LIFESTYLE- Pagina 161

La telepatia

Telefoni, computer e Internet sono forse, al momento, sorta di protesi che ci permettono di trasmettere i pensieri a distanza, in attesa di risvegliare latenti facoltà telepatiche?

Se prestiamo attenzione a quanto succede nelle nostre vite, oltre i comuni impegni legati a quella che può essere definita “la vita elementare”, ovvero quella che ci costringe a svolgere mansioni quali il dover lavorare, fare la spesa, riordinare la casa, e così via, ci possiamo rendere conto che, talvolta, possono rendersi evidenti alcune manifestazioni che, a una osservazione superficiale, sembrerebbero impossibili a verificarsi. Dapprima non le accettiamo, le releghiamo nel campo delle coincidenze, ma se solo riuscissimo a focalizzare temporaneamente la nostra attenzione su queste potremmo scoprire un lato nascosto della nostra mente scoprendo che, forse, non è poi così sbagliato credere di poter inviare nella testa di qualcun altro un nostro pensiero. Seosserviamo una tale manifestazione, senza cadere nella trappola della critica, possiamo notare con relativa facilità e con un certo qual stupore, come tutti quanti noi ci si ritrovi a essere in qualche modo interconnessi. Qualunque parola noi si dica, qualsiasi movimento si faccia, rilascia una certa energia radiante, tale da essere avvertita da quanti si trovano attorno a noi; come nel caso di un’onda che si irradia in una soluzione liquida, si vengono a creare interferenze capaci di essere avvertite da quanti sono attorno a colui che irradia l’onda. Abbiamo tutti avuto modo di ascoltare frasi del tipo: “L’innamorata era radiosa”, la sua felicità si poteva cogliere sotto forma di luce, risplendente nei suoi occhi. Non si tratta di semplici modi di dire, ma ogniqualvolta ci si innamora, quando si provano intense emozioni, o si segue un percorso di crescita, si emette una energia particolare avvertibile non solo da noi, ma anche dalle persone che più ci sono vicine e oggi la Scienza conferma quanto era già stato percepito da studiosi di epoche remote, privi di quanto offre oggi la moderna tecnologia: siamo esseri in grado di comunicare e di emettere luce, una luce che può venire colta da chi ci è vicino e non solo. Èopinione sempre più diffusa fra gli studiosi che tale energia possa permettere una comunicazione “sottile” diretta fra le menti di persone particolarmente sensibili che potrebbero essere in grado di poter ricevere i pensieri di altre persone, inviati loro intenzionalmente. Si tratta di una vera e propria trasmissione del pensiero, conosciuta come “Telepatia”, ipotetica capacità di comunicare con la mente, cioè senza l’uso di altri sensi o strumenti, un vero e proprio dialogo tra cervello e cervello, senza l’utilizzo di altri strumenti. La telepatia, dal greco “tele” che significa “a distanza” e “pathos” tradotto come “affetto”, consiste nel riuscire a trasmettere informazioni a qualcuno attraverso la mente, ma attraverso un canale sconosciuto. È stata studiata con impegno crescente a cominciare dalla fine del 1800, quando i curiosi sentirono che troppe coincidenze dovevano nascondere qualcosa. Dopo tutto, a chi non è successo di pensare intensamente a una persona e di vedersela comparire “casualmente “davanti ai propri occhi? Mai pensato a un argomento e poi qualcuno ve ne ha parlato? Pure coincidenze che hanno portato i parapsicologi a studiare il fenomeno. Sovente si oppone notevole resistenza ad accettare l’esperienza, si cancella dalla memoria,attribuendo l’incontro ad una mera coincidenza, una semplice casualità, poiché il meccanismo che ha causato l’esperienza è stato, a lungo, ignorato dalla Scienza classica, positivista e giustamente inflessibile nell’accettare quanto non può essere dimostrato a livello sperimentale e riprodotto a piacere, con risultati positivi.

In realtà è possibile che non si disponga ancora della idonea tecnica capace di evidenziare un fenomeno che si verifica nella maggior parte dei casi inconsciamente e spontaneamente, in particolare nel corso di un forte spavento o di una intensaemozione; in simili condizioni pare venga a slatentizzarsi un blocco inconscio interiore che impedisce la realizzazione di una simile facoltà. Così succede che, nei confronti della telepatia, si provi l’identica diffidenza provata con la magia: o la si accetta, ola si nega. Nonostante i numerosi studi in ambito scientifico, non si è ancora in grado di dimostrare che esiste una particolare categoria di individui particolarmente dotati, capaci di far giungere il loro pensiero, o anche solo frammenti di questo a altre persone dotate di buona ricettività. E’ impossibile citare tutti i numerosi tentativi per provarne la reale esistenza eppure uno fra gli studi più recenti e interessanti, risalente al 2014, nella città indiana di Thiruvananthapuram un soggetto ha pensato un semplice “ciao” con l’intenzione di inviarlo direttamente al cervello di un’altra persona seduta in un laboratorio di Strasburgo, a circa 7.700 chilometri di distanza. Più tardi, ha provato a dire “ciao” con lo stesso risultato: per la prima volta, due cervelli si sono salutati direttamente e consapevolmente, grazie alle nuove tecnologie di interazione con il cervello umano. L’esperimento è stato reso possibile grazie all’utilizzo di particolari caschi indossati dai due sperimentatori lontani fra loro migliaia di chilometri; le tecnologie di accoppiamento mentale hanno permesso un collegamento diretto, senza fili e cosciente tra le due persone, anche se il leader dell’esperimento, il fisico Giulio Ruffini, spiega che “è solo un umile primo tentativo di comunicazione cervello-a-cervello”. Grazie ai caschi indossati i pensieri del soggetto in India sono stati interpretati come impulsi elettrici e codificati attraverso il computer; quindi, trasmessi successivamente in rete a un dispositivo che ha reinterpretato e codificato il segnale in impulsi, generando una scarica elettromagnetica sulla corteccia cerebrale del soggetto a Strasburgo e permettendogli di capire il messaggio.Fondamentalmente il pensiero viene tradotto in codice binario, composto da 1 e 0, che compongono la parola, in questo caso “ciao”, che corrisponderebbe alla seguente stringa numerica  01101000 01101111 01101100 0110000, ha raggiunto il ricevente che, grazie allo strumento posto sulla parte posteriore della testa,genera un campo elettrico capace di attivare i neuroni originando una sorta di riflesso uguale a quello causato dal colpo che l’ortopedico, con l’apposito strumento, utilizza per testare il riflesso rotuleo . Senza un riflesso, il codice è 0, se è generato è 1, e questo si ripete fino alla formazione della parola. Ci vogliono circa 30 secondi dal momento in cui il mittente invia il suo pensiero fino a quando il ricevitore lo percepisce. Un metodo indaginoso, non alla portata di tutti, ma che ha fornito una prima prova della possibilità di trasferire il pensiero a un’altra mente, tanto da rendere sempre più credibile la possibilità che, in un futuro non troppo lontano, sarà resa possibile la comunicazione mentale diretta fra due persone, vedendo concretizzarsi il sogno che da sempre accompagna l’umanità, come evidenziato dagli esperimenti del grande matematico Pitagora che, già nel 540 a.C.,sosteneva di poter trasmettere, grazie ad uno specchio particolare, informazioni scritte sulla luna, rendendo agevole la loro lettura potendo così la comunicazione a distanza, forse una forma velata per poter parlare di telepatia?  

È singolare che un altro studioso vissuto nel 1500, il mago Cornelio Agrippa affermi di poter trasmettere a grande distanza immagini e parole esponendole di notte ai raggi lunari e che, nel 1600, Athanasius Kircher riferisca di poter utilizzare uno specchio a tronco di cono, riuscendo a trasmettere informazioni con lo stesso metodo utilizzato da Pitagora. Tentativi di comunicare a distanza molto interessanti in epoche in cui non erano ancora nemmeno stati pensati i telefoni, i computer e Internet, oggi presenti e diffusi capillarmente nella nostra società, oggetti a cui non riusciamo più a rinunciare almeno per il momento, a meno di non cominciare ad immaginarli come supporto del nostro pensiero, una sorta di protesi a cui oggi ci appoggiamo e di cui, forse, in un prossimo futuro, potremo fare a meno, riuscendo a comunicare utilizzando solo le nostre facoltà mentali, al momento ancora addormentate.

Alessandro Rodolfo Neri

Oltre 5 mila piante di peonie in fiore: uno spettacolo

Dal 14 al 16 maggio i Vivai delle Commande aprono al pubblico per la spettacolare fioritura di oltre 5 mila piante di peonie

Mille nuove piante in più dall’ultima edizione

 

Dalle 10 alle 19, ingresso gratuito

Vivai delle Commande – Frazione Tuninetti di Carmagnola (Torino)

Torna per la XX edizione l’incredibile fioritura di peonie ai Vivai delle Commande di Carmagnola. Da vent’anni appuntamento fisso per gli amanti della “regina dei fiori”, “PEONIE IN FIORE” si terrà dal 14 al 16 maggio dalle ore 10 alle 19, con ingresso gratuito. La tenuta, gestita con professionalità e passione da Carlo Salvi Del Pero, si trasformerà in un grande caleidoscopio di colori. Si potranno ammirare oltre 5 mila piante di peonie, erbacee, arbustive ed intersezionali, mille esemplari in più rispetto all’ultima edizione, di oltre cento differenti specie. Le piante sono tutte acquistabili in vaso o ordinabili a radice nuda per l’autunno.

Numerose le novità anche per gli appassionati delle Hosta, le piante erbacee perenni e rustiche da sempre coprotagoniste della manifestazione. Ai Vivai delle Commande sono coltivate oltre 50 varietà, da quelle con foglie piccolissime non più lunghe di 3 cm, ad altre con foglie che superano i 50 cm.

“Peonie in Fiore nasce dall’idea di mostrare al pubblico come coltiviamo le piante di peonia in pieno campo – dice Carlo Salvi Del Pero – con il fine di riprodurre e moltiplicare le migliori varietà di queste splendide piante, frutto del paziente e tenace lavoro di ibridatori di tutto il mondo. Tra queste segnaliamo una novità di ibrido intersezionale (che unisce le caratteristiche delle peonie erbacee e arbustive) ‘Sonoma Amethyst’, particolarmente adatta alla coltivazione in vaso e in giardino, dai grandi fiori semidoppi color lavanda, frutto della ricerca svolta in California da Irene Tolomeo, appassionata giardiniera e ibridatrice di peonie che ha creato decine di nuove varietà ormai vendute in tutto il mondo”.

Le piante più richieste sono sicuramente le peonie erbacee, per le dimensioni più contenute e la versatilità alle diverse condizioni di coltivazione: sono piante di grande adattabilità, non particolarmente difficili da coltivare, sopportano bene anche gli inverni più rigidi e vivono in quasi tutti i terreni, con preferenza per quelli non troppo leggeri ed alcalini.

Tra i numerosi espositori che fanno da corollario alla manifestazione, Fattipomodorituoi con oltre 150 varietà di piante di pomodoro in vaso per tutti i gusti e per tutti i palati, lo Zafferano di Pralormo, lo zafferano biologico che nasce alle porte del Roero, le erbe officinali del Vivaio Fratelli GramagliaL’Ancienne Maison du the con una scelta di the per un momento di gioia e armonia per il palato e la Val Cenasco Organic Farm con i suoi prodotti da agricoltura biologica.

Per gli appassionati del mondo agricolo, è tutto da scoprire il mini museo della meccanizzazione agricola di Felice Lupo e non mancheranno le attrezzature per il giardinaggio della Ferramenta Sandrone.

Nella perfetta ambientazione della tenuta Salvi Del Pero, spiccheranno i disegni, ritratti e illustrazioni realizzati a mano con matite colorate e grafite di Magali de Maistre, gli olii, acquerelli e litografie di Mariarosa Gaude e gli originali bijoux di fiori realizzati a mano da Moi di Margherita Gualco.

I laboratori per bambini e ragazzi saranno a cura della Scuola Steiner Wardorf ‘Associazione Crescendo’, mentre per una piacevole pausa golosa ci sarà il catering della Pasticceria Molineris.

Il posteggio è organizzato dall’Associazione Amici Paideia a cui si potranno destinare offerte per finanziare l’attività della Fondazione Paideia Onlus.

Per info e informazioni: www.peonie.it e i canali Facebook e Instagram Vivai delle Commande

Bersaglieri e due ruote. Avanti tutta!

A Cuneo, una settimana di corsa e a tutta birra fra il “Raduno Nazionale dei Bersaglieri” e il passaggio del “Giro d’Italia”

Da lunedì 16 a domenica 22 maggio

Cuneo

“Automezzi al passo e bersaglieri di corsa”. Sempre. Da quel 20 settembre del 1870, quando il generale La Marmora entrò a Roma, alle 9 del mattino, con i suoi soldati per la Breccia di Porta Pia. Oggi di corsa, i “cappelli piumati” (“vaira” portati alle ventitré) vanno solo più nelle Parate. Ma è sempre un bel vedere. Sarà così anche per il “69° Raduno Nazionale Bersaglieri” che, per la prima volta, sfileranno per le vie di Cuneo, città che ha dato i natali ed ha ospitato il “1° Reggimento Bersaglieri”. L’appuntamento è in programma da lunedì 16 a domenica 22 maggio. E sarà una settimana intensa che di più non si può, per la quale il capoluogo della “Granda” sta scaldando al massimo i motori. Tanto più se si pensa che a Cuneo, venerdì 20 maggio, arriverà anche la 13esima tappa (Sanremo – Cuneo) del “Giro d’Italia”. Fra Bersaglieri e Giro “in rosa” in città si calcola l’arrivo di almeno 100mila persone. Si pensi solo che delle 69 Fanfare ufficiali dei Bersaglieri in Italia, ben 55 saranno ospitate fra Cuneo, Torino e Asti. E tutto ruoterà intorno alla cuneese piazza Virginio, dove verrà allestito il “Villaggio del Bersagliere” con numerosi stand di prodotti locali e articoli “bersagliereschi”. Il programma è pieno zeppo di appuntamenti. Momenti clou (l’intero programma è visibile su www.autorivari.com), la cerimonia dell’alzabandiera, venerdì 20 maggio (alle 8,30) presso il “Monumento al Bersagliere” (ex Eliporto), mentre presso il “Monumento ai Caduti di Cuneo” nei “Giardini Fresia” si porgeranno gli onori ai Caduti delle due guerre mondiali e alle 10, il Comune di Cuneo ospiterà la presentazione del “Medagliere Nazionale” e della “Bandiera di Guerra” del “1° Reggimento Bersaglieri”.

Per l’arrivo della 13a tappa del “Giro d’Italia 2022”, i campioni saranno accolti dalla Fanfara dei fanti piumati e il vincitore della tappa sarà insignito del cappello da bersagliere. Alle ore 21, presso l’ex Foro Boario, andrà in scena il concerto “Penne e Piume in musica”, in cui le fanfare di bersaglieri e alpini di esibiranno collegialmente a dimostrazione del gemellaggio dei due corpi. Da menzionare anche alcuni appuntamenti previsti per il fine settimana. Sabato 21 maggio, dopo la Santa Messa (ore 10in Duomo presieduta dal vescovo Mons. Piero Delbosco, nel pomeriggio, dalle 16, nello Stadio Comunale “Fratelli Paschiero”, si terrà il Saggio Ginnico con dimostrazioni di addestramento e tecniche di combattimento, mentre alle 21, presso l’“ex Foro Boario”, andrà in scena il “Gran Galà di Fanfare” dal titolo La storia siamo noi, musicato dalla “Fanfara di Asti” e da altre quattro fanfare che giungeranno da Piazza Galimberti. A chiudere, con i bagliori e i suoni della grande festa, domenica 22 maggio, un’imponente colonna di migliaia di bersaglieri sfilerà da via Roma a corso Nizza attraversando piazza Galimberti al passo delle travolgenti note delle 55 Fanfare presenti. Il culmine si terrà in corso Dante dove è prevista la resa degli onori alle autorità, mentre il deflusso è previsto in piazza Europa. Verso le 12.30, il Comitato Organizzatore e il sindaco Federico Borgna consegneranno la “stecca”, strumento simbolico dei Raduni Nazionali dei Bersaglieri, al Sindaco di La Spezia, che ospiterà il “Raduno 2023”. L’evento si concluderà con il passaggio delle “Frecce Tricolori” che solcheranno per la prima volta il cielo della città di Cuneo. Per l’occasione, dalle importanti ricadute economiche sul territorio piemontese e ligure, è stato ancor più rafforzata l’intesa fra “Confcommercio Cuneo” e “Confcommercio Imperia”. Il “Raduno” dei “Fanti piumati” e il passaggio del “Giro d’Italia” hanno galvanizzato il mondo del Commercio e del Turismo locale. Dice Silvio Di Michele, presidente “Federalberghi Sanremo”:  “Stiamo lavorando per rafforzare sempre di più la collaborazione tra le nostre province, in particolare con la città di Sanremo, per far crescere il turismo dell’outdoor. La tappa del Giro d’Italia è idealmente un segno di questo legame che vogliamo nel tempo rendere sempre più stretto, ma sono tante altre le iniziative in cantiere che stiamo concretizzando a tutto vantaggio dell’economia di queste due aree che offrono opportunità turistiche eccezionali a livello mondiale”.

g. m.

L’Enoteca regionale dell’Albugnano

Sono salite a quindici le enoteche regionali del Piemonte. L’ultima è nata in questi giorni ad Albugnano sulle colline del basso Monferrato astigiano, in una terra ricca di vigneti, storia, leggende, arte romanica e Santi sociali.

È l’Enoteca regionale dell’Albugnano, inaugurata nell’ex scuola elementare del piccolo paese di 500 abitanti della provincia di Asti. Siamo ad Albugnano, il “balcone del Monferrato”, come viene chiamato per la sua altitudine, 550 metri, e per lo splendido panorama che nelle giornate limpide si ammira dal suo belvedere sulle colline tra il torinese e il basso Monferrato. Nella nuova Enoteca, diretta da Giancarlo Montaldo, si può apprezzare l’Albugnano Doc che nasce da 40 ettari di vigneto contro i quindici di tre-quattro anni fa. Una produzione che si aggira intorno a 250.000 bottiglie all’anno. “I soci sono inizialmente venticinque ma, assicura Montaldo, entreranno presto nella nostra famiglia tante altre realtà vitivinicole e agroalimentari che vogliono farsi conoscere”. Nella nuova Enoteca, oltre ad apprezzare l’Albugnano, è possibile degustare gli altri grandi vini del territorio come il Freisa d’Asti e quello di Chieri, la Malvasia di Castelnuovo Don Bosco e la Barbera d’Asti insieme ad una lunga serie di prodotti agroalimentari, dalle nocciole alle verdure sottovetro, dalla frutta alle confetture e al miele. L’enoteca diventerà un luogo d’incontro non solo per produttori e amanti del buon vino ma anche per chi è interessato a vedere le bellezze artistiche e i tesori culturali della zona, come la storica Abbazia di Vezzolano e la chiesa di San Pietro ad Albugnano, dell’anno Mille, un tempo parrocchia e oggi all’interno del cimitero, tutta in arenaria e ristrutturata nel corso dei secoli. L’enoteca sarà quindi una tappa importante anche per turisti e visitatori che nei locali dell’edificio troveranno le informazioni necessarie per gite, escursioni e visite a musei e chiese. L’Enoteca regionale dell’Albugnano, messa a disposizione dal Comune e ristrutturata con il contributo della Regione Piemonte, è aperta dal venerdì al lunedì dalle 10,30 alle 18,30.
Filippo Re

Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato: territorio e qualità

Esistono vini che resistono al tempo e che, nonostante le innovazioni tecnologiche introdotte per la loro produzione, hanno saputo mantenere intatto il gusto col quale si sono fatti conoscere. E, forse, si sono anche migliorati. 

Il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, rappresenta un punto di riferimento per lo sviluppo di una filiera vitivinicola che esprime in pieno i valori di una porzione di regione che ha ancora tanto da esprimere: i lavori di ricerca e sviluppo,  nel tenere vivi i rapporti tra la natura e l’impresa, hanno dato vita  una rinnovata modalità di intendere e promuovere i propri prodotti di punta,  fra i quali possiamo ricordare: 4 docg – Barbera d’Asti, Nizza, Ruchè di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri; e 9 doc – Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte.
L’obiettivo futuro per il Consorzio è rappresentato dal raggiungimento costante verso i mercati europei : l’assemblea dei soci, infatti, ha lavorato a lungo per dare vita a un importante pacchetto di proposte importanti, di modifiche e di interventi atte a perseguire e rafforzare il percorso di crescita e sviluppo su cui il Consorzio si è concentrato.
Dalle dichiarazioni del Presidente del Consorzio,  Filippo Mobrici, secondo le quali il focus su cui si sta lavorando maggiormente riguarda la diversificazione e l’ampliamento dell’offerta vinicola verso i mercati nazionali e internazionali, noi de ” Il  Torinese ” abbiamo intervistato il Presidente : aver avuto la possibilità di approfondire  la conoscenza degli obiettivi del Consorzio e capire in cosa consiste la modifica al disciplinare per la realizzazione dei vini appartenenti al consorzio stesso, è stato un vero piacere.
 
1. Si è concluso da alcune settimane il Vinitaly: quali vantaggi ,  come Consorzio del Barbera,  avete percepito a seguito della vostra partecipazione? 

Partecipare a vinitaly è stato prima di tutto un ritorno alla normalità. Abbiamo avuto l’occasione di presentare la nostra nuova campagna Welcome to my place, che è un invito ai nostri consumatori di tutto il mondo a venire a trovarci a casa nostra, nel Monferrato. Le nostre aziende hanno potuto cogliere le opportunità commerciali che il nuovo vinitaly offre. Infatti da qs edizione il vinitaly ha incentrato la sua attenzione verso gli operatori invece che sul pubblico.
 
2. In un’ottica futura di crescita e di sviluppo del Consorzio, voi – intesi come soci – avete approvato una serie di modifiche allo statuto, in particolare al disciplinare in base al quale si dovranno produrre i vini della vostra zona. In cosa consiste, brevemente, questo pacchetto di regole?
 Le modifiche apportate dall’assemblea consorto al disciplinare del Barbera d’Asti si orientano nel segno dell’innalzamento qualitativo e nella sempre più valorizzazione del nostro vino principe. Abbiamo innalzato il grado minimo naturale delle uve( sempre più convinto che qualità si fa nelle vigne), abbiamo inserito nuove opportunità come la Riserva – che richiede 24 mesi di affinamento, di cui 12 in legno – , oltre che menzioni geografiche più piccole , come le denominazioni comunali che hanno lo scopo di identificare, con maggior dettaglio, i vini Barbera d’Asti provenienti da territori specifici, i comuni appunto.
Dopo 14 anni dall’ottenimento della Docg, queste novità rappresentano una svolta nella storia del Barbera d’Asti .
 
3. Quali sono le vostre aspettative in seguito all’approvazione di questo disciplinare, sotto l’aspetto della comunicazione , e tra il pubblico? 
 

E’ ovvio che le aspettative sono tante. Pensiamo che la riserva possa consentire, qualora ce ne fosse bisogno, di innalzare quella che è la percezione qualitativa del nostro vino, affermando ancora una volta che il Barbera d’Asti si posiziona, a ragione, tra i piu  grandi vini rossi italiani ed internazionali. Come si diceva prima, inoltre , con le menzioni geografiche comunali si potrà operare verso quello che oggi il consumatore cerca: la tracciabilita è l’identità chiara è netta di un prodotto, il vino, appunto. Da qui ne seguirà un grande progetto legato ,a sua volta,  alla sostenibilità perché , partendo dalle piccole realtà, è nostra intenzione creare sensibilità nelle piccole comunità comunali . E non solo al fine di rendere i nostri vini sostenibili per noi e per le generazioni future : non dimentichiamoci, infatti, che già oggi le aziende dei nostri viticoltori fanno del patrimonio unesco Langhe Roero e Monferrato, aspetto che, forse, andrebbe sottolineato con maggior forza.

Chiara Vannini

Il 14 parte il Maggio Rivolese

TurismOvest organizza un mese ricco di eventi: si parte il 14 e 15 maggio con il Festival del Benessere e Olistico

Sabato 14 previsto un maxischermo in piazza I Portici per assistere all’Eurovision. Domenica 22 Festival dell’Arte e dell’Artigianato

Maggio è un mese ricco di eventi per Rivoli che si appresta a vivere alcuni weekend organizzati da TurismOvest con la volontà di abbinare alla visita della città percorsi artistici e gastronomici, con proposte legate al benessere e tante idee per divertirsi, adatte a tutta la famiglia.

La Città di Rivoli punta sul Turismo offrendo iniziative alla cittadinanza e ai turisti che verranno sul nostro territorio – spiega il Vicesindaco di Rivoli Laura Adduce -. Proposte di qualità, alla portata di tutti! Una serie di appuntamenti per il mese di maggio che uniscono arte, enogastronomia, benessere e tanto divertimento! Inoltre, in occasione degli Eurovision, abbiamo deciso di installare in Piazza Portici un maxi-schermo che darà la possibilità di vivere a pieno l’esperienza del Contest e di trascorrere una serata in compagnia e all’insegna della musica!”.

Weekend 14-15 maggio 2022

Il “Maggio Rivolese” si apre il weekend del 14 maggio e 15 maggio con il “Festival del Benessere e Olistico“, un gradito ritorno dopo la prima edizione del 2019. Corso Francia e corso Susa ospiteranno, dalle 10 alle 19, l’evento che coinvolgerà numerose realtà olistiche del territorio e vedrà l’intervento di una cinquantina di espositori, in grado di regalare ai visitatori una ricca panoramica legata al mondo del benessere. Un’occasione per conoscere meglio, sperimentare e avvicinarsi a discipline orientali come lo Yoga, lo Shiatsu, la Bioenergetica, la Cromoterapia, le Arti Marziali, la Floriterapia, oltre a tecniche di massaggio e pratiche di riequilibrio energetico, per coccolarsi ed entrare in contatto con il proprio corpo in un percorso affascinante per prendere l’occasione al volo e visitare Rivoli. Saranno presenti le Campane Tibetane, i Gong e i Tamburi sciamanici. Sono previsti inoltre, in entrambe le giornate, attività ricreative e di prova aperte al pubblico, oltre a conferenze di approfondimento sulle tematiche del Festival.

La due giorni sarà accompagnata in piazza Martiri da un angolo dedicato al buon cibo, con un mini street food per godersi il weekend nel migliore dei modi (sabato e domenica, dalle 10 alle 24. Sabato sera, inoltre, previsti musica e dj set).

Sempre in Piazza Martiri ci sarà la partenza del trenino Rivolzonzo con il giro turistico della città di Rivoli: sarà attivo sabato 14 maggio dalle 16 alle 19 e domenica 15 maggio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Previsti, inoltre, giochi gonfiabili dedicati ai bambini in piazza I Portici, dalle 10 alle 24.

Spazio anche alla musica: in occasione del festival musicale internazionale Eurovision Song Contest che quest’anno si svolgerà a Torino, la città di Rivoli ha deciso di installare un maxi schermo in piazza I Portici per assistere alla serata finale in programma proprio sabato 14 maggio dalle 21 (previsti posti a sedere).

Intanto continua il Concorso Balconi Fioriti al quale possono partecipare tutti i cittadini attraverso l’allestimento floreale dei loro balconi, ma anche di davanzali e terrazzi, abbellendo così la città e le sue vie. Le iscrizioni termineranno il 10 maggio e le premiazioni avverranno a giugno. Gli interessati possono partecipare presentando apposita domanda a TurismOvest (regolamento e modulistica disponibile su www.turismovest.it).

Dettagli:

PROGRAMMA ATTIVITÀ RICREATIVE E DI PROVA RIVOLTE AL PUBBLICO

Sabato 14 maggio
Ore 10.30 Yoga tradizionale Sara Meli
Ore 11.00 Meditazione guidata con Decodifica Luisa Pagano
Ore 16.00 Postural Pilates Elisa e Alessia
Ore 17.00 Canto Mantra Hare Krisna
Ore 17.00 Mandala creativi per Bambini
Ore 18.00 Danza del Ventre con i Tamburi Jasmin
Domenica 15 maggio
Ore 10.30 Lo Yoga dei Chakra Antonella Saulle e Monica Azzarro
Ore 16.00 Meditaizone sui Chakra del cuore con i Cristalli Moy e Soy
Ore 17.00 Yoga della risata Jessica nota
Ore 18.00 Krya Kundalini Yoga Senia Passarella

PROGRAMMA CONFERENZE (Moderatore: Beppe Castiglione)
Sabato 14 maggio
Ore 11.00 -Yoga e Meditazione: come approcciarsi e quali sono i benefici. Antonella Saulle e Monica Azzarro

Ore 11.30 -Naturopatia: ritrovare benessere e serenità dopo la pandemia. Istituto Nemi
Ore 12.00 -Percorso Detox: disintossicare il corpo con rimedi naturali. Laura Brero
Ore 12.30 -Cos’è l’Astrologia Vedica? Anna Maria Toscano

Ore 15.30 -Aromatouch Sonoro con gli Oli Essenziali e Campane Tibetane. Valentina Cuozzo
Ore 16.00 -Benessere Consapevole. Daniela Bertaglia e Carlo Catucci

Ore 16.30 -Cromoterapia, come influiscono i colori nella nostra vita. Marisa di Bartolo
Ore 17.00 -Quello che i ragazzi non dicono di. Nan Cooseman
Ore 17.30 – 100 Anni da giovane: suggerimenti di benessere. Carlo Maggio
Ore 18.00 -Crea Tutta un’altra Vita. Jessica Nota
Ore 18.30 -Il corpo energetico e le sue funzioni. Stefania Giuliani
Ore 19.00 -Viaggio nella Vibrazione con Tamburi, campane sciamane e sfera vibrazionale HBE. Mara Martini&Cecilia&Rita
Domenica 15 maggio
Ore 11.00 -La via del Subconscio, ottieni il massimo dal tuo corpo e dalla tua mente. Martino Flawoo
Ore 11.30 -Alimentazione e Ketogenesi Maria. Caramiello & Stefania Colotti
Ore 12.00 -La Via della Consapevolezza e del Risveglio. Angela Piparo
Ore 12.30 -Astrologia: i segni zodiacali tra luci e ombre. Fulvia Canaletti
Ore 15.30 -Fai del cibo la Tua Forza! Sonia Tronci
Ore 16.00 -Ben detto, ben fatto! Comunicare meglio per vivere meglio. Manlio Mattia
Ore 16.30 -Il Linguaggio dei Sintomi. Valentina Russo
Ore 17.00 -Tocco Armonico. Enzo D’Antoni
Ore 17.30 -Come gestire le emozioni. Arianna Garrone
Ore 18.00 -Sbloccati e raggiungi i tuoi Obiettivi. Valentina Actis

Weekend 20-21-22 maggio 2022

Il “Maggio Rivolese” continuerà il 22 maggio con il Festival dell’Arte e dell’Artigianato in corso Francia e corso Susa. Una novità nel panorama di eventi di Rivoli che porterà in città prodotti di medio antiquariato, artigianato, fumetti e collezionismo, oltre ad oggettistica, modellismo e vinili. La manifestazione, organizzata da Turismovest in collaborazione con le associazioni Ledarta Eventi e GoArt Factory, prevede anche momenti di solidarietà, momenti dedicati all’educazione ambientale, una scuola di danza e una palestra con esibizioni all’aperto per completare una giornata particolarmente ricca. A contorno dell’evento ci sarà anche intrattenimento musicale a cura di DJ LEO, con repertorio di brani a tema e sfilata di costumi d’epoca a cura dei gruppi storici I Principi di Piemonte e Alla Corte del Re.

Un momento toccante e di rilievo sarà l’inaugurazione, domenica alle 16 in Piazza Martiridell’Albero artistico dedicato a Michele Ruffino, ragazzo di Rivoli vittima di bullismo. La realizzazione artistica sarà curata dall’artista Osvaldo Neirotti che giovedì 19 maggio inizierà i lavori che proseguiranno, in orario 10-19 circa, fino a domenica 22 maggio, giorno dell’inaugurazione. Durante l’evento l’associazione MikiBoys venderà alcuni alberelli artistici per raccogliere fondi a favore di iniziative per combattere il bullismo.

Da venerdì 20 a domenica 22 maggio, inoltre, piazza Martiri ospiterà la Festa della Birra, un grande street food con possibilità di degustazione per godere al meglio delle giornate di primavera (orario 10-24).

Sempre in Piazza Martiri si trova la partenza del trenino Rivolzonzo con il giro turistico della città di Rivoli che sarà attivo sabato 21 maggio dalle 16 alle 19 e domenica 22 maggio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Previsti, inoltre, giochi gonfiabili dedicati ai bambini in piazza I Portici, dalle 10 alle 24.

Dettagli:

OPERA DEDICATA A MICHELE RUFFINO

L’opera racconterà le difficoltà di chi subisce soprusi attraverso una spirale che isola la vittima come se percorresse una strada solitaria e tormentata. Fuori dalla spirale ci sarà il nome di Michele, trasparente fatto soltanto di corteccia, su uno sfondo bianco che rappresenta l’innocenza di un ragazzo di 17 anni. Nella spirale azzurra la scritta “loro”, quasi a voler simboleggiare che spesso i vari “loro” non hanno né un nome né conseguenze. L’azzurro rappresenta anche l’acqua come elemento di vita, anche come uno dei colori maggiormente usati da Michele nei suoi cieli e mari dipinti su quadretti.

Un’opera dalla valenza anche ambientale: l’idea è quella di proteggere l’albero con lo stesso principio che usano le città di molti Paesi europei, riproponendo le usanze dei nonni nelle campagne quando usavano la calce per proteggere gli alberi dai parassiti. I materiali usati per l’albero saranno realizzati con la calce con aggiunta di elementi naturali e successivamente verrà decorata anche la panchina adiacente utilizzando colori acrilici all’acqua.

Tappa d’onore alla Reggia di Venaria con le eccellenze enogastronomiche

Eurovision Song Contest Torino 2022

Le delegazioni e i giornalisti ospiti di Torino e del Piemonte accolti alla Citroniera con una selezione di prodotti e vini tipici regionali

Pronto all’importante sfida dell’Eurovision Song Contest, il Piemonte ha riservato un’accoglienza speciale – nel nostro più autentico spirito di ospitalità – al prestigioso parterre internazionale di circa 1.000 persone tra delegazioni, organizzatori e autorità  che hanno preso parte alla cena di gala allestita all’interno della Citroniera della Reggia di Venaria domenica 8 maggio 2022.

I maestosi e scenografici spazi della Residenza Reale patrimonio UNESCO sono stati teatro di un’esperienza di alta enogastronomia offerta  grazie ad una selezione del patrimonio enogastronomico regionale, rappresentata da prodotti tipici impareggiabili: il Riso DOP di Baraggia Biellese e Vercellese, unica Denominazione di Origine Protetta italiana del cereale, fornito dal Consorzio di Tutela della DOP Riso di Baraggia Biellese e Vercellese;

la carne di Fassone di Razza Piemontese, razza autoctona meglio rappresentata sul territorio italiano e magistrale protagonista di piatti tipici del Piemonte, dalla battura al coltello al vitello tonnato, dalla carne all’albese a sontuosi brasati e bolliti misti, fornita dal Consorzio: Coalvi – Consorzio di Tutela della Razza Piemontese e Asprocarne Piemonte S.C.C, e il Gorgonzola del Consorzio di tutela del formaggio Gorgonzola DOP.

Il tutto accompagnato dalla superba selezione di vini, rinomati e apprezzati a livello internazionale per le loro qualità e caratteristiche organolettiche uniche, capaci di esaltare la cucina internazionale e trasmettere un’esperienza multi-sensoriale che parla di paesaggio, storie e persone.

Una carrellata di prima caratura in calice, che gli ospiti hanno potuto degustare grazie alle preziose collaborazioni con la rete dei Consorzi Agro-alimentari e Vitivinicoli del Piemonte: prodotti che valorizzano appieno la storia e la ricchezza enogastronomica della regione e la consacrano meta prediletta degli intenditori internazionali e punto di riferimento della cultura enogastronomica italiana nel mondo.

La foto di Vincenzo Solano

Magnifica Torino / I tendoni di Eurovision al Parco del Valentino e uno stendardo della rassegna esposto davanti al Monte dei Cappuccini 

Torna “Peonie in fiore”

Dal 14 al 16 maggio i Vivai delle Commande aprono al pubblico per la spettacolare fioritura di oltre 5 mila piante di peonie

Mille nuove piante in più dall’ultima edizione

 

Dalle 10 alle 19, ingresso gratuito

Vivai delle Commande – Frazione Tuninetti di Carmagnola (Torino)

Torna per la XX edizione l’incredibile fioritura di peonie ai Vivai delle Commande di Carmagnola. Da vent’anni appuntamento fisso per gli amanti della “regina dei fiori”, “PEONIE IN FIORE” si terrà dal 14 al 16 maggio dalle ore 10 alle 19, con ingresso gratuito. La tenuta, gestita con professionalità e passione da Carlo Salvi Del Pero, si trasformerà in un grande caleidoscopio di colori. Si potranno ammirare oltre 5 mila piante di peonie, erbacee, arbustive ed intersezionali, mille esemplari in più rispetto all’ultima edizione, di oltre cento differenti specie. Le piante sono tutte acquistabili in vaso o ordinabili a radice nuda per l’autunno.

Numerose le novità anche per gli appassionati delle Hosta, le piante erbacee perenni e rustiche da sempre coprotagoniste della manifestazione. Ai Vivai delle Commande sono coltivate oltre 50 varietà, da quelle con foglie piccolissime non più lunghe di 3 cm, ad altre con foglie che superano i 50 cm.

“Peonie in Fiore nasce dall’idea di mostrare al pubblico come coltiviamo le piante di peonia in pieno campo – dice Carlo Salvi Del Pero – con il fine di riprodurre e moltiplicare le migliori varietà di queste splendide piante, frutto del paziente e tenace lavoro di ibridatori di tutto il mondo. Tra queste segnaliamo una novità di ibrido intersezionale (che unisce le caratteristiche delle peonie erbacee e arbustive) ‘Sonoma Amethyst’, particolarmente adatta alla coltivazione in vaso e in giardino, dai grandi fiori semidoppi color lavanda, frutto della ricerca svolta in California da Irene Tolomeo, appassionata giardiniera e ibridatrice di peonie che ha creato decine di nuove varietà ormai vendute in tutto il mondo”.

Le piante più richieste sono sicuramente le peonie erbacee, per le dimensioni più contenute e la versatilità alle diverse condizioni di coltivazione: sono piante di grande adattabilità, non particolarmente difficili da coltivare, sopportano bene anche gli inverni più rigidi e vivono in quasi tutti i terreni, con preferenza per quelli non troppo leggeri ed alcalini.

Tra i numerosi espositori che fanno da corollario alla manifestazione, Fattipomodorituoi con oltre 150 varietà di piante di pomodoro in vaso per tutti i gusti e per tutti i palati, lo Zafferano di Pralormo, lo zafferano biologico che nasce alle porte del Roero, le erbe officinali del Vivaio Fratelli GramagliaL’Ancienne Maison du the con una scelta di the per un momento di gioia e armonia per il palato e la Val Cenasco Organic Farm con i suoi prodotti da agricoltura biologica.

Per gli appassionati del mondo agricolo, è tutto da scoprire il mini museo della meccanizzazione agricola di Felice Lupo e non mancheranno le attrezzature per il giardinaggio della Ferramenta Sandrone.

Nella perfetta ambientazione della tenuta Salvi Del Pero, spiccheranno i disegni, ritratti e illustrazioni realizzati a mano con matite colorate e grafite di Magali de Maistre, gli olii, acquerelli e litografie di Mariarosa Gaude e gli originali bijoux di fiori realizzati a mano da Moi di Margherita Gualco.

I laboratori per bambini e ragazzi saranno a cura della Scuola Steiner Wardorf ‘Associazione Crescendo’, mentre per una piacevole pausa golosa ci sarà il catering della Pasticceria Molineris.

Il posteggio è organizzato dall’Associazione Amici Paideia a cui si potranno destinare offerte per finanziare l’attività della Fondazione Paideia Onlus.

Per info e informazioni: www.peonie.it e i canali Facebook e Instagram Vivai delle Commande

Perché non va dimenticato il professor Giuseppe Calligaris

E’ possibile che l’essere umano, in determinate condizioni, possa riuscire a collegare la propria coscienza con una dimensione superiore, una coscienza universale in cui è contenuta tutta la Conoscenza, potendo avere in tale modo l’accesso a capacità che ai nostri occhi potrebbero apparire miracolose?

E se questa ipotesi fosse semplicemente il frutto di fantasie infantili? Il sospetto è legittimo, eppure tale capacità è riferita in antichi manuali ormai rintracciabili in alcune polverose biblioteche, testi in cui sono contenute indicazioni per raggiungere aperture mentali che potrebbero avvalorare una simile ipotesi. Eppure sappiamo di personaggi visionari che hanno saputo mostrarci una via con le loro intuizioni, menti avanzate capaci, sembrerebbe, di anticipare il futuro come Leonardo da Vinci, per citare uno scienziato universalmente conosciuto che, in unepoca ormai molto lontana da noi, aveva in qualche modo “visto” apparecchi volanti, il paracadute, carri semoventi e terribili macchine da guerra. Si può affermare che, in qualche modo, sia stato in grado di osservare e descrivere il futuro ai suoi contemporanei. In tempi assai più recenti, altri scienziati le cui vite sono altrettanto ben documentate, hanno lasciato studi da cui si evince che forse,all’uomo, sono date possibilità tali da consentirgli di travalicare l’ordinario e limitato stato di coscienza in cui trascorriamo la nostra vita.

In realtà queste affermazioni non sono concetti privi di fondamento, ma rappresentano quanto si desume dagli studi di un medico, il dottor Giuseppe Calligaris, nato nel 1876 e laureatosi a Bologna nel 1901 con una tesi innovativa il cui titolo: “Il pensiero che guarisce”, già a quell’epoca, aveva destato grande meraviglia in più di un cattedratico. Dopo aver ottenuto a sua volta la libera docenza, nel 1909 venne nominato segretario del primo Congresso di Neurologia e con il padre fondò una clinica privata a Udine. Fu anche capitano medico durante la prima Guerra mondiale.

In seguito ai suoi studi e alle sue pubblicazioni acquisì fama mondiale con un lavoro fondamentale per gli studiosi di fisiologia, riguardante il sistema motorio extrapiramidale. Un lavoro talmente innovativo al punto che il suo maestro, il professor Mingozzini, celebre neurologo, gli propose la cattedra di neurofisiologia a Roma, che il Calligaris rifiutò, probabilmente estraneo ai giochi di potere dell’università, teneva troppo ai suoi studi che aveva intenzione di coltivare ed approfondire.

Le sue osservazioni l’avevano infatti portato a accorgersi che il corpo umano è percorso da un fitto reticolo costituito da linee longitudinali sempre rettilinee, sia longitudinali sia trasversali, che si incrociano ad angolo retto determinando la possibilità di individuare punti ben precisi sulla cute, con una suggestiva analogia con le mappe cutanee utilizzate in agopuntura.

Secondo le sue osservazioni questo loro incrociarsi al pari di assi cartesiani, offrirebbe la possibilità di individuare punti la cui stimolazione determina effetti differenti, come aree di anestesia e iperestesia nell’organismo. Le linee, secondo Calligaris, sonoidentificabili con facilità. Per trovarle si deve utilizzare  uno spillo innestato a un conduttore percorso da una leggera corrente d’induzione, utilizzando di nuovo un sistema simile a quello in uso nell’agopuntura cinese, pur essendo diversi i punti che debbono essere stimolati. Ma non basta. Il Calligaris cominciò ad accorgersi, emozionandosi non poco, che la stimolazione di determinate aree, da lui definite placche, dava luogo a strane sensazioni che più di un paziente cominciò a riferirgli. Una donna in cura da lui gli disse che la stimolazione di una determinata placca su cui stava agendo il medico, le causava la visione di scene a distanza. Costei si comportava dunque da chiaroveggente, riferendo di vedere ad occhi chiusi alcuni eventi che si stavano verificando ben lontano dal luogo in cui si trovava, e di cui non poteva essere a conoscenza. Non solo: alcuni pazienti riferirono di acquisire la capacità di captare gli altrui pensieri; una telepatia a comando, ottenibile con la stimolazione di alcuni punti cutanei ben precisi. In pratica Calligaris cominciò ad affermare di avere scoperto la possibilità che ogni individuo, trattato secondo il suo metodo di stimolazione delle placche cutanee, avrebbe potuto disporre di poteri paranormali.

Parlò di “Autoscopia”, ovvero della capacità di autodiagnosticare malattie con visione paranormale degli organi malati e degli agenti patogeni, e di “Eteroscopia”, descrivendo la possibilità di fare diagnosi con i medesimi criteri, al di là di ogni distanza. Sostenne di avere la possibilità di sviluppare facoltà telepatiche assai marcate, ovvero la capacità di collegarsi con persone lontane e osservare cosa succede in una stanza, senza essere presenti, parlò anche della capacità, da parte del soggetto “trattato”, di vedere l’aura.

Una scoperta simile avrebbe aperto strade nuove riguardo la conoscenza delle infinite possibilità offerte all’uomo, la medicina stessa ne sarebbe stata completamente rivoluzionata. Ecco che allora sarebbero giustificate le cronache che parlano degli oracoli dei secoli passati di grandi veggenti, dotati di capacità fuoridell’ordinario.

Calligaris aveva scoperto che, con una continua e leggerapressione su diversi punti del corpo umano, si generavano non solo le familiari sensazioni fisiche come il caldo/freddo, il solletico, il prurito, la salivazione, i dolori e altre sensazioni, ma anche alcune sensazioni emotive e era possibile sperimentare fenomeni di pertinenza della metafisica, tra questi la distorsione del tempo e lo spostamento nello spazio in dimensioni cosmiche.

Questo spinse al massimo il suo entusiasmo. Annunciò le sue scoperte nel corso di alcuni convegni, convinto di trovare ampi consensi e suscitare entusiasmo di fronte a tanta meraviglia.  Fece numerosi tentativi volti a incuriosire la classe medica, pubblicizzando come meglio poteva le sue osservazioni.

Purtroppo, male gliene incolse. La delusione cui andò incontro fu tremenda. Convinto di essere gratificato dalla condivisione della sua scoperta, si trovò di fronte allo scetticismo dei colleghi che dapprima minimizzarono, poi alcuni illustri personaggi del mondo medico cominciarono pubblicamente a respingere le sue teorie.  In un primo tempo i detrattori tennero un basso profilo, poi presero ad accusarlo sempre più apertamente di essere un ciarlatano, di voler affermare solo bizzarrie, macchiandosi della grave colpa di voler confutare la scienza medica da loro ritenuta collaudata e esatta, senza possibilità alcuna di essere modificata nei suoiassunti  principali.

Gli venne così intimato di rientrare nel più breve tempo possibile nei ranghi. Gli fu chiesto di abiurare pubblicamente le sue affermazioni, cosa che Calligaris non fece mai. Non volle, fino all’ultimo dei suoi giorni, piegarsi all’aggressiva ignoranza che rifiutava qualsivoglia forma di dialogo e respingeva le numerose richieste di tentare almeno una sperimentazione. Isolato al punto di dover abbandonare ogni incarico, ridotto in gravi difficoltà economiche, sopraffatto dal dolore causato dalla ferocia di un ambiente in cui credeva, il 31 Marzo del 1944,all’età di 68 anni,  morì lasciando le conclusioni frutto del suo genio in un gran numero di libri, snobbati dal sedicente colto ambiente accademico, evidentemente turbato da risultati talmente clamorosi che fecero sorgere il dubbio in superficiali esaminatori che il ricercatore non fosse più mentalmente integro.

Perché parlare oggi di Giuseppe Calligaris? Perché è un esempio di quanto poco lungimirante possa essere una certa categoria di studiosi, che rifiuta la novità fosse anche solo per partito preso, incapace di aprirsi al nuovo, al “diverso” inteso nel senso più ampio del termine, perché incapace di capirlo.  

Giuseppe Calligaris fu un medico, uno studioso che dedicò la sua vita allo studio delle misteriose placche presenti nella pelle dell’uomo, una barriera da lui descritta come un vero e proprio confine tra il corpo fisico e i corpi sottili. Una separazione tra la dimensione materiale e i mondi metafisici. Calligaris descrisse, primo fra i medici dell’epoca moderna, particolari canali energetici utili per la scoperta delle facoltà latenti di ogni individuo, come la telepatia e la premonizione. Un uomo di scienza, un cittadino italiano dei primi anni del Novecento che pagò carissima la sua fame di conoscenza e di cui, purtroppo si parla poco, ma del quale non se ne è persa la memoria

Le opere del professor Calligaris, per nostra fortuna, non sono andate perdute. Sono tutt’ora studiate profondamente da parte di scienziati stranieri di ben più larghe vedute, soprattutto appartenenti alla scuola russa e a quella americana. Costoro si dimostrano desiderosi di sperimentare l’eventuale affidabilità delle sue teorie e delle sue esperienze oggi di nuovo recuperate anche da noi e che, in taluni casi, alcune di queste hanno dovuto essere tradotte di nuovo nella nostra lingua per evitare che un potenziale patrimonio di idee innovative, per lo meno fino a prova contraria, potesse essere sepolto da una ingiustificata indifferenza.

È possibile che l’uomo possegga, ancora ben occultati, un’infinità di poteri di cui ad oggi non conosce i limiti. Questi non sono un patrocinio per pochi fortunati a cui sono stati offerti, ma forse davvero accessibili con gli opportuni accorgimenti e tecniche. Il rifiutare a priori simili possibilità è filosoficamente errato. Fino a quando si avrà timore di studiare a fondo materie non convenzionali, forse l’uomo sarà impossibilitato a vedere oltre la barriera imposta da sistemi ottusi e ripiegati su se stessi, che impediscono agli individui volenterosi di progredire e evolvere in maniera più rapida.

Rodolfo Alessandro Neri