LIFESTYLE- Pagina 24

5 app utili per l’estate

LE VACANZE A PORTATA DI CLICK

Prenotare un ombrellone, noleggiare van e furgoni per gli amanti dei viaggi on the road, fare le valigie in base alla meta e sapere se ci sono le meduse prima di fare il bagno, scoprire eventi in zona. Queste sono alcune delle tante applicazioni che si mettono a nostro servizio durante le vacanze, consentono di andare preparati presso le destinazioni che abbiamo scelto di visitare e di trovare i servizi che vogliamo consultando lo smartphone.

Ce lo siamo detti molte volete che i telefoni andrebbero messi un po’ da parte, soprattutto nel tempo libero, per godersi al meglio tutto cio’ che ci circonda o magari per leggere un buon libro, a volte pero’ la tecnologia e’ utile e questo e’ un dato certo.

Tra le applicazioni (gratis e a pagamento) per rendere le nostre vacanze organizzate e quindi anche piu’ rilassanti evitando code e brutte sorprese, ce ne sono alcune molto specifiche e altre piu’ generiche. Vediamone alcune.

Con Spiagge.it e’ possibile prenotare ombrellone e sdraio online, filtrare quelle che accettano i nostri animali e pagare direttamente sull’app. Inoltre e’ possibile sapere quali sono i ristoranti piu’ vicini e richiedere, se prevista, la consegna direttamente in spiaggia.

Gli stabilimenti che aderiscono a questo servizio hanno un’icona colorata.

L’applicazione è scaricabile sia per Android che per iOS.

Yescapa e’ dedicata agli amanti dei viaggi on the road e permette di noleggiare furgoni, van e camper senza problemi, accontentando sia coloro che ne hanno bisogno per i loro viaggi, ma anche i proprietari che li affitteranno in maniera sicura. L’assicurazione per il noleggio e’ multirischi e l’assistenza e’ h/24.

Il catalogo e’ davvero molto ampio e si puo’ anche comunicare con il proprietario per porre quesiti di qualsiasi tipo. Questa app e’ gratuita ed e’ disponibile sia per Android che per iOS.

Fare una lista delle cose da mettere in valigia a seconda della meta? Oggi si puo’ con Packking .Se si fa un viaggio di lavoro si portera’ un tailleur se invece la destinazione e’ un campeggio cambiera’ la proposta di outfit. Questo servizio (molto utile soprattutto per noi donne) e’ utilissimo anche per sapere cosa abbiamo gia’ messo nel bagaglio grazie ad una lista personalizzata che potra’ essere conservata e riutilizzata. L’applicazione, disponibile per Android ed iOS, è gratuita. La versione a pagamento, invece, consente di creare liste di bagagli illimitate, esportare PDF, effettuare il backup dei dati, resettare e copiare liste esistenti, non vedere nessuna pubblicità.

Quante volte siamo arrivati in spiaggia pronti ad immergerci in mare e scoprire che le onde erano popolate da coloratissime meduse? Con Meduseo ci si potra’ salvare da questo fastidioso imprevisto, bastera’, infatti, inserire il nome della destinazione dove siamo diretti e su una mappa comparira’ la percentuale di meduse presenti che saranno rappresentate a forma di bolla colorata: bianca nessuna medusa, gialla qualcuna, arancione diverse meduse, rosso come si puo’ immaginare rappresenta una percentuale alta. Si potra’, inoltre, dare supporto attraverso le nostre segnalazioni; la situazione e’ aggiornata ogni 4 ore e il servizio, attualmente, e’ presente in Italia, Australia, Francia, Spagna e Nuova Zelanda.

Al momento l’applicazione è disponibile solo per Android.

Eventbrite e’ una app che consente di scoprire quali sono gli eventi vicini a noi. Concerti, festival e tutto cio’ che puo’ allietare le nostre giornate estive. Le informazioni sono molto dettagliate e si possono personalizzare in base ai gusti personali: musica, arte, vita notturna, hobby, enogastronomia, ecc. Inoltre e’ possibile acquistare direttamente online i biglietti, fare il check in di ingresso oltre ad inserire le prenotazioni su un calendario e condividerlo con gli amici. L’applicazione, gratuita, è disponibile sia per Android che per iOS.

MARIA LA BARBERA

Polpettine con semi speciali, aperitivo chic e nessuno escluso

/

Rubrica a cura de La Cuoca Insolita 

In queste polpettine con semi speciali troverete il buono, prima di tutto (perché questo è il punto di partenza obbligatorio). Ma vediamo il resto: non ci sono ingredienti che possono provocare allergie, piacciono ai bambini ma anche agli adulti, hanno poche calorie e pochi grassi, e sono perfette anche per chi vuole mangiare in modo leggero e attento al benessere… Ve le consiglio come aperitivo, ma anche come secondo piatto in questa stagione dove si cercano sempre di più cose fresche, adatte all’estate. E leggete oltre, per capire come mai vi dico che nessuno è escluso e perchè i semi sono speciali!

Tempi: Preparazione (20 min); Cottura (20 min);
Attrezzatura necessaria: Robot tritatutto per semi, 1 ciotola, teglia da forno antiaderente, coltello a lama liscia e tagliere
Difficoltà (da 1 a 3): 1
Costo totale: 6,25 €/kg

Perché vi consiglio queste polpettine?

  • Valori nutrizionali: queste polpettine con semi speciali, a confronto con le polpette tradizionali (preparate con carne, uova, formaggio e pangrattato) hanno il 20-25% in meno di calorie e grassi e il 73% in meno di grassi saturi.
  • Senza verdure, eppure più ricche di fibre di una carota! Questo grazie ai semi di lino e di chia.
  • Sono gluten free, perché si usa la farina di riso. Per chi non ha problemi con il glutine, potrà usare un’altra farina (anche di grano, meglio se integrale).
  • Adatte anche a chi segue una dieta vegan o vegetariana e per chi ha allergie a latte e uova.
  • Il lievito alimentare in scaglie è un integratore a tutti gli effetti. Ha un sapore intenso che ricorda alcuni formaggi stagionati. Non confondetelo con il lievito normale: non provoca gonfiore addominale (proviene dal lievito di birra ma è stato deattivato).

Polpettine speciali la cuoca insolita

Ingredienti per le polpettine speciali (per 4 persone): 

Per l’impasto delle polpettine: 

  • Lenticchie in umido – 700 g
  • Farina di semi di lino – 60 g
  • Farina di semi di chia – 60 g
  • Lievito alimentare in scaglie – 20 g
  • Erbe aromatiche miste fresche (timo e origano, rosmarino, erba cipollina) – 20 g
  • Olio extra vergine oliva – 20 g
  • Sale fino – 1 cucchiaino (6 g)
  • Pepe

Per la cottura:

  • Farina di riso integrale – 25 g
  • Olio di oliva – 3 cucchiai

Sale a fine cottura

Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link.

In caso di allergie…

Allergeni presenti: Nessun allergene tra quelli indicati nel Reg. 1169/11. 

Preparazione

Fase 1: L’IMPASTO DELLE POLPETTINE

Se siete di fretta, potete usare le lenticchie in scatola, che andranno però scolate, sciacquate e passate in padella con un poco di cipolla, olio di oliva e sale, per insaporirsi bene. Lasciatele raffreddare prima di utilizzarle per preparare le vostre polpettine con semi speciali. Potete macinare voi i semi di lino e i semi di chia e ottenere due farine profumatissime, se avete un robot con una buona potenza. Eliminate i rametti dalle erbe aromatiche e tritatele insieme finemente con il coltello a lama liscia. 

In una ciotola mescolate quindi tutti gli ingredienti: otterrete un impasto un pò appiccicoso. Lasciatelo riposare almeno 20 minuti e vi accorgerete che diventerà compatto al punto giusto per formare delle polpettine che non si incolleranno neanche alle vostre mani. 

FASE 2: LA COTTURA

Infarinate bene le polpettine con la farina di riso integrale e trasferite sulla teglia da forno che avrete già oliato. Agitate la teglia in modo che le polpettine si bagnino di olio su tutta la superficie (non si deve più vedere il bianco della farina) e infornate a 180° C (modalità ventilata) per 20 minuti o poco meno. A metà cottura, date una scossa alla teglia in modo che le polpette di girino e quindi si crei la crosticina di cottura su più lati. Le vedrete sfrigolare leggermente e, a cottura ultimata, dovrete sentire che sono leggermente croccanti. Sfornate e salate leggermente. Lasciate raffreddare almeno mezz’ora prima di mangiarle.

FASE 3: IL MOMENTO DELL’APERITIVO

Queste polpettine diventano compatte al punto giusto raffreddandosi; vanno quindi mangiate a temperatura ambiente. 

Vercelli, il Rotaract Club Sant’Andrea ospita la Distrettuale di Chiusura

Sabato 13 Luglio, il Rotaract Club Sant’Andrea ha accolto, per il secondo anno consecutivo nella città di Vercelli, la Distrettuale di Chiusura dell’anno sociale del Distretto Rotaract 2031. Il salone centrale del Palazzo della Borsa del Riso, cuore nevralgico dell’attività economica risicola vercellese, ha fatto da sfondo alla cena alla quale hanno partecipato i soci di vari club tra cui Umberto Cappa, presidente del Rotaract club Sant’Andrea, padrone di casa che ha egregiamente orchestrato l’evento, Pierfrancesco Bianca, Rappresentante Distrettuale uscente del Distretto Rotaract 2031, e Alessandro Ribetto, suo successore per l’anno 2024-25, tre membri del Direttivo Distrettuale entrante, facenti parte del club ospitante: Serena Cappa (Segretario Distrettuale), Chiara Belvisotti (confermata Tesoriere Distrettuale) e Federico Pizzamiglio (già Delegato di Zona per la zona Nord Ovest nell’anno sociale conclusosi ed ora Consigliere Distrettuale). L’Assemblea è stata indetta per analizzare il lavoro di un anno che è stato impegnativo, ma molto fruttuoso, per i soci rotaractiani che hanno movimentato circa 110.000 Euro in favore dei propri service, dimostrando che, unendo le forze e lavorando in sinergia e a titolo integralmente gratuito, si può fare la differenza nel servire il prossimo al di sopra di ogni interesse personale. Proprio per premiare l’impegno di alcuni soci, durante la serata, sono state consegnate le “Paul Harris Fellow” (la più alta onorificenza della famiglia rotariana), una spilla che è andata ad adornare il petto di Serena Cappa e Monica Brega, Presidenti della Commissione APIN per il progetto distrettuale per l’acquisto di strumentazioni all’avanguardia per il laboratorio di ricerca contro il tumore al pancreas dell’Ospedale Molinette di Torino. Per Umberto Cappa, confermato presidente del Rotaract club Sant’Andrea anche per il prossimo anno, il meritato riconoscimento intitolato al professor Gianfranco Lenti, una spilla che viene consegnata solo ai presidenti di club che si sono distinti per il loro impegno nel Distretto; questo il suo commento: “È stato un onore e un piacere aver organizzato questo evento, ed aver consentito ai partecipanti di ammirare un luogo simbolo della città e della provincia di Vercelli: il palazzo della Borsa del Riso, con la sua storica architettura rigorosa e austera. L’occasione è stata la chiusura del nostro anno sociale, ricco di tante iniziative e grandi successi, festeggiati nel migliore dei modi insieme al Distretto, al quale vanno i miei ringraziamenti, ovviamente estesi a tutto il club Sant’Andrea”. Si uniscono alle sue parole quelle di Pierfrancesco Bianca, uscente Rappresentante Distrettuale: “Non si poteva scegliere un posto più suggestivo per concludere questa annata stupenda all’insegna dei service e all’attenzione per il miglioramento del territorio.

Vercelli è centrale nel Distretto e strategica per essere raggiunta da ogni Club perché – va ricordato – sono i club con i soci il vero motore del Rotaract.
Il 13 luglio alla borsa valori si é quindi concluso quest’anno da record per il Distretto 2031 che ha visto un aumento sostanzioso del suo effettivo e lo svolgersi di tantissimi progetti sul territorio piemontese e valdostano.
Sono innumerevoli i service e le campagne di beneficenza portate avanti quest’anno, troppe per essere riassunte ma abbastanza per dire che abbiamo apportato modifiche al territorio e migliorato la realtà in cui viviamo.
Per ricalcare il motto, abbiamo illuminato.
Come RD uscente desidero ringraziare di cuore il club Sant’Andrea per il supporto dato e per l’immenso impegno dimostrato in ogni occasione dell’anno.
Auguro ad Alessandro Ribetto un anno pieno di gioie affinché possa emulare i successi di quest’anno”.

ILARIA REY

Krumiri Rossi, un dolce pezzo di storia piemontese

Anche un biscotto può aggiungere fama ad una città come Casale Monferrato, già nota per aver dato i natali a grandi pittori e scultori, ad un politico della statura di Giovanni Lanza, a Stefano Guazzo autore della “Civil conversazione” oltre ad una nutrita presenza di chiese e palazzi settecenteschi, della Cattedrale con il magnifico nartece romanico, del castello Paleologo e di tutto quanto la rende la “Siena del Piemonte” come un tempo fu definita.

Ad attirare il turismo allo stesso modo concorrono i KrumiriRossi,  deliziosi biscotti inventati pochi anni dopo l’esito risorgimentale in una tranquilla serata allorché il pasticcere Domenico Rossi li sfornò nel suo laboratorio per farli gustare agli amici.

Ne uscì una prelibatezza dalla forma ricurva simile ai baffi di Re Vittorio Emanuele II di Savoia che con Cavour “Fece l’Italia”.

I dolci, attualmente forniti dagli eredi della famiglia Portinaro, che rilevò l’azienda nel 1953, sono rimasti identici a quelli originali ottocenteschi ottenuti con uova, farina, burro, zucchero, vaniglia a cui si aggiungeva un ingrediente, gelosamente tenuto segreto ancor oggi, al fine di ottenere il gusto inconfondibile ed inimitabile.

KrumiriLe belle scatole di latta rossa litografata contenenti i biscotti sono un ulteriore attrazione e talmente apprezzate da diventare oggetto di collezionismo.

Se l’arte, per essere tale, deve essere invenzione di qualcosa che prima non c’era e creatività, perché non pensare che i Krumiri, inventati e creati dal signor Rossi, non siano essi stessi opere d’arte.

Giuliana Romano Bussola

 

(Nella foto di copertina la latta gigante di Krumiri Rossi che riproduce un’antica confezione dei famosi biscotti)

 

Una fresca insalata di farro

/

Il farro e’ un cereale antico dalle elevate proprieta’ nutritive.

L’insalata di farro e’ un’ottima alternativa all’insalata di riso o di pasta, e’ un piatto estivo originale e fresco. Gusto di nocciola, giusta consistenza…una sorpresa di gusto, assolutamente da provare.

***

Ingredienti

 

200gr. di farro perlato

80gr. di olive verdi denocciolate

1 confezione di wurstel di pollo

2 uova sode

150gr. di mais e piselli sgocciolati

2 filetti di peperone giallo e rosso in agrodolce

Olio evo

Lavare il farro e metterlo in una pentola con acqua fredda e salata. Cuocere a fuoco lento per 30 minuti dall’ebollizione. A cottura ultimata scolare e lasciar raffreddare. Tagliare i wurstel, le uova sode e i filetti di peperone, unire il mais e i piselli sgocciolati e le olive al farro, condire con un filo di olio evo, mescolare bene, aggiustare di sale e servire fresco.

 

Paperita Patty

“Crossa a sinistra, boia di un mondo…”

Sullo spelacchiato rettangolo  del campo sportivo di Torre Beretti, come ogni inizio d’estate, andava in scena la sfida calcistica tra le formazioni delle sezioni comuniste della Lomellina. Carletto Ramenghini, titolare di una ditta impegnata nell’ecologia  ( “un compagno che si era fatto un nome con il sudore della fronte”), era il principale sponsor della competizione sportiva. Aggiudicarsi il trofeo “Carletto Spurghi”, era l’ ambito obiettivo  di ogni squadra che, per essere più competitiva, cercava di rafforzare la propria “rosa” con i migliori calciatori in circolazione.

 

Se la Dinamo Gambolò e il Rapid Mortara si potevano avvalere dell’apporto del miglior portiere l’una ( Duilio Saracineschi che, sin da piccolo e già dal nome, era un predestinato)  e del più prolifico attaccante l’altra ( l’Azeglio Fromboli, detto anche “Kalashnikov”, ormai quasi quarantenne segretario della locale sezione ma con l’esperienza calcistica di un decennio tra i semiprofessionisti lombardi), la Torpedo di Robbio puntava tutto sui giovani e il “Grido del Popolo” di Vigevano sui fratelli Taccoletti, ex giocatori del Pavia in serie C. Il Sartirana e lo Scaldasole faticarono a mettere in campo due formazioni e non sfuggirono ad un certo anonimato. Le altre due squadre  erano l’Idraulica Bodoni ( Vladimiro “Lenin” Bodoni  era di Groppello Cairoli) nella quale militava Evaristo Trepassi, vecchia gloria del Brescia, e i padroni di casa del Torre Beretti , allenati da Liborio Venticelli, indimenticata mezz’alta del Monza negli anni sessanta che, avendo sposato la signora Clelia Fortini, zia del sindaco comunista, era imparentato con la massima autorità locale. Il Torre Beretti, con la tradizionale divisa giallo-blu, aveva i suoi punti di forza in “mastino” De Rulli, delegato della CGIL, di mestiere carpentiere e mediano di vocazione come del resto l’altro pilastro del centrocampo, Tommaso Sgnaffoli, detto “cagnaccio” per la tenacia e il mordente con cui affrontava gli avversari. Gli altri due degni di nota erano Vincenzo Gasparotti,  terzino in campo e falegname fuori, ribattezzato dal pubblico “il piallatore” poiché tendeva ad applicare al diretto avversario la stessa tecnica riservata nel trattamento del legname, e Leolpoldo Leopoldini ( per tutti Poldo), che di soprannomi ne vantava ben due. La scelta era indotta dalla necessità. essendo difficile riassumere doti e caratteristiche in un solo soprannome: “poiana”, in quanto predatore d’area, e “fondoschiena” per l’incredibile fortuna che accompagnava il più delle volte  le sue prestazioni. Poi, ovviamente, c’era lui, il centrattacco di sfondamento, l’uomo-goal del Torre Beretti, Palmiro Taglietti. Soprannominato dai critici “Il vitellone”, si era fatto ricamare sulla maglia, all’altezza del cuore, un umile e modesto “il Migliore”. Il torneo, ad eliminazione diretta, dimezzati dopo il primo turno i contendenti ( il Torre Beretti “regolò” lo Scaldasole per tre a zero, con una doppietta del “poiana” e un contestatissimo goal del Taglietti che, imitando Maradona contro l’Inghilterra, infilò la sfera alle spalle dell’allibito estremo difensore avversario colpendola con il pugno chiuso), stabilì le semifinaliste. La Dinamo Gambolò travolse sei a zero l’inconsistente Sartirana mentre i padroni di casa faticarono sette camicie per aver ragione con il minimo scarto dei bianco-viola groppellesi dell’Idraulica Bodoni. La sera della finalissima si scatenò il putiferio. Già nel pomeriggio la pioggia, caduta copiosamente, aveva trasformato il campo in un acquitrino. Il pallone rimbalzava a malapena e, di tanto in tanto, incontrando una pozzanghera, s’impantanava tristemente. Il temporale, con uno sfolgorio di saette e grancassa di tuoni, non scoraggiò le due tifoserie che gremirono gli spalti, incuranti della pioggia, in un tripudio di bandiere rosse e slogan. Su quel terreno pesante la tecnica del centrocampo del Gambolò risultava evidentemente penalizzata , lasciando spazio alla foga muscolare di Taglietti e dei suoi. Liborio Venticelli, il trainer del Torre Beretti che non avevano mai vinto il torneo in precedenza, era stato chiaro: “Questa volta non si va in bianco, eh ragazzi?! Bisogna portare palla senza buttarla via, tenere la testa a posto, non far passare la metà campo a quelli là e cercare Palmiro per lo sfondamento. Ci siamo capiti? E tu, cagnaccio,ricordati: crossa a sinistra, boia di un mondo!”. Dopo i primi quarantacinque minuti i quattordici giocatori ( sette per parte) erano delle maschere di fango dopo essersele date di santa ragione, correndo a perdifiato su e giù per le fasce, randellandosi in epici scontri a centrocampo senza quasi mai affacciarsi nelle due aree piccole. Il risultato vedeva in vantaggio il Gambolò di una segnatura, frutto di un missile calciato da venticinque metri dall’ala sinistra dei gambolesi, tal Martinelli Eugenio, detto “Molotov”. La ripresa vide però la riscossa del Torre Beretti con uno scatenato Taglietti che urlava, sotto la pioggia battente, “Compagni, che lotta. Esaltiamoci, attacchiamoli, schiantiamoli. Facciamo venir fuori gli spiriti animali. Siamo come la Guardia Rossa che marcia alla riscossa!!”. Ululava il centrattacco, sbracciandosi per dare la carica. Il pubblico locale sosteneva la sua compagine cantando a squarciagola l’Internazionale..”compagni, avanti il gran partito…”, inanellando una rima dietro l’altra. Quando un lungo lancio del “piallatore” scodellò la sfera sul sinistro del centravanti,Palmiro  fulminò Saracineschi. Sull’uno pari la battaglia in campo divenne durissima e, grazie a un fallo un po’ dubbio in area, i padroni di casa si trovarono tra i piedi un bel rigore per passare in vantaggio. Taglietti ululò che, essendo “il Migliore”, toccava a lui tirare il penalty ma l’allenatore non volle sentir ragioni  e, nonostante la cascata d’insulti che lo investì, ordinò a “poiana” Leopoldini di battere dal dischetto. Detto e fatto, il Torre Beretti rovesciò il risultato e resistette fino allo scadere, non senza fatica , agli assalti all’arma bianca dei furibondi gambolesi. Nel tripudio generale, placati gli animi e accettato da tutti il risultato che assegnava il trofeo “Carletto Spurghi” ai locali, l’unico che brontolava era proprio Palmiro Taglietti: “’Va là che dovevo tirarlo io il rigore. Se segnavo, boia cane, impazzivano tutti per me e potevo fare un po’ il gallo in giro. Ma andate tutti a …..!”. Nessuno si fece intimorire, ovviamente. E nemmeno se la presero più di tanto. In fondo, quello che contava, era vincere il torneo e vedere la notizia pubblicata sulle pagine lombarde de L’Unità. Per tutta onestà, però, va precisata una cosa, a difesa della scelta, rivelatasi comunque vincente, di Liborio Venticelli: nei precedenti tornei, per dieci volte dieci, il Taglietti aveva “ciccato” altrettanti rigori, dimostrando che la sua mira dai sedici metri era oltremodo sciagurata. Tant’è che “cagnaccio”, arrabbiandosi, gli aveva gridato più di una volta: “ Di un po’, Migliore delle balle. Non pensi che sia ora di raddrizzare quelle piantane che hai al posto dei piedi?”.

Marco Travaglini

Nasce ad Alassio il nuovo gusto di gelato “Finger Lime”

Savona,  luglio 2024 – Nasce ad Alassio il nuovo gusto di gelato “Finger Lime”,  frutto australiano conosciuto anche come “caviale di lime“. Il nuovo gusto è opera della Gelateria Perlecò, che sorprende ancora una volta il settore e annuncia l’arrivo del nuovo e prezioso gusto di gelato.

Questa novità si inserisce in un percorso di continua innovazione e ricerca della qualità che da anni contraddistingue la Gelateria Perlecò, confermata per il secondo anno consecutivo con il prestigioso riconoscimento del “Cono” del Gambero Rosso.
Il Finger Lime è un frutto esotico e raffinato, molto apprezzato dagli chef, in particolare francesi, che lo utilizzano per arricchire piatti gourmet.
Il suo gusto agrumato molto intenso, che rimanda a note di pepe ed eucalipto, si presta perfettamente alla creazione di un gelato unico e indimenticabile.
Ideale per rinfrescare le giornate estive, è adatto all’asporto ma trova grande applicazione anche nella ristorazione e nelle preparazioni alcoliche.
Perlecò ha selezionato il Finger Lime (frutto non trattato coltivato in standard biologico integrale) di DRACOCITRI  di Ventimiglia, confermando così la propria vocazione ai prodotti a chilometro zero e alla valorizzazione delle eccellenze del territorio.
L’incontro tra queste realtà animate da passione e voglia di fare hanno dato vita ad una ulteriore novità di gelateria, l’ennesima da parte degli artigiani alassini a cui certo non difetta la fantasia e la voglia di sperimentare.
“Contiamo di proporlo in vetrina in maniera continuativa a partire dal 23 luglio. L’esordio è stato entusiasmante. La vaschetta è terminata in meno di 2 ore con pareri eccellenti. Siamo estremamente soddisfatti e ringraziamo Roberto per averci fornito il prodotto ma, soprattutto, per averci affascinati raccontandoci davvero tutto di questo frutto, contribuendo così a facilitarci il compito della ricetta.
Ora qualche piccola “limatura” e il perfezionamento degli aspetti legati all’approvvigionamento e poi il Finger Lime sarà definitivamente pronto.
Si tratta di un frutto costoso ma, come ha detto un noto presentatore dei nostri gelati si tratta di un “lusso democratico”. Togliersi lo sfizio di qualcosa di prezioso al costo di un cono gelato”, dicono dalla gelateria Perlecò.
Ora gli appassionati di alta cucina hanno  un nuovo gusto scoprire, e non potranno non programmare un viaggio ad Alassio per lasciarsi sorprendere da questa nuova straordinaria esperienza gustativa.

Croccante focaccia simil-Recco

/

Croccante al punto giusto, ha un gusto delicato. Che dirvi di piu’…. vi chiederanno il bis!

Certo, la focaccia di Recco e’ tutta un’altra storia… sono d’accordo con voi, questa e’ senza pretese ma vi piacera’, e’ croccante al punto giusto, ha un gusto delicato…che dirvi di piu’…. vi chiederanno il bis!

***

Dose per 2 teglie rettangolari:

500gr.di farina 00

2 cucchiaini di zucchero

1 cucchiaino di sale

1 bustina di lievito secco

5 cucchiai di olio evo

275ml di acqua tiepida

500gr. di stracchino/crescenza

sale q.b

***

Mettere la farina, lo zucchero, il sale nel mixer e miscelare, aggiungere poi la bustina di lievito e sempre miscelando l’olio. Aggiungere poco alla volta l’acqua e lasciar impastare per qualche minuto. Versare l’impasto sul piano del tavolo infarinato e iniziare ad impastare con energia sbattendo la pasta sul tavolo ripetutamente. Mettere l’impasto in una capiente ciotola, coprire con un tovagliolo e lasciar lievitare in luogo tiepido per 4 ore.

L’impasto raddoppiera’ di volume. A questo punto, stendere la pasta con il mattarello e sistemarla nella teglia rivestita di carta forno. Ungere leggermente l’impasto con olio miscelato a qualche goccia di acqua e coprire con pezzi di stracchino, salare, condire con un filo di olio e infornare a 250* per 15 minuti o fino a quando il formaggio inizia a dorare .

Servire subito aggiungendo, a piacere, rucola fresca. Se non avete tempo, o voglia, acquistare la pasta per pizza dal fornaio.

Buon appetito.

 

Paperita Patty

Lo chef stellato Paolo Griffa a Eataly Lingotto

giovedì 18 luglio lo chef del Paolo Griffa al Caffè Nazionale  sarà protagonista di una cena unica in Terrazza.   

   

L’estate in Terrazza di Eataly Lingotto prosegue con un appuntamento speciale: giovedì 18 luglio alle ore 20 ospite d’eccezione sarà Paolo Griffa, chef del Paolo Griffa al Caffè Nazionale, 1 stella Michelin ad Aosta. Sarà l’occasione per vivere un’esperienza di gusto a cura di una delle figure più promettenti della gastronomia italiana di oggi, immersi nel fresco verde dello spazio al primo piano di Eataly.   

   

La cucina di Griffa è un insieme di attenzione ai dettagli, creatività e gioco che vanno in scena all’interno del Paolo Griffa al Caffè Nazionale, nel cuore del centro storico di Aosta: una cucina narrativa e golosa che propone una nuova esperienza dei sensi attraverso la cura e lo studio delle materie prime, la ricerca dell’equilibrio e la sperimentazione ludica. 

La serata speciale a Eataly Torino sarà l’occasione per assaggiare un menu pensato per raccontare con quattro portate l’idea di cucina di stagione dello chef. 

<<Cucinare da Eataly Torino è come tornare a casa; sono Piemontese ed è un immenso piacere accogliere il pubblico torinese alla mia tavola, in Terrazza circondati dalle montagne. Propongo alcuni dei piatti del menu Arte e Natura, per ri-scoprire assieme giochi di sapori e di colori insoliti, dal potere fortemente evocativo>>, dichiara Paolo Griffa.  

 

Si inizia con una tartare di cervo e papaveri, presentata in modo originale: un piatto bianco con una cornice centrale con una tavolozza di colori edibili, un bicchiere con pennelli di patate di montagna affumicate e fritte e un tubetto di tempera contenente una salsa a sorpresa. Gli estratti naturali dei colori includono il viola dalle violette, il nero da fermentazioni, ossidazioni e carbone, il verde dalla clorofilla e il giallo da noce moscata e uova. Il commensale è invitato a dipingere il piatto prima di gustarlo, trasformando l’esperienza in un’opera d’arte edibile totalmente personale. 

La cena prosegue con un Omaggio a Escher: un raviolo aperto ispirato alle opere dell’artista olandese, con un disegno che cambia a seconda di dove cade l’occhio. La pasta è colorata con verde clorofilla, rosa barbabietola, nero carbone e giallo uovo. Il raviolo copre un ragù di cortile sfumato al vermouth e la percezione ingannevole del disegno geometrico crea un’esperienza visiva e gustativa unica.  

A seguire, ecco il filetto di storione alla mugnaia e levistico, proposto con un contorno di verdure di stagione, accuratamente selezionate e preparate per esaltare i sapori del pesce e la freschezza degli ingredienti. La presentazione elegante e l’equilibrio dei sapori rendono questo piatto un’interpretazione raffinata e personale di una ricetta della cucina tradizionale. 

Si conclude in dolcezza con il babà alle erbe di montagna, un grande classico della pasticceria rivisitato da chef Griffa. La torta soffice e leggera è bagnata in un liquore aromatico a base di erbe alpine, che aggiunge profondità e complessità al sapore. Il babà viene così servito con una crema di accompagnamento che bilancia dolcezza e freschezza, completando l’esperienza culinaria con un tocco di originalità, ma sempre nel rispetto per la tradizione. 

 

I vini in abbinamento arrivano direttamente dalla cantina del Paolo Griffa al Caffè Nazionale, che conta oltre 1000 etichette e 3000 bottiglie. Per la cena a Eataly Lingotto la scelta è caduta su tre proposte che raccontano il territorio valdostano: il Montmery Rosè di Grosjean, azienda di tradizione famigliare che da generazioni pratica viticoltura eroica, il Petite Arvine 2023 di Feudo San Maurizio, vino che prende il nome dalla varietà Arvine e dalla piccola taglia (petite in francese) dei suoi acini e il Noble Pierre 2021 di La Toula, del giovane vigneron Jil della zona di Arvier, dedita alla viticoltura di montagna. 

 

La cena ha un costo di 100 € a persona e si può acquistare online.