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Nelle Langhe con gusto: Ceretto riapre

Il Gruppo Ceretto riprende le visite nella tenuta Monsordo Bernardina proponendo  nuovi percorsi di visita e degustazioni tra i cru dell’azienda.

Ad Alba è aperto il Ristorante La Piola e dal 4 giugno riaprirà il Ristorante Piazza Duomo.

Il Gruppo Ceretto, azienda familiare che ha le sue radici in un territorio di rara bellezza come quello delle Langhe in Piemonte, riprende anche la propria attività aperta ai visitatori: i percorsi di visita alla Tenuta Monsordo Bernardina e ai vigneti, il ristorante la Piola ad Alba e dal 4 giugno il Ristorante Piazza Duomo.

 

Le Cantine Ceretto, fondate nel 1937, vantano un’estensione di 170 ettari situati nelle aree più pregiate delle Langhe e del Roero, comprese le DOCG Barolo e Barbaresco.

 

Per meglio conoscere e assaporare la produzione sono nuovamente disponibili i percorsi di visita con degustazione (solo su prenotazione, per info visit@ceretto.com, tel. 0173 26 80 33) ed è aperto il punto vendita alla Tenuta Monsordo Bernardina, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 17.00, per acquisti di vini e di prodotti dolciari del laboratorio Relanghe.

 

Le visite guidate proposte sono diverse, dalla “Degustazione di quattro vini”, tra cui il Barolo Classico DOCG, a “Sfumature del Nebbiolo”, una visita per coloro che cercano una conoscenza più profonda delle differenti espressioni del Nebbiolo, al “Wine Trekking”, una passeggiata tra i vigneti attorno alla Tenuta Monsordo Bernardina, alla scoperta dell’agricoltura e della viticoltura sostenibile, una scelta rivoluzionaria fortemente voluta dalla famiglia Ceretto, volta ad un maggiore rispetto del suolo, delle uve e dell’uomo.

 

Unica nel suo genere la nuova proposta “Tour dei 5 cru Barolo Ceretto”, un’esperienza educativa alla scoperta delle molteplici differenze dei terroirs di una delle DOCG più conosciute del nostro paese, a bordo di un Minivan che porterà il visitatore attraverso i cru più celebri dell’azienda, collocati nei 5 Comuni che costituiscono il cuore della denominazione: Bussia (Monforte d’Alba), Brunate (La Morra), Prapò (Serralunga d’Alba), Bricco Rocche (Castiglione Falletto), Cannubi San Lorenzo (Barolo). L’esperienza, di circa 4 ore dalle ore 9,30, si concluderà con una degustazione dei 5 Cru di Barolo presso la storica cantina di Alba (costo di partecipazione: € 190).

 

Nel cuore di Alba ha riaperto in questi giorni il Ristorante la Piola (giovedì, venerdì e sabato, pranzo e cena, domenica a pranzo – per prenotazioni: tel. +39 0173.442800 – info@lapiola-alba.it). In dialetto piemontese, la piola è l’osteria di paese, il luogo in cui si mangiano i piatti della tradizione e si bevono generosi bicchieri di vino del territorio. L’atmosfera conviviale, quasi familiare, diventa il perfetto complemento al cibo sulla tavola e al vino nei calici, a testimoniare la voglia di essere interpreti fedeli, grazie allo chef Dennis Panzeri, di una tradizione gastronomica, che ha reso le Langhe uno dei luoghi più celebri nel mondo per la qualità del cibo.

 

Attesa la riapertura il 4 giugno a pranzo di Piazza Duomo, il ristorante tre stelle Michelin regno dello chef Enrico Crippa. Consapevole sostenitore della ricchezza e della varietà offerta dai prodotti locali, Crippa ha portato la sua esperienza internazionale in un territorio dalle tradizioni radicate come quello delle Langhe, proponendo sapori inusuali pur mantenendo un occhio di riguardo e di rispetto per gli ingredienti del luogo. Il filo conduttore è l’utilizzo di materie prime d’eccellenza, accuratamente selezionate nel rispetto delle stagioni e coltivate, per quel che riguarda erbe, ortaggi, e piante edibili, nel celebre orto dello chef, un luogo unico di cura e passione per il mondo vegetale sapientemente raccontato nei piatti del ristorante Piazza Duomo. Il ristorante riaprirà nei week end  – venerdì sabato e domenica per ora solo a pranzo –  e sarà esclusivamente a disposizione degli ospiti delle 4 camere – 8 persone – per la cena (per prenotazioni: tel. +39 0173 366167 info@piazzaduomoalba.it). Verranno presentati nuovi menù come Il Viaggio e il Menù del Barolo. E per i venerdì di giugno verrà proposto Discover Piazza Duomo, un percorso alla scoperta della cucina di Enrico Crippa attraverso quattro portate tra i classici dello chef.

 

Riaprono alle visite il parco e il Castello di Pralormo

 

Sabato 8 e domenica 9 maggio 2021

(a seguire tutte le domeniche fino al 31 ottobre)

 

Consolata Pralormo racconta: ‘’Per tutto il mese di aprile ho ammirato in solitudine lo strabiliante spettacolo della fioritura dei miei tulipani. Per condividerne con voi la bellezza ho pensato di omaggiare a tutti i visitatori che verranno al Castello sabato 8 e domenica 9  maggio, alcuni bulbi di tulipano. Sono proprio i bulbi che, nel mese di aprile, erano fioriti nel nostro parco e che potranno fiorire nei vostri terrazzi e giardini!

 

Messer Tulipano ora cede il passo a ‘’Madamigella Orchidea’’!

 

Il parco e le sue curiosità

 

Nell’antica serra francese, bellissima costruzione del XIX secolo in ferro e vetro proveniente da Parigi, fra una bellissima collezione di felci particolari e il profumatissimo gelsomino, regna indisturbata ‘’Madamigella Orchidea’’.

Tra le varietà di orchidee fiorite si ammirano la Cypripedium (detta anche scarpetta di Venere), la Phalaenopsis,  la Cymbidium e la straordinaria varietà ‘’Vanda’’ (che si è naturalizzata dopo 7 anni sul muro della serra) la cui particolarità è quella di non avere la terra ma di ricevere nutrimento solo tramite la nebulizzazione delle radici.

 

Inoltre, da sabato 8 maggio, una NOVITA’ all’interno della serra!

Quest’ultima infatti ospita l’esposizione di una serie di acquerelli dell’artista e scrittrice cinese Kwong Kuen Shan tratti dal suo libro ‘’Il gatto e l’orchidea’’.
Questa idea è nata anche per omaggiare Lunetta, la gatta castellana che, chi ci segue sui social, ha già conosciuto!

Gli acquerelli illustrano i gatti e la saggezza del loro comportamento, ma raccontano anche della bellezza e dell’energia silenziosa dei fiori e, in particolare, delle orchidee.

In Cina il significato dei fiori, le cui radici risalgono a migliaia di anni fa, è strettamente legato alla cultura, alla religione e ai miti. Molti sarebbero dotati di grande saggezza, e alcuni di essi sono divenuti parole chiave che evocano concetti, simboli di vita, esempi di virtù.

Le illustrazioni sono accompagnate da proverbi, poesie, pensieri e citazioni da classici popolari cinesi che aiutano a guardare i fiori con occhi nuovi e che animano bei sentimenti, riflessioni e stupore. Come accade ai gatti raffigurati, che sembrano affascinati dai fiori tra i quali si muovono.

 

 

Otto scuole piemontesi vincono il concorso FILA

Ben 5 le scuole piemontesi vincitrici nazionali – e 3 regionali – dei concorsi promossi da F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini per dare voce e strumenti alla creatività.

Il concorso “Cento di questi anni”, lanciato nell’anno scolastico 2019-20 e prorogato per restare al fianco degli insegnanti e degli studenti, conferma la vitalità e la forza creativa della scuola.

 Proclamati i vincitori di “Cento di questi anni”, la special edition di Premio GIOTTO La Matita delle Idee e Premio LYRA, i concorsi che F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini porta nelle scuole italiane ormai da diversi anni. Nati per supportare e dar voce alla creatività, hanno vissuto al fianco degli studenti questo periodo storico unico, tra rallentamenti e didattica a distanza, fino a sottolineare con ancora più forza la voglia dei ragazzi di fare, di impugnare una matita, di accendere e condividere la creatività. La stessa passione che coinvolge FILA e che l’ha spinta a prorogare l’edizione lanciata nel 2019, una decisione fortemente voluta per continuare a restare accanto a chi la scuola la vive e la anima.

E il Piemonte emerge in modo importante, con ben 5 scuole selezionate tra i vincitori nazionali.
“Da-lì … a Qui!” della Scuola dell’infanzia di Bagnasco (CN) – Premio GIOTTO La Matita delle Idee, sezione infanzia.
“Ammiro Mirò” della scuola dell’infanzia Collodi – IC Bottacchi di Novara (NO). Premio GIOTTO La Matita delle Idee, sezione infanzia
“Nel tramonto…” dell’I.C. A. Dasso di Chivasso (TO) – Premio GIOTTO La Matita delle Idee, sezione infanzia
“Nell’arte ci sono anch’io …1, 10, 100 di noi” dell’I.C. F. Piccinelli di Neive (CN). Premio GIOTTO La Matita delle Idee, sezione primarie
“Abbracci perduti”, la Scuola secondaria di primo grado “Gualandi” di Pianezza (TO). Premio LYRA

Gli elaborati delle scuole piemontesi si aggiungono ad altri 35 vincitori nazionali e 60 regionali, di cui altre 3 dal Piemonte.
Marie-Thérèse Walter, Scuola dell’Infanzia Sezzadio (AL) – Premio GIOTTO La Matita delle Idee, sezione infanzia
Colline e un sogno, Scuola Primaria Treiso-Barbaresco, Treiso (CN) – Premio GIOTTO La Matita delle Idee, sezione primarie
100matitexl’arte=arteal100%, Scuola Secondaria di I Grado Angelo Brofferio, Asti – Premio LYRA

Sono dunque 100 i vincitori totali. Elaborati ricchi di talento, dal punto di vista tecnico e progettuale. Opere che sottolineano il grande impego degli insegnanti, capaci di orchestrare, in quest’edizione più che mai, il lavoro di bambini e ragazzi tra casa e scuola, guidandoli in un percorso conoscitivo ed espressivo intensissimo.
I due concorsi, naturalmente diversificati a seconda del ciclo scolastico, hanno poi accompagnato i partecipanti verso la stessa strada sotto la traccia “Cento di questi anni”, 100 anni di innovazione, 100 anni di pensiero creativo, 100 anni di rivoluzioni artistiche: sperimentare e contaminare con la libera espressione degli studenti, i linguaggi che l’arte dell’ultimo secolo ci ha regalato attraverso i colori, gli accostamenti, le forme, le tecniche e le azioni.

Tutte gli elaboratori, completi di descrizione e dettagli, sono visionabili sui siti dedicati: https://lamatitadelleidee.fila.it/vincitori/ e https://premiolyra.fila.it/vincitori/

Alle scuole vincitrici, FILA assegna una fornitura completa di prodotti per dare voce e forma alla creatività: colori e album GIOTTO per i più piccoli, LYRA e carte Canson per le scuole secondarie di primo grado (un valore di circa 3.500 euro per ogni assegnazione nazionale e di circa 1.000 euro per ogni regionale).

Inoltre, a tutti i 100 premiati, due libri firmati Fabbri Editori (per le scuole vincitrici del Premio GIOTTO La matita delle Idee) o un libro sul tema dell’arte fornito da Rizzoli Education (per gli istituti che hanno vincitori per il Premio LYRA).

I concorsi FILA e i premi assegnati confermano il supporto dell’azienda alle scuole e alla crescita creativa delle nuove generazioni.

F.I.L.A. (Fabbrica Italiana Lapis ed Affini), nata a Firenze nel 1920 e gestita dal 1956 dalla famiglia Candela, è una Società italiana e una delle realtà industriali e commerciali più solide, dinamiche, innovative e in crescita sul mercato. Dal Novembre 2015, F.I.L.A. è quotata alla Borsa di Milano, segmento STAR. L’azienda, con un fatturato di 608,2 mln di euro al 31 Dicembre 2020, ha registrato negli ultimi vent’anni una crescita significativa e ha perseguito una serie di acquisizioni strategiche, fra cui l’italiana Adica Pongo, le statunitensi Dixon Ticonderoga Company ed il Gruppo Pacon, la tedesca LYRA, la messicana Lapiceria Mexicana, l’inglese Daler-Rowney Lukas e la francese Canson fondata dalla famiglia Montgolfier nel 1557. F.I.L.A. è l’icona della creatività italiana nel mondo con i suoi prodotti per colorare, disegnare, modellare, scrivere e dipingere grazie a marchi come Giotto, Tratto, Das, Didò, Pongo, Lyra, Doms, Maimeri, Daler-Rowney, Canson, Princeton, Strathmore ed Arches. Fin dalle sue origini, F.I.L.A. ha scelto di sviluppare la propria crescita sulla base dell’innovazione continua, sia di tecnologie sia di prodotti, col fine di dare alle persone la possibilità di esprimere le proprie idee e il proprio talento con strumenti qualitativamente eccellenti. Inoltre, F.I.L.A. e le aziende del Gruppo collaborano con le Istituzioni sostenendo progetti educativi e culturali per valorizzare la creatività e la capacità espressiva degli individui e per rendere la cultura un’opportunità accessibile a tutti. Ad oggi, F.I.L.A. è attiva con 22 stabilimenti produttivi (due dei quali in Italia) e 35 filiali nel mondo e impiega oltre 8.000 persone.

Frutta fresca, mandorle e caffè nei Bubble Tea di Frankly

A TORINO  LIMONE, COCCO E MELOGRANO  PER INAUGURARE LA PRIMAVERA

Nel punto vendita di via Garibaldi ecco le nuove bevande: tanta frutta fresca, mandorle e caffè per dare una sferzata di gusto alle giornate primaverili.

 La primavera è arrivata. Certo, quest’anno l’inizio della bella stagione ha portato con sé restrizioni e divieti, causati dalla situazione sanitaria in corso.

A rendere più dolci e colorate queste giornate, arrivano nel punto vendita di Torino le nuove proposte di Frankly, la prima catena italiana di Bubble Tea, che è pronta a offrire a tutti gli amanti di questa bevanda nata a Taiwan negli anni ’80 ancora più gusti e bevande tra cui scegliere.

Come sempre, ad accomunare tutte le bevande di Frankly vi è la scelta delle materie prime: niente preparati in bustina o aromi artificiali, ma tanta frutta fresca e topping naturali per personalizzare il proprio tè con le bolle.

Il menù di Frankly per la primavera-estate si arricchisce di queste nuove cinque bevande:

·       Pink Lemonade: fresca limonata a base di limoni e succo di mirtillo rosso;

·       Milky Melon: rinfrescante drink a base di purea di melone con un goccio di cremoso latte;

 

·       Mango Cocco: gustoso frappè al mango preparato con 100% latte di cocco, mango a pezzi e sciroppo al mango;

 

·       Melograno Black Tea: tè freddo dal gusto deciso a base di succo di melograno biologico e tè nero Assam;

 

·       Shaken Almond Coffee: un mix che ricorda il Salento con il suo caffè in ghiaccio, latte condensato e gustoso sciroppo alle mandorle.

 

Tutte le bevande Frankly si possono poi personalizzare con un’ampia varietà di toppings: popping bobas alla frutta, perle di tapioca, semi di chia, pudding, aloe vera ma anche mousse al sale himalayano e marshmallows.

Infine, si può scegliere anche il livello di dolcezza, la temperatura e la tipologia di latte per ogni drink.

Oltre al ritiro nel punto vendita di via Garibaldi 9bis, si può ricevere il proprio bubble tea preferito a domicilio attraverso il servizio di delivery.

Non solo. Grazie all’e-shop è possibile acquistare e farsi recapitare una box con tutto l’occorrente per preparare direttamente a casa propria un perfetto bubble tea!

Per maggiori info: https://franklybubbletea.com/

Ponzano Monferrato diventa ‘Comune Amico delle Api’

DAL PIEMONTE   Ponzano Monferrato diventa ‘Comune Amico delle Api’. La giunta, su proposta del sindaco Paolo Lavagno, ha deliberato di aderire alla campagna di sensibilizzazione ‘CooBEEration Campaign’, lanciata nel 2015 nell’ambito di un progetto per creare una rete di per l’apicoltura, la biodiversità e la sicurezza alimentare.

Si tratta di un progetto finanziato dall’Unione Europea, realizzato da Felcod Umbria, Apimed – Federazione degli apicultori del Mediterraneo, Università di Bologna, Università di Torino, Inat – Istituto nazionale agronomico di Tunisi, Undp – Programma di sviluppo delle Nazioni Unite. “Entrando a fare parte di questa iniziativa – dice il sindaco Paolo Lavagno si assume l’impegno di sostenere nella propria comunità lo sviluppo delle attività apistiche in maniera diffusa sul territorio, includere ed incrementare nella pianificazione del verde pubblico la coltivazione di specie vegetali gradite alle api, porre grande attenzione ai trattamenti sulle alberate, da evitare in fioritura e in presenza di melata, ridurre progressivamente, sino ad eliminarlo, l’uso di erbicidi nella manutenzione dei cigli stradali e negli spazi pubblici”. L’azione per ecosistema sostenibile non si ferma qui in quanto c’è anche l’impegno a promuovere una riflessione sull’utilizzo degli agro-farmaci in agricoltura ed il loro impatto su ambiente e salute,  sul rigoroso rispetto della legge regionale che vieta di eseguire qualsiasi trattamento con erbicidi e fitofarmaci alle piante legnose ed erbacee di interesse agrario, ornamentali e spontanee, ad intraprendere la lotta alle zanzare concentrandosi sulla prevenzione e privilegiando interventi larvicidi basati sull’uso di prodotti biologici, a promuovere e sostenere iniziative a favore dell’apicoltura, sensibilizzando il valore del bene comune che essa rappresenta. Quindi si tratta di interventi che vanno molto ai di là della semplice apposizione dei cartelli che dichiarano l’adesione all’iniziativa ma incidono su una migliore qualità del rapporto uomo/ambiente.

Massimo Iaretti

Fassoneria riapre e riparte da dove tutto è cominciato

È stato un anno difficile per la ristorazione, a tutti i livelli. Un anno di sfide, di difficoltà, di incertezze. Ora però è arrivato il momento di ripartire, e di farlo con tutto l’entusiasmo di cui siamo capaci.

 

Fassoneria riparte dalle origini, riaprendo il suo storico punto vendita, quello da cui tutto è cominciato.

 

Riapre la Fassoneria di piazza Emanuele Filiberto 4 a Torino, e lo fa con un bel progetto di rinnovamento, affidato nelle mani dei due nuovi giovani gestori, Daniele e Serena.

 

Trent’anni e la voglia di fare tipica di quell’età, nonostante le difficoltà del periodo. Daniele e Serena hanno preso in mano lo storico punto vendita del Quadrilatero, là dove nacque la Fassoneria nel 2013, e lo hanno reso loro. Hanno dato un “revamping” al locale – come amano dire loro, in linea con il linguaggio fresco dei loro trent’anni – e hanno costruito una proposta fresca, giovane e d’eccellenza.

 

“L’idea era quella di seguire il percorso che la Fassoneria ha intrapreso negli ultimi anni, trasformandosi da semplice hamburgeria gourmet in ristorantino monoprodotto, con piatti di carne 100% di Fassone di Razza Piemontese”, spiegano i due nuovi giovani gestori della Fassoneria di piazza Emanuele Filiberto.

 

Il menu dunque è stato ancora ampliato per andare incontro a quest’esigenza, ed è stata aggiunta una proposta a scaffale con prodotti del territorio: “vogliamo che la nostra Fassoneria diventi una vetrina di piemontesità”, spiegano Daniele e Serena.

Ad esempio, per la riapertura, hanno immaginato un piatto fortemente simbolico: “Si tratta di  una battuta condita con una spuma di mozzarella di bufala, pomodorini secchi e foglie di basilico fritte”, racconta Serena. “Un piatto che con i suoi colori potrebbe stare a simboleggiare la “rinascita” dell’Italia dopo questo periodo buio”.

 

La riapertura della Fassoneria di piazza Emanuele Filiberto è fissata per sabato 8 maggio

Voglia di birra artigianale? Ecco le 6 migliori birrerie artigianali di Torino

Birra artigianale: una lista delle migliori birrerie artigianali di Torino, da provare almeno una volta 

In Piemonte, si sa, si beve bene. Oltre ai vini piemontesi esportati in tutto il mondo, come il Barolo, Barbaresco, Dolcetto e il Nebbiolo, nella cultura del buon bere non manca la birra artigianale. Non si contano a Torino i birrifici artigianali, che servono e raccontano le loro birre con passione. Abbiamo stilato una lista che vi aiuti ad orientarvi tra le birrerie artigianali migliori della città, ma se la vostra preferita non è tra queste non esitate a segnalarcelo!

La famosissima birra artigianale dell’Open Baladin

La sua fama lo precede: le birre di questo birrificio si trovano anche in altre regioni d’Italia che ne apprezzano il gusto e la struttura. La birra viene prodotta in provincia di Cuneo, a Piozzo. Ma potete gustarle in pieno centro, in Piazzale Valdo Fusi: un ambiente informale dove assaporare delle birre artigianali e di nicchia sia alla spina che in bottiglia, accompagnate da ottimi panini. Oltre alle famose Isaac e Wayan, vi consigliamo di provare la Nora 

Piazzale Valdo Fusi s.n.c.
011 835 863

Cheers Birreria Gourmet, una vasta selezione di birre artigianali

A due passi dal parco della Tesoriera si trova questa birreria, che sembra uscita da una cartolina inglese d’altri tempi (o almeno, dall’esterno). Sì, perché al suo interno c’è moltissimo spazio e soprattutto una varietà di birre artigianali, sia alla spina che in bottiglia, da far impallidire chiunque. Come se non bastasse la cucina è davvero ottima: vanno provati i panini, ma anche i primi non scherzano.

Corso Francia, 211
011 305 32 54

birra artigianale - pinte di birra

Birrificio La Piazza, nella Piazza dei Mestieri

Visitare il Birrificio La Piazza vale la pena per diversi motivi: per il restauro delle ex concerie Fiorio, perché la Piazza dei Mestieri, dove si trova il birrificio, accoglie e dà la possibilità a ragazzi di apprendere un mestiere. Non potete non assaggiare la celebre Chellerina, armoniosa e agrumata, ma vi segnaliamo anche una White IPA, la Throppycal.

Via Jacopo Durandi, 13
011 1970 9642

Birrificio San Paolo Brewpub

Nascosto tra le vie di Borgo San Paolo, storico quartiere operaio della città, per giunta lontano dalla movida, c’è un brewpub dov’è possibile gustare delle buone birre artigianale, magari accompagnandole con piatti insoliti. Vi sapranno consigliare la birra artigianale più adatta ai propri gusti, ma noi segnaliamo la Ipè, American pale ale, la Robinia al miele e la BlackFir, prodotta con malto d’orzo e segale.

Via Airasca, 11/B, Torino
011 372 1443

Dogana Torino: ottima birra artigianale in zona Campidoglio

È un’eccezione perché non producono loro le birre, ma hanno una selezione di birre artigianali ricchissima! Un posto nascosto, fuori dai circuiti del centro, ma assai accogliente e molto familiare. Le birre alla spina, come ogni birreria che si rispetti, cambiano a rotazione. Anche la cucina regala gioie quasi inaspettate: panini di alta qualità combinati con formaggi e salumi selezionati. 

via Rocciamelone, 12
011 1958 0798

Birrificio San Michele

Il birrificio artigianale San Michele si trova in pieno centro: il locale è un po’ angusto, ma la qualità della birra vale assolutamente la pena! Tra le birre artigianali che consigliamo di provare ci sono la Norma, aromatizzata alle castagne e la Turandot che è scura, e se vi piacciono le birre affumicate non perdetevi l’Aida.

Via Piave 5, Torino
Telefono: 011 019 3587

A scuola di salute

Corretta alimentazione, epigenetica, prevenzione primaria, sono solo alcuni dei  temi  affrontati nel corso dell’incontro formativo online, svoltosi nei giorni scorsi a Palazzo Lascaris   con i futuri ambasciatori del Consiglio regionale sugli ambiti di cui si occupano gli Stati generali della Prevenzione e del Benessere.

L’incontro si è svolto alla presenza del consigliere segretario Michele Mosca, di Felicina Biorci, nutrizionista presso il Centro di Medicina Preventiva e dello Sport dell’Università degli Studi di Torino e degli studenti  e dei docenti dell’istituto superiore Gae Aulenti di Biella.

“Quando si parla di Piemonte – ha dichiarato il consigliere segretario Mosca –  si parla di mangiare e bere bene. Un’alimentazione che vanta prodotti unici al mondo che affondano radici nel passato e nella tradizione delle nostre province. Oggi la pandemia ha modificato le nostre abitudini ma accentuato ancora di più la necessità di assumere uno stile di vita sano anche  e soprattutto in circostanze difficili. Una corretta alimentazione aiuta a prevenire e scongiurare importanti patologie e fornisce le necessarie energie per le sfide di ogni giorno, lo studio, il lavoro e il tempo libero. Il mio augurio è che possiate realizzare i vostri sogni magari proprio sul territorio biellese. Tante sono le sfide che dobbiamo cogliere – conclude Mosca –  a partire dalle opportunità offerte dal Recovery fund, la rivoluzione green, l’economia circolare.  Il Piemonte ha bisogno di ragazzi come voi  che abbiano voglia di imparare e  mettersi in gioco. Spero possiate diventare ambasciatori non solo del Piemonte ma dei singoli territori nei quali vivete per mettere a disposizione del futuro le numerose ricchezze che essi offrono” .

“L’alimentazione è un tema affascinante solo se la si interpreta come complessa – ha esordito nel suo intervento la professoressa Biorci – Nel 2017, 34,1 milioni di decessi erano attribuibili a fattori di rischio (dati del Global Burden of Disease Study ).  A livello globale, il 61,% dei decessi e il 48,3% dei DALY (Disability-adjusted life year,  misura della gravità globale di una malattia), sono stati attribuiti ai fattori di rischio. Occorre capire cosa non funziona nella comunicazione, occorre creare un collegamento tra gli effetti del cibo e la funzionalità cerebrale e cognitiva. Ai ragazzi dico di cercare di espandere la loro conoscenza e le loro competenze per poter risolvere cosa non funziona. Tutti sanno cos’è un piatto sano, ma una volta acquisita la competenza cercate di capire perché non produce risultati.  Attività, sonno e alimentazione sono i tre pilastri per un corretto stile di vita”.

Rivolta agli allievi del triennio delle scuole superiori, l’iniziativa Ambasciatori del Consiglio regionale, che ha visto il Consiglio regionale del Piemonte quale prima Assemblea legislativa italiana a proporla, rientra nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto) e consente di acquisire crediti formativi.

Da Affini Aperitivo in barattolo e spritz subalpino

“SAPORI E INVENTIVA NEL SEGNO DELLA SOSTENIBILITA’”

Con la riapertura dei suoi locali, il Gruppo Affini si presenta con un format rinnovato. Una nuova concezione di aperitivo in cui la naturalità delle materie prime del territorio, la collaborazione con innovative realtà artigianali piemontesi, la produzione home made e il concetto di riutilizzo si coniugano con la creatività e la voglia di sorprendere.

 

Ripartire per non fermarsi più. Con nuove idee e nuove collaborazioni ma con la consueta voglia di stupire, offrendo una proposta ancora più pop – sorprendente.

Con la riapertura di 100 Vini e Affini (presso Green Pea) lunedì 26 aprile, Affini San Salvario Riv.1 (Via Belfiore 16C) martedì 27 aprile e di Affini Porta Palazzo Riv.2 (Piazza della Repubblica 3) mercoledì 28 aprile, il Gruppo Affini, capitanato da Davide Pinto e Michele Marzella, si ripresenta con un format nuovo, in cui i concetti di sostenibilità, no-spreco e riutilizzo sono le fondamenta su cui costruire un’ idea di aperitivo e di miscelazione proiettato al futuro: nel rispetto del territorio, dell’ambiente e del consumatore.

Uno dei protagonisti principali dell’offerta Affini sarà l’aperitivo in barattolo.  Le proposte gastronomiche saranno servite all’interno di eleganti barattoli di vetro, che i clienti potranno portarsi a casa e riutilizzare, in un’ottica di vetro a valore, dando loro una seconda vita e una nuova funzione. A rendere ancora più fantasiosi i barattoli ci penserà l’ingegno del barman Affini e illustratore Pietro Chiappero, in arte “Alpac”, che ogni mese li abbellirà con intriganti vignette, rendendoli pezzi unici da collezione. Il barattolo di vetro garantirà, inoltre, una maggior conservazione delle materie prime, tutte rigorosamente del territorio, alimentando la filosofia di zero-spreco su cui si fonda l’identità di Affini e che in quest’epoca dominata dall’emergenza Covid si è ulteriormente rafforzata.

Altro protagonista del rinnovato format saranno gli “Spritz Subalpini”, con l’utilizzo di alcuni dei liquori di punta del brand Distillerie Subalpine, preparati home made presso l’Opificio Urbano da poco inaugurato a Chieri.

Sono tre le proposte di “Spritz Subalpini” attualmente in menù. Il Nuvospritz in cui il liquore Nuvolari si incontra con la birra. Una bevanda che può prendere direzioni e gusti differenti a seconda della tipologia di birra scelta per l’abbinamento.  Il Wizard Spritz è invece frutto dell’incontro tra l’Elixir Le Masche e il sidro di mele del Birrificio Baladin con l’aggiunta di profumo di fieno. L’ApeRegina celebra il matrimonio tra il liquore Green Bee e la soda di miele fermentato “meadlight” con l’aggiunta di sciroppo di cedrata e gocce di lime.

I liquori Distillerie Subalpine, creati presso l’Opificio Urbano, saranno naturalmente anche proposti in purezza, dallo storico Fernet al Nuvolari e l’Ascari, due dei cocktail di punta di Affini trasformati in liquori per l’aperitivo, dall’aromatico Green Bee al misterioso e intrigante Elixir Le Masche, nato in collaborazione con il ristorante stellato torinese Casa Vicina, o come ingredienti di cocktail sorprendenti come lo Zegna Forest in collaborazione con Zegna.

Alla base della proposta gastronomica di Affini sarà sempre più forte il legame con le eccellenze del territorio, attraverso collaborazioni con piccole realtà artigianali, alcune delle quali selezionate dalla Camera di commercio di Torino nel progetto Maestri del Gusto. Tra le chicche più interessanti da assaporare nel menù Affini ci saranno, ad esempio, i Green Plin, nati da un’idea del Gruppo Affini per omaggiare il tipico plin della tradizione culinaria piemontese, rivisitato in chiave green e vegetariana, con il ripieno a base di ortica e maggiorana e la pasta dal colore verde grazie alla presenza di spinaci disidratati. Un prodotto la cui preparazione è stata affidata al Maestro del Gusto Pastificio Bolognese Muzzarelli, tra i pastifici più conosciuti e quotati del panorama torinese.

Il tagliere di carni crude sarà invece impreziosito da una serie di gelati salati prodotti dal Maestro del Gusto Agrigelateria San Pé di Poirino: il gelato salato vegetale alla senape accompagnerà la battuta di fassona, quello alla cipolla accompagnerà la salsiccia cruda di vitello de La Granda, mentre la Gradisca de La Granda sarà accompagnato dal gelato alla robiola di capra e polvere di oliva taggiasca Olio Roi.

Solo presso “100 Vini e Affini” a Green Pea sarà poi possibile vivere un’esperienza unica, assaporando le “insalate a cm 0” coltivate nel piccolo orto presente all’interno del locale, realizzato grazie alla collaborazione con la giovane azienda piemontese Agrocooltour.

Anche il latte da Affini vivrà una sua seconda vita, diventando una bevanda soft drink da consumare ad ogni ora del giorno. Così come avviene per i liquori, il latte dell’azienda Erbalatte, riconosciuto per la sua alta digeribilità e il suo sapore naturale, potrà essere degustato in “purezza” o come ingredienti di cocktail analcolici intriganti e fantasiosi.

 

ORARI LOCALI GRUPPO AFFINI

 

100 Vini e Affini – Via Nizza 230 (presso Green Pea) – apertura lunedì 26 aprile – Aperto da lunedì al venerdì dalle 10 alle 21.30 / a partire dal 15 maggio aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 21.30;

 

Affini San Salvario Riv.1 – Via Belfiore 16C – apertura martedì 27 aprile – Aperto dal martedì alla domenica dalle 17 alle 21.30;

Affini Porta Palazzo Riv.2 – Piazza della Repubblica 3 – apertura mercoledì 28 aprile – Aperto dal mercoledì al sabato dalle 16 alle 21.30 e la domenica dalle 12 alle 21.30;

Eataly Lingotto all’aperto dalla colazione alla cena

Riapre l’ampio dehors di Eataly, nell’Or-TO urbano: tante proposte di gusto in sicurezza

  

Da oggi, lunedì 26 aprile, riaprono i ristoranti di Eataly Torino Lingotto. Sarà così possibile pranzare o cenare in sicurezza godendo dell’esperienza e tornare a gratificarsi con il piacere di mangiare fuori casa. Eataly Lingotto ha infatti a disposizione un ampio dehors di oltre 200 mq sul piazzale pedonale antistante, circondato dal verde dei fiori e delle piante di Or-TO, l’Orto Urbano di Torino Nizza Millefonti.

Dalla colazione al pranzo e poi all’aperitivo, fino alla cena: numerose sono le proposte all’aperto a menu per ogni momento della giornata, salate e dolci.

Per iniziare bene la giornata, è perfetto il caffè delle Terre Alte Huehuetenango, Presidio Slow Food, da accompagnare con i dolci della Pasticceria di Eataly. A pranzo e cena, si può scegliere tra le tante proposte della cucina: antipasti, tra i quali spicca la sfiziosa patata croccante di Avezzano fritta al momento, primi, insalate, il miglior pescato del giorno di stagione e sostenibile, l’ottima Fassona della Granda e poi contorni di verdura e i grandi piatti di stagione, come fave e pecorino, tonnarelli cozze e pecorino e insalata di fave, pere e formaggio. Immancabile la pizza Eataly, con oltre 50 ore di lavorazione, cotta nel forno a legna e premiata con 2 spicchi dalla guida “Pizzerie d’Italia 2020” di Gambero Rosso. Nella versione originale con farine 100% biologiche Mulino Marino, oppure con l’impasto con farina di Grani Antichi, cioè enkir, farro, segale e kamut, per una pizza più bassa e croccante.

In menu a pranzo anche una selezione dei piatti della tradizione langarola del bistrot torinese dello chef 1 stella Michelin Ugo Alciati, La Taverna del Re. Dagli agnolotti del plin secondo la ricetta della mamma Lidia, la “Agnolotti Queen” secondo il Los Angeles Times, all’arrosto di vitella con verdure croccanti, fino al peperone ripieno con tonno e capperi di Salina. Un pezzo di Langa direttamente a Torino, nel dehors di Eataly, per vivere un’esperienza gastronomica gourmet.

E poi le proposte dell’aperitivo in dehors: ogni sera a disposizione una ricca carta dei vini e delle birre dell’Enoteca di Eataly e un’ampia lista cocktail, da accompagnare ad una selezione di tapas.

Per concludere in dolcezza, ci sono il Tiramisù Eataly e i cannoli siciliani di Marchese. Ampia la selezione dei gelati e delle coppe artigianali dell’Agrigelateria San Pè di Poirino, che quest’anno compie 20 anni di attività: dal 2001, infatti, produce il suo gelato agricolo con prodotti a km 0 e di stagione e con particolare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità.

Per prenotare il proprio tavolo, basta chiamare il numero 345 7679433.

 

Con il bel clima riapre anche la Terrazza, al primo piano di Eataly Lingotto. Ritorna così l’appuntamento con il brunch del fine settimana: un menu pensato per tutti i gusti, per passare dalla colazione al pranzo con le golose proposte create per l’occasione dall’executive chef di Eataly Patrik Lisa e per godersi il weekend in lentezza e relax, nel verde della terrazza. A partire dall’8 maggio, tutti i sabato e domenica tante proposte dolci e salate: dalle tradizionali uova in camicia, al croque madame, e poi il pan brioche tostato con salmone Sockey, il waffle con confettura di lamponi, panna montata e frutti di bosco, bevande calde e fredde, succhi di frutta, centrifugati… e molto altro, ci sarà l’imbarazzo della scelta!