LIFESTYLE- Pagina 185

Cesana Torinese: una cena tra vini delle montagne torinesi e formaggi del territorio

CESANA TORINESE – Il Formont Valsusa che unisce l’istruzione alla cultura del territorio, organizza giovedì 30 dicembre una cena a Cesana Torinese alla scoperta dei vini di montagna prodotti nell’area della Città Metropolitana di Torino. Il titolo ha qualcosa tra il curioso e il carattere tipico della montagna: “Vini e formaggi di montagna“.

I PRODOTTI

La serata avrà una prima parte d’introduzione con l’ausilio di proiezioni di immagini sulle tre aree della Città Metropolitana di Torino interessate dalla viticoltura di montagna che sono: Carema, la Val Chisone e la Valsusa. Ci sarà poi una degustazione guidata dei vini prodotti nelle aree con l’abbinamento di formaggi e salumi prodotti nel territorio della Città Metropolitana di Torino. Ci sarà l’introduzione e la degustazione guidata dall’Agronomo Marcello Striano con l’ausilio degli allievi del Formont Valsusa che faranno servizio durante la cena. “Sarà l’occasione per conoscere e apprezzare i prodotti di qualità del territorio e avvicinare il mondo della formazione alla produzione. Avremo in tavola la Grisa Roussa della Valsusa, il Valsusa DocAvanà il Doc Ramiè il Valsusa Doc Biquet e il Carema Doc. Formaggi tipici e salumi saranno il companatico della serata“.

INFORMAZIONI

Alcune informazioni, il prezzo è di 25 Euro a persona e per motivi organizzativi la prenotazione è obbligatoria al numero di telefono 0122.832227 o all’indirizzo mail.  Formont ValsusaCorso Montenero, 57 Oulx.

 

 

Agriflor in piazza Carlo Alberto. Idee per un Natale green

Domenica 28 novembre, dalle 9 alle 19 in Piazza Carlo Alberto, nel cuore di Torino, torna il mercatino di Agriflor, tra decorazioni naturali per abbellire la propria casa e prodotti alimentari da mettere sotto l’Albero

 

 

Agriflor torna a casa per festeggiare il Natale.

L’appuntamento è domenica 28 novembre dalle 9 alle 19 in Piazza Carlo Alberto, storica sede in cui è nata e cresciuta Flor, con una selezione dei migliori vivaisti e produttori agricoli piemontesi e tante sorprese.

 

Un’edizione prettamente natalizia, per rendere ancora più green e colorati i giorni di Festa. Accanto alle proposte classiche e sempre apprezzate come piante grasse, piante da interno, orchidee, piante succulente e le ultime affascinanti fioriture, le grandi novità arriveranno da alcuni vivaisti come Il Podere delle Rocche, Piante Innovative e Fratelli Gramaglia che proporranno vivaci decorazioni per abbellire la propria casa, dalle ghirlande ai mazzolini e ai torchon di fiori, realizzate con piante a km 0 coltivate in modo naturale, fiori spontanei, bacche, foglie e piante aromatiche.

 

Un tripudio di colori per allietare un pubblico sempre più amante della natura e delle sue piante.

Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà, come sempre, alcune eccellenze agroalimentari piemontesi che proporranno i prodotti tipici del nostro territorio, da gustare durante le cene o le merende natalizie, ma anche come regalo da mettere sotto l’Albero: dai cioccolati alle nocciole, dalle marmellate al vino.

 

Come ormai da tradizione, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con la garanzia del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

 

Villa Sparina cantina europea dell’anno

Ai Wine Star Awards della prestigiosa rivista americana Wine Enthusiast

Villa Sparina si aggiudica il premio come “EUROPEAN WINERY OF THE YEAR” L’azienda della famiglia Moccagatta, simbolo del territorio del Gavi con i suoi vini, è stata premiata per la lunga e appassionata tradizione vitivinicola familiare e la lungimiranza dimostrata durante il periodo della pandemia. Un riconoscimento che arriva a coronamento dell’ottimo posizionamento raggiunto all’interno del mercato americano grazie anche all’importatore Ethica Wines

Villa Sparina ha conquistato  il premio di European Winery of the Year 2021 della prestigiosa rivista statunitense Wine Enthusiast. La tenuta della famiglia Moccagatta ha ricevuto l’importante riconoscimento in occasione della ventiduesima edizione degli Annual Wine Star Awards, che ogni anno premia le realtà del mondo del vino internazionale che si sono distinte per l’eccezionale lavoro e contributo apportato al settore enologico.

Villa Sparina si è confrontata in finale con la cantina bresciana Barone Pizzini, Aveleda dal Portogallo, Château de Saint Cosme dalla Francia e Bertram-Baltes dalla Germania, da cui si è distinta per la lunga tradizione vitivinicola familiare, oltre che per l’autorevole posizionamento che da anni è riuscita a conquistare all’interno del mercato americano e per la resilienza e la lungimiranza dimostrate durante il periodo della pandemia, quando ha saputo aumentare lo share market.

Rappresentata negli USA da Ethica Wines, Villa Sparina oggi rappresenta il 33% della quota di mercato statunitense di tutte le vendite di Gavi e le sue vendite sono cresciute del 3,5% solo nell’ultimo anno. L’azienda, infatti, che da sempre ha creduto nella potenzialità della denominazione del Gavi ha investito le proprie energie per ampliare il mercato estero e far conoscere il suo Gavi in tutto il mondo.

I fratelli, Stefano e Massimo Moccagatta, vogliono condividere questo premio con i loro genitori che hanno dedicato tutta la loro vita a Villa Sparina intuendone le grandi potenzialità e passando poi, con fiducia, le redini ai figli quando erano ancora ragazzi.

Dalla ricerca AnziBesson anche i capi che si allungano con la crescita dei bambini

Quanto costa far sciare i figli che crescono? Molto, anzi troppo.

Con alcune località che hanno portato il prezzo del biglietto giornaliero a livelli folli ed insostenibili. E con l’attrezzatura da cambiare man mano che i bambini crescono. Per questo Giuliano Besson, ex discesista della Valanga Azzurra e poi titolare del marchio di abbigliamento AnziBesson, ha pensato a pantaloni e giacche a vento che si possono allungare od accorciare, in modo da poter essere utilizzati per 2/3 anni mentre i figli crescono. Il tutto grazie ad “Up & Down”, un brevetto dell’azienda piemontese.

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La Moda si presenta a Torino tra storia, stile e sostenibilità con grandi firme e nuovi stilisti che sfileranno a Hoas 2021

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(www.hoas.it )

Sfilate di grandi firme, incontri con blogger e influencer, masterclass, fashion lab e meeting con i buyer in un allestimento di circa 9.000 mq.

Torino si prepara per ospitare la seconda edizione di “HOAS – History of a Style”, evento organizzato da Hoas Group, con il patrocinio della Città di Torino, della Regione Piemonte e di Assomoda e con la direzione artistica affidata a Bros Group Italia.

Si tratta di quattro giornate al Lingotto, dal 25 al 28 novembre in cui sarà protagonista la moda amica del pianeta, e durante lequali, anche attraverso eventi collaterali, si punterà il riflettore sulle politiche a sostegno delle energie rinnovabili e dell’eco sostenibilità. 

Ogni sera dalle ore 22 ci sarà un fashion show esclusivo a inviti, con sfilate di big brand italiani.

Si parte giovedì 25 novembre con Romeo GigliALV by AlvieroMartiniOtto&Mezzo Cashmere e Olè Milano. 

Venerdì 26 sarà il turno in passerella di Anton Giulio Grande e per la prima volta dell’Esercito Italiano che presenta il suo brand. 

Petrelli UomoDimitar Dradi e Bruna Couture saranno protagonisti sabato 27.

L’ultimo appuntamento è programmato per domenica 28 con Gai MattioloGiuseppe Fata e Atelier Beaumont

La regia delle sfilate sarà curata da Gianluigi Resta

Al termine delle sfilate è previsto un after party a cura dello Zoo di 105.

Le porte verranno aperte al pubblico dalle ore 10 alle 19 con ingresso gratuito.

Sono in programma dalle ore 15 sfilate di fashion designer emergenti e di tanti nuovi brand come quello di Saverio Maggio, Antonella Bravi, Italiana 2020, Scuola Burgo, Talita Beachwear, MFGA Marta Paletto, Vitor Zerbinato, Poser, Regina Guasco, Vesto Pazzo e Reja Silva.

All’evento parteciperanno i numerosi testimonial di Hoas 2021 come il divo americano Ronn Moss, l’amatissimo Ridge della soap “Beautiful”, la showgirl Elisabetta Gregoraci, le attrici Manuela Arcuri, Anna Safroncik, Mayra Pietrocola, Devin Devasquez, Guenda Goria, gli attori Alessandro Tersigni e Andrea Montovoli, il duo Le Donatella, le influencer Dasha Kina, Elena Morali, Sara Croce, Fabrizia Santarelli, le Sister Cash, i modelli Stefano Sala, Andrea Melchiorre e Gennaro Lillo, e vi saranno tanti altri ospiti nel Salotto Hoas.

Sono previsti interventi sul palco anche del sopranista Maurizio DiMaio e dell’inviato di “Striscia la notizia” Luca Abete.

In linea con il tema della sostenibilità di questa edizione, le celebrities si sposteranno in città a bordo di vetture elettriche Audi.

Al Lingotto verrà allestita anche una Sala Rossa che ospiterà incontri, masterclass e casting.

Grand opening sono in programma il 25 novembre col convegno dal titolo “La moda ritorna a Torino fra storia, stile e sostenibilità” organizzato in collaborazione con Assomoda, con gli interventi di Maurizio Marrone, Assessore Regione Piemonte, Domenico Carretta, Assessore del Comune di Torino, Chiara Foglietta, Consigliere del Comune di Torino; Enzo Bussolino, General Manager Audi Auto Zentrum di Torino, Domenico Barbano, Ceo di HOAS Group, Maurizio Governa, Presidente Assomoda, Massimo Costa, segretario generale Assomoda, Massimo Billi, Presidente Modaesport Piemonte e lo stilista Alviero Martini.

Sono previste tra le masterclass quella del make up artisti Pablo Gil Cagnè, del fotografo Stefano Wurzburgher, del pastry chef Fabrizio Racca, dell’hair stylist Marco Todaro, e del designer Giuseppe Fata.

Ogni giorno vi saranno casting per modelli e fotomodelli, per Miss Mondo e Una Ragazza per il Cinema (per info 0110898229).

Saranno presenti anche numerosi salottini dedicati ad incontri con i buyer, quello dell’Istituto Moda Burgo di Torino che ospiterà dei workshop, oltre a quelli dei designer emergenti e tanti nuovi brand che sfileranno nella manifestazione e a Zenplicity, il primo innovativo distributore automatico di gioielli.

Sono previste anche cene stellate, di gala, tasting, degustazioni e tanti altri eventi, un’intera area dedicata al Food in partnership con Gambero Rosso, sotto la supervisione dello chef stellato Ivano Ricchebono, volto noto per le sue numerose partecipazioni televisive accanto ad Antonella Clerici in “È sempre mezzogiorno” e patron del ristorante The Cook di Genova.

Ad affiancare Ricchebono, vi saranno tre chef stellati Katia Maccari, Executive Chef dei ristoranti “I Salotti”, “La Taverna del Patriarca”, general manager dell’hotel “Villa Il Patriarca”, Marco Sacco, due stelle Michelin, chef patron del “Piccolo Lago” di Verbania e firmatario del menu del ristorante “Piano 35” situato a 150 metri di altezza, al 35esimo piano di un grattacielo e Alfredo Russo, patron del ristorante “Dolce Stil Novo” di Venaria.

Previsti anche eventi collaterali come Berebene, dedicato ai vini italiani accuratamente selezionati da Gambero Rosso secondo il miglior rapporto qualità-prezzo.

LCena di Gala di domenica 28 novembre sarà un evento di solidarietà aperto a tutti, il cui ricavato andrà devoluto alla Croce Gialla Azzurra per l’acquisto di un’ambulanza pediatrica.

Vito Piepoli

Natale nell’aria: torna il Panettone Day di Eataly

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“L’unico sconto che serve veramente”

 

Venerdì 26 novembre torna il Panettone Day di Eataly, un giorno dedicato ad uno sconto speciale su tutti i panettoni e pandori del vasto assortimento di Eataly. In negozio e online sarà possibile godere dello sconto del 20% sull’acquisto di almeno due panettoni o pandori fra le oltre 50 varietà e marche dell’assortimento di Eataly.

L’iniziativa, il cui claim resta “l’unico sconto che ti serve veramente”, consiste in uno sconto speciale su una categoria di prodotti che le persone considerano immancabile sulle tavole di questo periodo dell’anno. Una presa di posizione simbolica e dolce proprio nel giorno del Black Friday, quando le aziende incentivano l’acquisto di ogni tipo di bene di consumo, inclusi prodotti che diversamente non verrebbero acquistati. Lo sconto rende ancora più accessibile l’acquisto di alcune specialità a firma di storiche aziende e di piccoli artigiani italiani e di alcune novità d’autore.

 

La grande novità del Natale 2021 è il Panettone di Eataly realizzato con una speciale ricetta di Fulvio Marino. Un panettone tradizionale, sempre fresco perché preparato a mano ogni settimana, e fragrante grazie a pochi ingredienti di altissima qualità.

Ma le novità non finiscono qui: tra le new entry, disponibili solo nei negozi, i panettoni artigianali di Olivieri, tra i più premiati, nelle versioni albicocca e caramello salato, e tre cioccolati. In tutti i negozi e online due novità di Vergani come il panettone allo sciroppo d’acero e noci e il panettone all’amarena nell’elegante latta da collezionare. E naturalmente tornano i grandi classici come il panettone pere e cioccolato dell’antica pasticceria umbra Tommaso Muzzi; il panettone Stratosferico della pasticceria Golosi di Salute, un tripudio di cioccolato fondente e nocciole Tonde Gentili Trilobate; leproposte della pasticceria artigianale siciliana Vincente alPistacchio di Bronte e la versione con fichi e malvasia. Ricca anche la selezione di pandori tra i quali il pandoro al Tiramisù dei maestri pasticceri veneti Borsari o quello al cioccolato vintage di Muzzi.

Oltre 50 diverse varietà per fare una scorta ad un prezzo speciale prima di Natale.

La salsiccia di Bra si presenta a Torino

BRA’SIL FESTIVAL DELLA SALSICCIA DI BRA E DEL BUON GUSTO: dal 9 al 12 dicembre quattro chef stellati celebrano l’eccellenza

Al Movicentro di Bra bistrot, degustazioni d’autore, cooking show e mercato. Anteprima giovedì 9: cena stellata a otto mani con Gennaro Esposito

Tre grandi chef stellati di Langa e Roero, con la partecipazione speciale del 2 stelle Michelin Gennaro Esposito, celebrano la Salsiccia di Bra e le eccellenze locali: dal 9 al 12 dicembre 2021 torna “BRA’S – Il festival del Buon Gusto: la Salsiccia di Bra, formaggio, pane e riso”.

Gli chef protagonisti di BRA’S 2021, nuovamente sotto la Zizzola dopo il successo della prima edizione del 2019 e il forzato stop causa covid dello scorso anno, sono gli stellati Michelin Massimo Camia (“Massimo Camia” di La Morra), Flavio Costa (“21.9” di Piobesi d’Alba), Walter Ferretto (“Il Cascinale Nuovo” di Isola d’Asti) e Gennaro Esposito (“La Torre del Saracino, Vico Equense – Na), guest star dell’anteprima a otto mani del 9 dicembre. Durante i quattro giorni di evento, reinterpreteranno attraverso piatti esclusivamente studiati per l’occasione i prodotti d’eccellenza del territorio, a partire dalla celeberrima salsiccia di Bra, l’unica prodotta con salsiccia di vitello, oltre al formaggio, al pane e al riso “made in Bra”.

«Dopo Cheese e la Fiera del Tartufo – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Turismo e Commercio, Vittoria Poggio – il Festival della Salsiccia mette di nuovo il Piemonte al centro dello scenario nazionale e internazionale per gli eventi dedicati all’enogastronomia in un momento in cui serve rilanciare le nostre eccellenze come fattore di crescita economica per i produttori e di attrazione turistica per gli operatori dell’accoglienza. Abbiamo in Piemonte un territorio ricco di paesaggi e bellezze naturali che unite alla qualità della cucina, fanno della nostra regione un luogo capofila del savoire vivre” recentemente premiata con le recensioni più positive da parte dei visitatori».

«Il festival Bra’s ha il pregio di coinvolgere l’intero territorio partendo da un prodotto storico, la salsiccia di Bra, abbinato ad altri prodotti tipici piemontesi, che saranno valorizzati dagli chef stellati. Un’offerta turistica completa resa possibile grazie al lavoro in sinergia tra enti locali, consorzi di tutela, associazioni di produttori – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura e cibo, Marco Protopapa -. Fiere e sagre regionali e nazionali dedicate alle eccellenze enogastronomiche piemontesi e con la presenza dei nostri produttori, contribuiscono infatti a rendere sempre di più attrattive ai turisti le colline di Roero, Langhe e Monferrato».

«E’ un atteso ritorno quello del Festival della Salsiccia di Bra e del Buon Gusto, dopo il successo della prima edizione – commentano il sindaco di Bra Gianni Fogliato e il direttore Ascom e presidente Atl Langhe Monferrato Roero Luigi Barbero –. Un evento stellato che si conferma grande occasione di promozione per la nostra città e il territorio, nell’anno di Cheese e del ritorno ad eventi in presenza. Grazie a tutti i nostri partner per la collaborazione e alla Regione Piemonte per l’ospitalità e il supporto».

Il format 2021 prevede due appuntamenti su prenotazione (9 e il 10 dicembre) e un weekend aperto al pubblico, senza necessità di prenotazione (11 e 12 dicembre), per godere degli show cooking degli stellati, assaggiare – a prezzi alla portata di tutti – piatti d’eccezione e scoprire l’eccellenza del territorio, enogastronomica e non solo.

Gustosissima anteprima di BRA’S saranno la Cena stellata di Gala a otto mani, un affascinante connubio di stelle e arte gastronomica firmato Gennaro Esposito, Massimo Camia, Flavio Costa e Walter Ferretto di giovedì 9 dicembrealle 20.30 all’Agenzia di Pollenzo e l’appuntamento a tavola con il “Bistrot di BRA’S”, venerdì 10 dicembre al Movicentro, a cura dello stellato Massimo Camia e diDomenico Pavan de “Il Banchetto” (eventi su prenotazione allo 0172.430185, posti limitati).

BRA’S entrerà poi nel vivo sabato 11 e domenica 12 dicembre, con il Festival a ingresso libero: per tutto il weekend, Camia, Ferretto e Costa, accompagnati dalle loro brigate, cucineranno dal vivo, nella gigante cucina a vista allestita al Movicentro, sei piatti ideati per l’evento. Grande protagonista sarà la Salsiccia di Bra, abbinata – con l’estro e la ricercatezza di tre fuori classe della cucina italiana – alle tipicità locali: il riso, le verdure degli orti, il pane e il formaggio Bra Dop. Piatti d’autore alla portata di tutti, che potranno essere gustati al prezzo di 12 euro.

Questo il menù della due giorni gourmet di BRA’S:

Sabato 11 dicembre (ore 11-23): caldo e freddo di Salsiccia di Bra, riso degli orti croccante e spuma di Bra tenero (Flavio Costa); ravioli di patate porri e verza, ragù di Salsiccia di Bra (Walter Ferretto); uovo di Bra’s (Massimo Camia).

Domenica 12 dicembre (ore 11-23):capunet di Salsiccia di Bra, fonduta di Bra duro (Flavio Costa);riso al salto, porri e zucca gialla tartare di Salsiccia di Bra e spuma di Bra tenero (Walter Ferretto); burger di Bra’s (Massimo Camia).

Oltre ai piatti cucinati dagli chef stellati, sarà possibile degustare anche il Tagliere Bra’s (salsiccia di Bra, formaggio Bra Dop e focaccia di Bra) a 8 euro e assaggiare la focaccia di Bra a 4 euro, il tutto in abbinamento con i vini della Banca del Vino di Pollenzo.

Il weekend del Gusto (11-12 dicembre, ore 11-23 al Movicentro) sarà inoltre l’occasione per scoprire, degustare e acquistare i prodotti tipici di eccellenza del nuovo “Mercato di BRA’S”, spazio espositivo e di vendita a cura di Confartigianato Cuneo, Coldiretti Cuneo, Campagna Amica e Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta.

“BRA’S – Il festival del Buon Gusto: la Salsiccia di Bra, formaggio, pane e riso” è ad ingresso gratuito nei locali del Movicentro di Bra (piazza Caduti di Nassiriya, accanto alla stazione ferroviaria). Orari di apertura al pubblico Bra’s e Mercato: sabato 11 e domenica 12, ore 11-23.

L’evento è organizzato dal Comune di Bra e dall’Ascom di Bra, in collaborazione con i Consorzi Salsiccia di Bra, Bra DOP e Pane di Bra, Confartigianato Cuneo, Coldiretti Cuneo, Campagna Amica, Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta e il sostegno di Regione Piemonte, Camera di Commercio di Cuneo, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero e Fondazione CRC. Partners: Riso di Bra, OrtoBraGourmet, La Banca del Vino, Cantine Ascheri, DiCaf, I.P.S. Velso Mucci, Teknica e Allianz.

Info su www.turismoinbra.it e su www.bracittaslow.it.(em)

IL PROGRAMMA

Giovedì 9 dicembre | Opening Dinner | Albergo dell’Agenzia di Pollenzo

Gran Galà della Salsiccia di Bra. Una cena stellata “a otto mani”. Gli chef Gennaro Esposito – La Torre del Saracino Vico Equense (Na) ** Michelin, Massimo Camia – Ristorante “Massimo Camia” La Morra (Cn) * Michelin, Flavio Costa – Ristorante 21.9 Piobesi d’Alba (Cn) * Michelin. Walter Ferretto – Il Cascinale Nuovo Isola d’Asti (At) * Michelin prepareranno un menù dedicato alla salsiccia e ai prodotti di eccellenza della città. Evento su prenotazione, tel. 0172.430185.

Venerdì 10 dicembre | Il bistrot di Bra’s| Movicentro

Cena ideata da Massimo Camia in collaborazione con il catering “Il Banchetto” di Mimmo Pavan.

Una serata a tema con una selezione di piatti preparati con le materie prime protagoniste del Festival. Evento su prenotazione, tel. 0172.430185.

Sabato 11 e domenica 12 dicembre

BRA’S| Movicentro | h 11/23

Il Festival della Salsiccia di Bra e del Buon Gusto,si svolgerà presso il Movicentro. Qui 3 chef stellati Michelin, Massimo Camia ristorante Camia La Morra, Flavio Costa ristorante Ristorante 21 di Piobesi d’Alba, Walter Ferretto ristorante Il Cascinale Nuovo, celebreranno la salsiccia e i prodotti di Bra, presentando in degustazione le loro creazioni. 12 piatti in 3 giorni: uno show cooking dedicato alla salsiccia, al formaggio Bra Dop tenero e duro, al Riso di Bra, agli ortaggi coltivati negli orti braidesi. A fianco degli chef i panettieri del Consorzio Pane di Bra e il Consorzio Formaggio Bra Tenero e Duro DOP proporranno le loro specialità. Tutti i piatti proposti saranno accompagnati dai vini selezionati da Banca del Vino.

IL MERCATO DI BRA’S| Movicentro | h 11/23

Il piano superiore del Movicentro sarà la vetrina dei prodotti di eccellenza del territorio, selezionati da Confartigianato Cuneo, Coldiretti Cuneo, Campagna Amica e Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta. Una gallery di esposizione, degustazione e vendita dove artigiani, produttori e agricoltori presenteranno al pubblico i propri prodotti, alla scoperta del territorio e di strenne natalizie di qualità.

Info:

Città di Bra – Ufficio Stampa: tel. 0172.438281 – urp@comune.bra.cn.it

Ascom Bra – Ufficio Promozione: tel. 0172.413030 – promozione@ascombra.it

Torino e i suoi Caffè. Una passeggiata tra storia e leccornie

Anche questanno Novembre induce i torinesi ad avvolgersi in calde sciarpe e pesanti cappotti, li osserva nascondersi sotto ingombranti ombrelli e sorride ascoltando le litanie mattutine dei lavoratori che sbrinano le macchine alle prime ore del giorno.


Incombe la Brutta Stagione, inarrestabile, indossa per mantella la fine nebbia albina, scarpe impermeabili atte a pestare le pozzanghere, mentre sul volto le permane un broncioperenne.
Come farla sorridere allora, nella speranza che acconsenta ad un podi bel tempo?
Sicuramente una bella passeggiata per Torino potrebbe aiutare lInvernale Signora a cambiare umore; certo, è necessario che si tratti di un girettocome si deve, attraverso quei luoghi che portano gioia, scaldando il cuore e solleticando lo stomaco.
Come si suol dire, prendiamola per la golala nostra Uggiosa Ospite.
Daltronde, come diceva Guy de Maupassant, Soltanto gli idioti non sono buongustaie solamente chi sceglie di crogiolarsi nel proprio malessere può rimanere indifferente ai molteplici e golosi locali cittadini.
Iniziamo dunque questo iterallinsegna del piacere del palato, e, mettendoci con le spalle alla Gran Madre, incamminiamoci.
Non faremo percorrere molta strada alla Signora nata sotto il segno dello Scorpione prima di fermarci alla prima tappa, poiché si tratta del Caffè Elena, caro a Cesare Pavese, uno dei maggiori intellettuali italiani del XX secolo, scrittore, poeta, traduttore e critico letterario vissuto nella prima metà del Novecento; chissà su quale tavolino sedeva mentre pensava alla sua  Constance e abbozzava il suo ultimo romanzo La luna e i falò”?
Prima di entrare sbirciamo velocemente lottocentesco palazzo progettato dallarchitetto Giuseppe Frizzi che ospita il locale e scegliamo una postazione da cui poter godere della vista sullampia Piazza Vittorio. Il via vai continuo conferma il luogo come vivo punto dincontro per giovani, turisti e per chiunque voglia giocare a fare il   bohémien. Allinterno il Caffè presenta un arredamento di inizio Novecento, le linee sinuose care al Liberty contraddistinguono unatmosfera antica, come se si entrasse in una dimensione passata, intrappolata nella amara felicità del secolo breve. E ora che ci siamo ambientati, cosa ordinare? Proporrei un aperitivo, magari un      vermouth, ossia quel liquore tipico torinese, ideato nel corso del Settecento da Antonio Benedetto e perfezionato proprio tra le mura del Caffè Elena – da Giuseppe Carpano, verso il terminare dellOttocento.
Un podi calore liquido e subito le gote della Dama della Terza Stagione si colorano come le foglie degli aceri in autunno. Ha ragione Edward Bloom, protagonista dellonirico film Big Fish, quando medita che quasi tutte le creature che consideriamo malvagie o cattive, sono semplicemente sole. E magari mancano un po’ di buone maniere.
È  ora di proseguire.
Pochi minuti ci separano dalla prossima tappa, il minuto Caffè Ghigo, celebre bar-pasticceria situato sotto i portici di via Po.
Fino al 1850 il locale era adibito a latteria, qui si producevano formaggi, tomini e latte. A partire dagli anni Settanta dellOttocento lattività alimentare lascia spazio al Caffè, nasce dunque Ghigo, ricercata pasticceria torinese, rispettosa delle antiche tradizioni culinarie.
Non c’è posto per sedersi allinterno, le consumazioni si effettuano in piedi, appoggiati al marmoreo bancone ondoso, scambiando qualche sorriso con il personale premuroso. Le leccornie audacemente esposte in vetrina costringono i passanti ad entrare, e, una volta superata la soglia, un odore di dolciumi e zucchero a velo inebria laria, rendendo impossibile non ordinare qualcosa senza panna.
Tra bignole e salatini spicca la nivea Nuvola, specialità torinese e prodotto unico nel suo genere; si tratta di un languido pandoro ricoperto di crema di burro e zucchero a velo, un soffice dolce capace di ammorbidire i cuori più congelati.
Ma è già ora di andare. Ancora con le labbra inzuccherate ci allontaniamo, verso nuovi stuzzicanti orizzonti.
Arriviamo fino al numero 8 di via Po, ed entriamo in quello che un tempo era noto come Caffè dei codini. Eccoci di fronte a Fiorio, locale particolarmente apprezzato dai nobili torinesi durante la Restaurazione, è stato un punto di ritrovo fortemente politicizzato, così come testimoniano i soprannomi che allepoca accompagnavano la dicitura sullinsegna: Caffè Radetzkyo caffè Machiavelli. Una clientela decisamente schierata, in evidente contrapposizione agli ardenti patrioti frequentanti il Caffè Calosso presso lallora via Dora Grossa attuale via Garibaldi -.
Le discussioni che avvenivano allinterno delle sale lucenti di specchi avevano larga eco, lo stesso re Carlo Alberto (1798-1849) a quanto pare – era solito iniziare la giornata chiedendo Che si dice al Caffè Fiorio?La fama del luogo è confermata anche dalle parole di un anonimo, il quale nel 1845 scrive: Di nobilitade emporio/ chiuso alla plebe vile/ risplende il caffè Fiorio/ che in sua grandezza umile/ solo ornamenti apprezza/ del tempo di Noè:/ evviva la bellezza/ del nobile Caffè”.
Verso la metà dellOttocento il locale viene impreziosito dagli interventi di artisti come Francesco Gonin (1808-1889) e Giuseppe Bogliani (1805-1881), anche se sono diverse le ristrutturazioni che il locale subisce nel tempo, tra queste di particolare importanza fu lintroduzione delle lampadine, escamotagea gas che, a partire dal 1838, contribuì a rendere ancora più gradevole la permanenza degli ospiti tra le sontuose sale.
Certamente mangiare bene aiuta a discorrere meglio, lo dimostrano inoltre le testimonianze risorgimentali, che attestano tra quelle mura damascate il ritrovo di intellettuali e politici del calibro di Urbano Rattazzi, Massimo D’Azeglio, Camillo Benso Conte di Cavour o Cesare Balbo.
C’è da chiedersi quanti fogli e appunti abbiano macchiato tra una coppa di gelato e una cioccolata calda.
Mentre rendiamo più vicini a noii grandi del nostro passato, immaginandoli felici e impiastricciati, usciamo dal bar dorato e proseguiamo su questo pellegrinaggio del gusto.
Arrivati in Piazza Castello è nuovamente ora di intrattenersi al caldo di un locale.
Sono le vetuste vetrine di Mulassano a fermarci. Celebre e storico bar torinese, aperto nel 1907 e originariamente frequentato soprattutto dagli artisti del Teatro Regio. Il Caffè viene messo in vendita dai proprietari intorno agli anni Venti del Novecento e successivamente acquistato dai coniugi  Angela e Onorino Nebiolo, da poco tornati in patria dallAmerica. I nuovi possessori desideravano ridare vigore agli affari del locale e idearono nuove proposte alimentari per accompagnare gli aperitivi. Nascono così il toaste quel particolare panino che Gabriele DAnnunzio battezzò “tramezzino.
I posti a sedere sono pochi, lambiente è raccolto e spinge gli astanti a sedersi inconsciamente vicini; le chiacchiere dei commensali si mescolano con eleganza, adattandosi allambiente circostante e simulando le note dei musicisti dellorchestra regia.
La maratona cibaria non è ancora finita, ma inizio a intravvedere un podi stanchezza sul volto della nostra commensale. Non è il caso di esagerare, anche se credo che ancora un paio di luoghi sia il caso di visitarli, prima di salutarci.
Usciti dal piccolo Mulassano, è ora di dirigersi verso la regale Piazza San Carlo.
Lora si fa tarda e la folla del centro impazza, siamo immersi in un flusso senza direzione, c’è chi chiacchiera al cellulare, chi improvvisamente si ferma a guardare la merce dei negozi, chi invece sollecita i compagni ad accelerare il passo. Anche la Dama delle Piogge si sente in dovere di amalgamarsi alla modalità generale e a mala pena riusciamo a scorgere le vetrine di Baratti, altro elegante e rinomato locale torinese, confetteria fondata nel 1858 da Ferdinando Baratti e Edoardo Milano il cui nome completo infatti è Baratti&Milano -.
Fin dallinaugurazione il luogo colpisce per il suo sfarzo, come testimonia un cronista dellepoca: Lo sfarzo e il buon gusto qui se la contendono. Specchi di grande superficie, sculture in legno di noce artisticamente eseguite, dorature splendidissime e, a degno accompagnamento, la bontà squisita dei prodotti dei miracolosi fornelli dei signori confettieri. È tuttavia Guido Gozzano a rendere immortale la notorietà del posto, descrivendo nel suo celebre componimento Le golosele ingioiellate signore della nobiltà subalpina mentre gustano le paste, sollevando la veletta e girandosi di schiena nella speranza che nessuno le veda.
Siamo ormai diretti verso il Caffè Torino, uno dei più conosciuti salotti torinesi, in attività dal 1903, adorno di marmi pregiati e medaglioni dipinti, il locale accoglie gli avventori con un superbo bancone in marmo finemente sbalzato e li accompagna alla ricerca di un gusto senza tempo.
Da subito il bar sfida lattività del dirimpettaio Caffè San Carlo, punto di ritrovo per definizione dell’“intellighenziatorinese. La Fortuna aiuta gli audacie il successo della nuova apertura non tarda ad arrivare, presto intellettuali come Eiunaudi e De Gasperi diventano clienti abituali, col tempo la fama del luogo accresce, così negli anni Cinquanta  diverse personalità come James Stewart, Ava Gardner, Walter Chiari, Brigitte Bardot e lindimenticabile Erminio Macario vogliono assaporare un buon caffè seduti tra gli elitari tavolini di quella Torino non alla portata di tutti.
E se il prezzo del caffè ci ricorda a quale strato sociale apparteniamo, il toro rampante antistante il locale invita democraticamente la totalità dei passanti a partecipare – a titolo gratuito – al rituale propiziatorio più famoso della cittadinanza. Leffigie in bronzo viene posta nel 1930 sul pavimento della Piazza dedicata a San Carlo Borromeo e subito diventa oggetto di attenzioni e superstizioni. Leggenda vuole che calpestare gli attributi dellanimale porti fortuna, latto si deve compiere con il tallone sinistro e effettuando tre giri intorno a sé stessi. Unovvia sciocchezza, che però, con la tipica discrezione torinese, ha portato a creare un delicato avvallamento là dove, anche per il quadrupede, non batte il sole.
La sera sta scendendo, ed è giunta lora di salutare la nostra gentile Opite Portatrice di freddo.
Per i convenevoli quale luogo più opportuno che i battenti tristemente serrati del Caffè San Carlo, altro salotto torinese con una storia antica di quasi duecento anni?
Le luci spente testimoniano la tragedia che è stata la pandemia per molte attività commerciali, costrette a chiudere con poche possibilità di riscatto.
Invito la Cinerea Signora a specchiarsi nelle vecchie vetrine e ad immaginare i fasti ottocenteschi, quando il locale portava il nome di Caffè di Piazza DArmi. Allepoca non cera ancora il Cavald Brons al centro della piazza, al contrario il territorio era adibito per ospitare le adunate dellesercito sabaudo.
Clienti abituali erano Giolitti, Crispi, Gramsci e Gobetti, ma anche importanti scrittori come Edmondo De Amicis, autore dellindimenticabile Libro Cuore, di cui oggi a scuola non si parla più. Proprio al San Carlo si era fermato un altro assai noto personaggio, Alexandre Dumas, in visita alla città sabauda, proprio qui pare abbia assaggiato il suo primo bicerin.
È ormai sera, i lampioni colorati offuscano le stelle e la nebbia del Po sta arrivando in città.
Chissà se la nostra Uggiosa Ospite avrà apprezzato questo calorico iterturistico e chissà se un podi buonumore la convincerà a concederci qualche giornata di sole in questo lungo inverno.
Nel dubbio, prima che scompaia, le allungo quattro giandojòt, uno per ogni Stagione. Le Signore sono permalose, speriamo solo non se li mangi tutti Lei sulla strada del ritorno, con la scusa che poi si sciolgono.

Alessia Cagnotto 

Una cena al buio

mercoledì 24 novembre

Cena al buio” da OFF TOPIC
per il secondo appuntamento di sensEAT  

Il format per sperimentare il cibo esplorando i cinque sensi dedica la seconda puntata alla vista. Nel Bistro dell’hub culturale di via Pallavicino in programma la “Cena al buio” in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Torino, 18 novembre 2021 – Prosegue SensEAT, il ciclo di appuntamenti del Bistro di OFF TOPIC per esplorare le percezioni gustative, giocando con i cinque sensi. Protagonista della seconda serata, in programma mercoledì 24 novembre, sarà la vista o, meglio, il suo annullamento: a partire dalle ore 20:30, infatti, si spegneranno e luci del Bistro e si accenderanno tutti gli altri sensi, per vivere una cena completamente immersi nel buio, grazie alla preziosa collaborazione con l’ASD Polisportiva UICI Torino e con UICI Torino (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti).

Una volta arrivati da Off Topic, i partecipanti saranno bendati e accompagnati al proprio tavolo dai volontari della Polisportiva – per motivi legati all’emergenza sanitaria la stanza non verrà chiusa ermeticamente, come di consueto, per cui l’assenza totale di luce verrà garantita tramite dei cerotti che verranno consegnati all’arrivo. Dall’incontro fra OFF TOPIC e la Polisportiva UICI, infatti, è nata la sinergia che ha permesso di tornare a organizzare, per la prima volta dallo scoppio della pandemia, una cena al buio: un evento che mette in contatto due realtà che, allo stesso modo, mettono al centro l’inclusione e l’aggregazione a 360°.

Nessuna anticipazione sul menù, realizzato ad hoc per l’occasione dalla cucina del Bistro, per provare sulla propria pelle quanto la vista condizioni non solo il gradimento ma anche il riconoscimento di ciò che mangiamo.

Obiettivo della serata è mostrare quanto l’occhio, inconsciamente, condizioni fortemente la nostra esperienza del cibo, proponendo ai partecipanti un’occasione per sperimentare in un modo completamente diverso il rito del mangiare e della socialità a tavola e, allo stesso tempo, sensibilizzare il grande pubblico sulle difficoltà che le persone cieche e ipovedenti vivono ogni giorno durante le azioni più semplici e quotidiane.

Cena al buio
Menù fisso (due antipasti, primo, secondo + vino) €35

Una parte del ricavato della serata verrà donata alla Polisportiva UICI.

ore 20:30

Prenotazione tavoli obbligatoria al numero whatsapp 388.446.3855

Comunicare eventuali intolleranze e/o allergie al momento della prenotazione.

SensEAT – A tavola con i cinque sensi”

Non solo il gusto, ma anche tutti gli altri sensi influenzano l’esperienza di ciò che mangiamo e beviamo. Per scoprire quanto che ci sia da “sentire” a tavola, Off Topic ha dato il via a un ciclo di appuntamenti con cadenza mensile per degustare cibo e vino rendendo protagonista ogni volta un senso differente attraverso esperimenti collettivi, momenti formativi e di sensibilizzazione, talk, showcooking, presentazioni di libri e di realtà innovative, cene e degustazioni. Durante gli incontri ai momenti più conviviali si alterneranno approfondimenti su diverse tematiche legate per esempio alla sostenibilità dell’industria alimentare, allo spreco alimentare o all’importanza di seguire un regime alimentare sano ed equilibrato, permettendo di vivere l’esperienza del pasto attraverso l’uso dei cinque sensi alla scoperta di una nuova dimensione.

SensEAT ambisce, infatti, a far vivere un’esperienza amplificata e poco convenzionale ai partecipanti, ma anche a sviluppare un sesto senso che racchiude in sé valori come la responsabilità, la consapevolezza, la solidarietà, l’empatia e la sostenibilità.

Domenica Bestiale”

Prosegue anche “Domenica Bestiale“, il brunch firmato Off Topic per godersi la parte più bella della domenica circondati da ottimo cibo e bellissime vibrazioni. A partire dalle ore 11:30 sarà possibile ordinare i gustosissimi piatti, dai €3 agli €8, spaziando fra pancake e cornetti, entrambi in versione dolce e salata, bowl con yogurt e frutta fresca, focacce ripiene, soffici muffin al cioccolato o pistacchio e ancora, per i più audaci, zuppe e polpette di verdure, sorseggiando una spremuta, un americano o il fantastico Bloody Mary guarnito con peperoni cruschi e bacon. Una colazione per godersi le prelibatezze della cucina del Bistro in compagnia della musica e dell’intrattenimento firmato OFF TOPIC.

OFF TOPIC

via Giorgio Pallavicino, 35 – 10153 Torino