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Capodanno cinese: anche a Torino è Festa di Primavera

Il Capodanno Cinese, conosciuto anche come la Festa di Primavera, è una delle celebrazioni più importanti della cultura cinese, festeggiata non solo in Cina, ma in tutto il mondo.

Nel 2025, l’anno che segna il ritorno del Serpente, simbolo di saggezza e intuizione secondo lo Zodiaco Cinese, è stato celebrato con grande entusiasmo. A Torino, la piazza Castello ha ospitato le tradizionali danze del drago e del leone, che da secoli sono simbolo di forza e protezione.

Le radici del Capodanno Cinese affondano oltre 3.000 anni fa, legate alla vita agricola: l’inizio del nuovo anno segnava il periodo di riposo dopo il raccolto e l’inizio della nuova stagione. Una leggenda racconta che il mostro Nina, che terrorizzava i villaggi, veniva scacciato dal rumore, dal fuoco e dal colore rosso, dando vita ad alcune delle tradizioni che ancora oggi caratterizzano la festa.

I festeggiamenti, che quest’anno sono iniziati il 29 gennaio e si sono conclusi con la tradizionale Festa delle Lanterne, durano quindici giorni. Questo evento segna la fine delle celebrazioni e rappresenta il momento per salutare l’anno vecchio e accogliere quello nuovo, sperando in un futuro migliore. La Festa delle Lanterne, conosciuta anche come “piccolo Capodanno”, è una delle tradizioni più attese, che segna la chiusura del ciclo festivo.

Ciò che rende il Capodanno Cinese ancora più affascinante è il fatto che il calendario cinese segue i cicli lunari e planetari, motivo per cui la data del Capodanno non è mai fissa. Anche quest’anno, il governo cinese ha inviato i tradizionali regali nella scatola rossa agli emigrati cinesi nel mondo, un gesto simbolico di buon augurio e prosperità. Il Serpente, simbolo di saggezza e trasformazione, rappresenta un animale che cambia pelle ogni anno, un invito a rinnovarsi e a crescere.

L’evento, realizzato con il patrocinio della Città di Torino, ha visto la cooperazione di numerose realtà, tra cui l’Associazione generale dei commercianti cinesi in Piemonte, l’Associazione degli industriali e commercianti cinesi in Torino, l’Associazione Cinesi e Italo-cinesi in Torino e Cuneo, e altre associazioni che da tempo contribuiscono alla promozione della cultura cinese in Italia.

Anche gli addobbi e il palco dell’evento hanno riflesso il significato della celebrazione, grazie al contributo di XI Fu Wedding Flowers, un’eccellenza imprenditoriale cinese a Torino, che ha saputo unire la creatività orientale con l’esperienza di Alessia (nome italiano della titolare), specializzata in eventi e matrimoni.

Quest’anno, il Capodanno Cinese ha acquisito un significato ancora più speciale, entrando ufficialmente a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità. La festa non è solo un momento di unione per i cinesi, ma è condivisa anche con altre comunità asiatiche, come giapponesi, coreani, vietnamiti e thailandesi, creando un simbolo di solidarietà e connessione tra popoli.

Anche noi della Redazione desideriamo rinnovare i nostri più sentiti auguri a tutti i lettori, sperando che questo nuovo anno porti prosperità e integrazione, contribuendo a rafforzare la sinergia tra tutte le comunità che arricchiscono la nostra città di Torino.

 

Vermouth. la storia, i personaggi, e i tanti marchi

Dal 17 al 23 febbraio 2025 il Salone darà modo di conoscere tutto sul vermouth, la storia, i personaggi, e i tanti marchi che hanno contribuito a costruirne il mito.
Un fitto palinsesto di appuntamenti, suddivisi tra Salone (presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Piazza Carlo Alberto) e Fuori Salone (diffuso in tutta la città), per sottolineare non solo le tante qualità del prodotto, ma anche l’importanza culturale e sociale che il Vermouth ha sempre avuto per Torino in oltre 235 anni di storia, servito in caffetterie, pasticcerie, cocktail bar e ristoranti. Le stesse che saranno protagoniste nella settimana del FuoriSalone.
 

FARE CULTURA

È questo il grande obiettivo del Salone del Vermouth ( con il Patrocinio
della Regione Piemonte e della Città di Torino , progetto in ambito mixology MT Magazine di Laura Carello con Eat Bin e Eventi To Be. Incontri tematici dedicati al mondo del
Vermouth, appuntamenti con produttori e approfondimenti sulla storia, alla presenza di giornalisti ed esperti del settore, bartender e chef.
Nel programma del Salone saranno trattati
temi come la nascita del rito dell’aperitivo, le tante declinazioni del Vermouth, il suo utilizzo
in miscelazione, l’abbinamento con il cibo, le storie dei protagonisti che ancora oggi lo producono.
Il pubblico avrà l’opportunità di partecipare a laboratori interattivi, di miscelazione e degustazione, in cui si potranno toccare con mano le mille sfumature di questo prodotto, che ancora oggi ha tanto da raccontare.
Spin-off sarà il Fuori Salone, una settimana di appuntamenti organizzati in tutta la città dal 17 al 21 febbraio.
Durante i cinque giorni di Fuori Salone, in alcuni selezionati ristoranti di Torino saranno serviti menu a tema con il vermouth protagonista sia nei piatti che negli abbinamenti proposti, mentre nei migliori cocktail bar torinesi il vermouth sarà sia la base di twist on classic – rivisitazioni di icone della miscelazione internazionale – che di novità firmate dell’estro dei bartender.
Talk tra chef e bartender, cocktail bar con professionisti internazionali , masterclass B2B sul Vermouth durante le serate.
Il Fuori Salone coinvolgerà i luoghi culto del vermouth: il Museo Carpano presso Eataly Lingotto e il Museo Lavazza presso la Nuvola Lavazza ( dove Vermouth si confronterà con caffè. Altri due luoghi del Fuori Salone saranno l’Officina della Scrittura, museo tematico torinese in cui il vermouth verrà affrontato sotto l’aspetto grafico e pubblicitario, e Casa Martini, che aprirà le porte del proprio museo ai visitatori del Salone del Vermouth, a un prezzo agevolato.

COS’È IL VERMOUTH

Se non può essere definito tale senza la presenza di assenzio nelle varietà Pontico e Romano, un’erba che in tedesco viene comunemente denominata wermut, il vermouth è frutto di una lunghissima tradizione, quella del vino aromatizzato, risalente addirittura ai tempi dell’Antica Roma con i vini all’assenzio e consacrata nel 1786 a Torino, grazie ad Antonio Benedetto Carpano,riconosciuto come l’inventore del vermouth così come lo conosciamo oggi e che ne ha ampliato l’utilizzo oltre la medicina. Da Torino il vermouth ha imboccato poi le rotte commerciali francesi, europee e mondiali, dove tuttora registra importanti numeri. La riscoperta dei classici nella miscelazione contemporanea l’ha riportato come aperitivo, oppure nel dopocena servito liscio o con ghiaccio, modalità che permette di apprezzare tutta l’aromaticità delle piante selvatiche e spezie utilizzate, come cannella, zedoaria, galanga, cascarilla e noce moscata, delle quali vengono utilizzati foglie, fiori, frutti, radici, scorze, legno e succo per aromatizzare il vino.

I LUOGHI

Museo Nazionale del Risorgimento Italiano (sede del Salone) Il Salone del Vermouth si svolgerà nelle sale del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, all’interno di Palazzo Carignano. Un edificio altamente simbolico per Torino, in quanto fu sede del Primo Parlamento del Regno d’Italia dal 1861 al 1864.
Insieme a Palazzo Reale e a Palazzo Madama, Palazzo Carignano è parte del sito UNESCO Residenza Sabaude. Il museo fu fondato nel 1878 per celebrare la morte del primo re dell’Italia unita – Vittorio Emanuele II – ed è il più antico e importante museo dedicato al Risorgimento Italiano. Per via del fascino, degli ampi spazi e della posizione strategica rispetto a Piazza San Carlo, al Museo Egizio e a Piazza Castello, è uno degli spazi più ambiti per gli eventi e le manifestazioni.
Museo Lavazza (il Vermouth incontra il caffè)
Situato all’interno di Nuvola Lavazza, headquarters del Gruppo, il Museo Lavazza, è un innovativo museo d’impresa, che permette di intraprendere un viaggio sensoriale nella cultura globale delvcaffè, intrecciando il racconto dell’azienda, con il racconto della famiglia Lavazza, con la storia di Torino, e quella industriale italiana del XX secolo, fino ad allargare lo sguardo al mondo. Una tazzina
di caffè interattiva, un ricco impianto multimediale e testi evocativi accompagnano i visitatori e permettono una fruizione personalizzata e immersiva. Il Museo è organizzato in cinque Sale: Casa Lavazza riassume 130 anni di storia, La Fabbrica si concentra sulla produzione del caffè, La Piazza ne celebra il rito, L’Atelier racconta le collaborazioni creative dell’azienda e l’Universo invita a trovare il proprio posto nell’esperienza Lavazza.
Eataly Lingotto – Museo Carpano (il Vermouth incontra la storia) Negli attuali spazi di Eataly Lingotto un tempo vi era la produzione del vermouth Carpano,brevettato a Torino nel 1786 dall’omonimo Antonio Benedetto. Per rievocare il passato che fu, al primo piano del polo enogastronomico, dove venivano estratti e conservati gli aromi delle botaniche, è allestito il Museo Carpano, uno spazio espositivo che permette di fare un viaggio nel passato, alla scoperta della storia aziendale e dei segreti della sua produzione. Durante la visita si ha la possibilità di sperimentare con tutti i sensi le cinque materie prime con cui viene prodotto il
vermouth: vino, alcool, zucchero, caramello e botaniche. Nel museo è presente anche una sala
omaggio al logo Punt e Mes disegnato da Armando Testa nel 1960, che rappresentava
simbolicamente e in maniera geniale il gusto del vermouth: un punto di dolce e mezzo di amaro.
Officina della Scrittura (il Vermouth incontra la comunicazione) è il primo museo al mondo dedicato al segno, in cui viene raccontato e
valorizzato tutto ciò che è legato alla cultura della scrittura e, più in generale, al segno dell’uomo. Un museo unico nel suo genere, con una storia millenaria alle spalle nell’area dell’antica Abbadia di Stura, che presenta un perfetto mix di tecnologia e tradizione, attraverso un percorso multisensoriale in grado di raccontare, emozionare ed educare il pubblico di ogni età.
Casa Martini (il Vermouth incontra la tradizione)
Situata a Pessione (TO), Casa Martini racconta una tradizione di oltre 150 anni: la storia di due
uomini visionari, di bottiglie che racchiudono esperienza e artigianalità e di una terra fertile, dove l’arte della viticoltura incontra le erbe aromatiche. Casa Martini offre la possibilità di vivere un’esperienza immersiva, tra il Martini Privilege Tour, il Martini Discovery Tour, la Martini Cocktail Experience, la Vermouth Class e la Martini Ultimate Experience.
Qui è presente tutto il programma aggiornato:
https://salonedelvermouth.com

Alcune note tecniche

Il Vermouth di Torino è un vino aromatizzato di origine piemontese, la cui produzione è regolamentata da un disciplinare specifico emanato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali il 22 marzo 2017. Questo disciplinare definisce le caratteristiche e i requisiti necessari affinché un prodotto possa fregiarsi dell’indicazione geografica “Vermut di Torino” o “Vermouth di Torino”.
Caratteristiche principali del disciplinare:
• Zona di produzione: L’intero processo produttivo, dalla preparazione all’imbottigliamento, deve avvenire all’interno della Regione Piemonte.
• Vino base: Deve essere utilizzato vino italiano, con una percentuale minima del 75% nel prodotto finale.
• Aromatizzazione: È obbligatorio l’impiego di Artemisia (assenzio) coltivata o raccolta in Piemonte, insieme ad altre erbe e spezie ammesse dalla normativa vigente.
• Titolo alcolometrico volumico: Il Vermouth di Torino deve avere un contenuto alcolico compreso tra il 16% e il 22% in volume.
• Denominazione “Superiore”: Per utilizzare la dicitura “Vermouth di Torino Superiore”, il prodotto deve avere un titolo alcolometrico minimo del 17% e contenere almeno il 50% di vino prodotto in Piemonte. Inoltre, l’aromatizzazione deve prevedere l’uso prevalente di erbe aromatiche locali.
L’Associazione Italiana Sommelier (AIS) riconosce l’importanza storica e culturale del Vermouth di Torino e ne promuove la conoscenza attraverso pubblicazioni e iniziative dedicate. Ad esempio, il libro “Saperebere” di Fulvio Piccinino, edito da Graphot nel 2021, approfondisce la storia, le materie prime e i processi produttivi di fermentati, distillati, liquori, amari e vini aromatizzati, con particolare attenzione ai disciplinari in vigore.
Per ulteriori dettagli sul disciplinare e sulle attività di tutela e promozione del Vermouth di Torino, è possibile consultare il sito ufficiale del Consorzio del Vermouth di Torino.
Qui sul link Consorzio del Vermouth di Torino
Alla prossima !
LUCA GANDIN

Biraghi alla seconda edizione del Salone del Vermouth

L’azienda lattiero casearia Biraghi, azienda storica di Cavallermaggiore nel settore lattiero caseario interamente dedicato alle eccellenze enogastronomiche piemontesi, a Torino, ha annunciato la sua partecipazione alla seconda edizione del Salone del Vermouth, l’evento focalizzato sul vino liquoroso torinese che si terrà sabato 22 e domenica 23 febbraio al Museo Nazionale del Risorgimento italiano del capoluogo piemontese. In occasione della manifestazione, patrocinata da Regione Piemonte e Città di Torino, ideata da Laura Carello, anima del progetto, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Eat Bean e l’agenzia di organizzazione eventi ToBe, Biraghi non racconterà solo l’ampia gamma di prodotti presente nel suo negozio di Torino, ma farà anche cultura sull’eccellenza del Vermouth. All’interno degli eventi del fuori Salone che anticipano la kermesse, venerdì 21 febbraio il negozio Biraghi di piazza San Carlo ospiterà un incontro esclusivo con il produttore Bordiga.

In programma, a partire dalle ore 18, una masterclass a ingresso libero con un momento di dialogo con l’esperto e una degustazione gratuita del Vermouth Bordiga.

Per il Salone, sabato 22, dalle 12 alle 21, e domenica 23 febbraio, dalle 12 alle 20, Biraghi sarà presente al Museo del Risorgimento italiano per raccontare il valore del proprio marchio, far conoscere la gamma di Vermouth presente in negozio e offrire una degustazione dei prodotti che lo rendono conosciuto in Italia e nel mondo.

“Nel negozio Biraghi di piazza San Carlo, oggi vero punto di riferimento per i torinesi che amano mangiare e bere bene, proponiamo alcuni tra i migliori Vermouth del territorio – dichiara Daniele Di Palma, direttore marketing di Biraghi Spa – ecco perché quando abbiamo saputo che l’evento sarebbe tornato in città abbiamo subito voluto farne parte.

Ingrediente base del classico aperitivo torinese e dei cocktail internazionali, il Vermouth è un simbolo di tradizione e convivialità che merita di essere conosciuto e approfondito. Celebrarlo insieme a produttori e professionisti del settore è per noi un grande piacere.

L’iniziativa si inserisce nelle nostre attività di promozione dell’eccellenza enogastronomica piemontese”.

“Il coinvolgimento di un’azienda prestigiosa come Biraghi nell’organizzazione di una manifestazione importante come il Salone del Vermouth, è per noi motivo di orgoglio – dichiara l’organizzatrice del Salone del Vermouth Laura Carello – un’azienda che investe tanto sul proprio territorio d’origine e che ha scelto di legare il proprio brand alla nostra realtà dimostra una cosa sola: che la direzione della strada intrapresa finora è quella giusta”.

Mara Martellotta

“Parlami di Spreco: la cucina sostenibile tra conservazione, riuso e creatività”

Parlami di Spreco torna con una puntata speciale per affrontare il tema dello spreco alimentare e offrire soluzioni concrete per una cucina più sostenibile. L’evento, che si terrà giovedì 20 febbraio 2025 dalle 18:00 alle 19:00 in diretta sui canali social, vedrà la partecipazione di due ospiti d’eccezione.

 

Paola Bortolani, food blogger esperta di cucina antispreco, e Franco Aliberti, cuoco sostenibile, che condivideranno consigli e strategie per ridurre gli sprechi alimentari nelle nostre case e nei ristoranti.

 

Ogni anno in Italia si buttano circa 4,5 milioni di tonnellate di cibo, ma con le giuste pratiche possiamo fare la differenza.

 

Durante la diretta, gli ospiti risponderanno a domande fondamentali come:

 

Come organizzare una spesa intelligente per evitare sprechi?
Quali tecniche di conservazione prolungano la vita degli alimenti?
Come trasformare gli avanzi in piatti creativi e gustosi?
Perché la cucina circolare è il futuro della ristorazione e della sostenibilità domestica?
Quali piccoli accorgimenti possiamo adottare ogni giorno per ridurre lo spreco alimentare?

Una diretta imperdibile per chi desidera cambiare il proprio approccio alla cucina e contribuire attivamente alla lotta contro lo spreco alimentare.

 

La puntata sarà trasmessa in diretta dalle ore 18.00 alle ore 19.00 sui seguenti canali:

LinkedIn Top Voice di Simona Riccio
Facebook di Simona Riccio
Canale YouTube di ParlaConMe® urly.it/3144rz

 

Per ulteriori informazioni e approfondimenti:redazione.pcm@gmail.com

La Scienza sale in cattedra alla “Fondazione Mirafiore”

Nel “Villaggio Narrante in Fontanafredda”, fine settimana con il prof. “viral-fisico” Vincenzo Schettini e l’astro-fisica italiana Simonetta Di Pippo

Giovedì 20 e venerdì 21 febbraio, ore 19

Serralunga d’Alba (Cuneo)

Di sé stesso dice “Sono un fisico, un musicista, un curioso e un amante della vita”. Classe ’77, nato a Como ma residente nella barese Monopoli (dove si trasferisce fin da bambino con la famiglia), prossimo ospite, giovedì 20 febbraio (ore 19), della “Fondazione Mirafiore” di Serralunga d’Alba sarà Vincenzo Schettini, il prof. dai “capelli ribelli” che è riuscito a trasformare l’insegnamento della “Fisica” in “un’avventura affascinante e accessibile a tutti”. Creatore del fenomeno digitale “La Fisica Che Ci Piace” (titolo del suo primo libro, edito da Mondadori e “Premio Elsa Morante 2023”) Schettini è diventato un punto di riferimento per milioni di studenti e appassionati grazie alla sua capacità di spiegare concetti complessi con la più banale semplicità, attraverso i suoi “video virali” sui social, il suo best-seller, le conferenze e gli spettacoli, dimostrando che la “Fisica” non è solo teoria, ma uno strumento per comprendere la realtà che ci circonda. Accanto alla “Fisica”, è la “Musica” l’altra sua grande appassionata “compagna di strada”. Nel 2000 si diploma infati in “Violino e Didattica della Musica” al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli e fonda un affermato Gruppo Gospel, gli “Wanted Chorus”; nel 2004, si laurea in “Fisica” presso l’Ateneo di Bari e inizia ad insegnare in vari Istituti locali fino all’attuale Istituto Tecnico “Dell’Erba” a Castellana Grotte. Ed è proprio nell’insegnamento che le sue due anime, arte e scienza, si fondono sotto l’idea di “trasformare la fisica da pura lezione a vero e proprio intrattenimento”. Un’idea che ha contribuito a farne non solo un “personaggio virale”, presente su tutti i social, ma anche un ormai noto volto televisivo su “RAI 2”, dove presenta dall’aprile dell’anno scorso, in seconda serata, il programma “La Fisica dell’Amore”. Il suo incontro alla “Fondazione Mirafiore” si inserisce perfettamente nel tema della stagione del “Laboratorio di Resistenza Permanente”, dedicata al #tempo, uno dei concetti più misteriosi e affascinanti della Fisica. Con il suo stile unico e coinvolgente, Schettini accompagnerà il pubblico in un viaggio tra “scienza e curiosità”, dimostrando come il “tempo” sia molto più di una semplice sequenza di istanti, ma una dimensione da esplorare e comprendere. E forse, per restare in tema, troverà anche il tempo per presentare il suo secondo libro, sempre edito da Mondadori, dal titolo “Ci vuole un fisico bestiale”, dove “mi diverto a raccontare – dice – i fisici più pop della storia”.

E sarà ancora dedicato alla “Scienza” l’appuntamento di venerdì 21 febbraio (sempre alle 19) dal titolo “Space economy – The dark side of the Moon”, che vedrà “salire in cattedra”, l’astrofisica romana Simonetta Di Pippo, vero e proprio orgoglio italiano, Direttrice dell’ “Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico” con sede a Vienna, Professor of Practice di Space Economy e Direttore dello “Space Economy Evolution Lab (SEE Lab)”, in “SDA Bocconi”, nonché visiting professor of practice presso la “New York University” di Abu Dhabi. Di grande attualità e interesse, il tema prescelto. È innegabile, infatti, che negli ultimi anni i confini della nostra economia si sono di molto allargati, muovendosi dalla terra allo spazio. Il nostro pianeta è più che mai bisognoso di nuove forme di sviluppo sostenibili a livello ambientale e sociale e proprio l’“Economia dello Spazio” (attenzione: Elon Musk & Company docent) può darci una mano in questa direzione. “Oggi – si legge – la ‘space economy’ vale circa 470 miliardi di dollari a livello globale con previsioni di crescita percentuale a due cifre per i prossimi decenni, ma il suo valore non può essere misurato solo in cifre. Ciò che più conta, infatti, è che offrirà opportunità anche ai Paesi meno sviluppati e contribuirà al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati nell’Agenda 2030 dell’Onu. E tuttavia questa Luna, questo spazio affollato di attori – Cina, India, Stati Uniti, Russia, Europa -, divenendo di fatto nuovo terreno di confronto geopolitico ed economico per le potenze del pianeta Terra, ha bisogno senz’altro di regolamentazione e di cooperazione. Affrontare il futuro dell’esplorazione spaziale e la creazione dei mercati ad essa associati richiede oggi un approccio realmente cooperativo e inclusivo perché, quando la sfida è globale, anche la risposta deve essere globale”. Nel 2006, a Simonetta Di Pippo è stato conferito dall’allora Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, il titolo di “Cavaliere Ufficiale al Merito” per l’impegno nello sviluppo di ricerche scientifiche, di tecnologie e applicazioni spaziali.

Il ricco cartellone della “Fondazione Mirafiore” si completa domenica 23 febbraio, alle 16,30con l’ultimo appuntamento della “Rassegna teatrale per bambini” con lo spettacolo “Il carnevale degli animali” di e con Federico Pieri di Terzostudio, Spettacolo Vincitore della “Giuria dei Ragazzi” al “Premio Otello Sarzi 2018” di Osimo.

Per info programma: “Fondazione Mirafiore”, via Alba 15, Serralunga d’Alba (Cn); tel. 0173/646424 o www.fondazionemirafiore.it

g.m.

Nelle foto: Vincenzo Schettini, Simonetta Di Pippo e Federico Pieri

A Rivoli spazio innovativo per un videogioco consapevole

Inaugurazione il 26 febbraio presso l’Informagiovani

Il Comune di Rivoli, in collaborazione con il Dipartimento Patologie delle Dipendenze – Spazio Altrove dell’ASL TO3 e le cooperative sociali Crescere Insieme ed Educazione Progetto, annuncia l’inaugurazione della EduGaming Zone del progetto EduGamers for Kids. L’evento si terrà:

Mercoledì 26 febbraio 2025 dalle 15:00 alle 18:00 presso l’Informagiovani di Via Dora Riparia 2 a Rivoli

Un progetto innovativo per un gaming responsabile

L’apertura della EduGaming Zone rappresenta un passo importante nel promuovere un utilizzo consapevole dei videogiochi, valorizzandone le potenzialità educative e formative. Il progetto, già attivo in altre città italiane, nasce nell’ambito di un protocollo d’intesa tra il Comune di Rivoli, l’ASL TO3 e le cooperative Crescere Insieme ed Educazione Progetto, con il sostegno della Regione Piemonte. L’iniziativa si inserisce nei programmi di prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo, offrendo ai giovani nella fascia di età tra 11 e 16 anni un ambiente interattivo e formativo.

Un’escape room per inaugurare la EduGaming Zone

L’evento inaugurale offrirà ai partecipanti un’esperienza coinvolgente: una escape room a squadre, progettata per stimolare problem solving, collaborazione e creatività. Un modo originale per mostrare come il gioco possa essere non solo divertente, ma anche educativo.

Dopo l’inaugurazione, la EduGaming Zone sarà aperta al pubblico ogni mercoledì dalle 15:00 alle 18:00 con sessioni di videogioco gratuite, guidate da un EduGamer.

Ma chi è l’EduGamer? È un professionista con competenze pedagogiche e conoscenza del mondo videoludico, che accompagna i giovani nell’utilizzo responsabile dei videogiochi. Attraverso il gioco, favorisce lo sviluppo di competenze trasversali come il lavoro di squadra, la risoluzione dei problemi e la creatività. Maggiori dettagli sono disponibili sul sito ufficiale del progetto: www.edugamers.cloud.

EduGaming Zone – LAB

La EduGaming Zone – LAB è aperta ai ragazzi dai 14 anni in su ed è completamente gratuita. Gli incontri si svolgeranno ogni mercoledì dalle ore 15:00 alle ore 18:00, offrendo un’opportunità di apprendimento e svago in un ambiente sicuro e stimolante. L’iniziativa proseguirà fino a febbraio 2025 presso la sede dell’Informagiovani, in Via Dora Riparia 2 a Rivoli.

Per maggiori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Informagiovani al numero +328 046 5934.

 

Il Comune di Rivoli, l’ASL TO3 e le cooperative partner invitano la stampa, gli operatori del settore e la cittadinanza a partecipare a questa iniziativa che unisce educazione, innovazione e divertimento. Un’opportunità per scoprire come i videogiochi possano essere strumenti di crescita e apprendimento.

“L’arrivo della EduGaming Zone rappresenta un’importante opportunità per i giovani di Rivoli. Attraverso questo spazio innovativo, vogliamo promuovere un approccio consapevole e responsabile al mondo dei videogiochi, trasformandoli in strumenti educativi e di prevenzione dell’azzardopatia. Il nostro obiettivo è offrire ai ragazzi un ambiente fisico e digitale protetto in cui il videogioco diventi occasione di crescita, socializzazione e apprendimento. Siamo orgogliosi di sostenere un progetto che valorizza il potenziale formativo del gaming e ringraziamo tutti i partner coinvolti per il loro impegno”.

 

 

Alpignano, Carnevale con “La festa in tondo che salva il mondo”

Il 21 febbraio, alle ore 20.00, nel salone Pro Loco in via Arnò 33, ad Alpignano, si aprirà ufficialmente il Carnevale 2025.
Avverrà, nell’occasione, l’investitura delle maschere alpignanesi e il Sindaco Steven Giuseppe Palmieri consegnerà, con una solenne cerimonia, le chiavi della città alle maschere Monsù Còssot e Madama Cossotera, al secolo Luca Bilardo e Irene La Mattina, due capi Scout del gruppo Alpignano Collegno 24.
Alla cerimonia interverrà anche l’Assessore agli Eventi e al Commercio Davide Montagono.

Contemporaneamente i balconi del municipio di Viale Vittoria si rivestiranno dei colori della Pace, tema del Carnevale 2025.
Le maschere di Alpignano saranno quindi impersonate da due concittadini di un’associazione alpignanese proseguendo nella decisione di scegliere ogni anno una associazione diversa a cui assegnare il compito di impersonare Monsù Còssot e Madama Cossotera.
Il parterre dei presenti all’investitura sarà molto ricco e vedrà la partecipazione tra gli altri delle maschere di Venaria Reale, Santena, Piscina e San Gillio, Gianduja di Torino, Monsu Panatè e Madama Farina da Nichelino, Cotu e Ghitin di Borgaretto, Fra Fiusch e la Contessina Violetta di Revigliasco Torinese, olte a molte altre note maschere della tradizione piemontese.
Interverrà anche il Borgo Talle di Alpignano, una folta rappresentanza della Pro Loco con il direttivo al completo e numerose associazioni cittadine.
Sarà anche un momento conviviale per gustare insieme la fagiolata, i formaggi, le bugie, e per ammirare le danze di Concordanza e la commedia dell’arte napoletana di Totò.
La serata di venerdì 21 febbraio, organizzata dalla Pro Loco su incarico dell’Amministrazione Comunale, è in maschera ed è a ingresso libero fino ad esaurimento posti.
La festa di Carnevale proseguirà con due settimane di allegria carnevalesca durante le quali Monsù Còssot e Madama Cossotera visiteranno la Casa di Riposo e le scuole cittadine per invitare bambini e ragazzi alla grande sfilata mascherata del 9 marzo, la quale si snoderà attraverso le vie cittadine partendo da piazza Unità d’Italia alle 14.30, con arrivo previsto alle 16.00 nel piazzale Carrefour, dove verrà allestito un Dj Set a cura della discoteca Paradise.
Sarà un carnevale “tondo e di pace” perché vuole essere vissuto in una visione “a tutto tondo” del Mondo e dello stare insieme in gioia e armonia.
Saranno presenti, oltre ai carri di Bruere, Reano, Pontepietra di Giaveno, del Conte Verde di Rivoli e il carro inclusivo Car.Car.In http://car.car.in/, maschere di tutti i colori per adulti e bambini di tutti i colori per una grande sfilata arricchita i colori della Pace.
Ad aprire la sfilata la filarmonica di Alpignano con le Majorettes di Druento, i tamburini e gli sbandieratori “Cigno Nero” di Collegno e gli sbandieratori di Avigliana.

Partecipano in qualità di sponsor Carrefour Market, STC, Edison Next Teleriscaldamento, Cidiu, Arvimo Gioielli, Aurora Fiori, Giemme e Gioielleria Rigon.

Info: 333 7910604

Mara Martellotta

Salone del Vino terza edizione: “la cantina è aperta”

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E’ stato presentata a Palazzo Civico la terza edizione del Salone del Vino Torino, che si terrà da sabato 1 a lunedì 3 marzo alle OGR Torino. Ad anticiparlo, una settimana di eventi diffusi in tutta la città all’interno del ricco palinsesto OFF del Salone, che, da quest’anno, ruota attorno a 4 sedi principali: OFF TOPIC, Combo Torino, Mercato Centrale e Eataly Torino Lingotto. Sono infatti oltre 50 gli appuntamenti in programma da lunedì 24 febbraio che accompagnano il pubblico fino al lungo week end del Salone del Vino di Torino. Una manifestazione dedicata a tutti gli amanti del vino, in una grande “cantina aperta per tutte le cantine piemontesi”, fra tradizione e innovazione, cultura e letteratura.

Mission del Salone del Vino Torino 2025 è raccontare il patrimonio vitivinicolo del Piemonte in tutte le sue sfaccettature, coinvolgendo tutti i territori del vino della nostra regione, approfondendone tipicità e unicità, analizzando i nuovi trend e le sfide del futuro.

Il Salone del Vino di Torino 2025 è organizzato da KLUG APS con il patrocinio e il sostegno di Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino e Provincia; con il patrocinio e il sostegno di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Amiat Gruppo Iren, con il contributo di Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo.

TORINO CLICK

Teresio e i duelli dei “cauboi”

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Passando davanti alla casa di Aristide ho ripensato ai “duelli”  che ingaggiava con Teresio. Niente di cruento, per carità, ma   il clima che si creava sembrava proprio quello della “sfida all’ O.k. Corral”. Al numero 30 di via Libertà sembrava di essere finiti a capofitto nella miglior epopea western e la porta d’entrata dell’Osteria Cooperativa sembrava uguale identica a quella di un saloon

Aristide entrava, con i pollici di entrambe le mani  infilati nella cinghia dei pantaloni. La camicia a quadretti, alla “boscaiola”, e il gilè scuro di fustagno. Lo sguardo torvo, sotto il cappellaccio nero, era tutto un programma. Si guardava attorno, neanche fosse Wild Bill Hickok alla ricerca di qualche fuorilegge a Dodge City o Abilene. Con lo sguardo passava in rassegna, lentamente, gli avventori che erano seduti ai tavoli nella larga sala  e, adocchiato  tra gli altri Teresio lo “puntava” come un pistolero. Sguardo dritto e fisso, gambe larghe e ben piantate, braccia a penzoloni lungo il corpo e mani che muovevano lentamente le dita. Teresio non era da meno. Si girava lentamente e, appoggiato di schiena al bancone della mescita, lo fissava anche lui. Poi, nel silenzio più assoluto, si avvicinavano l’uno all’altro.

I giocatori di ramino stavano lì, in surplace, con le carte in mano. I professionisti del biliardo alzavano la stecca dal tappeto verde, dimenticandosi per un attimo delle traiettorie da imprimere alle biglie colorate. I due, intanto, erano ormai uno davanti all’altro e, d’improvviso, chiamandosi per nome, si scambiavano dei gran pugni sulle spalle, simulando un incontro di boxe. Amiconi da sempre, si divertivano così. Si canzonavano e si “facevano le spalle” con delle sberle tremende. Uno, ferramenta d’ingegno e maestro di sregolatezza, l’altro carpentiere provetto e muratore “fuori orario”, avevano al posto delle mani delle vere e proprie “vanghe” e si mollavano delle pacche da far tremare denti e gengive. Ah, a proposito di denti. I colpi venivano vibrati regolarmente sulle spalle, allo scopo di far traballare l’amico-avversario. Salvo quella volta che Teresio, colto da un lampo d’ingegno, pensò di schivare l’uppercut dell’amico abbassandosi di scatto. Un gesto che, per aver successo, necessitava di una certa rapidità. Forse fu proprio la rapidità a difettare allo “stratega”, tanto da non consentirgli di schivare in tempo il colpo che arrivò, come un dritto  micidiale, tra naso e bocca, in pieno volto. Altro che traballare: Teresio finì a gambe levate, steso al tappeto.

Sanguinava da far paura e un certo numero di denti finì per sputarli sul pavimento. Aristide , terrorizzato dal colpo che aveva inferto all’amico, alla vista del sangue, stramazzò anche lui a terra svenuto .Così i due furono soccorsi dagli altri avventori con ghiaccio, sali, alcool e cerotti, prima che Teresio fosse portato al pronto soccorso più vicino in condizioni a dir poco pietose. Da quel giorno, “per non perdere le buone abitudini”, come diceva Teresio, mettendo in mostra un sorriso non proprio integro, il duello fu solo simulato. Ma se per Teresio era l’occasione per due risate con l’amico, la cosa era ben diversa per Aristide. Lui avrebbe voluto davvero essere un pistolero o uno sceriffo e sfidare a duello i malfattori. Divorava i fumetti di Pecos Bill e Tex Willer, non si perdeva un film western in Tv e quando ancora era aperta in paese la sala cinematografica, nel locale a fianco della stazione ferroviaria, s’era innamorato di Clint Eastwood. L’attore americano, interpretando  gli spaghetti-western “Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più” e “Il buono, il brutto e il cattivo”, sotto l’accorta   regia di Sergio Leone, rappresentava esattamente il suo “modello”. “Quello sì che è un ganzo”, diceva. “ Ha un’espressione che cambia solo quando toglie il cappello, due occhi di ghiaccio e con la Colt è un fulmine. Ah,quanto mi piacerebbe essere un cauboi (parola che pronunciava e  scriveva esattamente così..), tirar fuori la rivoltella e far secchi tutti i delinquenti”.

Non è difficile, a questo punto, intuire cosa gli passò per la testa quella mattina che, rientrato a casa dopo una nottata di bisboccia in compagnia, trovò i due anziani genitori ad aspettarlo, ancora tremanti di paura. Cos’era successo? Semplicemente che un altro matto che era ancor più matto di lui, il Piero Borlotti, era passato lì davanti poco prima di mezzanotte e si era messo ad urlare come un’aquila il suo nome. Papà e mamma, che si erano coricati già da qualche ora, si svegliarono di botto a causa degli schiamazzi. “Vieni fuori, Aristide. Vieni fuori che andiamo a bere. Dai, non fare il balengo! Vieni fuori o ti faccio finire con il sedere per terra”. E si mise a sparare in aria con una scacciacani. Ogni colpo era accompagnato da un rosario di mamma Delfina che, nascosta dietro all’uscio della cucina, tremava come una foglia. Ad un certo punto, Borlotti si stufò di sparare. Forse perché aveva finito i colpi e di Aristide non si vedeva l’ombra, forse perché sentì dalle case vicine urlare “adesso chiamiamo i carabinieri!”; fatto sta che borbottando se ne andò per la sua strada. Appena gli anziani genitori finirono di raccontare la loro nottata di paura, il loro figliolo sbottò con un “Accidenti, che peccato! Se ero a casa, facevamo un bel duello”. Come non capire suo padre, l’anziano signor Carlo, il quale – sentite queste parole – lo fissò negli occhi e gli sibilò  quello che pensava di lui: “Ma va a ciapà i ratt, balordone! Altro che duello e pistole! I pistola siete voi e la prossima volta prendo io in mano la doppietta, la carico a sale grosso e vi sparo nel sedere”.

Marco Travaglini

La crosta di mandorle rende il pollo prelibato

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Un secondo prelibato, particolarmente invitante, il petto di pollo intero reso appetitoso da una croccante crosta di frutta secca, mandorle, nocciole o pistacchi, a voi la scelta. Cotto in forno con pochissimi grassi risultera’ leggero e tenerissimo, da servire caldo o freddo, perfetto accompagnato da una fresca insalatina.

 

Ingredienti

1 Petto di pollo intero

1 uovo intero

80gr. di mandorle

1 rametto di rosmarino

Scorza di limone grattugiata

Sale, pepe, olio q.b.

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Nel mixer tritare finemente le madorle con gli aghi di rosmarino, sale e pepe. Sbattere leggermente l’uovo. Passare il petto di pollo prima nell’uovo e poi nel trito di mandorle al quale avrete aggiunto la scorza del limone grattugiata. Preriscaldare il forno a 200 gradi, sistemare il petto di pollo in una teglia foderata con carta forno, irrorare con un filo d’olio, cuocere per 15 minuti poi, abbassare la temperatura a 180 gradi e proseguire la cottura per altri 10 minuti. Buon appetito !

Paperita Patty