LIFESTYLE- Pagina 140

Miriana Trevisan per la finale di Miss Italia Piemonte e Valle d’Aosta

Dopo un lungo tour, siamo arrivati alla Finalissima di Miss Italia Piemonte e Valle D’Aosta che si svolgerà il 28 agosto nella splendida cornice di Barbaresco, patrimonio dell’Unesco.

Madrina della serata sarà Miriana Trevisan, storica valletta tv, diventata oggi una splendida donna, mamma e scrittrice. Durante la sua carriera ha lavorato con Mike Bongiorno, Raimondo Vianello e Corrado: i grandi nomi della televisione italiana.
Le finaliste giungeranno a Barbaresco già dal mattino per trascorrere una giornata tra i vigneti e promuovere, con la loro bellezza, l’unicità di un territorio che tutto il mondo ci invidia.

Da qui, si passerà alle prove, poiché da quest’anno tutte le Miss sono impegnate in esibizioni di canto, di ballo e insieme interpreteranno “Grease” con tanto di look anni ’50. A volere questa prova è stata la stessa Mirella Rocca, agente regionale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, che quest’anno si è resa promotrice anche di un’altra rivoluzione storica per quanto riguarda le selezioni di Miss Italia, ossia, il look della sfilata non più solo in costume da bagno ma in completo con camicia, cravatta e gonna nera. Un’iniziativa apprezzatissima dalla stessa Patrizia Mirigliani che adotterà la mise anche per la finale nazionale del concorso.
La nuova Miss non deve essere solo bella ma deve possedere qualcosa in più: il talento. Chi vincerà il titolo di Miss Piemonte e Miss Valle D’Aosta accederà alle Finali Nazionali e quindi direttamente all’Academy.
A presentare la serata saranno come sempre Luca e Max di Poltronissima, attesa anche Miss Italia in carica Francesca Bergesio.

“Sono molto soddisfatta di come sono andate le selezioni anche quest’anno. Si tratta di un impegno che ti travolge la vita, ma è bellissimo, è un’esperienza magica – racconta Mirella Rocca -. La nostra regione ha registrato un numero elevato di iscrizioni e in molte tappe le ragazze sono stato 50. Tutte entusiaste e tutte con gli occhi pieni di sogni. Miss Italia è il concorso più amato dalle ragazze, il più importante e, soprattutto, rappresenta un grande trampolino di lancio per coloro che vogliono entrare nel mondo dello spettacolo, del cinema, della moda”.

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Smoky, il primo cane da terapia

 

Smoky era una yorkshire terrier nata nel 1943 che da adulta pesava appena quattro chili. All’inizio del 1944 venne trovata nella giungla della Nuova Guinea e diventò la mascotte della Quinta Forza Aerea degli Stati Uniti. Smoky collezionò una dozzina di missioni di mare, aria e soccorso, spesso riparata negli zaini dei soldati. Al termine della seconda guerra mondiale Smoky venne decorata non solo per la dedizione e il coraggio ma anche per l’abilità con la quale risollevava il morale dei soldati feriti negli ospedali che potevano contare, oltre a farmaci e infermieri, sull’affetto di questa piccola yorkshire terrier. Smoky, eroe a quattro zampe, balzò agli onori della cronaca grazie alla stampa americana che gli dedicò diversi articoli e foto, riconoscendole il ruolo di primo cane da terapia della storia che fece da apripista a questa eccezionale “professione” dagli effetti curativi miracolosi.

La cagnetta iniziò la sua attività terapeutica già nel corso del conflitto quando si unì agli infermieri dell’ospedale da campo che curarono le vittime e i feriti dell’invasione di Biak Island. Come cane da terapia Smoky dimostrò doti straordinarie offrendo per dodici anni compagnia e intrattenimento ai soldati feriti. Raggiunta la notorietà la piccola yorkshire viaggiò spesso con il suo padrone, il caporale William Wynn, partecipando a raccolte di beneficenza, spettacoli televisivi e al suo show personale “Castelli in aria” dando prova in diretta delle sue abilità sorprendenti. Smoky morì nel 1957 all’età di 14 anni e il suo padrone ne posizionò accuratamente il corpo in una scatola di munizioni calibro trenta per poi seppellirlo nel Rocky River Reservation nello stato dell’Ohio. Nello stesso luogo, vent’anni fa, venne eretta una statua di bronzo raffigurante Smoky accucciata in un elmetto per ricordare questa antesignana protagonista della pet therapy.

Marco Travaglini

Verrines di pesche, golosità nel bicchiere

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Da proporre come aperitivo chic o antipasto raffinato fresco e colorato servito in piccoli bicchieri monoporzione

Le pesche, fresche, succose e profumate possono dare origine a tante gustose preparazioni sia dolci che salate. La ricetta della settimana e’ semplicissima e velocissima, gli ingredienti sono tutti crudi, un’idea sfiziosa ed originale da proporre come aperitivo chic o antipasto raffinato fresco e colorato servito in piccoli bicchieri monoporzione.

Una valida alternativa al classico prosciutto e melone.

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Ingredienti per 8 bicchierini:

2 pesche noce

8 fette di prosciutto crudo dolce

100gr. di formaggio Feta o Quartirolo

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Lavare le pesche, asciugarle e tagliarle in 4 spicchi. Tagliare il formaggio a cubetti. Sistemare in ogni bicchierino una fetta di prosciutto crudo, guarnire con i cubetti di formaggio e lo spicchio di pesca. Detto, fatto.

 

 

Paperita Patty

In vendita per 4 milioni la villa piemontese di Napoleone

Nota come la villa di Napoleone, Villa la Voglina a Valenza (Alessandria), distretto orafo di livello internaziona, è stata messa in vendita per 4 milioni di euro.  Bonaparte si fermò con i suoi ufficiali per qualche giorno prima di pianificare l’attacco all’Austria, nella battaglia di Marengo.
In  collina fra Valenza e Alessandria, nel basso Monferrato la dimora con sale affrescate e decorate di stucchi è in vendita a cura della società Building Heritage – Forbes Global Properties. L’edificio ha più di trenta stanze,  su 3.300 metri quadrati di superficie, disposti su vari livelli e fu progettata dall’architetto piemontese Filippo Juvarra.
Storicamente la proprietà era un antico convento del 1700 e dispone di 25 ettari di terreno.

L’intelligenza emotiva

STARE BENE CON NOI STESSI

 

Siamo abituati a parlare di intelligenza come ne esistesse una solo tipologia. Si sente spesso dire “Quella è una persona intelligente” o, al contrario, “Lo trovo poco intelligente”, ma in realtà esistono varie tipologie di intelligenza.

Verbale e linguistica, logico matematica, musicale, corporea e cinestesica, spaziale e visiva, interpersonale, intrapersonale, naturalistica, tecnologica, concreta, emotiva, ecc. A ben pensarci, dunque, è praticamente impossibile essere totalmente intelligenti.

Il che è anche un po’ una salvezza per ognuno di noi, perché immagino ci sia successo di sentirci particolarmente poco intelligenti in certe situazioni o riguardo ad alcuni aspetti teorici o pratici. Ci sono quindi intelligenze che abbiamo in misura più o meno rilevante.

Tra queste l’intelligenza emotiva ha una grande importanza. Essa consiste nel gestire nel modo migliore le proprie emozioni e quelle delle altre persone, avendo la capacità di percepire con precisione le emozioni, di generarle e di comprenderle.

Con la conseguente possibilità di regolarle in maniera riflessiva, anche allo scopo di promuovere la nostra crescita emotiva e intellettuale. L’intelligenza emotiva (o emozionale) include un insieme di cinque competenze e abilità principali.

Che ci sostengono nelle nostre relazioni sia interpersonali, cioè nelle relazioni con le altre persone, che intrapersonali, cioè nella relazione che abbiamo con noi stessi. Ne riparliamo domenica prossima su Il Torinese.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
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