LIFESTYLE- Pagina 189

Ecco 5 ristoranti buoni ed economici a Torino

Torino è una città piena di arte e di cultura ma non solo. La prima capitale d’Italia offre una varietà di ristoranti deliziosi ma allo stesso tempo economici in grado di soddisfare il palato di chiunque.

La città passa dai ristoranti più tradizionali a quelli più innovativi, attraverso gastronomie, paninoteche, pizzerie e gelaterie. Vi consigliamo  5  tra i ristoranti più buoni ed economici a Torino:

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I 5 ristoranti più buoni ed economici a Torino

Halloween al Castello di Miradolo

“Sofia al circofiera misterioso di Halloween”

Domenica 31 ottobre, dalle 17


Parco del Castello di Miradolo – San Secondo di Pinerolo (To)

Domenica 31 ottobre, dalle 17, il Parco del Castello di Miradolo si prepara ad accogliere le famiglie per il tradizionale appuntamento con la Festa di Halloween: quest’anno grandi e piccini potranno vivere una divertente avventura in maschera con “Sofia al circofiera misterioso di Halloween”.

Un curioso circo itinerante si fermerà per una notte a Miradolo e le famiglie potranno scoprire il Parco e la sua storia, in compagnia di stravaganti artisti circensi. Giochi, indovinelli, laboratori di circo, sono ideati e realizzati in collaborazione con Palestra Sportica di Pinerolo.  

 

L’attività è pensata per famiglie con bambini dai 4 agli 11 anni.

Su prenotazione, sarà possibile fare una merenda o un aperitivo nella Caffetteria del Castello.

Ogni bimbo riceve 1 ingresso omaggio per tornare a visitare il Parco gratuitamente, nei giorni successivi, in occasione della mostra “Oltre il giardino. L’abbecedario di Paolo Pejrone”.

 

Costo dell’attività: 10€ a persona, comprensivo di ingresso al Parco. 8€ bimbi tesserati Sportica. Gratuito 0-5 anni. Merenda formula bimbo: 4€

Prenotazione obbligatoria per l’attività e per la merenda.

Informazioni e prenotazioni: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

L’attività si svolge in sicurezza, con il dovuto distanziamento, per un numero ridotto di partecipanti.

È necessario essere in possesso di green pass.

In caso di pioggia l’attività sarà annullata.

È consigliato portare con sé una torcia.

 

A Eataly Torino Lingotto arriva Massimo Bottura con il suo Tortellante

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La presentazione con lo chef giovedì 28 ottobre e fino a domenica 31 i tortellini in menu nei Ristoranti di Eataly

 

Giovedì 28 ottobre alle ore 18.30 in sala dei Duecento, al primo piano di Eataly Lingotto, un appuntamento da non perdere: chef Massimo Bottura racconta il Tortellante, un progetto unico nato nel 2018 e promosso insieme a sua moglie Lara Gilmore.

Il Tortellante è un’Associazione di Promozione Sociale che coinvolge nella produzione della pasta fresca – i mitici tortellini, un’eccellenza della gastronomia modenese – giovani e adulti nello spettro autistico, favorendo la loro integrazione e inclusione nella comunità e nel mondo del lavoro. Una semplice idea diventa così potente da essere capace di cambiare le cose in modo positivo e virtuoso. Ad oggi sono 25 i ragazzi coinvolti nel progetto, che assieme a 40 volontari e 15 operatori sanitari, ogni settimana fanno a mano più di 100 kg di tortellini secondo la ricetta della tradizione, imparando in questo modo i valori dell’integrazione e del lavoro di gruppo.

 

Per la prima volta a Torino, Tortellante sarà ospite nei ristoranti di Eataly Lingotto dalla sera di giovedì 28 e fino a domenica 31 ottobre, con i suoi imperdibili tortellini, proposti nella golosa versione con crema al Parmigiano Reggiano.

Eataly donerà parte del ricavato a favore delle attività del Tortellante.

 

L’evento è all’interno del programma di Buonissima Torino, la grande rassegna di alta gastronomia, arte e altre bellezze, di cui Eataly è main partner.

 

Street food, alle origini di un evento diventato moda

Articolo a cura di Somewhere Tour & Events.

 

Lo Street Food reinventa il rapporto millenario di una cultura con il proprio cibo e con le proprie radici in forma innovativa, sorprendente, pratica e soprattutto gustosa. Parliamo continuamente del “cibo da strada”, complici fiere ed eventi che lo portano in ogni angolo del nostro paese. D’altronde la tendenza non sembra conoscere crisi e confini, perché è una vera e propria arte, tutta da conoscere ed apprezzare. Morso dopo morso!

Anche l’occhio vuole la sua parte. Ed ecco che il Food Truck, il mezzo attrezzato alla vendita di queste prelibatezze, diventa anche “veicolo” d’immagine. Certo, oltre all’apparenza esteriore, alla base deve esserci un concept di assoluta solidità e le parole d’ordine devono essere sempre freschezza e qualità della materia prima.

Ma come è nato il trend culinario che sta spopolando nel nuovo millennio? Le tracce più antiche di cibo preparato e cucinato per strada risalgono ai greci ed agli egizi, che avevano l’usanza di friggere il pesce e venderlo sul momento. Da qui, la tradizione si è diffusa nel mondo degli antichi romani, arricchendosi e trasformandosi in innumerevoli varianti, considerando che le classi urbane meno abbienti vivevano in abitazioni per la maggior parte sprovviste di cucina.

Questo è forse il grande equivoco che riguarda questa tipologia culinaria: poiché nasce povera, dall’esigenza di nutrire il popolo a poco costo, è sempre stata considerata di poco conto. Invece, con il processo della globalizzazione, è diventato l’ultimo baluardo della tradizione e dell’identità di un territorio. Lo Street Food ci identifica e ci distingue, mantenendo vivo un aspetto tra i più importanti della nostra cultura, quello del costume alimentare.

Lo Street Food rappresenta quindi una grande opportunità per chi ha creatività e voglia di fare e non ha paura di mettersi in gioco. Il sogno è aperto a tutti, perché l’investimento iniziale è più modesto rispetto ad un ristorante “tradizionale” e perché ciò che conta è soprattutto quanto sei bravo ed originale, quanto è buono il tuo prodotto e quanto sei in grado di comunicarlo alle persone.

Oggi il cibo di strada ha assunto uno stile più nobile, con eventi dedicati che vedono tante persone interessate ed incuriosite dalle numerose proposte, sempre in più varianti, italiane ed etniche, per celebrare le rispettive tradizioni.

 

I mezzi storici di Marazzato alla Festa dell’autiere

MILANO: FESTA DELL’AUTIERE, IN MOSTRA GLI AUTOCARRI STORICI TARGATI ‘MARAZZATO’

Al raduno per il Centenario dell’Associazione Nazionale Autieri d’Italia sette esemplari della più grande collezione europea di camion storici.

Nuovo appuntamento con la ‘Collezione Mezzi Storici Marazzato’, la più grande raccolta di camion d’epoca del Novecento tutti perfettamente restaurati e riportati alle condizioni d’origine.

Ben sette magnifici autocarri militari del patrimonio veicolare messo insieme in oltre dieci anni dalla passione dell’industriale ambientale Carlo Marazzato (Presidente della Holding dell’omonimo ‘Gruppo Marazzato’ nato nel 1952) sono pronti a fare bella mostra di sé a Milano dal 29 al 31 Ottobre prossimi in occasione del Primo Centenario dell’’Associazione Nazionale Autieri D’Italia’, nata nel lontano 1921.

E ora pronta, con questo trentesimo, eccezionale raduno, a raccontare ancora una volta pagine, aneddoti e ricordi fondamentali della storia patria.

L’evento è realizzato con il contributo della Regione Lombardia e con il patrocinio di Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano e ‘Automobile Club Milan’.

Sono onorato di prendere parte a una rassegna motoristica così carica di importante significato umano, culturale, storico e sociale insieme”, esordisce Carlo Marazzato, anche Fondatore e Presidente dell’Associazione Veicoli Storici ‘Quattro Assi Più’, da sempre appassionato di motori leggeri e pesanti.

Un’opportunità per radunare alcuni fra gli esemplari più significativi in mio possesso che tanta parte hanno avuto nel passato del Paese. A cominciare dai mezzi indimenticabili della Prima Guerra Mondiale come il ‘Fiat 18P’ e il ‘Fiat 18BL’. E, con loro, poter esporre anche i successivi autocarri cosiddetti ‘musoni’ come i due esemplari di ‘Lancia 3Ro’, e il seguente ‘Lancia 6Rom’. Nel periodo di transizione fra le due guerre, l’esercito nazionale aveva in dotazione anche il memorabile ‘Spa 38’. Completano la carrellata anche l’OM CL52, con trazione 4×4 adibito al trasporto truppe”.

La ‘Collezione Mezzi Storici Marazzato’, ospitata nell’ampioshowroom privato di Stroppiana (VC), è stata recentemente altresì oggetto di una preziosa partnership con il Politecnico di Torino per lo studio e realizzazione di un polo museale moderno e innovativo dedicato alla storia dei giganti della strada.

E’ aperta eccezionalmente al pubblico, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, solitamente il secondo sabato del mese, previa prenotazione telefonica dal lunedì al venerdì, in normale orario d’ufficio, allo 0161 320311.

Le castagne di piccolo calibro? Diventano farina

Nasce una nuova filiera in Valle di Susa

Bruzolo (Torino)

Snobbarle o minimizzarne la qualità perché piccole? Non sia mai. Frutto per eccellenza delle tavole autunnali, i calibri più  piccoli delle castagne non andranno più sprecati, ma diventeranno buona farina. Nasce infatti in Valle di Susa una nuova filiera per andare a rispondere ad una concreta esigenza di numerosi castanicoltori, che, da tempo, lamentano un mercato poco attento alle castagne e ai marroni di piccolo calibro, sottopagandoli, in primo luogo. Capofila dell’iniziativa è il “Mulino Valsusa”  – che ha sede in un Mulino dell’ ‘800 recuperato a Bruzolo, l’unico antico Mulino della Valle tornato in funzione – che, dopo vari progetti avviati coinvolgendo gli agricoltori del luogo per tornare a coltivare zone montane e pre montane abbandonate con antiche varietà di grani, guarda ora al frutto del castagno, coinvolgendo, anche in questo caso, produttori locali.  “Torniamo a fare qualcosa – spiega Massimiliano Spigolon, anima del Mulino – che è nella storia della Valle di Susa e dell’Italia: produrre farina con calibri piccoli, una farina che si realizzava 150 anni fa e che sarà macinata a pietra, seguendo un’esigenza specifica espressa dal territorio”.

“Per farla – prosegue Spigolon – si è dovuto studiare, approfondire e riscoprire con i proprietari dei castagneti metodologie per essiccare e sbucciare le castagne, avviando così una nuova filiera di trasformazione. I produttori conferiranno al Mulino che trasformerà tutto in farina: l’idea è tutelare al massimo il territorio e, quindi, non saranno ‘accettate’ castagne di altre zone, realizzando un prodotto ‘cento per cento Valle Susa’. Un prodotto antico ma anche nuovo, carico di profumi e di sapori, dal tipico color nocciola: frutto di un nuovo modello di sostenibilità e  sviluppo rivolto alla Valle, ma che sicuramente potrà essere emulato in altre zone del Piemonte e dell’Italia”.

Scomparsa per decenni dalle cucine italiane, la farina di castagne è ricca di fibre, proteine e vitamine, aiuta la flora batterica intestinale, combatte il colesterolo. Si utilizza per preparare svariate torte e biscotti, il celebre castagnaccio, ma anche crespelle, pasta fresca e gnocchi, frittelle e pancake, creme, panini. Quale dunque l’obiettivo, a medio e a lungo termine? “Quello ovviamente di estendere e far crescere la filiera – conclude Spigolon – coinvolgendo il più possibile i produttori della nostra Valle”.

g.m.

Per sempre giovani

IL PENSIERO DI VIRGINIA

 

Il ritratto di Dorian Grey è un romanzo del 1890 scritto da Oscar Wilde dove il personaggio Dorian Grey, temendo la vecchiaia, vende la sua anima al diavolo pur di rimanere giovane per l’eternità.

La ricerca dell’eterna giovinezza, nella storia, ha coinvolto più mondi: da quello scientifico, al religioso, passando per quello spirituale fino a quello alchemico olistico.
In questa epoca, in cui la bellezza è il nostro lasciapassare sociale, ecco che si affaccia qualcosa di ancora più importante che è la ricerca della giovinezza.
La Medicina Rigenerativa è definita per antonomasia quella branca della medicina che parla di processi di rigenerazione delle cellule, dei tessuti e degli organi.
La Medicina Estetica in questi ultimi anni di ricerca della Medicina Rigenerativa, si è trasformata ed evoluta in Medicina Rigeneratia Estetica.

Il loro patto di alleanza è finalizzato a contrastare l’invecchiamento naturale ed irreversibile della pelle e dei volumi del viso e del corpo, e per mantenere un aspetto giovane nel tempo.

La Medicina Rigenerativa Estetica punta alla riparazione dei tessuti danneggiati o semplicemente invecchiati attraverso l’utilizzo di cellule staminali o meglio attraverso la rigenerazione delle cellule indifferenziate ricavate dal proprio sangue o dai tessuti del paziente (autologhe).

Partendo da questo punto, ci è sembrato importante rivolgerci al Dott. Massimiliano Giuliano, specialista in Medicina Estetica e Rigenerativa, con studi a Torino e Milano, e oggi punto di riferimento nell’uso di interventi di LipoStrutturazione con tessuto autologo.

Dott. Giuliano, la nostra prima domanda: per chiedere quali sono gli aspetti su cui si basa la Medicina Estetica Rigenerativa?

“Innanzitutto la Medicina Rigenerativa si avvale di prodotti naturali,cioè componenti del corpo della paziente, per ripristinare l’armonia del volto.
Invece di utilizzare filler o prodotti di sintesi riassorbibili, noi utilizziamo un mix di cellule staminali, fattori di crescita piastrinici del paziente e tessuto adiposo autologo.

Mi può riassumere le tecniche su cui si appoggia il concetto di Medicina Rigenerativa?

”Le procedure oggi più efficaci sono: in primis il PRP (Plasma Ricco di Piastrine) che è una procedura non invasiva che sfrutta la potenza di guarigione delle piastrine e del fattore di crescita del sangue; deve essere eseguita però da medici altamente specializzati e autorizzati perché sia efficace.
Abbiamo poi il PRCGF (Concentrated Growth Factors), che è un’evoluzione più concentrata del PRP, che stimola i processi riparativi delle lesioni cutanee.
Infine abbiamo gli interventi di LipoStrutturazione che si basano sul prelievo di una quantità ben definita di adipe (grasso) e il reinserimento in una differente area del corpo, che necessita di essere volumizzata (gluteo, seno, viso).
Con due effetti quindi: sia di stimolazione rigenerativa che di aumento del volume”

 

Per chi è indicato il Lipofilling?

“E’ adatto per aumenti di volumi moderati, non si può essere troppo magre perché serve una certa quantità di grasso localizzata da utilizzare, e, nonostante che queste tecniche di allestimento degli innesti siano raffinate ed evolute molto, si deve ricordare che una parte verrà naturalmente riassorbita dall’organismo, e quindi occorrerà attendere un mese prima di avere il risultato stabile a lungo termine.”

Come lavora la Medicina Estetica Rigenerativa?

“Per ringiovanire un volto – ci dice il Dott. Massimiliano Giuliano – non basta solo lavorare sui volumi, ma anche sulla rigenerazione dei tessuti in profondità, migliorando così il tono, la compattezza e l’idratazione della pelle, cioè generare una nuova vascolarizzazione.”

La sua metodica di LipoStrutturazione -Dott. Giuliano- mi sembra sia particolare, quasi alchemica.

“Beh, certamente perché, insieme al tessuto adiposo, che sto usando per ripristinare i volumi, vengono infiltrati derivati piastrinici, cioè molecole dei fattori di crescita contenute nelle piastrine, e soprattutto le famose cellule stromali da cui deriva il processo di autorinnovamento del tessuto.
Le cellule contenute nel grasso attivate esponenzialmente dai fattori piastrinici PRP e dalle cellule stromali, hanno come riflesso la stimolazione della vascolarizzazione e il richiamo di acqua per garantire la giusta idratazione. Talvolta intervengono in questo processo anche l’inserimento di particolari acidi ialuronici, cioè prodotti di sintesi che finalizzano maggiormente l’obiettivo da raggiungere.”

Come si preleva il grasso e in quali zone del corpo?

“In genere il prelievo viene effettuato sui fianchi, l’interno ginocchio o sull’addome. La quantità di grasso prelevata è minima 20 cc, non è invasivo e si sente solo nei giorni successivi un po’ di indolenzimento che sparisce in cinque/sei giorni.
Il grasso prelevato viene trattato meccanicamente secondo una specifica tecnica che ne preserva l’attecchimento e successivamente reintrodotto nelle aree da trattare come il viso, i solchi naso genieni e il rimodellamento dell’arco mandibolare, gli esiti cicatriziali da acne e per il corpo soprattutto i glutei.
L’intervento dura in media trenta minuti; la paziente non ha un post operatorio, può riprendere le sue attività sociali e nell’arco di un mese il risultato si stabilizza in quanto a volume, e dura circa 2-4 anni.
A tutta questa ricerca dell’antinvecchiamento tramite la rigenerazione in ogni caso la paziente dovrà associare un buon stile di vita, un controllo delle esposizioni solari ed un’ assunzione regolare di antiossidanti e nutrienti protettivi antinvecchiamento.”

Scrivetemi a tuchiediloame@gmail.com o contattaci in redazione al numero 348 544 0956 e saremo felici di aprire un contatto diretto o una chat fra me e voi.!!

Virginia Sanchesi

Eccellenze del Piemonte in vetrina per celebrare Tartufo, vini e prodotti tipici

Dal Castello di Roddi al territorio, un calendario di eventi diffusi tra cene gourmet, scuole di cucina e degustazioni nelle Enoteche regionali

 

 

Da progetto pilota a evento consolidato e diffuso sul territorio. “Eccellenze del Piemonte in vetrina”, varato lo scorso anno dal laboratorio virtuale del “Truffle Hub” al Castello di Roddi, nell’Albese, in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, torna con un ricco calendario di appuntamenti in presenza da ottobre 2021 a gennaio 2022: esperienze gourmet al Castello di Roddi, tra cene tematiche, scuola di cucina, laboratori sensoriali sul tartufo e incontri digitali sul vino. Appuntamenti del gusto sul territorio con cene a cura di importanti chef stellati e di alta cucina, dove il Tartufo Bianco d’Alba incontra le eccellenze piemontesi, cooking lessons alla scoperta di ricette e prodotti tipici. Degustazioni nelle Enoteche regionali del Piemonte per conoscere le etichette DOC e DOCG e, infine, due eventi che abbinano la classe del Tartufo Bianco d’Alba e dei grandi vini piemontesi al prodotto turistico del Golf, in due storici Golf Club del Piemonte e del Lazio.

 

“Eccellenze del Piemonte in vetrina” è un progetto promosso dalla Regione Piemonte, inserito anche quest’anno nella programmazione della 91a edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e realizzato da VisitPiemonte – Regional Marketing and Promotion, l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, le Agenzie Turistiche Locali piemontesi e le Enoteche Regionali. Obiettivo, valorizzare – a corona del Tartufo Bianco d’Alba – i diversi prodotti di eccellenza regionale, coinvolgendo gli operatori del settore e le imprese della filiera agroalimentare e vitivinicola piemontese nella promozione del patrimonio produttivo, enogastronomico e culturale regionale, che si combinerà in piatti e ricette inedite, creative ed originali, pensate per conquistare appassionati di cucina e buongustai in un susseguirsi di appuntamenti.

 

«Un importante progetto come “Eccellenze del Piemonte in vetrina”, giunto alla seconda edizione, si apre oggi, a pochi giorni dall’assegnazione al Piemonte del primo premio come meta enogastronomica secondo le recensioni online, confermando una vocazione senza dubbio consolidata e riconosciuta. Ancora una volta i migliori chef celebreranno un elemento dall’ineguagliabile valore come il Tartufo Bianco d’Alba accostandolo ai prodotti locali, e su tutto il territorio vi saranno spazi per conoscere i nostri grandi vini e partecipare a laboratori e analisi sensoriali. Sarà una grande festa della miglior enogastronomia piemontese, con un’inaugurazione di eccezione in uno dei golf club di maggior prestigio della nostra regione», dichiara Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte.

 

Si parte sabato 23 ottobre, al Golf Club Margara di Fubine Monferrato, già sede del Ladies Italian Open 2021, con una gara a coppie ed esperienze di avvicinamento al golf, abbinate a laboratori di analisi sensoriale del Tartufo Bianco d’Alba; appuntamento che si ripeterà all’Olgiata Golf Club Roma il 27 e 28 novembre. Poi, fino a dicembre, il calendario si snoderà tra gli appuntamenti al Castello di Roddi con un calendario di cene a cura di importanti chef piemontesi, che apre lunedì 25 ottobre con la chef Patrizia Grossi del ristorante La Torre di Casale Monferrato, e che diventa itinerante sul territorio con le cene nei ristoranti stellati e di alta cucina della provincia di Alessandria, Biella, Cuneo, Domodossola, Novara, del Torinese e Vercelli. Parliamo di un parterre di grandi nomi della cucina piemontese stellata, quali Giorgio Bartolucci, Christian e Manuel Costardi, Marta Grassi, Christian Milone, Sergio Vineis e altre importanti firme.

Fino a gennaio si potranno inoltre seguire corsi di cucina sul territorio e partecipare a degustazioni e cene presso le Enoteche Regionali piemontesi.

 

«Le attività di “Eccellenze del Piemonte in Vetrina” aggregano Regione Piemonte, VisitPiemonte, Ente Fiera Internazionale Tartufo Bianco d’Alba, le ATL piemontesi e le Enoteche Regionali nella direzione di un obiettivo comune, ovvero un importante progetto di valorizzazione regionale. Partendo dal Tartufo Bianco d’Alba e dalla sua notorietà a livello internazionale, l’evento si estende al meglio dei prodotti piemontesi delle varie realtà locali, coinvolgendo le diverse aree territoriali e i numerosi attori della filiera, dalla materia prima al prodotto finale. Un progetto ambizioso che si avvale del nostro ricco patrimonio produttivo, enogastronomico e culturale e che quest’anno coinvolge anche due prestigiosi club golfistici, in Piemonte e nel Lazio, che diventano in questo modo ambasciatori dell’intero nostro Piemonte presso un pubblico particolarmente attento e sensibile», dichiara il Presidente di VisitPiemonte, Giuseppe Carlevaris.

 

«Anche questa 91^ edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba si intreccia, come lo scorso anno, con l’evento diffuso di “Eccellenze del Piemonte in Vetrina” e mette a disposizione di tutto il sistema Piemonte gli spazi prestigiosi del Truffle Hub allestito presso il Castello di Roddi per valorizzare gli chef e le eccellenze agroalimentari e imprenditoriali piemontesi, oltre ai grandi vini della nostra Regione. Ancora una volta un gioco di squadra prezioso, che ha visto la Regione Piemonte e VisitPiemonte, tutte le ATL e le altre realtà piemontesi collaborare in un lavoro importante di promozione della nostra enogastronomia», commenta Liliana Allena, Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.

 

 

Il programma sempre aggiornato sarà disponibile su www.visitpiemonte.com

Info e prenotazioni su: www.fieradeltartufo.org

Autunno, è tempo di bagna cauda!

Esistono numerose varianti  della ricetta tradizionale che prevede esclusivamente l’utilizzo di pochi ingredienti di ottima qualita’: acciughe, aglio e olio

La Bagna Cauda e’ senza dubbio uno dei pilastri della cucina piemontese, ed ha origini lontane nel tempo. E’ una ricetta semplice ricca di gusto e passione che esalta la convivialita’, un rito simbolo di amicizia ed allegria poiche’ in genere la “bagna” si consuma in compagnia. Esistono numerose varianti  della ricetta tradizionale che prevede esclusivamente l’utilizzo di pochi ingredienti di ottima qualita’: acciughe, aglio e olio. Vi propongo la mia variante modernizzata per “addolcire” l’intingolo.

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Ingredienti per 4 persone:

2 teste d’aglio intere

1 etto di acciughe “rosse” di Spagna sotto sale a persona

200ml di olio evo

200ml di latte intero

200ml di panna da cucina

acqua e aceto q.b.

Verdure fresche di stagione a piacere (cardo gobbo, cavolo verza, topinambur, peperoni arrostiti, patate lesse, cipolle al forno, barbabietola ecc.)

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Dissalare velocemente le acciunghe in acqua e aceto e ridurre a filetti. Preparare l’aglio eliminando il germoglio centrale di ogni spicchio poi, affettare sottilmente. Far cuocere a fuoco lentissimo l’aglio in 100ml di latte sino a quando e’ tenerissimo, scolare il latte e ridurre in poltiglia. In una terrina di coccio (“fojot” in piemontese) versare l’olio e quando e’ caldo mettere le aggiughe e la crema di aglio, rimestare con un cucchiaio di legno sino a quando e’ tutto sciolto infine, aggiungere la panna ed il rimanente latte. La salsa e’ pronta per essere servita bollente in ciotole di terracotta singole per ogni commensale. Abbinamento perfetto con un giovane barbera vivace.

 

Paperita Patty