LIFESTYLE- Pagina 262

Cantine d’Italia, è uscita la nuova edizione della Guida per l’Enoturista

La Guida Go Wine dal 16 dicembre in libreria e a disposizione dei soci. L’evento di presentazione si terrà a Bologna lunedì 25 gennaio 2021

 

Esce ufficialmente Cantine d’Italia 2021, la Guida per l’Enoturista a cura di Go Wine. Come ogni anno mantiene come periodo di uscita il mese di dicembre.

 

Una Guida alla Cantine, con una sua identità specifica, non una Guida tradizionale ai vini.

Una Guida pensata per i turisti del vino, che racconta e scrive di vino partendo dalla “Cantina”.

Ovvero la Cantina come luogo dove uomini e donne del vino operano e progettano il loro lavoro, dove sono portatori di storie e tradizioni familiari, oppure di più recenti investimenti.

La Cantina che, nel corso degli anni, è diventata a pieno titolo un luogo di promozione del territorio, perché invita al viaggio e comunica con la sua realtà un’identità territoriale fatta di tutto quanto ruota attorno: il paesaggio, i vigneti, la tradizione del luogo, i borghi.

Una Guida che privilegia il tema della narrazione perché raccontando la cantina, racconta le vicende che stanno attorno al vino e aiutano meglio a comprendere il profilo di ogni realtà.

Una Guida che pertanto non vuole rivolgersi soltanto ai “super appassionati”, ma che desidera essere un’occasione per creare cultura a favore del vino e dei suoi territori. E per far riflettere sull’importante ruolo che la viticoltura italiana sta svolgendo a favore della bellezza e della valorizzazione di tanti territori.

Una Guida edita da Go Wine e che mantiene inalterata la sua mission: promuovere la grande accoglienza italiana in cantina e comunicare anche attraverso un volume l’identità dell’associazione.

 

Cantine d’Italia 2021 si presenta con una copertina rinnovata, 790 cantine selezionate, 235 “Impronte d’eccellenza” per l’Enoturismo, oltre 4.350 vini segnalati, circa 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire.

 

Esce nel corso di un dicembre che chiude un anno straordinario per l’Italia, l’anno del Coronavirus e di tutto quello che ha significato e significa la pandemia. Anche per queste ragioni, per la prima volta la Guida vede differire a gennaio l’evento ufficiale di presentazione, arrivando intanto in libreria e ai soci Go Wine.

Sarà la città di Bologna ad ospitare l’evento, la data è quella di lunedì 25 gennaio.

 

Il volume si apre con due interventi introduttivi a cura di Antonio Paolini (giornalista) e Vincenzo Gerbi (titolare del corso di Enologia nel corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Torino), trattando rispettivamente di storytelling e comunicazione (Paolini) e di vini da vitigni autoctoni e storici (Gerbi).

Sempre all’insegna del tema del racconto, il volume si apre con nove interviste a uomini e donne del vino, esponenti di cantine selezionate in Guida. Si tratta di: Remo Falconieri, Cieck (Piemonte), Francesco Moser, Moser (Trentino), Ornella Molon Traverso, Ornella Molon (Veneto), Stefano Pizzamiglio, La Tosa (Emilia Romagna), Miriam Caporali, Valdipiatta (Toscana), Antonio Patricelli, Collefrisio (Abruzzo), Paolo Mastroberardino, Terredora (Campania), Demetrio Stancati, Serracavallo (Calabria), Marco Nicolosi Asmundo, Barone di Villagrande (Sicilia).

 

Il volume si presenta come un articolato repertorio di cantine, ricco di dati e riferimenti che si aggiorna in ogni edizione, con nuovi inserimenti ed alcune esclusioni. E con nuove cantine che ottengono per la prima volta il riconoscimento de L’Impronta.

 

Sono in totale 235 le “Impronte Go Wine” nell’edizione 2021: esse rappresentano un segno di “eccellenza” nel campo dell’Enoturismo nazionale e costituiscono una sorta di segno ideale che Go Wine attribuisce alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo.

Si tratta dei tre fattori su cui si compone la presentazione delle singole cantine e su cui si definisce una loro valutazione.

Sito: luogo ove si trova la cantina, guardando anche alla cantina medesima dal punto di vista architettonico; ma anche sito come patrimonio di vigneti complessivo di cui dispone la cantina.

Accoglienza: la vocazione della cantina verso una parallela attività, sia per attività come agriturismo, B&B o ristorazione, sia per iniziative culturali che denotano un atteggiamento di “apertura” della cantina verso il mondo esterno.

Vino: il profilo produttivo dell’azienda valutato nel tempo, al di là dell’exploit di una singola vendemmia; dunque anche tenendo conto del carattere della produzione, della eccellenza di alcune etichette, di una particolare cura verso specifiche tipologie di vini.

 

Nella speciale classifica per regioni che ogni anno si aggiorna, si conferma ai vertici la Toscana con 48 impronte, seguita da Piemonte (43) e Veneto (34).

Sono 15 le Cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”:

Badia a Coltibuono (Toscana); Bellavista (Lombardia); Ca’ del Bosco (Lombardia); Capezzana (Toscana); Castello Vicchiomaggio (Toscana); Ceretto (Piemonte); Donnafugata (Sicilia); Feudi di San Gregorio (Campania); Ferrari (Trentino); Florio (Sicilia); Fontanafredda (Piemonte); Lungarotti (Umbria); Malvirà (Piemonte); Masciarelli (Abruzzo); Planeta (Sicilia).

 

Per la seconda edizione consecutiva, la Guida presenta i “Percorsi Autoctoni”: con il simbolo dell’acino in carrozzina viene segnalato un numero significativo di cantine che hanno condotto nel recente periodo un lavoro di ricerca e attenzione a favore dei vitigni autoctoni, con un occhio di riguardo da parte della Guida verso quelli rari o comunque meno conosciuti. Il simbolo va infatti ad evidenziare un’altra caratteristica del volume: quella di dare voce, attraverso la narrazione di tanti vignaioli, anche del loro impegno a favore della viticoltura di territorio. La selezione che si ricava rappresenta un panorama davvero straordinario di vitigni e di vini.

 

La Guida assegna inoltre 7 “Premi Speciali”: intendono sottolineare alcuni temi della Guida e attribuire riconoscimenti a cantine che hanno raggiunto particolari eccellenze su tali temi.

Ecco la sequenza dei premi speciale di Cantine d’Italia 2021:

Premio “Alto Confort” per il Relais aziendale dell’anno:

Locanda La Raia – LA RAIA (Gavi, Piemonte);

Premio “Cantine Golose” per la Tavola aziendale dell’anno:

Opera02 – CA’ MONTANARI (Castelvetro di Modena, Emilia Romagna);

Premio “Cantine Meravigliose” per l’EnoArchitettura dell’anno:

D’ARAPRÌ (San Severo, Puglia);

Premio Enocultura:

Museo del Vino – ZENI FRATELLI (Bardolino, Veneto);

Premio “Autoctono si nasce”:

Montefalco Sagrantino 25 Anni – ARNALDO CAPRAI (Montefalco – Umbria);

Premio “Buono…non lo conoscevo!”:

Ormeasco di Pornassio Superiore – TENUTA MAFFONE (Pieve di Teco, Liguria);

Premio “Vini Storici d’Italia”:

Falerno del Massico Vigna Camarato – VILLA MATILDE (Cellole, Campania).

 

*********

La Guida Cantine d’Italia 2021 è edita dall’associazione Go Wine e nasce da un’idea di Massimo Corrado che ne cura il coordinamento e la direzione editoriale. Conferma l’impegno dell’associazione volto ad affermare, anche attraverso la Guida, i principi ispiratori dell’attività associativa. La redazione Go Wine cura la redazione di tutto il volume e del repertorio delle cantine selezionate, con i contributi e le segnalazioni di giornalisti e delegati Go Wine in Italia.

 

Le 790 cantine presenti nel volume sono state scelte in base all’esperienza diretta.

Per ogni cantina una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale ai dati sulla produzione, ai referenti interni da contattare; dai giorni e gli orari di visita alle informazioni stradali; dal racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore a una serie di utili appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top e degli altri vini da conoscere.

Ogni cantina è presentata attraverso una valutazione in stelle (su scala 5), suddivisa nei tre aspetti che sono ritenuti rilevanti dalla Guida: il sito, l’accoglienza e i vini.

Inalterato è sempre lo spirito dell’opera: spingere l’appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d’elezione.

Ogni istante può essere Natale e Pasqua

Purtroppo in questo periodo gli auguri sono ogni anno una consuetudine, frasi fatte, un copia incolla, post riciclati e spediti, massificati.

Pubblichiamo con gioia quelli singolari di Roberta Arduini del quartetto OASI di Pesaro, artista dello spettacolo, scrittrice di testi e autrice di progetti di parole e musica come il suo ultimo “Il Soffio della Nuova Vita”, nel segno di una rinascita, ispirato a questo momento drammatico della pandemia Covid, andato in onda su Fano Tv (https://www.youtube.com/watch?v=Fxcc6J0I6lk&t=507s). Cos’altro aggiungere, in attesa di poterci rincontrare in un foyer, in attesa di poter condividere nuovamente abbracci e sorrisi, in attesa di vedere ancora un sipario spalancarsi, in attesa di poter tornare alla nostra straordinaria normalità… che in un momento di forte difficoltà, che la Speranza, l’Amore e la Misericordia non possano mai mancare nelle nostre vite.

Vito Piepoli

Due anni fa questi erano i miei Auguri.

Rileggendo ora, queste mie parole mi sembrano quasi predittive. Forse l’ umanità aveva bisogno di un Natale più intimo e più consapevole e a volte quell'”Intelligenza superiore” ci mette a dura prova per farci comprendere che è ora di cambiare rotta, che una Mamma accondiscendente non può crescere figli maturi.
E allora ricordiamoci che è impossibile salire su di una scala rotta, senza prima riparare i pioli più deboli.
La guarigione di quella catena che è l’ intera umanità, avverrà solo curando gli anelli più deboli. Questo è il mio Augurio più sincero:
buon Natale e buona Cura a tutti !

Non esiste una fine e un inizio dell’anno. Tutto è un continuo. Tutto scorre ogni secondo della nostra vita. In un momento possiamo morire e nell’altro rinascere. A ogni battito di ciglia c’è un inizio e una fine.
Il Natale arriva solo quando sei pronto a partorirti, la Pasqua quando sei pronto a morire per poi ri-nascere.

Forse si ha bisogno di ritornare bambini, di magia, di stupore, di bontà, di rituali, di fare resoconti.
Forse è per questo che c’è tanta frenesia, in questi giorni dell’anno, che non ho mai capito fino in fondo.
Frenesia che fa perdere di vista il vero senso di tutto, perché si alimenta di se stessa fino a raggiungere un apice che ci porta a un falso “culmine del piacere”.
Non voglio togliere assolutamente l’allegria e il furore delle danze. Che siano benedetti!
Ma mi piacerebbe che tutto questo fosse naturale come un respiro, come i fiori che sbocciano a primavera o l’alba di un nuovo giorno.
Naturale come il vero Amore che arriva solamente quando la nostra anima è pronta per amare. Vorrei che si arrivasse a coltivare questa consapevolezza; di sentire veramente il nostro io e di sentirlo ad ogni respiro, di nutrirlo con Amore.
Perché solo in quel momento si potrà vivere, gioire, amare, perdonare davvero.
Questo è il mio Augurio.
E che infine, questa energia universale di vero Amore, porti sollievo dove c’è un bambino che urla impaurito e una madre disperata che non sa come nutrirlo.
Dove c’è un ammalato solo e indifeso in uno squallido letto d’ ospedale.
Perché dal Vero Cuore in festa può liberarsi energia per tutto quanto l’universo!
Auguri a Te, perché ciò che hai piantato piangendo, tu possa raccoglierlo sorridendo!

Roberta Arduini

Gli Spettacoli di Roberta Arduini del quartetto OASI di Pesaro:
– Echi Antichi nella Voce di Madre Terra
La Voce del nostro Pianeta, che con la sua forza ancestrale colma di Amore, aprirà le sue braccia e ci farà sentire una connessione profonda con il nostro nucleo, il nostro seme interiore e le nostre radici, attraverso il primordiale rapporto che ci lega a Lui.

– Dal buio della Notte all’Alba della Vita
La LUCE oltre la ferita. La RINASCITA dopo una morte interiore. Le fasi della Vita in cui ci partoriamo nuovamente, abbracciando sempre più la bellezza della nostra autenticità.

– La Verità negli Occhi dell’Amore
In un Sogno, dove la Voce della Verità (di quella Coscienza o Intelligenza Superiore), ci guiderà verso un intricato ma anche affascinante Viaggio nei sentieri dell’Amore, mostrandoci ogni lato di Noi che può inquinare la sua meravigliosa Forza, ma che può anche essere uno stimolo per farci evolvere nella più potente delle Grazie.

– Il soffio della Nuova Vita:
Con umiltà, i nostri primordiali bisogni e istinti che il periodo di clausura ha fatto emergere e accoglieremo la pura bellezza della Ri-nascita con un Inno ai sensi, alla Vita, all’Italia e alla beatitudine su questa Terra che rende tutti Dei e che ci unisce all’eterno.

Il mix siculo-sabaudo del vecchio dragone conquista il palato

A Torino è una tranquilla mattina di Dicembre, la morsa del freddo di qualche settimana fa ha dato tregua e passeggiare per le vie addobbate del centro è un vero piacere. Qui, proprio nel cuore della città, immerso fra arte, storia e cultura trova ubicazione il distinto, elegante  e, in quanto tale,  piacevolmente non esuberante ristorante “Al Garamond”.

Un nome che non passa inosservato e che soprattutto rende in qualche modo omaggio al bellissimo palazzo dell’800 in cui è nato. Il Garamond (luogotenente dei dragoni di Napoleone) infatti, nasce all’interno di quello che una volta era la scuderia del reggimento dei dragoni Piemontesi ed è in questa perfetta ambientazione storica che lo Chef Santino, siciliano di nascita (e nel cuore), mette a nostra disposizione le sue qualità in un perfetto mix di tradizione sicula e sabauda.

È un ambiente elegante e riservato, con soffitti a volta fatti di mattoni a vista e luci soffuse alle pareti. I lumi di candela che accompagnano il pasto rendono tutto più intimo e rilassante, il mood giusto per prepararsi ad un’ esperienza culinaria di qualità indubbiamente alta.

Le piccole entrée riescono già a confermare le previsioni, tartine finger food prendono spazio sul tavolo, un misto di mare e terra con un insolito prosciutto d’anatra che ha stuzzicato il palato e incuriosito lo stomaco! Il pane di lievito madre accompagnato dall’olio d’oliva artigianale ha rubato il cuore nella semplice genuinità.
Con gli antipasti ci si trasferisce immediatamente in una delle tante meraviglie siciliane, siamo fra Mazara e Bronte, dove il Gambero sua Maestà incontra il pistacchio creando un’accoppiata vincente che nella sua freschezza si fonde in bocca quasi come fosse una crema.

La portata principale ci catapulta invece nei territori piemontesi, quasi al confine gallico, fra i suoi boschi, nel tepore dei rifugi di un freddo mezzogiorno di fine autunno. È così che gli Gnocchi di Castagna in fonduta di formaggio francese vi conquisteranno il cuore. Sorprenderà la cannella spolverata in piccola quantità a bordo piatto, una chicca, a mio avviso, per nulla scontata!
Un pranzo degno di un Re se poi si considera la compagnia densa e corposa di un bianco senza dubbio importante, considerato uno dei migliori Piemontesi. Il Timorasso “Derthona” di Walter Massa è un trionfo di aromi e fragranze floreali, riscoperto e rilanciato qualche anno fa dal vitigno tortonese che si è prestato in maniera perfetta durante l’intero pasto.

Il dessert non poteva far altro che coronare questo gemellaggio tra terre decisamente lontane e differenti, le castagne incontrano le mandorle ed i cachi incontrano i fichi, il tutto amabilmente abbinato da un Moscato e dal suo lontano cugino Passito.

Un ristorante questo di cui non ci si dimentica facilmente, attuale e moderno, che anche in tempi non facili come questi, riesce a mettersi in gioco grazie alle mille risorse dello chef e dei suoi collaboratori, riuscendo a portare anche dentro le nostre case tutto il suo sapere e la sua passione!
“La magia di un piatto è qualcosa che inizia in cucina, va in scena in sala e si conclude con un sorriso”

Giorgia Di Salvo

Girovagando per il Piemonte

Continua il viaggio di Dante Paolo Ferraris nei piccoli (e suggestivi) borghi del Piemonte

Alla fine di settembre, in occasione della serata organizzata dall’Unione dei Comuni della Valcerrina/Area Cultura e dal Comune di Gabiano, aveva annunciato che entro la fine dell’anno sarebbe uscito il secondo volume di  ‘Girovagando per il Piemonte – alla scoperta dei piccoli borghi’.

E così è puntualmente avvenuto. Dante Paolo Ferraris, disaster manager della Provincia di Alessandria, con una grande passione per lo scrivere e per il Piemonte ha dato alle stampe il volume 2 dei suoi appunti di viaggio nei piccoli comuni piemontesi, alla scoperta di quelle centinaia di località che spesso sono misconosciute da coloro che abitano magari a pochi chilometri di distanza, ma che portano con sé un patrimonio di bellezze storiche, artistiche, architettoniche, paesaggistiche e di storie di varia umanità che non sono seconde a nessuno. Nel volume due Ferraris racconta i vari borghi armato del suo taccuino e di macchina fotografica, ma più che proporre immagini le crea con la scrittura in modo che il lettore le abbia davanti leggendo semplicemente il suo racconto, sempre ricco di riferimenti storici ed artistici. Sono stati tutti viaggi compiuti nei fine settimana, nei momenti liberi dal lavoro, durante i quali Dante Ferraris ha preso la sua auto ed è andato sul posto, proprio come un viaggiatore alla Pessoa, autore al quale si ispira. Questa volta viaggio parte da Rosazza in Provincia di Biella e fa poi tappa a Murisengo in Valcerrina (Alessandria), Moncenisio (Torino) per secoli porta d’Italia dalle Alpi, Barolo (Cuneo), Frassineto Po (Alessandria), Graglia con il suo Santuario (Biella), Quargnento (Alessndria), la Sacra di San Michele in Valsusa (Torino), la Canonica di Vezzolano, ‘tempio’ del romanico piemontese (Asti), Roccaverano nella Langa Astigiana (Asti), Balocco (Vercelli), l’Abbazia di Rivalta Scrivia (Alessandria), Boca (Novara), Riva presso Chieri (Torino), Masserano (Biella), Fontanetto Po (Vercelli) che diede i natali a Giovanni Battista Viotti, Vogogna (Vco), Pasturana (Alessandria), Belgirate (Vco), Acceglio (Cuneo), Massino Visconti (Novara), Aramengo (Asti), Fossano (Cuneo). Il viaggio si chiude (naturalmente sono per quest’anno perché è già in programma una terza edizione nel 2021 con un’infornata di nuovi piccoli e piccolissimi borghi subalpini e tra loro ci sarà Gabiano Monferrato) con il racconto di Palmina, un’anziana signora che negli anni dopo la seconda guerra mondiale andava a fare la mondina nelle risaie del Vercellese e che con altre importò l’abitudine di cucinare la ‘panissa’ piatto tipico della Bassa del quale nacque poi una variante nella Valcurone. Il libro asi trova nelle librerie e negli store online di Feltrinelli, Mondatori, Ibs e Youcanprint.

Massimo Iaretti

 

 

 

Cantine d’Italia, la nuova edizione della Guida per l’Enoturista

La Guida Go Wine esce il 16 dicembre in libreria e a disposizione dei soci. L’evento di presentazione si terrà a Bologna lunedì 25 gennaio 2021

 

Esce ufficialmente Cantine d’Italia 2021, la Guida per l’Enoturista a cura di Go Wine.

Come ogni anno mantiene come periodo di uscita il mese di dicembre.

 

Una Guida alla Cantine, con una sua identità specifica, non una Guida tradizionale ai vini.

Una Guida pensata per i turisti del vino, che racconta e scrive di vino partendo dalla “Cantina”.

Ovvero la Cantina come luogo dove uomini e donne del vino operano e progettano il loro lavoro, dove sono portatori di storie e tradizioni familiari, oppure di più recenti investimenti.

La Cantina che, nel corso degli anni, è diventata a pieno titolo un luogo di promozione del territorio, perché invita al viaggio e comunica con la sua realtà un’identità territoriale fatta di tutto quanto ruota attorno: il paesaggio, i vigneti, la tradizione del luogo, i borghi.

Una Guida che privilegia il tema della narrazione perché raccontando la cantina, racconta le vicende che stanno attorno al vino e aiutano meglio a comprendere il profilo di ogni realtà.

Una Guida che pertanto non vuole rivolgersi soltanto ai “super appassionati”, ma che desidera essere un’occasione per creare cultura a favore del vino e dei suoi territori. E per far riflettere sull’importante ruolo che la viticoltura italiana sta svolgendo a favore della bellezza e della valorizzazione di tanti territori.

Una Guida edita da Go Wine e che mantiene inalterata la sua mission: promuovere la grande accoglienza italiana in cantina e comunicare anche attraverso un volume l’identità dell’associazione.

 

Cantine d’Italia 2021 si presenta con una copertina rinnovata, 790 cantine selezionate, 235 “Impronte d’eccellenza” per l’Enoturismo, oltre 4.350 vini segnalati, circa 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire.

 

Esce nel corso di un dicembre che chiude un anno straordinario per l’Italia, l’anno del Coronavirus e di tutto quello che ha significato e significa la pandemia. Anche per queste ragioni, per la prima volta la Guida vede differire a gennaio l’evento ufficiale di presentazione, arrivando intanto in libreria e ai soci Go Wine.

Sarà la città di Bologna ad ospitare l’evento, la data è quella di lunedì 25 gennaio.

 

Il volume si apre con due interventi introduttivi a cura di Antonio Paolini (giornalista) e Vincenzo Gerbi (titolare del corso di Enologia nel corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia dell’Università di Torino), trattando rispettivamente di storytelling e comunicazione (Paolini) e di vini da vitigni autoctoni e storici (Gerbi).

Sempre all’insegna del tema del racconto, il volume si apre con nove interviste a uomini e donne del vino, esponenti di cantine selezionate in Guida. Si tratta di: Remo Falconieri, Cieck (Piemonte), Francesco Moser, Moser (Trentino), Ornella Molon Traverso, Ornella Molon (Veneto), Stefano Pizzamiglio, La Tosa (Emilia Romagna), Miriam Caporali, Valdipiatta (Toscana), Antonio Patricelli, Collefrisio (Abruzzo), Paolo Mastroberardino, Terredora (Campania), Demetrio Stancati, Serracavallo (Calabria), Marco Nicolosi Asmundo, Barone di Villagrande (Sicilia).

 

Il volume si presenta come un articolato repertorio di cantine, ricco di dati e riferimenti che si aggiorna in ogni edizione, con nuovi inserimenti ed alcune esclusioni. E con nuove cantine che ottengono per la prima volta il riconoscimento de L’Impronta.

 

Sono in totale 235 le “Impronte Go Wine” nell’edizione 2021: esse rappresentano un segno di “eccellenza” nel campo dell’Enoturismo nazionale e costituiscono una sorta di segno ideale che Go Wine attribuisce alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo.

Si tratta dei tre fattori su cui si compone la presentazione delle singole cantine e su cui si definisce una loro valutazione.

Sito: luogo ove si trova la cantina, guardando anche alla cantina medesima dal punto di vista architettonico; ma anche sito come patrimonio di vigneti complessivo di cui dispone la cantina.

Accoglienza: la vocazione della cantina verso una parallela attività, sia per attività come agriturismo, B&B o ristorazione, sia per iniziative culturali che denotano un atteggiamento di “apertura” della cantina verso il mondo esterno.

Vino: il profilo produttivo dell’azienda valutato nel tempo, al di là dell’exploit di una singola vendemmia; dunque anche tenendo conto del carattere della produzione, della eccellenza di alcune etichette, di una particolare cura verso specifiche tipologie di vini.

 

Nella speciale classifica per regioni che ogni anno si aggiorna, si conferma ai vertici la Toscana con 48 impronte, seguita da Piemonte (43) e Veneto (34).

Sono 15 le Cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”:

Badia a Coltibuono (Toscana); Bellavista (Lombardia); Ca’ del Bosco (Lombardia); Capezzana (Toscana); Castello Vicchiomaggio (Toscana); Ceretto (Piemonte); Donnafugata (Sicilia); Feudi di San Gregorio (Campania); Ferrari (Trentino); Florio (Sicilia); Fontanafredda (Piemonte); Lungarotti (Umbria); Malvirà (Piemonte); Masciarelli (Abruzzo); Planeta (Sicilia).

 

Per la seconda edizione consecutiva, la Guida presenta i “Percorsi Autoctoni”: con il simbolo dell’acino in carrozzina viene segnalato un numero significativo di cantine che hanno condotto nel recente periodo un lavoro di ricerca e attenzione a favore dei vitigni autoctoni, con un occhio di riguardo da parte della Guida verso quelli rari o comunque meno conosciuti. Il simbolo va infatti ad evidenziare un’altra caratteristica del volume: quella di dare voce, attraverso la narrazione di tanti vignaioli, anche del loro impegno a favore della viticoltura di territorio. La selezione che si ricava rappresenta un panorama davvero straordinario di vitigni e di vini.

 

La Guida assegna inoltre 7 “Premi Speciali”: intendono sottolineare alcuni temi della Guida e attribuire riconoscimenti a cantine che hanno raggiunto particolari eccellenze su tali temi.

Ecco la sequenza dei premi speciale di Cantine d’Italia 2021:

Premio “Alto Confort” per il Relais aziendale dell’anno:

Locanda La Raia – LA RAIA (Gavi, Piemonte);

Premio “Cantine Golose” per la Tavola aziendale dell’anno:

Opera02 – CA’ MONTANARI (Castelvetro di Modena, Emilia Romagna);

Premio “Cantine Meravigliose” per l’EnoArchitettura dell’anno:

D’ARAPRÌ (San Severo, Puglia);

Premio Enocultura:

Museo del Vino – ZENI FRATELLI (Bardolino, Veneto);

Premio “Autoctono si nasce”:

Montefalco Sagrantino 25 Anni – ARNALDO CAPRAI (Montefalco – Umbria);

Premio “Buono…non lo conoscevo!”:

Ormeasco di Pornassio Superiore – TENUTA MAFFONE (Pieve di Teco, Liguria);

Premio “Vini Storici d’Italia”:

Falerno del Massico Vigna Camarato – VILLA MATILDE (Cellole, Campania).

 

*********

La Guida Cantine d’Italia 2021 è edita dall’associazione Go Wine e nasce da un’idea di Massimo Corrado che ne cura il coordinamento e la direzione editoriale. Conferma l’impegno dell’associazione volto ad affermare, anche attraverso la Guida, i principi ispiratori dell’attività associativa. La redazione Go Wine cura la redazione di tutto il volume e del repertorio delle cantine selezionate, con i contributi e le segnalazioni di giornalisti e delegati Go Wine in Italia.

 

Le 790 cantine presenti nel volume sono state scelte in base all’esperienza diretta.

Per ogni cantina una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale ai dati sulla produzione, ai referenti interni da contattare; dai giorni e gli orari di visita alle informazioni stradali; dal racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore a una serie di utili appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top e degli altri vini da conoscere.

Ogni cantina è presentata attraverso una valutazione in stelle (su scala 5), suddivisa nei tre aspetti che sono ritenuti rilevanti dalla Guida: il sito, l’accoglienza e i vini.

Inalterato è sempre lo spirito dell’opera: spingere l’appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d’elezione.

Plum cake dolce di zucchine

Una ricetta insolita un dolce a base di zucchine, vero? Il risultato credetemi vi stupira’, e’ un dolce soffice e profumato, veloce da realizzare, adatto a tutti, ideale per ogni momento della giornata, provare per credere!

***

Ingredienti

250gr. di farina 00

3 uova intere

180gr. di zucchero

80ml di olio di semi

30gr. di uvetta

50gr. di cioccolato fondente

20gr. di noci

200gr. di zucchine fresche

1 bustina di lievito per dolci

1 pizzico di cannella (facoltativo)

***

Lavare le zucchine, grattugiarle e lasciarle scolare per almeno un’ora per eliminare l’acqua di vegetazione. Nel mixer sbattere lo zucchero con le uova, aggiungere la farina, la bustina di lievito e l’olio di semi. Aggiungere all’impasto le zucchine, il cioccolato ridotto a scaglie, l’uvetta precedentemente ammollata in acqua tiepida e strizzata, le noci tritate e un pizzico di cannella in polvere. Mescolare bene e versare in uno stampo da plum cake foderato con carta forno. Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 45 minuti. Lasciar raffreddare e servire a fette.

Paperita Patty

La staycation, una vacanza a casa

Se ne parla tanto negli ultimi 2 anni. L’arrivo della pandemia ha consolidato il suo successo. La staycation. Che cos’è?

La staycation è una vacanza fatta rimanendo a casa; è un termine anglosassone composto dalle parole “stay” = stare e “vacation” = vacanza, come dire “stacanza”. In qualunque modo vogliamo chiamarla, può rivelarsi un’esperienza estremamente piacevole se fatta nel modo giusto e nella propria città o paese d’appartenenza.Senza stravolgere le proprie abitudini ed in totale rilassamento. Quante volte vorremmo visitare un museo oppure una galleria d’arte ma rinviamo perché “tanto”è vicino casa e possiamo recarci in qualsiasi momento ed intanto passano anni.Quante volte vorremmo leggere un libro,guardare la TV senza pensare a cosa dover cucinare per pranzo e cena in totale relax? Oppure andare al cinema,a teatro e rientrare in albergo dove è già tutto pronto in camera ed al ristorante? Tante volte lo abbiamo pensato!

Avere lenzuola fresche ogni giorno, servirsi al buffet a volontà o approfittare del servizio in camera.Le lunghe sere d’estate  in una piscina panoramica, passate a prendere fino all’ultimo raggio di sole e seguite da una lunga e calda doccia, un cocktail al bar dell’hotel e una cena in terrazza. Tutte le cose che amiamo degli hotel possono essere piacevoli allo stesso modo anche in un hotel vicino casa. Infatti un soggiorno in un hotel nella tua città può portare un’ondata di vita ed entusiasmo nel vicinato. Che si tratti di un hotel di lusso a 5 stelle tutto incluso o di un piccolo  hotel.In questo modo si fa girare il commercio anche nella proprie città,messe in ginocchio dalla crisi economica e dalla pandemia.

Vincenzo Grassano

Le foto dei vostri presepi

MOSTRA DEI PRESEPI ONLINE ALLA QUALE PARTECIPARE INVIANDO LA FOTO DELLA PROPRIA RAPPRESENTAZIONE
www.comune.carmagnola.to.it

 

L’iniziativa digitale è promossa da Pro Loco e dal Comune di Carmagnola

 

La Pro Loco Carmagnola propone anche quest’anno la consueta mostra dei presepi in collaborazione con il Comune di Carmagnola.

 

Non essendo ovviamente possibile organizzarla come di consueto all’interno della Chiesa di San Filippo, a causa

delle limitazioni imposte dalla pandemia in corso, l’esposizione dei presepi si svolgerà in modalità digitale.

 

Per partecipare occorre scattare al proprio presepe un’immagine (dimensione del file non superiore ad 1 MB) e:

1) inviarla via mail all’indirizzo cultura@comune.carmagnola.to.it, indicando il proprio Nome e Cognome e autorizzando il Comune di Carmagnola e la Pro Loco Carmagnola alla pubblicazione della stessa a titolo gratuito sui propri canali comunicativi (sito, pagina fb, instagram ecc…);

2) postarla sul proprio profilo Facebook taggando la pagina @comunecarmagnola della Città

 

La partecipazione è aperta a tutti ed è gratuita.

 

Il Comune di Carmagnola e la Pro Loco utilizzeranno le immagini ricevute al solo scopo dell’iniziativa sopra descritta e a titolo gratuito.

 

Inviando la propria immagine o taggandovi la pagina della Città i partecipanti accettano implicitamente le suddette condizioni.

 

Scadenza per l’invio delle immagini: lunedì 21 dicembre 2020.

Le immagini saranno raccolte in un album e pubblicate sui canali di comunicazione della Città di Carmagnola e della Pro Loco Carmagnola.

Klaus Davi difende in Tv il torinese Lapo Elkann

Duro scontro nel corso del programma “Ore 14” condotto da Milo Infante su Rai Due fra Klaus Davi e Caterina Collovati (visibile al link https://www.facebook.com/klausdavi2/posts/1023445554818378).

Tema del contendere Lapo Elkann e la sua vita ‘spericolata’. Dopo l’introduzione del conduttore Milo, che ha ricordato il recente episodio di Lapo fermato dalle forze dell’ordine e trovato in possesso di 4 grammi di cocaina, Klaus Davi è intervenuto subito difendendo l’industriale torinese: «Al netto dei suoi problemi personali, ho lavorato per 15 anni al fianco di Lapo in Fiat e posso testimoniare la sua lealtà verso i collaboratori e la sua genialità. La nuova 500 la dobbiamo a lui così come tante altre cose positive. Ho un bellissimo ricordo di quegli anni». Durissima invece Caterina Collovati: «Non voglio sentir parlare di genio legato alla cocaina, la cocaina è assolutamente una tragedia che va comunque combattuta. Noi che facciamo comunicazione dobbiamo dire che questi sono cattivi esempi per i giovani».

La tradizione del presepe rivive da Peraga

In questo Natale così diverso rispetto al solito, dove si sente forte la mancanza di mercatini, fiere e presepi viventi, uno dei luoghi incantati dove poter finalmente respirare l’atmosfera natalizia con tutta la famiglia è Peraga, uno dei Garden Center più grandi d’Italia che sotto le feste si trasforma in un grande villaggio di Natale.

Un luogo magico e incredibile, ricco di attrazioni assolutamente da non perdere, come i presepi semoventi e una delle più grandi e affascinanti esposizioni Lemax d’Europa: un villaggio fiammingo alto più di tre metri dall’atmosfera dolce e romantica, capace di stregare chiunque. 6 ambientazioni, un vero e proprio villaggio formato mignon, estremamente particolareggiato, dipinto a mano e realizzato fin nei più piccoli dettagli, un incantevole mondo in miniatura, composto da una moltitudine di paesaggi, colori, personaggi, attrazioni ed edifici che prendono vita attraverso luci e suoni.

Per gli amanti della tradizione, da Peraga c’è da perdersi tra le migliaia di statuine e le opere d’arte di artigiani e dei celebri maestri napoletani. Statuette, luci, muschi e capanne, da Peraga c’è tutto l’occorrente per creare il proprio Presepe perfetto ma non solo: sono tantissime le ambientazioni già allestite, da usare come ispirazione o anche solo per rifarsi gli occhi e lasciarsi avvolgere dalla magia delle feste.

Tradizione, bellezza, artigianalità, maestria… in Italia quella per il Presepe è una vera e propria passione e rappresenta un momento intimo, atteso da grandi e piccini, un’occasione per riunirsi in famiglia e dar vita alla storia delle storie: quella della Natività.

Il Natale da Peraga: https://www.youtube.com/watch?v=bAEuB0TGSLg&t=1s&ab_channel=PeragaGardenCenter