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Aosta Valley Meeting con Autocrocetta

 Il 3 e 4 agosto  Autocrocetta ha preso parte come sponsor alla seconda edizione dell’Evento AOSTA VALLEY MINI MEETING
Grazie al fondamentale supporto del Comune di Torgnon, del Registro Italiano MINI Classica, del Passione MINI Piemonte Club, e di altri Partners l’evento del 2019 non è stato solo un raduno per gli amanti delle MINI, classiche e moderne, ma un evento aperto a tutti.

Durante il weekend, oltre agli intrattenimenti musicali, i partecipanti alla manifestazione (sia “ministi” sia visitatori) hanno potuto assaporare le tipicità valdostane ed ammirare lo stupendo territorio durante un percorso del gusto: MINI FOOD TOUR articolato tra Torgnon, Aosta, la Cantina Les Cretes di Aymavilles, il Castello di Sarre, la Valle del Cervino e il Colle del San Pantaleone.
 
Il 2° AVMM è stato un mix tra MADE IN AOSTA VALLEY e MADE IN ENGLAND: due giorni di puro divertimento, con o senza la MINI. 

Comuni in fiore nel Torinese

Da mercoledì 31 luglio a venerdì 2 agosto le visite nei comuni di Avigliana, Agliè, Ozegna, Ronco Canavese e Villareggia.  La storia e le curiosità della floricoltura torinese

Una nuova intensa settimana di visite attende il team interdisciplinare di commissari Asproflor – Associazione Produttori Florovivaisti, impegnati nella stesura delle valutazioni dei Comuni aderenti al Marchio Nazionale di Qualità dell’Ambiente di vita Comune Fiorito, in vista dell’atteso evento finale di premiazione a Pomaretto (TO), in programma dall’8 al 10 novembre 2019. Il team composto da diverse professionalità del settore, sarà infatti in visita mercoledì 31 luglio ad Avigliana (già medaglia d’argento nel 2009 per il concorso europeo Entente Florale), giovedì 1° agosto ad Agliè e Ozegna, e venerdì 2 agosto a Ronco Canavese e Villareggia, tutti in provincia di Torino. Asproflor, insieme a Confcooperative Piemonte, organizza il concorso nazionale “Comuni Fioriti”, che da quest’anno è diventato “Marchio Nazionale di Qualità dell’Ambiente di Vita” ed è l’unico partner sia del concorso europeo “Entente Florale” che del concorso internazionale “Communities in Bloom”.

 

Quali sono, nel concreto, le ricadute del Marchio di Qualità dell’Ambiente di vita Comune Fiorito? Tra le altre, contribuisce al miglioramento del quadro di vita e dell’ambiente urbano; è un importante elemento dell’immagine del comune e della sua attrattività nei confronti di visitatori e imprese; rappresenta uno strumento di promozione turistica, sia come prodotto turistico in sé che come elemento di qualità dell’accoglienza (lo slogan spesso usato è “Fiorire è accogliere”); gioca un ruolo economico per le ricadute e i posti di lavoro generati nei settori della floricultura, del turismo e del commercio; svolge un ruolo sociale per il suo carattere di impresa collettiva; svolge infine un ruolo educativo e di sensibilizzazione dei cittadini al rispetto dell’ambiente di vita quotidiano e allo sforzo di miglioramento del quadro di vita, attraverso iniziative quali “Il Concorso Case e balconi fioriti”, “Scuole fiorite”.

 

Il torinese è un’area dove la floricoltura riveste un ruolo di assoluta rilevanza: oggi in provincia di Torino operano circa 250 aziende florovivaistiche, per una produzione lorda di 35-40 milioni di Euro e circa 1000 addetti impiegati. Circa il 65% la produzione di piante in vaso, il 32% la produzione di steli recisi, infine il 3% di fronda ornamentale. La produzione floricola ha origine infatti nei primi anni del ‘900 grazie alle produzioni della collina torinese ed in particolar modo nella zona di Moncalieri. Nei primi anni di sviluppo della floricoltura sono state prodotte in particolare specie da bordura o mosaicoltura vendute “a strappo” nella zolla di terra di coltivazione avvolta in un foglio di carta o steli recisi di piccola taglia chiamati “mazzoleria”.

E’ piemontese una delle ville più costose d’Italia

Una delle ville più care d’Italia, in vendita sul web, è in Piemonte. Vale 12 milioni di euro.

Lo rivela la classifica di Dove.it,  agenzia immobiliare online. La villa di superlusso si trova sul lago Maggiore, in un bellissimo parco e risale all’Ottocento. E’stata oggetto di  restauri che l’hanno preservata. E’ dotata di una fontana, con quattro vasche disposte a gradoni, che crea giochi d’acqua spettacolari. Gli spazi interni sono molto lussuosi con pavimenti in pregiato marmo o lavorato parquet, pareti decorate, mobilia antica e di valore, ampie vetrate.

Sotto la luna a Brozolo

Splendida serata venerdì 26 luglio sul piazzale del Municipio a Brozolo con il Prof. Galeotti 

Proseguono gli appuntamenti ‘lunari’ del Comune e della Biblioteca di Brozolo per ricordare i cinquant’anni dello sbarco dell’uomo sulla Luna nel Mare della Tranquillità.

Venerdì 26 luglio sul piazzale del municipio Piero Galeotti che ha intrattenuto piacevolmente il numeroso pubblico con la sua competenza scientifica e la sua simpatia. La sua relazione sulla Luna è stata chiara e comprensibile per tutti; il tema è stato affrontato non solo dal punto di vista astronomico, ma anche letterario, storico e filosofico.

Si è chiusa domenica 28 presso la biblioteca comunale la mostra “Luna…questa sconosciuta” molto apprezzata dai visitatori.

Prossimi appuntamenti, nell’ambito delle iniziative “lunari” della Biblioteca di Brozolo, sarannola visita all’Osservatorio Astronomico di Odalengo Piccolo l’8 agosto e la proiezione del film “Apollo 13” il 22 agosto.

Le informazioni sugli eventi della Biblioteca Comunale di Brozolo sono ora reperibili anche su Facebook.

Massimo Iaretti

 

 

 

Un astemio alla corte di Re Carlo

L’essenza del vino è proprio questa, trasformare un uomo che non sa cosa dire in qualcuno che non sa cosa dice, ma dà voce al suo cuore, finalmente libero da ostacoli e paure.

 

Intrise dal prezioso nettare, le parole riescono sempre, acquistando un significato autentico.

“Con tono schietto e pungente, Tiziano Gaia ci conduce nel mondo dei vini e di chi li degusta per
professione, alternando autobiografia, coloriti aneddoti, curiose disquisizioni tecniche e riflessioni sulla spettacolarizzazione dell’enogastronomia.”

TIZIANO GAIA è nato a Torino nel 1975 e ha vissuto a Castellinaldo (Cuneo), il paese di cui è originaria la famiglia. A lungo responsabile delle pubblicazioni enologiche del movimento Slow Food, è direttore del comitato scientifico del WiMu, il Museo del Vino a Barolo, e collabora con la rivista internazionale «Decanter». È autore e regista di documentari, tra cui Barolo Boys. Storia di una rivoluzione e Itaca nel Sole. Cercando Gian Piero Motti. Ha pubblicato Puoi chiamarmi fratello (2011) e Di vigna in vigna (2015).

Stappato
di Tiziano Gaia
Un astemio alla corte di Re Carlo
BALDINI+ CASTOLDI, Milano 2019, Le Boe, euro 18, pp. 336

Buon compleanno Nonna Giuseppina!

Grande festa per Giuseppa Codacurdi. La nonnina, nata in Calabria e trapiantata a Torino, oggi compie ben 106 anni.

Giuseppa è nata a Siderno, in provincia di Reggio Calabria, il 22 luglio 1913 e oggi compie ben 106 anni. Ha vissuto gli anni difficili della Prima e della Seconda Guerra Mondiale e la crisi economica l’ha portata ad allontanarsi dalla sua terra, alla quale però è rimasta sempre molto legata. Donna dal carattere forte, non ha mai mollato e il suo piglio e la sua determinazione l’hanno sostenuta anche nei momenti più difficili.

Accanto a lei, in un giorno così importante e felice, gli amati figli e nipoti. La figlia Natalina, in particolare, ci ha tenuto a non far passare inosservato questo giorno così importante. Allora tanti auguri cara nonna Giuseppina e, come si suol dire, 100 di questi giorni!

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Luna sconosciuta a Brozolo

E’ stata inaugurata venerdì 19 luglio la mostra ‘Luna questa sconosciuta’, nei locali del Comune di Brozolo, su iniziativa della Biblioteca

La mostra rimarrà aperta il 26, 27 e 28 luglio dalle ore 16 alle 19 e anche venerdì 26 alla sera, in concomitanza con l’incontro sotto le stelle con l’astrofisico Piero Galeotti, a partire dalle 21. L’estata brozolese proseguirà l’8 agosto con la visita all’Osservatorio astronomico di Odalengo Piccolo ed il 22 con la proiezione del film Apollo 13.

Massimo Iaretti

Elvio e Aida, “Fred e Ginger” di periferia

Elvio e Aida condividevano una tal passione per il ballo tanto da esser protagonisti in tutte le feste che prevedevano musiche e danze. Lui, impeccabile nel suo abito scuro, con la camicia candida dal colletto inamidato e l’immancabile cravattino nero, era pronto a condurre la sua partner nel vortice del ballo. Lei, orgogliosa del nome impostole dal padre Augusto, melomane che adorava Verdi, portava con leggiadria e innata eleganza anche gli abiti più semplici e nello sguardo gli brillava una luce intensa, colma di passione. Non v’era danza o ritmo che li trovasse impreparati al punto da dover rinunciare a quel travolgente amore che li portava a misurarsi ogni volta con i più audaci passi del loro vastissimo repertorio. Dal liscio romagnolo da balera ai valzer viennesi, dalle veloci polke al sensuale tango argentino, dai ritmi sudamericani di samba e cha cha cha all’americanissimo foxtrot: nulla era precluso alla formidabile coppia. E pur scarseggiando l’abilità in pista non mancava loro il coraggio e la voglia d’essere protagonisti. Non importava quale festa frequentassero, da quelle de L’Unità, dell’Avanti o dell’Amicizia alle sagre paesane del coregone o della cipolla ripiena, dagli appuntamenti delle Pro loco a quelli degli Alpini o ai festeggiamenti in piazza del Santo patrono. Ogni qualvolta vi fosse un orchestra, della musica e una pista da ballo, l’immancabile duo non esitava ad esibirsi in volteggi, passi veloci che s’incrociavano e sguardi assassini che tradivano un sentimento che raramente lasciava indifferenti coloro che li guardavano ballare. Ogni volta Elvio e Aida pensavano che il pubblico li stesse ammirando con qualche punta d’invidia. E pensavano che gli incitamenti e quell’averli paragonati a Ginger e Fred da quelli che li salutavano da bordo pista, fosse un giusto seppure un tantino esagerato riconoscimento alla loro bravura. Non osavano pensare che la somiglianza con la Rogers e  con Astaire riguardasse l’aspetto fisico. Ginger era bionda, bella e snella mentre Aida era bruna, piuttosto robusta e dotata di un naso importante. Elvio pareva un parente stretto dei pali del telegrafo da tanto era magro e allampanato. Per di più era quasi completamente calvo e solo un piccolo e solitario ciuffo di peluria rossiccia spuntava sulla parte posteriore della nuca. Dire che fossero belli era ben più che un azzardo ma erano più che certi che agli occhi del pubblico,  vedendoli ballare, ogni difetto spariva, cancellato dal fascino e dal portamento naturale dei due ballerini che si credevano baciati da Tersicore, la musa della danza nella mitologia greca. Per tanto tempo si esibirono  così, disinvolti e spensierati, incuranti del passar degli anni e degli acciacchi. Non c’era sciatica o artrite che potesse tenerli lontani da ritmi lenti o sincopati. Elvio trascinava nel ballo le sue lunghe gambe, calzando lucide e nere scarpe dalla suola antiscivolo. Aida, abbandonate definitivamente le décolleté con il tacco a causa dei calli e della difficile stabilità, aveva optato per delle Superga bianche, impreziosite da luccicanti brillantini. Che cos’è la bellezza se non una delicata espressione del meglio che possa inquadrare uno sguardo, della leggera ebbrezza che regala un gesto di così rara raffinatezza come può esserlo un volteggio, un caschè, un passo doppio perfettamente eseguito? La loro impressione era che il pubblico li ammirasse, sostenendo con affetto le loro evoluzioni. A parere di Elvio non occorreva essere esperti per intuire un segno d’eleganza in quelle loro movenze dove al notevole gesto atletico si accompagnava l’armonia lieve del talento. In fondo bastava crederci e loro, nel più profondo del cuore, ci credevano eccome. Cosa importava se quella che per i due funamboli del ritmo equivaleva ad una straordinaria prova di classe, al pubblico che frequentava feste e balere pareva più un insieme di impacciati tentativi di giri di danza, poco disinvolti e alquanto malfermi e vacillanti ? Nessuno osò mai avanzare una critica, una seppur minima osservazione, un timido e velato consiglio. Per tutti bastava quel binomio – Elvio e Aida – per perdonare tutto. Il senso della gioia del ballo della coppia faceva sognare anche chi non aveva dimestichezza con danze e melodie. Ma il tempo, com’è noto, è tiranno e così i nostri Ginger e Fred sono diventati troppo anziani per cimentarsi sulle piste delle balere. Ma non rinunciano a frequentare i luoghi che conobbero i loro successi e anche la sola presenza è ricompensata da un caldo applauso. Non è più quello caldo e generoso che sottolineava le loro prestazioni e che la coppia salutava con un inchino e un sorriso, ringraziando gli astanti. E’ diverso, quasi un omaggio alla carriera. L’intensità è sempre quella di un tempo, soprattutto da parte di coloro che hanno i volti incorniciati da argentee o bianche ciocche di capelli. Nei loro sguardi si legge una punta di nostalgia che, ben motivata, non guasta. Elvio e Aida, sorreggendosi uno con l’altra, ringraziano con un cenno delle mani e l’abbozzo di un inchino. Il tempo nella clessidra scorre senza guardare in faccia nessuno ma per i due danzatori ha deciso di fare uno sconto, salvando le loro gesta dall’oblio. E da critiche e rimproveri che comunque non si sarebbero meritati nemmeno ai tempi dei loro “anni ruggenti”.

 

Marco Travaglini