre alla Galleria Grande della reggia sabauda.

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Cadetti e ragazze si sono incontrati all’Accademia per le prove di ballo e c’era anche la prima ragazza statunitense, la 22enne Victoria Taylor. Si è così avuto il primo contatto con quelli che saranno i loro cavalieri nella manifestazione benefica, che , fa parte di un percorso culturale e formativo della Marina militare. La Marina da venti anni prende parte all’evento con i suoi allievi dando così la possibilità alle ragazze tra i 17 ed i 23 anni e agli allievi dell’Accademia di diventare “Ambasciatori Telethon nel mondo”.

I misteri, le leggende e gli intrighi: Halloween con il Fai

halloween-faiI misteri, le leggende e gli intrighi che si nascondono tra le antiche mura del Castello e Parco di Masino e del Castello della Manta, beni del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Caravino (TO) e a Manta in provincia di Cuneo, rivivono in occasione di Halloween e sono al centro di visite in notturna e percorsi animati “da brivido”, coinvolgenti ed emozionanti, tra fantasmi, oscuri personaggi e storie piene di suggestione e paura.

Da sabato 29 a lunedì 31 ottobre 2016, dalle ore 20 alle 22.30, il Castello e Parco di Masino si trasforma ne Il castello dello spavento e propone un percorso per grandi e bambini – SU PRENOTAZIONE, età consigliata da 6 anni in su – in cui gli attori della Compagnia Torino Teatro rievocano le vicende funeste della storia del maniero. Un “viaggio a ritroso nel tempo” fino a una notte di bufera di neve del 1599, quando il conte Guglielmo Valperga di Caluso impazzisce improvvisamente, cavandosi gli occhi con i coltelli, e gli avidi famigliari cercano di impossessarsi delle sue terre e ricchezze. Foschi personaggi compaiono come presenze dal passato: la sorella Leonora, donna impavida e assetata di potere; la moglie Margherita, rinchiusa a forza in un convento di clausura; il fratello di lei, Guido, che trama per uccidere il conte di Masino. Una vicenda ricca di complotti che offre l’occasione di avvicinarsi alla storia di un’importante casata nobiliare con la vivacità di una rappresentazione teatrale. La drammaturgia dei testi si basa sulla ricca documentazione conservata presso l’archivio del Castello di Masino, un patrimonio importantissimo legato alla storia del territorio. Al termine della visita, il Salone degli Stemmi, cuore della dimora, ospita una selezione di produttori locali che propongono in vendita le loro prelibatezze.

Al Castello della Manta gli “spaventosi” festeggiamenti iniziano sabato 29 ottobre, dalle ore 19 alle 23, con Notte al castello, una grande festa organizzata in collaborazione con la Delegazione FAI di Cuneo per vivere gli ambienti della fortezza in una sontuosa veste notturna, resa magica dalla luce soffusa delle candele, tra danza, teatro e musica. Un appuntamento per scoprire in modo insolito le sale affrescate e le stanze degli antichi e nobili abitanti: gli ospiti sono coinvolti in una visita con personaggi storici che narrano la vita del castello nel corso dei secoli. Il percorso è accompagnato dalla musica e dai “quadri viventi” appositamente creati dal coreografo Luigi Parola con i suoi ballerini, fra intensi “passi a due” e danze di gruppo che fanno sognare gli spettatori, portandoli a spasso nel tempo. Nelle cantine si possono gustare assaggi di prodotti locali d’eccellenza.

Domenica 30 ottobre, dalle ore 14.30 alle 17, il weekend “di paura” prosegue con Il castello stregato, un appuntamento per le famiglie, tra curiosi travestimenti e sorprese, presenze inquietanti e leggende mitiche, appassionanti racconti e storie di fantasmi, per scoprire i segreti della fortezza medievale che fu dimora di Valerano, capostipite della famiglia dei Saluzzo della Manta. Durante la visita nei saloni ricchi di fascino, grandi e bambini possono conoscere la storia del castello divertendosi, senza rinunciare a un pizzico di paura. Tra gli aneddoti e le curiosità, i piccoli hanno l’opportunità di immedesimarsi nella narrazione vestendo i panni di personaggi misteriosi e possono trascorrere un pomeriggio “stregato” partecipando al laboratorio con travestimenti e foto ricordo finale.

La sera di Halloween, lunedì 31 ottobre, dalle ore 19 alle 23, ancora il Castello della Manta sarà il “palcoscenico” di Ombre, misteri e tormenti, una serata a cura della Compagnia Torino Teatro in cui sarà possibile visitare l’antico maniero alla scoperta degli episodi più misteriosi del suo passato ascoltando le cupe storie di presenze fantastiche che aleggiano tra le stanze: una cuoca curiosa, attenta custode dei segreti del maniero e dei suoi abitanti, una monaca nostalgica, vittima sofferente di una storia d’amore, una triste contadina, i cui lamenti ancora si odono, e la famosa Dama Bianca che fa i dispetti a coloro che entrano nei suoi alloggi. Tra sussurri, rumori e bisbigli le stanze del Castello della Manta si animano di inquiete presenze per festeggiare la notte più spaventosa dell’anno. Al termine dei percorsi de Il castello stregato e Ombre, misteri e tormenti è possibile conoscere produttori di eccellenza della rete Paesi e Paesaggi – Bel Andrè, Bel Anar. Si possono degustare i prodotti dell’Azienda agricola biologica Roberta Capanna di Valgrana (CN) oppure le batiaie di Fiorenzo e Germana (Azienda agricola Dossetto) di Sanfront (CN). L’assaggio è incluso nel costo del biglietto.

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Castello e Parco di Masino, Caravino (TO):

Il castello dello spavento – SU PRENOTAZIONE

Giorni e orari: da sabato 29 a lunedì 31 ottobre 2016, dalle ore 20 alle 22.30

Ingressi: Intero: € 18; Ridotto (4-14 anni) e Iscritti FAI: € 13

Per informazioni e prenotazioni: Castello e Parco di Masino, Caravino (TO) tel. 0125.778100; faimasino@fondoambiente.it; www.castellodimasino.it

Castello della Manta, Manta (CN):

Notte al castello

Giorno e orario: sabato 29 ottobre 2016, dalle ore 19 alle 23. Visite accompagnate in gruppi (al massimo 30-35 persone), partenza ogni 30 minuti fino all’ultimo ingresso delle ore 22

Visita a contributo minimo: Intero: € 10; Ridotto (4-14 anni), Iscritti FAI e residenti € 8; gratuito per chi si iscrive al FAI in loco.

 

Il castello stregato e Ombre, misteri e tormenti

Giorni e orari: domenica 30 ottobre, dalle ore 14.30 alle 17; lunedì 31 ottobre, dalle ore 19 alle 23

Ingressi: Intero: € 10; Ridotto (4-14 anni), Iscritti FAI e residenti € 5; gratuito per chi si iscrive al FAI in loco

Per informazioni e prenotazioni: Castello della Manta, Manta (CN) tel. 0175/87822; faimanta@fondoambiente.it; www.visitfai.it/dimore/castellodellamanta

Per maggiori informazioni sul FAI consultare il sito www.fondoambiente.it

Il menù di Halloween? Spaventosamente originale

Una barbabietola ridotta in tartare alla mercé dei cannibali più affamati; una spaventosa palude di lenticchie, cozze e patate cotte a fuoco lento e un misterioso bosco di erbe piccanti che nasconde succulenti segreti… Sembra l’inizio di un racconto horror il gustoso menù di Halloween proposto da Fanceat, l’originale startup di food delivery che recapita a casa gli ingredienti per ricreare in pochi minuti nella propria cucina piatti da vero chef, ideati e preparati dai migliori ristoratori d’Italia. Pensando alla notte più terrificante dell’anno, la fantasia dello chef Christian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo (To) e l’inarrestabile creatività dei ragazzi di Fanceat hanno partorito un menù da paura. Si chiama “Altro che scherzetto”: 4 portate (Profondo Rosso, La Palude, Tra i cespugli e Mrs. Dolcezza) dal look tenebroso per garantire una serata originale, diversa, divertente e soprattutto gustosa!

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Il menù è ordinabile sul sito di Fanceat: fanceat.com/prodotto/halloween-altro-che-scherzetto/

 

Cos’è Fanceat?

L’idea che sta alla base della start-up più golosa del momento (creata da 4 giovanissimi amici piemontesi di 25 anni) è quella di far arrivare direttamente a casa un box che contiene tutto l’occorrente per cucinare la cena gourmet più incredibile di sempre. Fanceat è una scatola di ingredienti sopraffini, selezionati (e preparati) direttamente nelle cucine di ristoranti selezionati (anche stellati) e recapitata a casa per permettere a tutti, ma proprio a tutti, di servire una cena gourmet indimenticabile. Rapidità, nessuna possibilità di fallimento e zero sprechi. E la differenza principale dal classico “delivery” e da tutto quello che si può ordinare on line è che la cena… la preparate voi!

Mazzetti d’Altavilla alla conquista di Milano

LA CITTA’ DELLA MODA E DEL MODERNO LIFESTYLE, ACCOGLIE IL NUOVISSIMO GRAPPA STORE  


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A partire dal 3 novembre pregiate grappe, brandy, distillati d’uva e altri prodotti esclusivi in un intenso percorso da gustare attraverso tutti i sensi.

 

Milano, città della moda e capitale delle tendenze, si prepara ad accogliere un’assoluta novità nel mondo del beverage italiano: giovedì 3 novembre terrà, infatti, il suo battesimo, in via Marghera 14, nell’atmosfera cosmopolita meneghina, il primo “Grappa Store” Mazzetti d’Altavilla, destinato a confermare in via definitiva l’ingresso del Distillato Italiano di bandiera fra i simboli più glamour del moderno life-style.

Un punto di riferimento per gli appassionati ma soprattutto un nuovo modo di concepire la Grappa, dove il volto elegante ma anche fresco di una tipicità saldamente proiettata nel futuro accoglierà un pubblico internazionale, ormai pronto ad affacciarsi al volto aromatico e ricco di charme che la Grappa offre, superando i vecchi e ormai tramontati schemi.

Un progetto giovane, lanciato da giovani: non è un caso che il concept del Grappa Store sia nato dall’idea di tre sorelle distillatrici, poco più che ventenni che credono nella prospettiva modaiola della Grappa. “Insieme – commentano Chiara, Silvia ed Elisa Belvedere Mazzetti, il volto mazzetti3femminile e giovane di Mazzetti d’Altavilla – Distillatori dal 1846 – rappresentiamo la settima generazione, tutta al femminile, di una delle distillerie più antiche d’Italia, e in occasione dei 170 anni dell’azienda che ricorrono quest’anno riteniamo sia giunta l’ora di proporre la Grappa al pubblico sensibile alla raffinatezza e alla versatilità di questo distillato tutto da scoprire. Da qui nasce il Grappa Store, un luogo dove trovare una vasta selezione di grappe ma prima di tutto una location raffinata e di design dove poter compiere una vera esperienza, quasi meditativa, entrando in un mondo di aromi e profumi che farà dimenticare per un attimo la frenesia quotidiana.”

Nel nuovo Grappa Store di via Marghera è possibile vivere un intenso percorso di sentori singolari e profumi ineguagliabili che dalle dolci colline piemontesi, dove risiedono gli antichi alambicchi discontinui della storica sede di Altavilla Monferrato che ricevono ogni autunno le freschissime vinacce esclusivamente piemontesi, lavorate sapientemente dal Mastro Distillatore, arriva direttamente nel cuore della Milano più esigente. Un luogo in cui ritrovare un patrimonio di dedizione e saperi che si tramandano da 170 anni al quale si associa un costante cammino di innovazione capace di essere apprezzato anche da un pubblico giovane e moderno, grazie alla promozione di un uso innovativo della Grappa, fatto di abbinamenti originali in cucina e creazioni di drink versatili e originali.

mazzetti2La location raffinata e di design punta a sorprendere attraverso le sfumature del grigio e dell’antracite che incontrano le forme lineari e decise degli arredi in rovere, capaci di richiamare le pregiate botti in cui pazientemente soggiornano i nobili e profumati distillati, e la luminosità del vetro che rispecchia l’eleganza e la ricercatezza dei packaging, grazie all’uso degli incantevoli cristalli di Bohemia o delle bottiglie in sofisticato vetro soffiato, oltre che delle prestigiose cassette di legno che accolgono alcune delle più nobili referenze firmate Mazzetti d’Altavilla. “Ci vogliono 170 anni per diventare giovani” è il nuovo motto della Famiglia Mazzetti che da oggi conta una nuova Casa in via Marghera 14 a Milano, la quale si unisce agli altri due Store di Altavilla Monferrato (all’interno della storica distilleria) e Marcallo con Casone, portando a tre i luoghi dove potersi immergere nel fascino modaiolo di un distillato antichissimo.

www.mazzetti.it

Vino e paesaggio del Piemonte a Linea Verde

SARÀ TRASMESSA DOMENICA 30 OTTOBRE ALLE 12,20 SU RAI UNO. È STATA GIRATA IN COLLABORAZIONE CON IL CONSORZIO PIEMONTE LAND OF PERFECTION

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Una puntata di Linea Verde interamente dedicata al vino e al patrimonio di paesaggi vitivinicoli Unesco in Langhe-Roero e Monferrato valorizzati come patrimonio economico e di richiamo turistico per il Piemonte. La trasmissione, condotta da Daniela Ferolla e Patrizio Roversi, sarà trasmessa domenica 30 ottobre alle 12,20 su Rai Uno. È stata realizzata in collaborazione con il Consorzio Piemonte Land of Perfection, che raggruppa i principali Consorzi di tutela del vino piemontesi. Per una settimana, una troupe della Rai è stata impegnata nelle riprese tra vigne, cantine, città del Piemonte. Sono state toccate numerose zone: Langhe, Roero, Dogliani, Monferrato, Gavi, Acquese, fino al Nord Piemonte con i filari dell’Erbaluce e del Carema.  Le telecamere sono state a intervistare produttori, a filmare la vendemmia, a girare tra i filari in Segway (specie di monopattino a due ruote), a cercare i tartufi in notturna, a riprendere un brindisi di tutti i presidenti dei Consorzi del vino del Piemonte. Vino, ma anche formaggi con un focus sulla robiola di Roccaverano.   Set d’eccezione anche nelle cattedrali sotterranee, le cantine storiche di Canelli, da dove è partita la richiesta di candidatura all’Unesco del Piemonte. Interviste e riprese di paesaggi saranno intervallati da immagini e commenti in volo con la conduttrice ex miss Italia e il giornalista Sergio Miravalle protagonisti di un viaggio sulle terre del Piemonte in elicottero. Ha dato il supporto anche il Consorzio turistico Langhe Monferrato Roero. A fare da portavoce il presidente di Piemonte Land Giorgio Bosticco: “Le colline del Piemonte con la loro magia di vino e di storie legate al vino, di vigne, boschi e borghi medievali, continuano a richiamare turisti ed eno-appassionati – dice Giorgio Bosticco – Il vino dà un contributo fondamentale non solo all’economia piemontese – è di 965 milioni di euro il valore dell’export del vino piemontese – ma anche al turismo. Il dato dell’anno scorso segnala l’arrivo di oltre un milione e seicento mila persone nell’area Unesco tra Alessandria, Alba e Asti. La presenza di stranieri supera il 55 per cento. La puntata di Linea Verde è stata sollecitata in quest’ottica: per far conoscere queste terre, la loro cultura e la viticoltura a sempre più persone”.

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Chi è Piemonte Land of Perfection. Armonizza le strategie promozionali sui mercati nazionali e internazionali dei principali Consorzi del vino.  Ne fanno parte: Consorzio dell’Asti, Consorzio del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Consorzio della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato, Consorzio del Gavi, Consorzio del Brachetto d’Acqui, Consorzio del Roero, Consorzio Caluso Carema e Canavese, Consorzio della Freisa di Chieri e Collina Torinese, Consorzio dell’Alta Langa, Consorzio dei Colli Tortonesi e la Vignaioli Piemontesi. Tutti insieme rappresentano oltre il 90% della produzione vitivinicola del Piemonte.

Il Piemonte in numeri

19.000 mila aziende vitivinicole

42.825 ettari di vigneto (circa il 7% del vigneto Italia)

965 milioni di euro il valore dell’export di vino 

Il Piemonte esporta circa il 60% del vino in bottiglia. Il 70% viene assorbito dai Paesi UE, il restante 30% dai Paesi extra UE.

I magnifici 5000 vini di Eataly

Migliaia di etichette a scaffale, il Wine Bar Pane&Vino, la Birreria

il ristorante Stellato Casa Vicina e molto altro, in attesa di festeggiare il decimo compleanno

eataly4Il 27 gennaio 2007 il primo Eataly, a Torino Lingotto nell’ex opificio Carpano, apre al pubblico. Sono ormai passati quasi dieci anni ma la sede di Torino mantiene ancora oggi un ruolo centrale: è il cuore pulsante di tutta Eataly. Per festeggiare al massimo dello splendore i dieci anni di maturità, Eataly Lingotto propone alcune novità, rendendo così ancora più piacevole l’esperienza dei clienti e offrendo loro un servizio sempre più accurato. Dopo il reparto dei dolci e latticini, reso ancora più luminoso e arricchito con un ampio banco frigo per dare risalto alla selezione di yogurt e latte locali, e l’angolo dell’olio extravergine d’oliva, impreziosito dalla presenza di un esemplare di ulivo, è il turno della Cantina. Più di 2.000 mq sono dedicati al bere bene mangiando bene, seguendo i 3 pilastri di Eataly: comprare, mangiare e imparare.        

<<Bisogna avere il coraggio per cambiare e sono orgoglioso che Eataly Lingotto l’abbia avuto>>, afferma il patron Oscar Farinetti. <<Arrivati al traguardo dei 10 anni, è stato dato nuovo lustro alla mamma di tutti gli Eataly e questo tenendo fede ai valori che da sempre ci contraddistinguono: l’impegno ma anche la leggerezza e naturalmente l’armonia, il valore al quale Eataly Lingotto è dedicato>>.

eataly campanile

<<La nuova Cantina di Eataly Lingotto sarà da esempio per gli altri punti vendita>>, conferma Andrea Guerra, presidente esecutivo di Eataly. <<È un negozio nel negozio, che celebra le più grandi produzioni italiane raccontandone la ricchezza, la bontà e la bellezza. La varietà di proposte di alta qualità in un solo luogo è ciò che rende unica Eataly e anche la Cantina prosegue in questa direzione>>.

La nuova Cantina

Le oltre 5.000 etichette provenienti da più di 30 stati rappresentano al meglio la produzione nazionale e internazionale. Si va dallo Spazio Bollicine, dedicato ai migliori esponenti del Metodo Classico, i rinomati champagne ma anche gli eccellenti prosecchi e spumanti italiani, agli scaffali con 30.000 bottiglie di vini di 40 regioni del mondo, con una particolare attenzione alle grandi eccellenze piemontesi, Barolo e Barbaresco. La Zona Cult custodisce le bottiglie più preziose, tra le quali più di dieci annate storiche di Barolo del secolo scorso. Per gli amanti della birra non manca naturalmente un’ampia selezione delle produzioni italiane e internazionali di alta qualità: più di 11.000 bottiglie, di cui 6.000 eataly3artigianali italiane. Infine, la Cantina di Eataly propone anche oltre 500 etichette di spirits: dal torinese Vermouth alle grappe, rum, whisky e molto altro.

La Cantina non è però solamente degli alcolici ma è anche quella di Stagionatura dei salumi e dei formaggi: il Culatello di Zibello, il prosciutto di Parma, Il Castelmagno e le altre eccellenze norcine e casare, in vendita al banco e in degustazione presso i Ristorantini al piano superiore, sono conservate ed esposte in un angolo aperto al pubblico e ricco di fascino, dove immergersi negli odori e nei profumi tipici dei territori e dei luoghi in cui si affinano queste bontà tutte italiane. I clienti possono inoltre scegliere il formaggio o il salume che preferiscono, acquistarlo e far concludere la stagionatura nelle Cantine di Eataly: un’opportunità unica!

Pane&Vino: il nuovo Wine Bar di Eataly

L’offerta della Cantina di Eataly si amplia con una nuova proposta di ristorazione. Pane&Vino è il luogo ideale per degustare un ottimo calice di vino e, se lo si desidera, in accompagnamento un gustoso tagliere, un veloce antipasto o un piatto gourmet. Nel Wine Bar di Eataly Lingotto i clienti possono scegliere tra le più di 100 etichette presenti in Carta, 8 grandi vini al calice e, se preferiscono la bottiglia, tutta la Cantina sarà a loro disposizione. Per non rimanere a stomaco vuoto, Pane e Vino propone le Tapas del Mercato, stuzzicherie preparate con gli Alti Cibi in vendita nel Mercato di Eataly, gli Specialmente, una selezione dei migliori formaggi e salumi e i Vicini, i piatti stellati di Claudio e Anna del ristorante Casa Vicina.

La Birreria di Eataly

Dopo New York e Roma, arriva anche a Torino la Birreria di Eataly. Ogni giorno viene propostaeataly2 una selezione delle migliori produzioni brassicole italiane e internazionali:16 birre alla spina che ruotano ogni mese, 40 in bottiglia nella Carta dedicata e persino la possibilità di scegliere a scaffale l’etichetta preferita. In accompagnamento gli ottimi hamburger nel panino nelle versioni di carne – naturalmente de La Granda – pesce o verdure. E poi gli sfizi, croccanti crostini del pane appena sfornato dal forno a legna di Eataly e farciti con una selezione degli Alti Cibi, e naturalmente i fritti, perfetti con una fresca birra.

eataly-1La Famiglia Vicina: ristoratori dal 1902
Fiore all’occhiello della Cantina di Eataly è il ristorante Casa Vicina. Ristoratori da sempre, la famiglia Vicina guida il ristorante stellato di Eataly Lingotto, tenendo alti i valori che la contraddistinguono sin dal 1902: eccellente qualità delle materie prime, unione tra tradizione e territorio ma anche attenzione all’innovazione e alla soddisfazione del cliente. Claudio Vicina, quarta generazione in cucina, porta avanti il nome di famiglia con Anna e con la preziosa figura del fratello Stefano, responsabile di sala: un’unione premiata con una Stella Michelin, che brilla in tutti i loro piatti.Infine, la nuova Cantina di Eataly Lingotto sarà il palcoscenico di numerose attività didattiche per imparare qualcosa di più sul mondo del bere: cene con i produttori vitivinicoli, lezioni e incontri di degustazione. Il programma sarà presto disponibile su www.torino.eataly.it

(foto: il Torinese)

www.torino.eataly.it

La Cantina di Eataly Lingotto è aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 22.30.

Il venerdì e il sabato sera è eccezionalmente aperta fino alle ore 00.30.

 

Scegliere lo sport

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TORINO: ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA IN CITTA’

di Paolo Michieletto

Si arriva in una fase della vita in cui il tempo non basta mai, tra lavoro, figli, casa e occupazioni varie. Si hanno, altresì, momenti in cui il tempo per se stessi diventa vitale e necessario. Le due esigenze si rivelano sovente incompatibili, ma se il tempo personale prevarica sul piano delle esigenze, anche solo per liberare la mente e vivere in maniera adeguata il quotidiano esistere, ecco giungere quasi sempre la voglia di muoversi e fare qualcosa. Se per quel che riguarda la vita sociale le scelte sono infinite e non valutabili dall’esterno, nel caso in cui la scelta ricadesse nel campo sportivo ecco alcuni suggerimenti per la scelta di uno sport che possa lasciare soddisfatti e entusiasmare. Si può avere voglia di staccare dalle “mura dell’ufficio” e liberarsi nella natura: cosa c’è di meglio di recarsi nei boschi con una bella mountain bike o scendere i fiumi con i canotti facendo Rafting? Nel primo caso, se volete trarre soddisfazione dalla vostra gita sportiva, sarà bene occuparsi non solo della scelta del mezzo di locomozione ma anche del “motore”. La preparazione fisica sarebbe sicuramente importante ma non sempre si ha la possibilità di recarsi in palestra e allenare completamente il proprio fisico. Allora il primo suggerimento è partire da attività in pianura con pochi tratti sconnessi per poi SPORT1guadagnarsi “la gloria” su tratti più impegnativi. Partire dal più difficile è una scelta eroica ma non consigliabile; è il piacere della progressione che non si riesce ad apprezzare il risultato di una predilezione di questo genere. Nel secondo caso, scegliere di recarsi sulle irte pareti che costeggiano un fiume e inebriarsi successivamente delle sue spume a bordo di un agile gommone non è forse un’attività fisica tra le più estenuanti ma sicuramente emozionante e molto ricca di spunti rienergizzanti. In questo caso è bene lasciarsi consigliare dalle guide su percorsi e necessità tecniche e lasciare alla corrente il piacere di muoversi. Esiste poi tutta una serie di necessità che in maniera continuativa la vita di tutti giorni ci costringe sovente ad ignorare: la voglia di velocità, di correre con ogni mezzo o di provare il brivido del rischio. Questa, che riteniamo sia, o meglio, dovrebbe essere degna di attenzione più elevate della nostra, è una conseguenza della vita senza emozioni che il lavoro talvolta induce. Si ricercano quindi emozioni forti per compensare i sovraccarichi di tensione o le carenti sensazioni forti che l’avventura di solito genera. Si comincia quindi a svolgere “Free Climbing” (arrampicata libera a mani nude sulle rocce), ma è necessario e consigliabile partire con esperti tecnici non solo con l’amico bravo, non tanto perché si rischi “chissà cosa” (anche se il rischio c’è sempre), ma se non si impara bene dall’inizio i rudimenti tecnici, poi non ci si diverte. Si vola con il parapendio, con la ricerca dell’emozione del volo libero; in questo caso “il caso” non può esistere: la scelta di un maestro molto esperto è obbligata e necessaria. Sappiate solo che non è solo lasciarsi andare ma è un’attività molto impegnativa e probante dal punto di vista fisico, quindi andate “preparati” sia fisicamente che mentalmente. Si comincia ad andare in moto non più per sport fitnesslavoro ma per piacere e quindi ci si organizza per una gita fuori porta con amici novelli motocentauri per corse al limite verso colline e monti. Qui il consiglio è multiplo, anche se so esser vano: sulle strade non ci sono solo le moto, ma anche auto e persone a piedi; il piacere di chi corre in moto è di solito inversamente proporzionale rispetto a tutti gli altri frequentatori degli stessi luoghi. E’ un piacere effervescente ricco di adrenalina pura; correre velocemente sopra l’asfalto con il rombante destriero è però troppo pericoloso se svolto in mezzo agli altri. Noi non sbagliamo mai, sono gli altri che non capiscono: però un errore personale o di un altro sulla moto molte volte non perdona o ha conseguenze crudeli; correte in un circuito oppure imparate a correggere le traiettorie in poco tempo. Il tempo è sempre poco per non imbattersi in ostacoli. Un suggerimento anche ai centauri esperti: preparatevi in palestra lavorando molto sulla forza degli arti inferiori e dei muscoli delle braccia (soprattutto i tricipiti), e svolgete sedute di allenamento aerobico di medio alta intensità (cyclette a passo sostenuto, vogatore per più serie veloci sui 500 metri e corsa su tapis roulant o all’aria aperta per almeno 20-30 minuti almeno un paio di volte alla settimana). Troverete maggiore giovamento sia sulle “piegate” che sul ritorno dalle stesse. Inoltre, stancandovi meno perché allenati, sarete più lucidi nella scelta delle traiettorie e potrete resistere più a lungo sulla tenuta di posizioni   tecnicamente più valide. Un altro sport molto estivo è il tennis, che di solito si ama praticare quando i campi si liberano dai “palloni” e l’aria aperta concilia il piacere del sole con il muoversi con amici. Il tennis è però sport difficile che, se giocato male, diverte poco. Se non lo si pratica da diverso tempo si consiglia di non iniziare con una drammatica partita giocata con battute lentissime (dove la prima di solito è un siluro in tribuna e la seconda un pallonetto giocato corto…) e dove i passanti a filo rete colpiscono i cavi della corrente elettrica… . All’inizio lavorate molto palleggiando e lasciate la partita per le prossime volte. Otterrete due risultati: correrete di più e guadagnerete la forma più rapidamente e inoltre giocherete più palline e, non preoccupati di sbagliare perdendo il punto, proverete colpi tecnicamente più validi. La partita può essere la mortesport del gioco, se intendiamo con questo termine anche la parte ludica del muoversi in campo. Per poter giocare meglio, si suggerisce di provare a svolgere delle sedute di allenamento di corsa che prevedano un primo momento di corsa prolungata a ritmo costante (circa 20 minuti) e poi una serie di scatti brevi ma ad alta velocità di circa 30- 40 metri alternati con un recupero al passo di circa un minuto per una decina di volte, e terminare con altri 10 minuti di corsa costante. Questo tipo di allenamento, semplice ma efficace, predispone l’organismo da un punto di vista organico generale e le articolazioni e i muscoli alle sollecitazioni derivate dai repentini scatti che si presentano inevitabilmente sul campo di gioco. Si suggerisce anche, e con calda insistenza, di svolgere dopo ogni ora giocata, di svolgere degli esercizi di stretching e di mobilità articolare al fine di ripristinare l’equilibrio muscolare e fisiologico personale.

Infine nasce il mondo del calcetto, al quale dedicheremo tutto il prossimo articolo. Anticipiamo solo che il calcetto è uno degli sport più traumatici degli ultimi anni, composto da miriadi di micro e grandi traumi che derivano dalla sottovalutazione di alcune componenti che tale sport contiene insite nella pratica stessa. Sarà importante, e lo valuteremo insieme, verificare la preparazione fisica e le necessarie pratiche di riscaldamento prima di iniziare a giocare. Per concludere, possiamo dire che siamo sempre pronti a partire, come novelli Ulisse, verso mete che pensiamo possibili ancorché non pronti a vedere i rischi che tali imprese celano in maniera sottile. Il vero problema non è scegliere lo sport di moda o quello che ci dicono gli altri: il problema è viverlo per se stessi e non per dimostrare qualcosa agli altri. Un sistema per capirlo è probabilmente questo: quando praticate un’attività e siete disposti a farla senza necessariamente raccontarla ad altri, è probabile che lo facciate perché realmente vi piace e il piacere è insito nel praticarlo. Se lo fate per poterlo solo raccontare, probabilmente lo racconterete per convincere voi stessi.

 

Paolo Michieletto

 

 

 

Pralormo, visite al castello

Tutte le domeniche di novembre sarà possibile visitare il castello, con un percorso ulteriormente ampliato, ed ammirare le sfumature del foliage nel giardino dell’antica serra tra le quali spiccano i colori dell’ “albero delle lanterne” (Koelreuteria).

Conosciuto come “il castello dei tulipani”, per la magnifica fioritura che colora il suo parco in primavera, Pralormo è, soprattutto, un’affascinante dimora dove trascorrere una giornata a ritroso nel tempo, tra le dolci colline affacciate su Langhe e Roero, un territorio unico, famoso per l’enogastronomia, da poco inserito nel patrimonio Unesco.

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La visita guidata vi porterà nelle atmosfere del passato, nell’arco di tempo che va dalla prima metà del 1800 ai primi decenni del secolo scorso. A scandire il viaggio sono gli arredi e gli allestimenti dei diversi ambienti della dimora; nella cantina trovano spazio gli attrezzi destinati alle attività agricole e alla vinificazione. Al pianterreno, un vasto ambiente ad archi che divenne la centrale del riscaldamento a legna e carbone, potrete osservare i sistemi per scaldarsi, lavare e illuminare gli ambienti nelle ore notturne. C’è poi l’office, una sorta di sala di regìa di tutti gli eventi al castello: nei grandi armadi in legno e nei cassettoni sono conservati servizi di ceramica e porcellana, tovaglie, bicchieri, e vasi per i fiori. Accanto, la stanza dei domestici e la luminosa grande cucina, dove sono raccolte pentole in rame, mortai di pietra, forme per i dolci e un’infinità di strumenti utilizzati dai cuochi e dai pasticceri nella preparazione di piatti scenografici. L’ingresso nella sala da pranzo segna il passaggio nelle stanze d’onore. La sala ovale, dedicata alla tavola delle occasioni importanti, è in stile neoclassico; una scenografica doppia scala si affaccia sul teatro di verzura. Ma l’ambiente più spettacolare è il grande salone d’onore, al centro dell’edificio, che occupa, in altezza, tre interi piani: ammirerete l’elegante volta con lucernario, l’imponente lampadario e il pavimento a mosaici veneziani. Curiosa è la sala da bagno con maioliche colorate, una caldaia a legna col vano per scaldare gli accappatoi e una toeletta colma di oggetti e preziosi asciugamani cifrati. La camera del Ministro, o camera verde, affacciata sulla torre decorata in stile pompeiano, raccoglie oggetti e documenti dell’epoca e delle missioni di Carlo Beraudo di Pralormo, Ambasciatore a Vienna e a Parigi: bagagli, mappe, livree dei cocchieri, nonché la scrivania da viaggio e la corrispondenza. La visita si conclude nel salotto azzurro dove si radunavano le dame per dedicarsi al ricamo, alla musica e alla conversazione, in un ambiente intimo impreziosito da trompe l’oeil che ricoprono la volta e le pareti.TULIPANO66

Chi nelle prossime settimane vorrà godere dei colori autunnali che ammantano le colline di Langhe e Roero, approfittando di tappe golose, degustazioni di tartufi e di vini pregiati, potrà quindi rimanere in tema e fare tappa al castello per scoprire, con una visita guidata ricca di racconti e aneddoti, i segreti delle cucine e delle camere da pranzo, i menu e le ricette di un’antica dimora tuttora abitata e alla quale proprio la continuità familiare ha garantito la conservazione degli arredi e delle attrezzature per la vita quotidiana.

Inoltre, per rimanere a lungo immersi nell’atmosfera del castello, grazie a una recente ristrutturazione si può ora soggiornare nelle “Case della giardiniera”, cinque rural suites attigue al parco tematizzate sui mestieri delle persone che si occupavano del giardino, dell’orto, delle erbe officinali, dei boschi, dei cavalli e delle carrozze, indispensabili per la vita al Castello. Queste accoglienti suites arricchite da arredi, attrezzature e strumenti d’epoca provenienti dalle collezioni del Castello, offrono la possibilità di abitare per qualche giorno nella quiete di Pralormo, a pochi km da Torino e i suoi musei, e da Alba dove sino al 27 novembre è in corso la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco.

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Il castello è visitabile con orario 10-18 ogni domenica fino al 27 Novembre senza bisogno di prenotazione; per gruppi ogni giorno, su prenotazione. Le modalità si trovano sui siti: www.castellodipralormo.com e www.lecasedellagiardiniera.it

INFO E PRENOTAZIONI 011 884870 – 8140981 – info@castellodipralormo.com