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Cristina Sartorio: “Medicina Estetica e Social, quale rapporto?”

Il noto medico chirurgo estetico torinese seguitissima sul web riflette sulle linee guida per una sana relazione biunivoca corretta tra due mondi entrambi dalle grandi potenzialità.

“L’importante è esserci”, teorizzava nel secolo scorso, prima dell’avvento della grande rivoluzione digitale, Marshall McLuhan, illuminato pensatore e sociologo canadese. Un assunto, questo, che vale anche per la moderna medicina estetica, sempre più presente su social network e new media.

Strumenti sempre più impiegati dai volti noti della medicina e chirurgia dedicate alla bellezza che appaiono di frequente in tv, adoperandoli anche per l’autopromozione e il lancio di nuove metodologie, approcci e prodotti, anche editoriali, pronti a sbarcare in pompa magna nel grande mercato del benessere.

Ma quali sono, in realtà, i presupposti da tenere ben presenti quando ci si affida al mondo di internet per scegliere un professionista cui affidarsi?

Per Cristina Sartorio, affermato e stimato medico chirurgo estetico torinese con studio a Torino (in Corso Ferrucci, 73) e a Santa Margherita Ligure (entrambi tra i più avanguardistici nel Belpaese) distintasi in Italia per una formazione olistica completa a 360° sul benessere psicofisico della persona vista nel suo insieme, “E’ importante discernere in primis tra la voglia di apparire e quella, invece di comunicare. Il medico riveste sempre un ruolo delicato e superpartes, dal quale va escluso ogni mero coinvolgimento formale e a sé stante dell’ego. Importante, inoltre, anche considerare modalità e linguaggio: è bene semplificare concetti complessi per renderli alla portata di tutti, ma nel pieno rispetto della terminologia e dei parametri di una comunicazione sempre e solo comunque di natura scientifica anche nella forma, oltre che nella sostanza.

Perché, per Cristina Sartorio, fortunata autrice del bestseller ‘La Bellezza dell’Imperfezione’ (Edizioni HCA), titolare ed ideatrice anche della raffinata linea cosmeceutica ‘CriSkin – Sartorial Skincare’ (più informazioni su www.criskincosmeceutical.it), Il consiglio primario è di porre attenzione sempre sulla proattività e la propositività del messaggio: il medico corretto non invita all’azione in quanto tale, ma offre una panoramica la più esaustiva possibile sulle più attuali, moderne e comprovate opportunità di cure e trattamenti disponibili per le varie necessità patologiche ed estetiche. Sottolineando altresì come sia importante il ruolo imprescindibile dell’anamnesi individuale di ciascun soggetto: per il quale la prima visita dev’essere sempre per lo più approfondita e dettagliata sia sul versante fisico che su quello propriamente psichico ed emotivo.

E questo proprio perché il vero benessere, ancor prima di essere esteriore e quindi visibile e condivisibile, è un fatto propriamente endogeno. “Un elemento che nasce altresì dall’accompagnamento a una profonda conoscenza interiore derivata dalla certezza assoluta che il miglioramento, oggettivo e misurabile, programmato e fattibile, è sempre ottenibile. Concludo invitando a valutare anche la coerenza e la relativa continuità del medico con gli strumenti informativi a sua disposizione, comprese piattaforme come ad esempio Linkedin cui è possibile ritrovare i curricula specifici e aggiornati dell’iter formativo ed esperienziale insieme di ciascun professionista. Inclusa anche la periodicità degli aggiornamenti dei contenuti sui vari canali disponibili e l’attualità degli stessi in linea con i trend del momento storico corrente, con ampio sguardo a come la medicina estetica viene a parità di trattamento affrontata anche nel resto del mondo”.

Tutte le informazioni sul sito www.cristinasartorio.com e sulla Pagina Facebook Medicina Estetica Cristina Sartorio e su Instagram al profilo @dr.cristinasartorio.

La chef torinese Valentina Chiaramonte premiata dal Gambero Rosso

Il riconoscimento promosso dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago nella GUIDA RISTORANTI DITALIA 2023

La chef torinese ValentinaChiaramonte del Ristorante Consorzio di Torino è tra i vincitoridel premio speciale promosso dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago e dedicato al RISTORANTE CON LA MIGLIORE CREAZIONE A BASE DI FORMAGGIO della Guida Ristoranti dItalia 2023 del Gambero Rosso. Il riconoscimento, giunto alla sua seconda edizione, si propone di testimoniare il profondo legame del formaggio Asiago col mondo della ristorazione edimostrare l’importante ruolo degli chef, sempre più sensibiliall’origine certa della materia prima impiegata nella realizzazione di veri capolavori di creatività in cucina, come ambasciatori della Denominazione d’Origine Protetta.

Il Consorzio Tutela Formaggio Asiago prosegue, in collaborazione col partner Gambero Rosso, il percorso avviato nel 2021 per celebrare la ricerca del valore alla base dellascelta di alimenti come lAsiago DOP, premiando, nella GUIDA RISTORANTI DITALIA 2023, i locali che hanno saputo promuovere al meglio l’identità casearia del nostro Paese. Con una rigorosa selezione sono stati individuati tre chef che, da nord a sud, dimostrano oggi di condividere col formaggio Asiago lo stesso nuovo sentire vicino all’autenticità e allatrasparenza in cucina e nell’alimentazione: la torinese Valentina Chiaramonte, Giovanni Cosmai de L’Irene Firenzedell’Hotel Savoy di Firenze e Simone De Siato di Red diPalazzo BN di Lecce.

Valentina Chiaramonte, chef del Ristorante Consorzio di Torinoè una interprete delle nuove sensibilità e della scelta di prodottivere espressioni di un territorio, come il formaggio Asiago.Prediligo il formaggio di piccoli produttori, ha dichiarato la chefprevalentemente con produzione a latte crudo, che abbiano una storia da raccontare e che possano aggiungereuna caratteristica ai piatti che scegliamo di realizzare. Un viaggio nella qualità, bontà e artigianalità che permette un rapporto semplice ma mai banale con la cucina partendo da unalta capacità tecnica per celebrare le origini della materia prima.

Il Gin tonic “su misura” direttamente in hotel

La medicina che è diventata un drink. Probabilmente il più amato del mondo e quello dove le percezioni di gusto si rendono interessanti e sempre da scoprire.  Palati diversi, intensità diverse perché i gin stessi sono diversi. 
Nelle ampie sale e finemente arredate,  del Turin Palace Hotel, elegante e storica  struttura alberghiera proprio di fronte a Porta Nuova, è possibile vedersi preparare un gin tonic ” su misura” dagli esperti barman che mettono a disposizione la propria esperienza per permetterne un’altra, quella più importante, che mette al centro il cliente, il suo gusto e la sua curiosità a stimolarne altri.
Ecco come i barman , Nassa El Hocin e Gabriel Orbenu,  descrivono brevemente come si sono orientati nella scelta dei vari gin da proporre e delle loro lavorazioni :” La nostra proposta di gin é frutto di ricerca e selezione di prodotti unici nel loro genere che proprio per le loro  caratteristiche si prestano alla preparazione di cocktail fortemente identitari. Per la preparazione del più classico dei gin tonic, ad esempio, abbiamo scelto come London Dry gin l’Oxley, come Old Tom il Citadelle no mistake, come Distilled il Taggiasco e come Compound il Gin del professore. Ognuno ha dei tratti così particolari tali da creare  abbinamenti molto particolari anche con la gastronomia.
L’aspetto interessante di questa nuova attività di gin tasting proposta dal Turin Palace Hotel, prevede la possibilità per i clienti ospiti o esterni, di prenotare o sul posto o telefonicamente,  un percorso di degustazione ” verticale” per sè o per più persone : si potranno così scoprire quei gusti, fino ad allora inesplorati, tali da emozionare il palato e rendere così il ricordo ” liquido” , indelebile.
La storia del gin&tonic, risale addirittura nel 1700 ed è legata all’esercito della British East India Company in India: un medico scozzese che stava studiando le proprietà del chinino, scoprì che ne aveva per combattere la malaria. Ma il chinino insieme all’acqua, come i soldati erano soliti fare, risultava davvero di cattivo gusto. Fu allora che gli ufficiali britannici in India pensarono di mescolare acqua, zucchero ,lime e gin di chinino così da renderlo più appetibile. Ed ecco quindi spiegata il motivo imprescindibile per il quale a ogni tipologia di gin si abbina una determinata acqua tonica: i barman , nei vari pairing, ne hanno a disposizione diverse e appartenenti ad aziende mondiali leader nella produzione di specifiche acque toniche, adatte a esaltare e a favorire la reale percezione di ció che si sta degustando.
L’attività di tasting è possibile anche, su richiesta, in occasione del pranzo o al ristorante dell’hotel , ” Les Petites Madeleines” ; oppure, con l’arrivo della stagione calda, godere in pieno relax sulla terrazza dell’hotel del ” proprio” gin tonic.
Chiara Vannini

Cibo, arte e altre bellezze. Torino sarà “Buonissima”

Insieme la grande moderna cucina e quella vivissima della “meglio tradizione” per la seconda edizione dell’atteso evento

Dal 26 al 30 ottobre

A idearla, gente di cui i buoni palati hanno ben di che fidarsi: i giornalisti gastronomici Stefano Cavallito e Luca Iaccarino, insieme a Matteo Baronetto, chef “Del Cambio”. Prodotta da “Fuorivia”, “Idee al Lavoro” ed “Associazione Raggio Verde”, “Buonissima” ritorna per la seconda volta a Torino da mercoledì 26 a domenica 30 ottobre. Cinque giorni di eventi che mescolano la cultura dell’enogastronomia a musica, spettacolo e arte, insieme a momenti di riflessione e confronto che si intrecceranno in alcuni dei luoghi più suggestivi e significativi di Torino: dalla “Centrale Nuvola Lavazza” al “Ristorante del Cambio”, alla “Reggia di Venaria” e alla “Mole Antonelliana – Museo Nazionale del Cinema” fino a “Eataly Lingotto”, al “Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea” e al “Combo”.

Senza escludere le “poetiche” piole, i ristoranti e alcuni fra le più belle caffetterie della città. Luoghi in cui si incontreranno, per lavorare fianco a fianco i grandi nomi della cucina internazionale Alain Ducasse, Davide Oldani, Chicco Cerea, Chiara Pavan e Francesco Brutto, con i cuochi e i sapori piemontesi, tartufo e barolo in testa. “La buona cucina – quella “alta” e quella popolare – riempirà – dicono gli organizzatori – tutta la città: dalle “piole” (le tipiche osterie torinesi) ai ristoranti classici fino a quelli di cucina contemporanea, e pure alcuni dei luoghi più suggestivi, dalla ‘Mole Antonelliana’ alla ‘Reggia di Venaria’. Per cinque giorni Torino diventerà il posto dove essere per i gourmet internazionali. E naturalmente per i torinesi, che troveranno la propria città più buona che mai. Anzi: ‘Buonissima’”. L’apertura ufficiale si terrà mercoledì 26 ottobre alle 17,30, alla “Centrale Nuvola Lavazza”. Durante l’evento, aperto a tutti, verrà assegnato (da una Giuria in cui compaiono, fra gli altri, i nomi di Ferran Adrià e Davide Scabin) ad uno chef che si è contraddistinto per una cucina ironica il “Premio Bob Noto”, dedicato al grande gourmet e fotografo torinese scomparso nel 2017.

Due le “cene evento” in programma, per gustare, assaporare e sperimentare il connubio fra enogastronomia di eccellenza e grande spettacolo.

Giovedì 27 ottobre alla “Reggia di Venaria”, la cena “Vivaldi Rocks: la Cena del tempo”. Nella magia della “Galleria di Diana”, tra fiandre e antiche porcellane, si terrà una “cena di gala” accompagnata dalla musica di Vivaldi. Ma, attenzione!, a scombinare le cose sulla classicità di una cena di Alain Ducasse e Davide Oldani sarà l’opera originale, creata espressamente per l’occasione da Samuel Romano dei “Subsonica”, connubio di musica elettronica e barocca.  A seguire, venerdì 28 ottobre, al “Museo Nazionale del Cinema”, la cena “Cinemagika”: Roy Paci darà vita a uno spettacolo originale di musica, colori, immagini che incontra la cucina di Chicco Cerea, Chiara Pavan e Francesco Brutto con Matteo Baronetto, insieme in una cena di beneficienza destinata all’ “IRCC di Candiolo”. Ospiti speciali Vladimir Luxuria, direttrice di Lovers, e Steve Della Casa, direttore di Torino Film Festival, che hanno selezionato per l’evento una serie di film che parlano di stupore, meraviglia, magia. Innumerevoli e sempre più estrosi, giocati fra modernità ed alta tradizione (piemontese in particolare) gli appuntamenti messi in calendario nel fine settimana. Fra cui non poteva mancare “Il pranzo della domenica. Alla piemontese”. Al Museo di Arte Contemporanea del “Castello di Rivoli”, si allestirà una grande lunga tavolata per un tipico pranzo in famiglia con i migliori prodotti e le migliori ricette piemontesi con antipasti misti, tajarin, secondi di carne e in cucina i migliori cuochi della regione, top e pop. Cucineranno tutti insieme: Gemma (“da Gemma”), Renza (“La Terrazza”), Davide Palluda (“All’Enoteca”), Alessandro Mecca, Christian Macario (“Il Nazionale”), Antonella Rota (“Antiche Sere”), Filippo Giaccone (“Oste in Albaretto”).

E (magnifico!) anche in questa seconda edizione, non mancherà “Piolissima”, la celebrazione delle osterie tipiche piemontesi: per tutta la durata dell’evento cene, acciughe e spettacoli d’arte varia con prezzo fisso a 28 euro. A chiudere gli eventi e per fare festa insieme, domenica 30 ottobre, saranno “Bistromania” e i “Laboratori di Degustazione”, per conoscere meglio alcuni prodotti base della cucina: il parmigiano, l’olio, il riso, i lieviti, le ostriche, lo champagne, il barolo, il cioccolato.

Tutte le informazioni, relative al programma nei suoi dettagli, e prenotazioni su: www.buonissimatorino.it

g.m.

Nelle foto:

–       Alain Ducasse

–       Davide Oldani, cr Mauro Crespi

–       Roy Paci

–       “Piolissima”

25 anni di D.O.C. Valsusa

“VALSUSA, emozioni da bere… 25 anni di DOC in Valle di Susa”
Susa – Castello di Adelaide 28-29 Ottobre 2022

Il Consorzio di Tutela e valorizzazione dei Vini DOC Valsusa il prossimo sabato 29 ottobre organizza “Valsusa Emozioni da bere – 25 anni di DOC in Valle di Susa” in concomitanza con il 25ennale del Consorzio Valsusa DOC.
A ospitare la manifestazione sarà la Città di Susa, presso il Castello di Adelaide, con una riapertura straordinaria grazie alla disponibilità offerta dalla sua amministrazione.

Con apertura a visitatori dalle ore 10, la intensa giornata inizierà con il Convegno e Tavola Rotonda, con l’intervento di rappresentanti del mondo scientifico, ricercatori, amministratori, viticoltori, esperti del settore e dell’enoturismo e intitolato “La viticoltura in Valle di Susa: un Terroir alpino eroico recuperato alla produzione professionale. Storia e prospettive dopo 25 anni di una piccola DOC di montagna”, dedicato alla storia recente ed al futuro della ripresa della viticoltura professionale in Valle di Susa.

Il pubblico sino alla merenda sinoira conclusiva, un momento conviviale e festoso davvero per tutti – potrà per tutta la giornata di sabato procedere con le degustazioni dei vini incontrando direttamente tutte le aziende produttrici della Valle Susa, attraverso anche un percorso emozionale e sensoriale.
Sarà allestita una mostra fotografica, con proiezione di video dedicati alla viticoltura dell’intera Valle ed ai produttori del Consorzio, o partecipando al blind wine, una suggestiva degustazione esperenziale e artistica con la partecipazione attiva delle aziende Consorzio e di un sommelier.

Mostra e video fanno parte del progetto multimediale sulla virticoltura in Valle di Susa realizzato da Graffio Edizioni e che trova raffigurazione nel volume “Valsusa, emozioni da bere. Vini eroici dal cuore delle Alpi, storie di uomini e vigneti” che verrà presentato nel pomeriggio.

“A 25 anni esatti dall’ottenimento della Denominazione di Origine Controllata – afferma Andrea Croce presidente del Consorzio – abbiamo fortemente voluto creare questo evento destinato ad un pubblico di appassionati e tecnici, ma anche dedicato agli “escursionisti” del week-end oltre che agli appassionati di turismo enogastronomico, che potranno trovare una motivazione di interesse in più per visitare questa parte di Valle di Susa e le nostre cantine”.

Saranno presenti praticamente tutti i produttori vitivinicoli della Valle di Susa da Exilles alla Morenica di Rivoli: quelli aderenti al Consorzio, quelli indipendenti e l’Associazione Baratuciat e vitigni storici Sacra di San Michele. Quasi una ventina di aziende insieme ad una rappresentanza di vigneron francesi della Savoia e dell’Isère.

“Lo spirito di questa iniziativa e la celebrazione di questa importante ricorrenza del riconoscimento della DOC, che ha rappresentato un momento di svolta nella riqualificazione e rigenerazione di un prodotto vetrina storicamente conosciuto del nostro territorio – conferma Giorgio Montabone, Vicesindaco di Susa e Assessore al Turismo della Unione Montana Valle Susa – va esattamente nella direzione che il sistema locale delle nostre amministrazioni, un territorio seppur diviso in tre unioni montane, si è posto e per cui si è impegnato. Per fare turismo a 360 gradi, outdoor e pluristagionale occorre avere una visione generale condivisa. La viticultura è un importante elemento di riqualificazione paesaggistica, di bellezza, e offre al sistema dell’accoglienza e ristorazione un elemento qualificante e di ottimo livello. Che va raccontato e fatto conoscere direttamente. Questa giornata sul vino per la Valle vogliamo che diventi un appuntamento fisso, magari itinerante”.

“Il nostro territorio – prosegue Croce – che sino al termine del XIX secolo vantava una tradizione più che millenaria nella produzione di vini di rinomata fama – è rinato alla viticoltura professionale – ed eroica per definizione – a fine degli anni ‘90 – dopo la grande crisi dovuta alla filossera – su iniziativa dell’allora Comunità Montana. Alta Valle Susa. Un cammino che con la assegnazione della D.O.C. ha avuto la conferma della bontà di un lavoro condiviso fra pubblico e privato e Università, per sanare anche una ferita ambientale, data dalla impattante realizzazione della autostrada in un’area tradizionalmente interessata dall’allevamento della vite, nei comuni di Chiomonte e Giaglione.

Oggi in quest’area sono stabilmente attivi piccoli produttori, ma che fanno grande qualità vinificando vitigni unici ed adattati alla montagna ed alle sue vigne eroiche che sono il prodotti di eccellenza del territorio: Avanà, Becuet e oggi anche il ritrovato Baratuciat, un bianco autoctono straordinario, ritrovato e di grande prospettiva.
Ma insistiamo sul fatto che tutta la Valle – sino alla collina morenica – è vocata storicamente alla viticoltura e per questo vogliamo e dobbiamo lavorare insieme noi produttori per far crescere le nostre aziende e valorizzare il territorio con i nostri vini”.

L’intenso programma avrà un’anteprima con la cena “Vecchia Savoia” (presso il Convento Boutique Hotel di Susa, aperta a tutti, su prenotazione) già la sera di venerdì 28 ottobre per un confronto enogastronomico guidato fra produttori francesi e valsusini di Becuet – storico vitigno già allevato ai tempi del Ducato di Savoia, fra Maurienne e Valle di Susa.

L’organizzazione dell’evento è resa possibile per l’impegno della Città Metropolitana di Torino, che inserisce questo appuntamento in programma più ampio – denominato “Terroir” – attivato con fondi Interreg I/F ALCOTRA del progetto transfrontaliero “Strada dei vigneti alpini”, che coinvolge le altre aree vitivinicole di montagna della Provincia. (http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/progetti-finanziati/tour-vigneti-alpini/terroir).

La manifestazione avrà la collaborazione della Regione Piemonte, dell’Università di Torino (DISAFA), della Camera di Commercio CIAA, di A.I.S. Piemonte (Ass.ne Italiana Sommelier) e ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vini), del CERVIM (Centro di Ricerca Studi e Salvaguardia Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana) ed è sostenuto economicamente dall’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino e dalla Strada Reale dei Vini Torinesi, con il patrocinio delle Unioni Montane Valle Susa e Alta Valle Susa e dei Comuni di Susa, Chiomonte, Exilles e Giaglione. Media partner dell’evento è l’emittente TORadio, grazie all’impegno della Cograf, azienda di etichette adesive, del valsusino Roberto Cotterchio.

In funivia da Castelnuovo don Bosco ad Albugnano

Udite, udite, astigiani e torinesi.

Si chiamano Funi-bike e Green bike, il primo è una funivia che salirà in otto minuti da Castelnuovo don Bosco all’Abbazia di Albugnano, il secondo è una pista ciclabile di oltre trenta chilometri in mezzo al verde dei campi che collegherà Chieri e Albugnano. Andiamoci piano, per ora è tutto soltanto sulla carta. Per il momento si tratta di due ambiziosi progetti, stile Trentino e Veneto, che potrebbero rilanciare e rivoluzionare il turismo di questa parte del Monferrato tra le prime colline dell’Astigiano e quelle torinesi. Se ne è parlato in un convegno nelle sale della nuova Enoteca Regionale dell’Albugnano. Si tratta di due studi dell’architetto Alberto Sotillo, e quello, senz’altro più ardito e anche un po’ visionario, riguarda la costruzione della “Funibike di Asti” per collegare in otto minuti Castelnuovo Don Bosco con la storica Abbazia di Vezzolano.
Si partirebbe dal centro di Castelnuovo per arrivare ad Albugnano, a quota 530 metri. Quattro cabine, due per ogni ramo di fune, in ogni cabina 10 persone e 8 biciclette. Costo dell’opera: 10-12 milioni di euro da finanziare con un bando dell’Unione Europea per la mobilità sostenibile. Quattro chilometri di tragitto su fune e due piloni di sostegno. Il costo stimato va da 10 a 12 milioni di euro che, secondo il progettista di origine venezuelana Sotillo, che, guarda caso, abita proprio ad Albugnano, una delle località più panoramiche di tutto il Monferrato, sono reperibili dai bandi regionali per lo sviluppo del turismo e del territorio. Molti operatori del turismo sono favorevoli al progetto che un giorno potrebbe diventare realtà ma non mancano alcune perplessità. Altro discorso è invece il progetto della ciclopista, questo sì, realizzabile nel medio periodo. Si tratta di una ciclovia che unisce i comuni di Chieri, Riva presso Chieri, Buttigliera d’Asti, Castelnuovo Don Bosco, Pino d’Asti , Albugnano e l’Abbazia di Vezzolano. Il percorso partirebbe dalla stazione di Chieri e si snoderebbe interamente nel verde, lungo sentieri e strade sterrate, realizzando alcune passerelle sopraelevate per evitare le statali più caotiche che sono spesso un pericolo per i ciclisti. Lungo il percorso della ciclovia sarà possibile ricaricare le bici elettriche, rifornirsi d’acqua e chiamare i soccorsi, se necessario. Ora tocca al Comune. Gli studi, eseguiti da un gruppo di professionisti guidati dall’architetto Sotillo, sono al vaglio dei tecnici dell’Amministrazione di Albugnano. Si aprirà presto un dibattito con i sindaci e gli operatori del turismo e del commercio presenti sul territorio.
Filippo Re

Mercatino delle Pulci, delle Erbe e dell’Artigianato a Giaveno

 

Il 30 ottobre

 

L’appuntamento mensile con i più begli oggetti da collezione si svolge eccezionalmente per il mese di ottobre la quinta domenica del mese, il 30 ottobre. Solitamente, ed è da segnare sul calendario, la manifestazione si svolge la quarta domenica del mese, ma quest’anno c’è stato uno slittamento di Fungo in Festa.

Vie e piazze del centro storico giavenese ospiteranno banchi, bancarelle con oggettistica, curiosità, articoli da collezione, mobili, libri e tanto altro.

Presenti anche banchi dedicati all’artigianato, con opere di creatività davvero originali su materiali inconsueti, e le bancarelle dedicate al mondo delle erbe, quelle che fanno bene al nostro benessere e ci riconciliano con la natura.

Il mercatino di Giaveno è ormai una tradizione consolidata e negli anni ha migliorato la qualità degli espositori, diventando uno degli appuntamenti più ricercati dai collezionisti e dagli amanti del genere

Ogni volta una nuova emozione, nello scoprire nel contesto del centro di Giaveno, attivissima città ricca di manifestazioni, un mondo di oggetti.

 

Le “mani dipinte” di Guido Daniele in mostra a Porte di Moncalieri

Con 30 opere che fondono arte e natura si presenta l’affascinante percorso espositivo che prende il nome di “Handimals – La Natura nelle Mani dell’Uomo”, in mostra fino al 30 ottobre al Centro Commerciale Porte di Moncalieri.

 

Da oltre vent’anni, il talentuoso artista Guido Daniele propone una forma originale di body painting e dipinge sulle mani animali di ogni tipo, da quelli selvatici a rischio di estinzione a quelli domestici che al giorno d’oggi spesso vengono abbandonati. L’effetto straordinariamente realistico e il loro linguaggio universale, ha reso virali in tutto il globo le opere del body painter.

 

La mostra fotografica “Handimals”, infatti, ha spopolato in Europa, a Dubai, e Taiwan fino in Costa Rica e Madagascar, per proseguire negli Stati Uniti con location d’eccezione come il Top of the Rock di New York, veicolando un messaggio a sfondo ecologico. La fugacità della pittura sulle mani di Daniele, allude alla fragilità della fauna del nostro pianeta e espone a gran voce l’importanza del rispetto e la salvaguardia del mondo animale in tutte le sue declinazioni.

 

Le “Manianimali” sono sbarcate anche nel torinese, presso il Centro commerciale Porte di Moncalieri che, con questa iniziativa, celebra la bellezza della natura e come il suo futuro sia proprio nelle mani dell’uomo. L’esposizione rimarrà allestita nella piazza principale davanti all’ipermercato fino al 30 ottobre.  A riscontrare grande successo è stata la straordinaria live performance dell’artista che, utilizzando come tele le mani di alcuni visitatori, ha dato una dimostrazione stupefacente e d’impatto della sua arte.

 

Inoltre, Porte di Moncalieri ha organizzato anche 4 workshop didattici, che si tengono ogni sabato di ottobre dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00. Questi laboratori creativi sono un’opportunità unica di intrattenimento ma soprattutto di formazione per i più piccoli, che rappresentano le generazioni del domani e dovranno essere in grado affrontare tali problematiche, per un mondo sempre più sostenibile.

 

Valerio Palumbo, Direttore del Centro Commerciale Porte di Moncalieri, dichiara: “Con la mostra Handimals, Porte di Moncalieri dà il via ad una serie di impegni a favore della comunità locale che trattano temi significativi come l’ecologia e il rispetto dell’ambiente. Questo importante evento è solo l’inizio di un percorso che verrà man mano svelato e che sarà susseguito da altrettante novità per il nostro Centro Commerciale”.

 

Per avere maggiori informazioni visita il sito www.portedimoncalieri.com