LIFESTYLE- Pagina 24

Le “Generazioni” di Passepartout

Il tema 2025 della XXII edizione del Festival Passepartout, organizzato dalla biblioteca “Faletti” con la Città di Asti e la Regione Piemonte è “Generazioni”

Il dialogo tra i tempi, la visione del futuro attraverso gli occhi di diverse generazioni e la creazione del domani sono alla base dei confronti di questo Festival. Il tema Generazioni guiderà un programma ricco di spunti, che affronterà l’intelligenza artificiale, il ruolo dell’informazione e le trasformazioni della politica internazionale. Non potrà esimersi da una riflessione sul linguaggio della politica, della divulgazione scientifica e della parità di genere, con uno sguardo al futuro della cultura e alle sfide della letteratura. Come negli anni passati, Passepartout accoglierà protagonisti della cultura, del giornalismo, della scienza e dell’arte e le loro parole, autorevoli e necessarie, daranno forma a un dialogo tra generazioni, nel segno della riflessione e del cambiamento.

Autorevoli esperti si alterneranno sul palco della biblioteca astense, con ingresso da via Carducci 64. In caso di maltempo i dibattiti si terranno sul palco 19, in via Ospedale 19, ad Asti. Saranno introdotti da Roberta Bellesini Faletti, Presidente della biblioteca. Dopo gli interventi martedì 3 giugno di Alessandro Cassieri, Alan Friedman e Andrea Malaguti, mercoledì 4 giugno sono in programma gli incontri con le giornaliste Anna Lena Benini e Agnese Pini. Il Festival ha il suo cuore nella biblioteca astense e reca una storia bellissima, a partire dalle stagioni nelle quali ospitò i più noti scrittori latinoamericani a quella che ha portato ad Asti i maggiori storici, romanzieri, artisti, critici d’arte, magistrati scienziati e due ministri dell’attuale governo, Crosetto e Nordio. Passepartout è diventato uno dei più quotati appuntamenti di cultura, di pensiero e di progetto, e altrettanto quotato appuntamento nazionale da 15 anni è il Premio d’Appello, rinato dall’idea affidata da Paolo Conte a Passepartout. Il Festival nei suoi 22 anni ha dimostrato di possedere energie e attrarre competenze che giovano al ritmo e al futuro della città. In un mondi in rapido cambiamento, le sfide globali, le disuguaglianze sociali e le tensioni geopolitiche richiedono un dialogo aperto e costruttivo tra le diverse fasce d’età, tutelando quel valore che è la capacità di aspirare e proiettare i propri desideri nel futuro.

Giovedi 5 giugno saliranno sul palco Giovanni Maria Flick, Presidente della Consulta dal 2008 al 2009, Professore emerito di Diritto Penale alla LUISS di Roma, Luigi Chiappero, avvocato, dello studio Chiusano, venerdì 6 giugno sarà la volta dell’insegnate di scrittura creativa e professioni dell’editoria all’Università di Pavia Guido Bosticco, Gianfranco Fini e il giornalista Carlo Cerrato.

MARA MARTELLOTTA

A Giaveno un’estate ricca di eventi

Oltre 100 eventi da maggio a settembre, tra tradizione e novità

È uscito il libretto delle iniziative estive, con il calendario di oltre 100 eventi da maggio a settembre. Serate letterarie, teatro, sport, concerti, danza, feste di borgata, jazz, baby dance, fumetti, streetfood, ballo, comicità, incontri: un caleidoscopio di iniziative che intercettano i gusti di persone con diverse aspettative e diverse età.

Un grande impegno da parte degli uffici comunali che hanno curato il palinsesto insieme ad alcune associazioni del territorio.

Sono già stati allestiti gli ombrelli colorati nel centro storico, che fanno da cornice agli eventi; punti fotografatissimi negli anni scorsi e già in questo primo periodo di installazione.

“Sotto un cielo di ombrelli” è il filo rosso che lega tutte le iniziative, anche se si svolgono in luoghi diversi, coinvolgendo anche le borgate.

Ogni anno ci superiamo sia per numero di eventi che per differenziazione – dice il Sindaco, Stefano Olocco – sono convinto che avremo molta partecipazione perché la qualità delle proposte è molto alta. Tra gli eventi in programma ce ne sono alcuni tradizionali (le feste di borgata, Notte Bianca e San Lorenzo) ma per l’estate 2025 c’è anche tanta innovazione: la Notte rosa sotto un cielo di ombrelli, tre serate dedicate al teatro, la rievocazione di una battaglia storica, il teatro a pedali, il concerto di Galassi.

Possiamo citare anche mostre d’arte, GULP fumetti a Giaveno, il ritorno del Giaveno Summer Jazz; e ancora, quattro giorni di festa per il patrono San Lorenzo, dal 7 al 10 agosto: la tappa di Miss Italia, il cabaret del duo comico Marco&Mauro, il comico

Davide D’Urso e lo spettacolo pirotecnico.

Lo scopo degli eventi è quello di stare bene, di stare insieme, di valorizzare le nostre risorse e di favorire il commercio e le attività nel nostro bellissimo centro commerciale naturale a cielo aperto.
Desidero ringraziare tutta la mia squadra e in particolare l’Assessore alla Cultura, Luca Versino, per
le tante proposte che ha inserito e per il prezioso lavoro che sta

portando avanti da mesi. Giaveno nel corso degli anni è diventata un importante polo culturale oltre che turistico. Cito per esempiol’evento con Christian Greco, Direttore

del Museo Egizio e la serata di divulgazione con Luca Perri, “Il ritorno del Nerd”, grazie alla collaborazione con Borgate dal Vivoe dopo il piacere di ospitare Ezio Mauro con il Salone Off”,prosegue Olocco.

Per saperne di più, non resta che sfogliare il libretto dell’estate giavenese, disponibile anche sulle pagine social della Città di Giaveno e dell’Ufficio turistico.

 I riflettori sul mondo vegetale, arriva “Gerla Green”  

In corso Vittorio Emanuele II 78 nasce “Gerla Green”, il primo locale a prevalenza vegetale, con un  nuovo indirizzo gastronomico che unisce salute, gusto e tradizione agricola.

Gerla 1927 lancia, così,  una nuova sfida nel cuore di  Torino e a partire da giovedì 5 giugno apre al pubblico ‘Gerla Green’, primo locale pensato con un’impronta prevalentemente vegetale.

Il nuovo spazio, in corso Vittorio Emanuele  78, offrirà un’esperienza gastronomica  capace di unire cucina salutare all’attenzione estetica  e al rispetto per la terra, in un format contemporaneo ma fedele alla storia del marchio.

“Focalizzarci sulla cucina vegetale – spiega il direttore generale Stefano Chiodi Latini – significa non soltanto seguire l’evoluzione del gusto e del benessere alimentare, ma anche ampliare l’identità del gruppo, offrendo una proposta attenta ai prodotti della terra in tutti i nostri locali”.

Con Gerla Green il gruppo rafforza una visione imprenditoriale  che, nel corso degli anni, ha rilanciato alcune delle insegne più iconiche della città, dal caffè Platti a Norman, da Dezzutto a La Pista, affiancando alla tradizione storica un percorso costante di aggiornamento e formazione, anche attraverso la Gerla Academy.

“Il vegetale non è solo una moda – spiega il presidente Roberto Munnia – ma un’opportunità gastronomica e culturale.  Torino e il Piemonte vantano una grande tradizione agricola, che già nella cucina storica dei Savoia vedeva valorizzata la biodiversità. Con questo nuovo progetto  vogliamo aprire uno spazio che parli il linguaggio della terra con eleganza e sostanza”.

Gerla Green sarà  aperto dal lunedì  al sabato dalle 7 alle 21 con una proposta continua dalla colazione all’aperitivo.  Si tratta di un nuovo tassello nella mappa gastronomica della città che ha lo scopo di rendere il vegetale protagonista, senza estremismi, ma con gusto e identità per rafforzare la sinergia tra i locali del gruppo. Verrà proposta una innovativa colazione proteica, con suggestioni scandinave)  e genuina che si distinguerà dalle tradizionali caffetterie, con selezioni di caffè Lavazza. Grazie alla collaborazione con i due locali Suki acquisiti dal gruppo Gerla in via Rodi e in via Amendola, un sushi man preparerà pranzi e aperitivi a vista, a base di poke e sushi, sia tradizionali sia vegetariani.

Mara  Martellotta

A Cuneo “Red Carpet” per le gloriose “auto d’epoca”

Auto quasi centenarie alla rievocazione della “Cuneo – Colle della Maddalena”. Madrina, Stefania Belmondo

Sabato 7 e domenica 8 giugno

Cuneo

Mancano pochi giorni e nel capoluogo della “Granda” fervono a tutto spiano i preparativi per la rievocazione storica della leggendaria corsa automobilistica “Cuneo – Colle della Maddalena ”, a 100 anni dalla sua prima edizione del 9 agosto 1925, anni davvero pionieristici per il mondo dell’automobile. L’evento, organizzato dall’“Automobile Club Cuneo”, avrà inizio sabato 7 giugnoalle 9, con l’esposizione in piazza Galimberti delle “auto d’epoca” partecipanti, fra le quali alcuni “modelli Lancia” del 1926 e del 1928, accanto ad un’ “Alfa Romeo” del 1928.

Il giorno dopo, domenica 8 giugnole stesse attraverseranno la Valle Stura per salire fino in cima al Colle della Maddalena. Sono già oltre cinquanta le vetture iscritte: tra queste alcuni modelli ormai centenari di Lancia e Alfa Romeo , identiche a quelle che presero parte alle prime edizioni della corsa. A tenere a battesimo la manifestazione sarà Stefania Belmondo , ex fondista (l’italiana vincente più di sempre nel circuito mondiale), pluridecorata campionessa olimpionica, nativa proprio della Valle Stura e scelta come madrina dal “Comitato Organizzatore”.

Le iscrizioni alla rievocazione sono ancora aperte: possono partecipare le auto d’epoca “Storiche” ovvero immatricolate fino al 1961, e le auto d’epoca “Classiche” immatricolate dal 1962 al 1977. Chi fosse in possesso di vetture di quegli anni può contattare l’“Automobile Club Cuneo” al numero 0171/440031 o scrivere all’indirizzo e-mail eventi@acicuneo.it.

moduli di iscrizione sono scaricabili dal sito internet www.cuneo.aci.it

Le vetture costruite entro il 31 dicembre 1961 parteciperanno anche al “Concorso d’eleganza”, la cui premiazione è prevista per la sera del sabato insieme alla “cena di gala”.

Domenica 8 giugno ci sarà la rievocazione su strada: le auto ripercorreranno la Valle Stura fino al Colle della Maddalena con successivo rientro a Vinadio in località Goletta per il pranzo dove si concluderà la manifestazione. Lungo il percorso saranno predisposte alcune “prove di precisione” per chi vorrà provare a cimentarsi ed avvicinarsi alla “Regolarità”.

Sottolinea il presidente dell’“Automobile Club Cuneo”, Francesco Revelli“Ci prepariamo ad accogliere a Cuneo, per questo importantissimo centenario, numerose auto d’epoca che hanno scritto la storia del motorismo italiano del secolo scorso. Tra queste, vetture di marchi storici come ‘Lancia’ e ‘Alfa Romeo’, che hanno contribuito a rendere questa corsa un vero e proprio patrimonio di memoria e passione. Non mancherà ovviamente la ‘Fiat’, così come vetture ‘Renault’, ‘Porsche’, ‘Lambda’, ‘Innocenti” e tante altre ancora. Questo evento, infatti, non solo vuole celebrare la storia e la tradizione dell’automobilismo, ma rappresenta anche un’occasione unica per appassionati e pubblico di rivivere un passato ricco di emozioni e di innovazione tecnica. Invitiamo perciò tutti gli appassionati a partecipare per contribuire a mantenere vivo il patrimonio delle auto storiche italiane”.

Un patrimonio di altissimo livello tecnico e stilistico. A dimostrarlo, alcune delle auto già iscritte fra cui spiccano una “Lancia Lambda VI Serie” del 1926 e un’altra del 1928, comparsa nel film “La sposa bella” del 1960 con l’attrice americana Ava Gardner; da casa “Fiat” arriveranno una “508 SS Coppa Oro” del 1933 e una “1100 Sport” del 1950 che prese parte alle “Mille Miglia” del 1951; altre “meraviglie”, una “Porsche 356 A TI coupè GT” immatricolata per la prima volta a Parigi nel 1956 da un capitano dell’esercito americano, un’“Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport VI Serie – spider carrozzeria Touring” che rappresenta l’ultima versione del modello che portò all’“Alfa Romeo” innumerevoli e straordinari successi internazionali.

Per info dettagliate su programma e iscrizioni: “ACI Cuneo”, piazza Europa 5, Cuneo; tel. 0172/440031 o www.cuneo.aci.it o segreteria@acicuneo.it

g.m.

Nelle foto: Un’auto in partenza da piazza Galimberti in occasione di una delle primissime edizioni della “Cuneo – Colle della Maddalena”; un recente raduno a Cuneo; Francesco Revelli

Un brindisi a Torino: lo Spritz a Km0 che anima le serate estive allo Snodo delle OGR

Giovedì scorso, nel cuore pulsante delle OGR Torino, è stato svelato un nuovo protagonista dell’estate torinese: il “Gran Torino: Spritz a Km0”, il primo spritz interamente dedicato alla città e realizzato con ingredienti tutti piemontesi. Un cocktail che non è solo un drink, ma una dichiarazione d’amore per Torino, i suoi caffè storici, e l’arte dell’aperitivo che qui è nata e si rinnova.

Presentato nel suggestivo dehors dello Snodo, il nuovo Spritz — profumato di mela rossa e firmato Gran Torino 1861 — è pensato per essere gustato all’ora magica in cui il lavoro cede il passo alla convivialità. È un invito a rallentare, a condividere, a tornare a quella semplicità sincera che profuma di casa.

Dietro questo spritz c’è una storia che intreccia passato e futuro: quella dell’aperitivo torinese, nato tra le boiserie dei caffè ottocenteschi e oggi rilanciato nella cornice avveniristica delle OGR, cattedrale della cultura contemporanea. Il “Gran Torino” reinterpreta questa tradizione con un linguaggio nuovo ma fedele alle radici: ogni ingrediente parla piemontese, ogni sorso racconta la città.

Il progetto nasce dalla visione di Riccardo Ferrero, fondatore di Gran Torino, già noto per la produzione di Vermouth e Bitter di qualità. Con l’Aperitivo 1861, l’azienda compie un nuovo passo, proponendo un cocktail che è insieme prodotto locale e simbolo identitario. Il design essenziale delle bottiglie, la scelta di materie prime a filiera corta, la cura dei dettagli: tutto è pensato per esprimere eleganza, autenticità, territorio.

E così, mentre il sole scivola dietro le arcate delle OGR, lo “Spritz a Km0” si candida a diventare il protagonista delle serate torinesi. Una bevuta che non si limita al gusto: è esperienza, racconto, appartenenza. È Torino che si beve, con orgoglio e leggerezza.

Questa estate, al dehors di Snodo, l’appuntamento è fisso: si brinda al presente con uno spritz che guarda al passato, ma ha già il gusto del futuro.

GIULIANA PRESTIPINO

Strozzapreti con granella di pistacchi

Un frutto prezioso dall’aroma e dal gusto unico, “l’oro verde di Sicilia”, cosi’ e’ denominato il pistacchio di Bronte protagonista della ricetta di questa settimana. Un primo piatto invitante e saporito dal giusto bilanciamento tra dolce e salato. Un risultato eccellente che saprà deliziare il vostro palato.

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Ingredienti

 

320gr. di pasta tipo strozzapreti

150gr. di pancetta a fiammifero

1 piccola cipolla bianca

½ spicchio di aglio

3 foglie di basilico

50gr. di grana grattugiato

100gr. di granella di pistacchio di Bronte

Olio evo q.b.

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Portare ad ebollizione l’acqua per la pasta con poco sale, nel frattempo soffriggere in poco olio la cipolla e l’aglio tritati, aggiungere la pancetta tagliata a fiammifero, lasciar rosolare bene poi, aggiungere meta’ granella di pistacchio, le foglie di basilico, il grana grattugiato ed un mestolino di acqua di cottura della pasta. Scolare la pasta al dente, saltare brevemente in padella e servire cosparsa con la rimanente granella di pistacchio.

 

Paperita Patty

Pugaciòff, "luposki della steppaff”

Nella sua prima storia, “Il lupo della steppa” (“Cucciolo” n.10/1959), verrà presentato a Cucciolo e Beppe, che lo “adotteranno” come cane da guardia, da un buffo ometto, cosacco del Don, chiamato Ivan Ilià.In seguito assunse le fattezze di un animale antropomorfo ed eretto (come, del resto, fecero Cucciolo e Beppe), acquisendo anche il “dono” della parola, esprimendosi con un russo maccheronico esilarante ( il pane era il paneff, l’acqua acquoski, macchina macchinawsky, e così via…)

Pugaciòff, il “luposki della steppaff“, è un personaggio dei fumetti ideato nel 1959 da Giorgio Rebuffi che lo inserì, come comprimario, nelle storie di Cucciolo e Beppe, pubblicate dalle Edizioni Alpe. Gianpaolo Bombara, vicepresidente dell’associazione culturale ComixCommunity, sul sito di Rebuffi (morto a 86 anni,nel 2014 ) raccontò che alla guida della grande insurrezione cosacca sul finire del Settecento, c’era un rivoluzionario cosacco del Don, Emel’jan Ivanovič Pugačëv (talvolta italianizzato in Emiliano Pugaciòf ), dal cui nome, probabilmente,  Rebuffi si era ispirato per il suo personaggio. All’inizio, e per parecchio tempo, Pugaciòff si presentò come un vero e proprio canide a quattro zampe, capace di esprimersi solo attraverso la rappresentazione dei propri pensieri. Infatti, nella sua prima storia, “Il lupo della steppa” (“Cucciolo” n.10/1959), verrà presentato a Cucciolo e Beppe, che lo “adotteranno” come cane da guardia, da un buffo ometto, cosacco del Don, chiamato Ivan Ilià.In seguito assunse le fattezze di un animale antropomorfo ed eretto (come, del resto, fecero Cucciolo e Beppe), acquisendo anche il “dono” della parola, esprimendosi con un russo maccheronico esilarante ( il pane era il paneff, l’acqua acquoski, macchina macchinawsky, e così via…). Il “luposki della steppaff” era un personaggio dal carattere deciso, irascibile, sovversivo e “divorato” da una fame atavica. Il suo bersaglio preferito (e unico scopo della vita, al punto di volerselo mangiare, crudo o cotto) era il grasso malfattore Bombarda, antagonista storico di Cucciolo, Beppe e Tiramolla.

Il povero Bombarda– con il suo degno socio Salsiccia –, terrorizzato dal luposky, prese poi le sue contromisure, piazzando nella piscina del suo giardino una guardia del corpo efficacissima, lo squalo Geraldo. Il successo del lupo fu clamoroso, in Italia e all’estero.Tra il 1959 e il 1970 furono pubblicate un centinaio di storie sull’ albo “Cucciolo” e sugli “Almanacchi e Strenne di Cucciolo”, pubblicate da Edizioni Alpe. In seguito alla chiusura della casa editrice, a metà anni ottanta, altre storie videro la luce per conto della Vittorio Pavesio Production, sul Tiramolla di A. Vallardi Editore ed altri. Luciano Tamagnini, capo redattore della rivista “Fumetto”, presentando il volume “Pugaciòff & dintorni”, scrisse così del “luposki” : “..forse è proprio perché Pugaciòff non rinuncia ad essere se’ stesso che ancora oggi è fresco e vivace. […] E allora “Attenti al lupo”, cioè attenti a non dimenticarlo perché è uno dei più bei personaggi dell’immaginario italico e perderlo sarebbe come perdere un po’ di noi stessi”. Parole sante, anzi – per dirla come il lupo della steppa –  “parolaski santeff”.

Marco Travaglini

“Dolcetto Summer Fest“ a Rodello

Sabato 7 giugno 2025 è in programma la terza edizione del “Dolcetto Summer Fest“, un grande evento di degustazione che porterà nel centro storico di Rodello circa 40 produttori di Dolcetto da diverse aree del Piemonte, street food, musica e tanto altro ancora, per celebrare uno dei vitigni più rappresentativi del Piemonte e scoprire il fascino e l’autenticità di un borgo di Langa meraviglioso e ancora incontaminato.
Il Dolcetto è un vino versatile, che ha tante identità (sono ben 12 i vini a denominazione di origine prodotti con questo vitigno), che si adatta bene a cibi diversi: ecco perché il programma dell’evento prevede, oltre alla presenza dei produttori di Dolcetto, anche stand gastronomici, dove sarà possibile gustare i prodotti del territorio, sperimentando sfiziosi abbinamenti wine&food.
Il programma prevede alle 10.00, presso il Teatro Chiesa dei Battutidi Rodello, la Tavola Rotonda I vini del futuro: opportunità per il Dolcetto, moderata dal Prof. Luigi Bertini, con gli interventi di autorevoli relatori, fra cui il Prof. Vincenzo Gerbi, il Prof. Andrea Tote del Politecnico di Milano, Alberto Marchisio, Direttore Generale Cadis 1898, Sergio Germano, Presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Barbara Pagnutti, Direttrice Marketing e Comunicazione della Tonutti Grafiche SPA di Udine e altri esperti del settore.
Alle 17.00 prenderà il via la degustazione dedicata ai wine lovers, che potranno accedere all’evento acquistando un pass di degustazione vini al costo di 20,00 € + commissioni in prevendita e 23,00 € sul posto, che consentirà di degustare liberamente tutti i vini presenti: con le sue oltre 80 etichette, la “Strada del Dolcetto” è il più vasto banco di assaggio dedicato al Dolcetto nelle diverse denominazioni e peculiarità, narrate da produttoriconsorzi e associazioni provenienti dalle principali aree vocate a questo importante vitigno. I visitatori potranno costruire il proprio percorso per aree tematiche per approfondire la conoscenza del vino, dei territori e dei produttori.
Ad arricchire l’offerta, a partire dalle 18.00, stand gastronomici e food truck dislocati nel centro storico, dove sperimentare sfiziosi abbinamenti in un clima festoso e conviviale.
Il giorno seguente, domenica 8 giugno 2025, presso lo Spianamento di San Sebastiano a Diano d’Alba (CN) si terrà un pranzo informale all’aperto, accompagnato dai Dolcetto che hanno partecipato all’evento e verranno riconosciuti imigliori tre vini Dolcetto 2023degustati dalla giuria di esperti durante la Degustazione alla Cieca, prevista per sabato 24 maggio 2025.
BIGLIETTI
Il costo del biglietto di ingresso al Dolcetto Summer Fest è di 20,00 €+ commissioni in prevendita online e include degustazioni illimitate, oltre al calice e la tasca portabicchiere in omaggio.
Il costo del biglietto per il pranzo di domenica 8 giugno 2025, presso lo Spianamento di San Sebastiano a Diano d’Alba è di 35,00 € a persona e include il menu completo e tutti i vini in degustazione libera.
PRODUTTORI PRESENTI CON POSTAZIONE DEDICATA:
  1. Abrigo F.lli, Diano d’Alba (CN)
  2. Abrigo Giovanni, Diano d’Alba (CN)
  3. Adriano Marco e Vittorio, San Rocco Seno d’Elvio, Alba (CN)
  4. Agnelli Viassone, Alba (CN)
  5. Borgogno Francesco, Barolo (CN)
  6. Brezza, Barolo (CN)
  7. Campàro, Diano d’Alba (CN)
  8. Cantina comunale I Söri di Diano, Diano d’Alba (CN)
  9. Cascina Corte, Dogliani (CN)
  10. Consorzio Tutela Vini d’Acqui, Acqui Terme (AL)
  11. Conterno Fantino, Monforte d’Alba (CN)
  12. F.lli Giribaldi, Rodello (CN)
  13. Ghera, Molare (AL)
  14. La Castella, Roddino (CN)
  15. Mario Rivetti, Alba (CN)
  16. Mossio Fratelli, Rodello (CN)
  17. Olivero Mario, Roddi (CN)
  18. Produttori di Montelupo Albese (Giachino Claudio, Giorgio Sobrero, Cantina Oriolo, Az. Agr. Marello)
  19. Quila, Neive (CN)
  20. Renzo Drocco, Rodello (CN)
  21. Roccasanta, Perletto (CN)
  22. Savigliano Fratelli, Diano d’Alba (CN)
  23. Traversa 1816, Spigno Monferrato (AL)
  24. Valletti, Dogliani (CN)
  25. Vietti, Castiglione Falletto (CN)
  26. Viticoltori Rodello, Rodello (CN)
BANCO D’ASSAGGIO DEL DOLCETTO:
  1. Cà d’Michel, Cossano Belbo (CN)
  2. Cantina Clavesana, Clavesana (CN)
  3. Cantina Flori, Treiso (CN)
  4. Cascina Gentile, Capriata d’Orba (AL)
  5. Cortino Produttori Dianesi, Diano d’Alba (CN)
  6. Fratelli Serio&Battista Borgogno, Barolo (CN)
  7. Gigi Rosso, Castiglione Falletto (CN)
  8. Marrone, La Morra (CN)
  9. Massucco, Castagnito (CN)
  10. P.G. Mascarello, Clavesana (CN)
  11. Rizzi, Treiso (CN)
  12. Salvano, Diano d’Alba (CN)
  13. Tenuta Gaggino, Ovada (AL)
  14. Terrenostre, Cossano Belbo (CN)
  15. Villadoria, Serralunga d’Alba (CN)
STREET FOOD:
  1. BeleBUN, Monforte d’Alba (CN)
  2. Beppino Occelli, Farigliano (CN)
  3. Cantina Comunale di Rodello (Déjà vu wine bar)
  4. Cascina Buschea, Rodello (CN)
  5. Ciabot del Cua, Bosia (CN)
  6. Golosalba, Diano d’Alba (CN)
  7. La Taranta, Rodello (CN)
  8. Riso Scagliotti, Fontanetto Po (VC)
  9. Salumificio Benese, Bene Vagienna (CN)
  10. Sole Luna street food, Torino (TO)
Dolcetto Summer Fest 2025 Centro storico Rodello 07 giugno 2025 Biglietti- Strada del barolo
Per info scrivere a comunicazione@stradadelbarolo.it
 
Alla prossima !
LUCA GANDIN

Ritiro di Pentecoste con Enzo Bianchi

Il periodo estivo presso la fraternità monastica di Enzo Bianchi è costellato da numerosi eventi.
Questa domenica, 8 giugno, si terrà il ritiro di Pentecoste: l’occasione per celebrare insieme la rinascita dello Spirito che, come dice il Vangelo di Giovanni, “soffia dove vuole, non sai né di dove viene né dove va”.
Una frase profonda, che rimanda al Mistero della Fede e all’impossibilità di possedere, racchiudere in concetti o dominare la grandezza di Dio, che resta sempre qualcosa di più grande, che va al di là della nostra comprensione. Lo Spirito arde oltre i confini del pensiero umano e si rivela solo nel silenzio dei nostri cuori.
La Pentecoste rappresenta un momento di trasformazione interiore: nel racconto degli Atti degli Apostoli (2,1-13), gli apostoli, riuniti nel cenacolo, ricevono lo Spirito Santo sotto forma di lingue di fuoco che simboleggia la trasformazione degli uomini impauriti in testimoni coraggiosi e il manifestarsi di un’energia spirituale che unisce e va oltre le differenze (gli apostoli parlano lingue diverse ma si comprendono) e questo sancisce la nascita della Chiesa come comunità viva: un senso di vitalità che si respira e viene rinnovato quotidianamente tra le mura della Casa della Madia.
Il ritiro presso la fraternità monastica di Enzo Bianchi, rappresenterà un momento di riflessione comune, di ricerca di sé e di ascolto di quel soffio, più profondo del nostro stesso respiro.
La giornata sarà scandita da due meditazioni, una al mattino e una al pomeriggio; la celebrazione eucaristica e l’omelia verranno presiedute da Don Piero Agrano ed è possibile ancora riservare il proprio posto al ritiro. La fraternità monastica offre questi momenti di celebrazione durante i passaggi significativi dell’anno liturgico, a partire dall’Avvento, e la Pentecoste rappresenta l’ultima di queste tappe significative.
Parteciparanno al ritiro ospiti da diverse regioni d’Italia tra cui Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto ed Emilia-Romagna.
Un’occasione per ritrovarsi insieme a Padre Bianchi e ai monaci della Madia per ricercare quel respiro che abita e arde nelle profondità del nostro essere.
È possibile prenotare inviando una mail a info@casadellamadia.it oppure telefonando al numero +39 375 507 0733.
IRENE CANE

Lo Russo fan di Vasco

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha incontrato Vasco Rossi, a margine dei due concerti che la rockstar ha tenuto in città. Ecco il commento del primo cittadino sui social: “Alcuni artisti riescono, con la loro musica, a segnare intere generazioni.
Vasco Rossi è sicuramente tra questi: incontrarlo, da suo fan di sempre, è stata una bella emozione.
Torino lo ha accolto alla grande, lo abbiamo visto ieri sera con un grande concerto e lo Stadio Olimpico, pienissimo, a cantare insieme a un mito della musica.
Vasco mi ha detto che ama Torino, che è una città che gli piace molto: sinceramente, non potevamo ricevere complimento più bello da un’icona come lui. Perché quando artisti di questo calibro si sentono a casa qui, significa che la nostra città ha un’anima che si fa sentire.
Continuiamo su questa strada, aprendo sempre più spazi all’energia della musica e alla bellezza di stare insieme.
E grazie Vasco, per quello che hai dato a Torino, per la magia che ci hai regalato con l’avvio del tuo tour!“