LIFESTYLE- Pagina 167

Le dolci prugne estive che a Torino vengono chiamate da secoli ” le Rene Glode “

 

I noti frutti che profumano di estate, presenti ieri come oggi nei cesti dei mercati e sulle nostre tavole : sei di Torino e dintorni , se chiami ” Rene Glode ” le prugne Reine Claude, o Regina Claudia che dir si voglia e che prendono il nome da una sovrana gentile e discreta, ricordata per essere stata la figlia di Luigi XII e di Anna di Bretagna nonchè consorte dell’affascinante Francesco I di Francia a cui portò in dote appunto la Bretagna.

Quest’ultimo ospitò, sino alla fine dei suoi giorni, Leonardo da Vinci, nel castello di Amboise. Siamo in pieno XVI secolo e dal grembo di questa delicata regina della corte francese nacquero dinastie e regnanti.
Il suo nome è legato a questo biondo e sugoso frutto estivo perchè amava orti e giardini, fiori e frutti e, nel parco di Blois, fece coltivare asparagi, viti, carciofi, meloni, aranci e prugne ed altro ancora per suo diletto ed anche per simboleggiare la prosperità del Regno.

E proprio in questa stagione sulle nostre tavole , con le ” Rene Glode “, come tanti piemontesi le hanno sempre chiamate, definite le regine delle prugne, dalla polpa delicata e dolce, prendono vita crostate, confetture ed il famoso Clafoutis, un dolce francese a base di questi frutti di stagione, conosciuto a partire dal 1800.
Nelle foto un dipinto della sovrana Claude Corneille de Lyon mentre quello di Francesco I è un pennello di Jean Clouet.

Patrizia Foresto

Turismo responsabile, le vacanze rispettose e solidali

Secondo la definizione della Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), il turismo responsabile è quello “attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture”. Per essere un turista desiderabile quindi e’ necessario esercitare tutte quelle buone pratiche che sostengono lo sviluppo del luogo che si visita attraverso azioni di protezione dell’ambiente, ma anche di rispetto nei confronti di culture e consuetudini locali rammentando che quando ci rechiamo in un luogo come turisti siamo ospiti.


Per passare dalla teoria alla pratica e diventare viaggiatori etici
e’cosa buona seguire, dunque, alcune semplici regole e attuare un comportamento corretto e riguardoso al fine di contribuire al benessere generale delle destinazioni che decidiamo di visitare. Vediamo di cosa si tratta.

Per cominciare e’ utile prepararsi in anticipo e avere una conoscenza sufficiente del luogo in cui si andra’: religione, cultura, abitudini e qualche parola della lingua locale. Questo approfondimento permettera’ sia di conoscere le specificita’ della meta che raggiungeremo che di adattarci alle condizioni e rispettarle al meglio.

Scegliere un mezzo ecofriendly e’ importante per ridurre l’impatto sull’ambiente, se non si deve andare proprio dall’altra parte del mondo, dunque, evitare l’aereo e utilizzare il treno puo’essere d’aiuto. Se invece il viaggio e’ lungo e richiede il volo una volta arrivati a destinazione sarebbe opportuno, se le condizioni del luogo lo permettono,  girare in bicicletta o con altri mezzi ecologici.

Rispettare l’ambiente sembra oramai una frase inflazionata e monotona ma e’ necessario ripeterla e soprattutto metterla in pratica per esempio buttando la spazzatura solo nei bidoni appositi e se non se ne trovano nelle vicinanze e’ doveroso non abbandonare i rifiuti dove capita.

Un’altra cosa molto importante e’ ridurre il consumo d’acqua.Fare docce veloci e tenere aperti i rubinetti lo stretto indispensabile sia negli alberghi che nei locali che frequentiamo durante il viaggio e’ un’ottima prassi.

Per supportare il paese che stiamo visitando, poi, sarebbe molto utile acquistare souvenir prodotti nel territorio, questo vale anche per il cibo e piuttosto che mangiare e bere nelle catene globalizzate sarebbe opportuno frequentare caffe’ e ristoranti tipici del posto contribuendo cosi’ all’economia locale. Inoltre bisognerebbe evitare di acquistare oggetti che contengono parti animali, il loro utilizzo, infatti, è una grave minaccia alla biodiversità del pianeta.

Rimanendo sulla questione degli animali e’ davvero importante dedicargli tutta la nostra attenzione e rispetto. Se si va in visita nei parchi e’ necessario leggere bene il regolamento ed evitare tutto cio’ che puo’ arrecare fastidio, dai rumori molesti al tentativo di contatto, il piu’ delle volte indesiderato, e anche dare loro del cibo non e’ sempre una buona idea. Infine lasciate nel loro ambienteconchiglie, sabbia e non toccate le stelle marine.

Facendo riferimento a cio’ che e’ successo al Colosseo in questi ultimi giorni, quando una turista ha scritto le sue iniziali su uno dei suoi muri, si rende necessario ricordare di rispettare in tutti i modi anche le opere d’arte, i siti archeologici e ogni bene prezioso creato e lasciato dall’essere umano. Viaggiare e’ una occasione per arricchirci, per conoscere e tornare a casa con una importantee nuova esperienza, farlo con responsabilita’ e’ ancora piu’apprezzabile e formativo.

MARIA LA BARBERA

In Piemonte lo shopping viaggia in treno e diventa green

  • navetta gratuita dedicata per Torino Outlet Village
  • collegamenti combinati (treno + bus) per raggiungere tutti i principali outlet del Piemonte

È partita la stagione dei saldi estivi e gli outlet piemontesi sono presi d’assalto. Raggiungerli con i servizi intermodali (treno + bus) del Regionale di Trenitalia è più comodo e green: si evita il traffico e si rispetta l’ambiente.

I servizi di Trenitalia (società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS), infatti, mettono a disposizione dei viaggiatori collegamenti combinati treno + bus e con un solo biglietto si raggiungono i più famosi centri commerciali della regione.

Da quest’anno, anche il Torino Outlet Village è comodamente raggiungibile con navetta dalle stazioni di Torino Porta Nuova e Porta Susa. Il servizio, attivo nei weekend e giorni festivi e gratuito per i possessori di biglietto del treno o di un abbandonamento regionale, riserva un welcome drink o una card giornaliera, che dà diritto a un’ulteriore riduzione del 10% presso il Village al termine del periodo promozionale.

Con il Regionale di Trenitalia è comodo e green arrivare anche al Serravalle Outlet Designer, il più grande d’Italia: con uno dei 28 treni regionali veloci della linea Torino-Genova si raggiungono le stazioni di Arquata Scrivia, Serravalle Scrivia e Novi Ligure; da qui autobus dedicati viaggiano tra le stazioni ferroviarie e il centro commerciale. Dal piazzale della stazione di Serravalle, partono 11 bus per raggiungere il centro outlet e altrettanti 11 per riportare i passeggeri in stazione. Da Arquata Scrivia sono disponibili 22 bus da e per il centro dello shopping, mentre 14 collegamenti sono attivi tra la stazione di Novi Ligure e l’outlet.

Il servizio treno + bus permette di raggiungere anche Mondovicino Outlet Village. Con i treni regionali veloci della linea Torino-Savona, si arriva a Mondovì e da qui 24 autobus faranno la spola tra la stazione e il centro commerciale.

Per viaggiare con un unico titolo di viaggio, è sufficiente scegliere come destinazione la località “Mondovicino Outlet” o “Serravalle Outlet” sui canali di vendita di Trenitalia.

C’è nell’aria un profumo di rosa…

LIBERAMENTE Di Monica Chiusano

Le sfumature femminili più sensuali stanno nella crescente intensità di essere e non di apparire….
Così è anche nella voluttuosa danza che accompagna la rappresentazione più pura della femminilità estremamente sincera  …come nel suo nudo delicato ed elegante, intriso di dolcezza e avvolgente passione.
il miracolo del connubio sta quindi  nella combinazione, singolare e irripetibile,  di un massimo di bellezza quasi pittorica e un massimo di abbandono incessantemente sensuale, trasgressivo nella sua verità sfacciatamente evoluta perché coraggiosa di essere.
Sensuale ed unica non sarà quindi la donna di facili costumi, ma colei che sarà capace di creare una fantastica e audace  dipendenza dei sensi …nella sua bellezza più autentica, capace di rappresentare erotismo inconsapevolmente!

I ladri di tempo

Mesi fa scrissi un articolo sui vampiri energetici, cioè quelle persone che ti succhiano letteralmente l’energia, a loro uso e consumo, non curandosi di come tu ti senta dopo e, soprattutto, non tenendo in conto i consigli che tu hai elargito su loro pressante richiesta.

Solitamente sono amici o colleghi, qualche volta parenti, che hanno sempre un problema in più di quanti ne abbia tu, che chiedono aiuto sotto forma di telefonata, incontro urgente, visita a casa nostra, come se da quell’evento dipendesse la loro esistenza; quando, poi, hai suggerito loro quella che ti pare essere la soluzione migliore, quando hai spostato un appuntamento se non addirittura un week end di relax si allontanano da te come se nulla fosse successo o, peggio ancora, lamentandosi di non aver ricevuto supporto adeguato.

Alla pari con questi vampiri vi sono i ladri di tempo; persone anch’esse dedite a occupare parte del vostro tempo, ma in maniera diversa.

I ladri di tempo sanno selezionare le persone a cui approcciarsi: non importa cosa voi stiate facendo o come voi stiate; per loro conta soltanto che dedichiate loro del tempo e lo pretendono in forma garbata, subdola.

Se hanno un appuntamento solitamente arrivano in ritardo, così da privarvi del tempo di attesa (che avreste dedicato ad altro), pretendono che dedichiate loro del tempo come se fosse un diritto divino e, ciò che è peggio, si palesano improvvisamente prendendovi letteralmente alla sprovvista.

Mentre i vampiri succhiano la vostra energia sottoponendo i vostri neuroni ad uno stress enorme, i ladri di tempo possono anche essere portatori di notizie buone o, quanto meno, non drammatiche; non essendo prevista la loro comparsa, però, vi obbligano a riformulare tutti i vostri impegni, dall’uscita per fare la spesa, all’appuntamento galante, al colloquio di lavoro perché, per loro, contano solo sé stessi.

Solo molto attenti ad individuare la preda; con voi non hanno orario e qualsiasi momento va bene. Se avete un appuntamento con loro possono anche tardare di mezz’ora o un’ora, perché sanno che li aspettate; se, invece, devono prendere un treno o un aereo, hanno prenotato una visita medica, devono andare in un negozio verso l’ora di chiusura saranno puntualissimi, più di un orologio atomico; non dipende, dunque, da loro ma da voi, che li avete abituati troppo bene.

Tutti noi ne conosciamo alcuni e l’unico modo per insegnare loro qualcosa è neutralizzarli.

Quando non esistevano ancora i cellulari, io ed altri amici ci trovavamo sotto casa di uno di questi amici per la gita fuori porta domenicale. Questo ragazzo, sotto la cui casa ci trovavamo, è una delle persone più puntuali che conosca: concedeva al massimo 10minuti di ritardo dopo di che andava via e chi c’era c’era; chi arrivava e non trovava più nessuno, non potendo contattarci perché, come ho detto, non esistevano i telefoni mobili se ne tornava a casa o organizzava qualcos’altro e la volta dopo arrivava addirittura in anticipo.

I ladri di tempo solitamente non hanno una vita realmente impegnata, sono solo disordinati ed egoisti; posso capire un medico in visita domiciliare che non può prevedere con esattezza l’ora in cui verrà da noi, e infatti non ci dà un appuntamento preciso, posso capire un agente di commercio che non sa quanto traffico troverà per strada e che genere di ordine gli effettueranno i clienti, ma un amico che esce di casa a centro metri da casa nostra, ci raggiunge a piedi, magari di domenica mattina e riesce a giungere con 20 minuti di ritardo significa che non ha rispetto di noi e delle nostre esigenze. Se nelle piccole cose si comporta così, figuriamoci quando gli viene realmente chiesto un impegno, un sacrificio come si può comportare.

Il buonismo che ci ammanta e che è nel DNA di molti di noi ci porta ad accettare, anzi a subire, questi comportamenti che spesso incontriamo anche nel pubblico impiego e che si incrociano con la procrastinazione, di cui ho scritto mesi fa.

Una psicologa che conosco ammetteva che lei sarebbe puntuale fino all’ora di uscire di casa; poi, vedendo che ha ancora qualche minuto, riesce sempre a fare qualcosa che la porta a giungere immancabilmente in ritardo anche di 1 ora sull’orario di appuntamento.

Menomale che dovrebbe aiutare gli altri a risolvere i problemi.

Sergio Motta

E’ arrivata l’estate con la cremosa torta cocco e limone

Prepariamo insieme questa semplicissima torta, speciale per ogni occasione, ideale per soddisfare un’ improvvisa voglia di qualcosa di dolce, dal gusto fresco, agrumato e appagante.

Ingredienti:

1 uovo intero
130gr zucchero
50 gr. burro
370ml.latte fresco intero
60gr. farina di cocco
50gr. farina bianca
2 cucchiai di succo di limone
Scorza grattugiata di un limone
1 bustina vanillina
Zucchero a velo e farina cocco per decorare.

Far fondere il burro e lasciar raffreddare.
Montare nel mixer l’uovo intero con lo zucchero, aggiungere il burro, il latte, il succo del limone e la scorza grattugiata, la vanillina, la farina bianca e la farina di cocco.
Foderare una teglia (diametro 18) con carta forno.
Versare l’ impasto e infornare a 160gradi per 30 minuti poi, a 180 gradi per altri 30 minuti circa. Quando fredda decorare con zucchero a velo e farina di cocco.
Conservare in frigo, servire fredda.
Ottima preparata il giorno prima.

Paperita Patty

Turisti rilassati nella casetta delle api

BEE EXPERIENCE. Iniziativa dell’azienda agricola di Amalia Perlo, in alta valle Susa

Il progetto dell’architetto torinese Fabio Vignolo diventa realtà in Piemonte e offre opportunità

Lo chiamano turismo esperienziale, che in frazione Bessen Basso di Sauze di Cesana fa rima con “bee experience”, apiturismo. Vuol dire infilarsi in una casetta di legno collegata a otto arnie piene di api operose, il cui ronzìo, per la natura delle frequenze emesse, insieme agli aromi sprigionati dal miele e al panorama ammirabile dalla vetrata sulla vallata, produce nel visitatore, adagiato su comodi cuscini all’interno dell’abitacolo, una sensazione di benessere multisensoriale, avvolgente e unica.

Protagonista di questa innovativa proposta agrituristica è Amalia Perlo, che domenica 9 luglio ha inaugurato nella sua azienda agricola in alta valle Susa la prima “Be(e) Immerso” del Piemonte. Tra i primi, entusiasti sperimentatori il sindaco di Sauze di Cesana Maurizio Beria d’Argentina, il consigliere regionale Valter Marin e il direttore di Cia Agricoltori delle Alpi, Luigi Andreis.

«L’idea – racconta Amalia – è stata di mio figlio più piccolo, Simone, che insieme al fratello Cristian è il cuore pulsante dell’azienda. Grazie a lui ho conosciuto l’architetto torinese Fabio Vignolo, che nella primavera scorsa ha presentato questo suo progetto in esclusiva alla “Milano design week”, la rassegna del design più importante al mondo. All’inizio, la prospettiva di piazzare il modulo da me in azienda mi lasciava perplessa. Ma i giovani mi hanno fatto comprendere le straordinarie potenzialità della proposta ed oggi sono contenta di essermi messa in gioco».

La piccola impresa agricola di Amalia Perlo, a 1700 metri di altitudine, conosce bene i segreti del miele, che produce insieme a grano, orzo, fieno biologico, patate biologiche, genziana e genepy.

«Vedo che i turisti negli ultimi anni cercano esperienze esclusive – continua Amalia -, vogliono unire benessere fisico e mentale, con la degustazione e la scoperta di prodotti dei territori. Sono sempre più attenti alle tematiche ambientali e a ritrovare un rapporto diretto con la natura e le filiere agroalimentari di qualità. Per questo, credo sia una buona opportunità quella di diffondere la consapevolezza dell’importanza delle api quali insetti impollinatori e promotori della conservazione della biodiversità della flora alpina, mettendo insieme divulgazione e degustazione dei prodotti in un’unica esperienza multisensoriale».

Dello stesso avviso è anche l’architetto ideatore di questo progetto, Fabio Vignolo: «Da appassionato di natura e cultura alpina – osserva Vignolo – credo che il turismo alpino debba trovare altre vie, più sostenibili, oltre all’offerta invernale dello sci a tutti i costi e a quello estivo del mordi e fuggi giornaliero del fine settimana o della ricettività più formale degli alberghi e delle seconde case. Esistono aziende agricole che grazie al loro lavoro nei campi garantiscono un presidio sano di questi luoghi stupendi e la gestione del territorio. Attraverso la produzione di prodotti agricoli di qualità perpetuano valori della tradizione contadina e mantengono viva la montagna tutto l’anno».

Per adesso, la “bee experience” di Amalia Perlo è prenotabile per aperitivi esclusivi e momenti di assoluto relax, da godersi all’interno della casetta delle api, ma già si pensa alla possibilità di offrire anche il pernottamento.

«Le aziende come quella di Amalia – commenta il direttore di Cia Agricoltori delle Alpi, Luigi Andreis – rappresentano un orgoglio non solo per la nostra associazione, ma per l’intera categoria, che dimostra la capacità di sapersi innovare e di esplorare nuove strade. Queste imprese meritano il ringraziamento per il ruolo prezioso ed indispensabile che ricoprono per l’economia ed il presidio del territorio montano».

Un giorno di fiori, foglie e bellezza: Flor a Bardonecchia

Bardonecchia, domenica 16 luglio 2023

Dopo Agriflor Susa dello scorso maggio, Flor torna in alta quota e per il sesto anno consecutivo animerà l’estate di Bardonecchia, nel cuore della Val di Susa piemontese.

L’appuntamento è in programma domenica 16 lugliodalle 9 fino alle 19 per una manifestazione gratuita che, negli anni, è diventata un punto fermo per gli amanti della natura e delle sue eccellenze floreali e per i villeggianti che potranno sfuggire alla calura cittadina e godersi in altura il meglio del vivaismo piemontese.

Sarà la centralissima Via Medail, cuore nevralgico di Bardonecchia, a fare da palcoscenico di Flor Estate, trasformandosi in un vero e proprio giardino grazie alla presenza di oltre una quarantina tra i migliori espositori del Piemonte: florovivaisti con le profumate e vivaci eccellenze di stagione ma anche piccoli agricoltori e artigiani ceramisti per una festa all’insegna dei colori e della natura in tutte le sue forme.

Numerose le tipologie di piante tipiche delle coltivazioni di montagna, a cui si aggiungono proposte più tradizionali per rispondere alle esigenze e ai gusti di tutti e che ben si adattano sia alla coltivazione in piena terra che in vaso: erbacee annuali e perenni a fioritura estiva, violette, piante aromatiche come la lavanda, il timo e il genepì, orchidee, ortensie, piccoli frutti.

Non solo piante e fiori ma molte altre tipicità enogastronomiche e manifatturiere del territorio. Passeggiando per via Medail, infatti la natura prenderà forme sempre diverse, a cominciare dalle proposte alimentari grazie alla presenza di piccoli produttori che proporranno le loro eccellenze “naturali”, dal miele ai distillati alpini, dall’aglio di Caraglio ai formaggi e ancora i gustosi taralli, erbe aromatiche, liquirizia, frutta disidratata, marmellate e dolci tipici. Ci saranno anche proposte naturali per la bellezza e la salute e alcuni interessanti produttori di artigianato e ceramica per l’arredo del giardino.

Organizzata da Associazione Società Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it) con il Patrocinio del Comune di Bardonecchia e promossa dal Consorzio Turismo Bardonecchia, FLOR Bardonecchia apre le porte, con i suoi colori e i suoi profumi, a un’estate ricca di appuntamenti ed eventi per il borgo valsusino.

Flor Estate Bardonecchia

Domenica 16 luglio 2023

Dalle 9 alle 19

Via Medail – Bardonecchia (TO)

Ingresso libero

www.orticolapiemonte.it

Ufficio stampa Flor Estate Bardonecchia

All’Osteria Arborina i nuovi percorsi di degustazione

CON LO CHEF FERNANDO TOMMASO FORINO
Tre proposte di menu legate dal concetto ‘no waste’ e pensate per scoprire nuovi sapori
nati dalla fusione di tradizioni, quelle del territorio e quelle campane dello chef.
E la creatività di chef Forino trova concretezza in piatti ‘che non ti aspetti’.

Luglio 2023 – All’Osteria Arborina, il ristorante fine dining di Arborina Relais a La Morra, che da qualche mese
con lo chef Fernando Tommaso Forino ha intrapreso un nuovo cammino gastronomico, va in scena un menu
completamente rinnovato all’insegna della sostenibilità, della territorialità e del ‘non tutto è come sembra’.
“A volte basta cambiare prospettiva per creare qualcosa di nuovo” così afferma chef Forino che da quando è
arrivato in Langa si è dedicato allo studio della cultura culinaria locale e regionale, estrapolando con grande
curiosità nozioni e ricette per poi interpretarle con guizzo creativo e con quella vena campana che identifica
le sue origini. Il focus rimane forte sulla lavorazione delle materie prime e sul riutilizzo consapevole che va
oltre a mode e trend del momento, ma si consolida come metodologia di lavoro quotidiano nella cucina di
Osteria.


Ecco, quindi, che dopo mesi di studio, di ricerca dei migliori prodotti a km0 e messe a punto, arrivano a
celebrare la stagione estiva tre nuovi percorsi, Storia Moderna, Distanze che si Incontrano e Senza Regola
(rispettivamente da 5, 7 e 10 portate), differenti proposte di degustazione che nascondono nel nome anche
un messaggio preciso.
In Storia Moderna chef Forino ha voluto racchiudere piatti che hanno già segnato il suo percorso ad Osteria
Arborina, come il signature ‘no waste’ Sgombro in Verde, e dei grandi classici della cucina italiana ripensati
secondo una visione contemporanea e giovane. Ne sono un esempio il risotto al nero di seppia che diventa
Riso, Calamaro e Civet di Mare, l’abbinamento di due must della buona tavola come la Faraona in ‘porchetta’
e i Fiori di Zucca (ripieni di burro morbido e salsa chimichurri), e la versione moderna e gustosa del Nasello,
Limone e Lattuga di Mare. A chiudere la degustazione l’intramontabile fragole e panna ma ripensato in un
regale dessert con note di Sambuco (menu 5 portate, euro 75).
A simboleggiare l’incontro in Langhe delle tradizioni locali e quelle partenopee di Forino ci pensa invece il
percorso Distanze che si Incontrano. La terra accoglie il mare in un mix di sapori e abbinamenti insoliti che
trovano espressioni in 7 portate: si inizia con il Polpo e Salsa Tartara realizzata però con il pesce, si passa alla
Quaglia con la tipica Bagna Cauda, fa poi il suo debutto P&P che è la proposta innovativa di pasta e patate, si
prosegue con piatti inaspettati come Il Mio Cocktail di Gamberi, la Gallinella diventa un Pollo Arrosto, il Manzo,
Uvetta e Pinoli e per finire un giocoso Formaggio Cotto (menu 7 portate, euro 95).
E con Senza Regola non solo si lascia carta bianca allo chef ma si potrà vivere un’esperienza in cui i consueti
canoni della tavola vengono messi in discussione, e giunti alla fine… sembrerà di essere di nuovo all’inizio
(menu 10 portate, euro 115).


Anche la presentazione grafica del menu è stata ripensata nell’ottica ‘zero sprechi’, in quanto è stata scelta
una carta ecologica ottenuta dalle bucce dei grappoli d’uva, e in linea con la creatività ‘giocosa’ che fa fede al
motto ‘non tutto sarà come sembra’. Viene infatti portata al tavolo una busta da lettera, chiusa a ceralacca, a
simboleggiare il welcome in Osteria; l’ospite nell’aprirla si accorgerà che la parte interna si distende
completamente e accoglie dei ritagli di foglietti colorati nei quali sono riportati e descritti i tre percorsi
degustazione. A fine pasto, la busta si potrà portare con sé come ricordo dell’esperienza trascorsa
assaporando piatti inediti e ammirando il lavoro della brigata dalla grande vetrata sulla cucina.
Osteria è aperta dal giovedì al lunedì, a pranzo e cena.

Note
Chef Executive: Fernando Tommaso Forino
Classe 1990, campano, muove i primi passi in cucina al Savoy Beach Hotel a Paestum con lo chef Gioacchino
Nocera, poi a “La Cantinella”, dove ha appreso i segreti dell’alta gastronomia. La sua tenacia e le sue spiccate
doti ai fornelli, lo hanno portato a far parte della brigata di importanti chef stellati come Di Costanzo,

AnneSophie Pic, Michel Bras, Grant Achatz, Andrea Aprea, fino ad acquisire, nel 2018, il ruolo di Executive Chef del
Ristorante stellato La Bottega a Ginevra, riconfermando la Stella Michelin. Nel 2020 ritorna in Italia, prima in
Toscana a Borgo Santo Pietro e poi in Umbria al Castello di Reschio dove si dedica completamente ad una
cucina orientata al prodotto, selezionando gli ingredienti migliori che il territorio e i piccoli produttori locali
offrono. Dopo altre esperienze in realtà di alto livello, in centro Italia, arriva nelle Langhe, per seguire il nuovo
progetto di ristorazione di Arborina Relais.

Osteria Arborina
Ristorante fine dining all’interno del boutique hotel Arborina Relais, eccellenza dell’ospitalità nelle Langhe,
parte di les Collectionneurs. La sala, fresca di restyling, per un totale di 20 sedute, si presenta come un
ambiente spazioso e molto luminoso grazie alle ampie vetrate che si affacciano sulla piscina e sulla campagna;
lo stile è ricercato e minimal, il legno di rovere si contrappone a finiture in ferro scuro e a moderne poltroncine
in cuoio. La cucina a vista regala agli ospiti un pizzico di curiosità e la mise en place semplice permette di
seguire passo per passo la cura del servizio al tavolo. Preziosa è la carta vini con oltre 650 etichette (nazionali
ed estere) e grande attenzione viene riservata alla scelta dei fornitori, dal contadino per verdure e ortaggi di
stagione al mulino per le farine utili nella lavorazione di pasta e lievitati. In questo modo vengono sostenuti i
cicli dell’economia locale limitando, ed evitando quando possibile, lunghi percorsi di trasporto, per un
ulteriore contributo alla tutela dell’ambiente.

Per informazioni e prenotazioni:
Arborina Relais – Osteria Arborina e The LAB
Frazione Annunziata La Morra, 27- La Morra (CN)
Telefono: 0173 500351 – www.arborinarelais.it