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SPOONti: il ricettario dei ragazzi di EnAIP Settimo

Martedì 5 giugno, alle ore 17.30, presso la Biblioteca Archimede di Settimo Torinese verrà presentato Il ricettario “SPOONti“: il progetto nasce tra le mura del CSF EnAIP di Settimo da un’idea dell’insegnante Luigi ll Grande, che suggerisce di realizzare una serie di video ricette per raccontare in modo nuovo e coinvolgente le attività realizzate nel laboratorio di cucina. Protagonisti sono gli studenti del I e del II anno del corso di “Operatore alla ristorazione Preparazione pasti, che vengono ripresi da Francesco Signetto, operatore del Servizio Civile presso il centro, mentre preparano antipasti, primi, secondi e dolci guidati dallo chef Stefano Cravero. Ogni ricetta viene messa in un format predefinito e pubblicata sui social Facebook e Instagram.Visto il successo di like e condivisioni delle video ricette, il progetto cresce e, con il coinvolgimento dell’Ufficio Comunicazione di EnAIP Piemonte, si passa alla progettazione di un ricettario, che prende forma con la partecipazione di altri studenti della scuola, sotto la guida delle docenti Daniela Alberti, Elisabetta Bottazzi e Tiziana Zanini. Si scelgono così 20 ricette, che vengono riscritte dagli allievi del I anno del corso Prelavorativo e illustrate a mano libera dai ragazzi dei corsi Prelavorativi e FAL (Formazione al Lavoro).Il risultato è un prodotto originale e curato, frutto della creatività e della professionalità di tutte le persone coinvolte. Un successo personale, professionale e pubblico per tutti gli attori coinvolti.In occasione della presentazione del ricettario le tavole disegnate dai ragazzi dei corsi prelavorativi diventano veri e propri quadri di una mostra, che sarà visitabile da martedì 5 a domenica 10 giugno 2018 negli orari di apertura della biblioteca: lunedì/venerdì 9.00-19.30; sabato 9.00-19.00; domenica 15.30-19.00.

 

San Salvario ha un cuore verde

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Una festa per tutti nel cuore di Torino

 

A una settimana esatta da Flor, domenica 3 giugno torna San Salvario ha un cuore verde, giunto alla sua settima edizione. La manifestazione, ideata dall’Associazione Donne per la difesa della società civile, dal 2017 è organizzata in collaborazione con la Nuova Società Orticola del Piemonte.


Nata con l’obiettivo di creare socialità tra le diverse anime di uno dei quartieri simbolo di Torino e di guidare i cittadini verso nuove forme di sostenibilità, San Salvario ha un cuore verde trasformerà l’intero Corso Marconi in un rigoglioso giardino, per offrire ai cittadini l’occasione di riappropriarsi di uno spazio verde nel cuore di Torino, dalla chiesa di San Salvario fino al magnifico Castello del Valentino. Una selezione di florovivaisti metterà in mostra il meglio delle proprie eccellenze floreali, mentre gli stand degli artigiani proporranno le loro creazioni dedicate al giardinaggio e al mondo del verde. Grande spazio sarà poi concesso alle tante associazioni che animano e vivono quotidianamente il quartiere nei diversi ambiti accomunate dal tema della sostenibilità sia sociale che ambientale e che godranno di un importante momento di incontro e confronto con i propri vicini di casa, in un clima cordiale e informale. In questa edizione San Salvario ha un Cuore Verde sarà inoltre collegata a San Salvario Emporium (Piazza Madama Cristina dalle 11 alle 20), il mercato dedicato all’artigianato e al design. A unire le due manifestazioni sarà l’iniziativa Via Madama Cristina Stadium, un programma di attività ludico sportive che animerà il tratto di via Madama Cristina compreso tra Piazza Madama Cristina e Corso Marconi (per l’occasione pedonalizzato). Per maggiori info: www.sansalvarioemporium.com

 

 

Accanto alle mostra florovivaistica saranno organizzate iniziative ed eventi off che coinvolgeranno tutti i torinesi. Tra questi l’ormai consueto e attesissimo concorso Balconi Fioriti Torino, a cura dell’Associazione Sguardo nel Verde di Edoardo Santoro: una vera e propria gara all’insegna del balcone più verde e lussureggiante. Non mancheranno poi, tra le vie del quartiere, momenti musicali come l’esibizione itinerante della street band “Banda Caoda Jazz School” e quella dei Boogie Wandererspillole di laboratorio teatrale con “L’insostenibile leggerezza della città” a cura di Alma –teatro, “Un matrimonio” a cura di Pentesilea e Municipale teatro e “La gioia di scrivere” per over 60 a cura di Massimo Rini.  Spazio anche a reading letterari con la Cooperativa Letteraria e FuoriAsse e a laboratori creativi di pittura per i più piccoli e le loro famiglie con gli “Agricolori” a cura di Armando Borelli. Grande protagonista della manifestazione sarà il Vietnam che, oltre ad aprire le porte del proprio Consolato, proporrà parate danzanti, eventi musicali e momenti dedicati al caffè e ai profumi di questo straordinario Paese. Per maggiori informazioni sul programma – facebook: sansalvariohauncuoreverde

Il Gran Ballo del RisorgimenTO

Domenica 3 Giugno 2018 dalle ore 15 il Museo Nazionale del Risorgimento ospiterà il Gran Ballo del RisorgimenTO, un evento organizzato dalla Società di Danza Torinese che presenterà l’arte e la danza dell’Ottocento

Cento danzatori, provenienti da alcuni dei 40 Circoli italiani della Federazione Società di Danza, daranno vita a Valzer, Contraddanze e Quadriglie su figurazioni dei maestri di danza dell’800, frutto di una ricerca e sviluppo artistico del Maestro Fabio Móllica dal 1993.  Si inizierà alle ore 14.30 con la promenade in abito nelle piazze auliche di Torino. A seguire, dalle ore 15.00 il Gran Ballo nei saloni ottocenteschi del Museo sulle più belle composizioni di Strauss e Verdi.
Programma delle Danze:
Valzer Spagnolo, Marcia Kossuth, Quadriglia Duca d’Aosta (I,III,V), Valzer La Gazza Ladra, Pas de trois, Elena Waltz, Quadriglia I Lancieri (dimezzata), Cotillon, Contraddanza La Favorita, Valzer Heimats Kinder, Quadriglia Sofia (I,III,V) Valzer dei Fiori, Galop

Potranno assistere al Gran Ballo tutti i visitatori del Museo muniti di regolare biglietto di ingresso (sono previste le consuete tariffe e riduzioni – gratuito per i possessori delle tessere Abbonamento Musei e altre card).  Ulteriori info sul sito www.societadidanzatorinese.it

Weekend veg a Belgioioso

Dopo le mostre dedicate al Vintage, a Officinalia e al Festival della Tenera Età, il Castello di Belgioioso, a pochi chilometri da Pavia, ospita la prima edizione di “Belgioioso Veg” sabato 2 e domenica 3 giugno, dalle 10 alle 20, insieme alla 15° edizione di Armonia, Festival di proposte per il benessere olistico, Yoga, Shiatsu, Watsu, Reiki, Reflessologia Facciale, Tuina e altre discipline. Lo splendido Castello di Belgioioso con il suo ampio parco non è solo un luogo di incontro e storia, ma anche fucina di fiere innovative su temi e nicchie non convenzionali, capaci di riscuotere un buon successo di pubblico.. I due eventi si svolgono in contemporanea con lo scopo di suggerire dei percorsi, privilegiando alcune scelte nel nostro modo di nutrirci e per il nostro benessere che gradualmente porterà ad un naturale miglioramento della qualità della nostra vita. Il desiderio degli organizzatori è quello di aprire un dialogo tra il mondo del benessere e il mondo vegetariano-vegano e di trasmettere il messaggio a chi non ne ha ancora consapevolezza. Un weekend intenso durante il quale saranno presentate attività di vario genere come conferenze, seminari, sessioni pratiche, mini corsi, il cui fine ultimo è quello di sensibilizzare il pubblico su ciò che è possibile fare per migliorare la qualità della propria vita. Lobiettivo di Armonia è di insegnare un percorso personale per trovare un equilibrio psicofisico interiore attraverso la conoscenza e lapprofondimento delle arti per òa salute, tra cui Shiatsu, Reiki, Orthobionomy, Kinesiologia, Floripratica di Bach, Ayurveda, Pranic-Healing, Reflessologia Facciale, Metodo Buteyko, Iridologia, Reflessologia del piede, Biotransenergetica, Thai, Aura Soma eWatsu. Una piscina con acqua calda è il marchio di fabbrica di Armonia e come ogni anno si troveranno studenti in formazione, operatori professionisti e insegnanti a disposizione del pubblico per sperimentare le sensazioni e le emozioni che una sessione di Watsu è in grado di far vivere a chi lo desidera. Nel parco sono in programma diverse attività gratuite partendo dallo Yoga e molto altro ancora. Negli stand sono in programma varie attività aperte a tutti.

Rispettiamo le distanze!

Uno dei tipi di comunicazione, oltre a quelli già descritti negli articoli precedenti, è la prossemica, studiata dall’antropologo Edward T. Hall nel 1963, che studia i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale sia non verbale.

Avete mai fatto caso che quando scegliamo un posto a sedere, ad esempio in autobus, tendiamo a preferire quello libero più lontano dalle altre persone? O se mentre camminiamo qualcuno che non conosciamo ci chiede un’ informazione, avvicinandosi troppo e magari cercando un contatto, la nostra reazione è quella di allontanarci e di essere indispettiti da quel tipo di approccio? Non si tratta di maleducazione o di essere asociali, semplicemente viene espressa quella che si chiama “bolla prossemica”, ovvero la distanza interposta tra due individui, che funziona esattamente nello stesso modo anche tra cani e tra cani e umani. Se invece sullo stesso autobus o per strada troviamo persone che conosciamo ma con cui non siamo particolarmente in confidenza, magari gli rivolgiamo un saluto o diamo l’informazione ma in maniera piuttosto distaccata; se invece l’altro individuo è un amico, ci sediamo di fianco e ci avviciniamo, magari scambiandoci anche un gran saluto; in ultimo, se si tratta del partner o di un membro della famiglia o una persona a cui vogliamo particolarmente bene, le nostre distanze saranno ancor più ridotte, in quanto il grado di confidenza è maggiore. Succede esattamente così anche per i nostri amici a 4 zampe.

 

Nel dettaglio, dalla più esterna alla più interna, troviamo:

 

  • la bolla della zona “pubblica” dove si raccolgono informazioni sull’altro individuo con il contatto visivo, senza che ci sia alcuna interazione diretta (oltre i 3 metri);
  • la bolla della zona “sociale” al cui interno il cane accetta di relazionarsi avvicinandosi e entrando in comunicazione con gli altri attraverso l’annusarsi, senza che avvenga però alcun contatto fisico (da 1 a 3 metri);
  • la bolla della zona “personale” riservata a soggetti amici e che corrisponde alla distanza mantenuta durante il gioco dove c’è interazione con un occhio di attenzione alle reazioni e ai segnali emessi dall’altro (da 50 cm a 1 metro);
  • la bolla della zona “intima” riservata a chi si è guadagnato la fiducia da parte del cane, ove avviene il contatto vero e proprio (da 0 a 50 cm di distanza).

Se incontriamo un cane per strada e vogliamo accarezzarlo magari mettendogli anche la nostra mano sulla testa, siamo consapevoli che stiamo invadendo quella che è la sua zona intima e noi per lui siamo dei perfetti sconosciuti. Se il cane mostrasse segni di insofferenza, ringhiasse e arrivasse addirittura a mordere (cosa che purtroppo accade), è perché non avendo vie di fuga ed essendo molto probabilmente al guinzaglio, non ha altro modo per far capire che non stiamo rispettando i suoi spazi. E ha tutte le ragioni per farlo. Quando mangiate, riposate o siete impegnati a fare qualcosa, se qualcuno continuasse a disturbarvi o invadesse il vostro spazio, sareste così tolleranti? Questo è quello, che, purtroppo, succede anche tra cani e bambini, per questo è fondamentale non lasciarli mai soli ma sorvegliare sempre e soprattutto spiegare ai nostri piccoli il rispetto dello spazio del cane. Pertanto, è errata la convinzione di pretendere che per forza, quindi, il cane debba interagire con noi anche se non ne ha voglia o sta facendo altro.

Ogni cane ha la sua percezione delle distanze, ciò dipende dal livello di socializzazione, dalle esperienze vissute e dall’ampiezza degli spazi: un cane timoroso potrebbe trovarsi a disagio e sentirsi minacciato già da molto lontano, viceversa un cane sicuro di sé ha delle bolle prossemiche inferiori. Per quanto riguarda il fattore spazio, più questo è ampio, maggiore sarà la possibilità di fuga, il che determinerà in linea di massima, la propensione del cane a una relazione. La mancanza di una via di fuga e la costrizione a una distanza ravvicinata data dal guinzaglio, ad esempio l’area cani piccola o la passeggiata sul marciapiede, è il motivo per cui molti cani cambiano completamente atteggiamento: la possibilità di fuga, infatti, diventa nulla e in caso di disagio il cane, frustrato dall’impossibilità di spostarsi, avrà un comportamento per noi errato, ma che per lui è l’unico possibile per poter allontanare ciò che per lui è un pericolo, provando a scacciarlo – è proprio il caso di dirlo – con i denti. Osservando e imparando a conoscere il nostro cane, capiremo quali sono le distanze alle quali reagisce a determinati stimoli: se sapete che patisce gli incontri molto ravvicinati e siete, ad esempio, in passeggiata, quando vedete un altro binomio sulla vostra traiettoria possibilmente cambiate strada in modo più naturale possibile e prima che il vostro cane se ne accorga, in modo da non insediare in lui un comportamento viziato per quel tipo di situazione, evitando così inutile stress al cane. Tenete però conto dell’indicazione che il cane sta dando ovvero, che in quel tipo di situazione, ha delle difficoltà: prendete in considerazione di lavorare per aiutare il cane a gestire in maniera più serena alcune situazioni (con cani, persone, oggetti): la passeggiata, che è anche il riflesso della relazione tra noi e il nostro cane, dovrebbe sempre essere un momento bello e di condivisione e non di stress. Le classi di comunicazione, fatte in modo oculato, e le aree cani, sono una gran scuola per imparare a leggere le distanze: fateci caso! 

 

Alla prossima!

Francesca Mezzapesa

Educatrice cinofila 3° livello FISC – Istruttrice Rally Obedience

 

 

Viaggio nel tempo. Dove? Nell’area megalitica di Aosta

Complici il caldo e le belle giornate di sole (almeno si spera), il prossimo sabato 2 giugno potrebbe decisamente rappresentare una giornata all’insegna del relax e delle gite fuori porta

Per gli amanti degli itinerari culturali, un invito arriva dalla magica Vallée. Eccolo. Partire alla volta di Aosta, così da godere delle sue bellezze e vivere un viaggio meraviglioso nel tempo, in un luogo ricco di storia e che consente di tornare indietro di 6000 anni: l’Area Megalitica di Aosta. Parliamo di una pagina della nostra storia riemersa dopo anni di scavi, dove sono presenti i solchi d’aratro più antichi d’Europa: segreti antichissimi, di un’epoca, quella preistorica, ammantata di “magia” e mistero, capace di farci vivere e rivivere situazioni altamente suggestive come fossimo su un set cinematografico. A differenza dei film, però, i visitatori avranno modo di osservare sulla scena reperti veri, valorizzati da allestimenti curati con estremo rigore storico-scientifico e con l’ausilio delle più moderne tecnologie come touch screen, fasci laser, didascalie parlanti e grafica ricostruttiva, così da vivere un’esperienza sensoriale e cognitiva dal forte impatto emotivo e dall’altissimo valore culturale.Ancora fuori dagli itinerari turistici di massa, l’area Megalitica è un sito di eccezionale importanza scientifica internazionale, che ha rivoluzionato le conoscenze della preistoria europea. Si estende su una superficie di quasi un ettaro (9821 mq), di cui 1200 di spazio espositivo, nel quale si alternano testimonianze archeologiche dal Neolitico all’Età del Bronzo, passando per l’Età del Ferro e quella del Rame. Il sito archeologico è un luogo in cui storia, mito e leggende si mescolano dando vita a incredibili suggestioni.


Si può avvertire la presenza del nobile guerriero vissuto 4500 anni fa a cui probabilmente è dedicato il grande dolmen, il monumento funerario che svetta al centro degli scavi, eretto su una piattaforma triangolare di pietre che ricordano la figura del pugnale o della freccia, o ancora quella di una nave funeraria. Ma si possono anche ammirare 46 stele antropomorfe raffiguranti divinità, eroi e capi guerrieri rimasti per millenni a guardia di un mondo inghiottito dal tempo. Enigmatici e misteriosi, portano il peso di 4500 anni e un’incredibile forza e freschezza che li fa sembrare vivi nonostante siano letteralmente “persone di pietra”.

Luogo perfetto per una gita fuori porta, oltre all’Area Megalitica, ad Aosta si possono visitare altri luoghi evocativi, ricchi del fascino di un’antichità che si presenta ai nostri occhi in un crescendo di emozioni: dal Criptoportico forense  il monumento romano che circondava larea sacra del foro di Augusta Praetoria (l’antico nome di Aosta) – allArco di Augusto, dal teatro Romano al MAR Museo Archeologico Regionale, fino alla splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta.

g. m.

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Nelle foto
– Area megalitica di Aosta
– Criptoportico forense
– Arco di Augusto

 

Il gelato, dolce tradizione torinese

Anche se la primavera tarda ad arrivare e le temperature sono al momento decisamente autunnali la stagione del gelato è ufficialmente iniziata. Le gelaterie praticamente deserte in inverno, se non per qualche amatore o cultore appassionato, si sono rianimate ed è facile trovare la coda per acquistare un cono o una coppetta.

Questo dolce alimento risultato di una miscela di ingredienti ben amalgamati, soffice, freddo al punto giusto, fonte di sollievo durante le stagione calda ma soprattutto origine di gusto e appagamento del palato, è il simbolo del risveglio, della fine delle giornate brevi e buie e dell’avvio della bella stagione che promette sole, vacanze e nuova energia.

Torino ha un legame forte con il gelato e rappresenta una parte importante della tradizione e della storia di quello artigianale italiano, nel 1884 ha visto infatti l’apertura della Gelateria Pepino, tuttora in attività e gettonatissima, a cui si deve il brevetto nel 1939 del primo gelato ricoperto su stecco.

Ecco una selezione di gelaterie da visitare, saporite proposte per un ottimo gelato all’ombra della Mole:

 

Siculo Via San Quintino 31 colorata e accogliente, personale gentilissimo, gelato, granite, dolci, anche glutin free. La brioche assolutamente da provare.

 

Gatsby’s Via Marcello Soleri 2 (angolo via Lagrange) un bel bar centrale, un gelato di qualità, vellutato e morbido.

 

Tamborini Via Garibaldi 31 la tradizione della pasticceria a Torino, un gelato al cioccolato buonissimo servito nella coppa in acciaio di una volta seduti in una delle strade più famose di Torino.

 

Niva’ gusti legati alla stagionalità delle materie prime in un ambiente essenziale ed elegante – Via Lagrange 29, Corso Alcide De Gasperi 8 e Piazza Vittorio Veneto 8.

 

Più di un gelato Galleria Subalpina 32 croccante alla gianduia, stracciatella al caffè, fior di menta. Mai coloranti né conservanti, attenzione per l’ambiente, amore per il territorio.

 

Maria La Barbera

 

 

 

La cultura profuma di formaggio

BOCUSE D’OR EUROPE OFF 2018


Un calendario ricco di percorsi espositivi, dialoghi, incontri, spettacoli, laboratori, attività e degustazioni di ogni tipo. Il formaggio protagonista di appuntamenti speciali

 

 

Non poteva che essere il castelmagno, formaggio piemontese dal gusto ben definito, uno degli ingredienti del concorso di alta cucina Bocuse d’Or Europe, per la prima volta in Italia, a Torino, l’11 e 12 giugno. E al formaggio sono dedicati alcuni appuntamenti del Bocuse d’Or Europe OFF 2018, il calendario di eventi culturali rivolti al grande pubblico in programma a Torino dall’al 16 giugno, con anticipazioni nelle settimane precedenti, collegato al prestigioso concorso di alta cucina Bocuse d’Or Europe, per la prima volta in Italia.

 

Tra gli oltre cento eventi in calendario gli appassionati di gastronomia e di cultura del cibo possono seguire un ideale percoso dedicato al formaggio, che inizia lunedì 28 maggio al Circolo dei lettori di Torino, dove, alle 18, i giornalisti Clara e Gigi Padovani chiudono il ciclo di incontri dedicati ai tre prodotti protagonisti della finale europea del Bocuse d’Or con “Sua Maestà il Castelmagno: il formaggio”. La storia narra che sui monti della Val Grana esiste da secoli un cacio che in occitano è chiamato lou Chastelmanh: prese questo nome perché un giorno, secondo la leggenda, fu portato ad Acquisgrana al sovrano del Sacro Romano Impero, Carlo Magno. Mucche d’alpeggio per un ottimo latte e qualche piccola aggiunta di latte ovino e caprino contribuiscono a produrre un formaggio regale protetto dalla Dop e per una più piccola produzione solo d’alpeggio dal Presìdio Slow Food. All’incontro partecipano: Evanzio Fiandino, presidente Assopiemonte Dop e Igp, Piero Sardo presidente della Fondazione Slow Food per la biodiversità Onlus, Marcello Trentini chef del Ristorante Magorabin di Torino con una stella Michelin. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

 

Martedì 29 alle 19,00 Edit con Accademia Bocuse d’Or Italia organizzano, presso le Edit Kitchen, il Workshop sui formaggi. Una serata per una degustazione speciale che aiuterà i partecipanti ad approfondire la conoscenza dei formaggi tipici a pasta bianca e a pasta blu del territorio in abbinamento alle birre Edit e una selezione di vini che ne valorizzano il sapore. Guidano l’appuntamento l’affinatore Eros Butatti della Casera di Verbania e  il mastro birraio Marco Cerino. Ingresso € 30. Prenotazione obbligatoria sul sito.

 

Sabato 9 giugno alle 18,30 a Palazzo Birago di Borgaro l’ONAF Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio conduce gli appassionati di storia della gastronomia in un viaggio tra i documenti degli Archivi Storici facendo emergere notizie e curiosità del Regno Sabaudo, con particolare riferimento al formaggio, al suo uso e alle tipologie più di use al tempo. L’incontro si conclude con una degustazione guidata. Ingresso libero. Prenotazione obbligatoria torino@onaf.it

 

Come rilegare un libro

Si svolgerà sabato 2 e domenica 3 giugno nel laboratorio della BOTTEGA FAGNOLA in via Orvieto 19 a Torino, un corso intensivo per realizzare con le proprie mani la rilegatura di un libro a partire dalla carta di rivestimento. L’obiettivo è quello di riuscire a capire il lavoro che c’è dietro una carta e una rilegatura, facendolo con le proprie mani, per acquisire quelle competenze che permettono diriconoscere una carta o una legatura antica  dalla loro manifattura.

 

Il corso, della durata di 14 ore (10 – 13,30 / 14,30 – 18), partirà con la creazione della carta marmorizzata attraverso  una tecnica di origine antica, arrivata in Europa attraverso la Turchia, dove i colori fluttuano a pelo d’acqua su un bagno viscoso e permettono di creare linee e motivi decorativi. Proseguirà con la realizzazione di legature, rigide o semi-rigide, rivestite con le carte marmorizzate preparate il giorno prima.  Si imparerà come confezionare la legatura a cartella, nata nel tardo XVIII sec. in area germanica ed arrivata fino a noi come il “cartonato” editoriale e la legatura alla rustica, una legatura “povera” settecentesca, ottenuta utilizzando una carta con i lembi esterni rimboccati, per aumentarne la resistenza.

Condurrà il workshop Paola Fagnola, che si è laureata in Conservazione e restauro dei beni culturali alla Scuola d’Alta Formazione dell’ICRCPAL a Roma e  ha perfezionato le sue conoscenze sulla rilegatura artigianale, sulle tecniche di restauro, decorazione della pelle e della carta, legatura artistica, cartotecnica, doratura e arti del libro al Centro del Bel Libro di Ascona (CH).

 

Il corso è dedicato sia agli appassionati – calligrafi, illustratori, origamisti – ma anche ai conservatori professionisti della carta e dei libri – bibliotecari, librai antiquari, storici del libro, restauratori e studenti di queste discipline -, che al termine delle due giornate riceveranno una dispensa creata per il corso con istruzioni, schemi e bibliografia di approfondimento, oltre, naturalmente, alle carte e alle legature create durante il corso.

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Il costo del corso di 2 giorni è di € 210,00
Solo carte marmorizzate (sabato 2 mattina): € 60,00 
Solo legature (sabato pomeriggio, domenica): 150,00 €
****Offerta Early Bird: corso intero 175,00 € fino al 20/5****

Tutti i bianchi di Go Wine a Milano

Hotel MICHELANGELO – Sala Michelangelo Piazza Luigi di Savoia 6 – Milano

 
TUTTI I COLORI DEL BIANCO: GO WINE, GO…WHITE!

 

L’associazione Go Wine, d’intesa con il Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave promuove la ottava edizione de “Tutti i colori del Bianco”, forum nazionale sul vino bianco italiano. E’ un evento dedicato al vino bianco italiano: al banco d’assaggio e in enoteca sarà presente una selezione esclusiva di bianchi d’autore. Alcune cantine presenteranno in assaggio lo stesso vino prodotto in due annate differenti. Un’originale degustazione in verticale che spazierà dalle Alpi alla Sicilia e che coinvolgerà nomi prestigiosi dell’enologia italiana in una sorta di viaggio intra-generazionale tra vini bianchi di razza.
Programma:

Ore 16.00 -18.30: Anteprima: Degustazione esclusivamente riservata a giornalisti e operatori professionali (titolari di ristoranti, enoteche, wine bar, agenti, distributori…);
Ore 18.30: Conferenza di presentazione dell’evento.
Ore 19.30- 22.00: Degustazione aperta al pubblico di enoappassionati invitati per l’occasione.

 Il costo della degustazione è di € 18,00 (Soci Go Wine € 12,00, Riduzioni atre associazioni di settore € 15,00).

L’ingresso sarà gratuito per coloro che decideranno di associarsi a Go Wine direttamente al banco accredito della serata (benefit non valido per i soci familiari). Per una migliore accoglienza è consigliabile dare conferma della presenza al banco d’assaggio ed il numero degli eventuali accompagnatori all’Associazione Go Wine, telefonando al n° 0173/364631 oppure inviando un fax al n°0173/361147 o un’e-mail a stampa.eventi@gowinet.it entro le ore 12.00 di martedì 29 maggio.